Su e giù per il Rajasthan in 21 giorni

Ogni diario di bordo turistico che si rispetti parte da una presentazione poetica e dalle sensazioni che il posto ha suscitato durante e dopo il viaggio. In genere le emozioni, i colori e i vissuti sono quelli che riportiamo al nostro ritorno e sempre in genere sono entusiasmanti dal primo momento. Questa volta è stato diverso, questa volta...
Scritto da: bellucci
su e giù per il rajasthan in 21 giorni
Partenza il: 21/07/2007
Ritorno il: 13/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ogni diario di bordo turistico che si rispetti parte da una presentazione poetica e dalle sensazioni che il posto ha suscitato durante e dopo il viaggio. In genere le emozioni, i colori e i vissuti sono quelli che riportiamo al nostro ritorno e sempre in genere sono entusiasmanti dal primo momento. Questa volta è stato diverso, questa volta possiamo dire con cognizione di causa che abbiamo visitato un altro pianeta (non è un esagerazione) che abbiamo vissuto in un’altra epoca. Signori e signore, proveremo a descrivere il Rajasthan, piccola regione dell’India. Scusateci se questa lunga premessa sia molto vaga ma non può essere altrimenti…Capirete perchè…

L’impatto con l’India è devastante, migliaia, milioni di persone, centinaia di animali di tutte le specie e razze che vivono allo stato brado nelle città che possiamo definire urbano-rurali. Gli odori, innumerevoli, ti catturano, ti nauseano, ti ammaliano; i colori, tutti quelli che si possono immaginare, lucenti, brillanti, caldi, spenti, accesi, stinti. Shary e chador che si confondono in un marasma di bambini e in decine di culture e religioni che ogni giorno cercano di convivere quanto più pacificamente è possibile. L’India che aspetta la globalizzazione ma che tenta disperatamente di mantenere la propria identità. L’India va avanti fra tecnologia e superstizione, l’India così diversa dal resto del mondo…L’India è odio…L’India del “chi me l’ha fatto fare”…Poi però lentamente ti rapisce, ti coinvolge e al ritorno l’India la porti dentro e ti senti così consapevole di aver visto un posto unico al mondo che pensi…”ti prego Dio…Fammi tornare”!!!! sabato 21 luglio 2007 . IL VIAGGIO Eccitatissimi ci svegliamo alle 04.00 e dopo circa un’ora quel santo di mio padre “Puccio Bruno” ci accompagna all’aeroporto di Fiumicino. Partenza prevista ore 07.30 (Alitalia) per Milano Malpensa. L’aereo è puntualissimo e tiriamo (visto i tanti scioperi) un sospiro di sollievo…Abbiamo parlato troppo presto…Non partiamo, non partiamo?? E perchè?? Guasto tecnico!! Si cambia il volo…Risultato?? Perdiamo la coincidenza Milano-Nuova Delhi delle 10.20. Atterriamo a Malpensa alle 11.40 e nessuno dell’Alitalia ci attende, io, Giusy e un nutrito gruppo di viaggiatori non sappiamo cosa fare…Alitalia?? Ahiaiaiaiai…Dopo un paio d’ore di attesa, improvvisamente sento lo speaker dell’aeroporto che chiama il mio nome, che emozione!! E’ la prima volta che mi accade!! Giusy che nel frattempo era andata a prendere gli zaini si era dimenticata il documento in una borsa che tenevo io. Vado a salvare la mia principessa e l’Alitalia (che schifo di compagnia) ci sposta il volo al giorno successivo, spedendoci a Novara in un 4 stelle fasullo che si chiama “La Bussola”. Pessimo sarà il cibo ed il servizio…Pensata che ci portano un riso scotto e della pizza al gorgonzola disgustosa!! Chiedo dell’insalata e mi rispondono che devo pagare a parte…Cosa?? Ma stiamo scherzando?? Ci portano l’insalata…Provo a contattare via e-mail l’autista conosciuto via internet, mi ero messo d’accordo con lui per quanto riguarda l’autista e l’itinerario…E adesso?? Speriamo che abbia letto la mia e-mail!! Comunque, della serie chi si accontenta gode, passeggiamo per il centro di Novara (carina), incontriamo Lucia, un’amica di Giusye infine nell’hotel c’è una festa religiosa della Chiesa Pentecostiana cantata in Gospel, dove tanta gente di colore e non batte le mani e ad occhi chiusi urla “Alleluja”…Bello ma forse un pò troppo ecessivo…Intorno le 23.00 andiamo a dormire con un’unica speranza: India!!! domenica 22 luglio 2007 . IL VOLO Ci svegliamo e dopo la colazione arriviamo all’aeroporto di Milano-Malpensa. Prima buona notizia: l’aereo esiste…Il check-in è puntuale…E partiamo con solo 30 minuti di ritardo…Ma è tutto vero?? Stiamo andando in India…Sul volo per ammazzare il tempo compiliamo cruciverba, mangiamo schifezze targate Alitalia, facciamo amicizia con molti altri passeggeri e poi…Spuntano le prime luci dall’alto di Nuova Delhi: ore 21.50, si tocca terra…India stiamo arrivando!!! Si apre lo sportellone dell’aereo e il caldo e l’umidità ci avvolgono come una pesantissima coperta…Dopo una serie di timbri e timbretti alla dogana usciamo dall’aeroporto e l’autista c’è!!! Ha letto l’e-mail…Si avvicina a noi con la sua barba lunghissima e i capelli bianchi, ci dice che assomiglia a Sandokan…Conosciamo anche Rajee, l’autista, sembra serio e professionale. Una Tata Indica (la macchina) ci trasporterà per tutto il viaggio. Lentamente le prime immagini di Nuova Delhi scorrono dai finestrini…Gente che dorme per terra, mucche per strada, uomini e donne che camminano e camminano senza nessuna meta…Zombie, fantasmi che cercano di arrivare più lentamente possibile ad un a fine che per loro è stata già scritta…Arriviamo all’Hotel Centra Inn, situato nella zona di Pahar Ganj, tel: 23562770/2. Paghiamo circa 25 euro per una camera doppia, con bagno e a/c. Per la zona sembra eccessivamente caro ma l’hotel è comunque pulitissimo ed ha un balcone su una via di Delhi dove c’è gente che dorme per strada con delle mucche e capre accanto…Un altro mondo!!! Con le prime immagini dell’India ci addormentiamo (con molta difficoltà)…Ed è solo l’inizio!!! lunedì 23 luglio 2007 . NUOVA DELHI Ci svegliamo intorno le 08.00, facciamo colazione al vicinissimo Metropolis Bar (consigliato dalla Lonely Planet) ma a noi è sembrato caro (per un toast, cornetto e 2 caffè, 4 euro) e poi un cameriere mi dice qualcosa perchè non gli do la mancia…Insomma Lonely Planet forse questa volta hai sbagliato!! Torniamo all’hotel e RAJEE (Che risulterà formidabile)…CONTATTATELO A QUESTO E-MAIL: rajeev_Singh19712000@yahoo.In) Ci sta aspettando. SI PARTE!!! La prima tappa è la Jama Masjid (ingresso 4 euro + 20 centesimi per foto e video), la moschea più grande d’India. L’impatto è notevole, salire sul minareto stancante, ma il panorama è sicuramente interessante. Arriviamo alla moschea con l’aiuto di un risciò, che per 1 euro pedala in mezzo alla folla lambendo buche e carri. Il Red Fort è chiuso, lo vediamo solamente da fuori e in 5 minuti di attesa di fronte alla porta centrale, una miriade di venditori, bambini e altro ci assale provando a venderci di tutto…Questo è il lato più negativo di Nuova Delhi la mancanza di dignità di alcuni elementi…Affittiamo questa volta per 3 euro (anche se poi gliene ho dati 4) un altro risciò e lui pedalando ed ansimando e noi filmando entriamo al Chandni Chowk, il mercato più allucinante che noi abbiamo mai visto, diviso per settori, puoi trovare di tutto, spezie, libri, antenne, cianfrusaglie e latro, ma più che la merce la vera attrazione sono i commercianti, scalzi, in bicicletta, su carri trainati da mucche…Io e Giusy apostrofiamo una sola parola: pazzesco!!! Cambiamo decisamente immagine e i dirigiamo verso la Tomba di Humayn (ingresso 5 euro + 50 centesimi per foto e video). Questo monumento in piccolo e nella forma ricorda il Taj Mahal di Agra. Io e Giusy che intanto spara stupidaggini a raffica…”Pennuto” a pochi intenditor poche parole, scattiamo foto a più non posso e forse forse arriva anche il primo quadro…Usciamo dalla tomba, abbiamo una fame pazzesca, ma a Nuova Delhi non si trova neanche un piccolo bar o un supermercato…Niente di niente!!! Rimaniamo a digiuno, beviamo tantissimo, anche perchè il caldo e l’umidità sono insopportabili. Telefoniamo a mio padre e poi ripartiamo alla volta del Qutb Minar (5 euro l’ingresso). Si tratta di un complesso afgano di proporzioni enormi. Bella è l’atmosfera e tante sono le bambine e le donne indiane che vestite con il sari si lasciano fotografare senza chiedere soldi. Usciamo e Rajee ci aspetta. Ricomincia il nostro tour de force alla volta del Raj Ghat, il luogo esatto dove hanno cremato Gandhi, andiamo poi al Parlamento Governativo, un complesso di palazzi eleganti che fa capire che anche in India i politici “magnaccia” se la passando davvero bene!! Il nostro tour prosegue all’India Gate, un arco alto 42 metri…Diciamo che se avete poco tempo potete lasciar perdere…Mangiamo finalmente un gelato e Puccia recupera tutti gli zuccheri..Non domi visitiamo il Lakshiminarayan Temple, moderno, di colore bianco-rosso e dentro con un mare di svastiche…Svastiche?? Scopriremo poi che per loro sono un segno che porta fortuna…Arriviamo stanchissimi, sudati e “puzzolenti” all’hotel…Ci facciamo una meritata doccia e poi usciamo per mangiare qualcosa. Rajee arriva puntualissimo e alle 19.00 con un suo amico, ci portano in un ristorante indiano…Entriamo e vediamo che era una bettola con i tavoli…Scappiamo di corsa e diamo retta alla Lonely Planet, destinazione United Coffee House. La scelta è azzeccatissima, mangiamo 3 portate differenti di pollo: tandoori, alla foglia di cocco e grigliato, buonissime, 2 piatti di riso, birra indiana, acqua e uno squisito pane al formaggio. Paghiamo 23 euro e usciamo soddisfatti. Gelato di rito (2) e Rajee ci porta al Bahai Temple. Purtroppo chiuso e spento (ci riproveremo)!! Esausti andiamo all’hotel, ma prima l’India ci regala una sorpresa, avete mai visto un matrimonio indiano?? Bhe è qualcosa di unico, gente che balla per strada, musicisti, il futuro sposo a cavallo e la sposa?? Non siamo riusciti a vederla…Avrà cambiato idea!! Domani sveglia alle 05.15 si pparte per Agra passando per la casa di Rajee, dove la sua famiglia ci preparerà una spero buona colazione indiana. martedì 24 luglio 2007 . AGRA Ore 05.15, puntuali ci svegliamo. Confesso di sentirmi emozionato. Sarà forse “commerciale”, sarà forse “turistico”, ma il pensiero che visiterò il Taj Mahal mi fa venire i brividi. Prima però, come promesso Rajee ci porta a fare colazione a casa sua…Casa è una parola grossa, si trata infatti di un tugurio dove su un letto sporco dormono due bambini e in un’altra stanza la moglie e la madre. Ci preparano delle specie di frittelle e crepe, caffè-latte che noi noi prendiamo e dopo i saluti di rito ripartiamo. Delhi-Agra distanza 220 km. Tempo di arrivo 4 ore e mezza. Le strade indiane sono a dir poco allucinanti e pericolose, ti sorpassano e ti suonano da tutte le parti, poi nascono degli improvvisi ingorghi dovuti all’attraversamento di mucche, cinghiali, cammelli e a volte anche elefanti…Insomma il tragitto mette a dura prova in nostri nervi e poi Rajee addirittura buca…Arriviamo ad Agra alle 11.45 e prendiamo per 12 euro un doppia con bagno ed aria condizionata all’Hotel Apollo. Diciamo che dal punto di vista della comodità non è proprio il massimo, ma ci dobbiamo stare una sola notte e quindi stringiamo i denti. Sistemati i bagagli partiamo alla volta del Taj Mahal. Prima di tutto è doveroso dire che Agra città è veramente brutta, anzi direi proprio oscena. Tutto è distrutto, baraccopoli da tutte le parti, lo sfacelo completo. Lungo il percorso che porta al Taj Mahal (che è obbligatorio fare a piedi) siamo circondati da venditori petulanti e in qualche modo aggressivi…Preparatevi ad Agra…Poichè qui vedrete cose che voi umani non avete mai visto!! L’entrata al Taj Mahal è di 15 euro e una lunga fila prende d’assedio il gate principale. A Giusy tolgono le sigarette e le gettano via…Dopo una serie di spinte riusciamo ad entrare e lo spettocolo che si apre davanti ai nostri occhi è fantastico. Il bianco scultoreo del Taj si mescola con l’azzurro del cielo e il rosso delle moschee che sono ai suoi lati. Il Taj regala la sensazione che il tempo si sia fermato…Magari solo per un attimo…Un breve ed intenso stop…Scattiamo foto su fot (secondo quadro) e contempliamo. Peccato che questa splendida armonia regalataci dalla forme sinuose del tempio sia interrotta dagli sguardi aggressivi, curiosi e peccaminosi dei ragazzi musulmani che guardano la mia Giusy…Ma che non avete mai visto una donna?? Le vostre le fate coprire e poi guardate quelle degli altri?? Addirittura due persone ci chiedono di fare la foto con loro, evidentemente non hanno mai visto degli occidentali…Ma l’attrazione siamo noi o il Taj Mahal?? Usciamo da questo splendido posto (anche se l’interno delude un poco) e con Rajee ci dirigiamo all’Agra Fort (ingresso 5 euro + 50 centesimi per video e foto). Il forte è bellissimo, con delle sale, porte arcate e colonne che si susseguono. Un labirinto tortuoso di splendori che ci fa anche perdere la strada…Rimaniamo intrappolati per circa 20 minuti alla ricerca dell’uscita fino a che la mia dolce metà chiede l’indicazione ad una rotonda ragazza del luogo: “Porpetta…The exit”??? E Giusy comincia a ridere…Che volete fare?? E’ fatta così…Verso le 16.45 usciamo dal forte e siamo assaliti dalla solita orda di venditori, compriamo una serie di braccialetti per 2 euro e Rajee ci porta all’hotel per una doccia…Alle 19.00 usciamo e andiamo al Shikawa Restaurant, che offre specialità dell’India del Sud e de Gujarat. Prendiamo un pollo al curry, montone al curry piccante, riso vegetariano, birra, acqua e pane indiano e spendiamo circa 19 euro. In serata proviamo ad andare a vedere il Taj Mahal illuminato ma purtroppo c’è stato un corto circuito e rimarrà al buio per tutta la notte!! Peccato!! L’appuntamento è per domani con Rajee alle 9.00…A domani allora!!! mercoledì 25 luglio 2007 . FATEHPUR SIKRI – ABHANERI -JAIPUR Ci svegliamo alle 07.45, siamo riusciti a dormire nonostante il rumore assordante del ventilatore e dell’aria condizionata. Colazione con toast e marmellata e partenza alle ore 09.00 per Fatehpur Sikri, splendida città abbandonata e fortificata dell’impero Moghul. L’ingresso per il complesso dei Palazzi e della Moschea è di € 5,00 + 50 centesimi per i video. Di fronte a noi si apre uno spettacolo straordinario, cortili, colonne, mura di colore rosso e cupole si susseguono. Scattiamo tantissime foto ed importuniamo molti turisti per farci fare qualche foto insieme. Anche qui qualche indiano musulmano ci chiede se possono fare la foto insieme a noi. Un ragazzo di 14 anni che vuole imparare l’italiano ci fa da guida e alla fine compriamo da suo zio per 10 euro dei souvenirs. Anche la moschea è bellissima e ci fa piacere che molti ragazzi e ragazze musulmane ci salutano. Usciamo da Fatehpur Sikri accaldati, sudati ma felici e ripartiamo con Rajee che a sorpresa ci porta in un bosco pieno di scimmie a cui diamo da mangiare. Siamo nuovamente sulla strada…E che strada!! Piena di buche, sassi, dossi, camion, maiali, cammelli e mucche…Giusy come al solito si addormente io invece faccio due chiacchiere con il nostro autista. Siamo diretti a Jaipur, la capitale del Rajasthan ma sulla strada ci fermiamo a visitare il complesso architettonico di Abhaneri, un’antica piscina reale, con tanto di bagni e con 11 livelli di scale a zig-zag. Paghiamo € 1,00 per entrare. Anche questo complesso merita sicuramente una visita. Divoriamo nuovamente la strada e alle 17.30 siamo a Jaipur, che sembra leggermente meglio messa dal punto di vista architettonico ed urbanistico delle altre citttà indiane da noi visitate. Giusy ha la “fortuna” anche di ammirare due enormi topi che la salutano e poi prenotiamo al Rajasthan Palace Hotel che ha anche la piscina (16 euro per una doppia con bagno e aria condizionata) rajastanmotel@yahoo.Co.In Prima però devo raccontarvi questo aneddoto che vi farà capire come il popolo indiano sia capace ad arrangiarsi su tutto. Cerchiamo un hotel, andiamo e ci dicono che hanno una stanza. Accettiamo di vederla!! Ci portano in un vano completamente vuoto senza neanche un mobile e ci dicono: “in 10 minuti portiamo il letto e i mobili”!! Superlativo!! Ci facciamo una doccia e siamo pronti per uscire…Diamo una contata ai soldi e ci accorgiamo che in qualche modo dobbiamo limitare le nostre perdite, allora decidiamo di mangiare in hotel. Paghiamo 8 euro per un pollo al peperoncino (che se ci ripenso bestemmio ancora adesso)!! Di sapore buono ma le lacrime che ho versato erano comprese nel prezzo?? Riso vegetariano, pollo al curry per Giusy che è costretta a ridare dietro perchè dentro c’era aglio e cipolla e lei ne è allergica, al suo posto le portano un miscuglio vegetariano al vapore, pane indiano e 4 bottiglie d’acqua. Finita la cena Rajee ci porta a visitare il bellissimo ed illuminato tempio hindu Birla-Lakshmi Narayan Temple, completamente bianco marmoreo. L’atmosfera che si respira è bellissima, molti bambini giocanto tra loro e io e Giusy siamo molto ben accetti…(me sa tanto che diventiamo o induisti o buddhisti)!! Poi offriamo all’uscita un gelato a Rajee e Giusy si diverte a tirare baci a dei ragazzini che provano a venderci qualcosa parlando in italiano. Andiamo a visitare anche il tempio Albert Hall, bello anche se in ristrutturazione e poi stanchi salutiamo Rajee che pian pianino si sta aprendo e andiamo a dormire. Buona notte!!! giovedì 26 luglio 2007 . AMBER E JAIPUR Ci svegliamo e sta diluviando…Niente però può fermarci!! Partenza alle ore 08.00 per il Forte di Amber, sito a 11 km da Jaipur. E’ un superbo esempio di architettura Rajput. Lo vediamo da lontano e la visione è a dir poco spettacolare, anche perchè il tempo ci aiuta, non piove più ed è uscito un sole accecante e caldissimo. Il forte sembra un castello costruito sulla sabbia e la strada per arrivarci è straordinaria!!! Arriviamo con il nostro autista Rajee sotto il castello e lì bisogna prendere un’ardua decisione: inerpicarsi su appena 20 scale o pagare 8 euro a persona e affaticare un povero elefante malnutrito e trattato male?? Io e Giusy ovviamente optiamo per le scale, ma notiamo con tristezza che la maggior parte dei turisti sceglie l’elefante…Che idioti!!! Chiedo perdono ad un pachiderma sussurandogli: “fogive us…Forgive us…” Perdonaci…Perdonaci!! Entriamo nel castello (2 euro incluso foto e videocamera). Dentro è abbastanza spoglio, nulla a che vedere con l’effetto eccezionale dell’esterno…Visitiamo le stanze, tutte senza mobili, gli ampi cortili e le splendide colle e lentamente usciamo. Oggi il nostro autista Rajee è in gran forma e ci porta a vedere altri 2 forti che sono meno turistici e che sono nei dintorni, quello di Narargah e qullo di Jarigràh (spero si scriva così)..Paghiamo circa 5 euro per entrare a tutte e due. Il primo merita sicuramente di più per i suoi colori e i suoi dipinti interni. Il secondo invece offre un panorama indimenticabile sulla città di Jaipur che si estende a macchia d’olio fino all’orizzonte. In uno di queste fortezze ci presentano un ministro indiano che ci stringe la mano e ci chiede di fargli qualunque domanda, gli diciamo semplicemente che dovrà lavorare molto!!! Usciamo da questi fori e diciamo a Rajee che per oggi con i forti diciamo basta!! Lui sorride ed entriamo dentro Jaipur, la città rosa, poichè il centro storico è dipinto completamente di questo colore. Anche qui i contrasti, gli odori ed i rumori sono assordanti, nauseanti ed accecanti. Per non farci mancare nulla fa anche un caldo pazzesco…Si sfiorano infatti i 47 gradi con un’umidità al 92%, sudati ma ancora desiderosi di conoscere visitamo il Jantar Mantar (ingresso € 1,50 incluso video e foto), un osservatorio astronomico costruito da Jai Singh nel 1728. A prima vista il luogo può apparire monotono ma poi ogni singola costruzione ha una sua specifica funzione…Sono le 13.00 in punto e dal caldo si collassa, è qualcosa di inaudito…Dalla luce così accecante non riusciamo a tenere gli occhi aperti…Entriamo nel City Palace Complese (ingresso € 5,50 incluso video e foto) e rimaniamo a bocca aperta, edific, cortili e giardini si chiudono e si aprono, le porte sono tutte colorate e il luogo sembra incantato…Scattiamo tantissime foto e forse forse anche qui ci scappa un quadretto…Dopo circa un’ora usciamo e con la macchina passiamo davanti l’Hawa Mahal, il Palazzo dei Venti, ora in restauro e parzialmente coperto…Peccato!!! Ci dirigiamo al Jaipur Bazar, ma quando vediamo la calca della gente questa volta ci arrendiamo…Nel primo pomeriggio infatti mangiamo 3 mango, torniamo in hotel e ci riposiamo. Alle 19.00 in punto (Rajee è un orologio svizzero) partiamo alla ricerca di un ristorante e il nostro autista ci porta nel centro di Jaipur, al Rainbow Restaurant. Mangiamo finalmente il Pollo Tandoori (buonissimo), la specialità della casa il Pollo Rainbow (pollo, ananas, yoghurt, arachidi e olio), altrettanto buono, riso al ginger, pane alla menta e 2 bottiglie d’acqua per 12 euro…Fino adesso è stata la migliore cena in India. Con la macchina passiamo nuovamente nel Jaipur Bazar e sarebbe stato bello poter fare una passeggiata per mercati, ma vi posso assicurare che è praticamente impossibile, non c’è infatti l’ombra di un turista e ci sono pochissime donne. Decidiamo quindi di tornare in hotel anche perchè domani ci svegliamo all’alba. Partenza stabilita alle ore 06.00, si va a Pushkar, una delle città mistiche d’India. venerdì 27 luglio 2007 . PUSHKAR Dopo una pessima nottata (il pollo Raimbow era troppo pesante), ci alziamo alle 05.00 e alle 05.50 siamo già in strada. Destinazione Pushkar. Dopo una pseudo-autostrada si prende una strada singola, piena zeppa di camion diretti a Bombay…Giusy dorme ed io ad ogni angolo prego Buddha, Dio, Krishna e altri…Le strade d’India…Arriviamo a Pushkar intorno le 08.30, per 14 euro prendiamo una stanza grandissima, con aria condizionata e bagno all’hotel Pushkar Villas Resort tel 277-2689/277-3640. Il migliore da quando siamo in India, c’è addirittura la piscina. Usciamo subito e finalmente a piedi possiamo girare liberamente senza tanti venditori che ti assalgono. Attraversiamo il mercato ed arriviamo al lago…Qui il tempo sembra si sia fermato ad un paio di secoli fa…Una scalinata piena di piccioni e mucche arriva fino al lago, uno specchio d’acqua circondatao da piccoli templi (ghat) bianchi e nel frattempo gruppi di fedeli si bagnano nelle sue acque sacre. Io e Giusy ci sediamo e contempliamo…Siamo senza parole, uno spettacolo eccezionale. Camminiamo intorno al lago, rigorosamente a piedi nudi, cercando di evitare la cacca delle mucche e quella più piccola dei piccioni, vediamo i fedeli intenti a pregare, pochissimi sono i i turisti e questa cosa a noi non dispiace affatto. Dopo un paio d’ore torniamo nella città e ci dirigiamo all’ufficio postale a scrivere e spedire delle cartoline…Mettono timbri e timbretti dovunque, anche sulle cartoline…Visitiamo il Brhama Temple, bello ed unico in tutta l’India, il Savitri Temple e cominciamo a comprare qualche regaletto…Borse per le nostre sorelle…E’ ora di pranzo, fa caldissimo, decidiamo allora di comprare dell’ananas e tornare in hotel…Dopo un breve riposo, intorno le 16.30 usciamo nuovamente e ci rituffiamo nel centro. Visitiamo prima il Tempio di Gurudwara e poi ci incamminiamo verso la collina che porta ad un altro Savitri Temple. Vi dico chiaramente che il sentiero che si inerpica sulla cima della collina è massacrante, e come se ciò non bastasse ci sono moltissime scale irregolari che portano in alto. Io e Giusy ansimiamo, più di qualche volta dobbiamo fermarci e a ridosso del tempio sento un piccolo mancamento, per fortuna che dopo aver bevuto un succo di mango mi rimetto in piedi. Il tempio in se stesso non è un granchè anzi è decisamente bruto, anche perchè il Dio in questione è stato addobbatocon delle luci ad intermittenza quasi come fosse un flipper…Il panorama però sul lago di Pushkar e sui ghat è stupendo e ci ripaga (non totalmente) dall’enorme fatica da noi propusa…Scendiamo nuovamente in città e la fame si fa sentire. Optiamo per il Raimbow Restaurant (consigliato anche dalla Lonely Planet). Molto bella è l’atmosfera, ci si siede su degli enormi cuscini e il ristorante offre una stupenda vista sul lago. Paghiamo appena 6 euro (in due) per un piatto di spaghetti pomodoro e basilico, 2 bottiglie d’acqua, pane indiano e 3 piatti vegetariani al curry. Diciamo che il cibo non è proprio il massimo, ma comunque visto quanto abbiamo speso può anche passare. Intorno le 21.00 ci incamminiamo verso l’hotel, compriamo un paio di gelati e lentamente gustiamo le ultime immagini di questo lago sacro. E’ notte e la luna risplende sullo specchio d’acqua. Cartolina da Pushkar!!! sabato 28 luglio 2007 . AJMER-BUNDI Oggi è una giornata di transizione. Dopo la colazione con succo di frutta e biscotti comprati il giorno prima. Partiamo per Bundi, prima però ci fermiamo ad Ajmer dove visitiamo la Dargah, il più grande luogo di pellegrinaggio musulmano (entrata gratis ma un’offerta è obbligatoria, io e Giusy lasciamo 2 euro). Per arrivare al Dargah si attraversa una strada angusta, con moltissima gente e mercati, pochissimi sono i turisti, riesco a scorgere solo un piccolo gruppo, che poi scopriremo essere tedeschi. Entriamo nel sito e veniamo subito rapiti dai colori e i canti del luogo, una calca immensa di gente si mette in fila per venerare la tomba di Khwaja Muin Id-Din Chishti, io e Giusy proviamo ad entrare ma il caldo ci soffoca, quindi rinunciamo e continuiamo a girovagare per il luogo, mentre tanti occhi musulmani ci osservano e ci interrogano!!! No problem…Siamo vaccinati a questi sguardi!! Usciamo soddisfatti e visitiamo il Nasyan (Red) Temple (entrata con video e foto € 0,50), contenente un’incredibile sala dorata…Giusy fa amicizia con una ragazza indiana ed è bello parlare con i suoi componenti familiari, ci dicono che sono del sud e ci chiedono molte cose sull’Italia…Rimaniamo sorpresi dalla pacatezza dei loro movimenti e dai loro occhi…Più passa il tempo e più ci avviciniamo alla religione Buddhista. Siamo nuovamente in strada…E che strada, la peggiore di tutte quelle da noi fatte, buche che sono da paura, biciclette e mucche, maiali ed improvvisi dossi mettono a dura prova il nostro sistema nervoso. Prima di arrivare a Bundi ci fermiamo su di un ponte che scavalca un fiume (non è il Gange), foto d’obbligo e sensazione di completezza…Arriviamo a Bundi e la città ci delude molto, la Lonely Planet narra di un luogo dove il tempo si è fermato, la verità è che il tempo qui non è mai cominciato…Immondizia, pareti e degrado entrano nei nostri occhi…Arriviamo all’Hotel Honey e per 10 euro prendiamo una stanza doppia, con aria condizionata, bagno, scorpione e lucertola…Di corsa scappiamo da quel tugurio e con Rajee che nel frattempo è tornato da Kota apposta per noi (ci dispiace molto) ci porta all’Ishwari Niwas, dove per € 16,00 prendiamo una bella e pulitissima stanza, con aria condizionata e bagno. Capisco gli standard indianio ma per 6,00 euro di differenza prendo la pulizia!! Ci riposiamo un’oretta e poi verso le 17.30 usciamo nuovamente. Ci facciamo portare da Rajee al lago di Bundi che offre una visione straordinaria del forte e del Palazzo di Bundi. Proseguiamo per mercati, compriamo incenso e un paio di pantofole per mio padre…Torniamo ancora verso il lago e in quella zona scopriamo la parte bella della cittadina di Bundi. E’ doveroso quindi fare una distinzione: la parte superiore di Bundi è oscena, brutta, sporca e decadente, la parte vicino al lago, rimane comunque sporca, ma è indubbiamente più bella, grazie ai suoi vicoli, i suoi templi e al suo lago. Io e Giusy scopriamo un campo di calcio con altalene e giochi vari, ci avviciniamo e moltissimi sono i bambini che ci rincorrono, scattiamo delle foto con loro e li riprendo con la videocamera mentre urlano: “Totti e Forza Roma”!! Che bel momento!! Quasi quasi mi commuovo…E’ ora di cenare, girovaghiamo un pò e alla fine decidiamo per lo Shivam Tourist Guest House and Roof Top Restaurant e-mail: shivam_pa@yahoo.Com)…L’atmosfera è molto bella, conosciamo un gruppo di ragazzi belgi e anche i ristoratori parlano con noi…Paghiamo appena 6 eruo (con mancia inclusa) per pane indiano, una sprite, 2 bottiglie d’acqua, due piatti comprendenti riso, zucchine, patate e dolci al cocco!!! Squisito…Torniamo in hotel…Un altro giorno è andato, a domani allora!!! domenica 29 luglio 2007 . BUNDI – KOTA Questa notte finalmente dormiamo!! Giusy mi dice che ho russato tutta la notte…Ero troppo stanco!!! L’India mi distrugge…Facciamo colazione con biscotti e succo di mango, comprati la sera prima e alle 09.30 usciamo alla scoperta di Bundi. Visitiamo il Forte ed il Palazzo (ingresso con video più foto € 2,50). Ci si inerpica per una salita ciottolosa e ripida e si arriva in questo splendido palazzo, con degli affreschi eccezionali, peccato solamente per lo stato di abbandono, pipistrelli e mura fatiscenti sono dappertutto…Ma forse in questo modo è più bello!!! Incontriamo nuovamente il gruoop di belgi della sera precedente e ci facciamo una piacevole chiacchierata…Intanto Giusy scatta foto a più non posso (digitali e non) e stanchi ed accaldati usciamo dal palazzo-forte di Bundi. Rajee ci aspetta sotto l’ombra di un albero (beato lui) e andiamo a visitare un Baori, quello di Ranijki, un pozzo profondo 46 metri decorato con tanti merletti. Bundi è la città dei Baori, ne ha infatti più di 50. Terminiamo la visita della città al Maharaja Memorial, un bel tempio con arco e cupola e con un bel panorama intorno. Salutiamo Bundi e partiamo alla volta di Kota, città industriale indiana che offre ci dicono poco al turista, ma che ospita alcuni familiari del nostro autista Rajee, come dirgli di no?? Oggi infatti è felicissimo e gli abbiamo anche regalato delle magliette e pantaloncini italiani…Durante il tragitto Bundi-Kota ci fermiamo in un tratto del fiume Chambai, dove un gruppo di donne lava i vestiti e dei bambini si tuffano…Scene che per noi sono di un altro mondo, solo per noi però!! Arrivamo a Kota e Rajee per questa sera ci invita a cena a casa dei suoi familiari…Ci viene un colpo, ma come si fa a dirgli di no?? Prenotiamo all’hotel Phul Plaza, un doppia con aria condizionata e bagno per 15 euro…Prendo l’ascensore e si blocca…Sensazione bruttissima, soffro di claustrofobia e vi posso assicurare che rimanere chiuso nel completo buio in un piccolo, angusto e maleodorante ascensore indiano è qualcosa di spaventoso, urlo, urlo ma nessuno mi sente…Passano i minuti e finalmente Giusy sente le mie urla, chiama qualcuno che riesce ad aprire la porta…Sopravvissuto anche a questo!!! Torniamo nella stanza, doccia e meritato riposo. Rajee si presenta con i sui familiari, usciamo alle 16.00 ed iniziamo a scoprire Kota e devo dire che questa città è una piacevole sorpresa. Dipinta da tutti come brutta visitiamo prima il forte e il Palazzo (ingresso € 3,50 con video e foto) che nonostante l’orario di chiusura (alle 16.30) viene riaperto proprio per noi. Le stanze sono molto belle con degli affreschi splendidi, anche il museo con le sue armi, foto e utensili vari usati dal Maharaja (curiosissima la lavatrice) è molto interessante. Usciamo e continuiamo il nostro giro per Kota, Rajee e i suoi familiari ci portano in una zona proibita, vicino ad un fiume dove ci divertiamo a nutrire moltissimi pesci e poi scopriamo, nel vero senso della parola, un tempio in mezzo ad un piccolo parco che dovrebbe essere un altro Memorial per il Maharaja. Il tempio è meraviglioso, una serie di cupole e colonne nel mezzo del verde, delle statue di elefanti sono poste all’entrata dei vari archi. Io e Giusy rimaniamo sorpresi da tale bellezza, anche perchè neanche la Lonely Planet mentua questo spettacolo. Scattiamo molte foto e introno le 18.00 dopo aver mangiato una papaya torniamo in hotel. Questa sera si va a cena da Rajee… Alle 19.30 in punto scendiamo e andiamo a casa dello zio di Rajee. La casa è molto piccola ma accogliente. Si presentano tutti i familiari con dei calorosi abbracci, io poi esco con Rajee in motocicletta e compro una bottiglia di whisky che loro bevono come fosse vino… Giusy invece viene vestita con il sari ed è splendida!!! Arrivano intanto tantissimepersone dalle altre case, molti sono i volti sorridenti e tante sono le mani che stringiamo…Mangiamo rigorosamente vegetariano, in modo semplice e gustoso e lo zio di Rajee alla fine si quasi commuove e tocca ripetutamete la testa di Giusy come segno di fortuna!! Ci invitano a fare colazione da loro il mattino dopo, provo a non accettare e si offendono…Come dirgli di no?? Torniamo in hotel sorridenti e quasi sconvolti, non c’era mai capitata un’accoglienza del genere…È forse questo lo spirito indiano?? Prima di addormentarci facciamo un brindisi a base di enterogermina…Quanti batteri avremmo ingerito questa sera?? Meglio non pensarci… lunedì 30 luglio 2007 . CHITTORGARH – UDAIPUR Ci svegliamo intorno le 06.00, scendo e compre due succhi di frutta al mango. Rajee è puntale come sempre e alle 07.00 partiamo, nuovamente verso casa dei suoi familiari che hanno preparato del tè caldo e dei toast al burro. Salutiamo tutti e questa volta siamo anche consapevoli che questo saluto sarò un addio…Cartoline della vita!!! Siamo diretti a Chittorgarh, dove c’è uno dei forti più imponenti d’India. Prima però Rajee ci fa una sorpresa e si ferma ad un tempio, completamente nascosto nella foresta, dedicato a Shiva. Il tempio è meraviglioso, costruito in mattoni rosso-rosa, formato da pagode, archi e tante piccole statue, si integra alla perfezione con il verde della natura che lo circonda e pochi metri più in la una stupenda cascata che si getta da oltre 30 metri…Ringraziamo il nostro autista per questo spettacolo che ci ha fatto conoscere e ripartiamo. La strada per Chittorgarh è un cantiere aperto, chilometri e chilometri di distruzione, senza aver ricostruito nulla, non si riesce a superare i 30 km orari, pensate che per fare poco più di 160 km impieghiamo 5 ore mezza…Dire snervante è troppo poco!! Ma non era più logico distruggere e costruire un pò alla volta?? Ma la logicità non è di casa da queste parti…Arriviamo finalmente al forte di Chittorgarh (ingresso 2 euro incluso video + foto) e subito ci appare maestoso, con delle lunghissime mura, visitiamo il museo (ingresso 5 centesimi) che ospita armi e costumi dell’epoca, il Rana Kumbha Palace, l’imponente Tower of Victroy e il bellissimo Jain Temple, fa caldo e si suda, ma quello che vediamo fa superare gli ostacoli, l’India ci conquista e soprattutto la sua arte entra prepotentemente nel nostro cuore. Usciamo dal forte e maciniamo chilometri, questa volta su una bella strada. Prossima tappa: Udaipur, la città più romantica del Rajasthan. Arriviamo intorno le 17.00 e prendiamo per 14 euro una bellissima stanza, con aria condizionata, bagno e una stupenda vista sul lago al Pahadi Palace tel. 091-294-2433458 e-mail: raj_desai786@rediffmail.Com oppure nakoda_international@rediffmail.Com Questo diventa e sarà il miglior hotel di tutta la nostra vacanza. Doccia e verso le 18.45 usciamo per una paseggiata per la “turistica” Udaipur. Ci aspettiamo turisti, bancarelle, ristorantini ed altro…Ma questa è l’India e non Ibiza, quindi anche qui, se pur in tono minore troviamo povertà e sporcizia. A prima vista Udaipur ci delude un pochino, vedremo domani (cambieremo idea)…Decidiamo di cenare nel nostro hotel. Paghiamo 9 euro per un pollo alla Rajputana, con cannella e peperoncino, uno al limone e basilicoa, ma con una salsa che praticamente disgusta, verdure bollite e noodles. Voto: Mediocre. Domani ceneremo da un’altra parte. Verso le 22.00 torniamo in hotel…Domani ci attende Udaipur… martedì 31 luglio 2007 . UDAIPUR Dopo una bella dormita ci svegliamo e facciamo colazione con biscotti al cocco e succo di mango comprati il giorno prima. L’appuntamento con Rajee è alle 09.00 ma alle 08.45 siamo già in macchina vogliosi di scoprire Udaipur. Comincia il nostro giro della città da un punto panoramico, dove ammiriamo il Lake Pichola, pittoresco ma sporco, il lussuoso Lake Palace Hotel e le cupole del City Palace. Visitiamo il Jagdish Temple, un fantastico tempio hindu costruito nel 1651, poi entriamo nel City Palace (ingresso € 10,00 incluso video e foto). Il complesso del City Palace è bellissimo, sormontato da torri, cupole e balconi è il più grande insieme di palazzi del Rajasthan. Scattiamo tante foto e visitiamo l’interno, ora una parte adibita a museo. Si tratta di un labiritno di sale, camere, troni, tutto dai colori sgargianti e vivi…Spettacolare!!!! Usciamo ed entriamo nella Cristal Gallery e qui la fantasia supera l’immaginazione, tavoli, sedie e addirittura un letto di cristallo. Ci sediamo nella Durbar Hall e sorseggiamo una Lemonsoda (inclusa nel prezzo del biglietto) ed io e Giusy già fantastichiamo sulla prossima vacanza: Cuba, Perù, Nepal, Birmania, Usa…Vedremo…Intanto finiamo questa!!! Usciamo dal City Palace soddisfatti e visitiamo la vicina Bagore-Ki-Haveli (ingresso 1 euro con video + foto € 2,10), graziosa ma dopo aver visto il City Palace ci appare molto povera (forse sarebbe meglio visitare prima questa)…Fa caldo, si suda e si soffre, divoriamo due gelati, telefoniamo a mio padre per dirgli che va tutto bene ed intorno le 14.00 torniamo in hotel per rinfrescarci (è praticamente impossibile restare fuori dalle 13.00 alle 16.00). Usciamo nuovamente alle 16.45 e con Rajee siamo diretti allo Shilpgram, un villaggio artigianale, nato apposta per i turisti, situtato a 3 km da Udaipur (ingreso € 1,00 incluso video e foto). Diciamo che il villaggio è abbastanza triste, con qualche gruppo musicale con dei vestiti Rajput che canta e balla musica indiana, qualche casupola e alcune esposizioni di foto…Se avete poco tempo potete anche evitare di visitarlo. Inizia a piovere e di corsa torniamo in hotel…Giusy legge un libro accanto alla finestra che da sul lago ed io scrivo…Che coppia di letterati!!! Usciamo alle 19.00, la fame è tantissima, andiamo al Natural View Restaurant, pieno zeppo di turisti, con una terrazza sul lago che offre un superbo panorama. Paghiamo 12 euro per 2 polli alla griglia (che ci portano coperti di verdure e di una strana gelatina), riso vegetariano, verdure bollite e 2 bottiglie d’acqua. Udaipur ci saluta con un fantastico tramonto…Mentre delle scimmie saltellano sulla terrazza…Sazi e stanchi torniamo in hotel. Domani si viaggia verso Mt. Abu. mercoledì 1 agosto 2007 . Mt. ABU Colazione con il solito succodi mango e biscotti, questa volta all’arancia e poi alle 06.50 si parte con la mitica Tata Indica di Rajee. Destinazione: Mt. Abu. Ci attendono 185 km di terreno dissestato, un autentico safari senza animali, fatta ecezione per le immancabili mucche. Arriviamo a Mt. Abu intorno le 10.40 e scendiamo a vedere prima le stanze del Royal Park Hotel, un autentica bettola, proseguiamo e ci fermiamo all’hotel Lake View, una bettola minore del Royal, ma comunque sempre una bettola, prenotiamo una stanza con ventilatore, bagno e veduta sul lago per 10 euro. Paghiamo in anticipo (ce lo chiede il manager dell’hotel) e dopo depositato gli zaini partiamo alla volta dei Templi di Dilwara (ingresso gratuito ed è severamente proibito filmare e scattare foto). I templi di Dilwara in marmo bianco sono stupendi, sembrano quasi finti per la loro perferzione. Rimaniamo quasi ipnotizzati da tale bellezza e una volta usciti compriamo del cocco e ne offriamo uno anche a Rajee, si riparte. Lasciamo il nostro autista all’hotel, dovreste vedere la stanza adibita per i conducenti, una catapecchia squallida, rumorosa e sporca. Quanto è ingiusta la vita!! Invitiamo Rajee a cenare con noi questa sera, contento accetta!! Proseguiamo la visita di Mt. Abu, devo dire che Templi di Dilwara a parte, la cittadina offre molto poco, un piccolo centro, un malmesso mercato, un pittoresco lago troppo sfruttato per i nostri gusti. Saliamo sulla Toad Rock, per gustare una bella veduta del lago e intorno le 15.30 torniamo in hotel per riposarci. Stasera si esce con Rajee!! Alle 19.15 usciamo ma di Rajee non c’è nessuna traccia, mentre aspettiamo ci gustiamo la scena di un’enorme capra che divora il giardino del nostro hotel, provano a cacciarla ma leri rimane lì sfidando tutti…Il potere della fame!!! Arriva finalmente Rajee e ci dice che non può venire…È proprio indiano!!! Andiamo allora al ristorante Arbuda ed ingeriamo cibo in quantità industriale, dal gusto buonissimo, spendendo appena 11 euro. Passeggiare di sera per Mt. Abu regala una bella sensazione, tante le bancarelle colorate, nessun venditore aggressivo e petulante, in poche parole giriamo che è un piacere. Compriamo per casa nostra un telo lungo 5mt per il nostro sofà (13 euro la spesa), poi telefono a mio padre che mi da una buona notizia…È proprio una bella serata!!! Nel negozio spunta fuori un topo gigante che corre a destre e a sinistra, Giusy esce fuori urlando ed io la seguo…E i proprietari del negozio che mi dicono: “L’India è piena di topi e poi questo topo è mamma di circa 20 bambini…(vi giuro mi hanno detto così)”!!!! Troviamo lo spazio per un gelato al mango ed intorno le 22.15 siamo a letto. Domani sveglia alle 06.00…Altra giornata, altra avventura!!! giovedì 2 agosto 2007 . KUMBHALGARH E RANAKPUR Ore 06.45 e il rombo della Tata Indica si accende, salutiamo Mt. Abu e partiamo. Destinazione Ranakpur e Kumbhalgarh. Questa volta la strada non è accidentata e con qualche zig-zag arriviamo a Ranakpur alle 10.40. Prenotiamo per € 11,00 una stanza doppia, con ventilatore e bagno al Roompam Hotel. Grazioso luogo nel mezzo del verde. Depositiamo i bagagli e partiamo alla volta di Kumbhalgarh, 40 km di curve e di panorami mozzafiato, il sentiero infatti corre nel mezzo della foresta e dai finestrini vediamo bambini che ci salutano, donne in sari che portano sulla testa dei pesi enormi, mucche, cammelli, un istrice e altro ancora…India, un paese tutto da scoprire!!! Arriviamo al Forte di Kumbhalgarh (ingresso € 2,00 incluso foto e video). La sua visione regala un impatto enorme, vedere questo maestoso castello arroccato su di una montagna nel mezzo della foresta, con ben 36 km di mura è qualcosa da brivido!!! Nonostante le sue stanze spoglie, anche l’interno è bellissimo. Scattiamo innumerevoli foto e aspettiamo una coppia di francesi per una foto da quadro, speriamo che siamo venuti bene!!! Usciamo dal castello e ripartiamo, questa volta al tempio gianista di Ranakpur (ingresso libero, € 0,50 per foto e € 3,00 per il video) Non si può entrare con le gambe e le spalle scoperte, quindi ci danno dei vestiti (a pagamento e 0,30…Che furto) larghissimi, abnormi ed osceni…Entriamo ed il tempio è stupendo. Bianco marmoreo, con molte statue piccole e grandi che riproducono i vari idoli. Usciamo soddisfatti, appagati, sudati e stanchi e per questo alle 15.30 torniamo in hotel. Dopo un breve pisolino, alle 18.00 usciamo con Tap, un bambino che si cimenta a guida e che ci fa fare un pò di trekking nel mezzo della foresta. Arriviamo a ridosso di un bel lago, dicono pieno di coccodrilli, ma sinceramente non ne abbiamo visto neanche uno. Verso le 19.00 torniamo in hotel e decidiamo di rimanere nel ristorante del Roompam Hotel, dove spenderemo 8 euro (incluso la mancia) per due piatti di riso, 3 bottiglie d’acqua e 2 piatti di pollo al masala (spezia locale). Sinceramente si cominciano a desiderare una fresca insalata, pomodori e mozzarelle…Basta spezie!!! Torniamo nella stanza, si dorme, domani si riparte!!! venerdì 3 agosto 2007 . JODHPUR Oggi è il compleanno della mitica Nonna Mimma, scomparsa 3 anni e mezzo fa, passa il tempo…Ma niente potrà cancellarti dal mio cuore!! Dovunque tu sia…Ciao nonna!! Facciamo colazione in hotel con toast, burro, marmellata e tè indiano e alle 08.00 partiamo. Dopo qualche minuto torniamo indietro, Rajee si è dimenticato le mutande appese ad un ramo di un albero ad asciugare…Troppo forte!!! Imbocchiamo una strada piena di scimmie, tre immagini di questo tragitto vanno sicuramente citate: in 6 su di un motorino, un motorino che trasporta due capre vive e un camion che sorpassa un altro camion pieno di vestite e dal finestrino un conducente allunga una mano e ruba una maglietta. Le strade dell’India sono come la vita!!! In 3 ore esatte siamo a Jodhpur, la città azzurra. Ci sistemiamo nell’elegante Dhillon House e-mail: dhillonhouse3@yahoo.Co.In dove per una bella stanza con bagno ed aria condizionata paghiamo 14 euro (costava 18 ma ci fa lo sconto). Il proprietario dell’hotel ci mostra con orgoglio tutte le stanze e ci dice che se dobbiamo scrivere qualcosa su di lui dobbiamo speicifare che questo hotel è più indicato per coloro che si fermano più di una notte. Depositiamo i bagagli e Giusy lava i panni sporchi…Per il caldo (veramente infernale) decidiamo di uscere alle 16.00. Puntali come un orologio svizzero e sotto di un sole cocente, alle 4 del pomeriggio siamo in macchina. Prima tappa da non perdere Meherangarh, ovvero il maestoso forte di Jodhpur. Questo immenso complesso si alza su di una roccia ed è di una bellezza formidabile (ingresso € 5,00 incluso foto e audioguida obbligatoria, per il video ulteriorio 4 euro). Visitiamo il forte in assoluto silenzio, le sue sale, le sue stnze, i suoi vicoli e le sue imponenti mura ci hanno letteralmente rapito. Questo diventa in assoluto il più bel forte da noi visitano nel Rajasthan. Usciamo dal castello e andiamo a visitare il Jaswant Thada, tempio in marmo dedicato al Maharaj Jaswant Sing II. Lo visitiamo solo esternamente dato che è chiuso e il nostro driver ci dice che dentro è abbastanza spoglio e che non vale la pena entrare…Torniamo per la strada del castello fermandoci in ogni angolo per scattare foto su foto…Alle 18.00 torniamo in hotel per docciarci. Usciamo alle 19.30 e siamo diretti al ristorante On the rocks, un locale splendido nel mezzo del verde, con dei tavolini sopra delle rocce, una discoteca ed un bar. Spendiamo 12 euro (incluso la mancia) per un Pollo Tandoori alla brace divino, capra in salsa speziata e piccante, 2 bottiglie d’acqua, riso e pane indiano. Comincia leggermente a piovere e temiamo il peggio visto che il ristorante è all’aperto, chiudo gli occhi e penso alla magia del momento, penso a Nonna Mimma, parliamo del padre di Giusy, scomparso qualche anno fa, chiedo a nonna di darmi un segno…Si spegne la candela che è sul nostro tavolino…Non piove più e il cielo si apre mostrando le sue meravigliose stelle…Forse non sarai stata tu, ma che bello se fosse così!!! Alle 21.00, il nostro driver Rajee (the best driver in the world) arriva addirittura in anticipo (l’appuntamento era alle 21.30). Torniamo in hotel ma prima di coricarci facciamo una breve passeggiata, compriamo dei succhi di mango, biscotti, acqua e gelati. Buona notte a tutti!!! sabato 4 agosto 2007 . JODHPUR – MANDORE Ci svegliamo, facciamo colazione con il cibo comprato la sera precedente e alle 09.00 siamo in macchina. Ad appena 10 km da Jodhpur c’è Mandore, antica capitale dei Marwar. Visitiamo i suoi giardini, pieni di scimmie e scoiattoli, i suoi stupa di colore rosso-scuro e le cupole in mattoni…C’è un solo aggettivo per descrivere tutto questo: splendido!! Un’autentica meraviglia, anche se purtroppo l’interno dei tempi è piuttosto maltenuto, sporco e deteriorato. Forse ancora non si rendono conto di cosa hanno!!! Entriamo nel museo (ingresso 5 centesimi) che espone i resti dei templi e poi all’uscita becchiamo una scolaresca di bambini accompagnati da maestre in Sari, che ci saluta. Fa caldissimo e sono appena le 10.15, sorseggiamo dell’acqua e compriamo per Rajee un succo di mango. Usciamo da Mandore, soddisfatti e consapevoli di aver visto qualcosa che molti turisti perdono. Torniamo a Jodhpur e facciamo un giro in macchina per la città, che ci appare più ricca delle catastrofiche New Delhi ed Agra. Rajee ci porta a vedere questa volta da vicino il fantastico Taj Hari Mahal Palace, oggi hotel a 5 stelle, che dalla forma ricorda un Taj Mahal in miniaura e poi andiamo al quartiere residenziale di Jodhpur con delle splendide ville…”for rich people” dice Rajee…E proprio davanti a queste ville si trova un enorme tendopoli con migliaia di zombie che vivono nelle condizioni più disperate…I 2 volti dell’India si aprono in modo forte e crudele di fronte ai nostri occhi…Fa caldo, torniamo in hotel, questo pomeriggio si va al bazar di Jodhpur. Intorno le 14.00 usciamo per comprare del mango e una bottiglia d’acqua e ci accorgiamo che qualcosa non va, si è alzato infatti un fortissimo vento e il cielo è diventato nero e carico di pioggia. Arriviamo in hotel e quasi contemporaneamente comincia a piovere, incessantemente per tutto il pomeriggio. Sono le 18.00 e continua a piovere. Ci salta quindi il bazar di Jodhpur, peccato…Speriamo che la pioggia non rovini la nostra ultima settimana!! Intorno le 18.30 sotto l’acquazzone andiamo con Rajee al bazar, che ci appare nonostante il brutto tempo e qualche bancarella e negozio chiuso, molto bello. Compriamo alcuni regali per i nostri familiari e verso le 20.00 torniamo al ristorante On the rocks dove ci portano un menù più caro di quello di ieri, chiedo spiegazioni e mi dicono che quando si mangia all’interno il cibo costa di più…Ma che roba è??? Paghiamo 15 euro (inclusa la mancia) per 2 polli tandoori eccezionali, noodles, riso vegetariano e bottiglia d’acqua. Torniamo in hotel ma prima compriamo del succo d’ananas e 3 gelati (uno per Rajee). Domani tempo permettendo ci attende un’escursione nel deserto… domenica 5 agosto 2007 . JAISALMER – KHURI Facciamo colazione con il cibo comprato la sera precedente e alle 07.40 siamo in macchina, direzione Jaisalmer. Il viaggio è lungo ma mai noioso, la strada infatti dopo poco aver lasciato Jodhpur entra nel deserto del Thar e lo scenario cambia improvvisamente e completamente. Dune di sabbia, arbusti e cespugli, bambini che portano a pascolare capre e mucche, qualche pavone che passeggia e che incredibilmente e meravigliosamente apre la coda…Per riposare qualche minuto ci fermiamo al villaggio di Pokaran, luogo tristemente famoso poichè fu qui che nel 1998 il governo indano fece esplodere 5 ordigni nucleari. Visitiamo il forte, ma solamente all’esterno, 4 euro per l’ingresso è veramente esagerato, anche perchè il forte è in pessime condizioni. Riprendiamo il nostro viaggio e alle 12.30 entriamo nella cittadina di Jaisalmer. Ci fermiamo prima all’Hotel Raj Palace, ma i 14 euro per la stanza che ci mostra sono un furto e proseguiamo quindi la nostra ricerca. Stop all’hotel Vallabh Darshan e-mail: hotelvallbhdarshan@hotmail.Com dove per € 14,00 prenotiamo una bella stanza doppia con aria condizionata, bagno e finestra sul forte. Ci riposiamo qualche ora, anche perchè oggi Giusy non è in grande forma…Problemi allo stomaco per puccia mia!! Usciamo intorno le 15.30 e l’aria condizionata della Tata Indica non funizona, togliete tutto a Rajee ma non l’aria condizionata…Si va di corsa da un meccanico che in quattro e quattrotto la pripara e chiede 50 centesimi, ripeto 50 centesimi…Immaginate un meccanico italiano che vi chiede tale cifra?? Andiamo a Khur, un piccolo villaggio situato nel deserto a circa 40 km da Jaisalmer. Prenotiamo per € 12,00 un camel safari con cena al Krishan Desert Resort (tel. 03014-274078/09928296413/09414469221) e si parte…Il paesaggio è fantastico ma non pensate sia una passeggiata tenera, 3 ore sopra questri strani e curiosi animali mettono a dura prova le nostre gambe e il nostro deretano. Saliamo sulle dune e lo spettacolo è fantastico, un mare di sabbia, con cespugli e soprattutto un silenzio così assordante da sfondare le nostre orecchie!! Provo anche il salto da una duna ma cado male e sbatto la testa, per fortuna che sono “tosto”…Anche se per un attimo ho temuto il peggio…Torniamo al Resort e facciamo 2 chiacchiere con Prakash, il proprietario, una persona gentile e cordiale che ci invita per il giorno dopo a dormire nel deserto…Mi dispiace ma non accettiamo!! Forse saremo poco avventurosi, ma l’idea di dormire nel buio e silenzio totale con qualche strano animale accanto ci fa rabbrividire…Io e Giusy optiamo per il selvaggio letto!!! Per cena ci portano l’immancabile riso, patate, verdure cotte, minestra ed acqua. Intorno le 21.35 salutiamo tutti e alle 22.30 siamo in hotel…Che giornata!!! lunedì 6 agosto 2007 . JAISALMER Dopo la solita colazione a base di succo di frutta e biscotti ripartiamo alle 09.30 alla volta di Jaisalmer. Cominciamo il nostro tour dal forte (ingresso incluso video e foto € 8,00). Il forte di Jaisalmer è sorprendente perchè dentro le sue mura vivono circa 20.000 persone, quindi nei suoi vicoli si trovano hotel, negozi, ristoranti, venditori, barbieri, mucche…Insomma sembra come di essere tornati indietro nel tempo. Il forte in se stesso è bello, ma di meno impatto rispetto a quello di Jodhpur. Compriamo un libro di ricette indiane (6 euro, ma ne voleva 24,00) e oggi Giusy riceve molti complimenti: “sei un’attrice”, mi dicono che è bella e che sono fortunato…Io conosco un detto: “la Sora Maria che tutti la vogliono ma nessuno se la pia…”!! Visitiamo nel forte i templi gianisti (ingresso € 2,00 incluso foto e video)…Belli ma purtroppo siamo alla fine della vacanza ed è troppo difficile non paragonare un tempio ad un altro, e anche qui cadiamo nello stesso tranello…Dopo aver visto Mt. Abu e i suoi Templi di Dilwara questo ci regala meno emozioni. Usciamo dal forte e ci perdiamo nei mercatini appena fuori dalle mura, Rajee ci attende da un venditore (suo amico) e un pò per compassione, un pò per amicizia, compriamo 4 copri cuscini al prezzo di € 7,00. Oggi ci stiamo svenando!! Andiamo a visitare una Haveli, esattamente quella di Salim Singh-Ki Haveli (ingresso € 1,00 incluso video e non le foto). Questo ci delude, anche perchè l’interno è decisamente decadente. Usciamo e facciamo una chiacchierata con Rajee e il suo amico nel suo negozio. Il caldo non ci da tregua ed intorno le 12.30 siamo in hotel. Pranziamo con mango e banana e ci riposiamo…Alle 17.00 ripartiamo e visitiamo solamente all’esterno la bella Patwon-ki-Haveli, proseguiamo poi per il villaggio di Lodhrova, situato a 15 km da Jaisalmer. Mi cimeno alla guida e la difficoltà più grande e cambiare la marcia con la mano sinistra…Comunque alla fine supero il test. Visitiamo i templi gianisti (ingresso € 0,40, video € 2,00, foto € 1,00) costruiti in mattoni e tornando verso Jaisalmer scattiamo qualche foto ad un memorial dedicato ad un maharaja. Un villaggio formato da cupole proprio sotto dei mulini eolici. Quando antico e moderno si mescolano in uno straordinario o catastrofico puzzle. Torniamo a Jaisalmer e visitiamo il Gadi Sagar, un lago con molti templi e ghats intorno. Stanno girando un film indiano…Vuoi vedere che propongono a puccia mia una parte?? Sono quasi le 19.00 e entriamo nel forte alla ricerca di qualche ristorante e la nostra scelta cade sul Little Tibet, dall’atmosfera rilassante con una terrazza che offre un panorama strabiliante sul forte e sulla piazza sottostante di Jaisalmer. Paghiamo € 6,00 (incluso la mancia) per 2 polli, uno al limone (scadente) e uno arrostito (buono), riso vegetariano (buono), noodles (discreti) e 2 bottiglie d’acqua. Conosciamo una coppia di finlandesi, e poi una di Treviso…Parliamo con loro e gli italiani che hanno girato moltissimo ci mettono in testa un luogo: Perù!! Chissà…Comincia a piovere ed è tempo di tornare in hotel, domani ci attende il viaggio più lungo del tour…Buon riposo!!! martedì 7 agosto 2007 . REDROVA – KOLAYAT – BIKANER Succo di mango, biscotti e alle 08.30 siamo in macchina, destinazione Bikaner, 300 km di una strada dritta e che taglia in mezzo il deserto. Ci fermiamo prima a Redrova, dove visitiamo il suggestivo ma fatiscente tempio hindù, luogo di pellegrinaggio indiano. Ci incamminiamo nuovamente e lungo il tragitto ci fermiamo a filmare e fotografare un uomo barbuto che per devozione sta facendo 300 km alzandosi e sdraiandosi lungo la strada ininterrottamente…Roba da matti!!! Mi rifiuto di credere che Dio, qualunque esso sia, si compiaccia di una cosa del genere. Ripartiamo e ci fermiamo nuovamente per fotografare una mandria di cammelli che passeggia lungo il deserto, è veramente incredibile ciò che si scopre lungo le strade indiane. Visitiamo anche Kolayat, villaggio con un lago sacro e dei templi e ghats che lo circondano. Forse più mistico di Pushkar, ma abbiamo comunque preferito la più nota e turistica Pushkar, anche perchè a Kolayat gli indigeni non fanno altro che pregare per chiederci soldi…Alla faccia del misticismo!! Arriviamo a Bikaner intorno le 15.00 e per 14 euro prendiamo una bella stanza con aria condizionata e bagno all’elegante Padmini Niwas e-mail: padmini_hotel@rediffmail.Com Ci riposiamo tutto il pomeriggio e alle ore 18.00 usciamo per fare una breve passeggiata. Anche Bikaner si apre a noi come tutte le altre città indiane, fogne a cielo aperto, immondizia, degrado ambientale, traffico, smog e suoni di clacson a tutto spiano…Un’indecenza…Da essere umano mi chiedo come è possibile accettare questa situazione?? Compriamo dei succhi di mela ed esotici, biscotti, bottiglie d’acqua e torniamo in hotel. Verso le 19.00 decidiamo di provare il ristorante dell’hotel, dove per € 12,00 (si fa un conto tutto alla fine) prendiamo 2 polli tandoori (buoni ma quelli di On the rocks erano tutta un’altra cosa), patate e piselli, spinaci e formaggio e 1 bottiglia d’acqua. Torniamo in hotel e ci riposiamo. Domani visiteremo il centro di Bikaner!! mercoledì 8 agosto 2007 . BIKANER Colazione con succo di mela, frutti esotici e biscotti e alle 10.00 in punto siamo sulla Tata Indica insieme a Rajee. Oggi è caldissimo, si fa difficoltà a respirare, ogni metro che facciamo è una fatica enorme. Cominciamo il nostro tour di Bikaner dall’immancabile forte chiamato Junagarh (ingresso € 5,00 incluso video, foto e l’ingresso al museo). Il forte con ben 37 bastioni è di mattoni rossi e a differenza degli altri forti da noi visitati nel Rajasthan non è posizionato su di una collina ma nel centro della città. Junagarh è bellissimo ed è soprattutto stupendo nel suo interno. Le stanze sono tutte ben curate ed offrono affreschi eccezionali, mobili, armature, costumi, gioielli e bigiotteria usata dai vari maharaja. Senza nessun dubbio possiamo dire che le stanze di questo forte sono le migliori di tutti gli interni dei forti da noi visitati in questa regione. Usciamo dal forte accaldati, e con il nostro autista ripartiamo, questa volta visitiamo il Lalgarh Palace, palazzo costruito dal Maharaja Ganga Singh in memoria di suo padre Maharaja Lal Singh, oggi però questo splendido palazzo rosso, formato da balconi e cupole è stato adibito ad hotel a 5 stelle…Indecente!! Lo visitiamo solo all’esterno, passeggiamo per il parco e osserviamo un pavone reale su di un ramo…Meraviglioso!! Alle 12.30 il caldo diventa insopportabile, allora compriamo dei gelati (uno lo offriamo a Rajee) e torniamo in hotel. L’appuntamento è per le 16.00 per andare al Centro di Ricerca per Cammelli di Bikaner (ingresso € 0,15 centesimi incluso foto, filmare non è permesso…Ma poi si fa come si vuole). Il centro è sicuramente interessante ed è qualcosa totalmente differente da tutto quello che abbiamo visto finora. Ci gustiamo delle mandrie di questo buffo animale mentre mangiano e bevono, osserviamo alcune cammelle incinte e quelle che hanno partorito da poco e sono vicine ai loro bebè…Incontriamo poi una coppia di La Spezia e lui lavora nello stesso ufficio di uno zio di Giusy…Quando si dice che il mondo è piccolo…Anche loro ci consigliano una nazione: Perù…Già ci vediamo sul Machu Picchu…Usciamo dal centro e ci offrono del latte di cammello, ma vista tutta la sporciza di qeusti giorni rifiutiamo gentilmente. Intorno le 18.00, dopo aver parlato con mio padre e aver comprato succhi, biscotti ed acqua torniamo in hotel. Alle 19.30 siamo nel ristorante dell’hotel, dato che a Bikaner i ristoranti sono veramente pochi, paghiamo € 6,00 (incluso tasse e mancia) per un piatto di noodles, di riso, due piatti di verdure bollite, una bottiglia d’acqua. Mentre stiamo mangiando arrivano incredibilmente nell’hotel la coppia di La Spezia conosciuta nel centro di ricerca dei cammelli, purtroppo non ci sono stanze libere e sono costretti ad andare via, ci scambiamo i nostri e-mail, lui si chiama Dino e fa il palombaro…Da paura, è la prima volta che ne conosciamo uno!! Torniamo nella stanza dell’hotel, domani ci attende uno dei templi più sconcertanti dell’intero pianeta, quello di Deshnok, stracolmo di topi…Speriamo ci sia almeno Mickey Mouse… giovedì 9 agosto 2007 . DESHNOK – BIKANER Dopo colazione con succo di mela, frutti vari e biscotti, alle 08.00 in punto partiamo per Deshnok. Il tragitto è lineare, la strada in buone condizioni e nei nostri pensieri sorgono i primi dubbi. “Ma chi ce lo fa fare”?? Giusy è silenziosa, io abbastanza agitato, in effetti il ratto è un animale che mi ha fatto sempre impressione…In 45 minuti esatti arriviamo al Karni Mata Temple e la visione di qualche turista ci conforta. Qui è doveroso fare una premessa, abbiamo fatto una scommessa con un nostro amico italiano, se riuscivamo ad entrare nel tempio e ad avvicinarsi ai topi, ovviamente tutto provato da foto e video, lui ci avrebbe pagato una cena a base di pesce: “Luciano prepara le linguine allo scoglio…”!! L’entrata nel tempio (ingresso libero € 0,30 per foto € 1,00 per video) si fa tramite una bella porta argentata e sotto di un arco, si entra rigorosamente senza scarpe (noi avevamo 2 paia di calzini a testa), vediamo i primi topi saltellare e correre da una parte all’altra e un altro gruppo di roditori si trova intorno una grossa ciotola di latte, ne vediamo alcuni che dormono, altri che ci camminano vicinissimi ai nostri piedi, io e Giusy siamo bloccati, scattiamo foto e filmiamo tutto, ma il bello deve ancora venire…Appena si entra nel tempio si entra in topoland…Migliaia di sorci sono dappertutto, si arrampicano, su delle ringhiere, corrono, squittiscono, mangiano, dormono, si avvicinano curiosi ai nostri piedi, ma per fortuna non mordono…Ci mancava solamente questo…Ci avviciniamo ad un’altra ciotola di latte, più grande della precedente e piena zeppa di topi, Rajee ci scatta una foto…Sudiamo e sudiamo, entriamo poi in un cunicolo a piedi, semibuio, stracolmo di ratti ai nostri lati…Allucinante…Vediamo una coppia di turisti che non riesce ad entrare e correndo esce dal tempio…Io e Giusy invece proseguiamo, fino alla fine!! Filmiamo tutto…Come in un film d’horror…Siamo dei grandi!!! Usciamo dal tempio storditi, sudati e consapevoli che quello che abbiamo fatto e visto oggi lo porteremo con noi per il resto della nostra vita!! Eccezionale e spettacolare sono i termini giusti, una delle cose più emozionanti della nostra vita…Adrenalina pura!!! Fa caldo e la visione di quei topi ci ha fatto venire fame…Slurp!!! Compriamo dei mango per il nostro pranzo e delle bottiglie d’acqua. Si torna in hotel, l’appuntamento è per le 17.00 e come al solito puntualissimo Rajee ci scarrozza in giro per Bikaner. Viisitiamo un Tempio Jain con una guida locale che parla solamente indiano e pretende che noi lo capiamo, gli do 10 rupie (20 centesimi) per stare zitto…Il potere del denaro!!! Usciamo dal tempio e andiamo a visitare nella Old City un altro tempio Hindù, ma più che il tempio ciò che ci colpisce è la Old City di Bikaner, puzza di cacca e pipì da tutte le parti, una cinquantina di mucche rovista nell’immondizia, scene raccapriccianti…Rajee ci dice che gli ospedali e le scuole indiane fanno schifo!! C’è proprio bisogno di una ripulita…In tutti i sensi. Intorno le 19.00, dopo aver comprato i soliti succhi, biscotti ed acqua si torna in hotel per una doccia. Alle 19.30 usciamo e andiamo al ristorante dell’hotel Harasar Haveli, con una bella terrazza sul tetto che offre ampie vedute sulla città di Bikaner e sullo stadio Karm Singh, ci sono anche dei musicisti, per la verità un pò tristi, che suonano e ballano musica indiana…Mi cimento in un ballo ma non è proprio per me. Paghiamo € 13,00 (inclusa la mancia) per 2 polli Tikka (arrosto) buonissimi, verdure per Giusy e riso con pollo per me, più una bottiglia d’acqua. Alle 21.45 torniamo in hotel per divorare 2 gelati. Domani l’appuntamento è alle 08.00, si va a Mandawa, nella regione Shekhawati, la zona delle Haveli. venerdì 10 agosto 2007 . FATEHPUR – MANDAWA Dopo la colazione a base di succo d’ananas e biscotti, alle 07.40 partiamo per Mandawa. La strada è lineare e veloce, il tempo scorre in fretta nonostante la musica del nostro autista Rajee (cassette indiane di musica Panjabi degli anni 50…Terribile)!! Appena usciti da Bikaner ci fermiamo a visitare un tempio Hindù che sembra l’entrata di un Luna Park, ci sono infatti dei pupazzi di plastica alti almeno 10 metri che raffigurano una scimmia, un elefante (il Dio Gamesh) e Shiva. Si entra da una bocca gigantesca di un leone…No comment!! Ripercorriamo la strada e ci fermiamo a Fatehpur, città che offre delle splendide haveli, noi visitiamo quella di Mahavir Prasa Goenka, la troviamo chiusa e l’esterno, nonostante le sue pessime condizioni offre ancora degli affreschi meravigliosi; Geori Shankar Haveli, anche questa possibile solo la visita all’esterno, poichè dentro ci abitano alcune famiglie indiane; Nan Lal Devra Haveli, visitabile sia all’interno che all’esterno, bella, decadente, abitata da alcune famiglie indiane che ci offrono del tè ed in cambio accettano la mia manca ( € 1,00); e la più bella, la Hari Krishnan Das Sarogi Haveli (ingresso € 2,00), che offre nel suo interno degli incantevoli affreschi, sale, una galleria di quadri di artisti locali e di La Prince, artista francese che abita in questa haveli…Assolutamente da non perdere. Dieci e lode anche alla guida Shabnam che con grazia ed ironia ci ha spiegato tutto benissimo. E’ stata in Francia, le piacerebbe venire in Italia, si fa una foto con Giusy e le diamo il nostro e-mail, lei è felicissima!!! Usciamo dalla haveli e fuori da tanta bellezza e grazia ci attende la città di Fatehpur, con i suoi bambini che fanno l’elemosina, le sue fogne a cielo aperto, i suoi odori nauseanti…Questa è la vera India, penso tra me e me. Intorno le 13.00 arriviamo a Mandawa, dove per € 12,00 prendiamo una doppia con aria condizionata e bagno all’Hotel Shekhawati. Mangiamo 3 mango ed una banana e ci riposiamo. Intorno le 17.00 in compagnia di Raul, un ragazzo locale che si cimenta a fare la guida turistica (alla fine gli diamo € 2,00), andiamo alla scoperta di Mandawa. Visitiamo varie havelis, come la Gulab Rai Ladia e la bella Goenka Haveli, dove parliamo con il proprietario Pradeep Goenka, un simpatico 45enne, che ci racconta la storia della haveli e del villaggio, ci mostra inoltre il quotidiano italiano “Gulliver” dove parlano della sua haveli…Ci fa moltissime domande su Roma, la meravigliosa Roma!!! Giusy telefona a casa e a Ramona, una nostra amica dog-sitter, per sapere come sta il nostro mitico e “beddu” Ugo, il nostro cagnolino…Va tutto bene…Toglieteci tutto ma non Ugo!!! Mandawa città riesce ad essere peggio di molte altre città indiane, in poche parole, a parte le haveli, immondizia totale e odori talmente nauseanti e forti che Giusy ad un certo punto si sente quasi male…Alle 19.00 torniamo in hotel dove ci docciamo e dove mangeremo. Spendiamo € 9,00 (incluso tasse) per 2 polli Masala, 2 piatti di riso vegetariano, 4 toast formaggio e verdure (ma le verdure le sto ancora cercando) e una bottiglia d’acqua. Abbiamo mangiato di meglio. Rimaniamo un pò sulla terrazza e si avvicina anche Rajee che ha voglia di parlare un pò. Mentre scendiamo conosciamo due ragazze, una spagnola e l’altra del Guatemala, tutte e due vivono a Los Angeles. Anche loro hanno girato molto e anche loro hanno avuto le medesime sensazioni riguardanti il Rajasthan, ovvero bello, ma durissimo, sporco e con la gente troppo invadente. Di tutti i viaggi che hanno fatto indovinate quello che ci consigliano?? Il Perù…Allora ci state proprio spingendo lì!! Torniamo in hotel, la nostra vacanza sta volgendo al termine. Domani l’appuntamento è per le 09.30…Dove andremo?? Non potete aspettare domani?? sabato 11 agosto 2007 . NAWALGARH – JUNJHUNU Brutta nottata, intorno le 03.00 si toglie la corrente e si ferma sia il ventilatore che l’aria condizionata, la stanza diventa un forno, si fa fatica a respirare, si rimane in queste condizioni fino alle 06.00 e poi…”Signore che t’ha rengrazio”!! Torna la corrente e si torna a respirare. Colazione con succo di mango e biscotti e alle 09.15 si parte per Nawalgarh, prima però sostiamo al forte di Mukundgarh, lo visitiamo solo all’esterno, anche perchè è stato trasformato in hotel di lusso e per entrare voglio 1 euro…1 euro per vedere un hotel?? Ma de che…Proseguiamo ed arriviamo a Nawalgarh, piccola città con molte haveli, visitiamo con l’aiuto di due guide locali (daremo a loro € 3,00 alla fine), quella di Baghton, di Aath e soprattutto il bellissimo Museo Dr. Ramnath a Podar Haveli (ingresso € 3,00 incluso video e foto), che offre delle meravigliose pitture murali, delle stanze molto ben restaurate e delle mostre sulla cultura Rajastahan. Troviamo un negozio di dvd e compriamo 2 film indiani per Asif e Rasool, due amici afghani che vivono in Italia. Intorno le 12.30 percorriamo nuovamente la strada, questa volta si va in direzione di Junjhunu, una delle grandi città della regione Shekhawati. La città appare molto più “ordinata” delle altre cità indiane. Prenotiamo una bella stanza all’hotel Jamuna Resort e-mail: shivshekhawati@hotmail.Com. Paghiamo appena € 14,00 per una stanza elegante, con aria condizionata, bagno, cortile esterno e l’hotel offre addirittura un giardino con piscina e ristorante…Da panico!! Ci riposiamo nella stanza, soprattutto per evitare le ore caldissime della giornata. L’appuntamento per scoprire Junjhunu è alle ore 18.00. A dopo… Riusciamo a dormire un paio d’ore e alle 18.00 paritamo alla scoperta di Jhunjhunu, cominciamo dal bellissimo ed imponente Rani Sati Temple, peccato che nella parte più interessante sia proibito fotografare e filmare, proseguiamo per il Khetri Mahal, un palazzo del 1770 in pessime condizioni, il Bihariji Temple, tempio jain ed infine Rajee ci porta ad un tempio Hindù con una sequoia antichissima ed enorme. Giriamo un pò per la città, saltellando su cacche di mucca e fogne a cielo aperto, veniamo letteralmente assaliti da gruppi di bambini che ci chiedono penne o soldi. Intorno le 19.30 torniamo in hotel per docciarci. Oggi decidiamo di restare nel ristorante dell’hotel e Rajee si unisce a noi. La scelta del ristorante risulta azzeccatissima, paghiamo € 9,00 (incluso tasse e mancia) per 3 piatti vegetariani tipici del Rajasthan, uno con piselli e formaggio, patate e pomodori è buonissimo, 2 piatti di riso, pane indiano (chapati) e 2 bottiglie d’acqua. Dopo la cena usciamo con Rajee, compriamo dei gelati (ovviamente chiusi), da un venditore di strada che apre il frigorifero con il lucchetto, tira fuori tutti i gelati, alcuni sono già aperti, nel frattempo intorno a noi si forma un gruppetto di curiosi che ci guarda e sorride…Rispondiamo ai sorrisi, dopo 3 settimane in India che altro può succederci?? Scegliamo i gelati e torniamo in hotel…Domani è il nostro ultimo giorno di vacanze, si torna a Delhi ma Rajee che è stato praticamente perfetto per tutto il viaggio ci ha promesso una sorpresa…A domani allora!!! domenica 12 agosto 2007 . NUOVA DELHI E’ il nostro ultimo giorno, e come sempre, le ultime immagini sono quelle che fanno più male al cuore, quindi ci appare quasi poetico vedere l’ennesima mucca nelle strade, il bambino che corre nudo nel mezzo della gente e l’immondizia ci sembra quasi un’opera d’arte…Lasciamo dopo una colazione a base di succhi di mango Junjhunu e alle 07.00 ci avviamo verso Nuova Delhi. Dopo circa 30 minuti di viaggio Rajee si ferma ad un Tempio Hindù, meta di pellegrinaggio di molte persone, ci dicono che in questo luogo molti malati terminali sono inspiegabilmente guariti. Rajee prega per il padre, malato di cancro e noi preghiamo con lui. Giusy gira con un gruppo di donne intorno ad un albero ed io faccio lo stesso con un gruppo di uomini, mi dicono sia un rito che porti fortuna. Pensate che per arrivare a questo tempio c’è gente che ha camminato a piedi per circa 400 km!! Riprendiamo la strada e Rajee oggi è particolarmente felice, lo capiamo, potrà riabbracciare la propria famiglia dopo 3 settimane. A Delhi ci fermiamo a vistiare il Tempio di Chattebourgh (spero si scriva così) ed è qualcosa di fantastico: guglie, pagode in mattoni rosa e bianchi, una gigantesca statua di colore rosso raffigurante una scimma, un luogo stupendo!! Sorprende ancora di più questo tempio, perchè è al di fuori di ogni circuito turistico e ripeto è qualcosa di veramente eccezionale!! Un indiano ci allaccia al braccio un bracciale, ci schizza dell’acqua e ci colora con un puntino rosso la fronte, pronuncia parole indiane. Gli diamo 1 euro…E ci voleva così tanto?? Usciamo dal tempio e andiamo a visitare il Bahai Temple, tempio hindù a forma di loto, con l’esterno bianco e l’interno spoglio che ricorda una sala da conferenza. In questo tempio (ingresso libero) non è permesso scattare foto, filmare, usare i telefonini, parlare, correre o altro…Attenzione quindi…Shhhhhhhhhh!!! Siamo di nuovo in strada e a pranzo ci fermiamo udite udite ad una rosticceria, ci tritiamo un pollo e mezzo e offriamo il pranzo anche a Rajee, che è diventato un amico…Contattatelo è da paura!! Paghiamo 2 euro e mezzo…Roba da non credere…Siamo nell’ufficio dell’autista che orgogliosamente ci mostra un altro ragazzo italiano che ha scritto molto bene di lui e dei suoi autisti sul sito della Lonely Planet…Si merita tutti i nostri applausi, e poi ci ricorda che questa sera siamo invitati a casa sua a cena: affare fatto!! Abbiamo bisogno di una doccia e l’autista telefona all’hotel New Hindustan che per € 4,00 ci da una stanza dalle 15.30 alle 18.00. Ho un diverbio con uno dei proprietari, troppo arrogante il suo atteggiamento, poi quando mi faccio sentire mi chiede scusa e mi promette un forte sconto la prossima volta che torno in India…L’appuntamento con Rajee è alle 18.00. Usciamo con la Tata Indica e con noi oltre a Rajee c’è anche l’autista. Arriviamo nell’umile e confortevole casa dell’autista, ci attende sua moglie, dal bel viso sorridente, la volitiva figlia Veronica, ed i simpatici figli maschi Joseph e Manu. L’autista ci narra della sua vita e della sua grande fede verso Dio e Gesù, parliamo poi dell’Italia, del nostro viaggio, beviamo birra e siamo tutti seduti intorno un piccolo tavolino…È una serata semplice, vera, difficile da dimenticare…Intorno le 21.00 salutiamo tutti e andiamo all’aeroporto. Il volo Delhi Milano Malpensa è perfetto, puntuale, ma con il solito servizio scadente Alitalia…Mi spiegate perchè io abitante di ROMA CAPITALE devo andare a Milano in un aeroporto provinciale come quello di Malpensa?? Delhi-Roma diretto no??? E poi…Come al solito Alitali ci mette del suo, il volo Milano Roma viene cancellato, ci spostano in pullman come delle bestie a Linate e invece di partire alle 09.15 partiamo alle 14.00…ALITALIA MAI PIU’!!! Arriviamo a Roma e praticamente la nostra vacanza finisce lì. lunedì 13 agosto 2007 . RESOCONTO DI UN VIAGGIO Cosa rimane di un viaggio in India?? Le immagini sono tantissime, ma i ricordi si confondono con i colori dei shari, con i bambini che ti sorridono e con i loro occhi grandi e neri ti chiedono delle penne o dei soldi, le emozioni si mescolano in tanti piccoli frammenti, nelle mucche, nel sole, nelle fogne, negli odori, che possono essere inebrianti ma che la maggior parte delle volte sono nauseanti e vomitevoli…Ciò che rimane dell’India è il sudore, una goccia che scende lentamente dalla nostra fronte assetata di conoscenza, che bagna la maglietta di un pastore…Ciò che rimane di un viaggio in India sono i templi fantastici, colossali, irraggiungibili…Ma la maggior parte di essi sono celati da un velo che nasconde il viso stanco di una donna. L’India è fame, è sete, è la voglia di tornare quando sei andato via, è la voglia di scappare quando ci sei…Ciò che rimane di un viaggio in India sono i sapori inconfondibili di spezie, la malinconia di un abbraccio, la sofferenza, la speranza e l’impotenza di fronte a ciò che vedi…L’India ti sorprende, a volte ti sorride, ti ammalia, ma lentamente ti uccide…Ciò che rimane di un viaggio in India è la consapevolezza di esserci stato, anche se il tempo affievolisce i ricordi e un dubbio lentamente ti assale…E se fosse stato tutto un sogno?? Ti prego Dio: “Fammi tornare”!!!



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