Stupendoman e Fenomena in: Giordania ATTO SECONDO

Prologo Verso i primi la fine di maggio i nostri eroi hanno iniziato ad avere il pruritino di farsi una vacanza ma a luglio mancava ancora troppo e ad agosto qualsiasi vacanza sarebbe costata troppo. Ai primissimi di giugno il pruritino era diventato ormai un’orticaria e, navigando navigando i nostri paladini incapparono in “Mistral...
Scritto da: Lorenzo De pasqua
stupendoman e fenomena in: giordania atto secondo
Partenza il: 16/06/2004
Ritorno il: 20/06/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Prologo Verso i primi la fine di maggio i nostri eroi hanno iniziato ad avere il pruritino di farsi una vacanza ma a luglio mancava ancora troppo e ad agosto qualsiasi vacanza sarebbe costata troppo. Ai primissimi di giugno il pruritino era diventato ormai un’orticaria e, navigando navigando i nostri paladini incapparono in “Mistral Tour” Che offriva un pacchetto “oll comoditis tutt’inclus”. L’idea di un viaggio “non autoorganizzato” era da sempre: il desiderio segreto di Fenomena, ma sempre fortemente rifiutato dall’autarchico del turismo Stupendoman; ma quest’anno sarebbe comparsa una variante decisiva: fare la vacanza “tutto già deciso” offriva come altro lato della medaglia la possibilità di fare le vacanze come i veri ricchi cioè a giugno!! Dopo tre giorni di frenetici contatti con un’agenzia del CTS causati dal dubbio sulla disponibilità reale del pacchetto offerto (a causa della guerra al confine) i supereroi staccarono un bell’assegnone all’agenzia viaggi dei supergiovani in cambio di un tour Siria-Giordania; il piacere il avrebbe presto investiti.

ATTO SECONDO GIORDANIA 16 Giugno 2004 – Amman – Passiamo il confine alle 14,30 con un bellissimo visto sul passport (anzi 1 timbro di uscita dalla Siria e il visto per entrare in Giordania) e senza dover aprire le valige. La nostra guida è un giordano che gli piace il rischio: chiacchiera troppo fa il simpatico è sempre ad un soffio dalla gaffe. Dopo circa un’ora siamo a Jerash bellissima! Ma purtroppo circondata da obbrobri moderni oltre che piena di cantieri per l’allestimento del festival di luglio. Il sito è bello e la guida competente, ma noi un po’ stanchi . Poi di nuovo in auto per percorrere i 50 Km che ci separano dalla città di Amman16 giugno 2004 Amman Ad ogni buon conto passiamo il confine alle 14,30 con un bellissimo visto sul passport (per la gioia di Lorenzo; in realtà sono due, uno di uscita dalla Siria e uno di entrata in Giordania) e senza dover neanche aprire le valigie. La nostra guida giordana (che fa anche da autista) è un chiacchierone, sempre a un passo dalla gaffe e fa troppo il simpatico, non ci piace molto, ma ci accompagnerà solo fino ad Amman.

Dopo circa un’ora siamo a Jerash, la romana Gerasa, bellissima ma purtroppo circondata da obbrobri moderni oltre che piena di cantieri per l’allestimento di un festival nel mese di luglio. Il sito è bello e la guida del posto molto competente anche se piuttosto prolissa e poi noi ormai c’eravamo abituati al garbo di Shamel… Di cui sentiamo la mancanza. Anche qui poca gente, ma qualche turista si intravede.

Poi di nuovo in auto per percorrere i 50 km circa che ci separano da Amman.

Entrando in città subito i campi di profughi che ci fanno preoccupare ma cerchiamo di non pensarci; e di non rispondere alle stupide domande di Jamil l’autista “come mai siete venuti? Non avete paura?” (!!!!) e tantissimi aquiloni anche fatti con i sacchi neri dell’immondizia, che volano in alto nel cielo ventoso della città. L’autista ci scarica all’Hotel Sanrock (diverso dal previsto); squallido ma abbastanza pulito. Purtroppo siamo lontani dal centro anche se in zona residenziale il che rende piuttosto difficile la ricerca della “cena Libera come da programma ” che dopo tutte queste cene in albergo sognavamo . Dopo la doccia ci muoviamo a piedi intorno all’albergo fino ad arrivare da uno zozzone che ha il famoso spiedone (che in realtà si chiama shawarma) e ci facciamo preparare due small da i ragazzi molto simpatici e carini che gestiscono il locale. La nostra richiesta del bis solleva molte risate; non troppo semplice comprare l’acqua visto che non tutti parlano inglese, ma ci facciamo capire.

Ci sembra tutto più caro che in Siria.

Dopo una bella Amstel beer al bar dell’albergo, un agognato TG2 e nanna pronti per andare, l’indomani, verso Petra. La nostra beata solitudine è finita: domani saranno con noi altri italiani (che poi scopriremo essere solo due per fortuna – l’incubo “gruppo vacanze” è scongiurato!) 18 giugno 2004 Bar del Petra palace Qui con noi ci sono due belle petra beer che però non rimarranno fino alla fine, ma ci lasceranno presto. Peccato sono così care…

Allora eravamo rimasti all’albergo di Amman dove avevamo intravisto due italiani con l’immancabile zainetto blu del Quality group (il gruppo di cui fa parte la Mistral) che ci sembravano i nostri compagni di viaggio e così è stato. L’indomani sveglia presto e partenza per Petra ma passando per un sacco di posti: un’altra giornata lunghissima.

Prima di tutto ci siamo presentati: la guida è brava e preparata come al solito, fumatore accanito e simpatico.La nostra prima meta è il monte Nebo da cui Mosè vide la terra promessa cui non sarebbe arrivato ; la chiesa è brutta coperta com’è da ondulit ma i resti sono belli e i mosaici, sopravvissuti per caso all’iconoclastia, sono bellissimi. La vista che si gode dal monastero è molto ampia e si vede davvero tutta la “terra promessa”.

Poi Madaba: in una chiesa ortodossa particolarmente brutta c’e un bel mosaico che rappresenta buona parte del mediterraneo anche se molto rovinato. Per il pranzo arriviamo al Kerak, castello prima crociato e poi mamelucco .

Il solito pasto “frugale” e di nuovo in auto: fuori fa molto caldo invece dentro, causa aria condizionata polare, ci vuole la felpa. Verso le 17 dopo aver attraversato una zona desertica e aver visto le fabbriche dei fosfati da cui si sollevavano dei vortici siamo arrivati alla Piccola petra di cui su consiglio della guida abbiamo anticipato la visita prevista per l’indomani (secondo la guida vederla dopo petra non ha alcun senso). In effetti ci piace molto, c’e la luce giusta e facciamo belle foto, incontrando anche un arabo falconiere della domenica che per poco non si spara addosso.

La sera ci sorprende all’albergo “Petra palace” che è a tre stelle e le dimostra tutte. La cena è terribilmente “buffet” come pure il pranzo (ci aspettavamo qualcosa di meglio, la Siria ci aveva viziato) mentre apprezziamo la tv satellitare con mtv francese (un po di musica!) Dopo cena un terribile struscio per la via commerciale di petra insieme ai nostri compagni di viaggio, e infine una birra al bar dell’albergo (costosissima, 3 dinari giordani, quasi 6 dollari US) La visita alla vicina necropoli/città di petra è cominciata relativamente tardi nel senso che siamo scesi verso le rovine alle 8,45 con il sole già troppo alto per stare freschi e l’ora ancora troppo “presta” per stare soli. Finalmente vediamo un po’ di turisti, di cui molti locali.

La guida ci spiega che i molti turisti indigeni sono dovuti alle sovvenzioni statali. Il siq (passaggio) dista poco dall’Hotel. I cavalli fanno mostra di sé all’ingresso per invogliare i turisti a fare “indiana Jones” anche se in realtà il cavallo si può usare solo nella prima parte del cammino e non nel passaggio più stretto dove sono ammessi solo pedoni e calessi tirati da asini. Pianin pianello ci avviciniamo al famoso percorso tra le pareti di arenaria che intimidiscono. Si scivola tra le pieghe della montagna andando sempre più in basso fino al Palazzo del tesoro, scavato nella parete di roccia in un unico blocco monolitico. Avvisati dalla guida abbiamo fatto poche foto tenendo in serbo i rullini per il ritorno quando con il calare del sole tutta la roccia si tinge di un colore rosso marziano.

XX giugno 2004 Petra è davvero unica, non ci sono parole per descriverla. Nella parte bassa della città c’era relativamente parecchia gente, ma basta allontanarsi un po’ dai sentieri più battuti (come ad esempio il percorso della città alta verso la tomba del soldato romano e il triclinio) per essere praticamente soli a godersi uno spettacolo incomparabile. Il bello è stato camminare per tutto il giorno senza sentire o quasi la stanchezza o il caldo infatti prima abbiamo fatto il giro canonico, poi siamo saliti su fino al monastero (circa 45 minuti di salita sotto il sole a picco,ma merita proprio) con vista panoramica; piccola sosta per il pranzo e poi altra passeggiata nella zona alta per giungere alle 17 di nuovo dinanzi al tesoro che con la luce del tramonto era davvero suggestivo. Inoltre come ci aveva annunciato la guida in effetti la gente era andata via e non c¹era quasi nessuno.

La strada del ritorno era colorata di rosso e di rosa, e la luce era bellissima.

Il giorno dopo ci aspetta la lunga gita fino ad Amman e oltre, fino a Wadi Rum. Molti chilometri ma la strada è comoda. Arriviamo a Wadi Rum nel mezzo della giornata e il sole è molto caldo, alto nel cielo; i colori sono riarsi dal sole ma ciò malgrado il deserto è davvero rosso e il paesaggio marziano più che lunare. La guida ci racconta l’avventura di Laurence d’Arabia e ci mostra il treno d’epoca ora adibito a casa dell’artigianato, a scartamento ridotto e ci porta a vedere la sorgente con tanto di cammelli che si abbeverano, la gola con i graffiti (sembra di essere nel film <>) e la duna di sabbia rossa sulla quale non possiamo non arrampicarci. Mucchi e mucchi di sabbia rossissima, in un panorama mozzafiato! È ora di partire. Con la tristezza nel cuore ma con ancora i colori negli occhi siamo di nuovo ad amman pronti per imbarcarci (con qualche problema dovuto all¹accompagnatore non esattamente sveglio) con il volo Royal jordan per Roma.

CONSIGLI PRATICI IN BREVE · Contrattare anticipatamente il prezzo per una corsa in taxi se il tassista non vuole usare il tassametro è cosigliabile · Andare in giordania a luglio o agosto, a detta della guida è pura follia (a quanto pare gli italiani e gli spagnoli sono gli unici al mondo a farlo) perché il CALDO ECCESSIVO ti costringe a rimanere in albergo per la maggior parte delle ore diurne, limitando fortemente la possibilità di andare in giro e visitare; noi siamo andati a giungo e già si schiattava soprattutto a Palmira e Petra, che infatti abbiamo visitato la mattina molto presto · RULLINI FOTOGRAFICI consiglio 100 asa, se avete la possibilità di ordinare 50 asa fatelo! · Il Cellulare ha copertura · I campi profughi non sono meta turistica · Il pernottamento nel wadi rum ci è stato sconsigliato dalla nostra guida in quanto “troppo turistico” · Pagare una mancia agli autisti è considerata cosa buona e giusta · Chi ha tempo a disposizione si fermi più di un giorno a Petra il sito è molto più grande di quello che sembra (per vedere tutto 4 gg) · L’ aeroporto di amman non è dei migliori ed è meglio arrivare con un notevole anticipo se non si vuole perdere l’aereo Toglietevi la sete prima di partire perché troverete ALCOLICI solo negli alberghi e per di più a prezzi non indifferenti, state pronti a pagare 4 USD$ per una lattina di birra



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