Stocholm, Hufvuvstaden: la capitale
La destinazione era decisa da tempo: la Svezia è sempre stata un mio pallino, sin da piccolo. L'estate scorsa (2004), complice un'amicizia con una ragazza svedese, avevo deciso che Stoccoma meritava una visita.
Durante l'anno scolastico ho deciso che dopo l'esame di ammissione alla facoltà di Medicina il viaggio si sarebbe effettuato. Decisi i...
La destinazione era decisa da tempo: la Svezia è sempre stata un mio pallino, sin da piccolo. L’estate scorsa (2004), complice un’amicizia con una ragazza svedese, avevo deciso che Stoccoma meritava una visita. Durante l’anno scolastico ho deciso che dopo l’esame di ammissione alla facoltà di Medicina il viaggio si sarebbe effettuato. Decisi i dettagli e i compagni di viaggio, il giorno 8 settembre si parte dal mitico aeroporto di Orio al Serio. Il volo della Ryan Air è puntuale e l’arrivo avviene prima del previsto. Da decidere è se dirigersi subito a Stoccolma , senza avere un posto dove dormire (l’ostello infatti era stato prenotato dal giorno successivo) o se rimanere a Nykoping, cittadina distante circa 100 km da Stoccolma dove la Ryan ha la propria base. Dopo qualche indecisione, la soluzione: la nottata si trascorre in aeroporto e l’indomani, si arriverà a Stoccolma. Una nottata alquanto scomoda, seppure l’aeroporto di Skavsta sia tranquillo, passata sulle sedie della sala dei check-in dal momento che nessuno di noi era provvisto di sacco a pelo. Il giorno successivo, dopo una brevissima passeggiata per il centro di Nykoping si prende il treno per Stoccolma. La stanchezza dovuta alla nottata in aeroporto è ampliamente ripagata dalla bellezza del viaggio: grandi laghi e boschi dal verde intenso; Federico, uno degli amici che mi ha accompagnato, studia per l’esame di Filosofia del diritto che lo attende al ritorno a Bologna e Giovanni, mio cugino, legge un libro che a quanto pare, lo ha preso molto. Dopo un’ora e mezza di viaggio arriviamo a Stoccolma, nella stazione centrale della capitale. Subito acquistiamo il biglietto per i trasporti pubblici (metro – chiamata Tunnelbana – e bus) valido per 3 giorni, spendendo 180 SEK. Successivamente ci dirigiamo all’ostello che avevo prenotato la settimana precedente. Si tratta dell’ STF Fridhemsplan, un ostello vicinissimo alla fermata del metro (Fridhemsplan) – ve lo consiglio vivamente- . La camera che ci viene assegnata è veramente fantastica, come mi ha preannunciato per telefono la ragazza della reception, molto gentilmente… Il prezzo non è da ostello (per la tipologia di camera che avevamo scelto), ma per circa 35 euro a notte/persona, possiamo passarci sopra! La camera è nuovissima e perfettamente arredata, in perfetto stile IKEA! Il primo giorno trascorre velocemente, cercando di cominciare a “capire” la città, le zone di maggior interesse, le vie prinipali, eccetera. Il soggiorno è lungo (9 giorni), ma intenso: certamente da vedere la capitale svedese. Da non perdere il Vasa Museet, in cui è mostrato un vascello affondato nell’arcipelago di Stoccolma nel diciassettesimo secolo e recuperato negli anni Settanta dopo una serie di lunghe operazioni. Ancora, una visita d’obbligo è per il bellissimo Moderna Museet, forse un pò sottovalutato dalle guide, in cui sono in esposizione i famosi fustini del detersivo Billo! di Andy Wahrol… Inoltre, consiglio una visita alla National Galleriet. D’obbigo è certamente una passeggiata nel Djurgarden: si tratta di un’isola a pochi passi dal centro attraversata da viali alberati immersi nel verde. Oltre ad una passeggiata nel Djurgarden è fondamentale visitare l’omonimo parco-museo. Qui case e abitazioni del passato provenienti da tutta la Scandinavia dividono la scena con orsi, alci, linci, lupi, scoiattoli e i personaggi “umani” vestiti e agghindati come veri contadini ed artigiani del passato. Certamente una visita è necessaria anche nel quartiere “antico” della città, il Gamla Stan, dove è possibile trovare souvenir d’ogni tipo. Bisogna anche passeggiare per le vie del centro: Biblioteksgaten, la zona di Ostermalm, Stadsgaten, Kungstradgarden, il mercato di Karlaplan,…
Per quel che riguarda la vita notturna, interessante per giovani come noi, Stoccolma non tradisce le attese: la zona di Ostermalmstorg è piena di locali e discoteche, dove il venerdi sera i giovani (e soprattutto le giovani…) svedesi si riversano puntualmente. I locali da segnalare sono il Laroy, il Buddha e lo Spy Bar: per entrare in ogni locale è necessario presentare la carta d’identità per dimostrare di essere maggiorenni. Il venerdi sera a Stoccolma non si dimentica, specialmente se, come me, si ha un debole per le ragazze scandinave, insuperabili sotto tutti i punti di vista. A mio avviso, una gita nell’arcipelago è piacevole e una giornata può essere spesa in questo modo. (Isole che possono meritare una gita sono Waxholm e Grinda). La cucina svedese, onestamente può migliorare, se le si vuole concedere questa speranza. Come ristoranti e bistrot segnalo il Caffè Goken e il Rosmarin, entrambi nei pressi di Fridhemsplan, abbastanza a buon mercato e discreti nella qualità delle pietanze…
Durante il soggiorno abbiamo avuto anche la fortuna di conoscere la vita degli svedesi, entrando nelle loro case e capendo le loro abitudini… Un vecchio amico che abita nella periferia di Stoccolma (Bromma) ci ha invitato a cena e ad una festa organizzata il giorno prima della nostra partenza, durante la quale abbiamo testato un ottimo salmone affumicato e notato il binomio (stereotipo verificato) “alchool – popoli scandinavi”. Un luogo che mi ha colpito particolarmente per la tranquillità e in un certo senso per la malinconia (forse dovuta alla situazione in cui mi sono trovato…) è il piccolo paese di Djursholm, a nord di Stoccolma, dove vive l’amica di cui ho parlato all’inizio del resoconto. Una visita per focalizzare meglio come gli svedesi “non cittadini” vivono…
Per quel che riguarda il viaggio di ritorno, tutto, proprio come ce lo si aspetta, è organizzato a meraviglia! Ogni mezz’ora parte un autobus dallo Stockholm City Terminalen – nei pressi della T-Centralen – con destinazione Skavsta, per il volo.
Concludendo, posso certamente cosigliare un viaggio nella capitale svedese; ognuno può gestire il soggiorno come meglio preferisce ma credo che non si possa rinunciare al divertimento di conoscere abitudini e modi di vita dei popoli scandinavi, immersi in un ambiente che, sotto ogni punto di vista rimane impresso…