Stupefacente Madrid

La Festa dell’Immacolata, che noi milanesi chiamiamo S. Ambrogio, quest’anno ci regala un bel ponte, quindi decidiamo di visitare una capitale europea che ancora ci manca: Madrid. Meno gettonata e conosciuta di altre capitali, mi appare un po’ misteriosa. So che è la città del Prado, del Real Madrid e della movida, ma poco più, quindi...
Scritto da: Valeria23
stupefacente madrid
Partenza il: 04/12/2009
Ritorno il: 07/12/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
La Festa dell’Immacolata, che noi milanesi chiamiamo S. Ambrogio, quest’anno ci regala un bel ponte, quindi decidiamo di visitare una capitale europea che ancora ci manca: Madrid. Meno gettonata e conosciuta di altre capitali, mi appare un po’ misteriosa. So che è la città del Prado, del Real Madrid e della movida, ma poco più, quindi parto molto curiosa di scoprire questa capitale.

Prima del racconto vi do due piccoli consigli: Pass Trasporti: noi l’abbiamo fatto, ma tenete presente che il centro di Madrid è piccolo, e se avete un hotel in centro arriverete ovunque a piedi. Consiglio quindi di acquistare piuttosto un carnet da 10 biglietti da utilizzare solo quando servono.

Madrid Card: come al solito queste tessere servono davvero solo se avete intenzione di visitare tanti musei e attrazioni. Consultate il sito omonimo e studiatevi le attrazioni comprese. Andate però anche a spulciare i siti dei musei, perché a Madrid i musei sono gratuiti in determinate fasce di orario e in alcuni giorni dell’anno. Noi abbiamo visitato il Prado e il Reina Sofia gratuitamente! Venerdì 4 dicembre 2009 Partiamo da Malpensa con volo Easyjet in orario e atterriamo a Barajas al terminal 1. Una camminata interminabile e raggiungiamo finalmente il terminal 3, dove si trova la metropolitana. Qui acquistiamo il pass per i trasporti valido per 5 giorni alla modica cifra di 17,60€. Grazie al pass possiamo evitare di pagare il supplemento di 1€ per il centro. Dopo diversi cambi di linea finalmente sbuchiamo all’aperto sulla Gran Via, dove si trova il nostro hotel “Best Western Arosa”. Vi consiglio questo albergo, perché anche se è sulla Gran Via le stanze sono insonorizzate e riuscirete a dormire bene, ma soprattutto perché la zona in cui si trova è eccezionale, potrete girare tutto il centro città con una breve e piacevole camminata.

Facciamo il check-in e partiamo alla scoperta della metropoli. Sulla Gran Via si snodano bellissimi palazzi in stile liberty, e proprio di fronte al nostro hotel c’è l’edificio Telefonica, che ci farà da punto di riferimento per i nostri prossimi spostamenti.

Passiamo accanto a Plaza de Callao e poco dopo siamo in Plaza de Espana, dove oltre le decorazioni natalizie c’è un mercatino equosolidale. Plaza de Espana è famosa per la statua di Cervantes, l’autore del Don Chisciotte. Uscendo dalla piazza ci avviamo per il Templo de Debod. Si tratta di un tempio egizio originale che il governo ha deciso di regalare alla Spagna come ringraziamento per aver aiutato a salvare diverse opere dall’inondazione provocata dalla costruzione della Diga di Assuan. Il tempio in sé non è il massimo, ma la posizione, immersa in un bel parco e con una vista stupenda sul Palacio Real e sulla cattedrale, è molto suggestiva.

Fatte le foto di rito ci dirigiamo proprio verso il Palacio Real. Gli passiamo davanti, poi attraversiamo la bellissima Plaza de Oriente e il Teatro dell’Opera e ci fermiamo a mangiare a un Mc Donald’s, tanto per fare in fretta. Dopo pranzo torniamo in Plaza de Oriente, dove si trova anche il caffè de Oriente, e torniamo al Palacio Real, dove ci mettiamo in coda per la visita (8€). Il tour comprende la visita delle stanze, l’armeria e la farmacia reale. Il tour delle stanze è interessante, anche se i palazzi reali si assomigliano un po’ tutti. Molto interessanti sia la farmacia reale sia l’armeria. Consiglio a tutti di visitare il Palazzo Reale.

Fuori, nel cortile del palazzo, c’è la Cattedrale de la Almudena, che noi abbiamo visto solo da fuori. Dei signori che abbiamo incontrato a fine viaggio, però, ci hanno detto che le cripte sono da vedere.

Usciamo dal palazzo reale a pomeriggio inoltrato, così attraversiamo di nuovo la Plaza de Oriente e passeggiamo lungo Calle de L’Arenal, una bella strada pedonale. Non perdetevi le insegne delle vie in ceramica. Lungo questa strada e venendo dall’Opera, sulla destra trovata una traversa che porta alla Chocolateria San Gines, e sulla sinistra il Monasterio della Descalzas Reales, che non abbiamo visto ma che la nostra guida consigliava.

Camminiamo fino a Plaza del Sol, piazza a forma di ventaglio che è il simbolo di Madrid. Da qui si misurano le distanze delle strade spagnole (la targhetta è ai piedi dell’edificio sul lato meridionale della piazza), e qui si trovano le statue di due grandi simboli: Carlo III e la statua in bronzo dell’orso che mangia il corbezzolo. Da qui si snodano ben 10 strade. Se volete trovare ristoranti e caffè, prendere una delle strade a sud, se volete invece fare shopping, dirigetevi su Calle Mayor oppure a nord troverete El Corte Ingles, grande magazzino in stile Rinascente.

Affaticati, ci rifugiamo da Starbucks per un’oretta, poi curiosiamo ai grandi magazzini. Per cena sarei voluta andare a “Casa Labra”, un’istituzione per le tapas, ma il cameriere ci dice che il ristorante è probabilmente tutto prenotato, quindi ci spostiamo verso il nostro albergo e approdiamo al ristorante “la Cruz Blanca”, niente di speciale.

Anche se la movida imperversa (nelle strade non si riesce quasi a camminare per la quantità di gente che c’è in giro) noi siamo troppo stanchi per via della levataccia e quindi torniamo in albergo a dormire.

Sabato 5 dicembre 2009 Ormai abbiamo capito i ritmi più “lenti” di questa città, pertanto ci alziamo con calma e ci dilunghiamo a colazione da Starbucks.

La mattinata è dedicata alla parte nord della città e in particolare al Santiago Bernabeu.

Per prima cosa andiamo in metro a Plaza de Europa, dove ci sono le due torri storte che fanno da “porta di accesso” alla Madrid moderna, quella degli affari e dei grattacieli.

Sulla stessa strada, due fermate della metro più a sud, e siamo al tempio del calcio, il Santiago Bernabeu. Da tifosi, anche se per squadre avversarie, paghiamo volentieri i 15 euro per il tour dello stadio, che comprende la visita agli spalti, alla sala dei trofei (impressionante), le panchine, dove vi potrete sedere, la tribuna d’onore, la sala stampa e gli spogliatoi. Questi ultimi erano off-limits per noi poiché la sera ci sarebbe stata la partita. Il tour termina con un punto vendita immenso del Real Madrid. Consiglio a tutti i tifosi di visitare lo stadio.

Finito il tour torniamo in Plaza del Sol, e da qui imbocchiamo Calle Mayor e poi entriamo in Plaza Mayor. Rispetto a questa mattina, ci sembra si essere in una città diversa: dai vialoni alberati e fiancheggiati da palazzoni e grattacieli, entriamo in un’atmosfera da borgo del centro Italia, con le stradine strette acciottolate, con le case tutte colorate e con i fiori ai balconi nonostante si sia a dicembre. In questa zona ci sono anche parecchi ristoranti. Plaza Mayor è stupenda. E’ una piazza rettangolare tutta porticata, dominata dalla Casa de la Panederia, dipinto con le allegorie dei segni zodiacali. In questo periodo, contribuiscono a creare atmosfera anche le bancarelle di presepi e altre decorazioni natalizie.

Pranziamo al Museo del Jamon, una catena di bar-macellerie-ristoranti, tutti decorati con prosciuttoni crudi appesi al soffitto e lungo le pareti, e dall’ambiente un po’ rustico. Ce ne sono diversi a Madrid. Qui potrete gustarvi un aperitivo oppure, come noi, sedervi a mangiare. Ci prendiamo un semplicissimo ma gustoso panino con il prosciutto crudo iberico, qui famosissimo, e formaggio, così buono che mio marito fa il bis. Consiglio a tutti di mangiare qui, oltretutto i prezzi sono eccezionali (15€ in due).

Dopo pranzo usciamo dal lato meridionale di Plaza Mayor e vediamo quello che è indicato come il ristorante più antico del mondo, Casa Botin.

Poi ci spostiamo verso Plaza de Santa Ana, una piccola piazza molto carina. Se da qui prendete la strada che porta di nuovo in Plaza del Sol, troverete tantissimi ristoranti e locali.

Visto che dopo le 14:30 il sabato si entra gratuitamente, ci dirigiamo verso il Centro de Arte Reina Sofia, dove si trova la “Guernica” di Picasso. Nonostante l’ingresso gratuito la coda non è molta e in 10 minuti siamo dentro. Il museo non è grandissimo e oltre Picasso troverete anche opere di altri maestri di arte moderna, come per esempio Dalì.

Non rimaniamo molto nel museo, ma una volta usciti si è fatto quasi buoi.

Riprendiamo il Paseo del Prado e arriviamo fino alla Plaza de Cibele, dove si trova il bellissimo municipio. Della città di Madrid e la Fuente de Cibele, la fontana che raffigura la dea Cibele su un carro. Questa fontana è il punto di ritrovo dei tifosi del Real Madrid, che si radunano qui a festeggiare quando la loro squadra vince qualche competizione.

Da qui riprendiamo la Gran Via e rientriamo in albergo per rinfrescarci prima di uscire per cena.

Andiamo verso la Plaza de Santa Ana e scegliamo “La Fragua de Vulcano”, che però non vi consiglio per via della troppa ressa e della conseguente fretta con cui sarete serviti. I prezzi sono comunque buoni (20€ n due).Visto che non hanno il dessert, decido di prendere un dolcetto da Starbucks, dove si fermiamo un po’ prima di tornare in hotel a dormire.

Domenica 6 dicembre 2009 Oggi giornata tranquilla in vista della serata al Corral de la Moreria per lo spettacolo di Flamenco.

Cominciamo con la visita alla Stazione Atocha, dove c’è stato l’attentato.

La stazione è molto bella anche da fuori, tutta di mattoncini rossi, ma purtroppo ci sono lavori in corso tutto intorno. All’interno è stata creata una vera e propria foresta tropicale, con tanto di stagnetto con le tartarughe. Dietro la serra c’è un caffè in stile orientale molto caratteristico, che però era chiuso quando siamo andati noi.

Usciamo dalla stazione e percorriamo il Paseo del Prado fino al… Prado! Oggi, 6 Dicembre, è il giorno della costituzione, in Spagna è festa nazionale quindi l’entrata è gratuita. Prendiamo i nostri biglietti e facciamo una breve coda, poi ci rimettiamo in coda perché al Prado è obbligatorio lasciare giù i giubbotti e gli zaini troppo ingombranti. Il Prado è molte volte paragonato al Louvre. Bè, non è proprio così grande, ma si difende molto bene, e sicuramente è meno dispersivo. A parte la grandissima quantità di due straordinari maestri spagnoli, Goya e Velázquez, troverete molte opere di maestri italiani del calibro di Tiziano, Caravaggio Mantegna, Tiepolo etc. Noi non siamo grandi intenditori di arte, quindi giriamo un po’ ma senza soffermarci troppo, giusto sui dipinti più conosciuti, che sono comunque tantissimi qui al Prado.

Usciamo dal Prado e valutiamo la possibilità di visitare anche il museo Thyssen, anch’esso oggi gratuito, ma alla fine cambiamo idea. Credo comunque che valga la pena visitarlo.

Ci dirigiamo invece verso il Parque del Retiro. Il Parco è immenso e probabilmente molto piacevole da vivere in primavera ed estate, ma l’inverno è ormai alle porte quindi non ci fermiamo più di tanto.

Da vedere assolutamente sono l’ingresso principale, in Plaza de Neptuno, il laghetto e il Palacio de Cristal, un palazzo in stile inglese che ospita una serra. Anche se fa freddo è domenica, e molta gente si riversa nel parco per passeggiare, far divertire i bambini nei molti parchi giochi, fare un giro tra le bancarelle e fare un giro in barca a remi nel laghetto.

Usciamo dal parco dal lato di Calle de L’Alcalà, dove vediamo la bella Puerta de Alcalà, un arco di trionfo che una volta rappresentava l’ingresso alla città.

Sarebbe ormai ora di pranzo, ma visto che ci manca un’ultima cosa da vedere posticipiamo il pasto e prendiamo la metro fino a Plaza de Toros, dove si trova l’arena della Corrida. Non sono affatto un’amante della corrida, e mai sarei andata a vedere lo spettacolo, ma l’arena in sé è molto bella, tutta in mattoni rossi e con le decorazioni in ceramica. Siccome le corride le fanno solo nella stagione calda, o così mi hanno detto, fuori dall’arena ora c’è un circo, con bancarelle di zucchero filato, noci caramellate e churros. Questo mi fa venire in mente che non ho ancora assaggiato la mitica cioccolata con i churros, devo rimediare … Per pranzo torniamo in Plaza Mayor e di nuovo al Museo del Jamon. E’ incredibile come a volte le cose più semplici, come pane e crudo, siano anche le più gustose.

Ormai le nostre visite sono terminate, e ci concediamo il pomeriggio libero per passeggiare tra le strette e colorate vie intorno a Plaza Mayor, e poi di nuovo lungo Calle Mayor fino a Puerta del Sol.

A metà pomeriggio decido che è ora di provare questa istituzione madrilena, la cioccolata con i churros (dei salsicciotti di pastella fritti), e per farlo ci rivolgiamo alla cioccolateria San Gines, locale storico della città e simbolo di questa merenda. Che devo dire, una vera delusione! Se volete provare questa specialità, rivolgetevi altrove! Qui, a parte la coda interminabile e il servizio non proprio gentile (ma il locale è sovraffollato, i camerieri vanno capiti), il cibo non è assolutamente di qualità. La cioccolata sembrava fatta con l’acqua e addensata con la fecola. Fidatevi, sapeva proprio di acqua! I churros erano untissimi e troppo sottili, secondo me ne trovate di migliori nelle bancarelle. Un po’ delusi torniamo in albergo e ci prepariamo per la serata Flamenco al Corral de la Moreria. Avevo prenotato questo posto perché vanta di essere la terza attrazione di Madrid secondo il best-seller “1000 Places to see before you die”, ma ahimè devo considerarmi delusa anche da questo locale.

Il posto si trova dietro la Cattedrale, e il locale devo dire che è molto bello. Abbiamo prenotato per la cena alle 20.00 e lo spettacolo alle 22. La cena era buona, anche se carissima (i menù partono da 43€ a testa, e lo spettacolo costa 36€), e il flamenco di ottima qualità. L’unico problema è stato vedere lo spettacolo … ci hanno dato un tavolo in fondo al locale, strapieno, e oltretutto durante lo spettacolo i camerieri continuavano imperterriti a servire la cena per le persone arrivate alle 21-21.30. Quindi buona parte dello spettacolo che ho visto consisteva nelle braccia e nelle teste dei camerieri, e dai piatti che servivano. Questo senza contare che comunque vedevo i ballerini solo dalla vita in su perché ero in fondo al locale … per 90 euro mi aspetto qualcosa di meglio! Il flamenco è da vedere, ma optate per un altro locale.

A questo punto la serata finita, e così il weekend. Torniamo in hotel a piedi, piacevolmente sorpresi per il fatto che Madrid sia abbastanza sicura e frequentata anche dopo la mezzanotte, e andiamo a dormire, domani ci aspetta il viaggio di ritorno.



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