Stupenda sorpresa a basso costo

Tutto è cominciato per caso qualche tempo fa cercando di organizzare un viaggio che cominciasse dalla Repubblica Dominicana, dove all’epoca mi trovavo, verso un luogo possibilmente non ancora preso di mira dal turismo di massa. Dopo alcune ricerche su internet io e la mia lei abbiamo concordato per Panama e in un bellissimo giorno di fine...
Scritto da: santiaguero
stupenda sorpresa a basso costo
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Tutto è cominciato per caso qualche tempo fa cercando di organizzare un viaggio che cominciasse dalla Repubblica Dominicana, dove all’epoca mi trovavo, verso un luogo possibilmente non ancora preso di mira dal turismo di massa. Dopo alcune ricerche su internet io e la mia lei abbiamo concordato per Panama e in un bellissimo giorno di fine gennaio, dopo due ore e mezza di volo con Copa Airlines, siamo giunti all’aeroporto Tocumen di Panama City.

Prima immagine nel raggiungere con il taxi l’hotel prescelto: un lungo ponte assai suggestivo dove si può già ammirare il motivo dominante del fascino di questa città, ossia la compresenza da un lato di una parte di città nuova, fatta di alti grattacieli sul mare (di cui molti in restauro o in corso di innalzamento), dall’altra di vecchie casupole sul mare, umili ma molto pittoresche.

Dopo esserci sistemati nel comodo e carino Hotel California (ottimo consiglio da parte di una viaggiatrice di Turisti per Caso…), siamo usciti per la cena e abbiamo trovato per caso un ottimo ristorante a basso costo, Jimmy. Menù tipico e vario, cortesia e veloce il servizio .. Da notare che a Panama tutto o quasi, a parte il carburante, è a basso costo il che rende senz’altro il viaggio più rilassante! Il mattino seguente lo abbiamo dedicato alla visita del canale di Panama, opera di portata storica, i cui lavori terminarono nel 1914, e che con i suoi 80 km di lunghezza unisce l’ Oceano Atlantico al Pacifico. La parte visitabile chiamata Miraflores è senza dubbio interessante, e palpabile è l’emozione, per lo meno mia, nel trovarmi in un luogo che non avrei mai pensato di visitare, non per questo comunque privo di fascino.

Poco dopo abbiamo capito la prima regola importante sui tassisti locali… sono totalmente incuranti degli orari!! Avevamo fissato con uno di questi di riportarci dal canale in città e si è presentato dopo quasi un’ora, (senza fra l’altro che all’andata lo avessimo pagato)..E dicendo che aveva tardato perché si era messo a chiacchierare con amici trovati per strada…L’episodio divertente si è poi ripetuto con altri, i quali si offrivano volenterosi per tour in città scontati..Ma poi o non si presentavano o, quando ciò avveniva, era con l’usuale ritardo di almeno mezz’ora..

Ci siamo così recati a visitare il bellissimo Casco Viejo (la parte antica di questa città fondata nel 1519), la quale mi ha molto ben impressionato per la calma, i colori e per la bellissima cattedrale.

Qui un poliziotto ci ha attaccato bottone con la scusa di chiederci da dove venivamo e dopo nemmeno dieci minuti di chiacchiere è arrivato a chiederci se volevamo diventare suoi soci nella apertura di un bed and breakfast.. Abbiamo riso per mezz’ora cercando di capire quali fossero le sue reali intenzioni.. Chissà, in fondo il poveretto si sentiva solo molto solo. La sera siamo partiti in direzione nord per Santiago de Panama, usufruendo di una delle linee di trasporto in bus, che in generale è stato sempre efficiente. Gli autobus sono frequentissimi durante il giorno, inoltre sono economici e abbastanza puliti. La città non ha molto da offrire a parte la cattedrale e un antico collegio. Noi abbiamo dormito al Gran David che nel complesso si è rivelato carino e ordinato. Mattina seguente con visita, sempre ovviamente in bus, a Chitré passando per panorami stupendi e una vegetazione come poche volte ho visto in vita mia.

Questo è il tratto più suggestivo di questo stato, a parte la bellezza della capitale: una natura rigogliosa, mai piatta, quasi inesplorata e molto ben tenuta…Mi sono innamorato delle loro casette colorate…Verdi, azzurrine, gialle…Con il tetto basso e ciascuna il loro piccolo pezzo di giardino! Anche Chitrè se comparata con la bellezza delle nostre città offre ben poco ma il paesaggio è unico! Piccoli negozietti ambulanti per strada, chiesette tra il verde…E soprattutto gente sempre sorridente per strada e molto educata quando abbiamo chiesto una qualsiasi informazione.

La sera, altro bus direzione David, città all’estremo nord, dove siamo arrivati il tempo di entrare in hotel e andare a cena. Questa è un’altra città abbastanza anonima, posta però in un’altra regione, il Chiriqui, che è davvero da sogno.. Vegetazione ancora più verde, gente ancor più pittoresca e autobus più scalcinati ma per questo episodi ancor più divertenti da vivere! Il mattino seguente lo abbiamo dedicato alla visita, con un lentissimo bus bianco anni ’50, al paesino di Boquete; consigliato dai più per la sua autenticità, almeno a me ha un po’ deluso perché penso ci siano luoghi più tipici di quello (Portobello su tutti), anche se è comunque una tappa rigenerante per passeggiate nelle montagne sovrastanti, per visitare il Vulcano Baru o il paesino di Cerro Punta. Da citare, trovandosi in uno stato centro-americano, è il contatto con gli Indios. Il limite del nostro viaggio forse è stato di non esserci recati a visitare per lo meno una delle Comarcas (ovvero le aree occupate dagli indios del paese) ma in fine dei conti sono contento anche così; primo, sono zone molto disagevoli da raggiungere e poi, pensandoci bene, quasi tutti coloro che vanno a Panama o in Centro-America ci vanno per vedere gli indios e molti di loro, furbi, (come ci hanno raccontato in diversi), si sono adeguati a questo e si offrono un po’ come fenomeno da baraccone per i turisti per ottenerne piccoli guadagni o facendosi fotografare o vendendo i loro prodotti. Quindi non potrò mai sapere la verità perché non ho visitato nessuna zona Indios..Ma personalmente mi sono accontentato di osservare quelli che raggiungono la città o prendono i bus o che si trovavano in cammino. Quelli sono lì, sul luogo, sono reali e forse più puri (la verità non la saprò mai) perché non si offrono allo spettacolo di nessuno, anzi schivano in un misto di ignoranza e ripugnanza, macchine fotografiche e contatti al di fuori della loro cerchia.

Nostra intenzione poi era di passare la frontiera con il Costarica ma abbiamo cambiato idea in quanto era necessaria una permanenza là di almeno 3 giorni, cosa che avrebbe complicato il nostro viaggio e ci avrebbe precluso altre tappe di Panama. Così ci siamo fatti consigliare dai locali e siamo giunti in una spiaggia da sogno a circa 50 km dalla frontiera, ossia a Playa La Barqueta. L’unico hotel del luogo non è di sicuro molto battuto dai turisti (quando siamo arrivati là, su 400 camere disponibili forse ne erano occupate una trentina..) ma l’incanto era proprio lì…Un luogo che se posto in tanti altri stati del mondo sarebbe stato ultra-affollato di turisti..E a Panama invece c’è ancora una certa tranquillità da questo punto di vista, o forse chissà, era solo per la bassa stagione.

Spiaggia deserta sconfinata proprio di fronte al balcone della nostra camera. Fuori solo il rumore delle onde del mare e il fruscio delgli alberi…Unico! La sera poi al ristorante dell’Hotel ho assistito al migliore e più professionale servizio che mi sia mai capitato in vita mia…Fra l’altro la qualità del cibo è stata buona.

Il mattino seguente la triste ma obbligata ripartenza per rifare tappa alla dopo quasi 7 ore di bus a Panama City, dove il giorno dopo abbiamo approfittato per visitare il Mirador e per gustarci ancora la frenetica vita, lo shopping, e i mille sapori che questa stupenda città può offire..

Ultima tappa il giorno seguente nel paesino a detta di tutti (e mi fido sempre molto dell’opinione unanime della gente del luogo, anche più di quella delle guide) uno dei più suggestivi..Ovvero Portobello, a nord-est. La scelta si è rivelata ottima! Un paesino sul mare a due ore da Panama che vanta uno dei più ricchi siti archeologici dello Stato, le cui rovine fatte di forti e cannoni, sono rimaste intatte nel corso del tempo. Arrivarci è stato una vera avventura (un bus più che scalcinato che parte da uno dei luoghi più decadenti, più incasinati e malfamati che abbia mai visto in vita mia… ossia la città di Colon) per giungere dopo più di un’ora tra fermatine, spintoni valigie gente che scende e risale o che urla..Alla tanto agognata destinazione…Che però ha valso al 100% il viaggio fin là. Fra l’altro, nel giro di quei 50 km, avevamo proprio tutti gli occhi puntati addosso e non sono stato così tranquillo..

Ma i miei timori alla fine erano infondati: l’arrivo a Portobello è stato fantastico, questo è il luogo giusto per rilassarsi, prendere la vita con calma e fare lunghe passeggiate a contatto con la natura. Tutto è pace e splendore! Un mare limpido e tranquillo…Vicino al quale è obbligatorio pernottare! La sera consigliato vivamente è un antico vecchio castello che funge anche da ristorante e gestito da un panamenio simpatico e gentile col quale abbiamo chiaccherato sulla vita e sugli usi di Panama; il suo intercalare fatto di e di “fìjate que..” e di “que lindoo..” ci ha fatto molto sorridere… L’ultimo giorno dopo aver visitato per pochissimo tempo la zona libera di Colon (delusione sia per i prezzi –alti e per la città – un guazzabuglio unico..) siamo tornati a gambe levate a Panama City dove l’indomani abbiamo preso il volo di ritorno per Santo Domingo.

L’esperienza nel complesso è stata piacevolissima. La tentazione sarebbe quella di fare come è stato fatto in uno dei resoconti del Giappone (dove un simpatico ha scritto di non andare a Tokyo per paura che diventi una nuova Sharm El Sheik…), ossia di sconsigliare di andare a Panama per riservarla solo a pochi avventurosi o a coloro che, conoscendola già, ne sono un po’ gelosi e hanno paura che diventi un luogo da gran turismo. Invece dico a tutti che se cercate un luogo originale e alternativo, ma non per questo meno bello, Panama è la scelta giusta al momento giusto.



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