Su e giù per Kalliste

La Corsica e i profumi della macchia mediterranea.
Scritto da: serguz
su e giù per kalliste
Partenza il: 29/04/2011
Ritorno il: 01/05/2011
Viaggiatori: quattro + cane
Spesa: 500 €
In occasione del fine settimana del Primo Maggio, io e la mia famiglia abbiamo deciso di visitare un’isola così vicina eppure così lontana: la Corsica, chiamata dagli antichi Greci “Kalliste”, la più bella. Arriviamo a Vado Ligure per l’imbarco con un certo anticipo e, dopo aver fatto i biglietti, ci dirigiamo verso il piccolo paese di Bergeggi; sulla spiaggia libera (fino a maggio, poi per i cani è “off limits” fino ad ottobre) facciamo sgranchire il nostro meticcetto Shilla. Ci imbarchiamo sulla m/n della Corsica Ferries e ci sistemiamo in cabina. In quattro più cane si sta un po’ stretti (oltretutto il cane si è impadronito di una cuccetta) ma i luoghi comuni bar, ristorante, discoteca, area gioco per i bambini sono molto accoglienti e il personale è gentile. Ceniamo sulla nave ed alle 21.00 si parte per Bastia; dopo una piacevole serata al piano bar, ci addormentiamo cullati dal rumore dal rollio delle onde.

Alle 7:00 siamo puntuali alla prima colazione e, una volta sbarcati, ci apprestiamo con l’automobile a compiere il giro del Capo Corso o del “dito”: abbiamo scelto di impiegare così la giornata di Sabato perchè il tempo è un po’ incerto (altri crocieristi hanno puntato sulle Bocche di Bonifacio e sono incappati in una pioggia battente che ha rovinato loro l’escursione). Il primo paese che incontriamo a una decina di Km da Bastia è Erbalunga, col suo delizioso porto e le case abbarbicate agli scogli; ovunque angoli suggestivi, casette con ripide scale e un profluvio di fiori, piante grasse ed arbusti profumati. Veramente stupenda è una vecchia torre di guardia che si staglia a picco sul mare e si protende verso l’orizzonte. Le torri saranno il motivo conduttore di tutto il viaggio; a ogni curva della strada, a strapiombo sul mare, se ne vede qualcuna immersa nel verde . Decidiamo di fermarci a Luri per visitare la Collegiata ma…sbagliamo strada e ci perdiamo in mezzo a boschi verdissimi che ci permettono di vedere una parte dell’entroterra, i terrazzamenti di viti e ulivi, che ricordano la Liguria delle Cinque Terre. Il tempo è ventoso ma non minaccia pioggia e proseguiamo verso Macinaggio. E’ l’ultimo avamposto sulla costa orientale, una gradevole cittadina turistica dove ci muniamo di cartina per affrontare il resto del percorso. Fino ad ora la strada ha costeggiato il mare, con curve dolci e panorami incantevoli. Ora si fa più sconnessa e taglia la parte Nord del “dito”, serpeggiando tra la macchia mediterranea. All’improvviso una sosta: un branco di capre ci blocca il passaggio. Proseguiamo fino a Rogliano, silenzioso nella pace del mezzogiorno con le sue stradine d’erba e le sue chiesette. Dalla cima del paese si vede il mare e le torri che cingono la punta estrema del Cap Corse. Riprendiamo la strada ed ecco che sembra di trovarci in uno spicchio d’Olanda: in alto, in cima ad un sentiero brullo si staglia il Mulino Mattei e, poco più in là alcuni moderni impianti per l’energia eolica. Il vento la fa da padrone in quest’isola senza tempo che ci regala degli scorci incantevoli. Cominciamo a scendere verso il mare ed ecco Port de Centuri che sembra un paesaggio da cartolina, un bellissimo villaggio di pescatori con il suo minuscolo porto e il mare di un colore indescrivibile. Scendiamo ancora ed ora i tornanti si fanno più ripidi, la costa ha una bellezza più aspra e selvaggia, ad ogni svolta il paesaggio muta, gli insediamenti abitati si fanno più rari. Ci fermiamo a pranzare a Ogliastro, pesce naturalmente, e dopo una sosta sulla spiaggia di ciottoli neri, riprendiamo il viaggio per l’ultima tappa, S. Florent. Si tratta di una cittadina turistica, molto cara (i souvenirs costavano di più rispetto alla nave, che non scherzava), ben fornita di negozi, bar, ristoranti, con un bel porto e la possibilità di fare escursioni, corsi di sub, ecc…insomma attrezzata sotto tutti gli aspetti. Abbiamo visitato la parte vecchia con la rocca, alquanto trascurata e invasa dalla vegetazione. Torniamo quindi volentieri alla nostra nave, dove ci attende l’aperitivo, la cena e la serata danzante: ma prima di imbarcarci ci informiamo all’ufficio del turismo per la visita a Bastia dell’indomani.

Domenica, ultimo giorno, di permanenza in Corsica, lo dedichiamo a Bastia. Nella Place St Nicolas, vicino al porto, si tiene un incantevole mercatino degli oggetti “vintage”. E’ il primo Maggio, ovunque sulle bancarelle fioriscono mazzetti di mughetti, tradizionale simbolo della primavera. Saliamo sul trenino che ci porta nella città vecchia. Una graziosa ragazza che parla molto bene l’italiano ci racconta della lunga dominazione genovese ( Bastia significa “Bastiglia”), ci fa visitare due chiesette splendide ( una con un Cristo nero veramente suggestiva) ci conduce per le viuzze simili a “carrugi” fino alla Cittadella da cui si gode una vista bellissima sul Vecchio Porto. Ci imbarchiamo infine e riusciamo ad accaparrarci una sdraio sul ponte per goderci il sole, che finalmente è apparso, e lo splendido addio che la Corsica ci dà. Alle 12:00 la nave salpa e ci riporta a Savona. E’ stata una vacanza breve ma indimenticabile.



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