Su e giù col coche per la Isla Granda

Questa nostra prima esperienza a Cuba non è stata una semplice vacanza, è stata un viaggio, anzi IL VIAGGIO. L'obiettivo era quello di girare tutta la Isla granda con l'auto (il coche).... E ci siamo riusciti!! Partiti da Torino con l'amico Gianluca l'impatto col mini aereo dell'AirNostrum (Iberia) che ci ha portati a Madrid è stato...
Scritto da: kilweb_ale
su e giù col coche per la isla granda
Partenza il: 12/09/2006
Ritorno il: 29/09/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Questa nostra prima esperienza a Cuba non è stata una semplice vacanza, è stata un viaggio, anzi IL VIAGGIO. L’obiettivo era quello di girare tutta la Isla granda con l’auto (il coche)… E ci siamo riusciti!! Partiti da Torino con l’amico Gianluca l’impatto col mini aereo dell’AirNostrum (Iberia) che ci ha portati a Madrid è stato assolutamente straordinario… Trattamento da Business, poltrone stracomode e volo piacevole. Altrettanto non possiamo dire delle 9 ore passate sull’AirBus Iberia che ci ha condotti a Cuba… Poltrone scomode, cibo scadente, intrattenimento solo in spagnolo ed inglese… Alle 23.00 ora cubana, dopo un completo controllo ai bagagli siamo finalmente riusciti ad uscire dall’aereoporto ed inalare l’aroma (??) dell’Havana. Incredibile, all’inizio la sensazione è indescrivibile… Le narici e la gola in pochi secondi iniziano a pungerti e l’odore di smog sembra irrespirabile… Ma ci si abituerà in fretta…

Prima notte nella capitale trascorsa sul Malecon (lo splendido e decadente lungomare dell’Havana), l’Hotel è il Deauville, camere semplici ma pulite: consigliamo VIVAMENTE la prenotazione online (il costo della camera è dimezzato).

GIORNO 1: Havana Dall’hotel ci incamminiamo verso l’Havana Vieja… Giriamo per le strade del centro storico (le uniche davvero ben conservate di tutta la città), visitiamo la chiesa di S.Francesco, il museo del Ron (comprate solo il rum e lasciate perdere i sigari se non volete venir spennati) seguiamo per un po’ una guida turistica che stava conducendo degli italiani nei locali più commerciali della zona e poi, ci inbattiamo (o sarebbe meglio dire che lui si imbatte in noi) in un ragazzo cubano che inizia a parlarci in italiano e ci invita a bere qualcosa con lui. Ovviamente gli si offre da bere e lui in cambio ci ‘organizza’ la serata: cena in una posada e discoteca fino al mattino… Rientriamo così in albergo e incontriamo 2 ragazzi toscani conosciuti il giorno prima in aereo: decidiamo di formare un gruppo per proseguire assieme il nostro viaggio. La cena nella posada non è stata delle migliori (ovviamente abbiamo dovuto offrire cena all’amico cubano)… La serata in discoteca neppure, considerando che l’amico cubano (Luis) ha pensato bene di invitare altri suoi amici a bere qualcosa al nostro tavolo… Tanto pagavano i polli italiani.

La nottata comunque prende una piega migliore quando si rientra in hotel e si resta sul Malecon fino all’alba a cantare ed ascoltare musica con 2 fanciulle inglesi ed un gruppo di cubani improvvisatisi musicisti… GIORNO 2: Havana –> Pinar del Rio Con non poche difficoltà riusciamo a ‘rentar el coche’: una splendida Toyota Yaris berlina di colore bianco, che diventerà la nostra migliore amica per i prossimi giorni (consiglio: controllate sempre la presenza e lo stato della ruota di scorta e del crik. Controllate anche l’orientamento dei fari). Un ultimo giretto a piedi per la città, pranzo con le ragazze inglesi (che ci regalano un cd di ManuChao che diventerà la nostra colonna sonora) e finalmente… SI PARTEEEEEEE Uscire dall’Havana e raggiungere l’autostrada è un impresa davvero complicata, il traffico è caotico, i cartelli inesistenti le informazione fornite dai pedoni sempre diverse… Comunque dopo circa un’oretta di tribolazioni raggiungiamo l’autopista: ovvero un’enorme strada asfaltata con 3 corsie per senso di marcia, senza segnaletica nè orizzontale nè verticale, con qualche buca di troppo e tanta, tanta, tanta gente che la percorre tranquillamente a piedi, in bici o a cavallo… Di giorno come di notte.

Raggiunta Pinar del Rio ci rendiamo subito conto della grandiosità del popolo cubano nell’arte del tirar su qualche soldo extra… Appena entrati in città un uomo in bici ci supera ad una velocità folle, si gira verso di noi, ci fa cenno di accostare, ci sporge un biglietto da visita e ci dice di seguirlo se volevamo trovare una casa particular… Potevamo dire di no?… Cosi lo seguiamo (il tragitto totalmente in salita verso la casa mette duramente alla prova le gambe ed il cuore del nostro procuratore) e raggiungiamo la nostra prima casetta in Cuba. Decidiamo di cenare ed offrire la cena all’amico ciclista.. Se l’era davvero guadagnata. La serata prosegue in un localino per vedere il Cabaret, uno show locale con danze caraibiche… Dopo una lustratina di occhi con le bellezze locali e continue intromissioni di INTERMEDIARI, c’era chi di noi che decideva di concludere la serata recandosi a casa e chi cercava di proseguirla in compagnia di chicas (ragazze) conosciute sul posto affidandosi per la sistemazione ai famosi INTERMEDIARI , su cui è giusto aprire una piccola parentesi: questi personaggi sono in ogni dove… Non hanno nulla e non ti vendono nulla, ma fanno in modo che tu possa ottenere quello che non hai o anche quello che hai senza nessuna difficoltà. Come ringraziamento gli basterà qualche pesos ,una sana bevuta o una maglietta. Se volete un consiglio evitateli… Sono solo una palla al piede che vi porterete per il resto della vostra permanenza nella città in cui si trova. Se volete conoscere le bellezze locali non ci sarà bisogno di loro.

GIORNO 3: Pinar del Rio –> Playa Santa Lucia –> Cenfuegos Consiglio per chi si mette in viaggio a Cuba: non chiedete mai ad un cubano quanto tempo serve per raggiungere una destinazione, il nostro procuratore ci ha suggerito di visitare la splendida Playa Santa Lucia (nella zona nord dell’isola) raggiungibile, a detta sua, in 40 minuti… Noi abbiamo impiegato oltre due ore… Ma il posto è assolutamente incantevole… Spiaggia bianca, zero turisti, mare da favola (l’accesso alla spiaggia costa 2 CUC a testa).

Per evitare di viaggiare di notte si decide di ripartire dopo poche ore, Cenfuegos dista da Playa Santa Lucia circa 300 Km… Partendo verso le 15.00 riusciamo ad arrivarci verso le 22.00 (ovviamente ignorando il consiglio di evitare di viaggiare al buio e con la pioggia :-))) ) Cenfuegos è purtroppo stata solo una tappa di transizione, ma consigliamo di visitare il centro città e lo splendido Gazebo in riva al mare…… Qui come indica il nome stesso del paese le ragazze sono molto focose. Evitate anche qui la presenza di Intermediari e rimarrete molto soddisfatti…

Evitate anche i cespugli… Ci sono controindicazioni … (vero Pier e Lore???)..

GIORNO 4: Cenfuegos –> Trinidad (Tappa breve) Trinidad è forse la città più tranquilla, più affascinante e più bella di tutta Cuba. Da diversi anni è diventata patrimonio dell’umanità grazie allo splendore delle sue coloratissime case coloniali.

Non potete perdere gli spettacoli serali nella piazza centrale del paese, dove verrete letteralmente ubriacati dai ritmi travolgenti della salsa. Al termine di questi spettacoli l’appuntamento è nella sovrastante casa della musica, dove, se sarete fortunati, vi potrà capitare di ballare sotto la pioggia… Assolutamente meraviglioso GIORNO 5: Trinidad Finalmente un giorno di riposo nella vicina “playa Ancon”, una splendida spiaggia frequentata prevalentemente da cubani.

Qui abbiamo conosciuto Eduard, un pescatore, che ci ha invitati (per soli 7 CUC) a cenare a casa sua con pesce fresco, aragosta, rum e sigari.

La serata prosegue naturalmente nella casa della musica . Una buona conoscenza dello spagnolo è abbastanza importante al fine di non mandare al diavolo quello che sarebbe potuta essere una bella serata con una chica cubana da sogno. Il fraintendimento è un pericolo tanto grosso quanto le buche che si possono trovare lungo il tragitto tra Moa e Banes(provare per credere).

GIORNO 6: Trinidad –> Camaguey –> Santiago de Cuba Doveva essere una tappa parecchio lunga, ma è diventata praticamente infinita, sia perchè il parafango di una ruota ha pensato bene di staccarsi dalla sua sede e di battere contro la gomma… Disintegrando praticamente il battistrada e lasciandoci csulla tela… :(((), sia perchè si è deciso, per guadagnare un po’ di tempo, di saltare la sosta di Camaguey e sparaci quasi 14 ore di viaggio per raggiungere Santiago. Sulla autopista fate attenzione alle poche segnalazioni che ci sono. Il cartello di limite della velocità di 40Km/h potrebbe indicare un punto di controllo. Se verrete fermati ci sarà per voi una multa di 30 CUC (circa 27€) a meno che non troviate un poliziotto indulgente che vi farà uno sconto di 20CUC com’è capitato al nostro amico grossetano Lorenzo.

Raggiunta la seconda città dell’isola per grandezza finiamo, a notte inoltrata, a mangiare in una posada dove la proprietaria è stata praticamente tirata giù dal letto dalla nostra padrona di casa che ci aveva consigliato la sua cucina… (lasciamo perdere!!!)… I nostri appartamenti sono praticamente sopra la casa della musica, ma, vuoi la stanchezza, vuoi la quantità esagerata di prostitute e Intermediari di ‘chicas’ fanno prevalere la voglia di andare a dormire. I due grossetani decidono invece di uscire senza sapere delle favelas cubane nelle quali sarebbero finiti. Notte da incubi, ma ritornano a casa illesi.

GIORNO 7: Santiago de Cuba –> Baracoa Breve visita turistica della città di Santiago, dove il turista è considerato davvero un pozzo di San Patrizio: qui davvero è difficile riuscire a districarsi tra i vari personaggi che tentano di venderti qualsiasi cosa. Pensate che l’intraprendenza degli abitanti di Santiago ha portato il nostro guardiano della macchina (il personaggino che ti chiede appena parcheggi di poterti ‘mirar el coche’) a lavarcela a mano davanti al grand Hotel pur di ricavare un CUC in più… Votazione unanime del gruppo, si fugge letteralmente da Santiago anche perchè il clima non era dei più piacevoli.

Quella che doveva essere la strada più lunga, difficile e tortuosa si è rivelata essere invece una splendida strada panoramica sulle montagne nord orientali dell’isola che ci ha dolcemente condotti in un qualcosa di più vicino ad un villaggio in mezzo alla giungla che ad una città… Baracoa GIORNO 8: Baracoa Baracoa è l’unica città di Cuba ad avere una propria cucina tradizionale basata sull’utilizzo del latte di cocco.

Gli abitanti saranno molto fieri di raccontarvi la storia dello sbarco di Cristoforo Colombo nel porto cittadino. Sbarco testimoniato dalla croce piantata a suo tempo dal navigatore ed ora conservata nella chiesa centrale. Assolutamente da non perdere, a pochi kilometri è playa Maguana, una splendida spiaggia completamente immersa nel verde rigoglioso (siamo nella zona più piovosa di tutta Cuba), dove cani e maialini saranno i vostri unici vicini di ombrellone… Naturalmente anche qui il mare non è commentabile…

Purtroppo i divertimenti serali non sono granchè sfarzosi, ci sono 2 localini in cui bere qualcosa ed una casa della musica nella parte alta del paese… Quest’ultima, è bene saperlo, è difficile da raggiungere (specie quando come noi si ama il Rum), in quanto bisognerà fare oltre 200 gradini al buio!!!!!!!! GIORNO 9: Baracoa –> Guardalavaca Durante il viaggio scopriamo l’assoluta mancanza di case particular in quel di Guardalavaca, per cui si decide di trovarne una nella vicina (40Km) Banes. Arriviamo nel primo pomeriggio, così riusciamo ad andare a visitare la turistica spiaggia… Avvertenze per l’uso … Non sempre il senso della strada potrebbe essere segnalato da un cartello. Nulla però vieterà però i gentili e garbati poliziotti del posto apporre sul nostro contratto dell’auto vettura la seconda multa della vacanza, questa volta senza sconti 30 CUC. Questa volta alla guida c’era il toscanaccio… Lorenzo … Sempre lui…

La bassissima stagione stava facendo emergere una triste realtà: praticamente gli unici turistici eravamo noi… E di cubani nemmeno l’ombra!!!!! Decidiamo così di restare li fino a sera a prendere il sole, visitare Banes (davvero niente di che) durante la sera e ripartire il mattino dopo all’alba… Destinazione Cayo Coco GIORNO 10: Banes –> Guardalavaca –> Banes –> Cayo Coco –> Trinidad Si parte all’alba dalla nostra casetta alquanto bruttina a Banes… Veniamo immediatamente fermati dalla stradale (strano, ma vero) perchè il buon Pierpaolo guidava senza cintura… Ma la multa di 30 CUC non ci viene fatta per questa ragione, bensì perchè il suo nome non figurava tra quello dei guidatori autorizzati dal contratto di noleggio dell’auto… (per cui occhio!!!!… E si raggiungono i 70 CUC da pagare per infrazioni varie al codice della strada). Così mi metto io alla guida, dobbiamo andare fino a Guardalavaca per trovare un distributore e poi ritornare indietro… Per 7 ore non farò altro che guidare … Arriviamo così a Cayo Coco… Ci fermiamo per cercare invano una sistemazione (solo Hotel all inclusive)…E decidiamo molto serenamente di andarcene… Si ritorna a Trinidad… Altri 300 km e almeno 4 ore di guida attendono Gianluca…

GIORNO 11 – 12 – 13: Trinidad Ritorniamo nella nostra città preferita… Riusciamo a rivedere la splendida spiaggia, a riposarci, a reincontrare le 2 ragazze inglesi, a fare una meravigliosa gita a cavallo e molto altro. Vi consigliamo comunque di visitare questa città dal giovedi al sabato, incontrerete molta più gente e vi divertirete tantissimo. Non dimenticate di fare 4 salti alla ” Cueva” una suggestiva discoteca situata ad una decina di metri sottoterra, in una grotta… Favolosa!!!! P.S. Attenzione alle strade diroccate di Trinidad e dintorni… Vi potrebbe capitare di dover cambiare una gomma la notte stessa prima di andare in discoteca come è successo a noi.

GIORNO 14: Trinidad –> Santa Clara –> Matanzas –> Varadero Obbligatoria è la tappa a Santa Clara, per visitare il mausoleo ed il museo del Che. Prima di partire però il buon senso ci suggerisce di cambiare la nostra ulteriore gomma bucata… Molto diroccate queste strade di Trinidad. Quindi si parte.

L’atmosfera a Santa Clara è commovente. Il ricordo del Che aleggia nell’aria.

Si parte quindi per Varadero, per evitare una seconda Cayo Coco questa volta cerchiamo una casa particular in una città vicina… Matanzas… Scegliamo la prima casa suggerita dalla Lonely Planet… Casa???? E’una villetta semi-indipendente con giardino e scogliera privata… Spettacolare!!!!… Come spettacolare è il tramonto che riusciamo a vedere e la cena che il padrone di casa (deejay in una disco di Varadero) ci prepara…

La serata proseguirà a Varadero.. Si va a bailar, ma la gente in giro è pochina… Trinidad ci manca…

GIORNO 15: Varadero Prima di partire come risveglio del primo mattino cambiamo la nostra 4a gomma… E il PIT Stop è completo… Effettuiamo il pellegrinaggio Matanzas –> Varadero per l’ennesima volta e finalmente riusciamo a vedere la mitica spiaggia da urlo… Non rimaniamo delusi…

Il mare ha un colore indescrivibile… Tra il bianco e l’azzurro… Il fondale sabbioso e basso rende piacevole lo sdraiarsi dentro l’acqua tiepida…

Nuovo pellegrinaggio a casa per doccia e di nuovo a Varadero per cena… Dimostriamo di essere alquanto sciocchi nel decidere di andare a mangiare una pizza… (e non aggiungo altro)…

Ci si ritrova con le ingesi in discoteca… Ultimo bagno al chiaro di luna… GIORNO 16: Varadero –> Havana Una volta all’Havana si decide di alloggiare per l’ultima notte nell’hotel da cui tutto è iniziato… Restiamo alquanto delusi dal costo raddoppiato della camera… Giriamo di nuovo in città… Senza mai essere sazi della sua atmosfera… Ultimi saluti con Lorenzo e Pierpaolo che partiranno un giorno prima di noi (CIAOOOOOOOO) Notte sul Malecon a chiacchierare fino all’alba con ragazzi e ragazze conosciuti in strada…

GIORNO 17: Havana –> Torino Tristezza… Tristezza… Tristezza… E’ il nostro ultimo giorno… Cerchiamo di fotografare ogni cosa per portare con noi non solo i ricordi, ma anche qualche immagine… Raggiungiamo mestamente l’aereoporto, con gli ultimi CUC rimasti ci paghiamo la cena e la tassa di uscita (25 CUC) e ci avviamo al nostro aereo…

Arrivederci CUBA… Hasta la fr…A… Siempre!!!! … Se volete maggiori info su Cuba o vedere qualche foto contatteci pure… info@kilweb.Com Ciaooooo da ALE e GIANLU



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