Stoccolma low cost

Quattro giorni a zonzo per la città tra castelli e musei
Scritto da: Lurens55
stoccolma low cost
Partenza il: 03/07/2018
Ritorno il: 07/07/2018
Viaggiatori: 2

Qualche giorno a Stoccolma

Trovato un volo economico di Blue Air e una buona offerta di hotel all’ultimo momento. Carpe diem!

Periodo: 3-7 luglio 2018

Partecipanti: io e Franca

Cambio: 10 SEK = 1€

PROLOGO

Non avendo organizzato nulla come vacanze estive si naviga a vista. Una attenta analisi dei voli in partenza da Torino ci fa trovare una buona offerta di BlueAir per Stoccolma. Ci eravamo stati una giornata di maltempo nel lontano luglio 1984 di passaggio andando a Nord Kapp vedendo poco o nulla. Poi io sono stato un paio di volte per delle brevi riunioni di lavoro (e quindi non avevo potuto visitarla). Quindi è un’ottima meta per un breve soggiorno.

Due PAX per Arlanda 516 euro A/R. Per il pernottamento prenotiamo con booking una doppia con colazione all’hotel Birger Jarl (circa 110€ a notte). In zona semi-centrale. I giudizi sono molto buoni, in particolare sulla colazione.

In valigia finiscono sia magliette, sia la cerata e l’ombrello che speriamo di non usare.

 

Martedì 03-07-18

Verso le 9 partiamo per Caselle. Lasciamo l’auto al parcheggio e alle 9:45 siamo al controllo bagagli dove c’è una coda lunghissima e non proprio usuale per l’Aeroporto di Torino. Mezz’ora dopo siamo al gate in attesa di imbarcarci sul volo BlueAir. L’aereo è un 737-500 abbastanza nuovo con i sedili comodi anche se si tratta di una low cost. Ci stacchiamo dal finger in perfetto orario e alle 11.15 decolliamo. Il comandante ci informa che a Stoccolma il tempo è buono, ma ventoso e con temperatura di 17°C. A Caselle ce ne sono 10 di più. Ci danno persino snack e bibita. Una tradizione scomparsa persino in molti voli di linea. Arriviamo con 15′ di anticipo. Con il bus Flygbussarna andiamo al Cityterminal (biglietto acquistato on-line 99 SEK, alle macchinette 119 SEK). Visto che non piove e la temperatura è gradevole andiamo all’hotel Birger Jarl a piedi (1,5 km). Oggi c’è Svezia-Svizzera per gli ottavi di finale della coppa del mondo. Ci sono bar strapieni, maxi schermi in un giardino pubblico, frotte di gente con la maglia gialla della nazionale svedese. Hanno preso tutti mezza giornata di ferie? Quando siamo andati in Cile c’era la finale di Coppa America e abbiamo portato fortuna al Cile che aveva vinto contro l’Argentina ai rigori. Porteremo fortuna alla Svezia con la nostra presenza?

Arriviamo finalmente all’albergo. È bello, ma la camera, però, pur essendo quella più grande è abbastanza minuscola. C’è poco spazio per sistemare il bagaglio. Partiamo a piedi per fare un primo giro. Notiamo che i pedoni attraversano anche col semaforo rosso. Non ci sono più gli stoccolmesi di una volta. In una piazzetta le panchine di ghisa sono legate a due a due da una grossa catena con relativo lucchettone. Anche questo lascia stupiti. Stoccolma e la Svezia in genere nell’immaginario collettivo rappresentano un po’ la perfezione sociale. Arriviamo nella città vecchia (Gamla Stan) percorrendo Drottninggatan, una bella via pedonale con pregevoli edifici d’epoca. Giriamo un po’ a casaccio per le strette viuzze di Gamla Stan e ad un certo punto vediamo una folla di svedesi esultare. Ha vinto la Svezia. Abbiamo portato fortuna anche questa volta.

Essendo prossima l’ora di cena ci avviamo verso un ristorante francese (Brasserie Le Pot) che fa la promozione al 30% di sconto con thefork. Eccellente la creme brulè. Conto sui 27€ a testa (grazie allo sconto)

Poi si torna in camera. Oggi a piedi abbiamo fatto 12 km abbondanti.

 

Mercoledì 04-07-18

Dopo una colazione da leccarsi i baffi si parte. Primo step: procurarci la tessera Stockholm Pass, un abbonamento per visitare un ampio numero di attrazioni della città e dintorni. L’hotel ha solo quelle per un giorno o per cinque, mentre a noi serve quella da tre, così andiamo al Tourist Office dove c’è una discreta coda. Mentre sono in attesa guardo uno schermo su cui scorrono varie informazioni turistiche in inglese su Stoccolma tra cui un avviso della polizia che invita a fare molta attenzione ai borseggiatori (!?!). La Stockholm Pass da tre giorni costa 100€, ma i biglietti per le singole attrazioni sono talmente cari che conviene assolutamente. Con un battello andiamo al museo Vasa. Una nave che nel 1628 si è inabissata nell’allora porto di Stoccolma pochi minuti dopo il varo. Ripescata da 30 metri di profondità dopo oltre 300 anni è stata tutta ripulita, restaurata e esposta. È un vero spettacolo. Ed è anche molto interessante il filmato che racconta come si sono svolte le operazioni di recupero e restauro. Da lì con un bus hop-on-hop-off raggiungiamo il parco di Skansen dove sono state ricostruite case, fattorie, una chiesa, una casa nobiliare, un piccolo villaggio con le varie botteghe, ecc. di inizio ‘900. Ci sono anche vari figuranti in costume d’epoca. Nel parco c’è anche un mini zoo con lemuri (simpaticissimi, si entra nel loro recinto ma non è possibile toccarli), scimmie, pesci, rettili e un’orribile vedova nera. Dopo un paio d’ore che giriamo in lungo e in largo per il parco abbiamo i piedi che fumano e le caviglie tipo due tombini.

Usciamo dal parco e per non schiattare ci sistemiamo al piano alto del bus hop-on-hop-off e ci facciamo il giro di Stoccolma con audioguida in italiano. Scopriamo così che Stoccolma è in parte sul mar Baltico e in parte sul Lago Mälaren e che il lago è circa un metro più alto del mare. Quindi sono state costruite alcune dighe e un sistema di chiuse per consentire la navigazione. Il lago Mälaren è la fonte dell’acqua potabile di Stoccolma e dintorni. Un’altra curiosità, piuttosto negativa, riportata dall’audioguida è che le fondamenta di molte case di Gamla Stan poggiano su un terreno morbido (frutto di sedimenti di decenni di monnezza dei secoli medievali quando tutti gli scarti si buttavano in acqua) e quindi parecchie case costruite a fine ‘800 inizi ‘900 hanno ceduto e si sono inclinate. Nei successivi giri a piedi che abbiamo fatto abbiamo notato edifici di qualche piano fuori terra decisamente inclinati. Mi chiedo come hanno fatto a riportare in piano i pavimenti degli appartamenti. Breve pausa in camera per riaverci e poi a cena. Nella via pedonale (Drottninggatan) c’è un pub irlandese (Limerick). Senza infamia e senza lode, ma con un servizio molto scadente. Visto che c’è un bel cielo azzurro, la temperatura gradevole ci facciamo ancora una lunga tapinata. Tornati all’hotel esausti abbiamo guardato il contapassi che diceva 15 km abbondanti.

 

Giovedì 05-07-18

La prima visita della giornata è il castello di Drottningholm, una delle residenze dei reali di Svezia sul lago Mälaren.

Il battello parte dal molo vicino al municipio. Alle 9.45 siamo arrivati per prendere quello che parte alle 10. È strapieno. Il viaggio, della durata di un’ora, non è stato proprio comodo. Però c’era un bel sole caldo e il panorama era molto gradevole. All’arrivo il palazzo si presenta molto bene. L’interno invece non mi è piaciuto. Colori alle pareti molto scuri, affreschi altrettanto cupi, scaloni di pietra scura. L’unica stanza luminosa era la biblioteca. Siamo poi andati a visitare l’antico teatro del castello. La visita era guidata in inglese e di conseguenza non ho capito molto, ma è bastato poi leggere l’approfondimento su wikipedia. Alle 13 si riprende il battello (fortunatamente quasi vuoto) e si va a visitare il palazzo reale. La dimensione dell’edificio è imponente (oltre 600 stanze), ma altri palazzi reali che abbiamo visto ci sono piaciuti molto di più. Anche in questo edificio prevalgono colori molto cupi e gli arredi in varie stanze sono abbastanza brutti. Quando usciamo dal palazzo reale ci sono dei poliziotti che distribuiscono volantini in svedese e in inglese che descrivono le tecniche usate dai borseggiatori per fregare i portafogli (possibile che siano così frequenti i borseggi?). Avendo camminato anche oggi un bel po’ ci siamo dedicati ad una visita della città dall’acqua.

Con la Stockholm Pass si può fare un giro di 2 ore e mezza passando attraverso la chiusa che mette in comunicazione il lago Mälaren con il Mar Baltico. Niente di strepitoso, ma comunque piacevole. Il tour è commentato con l’audio guida (anche in italiano). Visto che si parte di fronte allo storico Grand Hotel, l’audioguida dice che questo hotel è stato il primo a cambiare le lenzuola quando cambiavano gli ospiti (!?!). Il commento prosegue ed è inframmezzato da continui elogi agli svedesi che sono rispettosi, educati, hanno un forte senso ecologico, che hanno inventato il design minimalista e l’architettura funzionalista, che promuovono la parità dei sessi, ecc.

Altra curiosità: i re di Svezia dai primi dell’800 sono discendenti di un tal Bernadotte, militare francese imparentato alla lontana con Napoleone, che per una serie di vicissitudini era stato proclamato re di Svezia pur non essendo nemmeno un nobile di basso rango. Siamo tornati a terra alle 18.30. A passo lento ci siamo avviati in direzione dell’hotel e a metà strada ci siamo fermati a cena in un ristorante dentro un bellissimo giardino in un cortile interno a Drottninggatan. Offerta del giorno: zuppa di astice e un piatto di salmone grigliato con verdure (il tutto per 25 euro). Soddisfacente, direbbe Nero Wolfe. Poi in camera a riposare le stanche membra.

Venerdì 06-07-18

Ultimo giorno pieno a Stoccolma. Con il battello andiamo al Museo Nordico. Creato nei primissimi anni del ‘900 raccoglie oggetti di uso comune, vestiario, mobili, telerie, ecc. a partire dalla metà del ‘700. È un museo interessante che fa conoscere le abitudini delle popolazioni nordiche, inclusi i Sami a cui è dedicata una sezione specifica. Il museo è gigantesco e impieghiamo oltre due ore per la visita saltando alcune sezioni che non ci interessano particolarmente. Con il battello ci spostiamo a Fotografiska, una sala gigantesca per esposizioni fotografiche. Come sempre ho trovato fotografi le cui opere mi sono piaciute e altri le cui opere non mi sono piaciute, pur riconoscendo notevole abilità tecnica e compositiva. In una sala erano esposte fotografie scattate da Linda e Mary McCartney. Moglie e figlia di Paul. Veramente brutte sotto ogni profilo. Se le due fotografe avessero fatto di cognome Pautasso le loro foto non sarebbero state lì. Per prendere fiato andiamo a fare un tour in battello lungo il canale di Djurgården. Una zona molto verde a poca distanza dal centro città dove ha la casa anche uno degli ABBA (così ha detto la guida). Tornati alla base abbiamo ancora tempo e energia residua per andare a vedere il museo dedicato ad Alfred Nobel e all’omonimo premio. Esaurite le pile ci sediamo in uno dei tanti ristorantini di Gamla Stan. Poi ci trasciniamo in hotel stanchi ma soddisfatti della bella giornata di sole trascorsa.

Sabato 07-07-18

Oggi il cielo è un po’ velato. Vabbè, tanto tra poche ore partiamo. Per passare le ultime due ore facciamo un’ultima passeggiata nel centro. Nella piazza della Sala Concerti (dove consegnano i premi Nobel) c’è un mercato. Quasi tutti i banchi di frutta e verdura sono gestiti da persone dalla carnagione scura e hanno tutti le stesse cose allo stesso prezzo. Fragole svedesi 10€/Kg, piselli freschi idem, mirtilli, lamponi e more 20€/Kg. Più del doppio che da noi. Nel frattempo, dopo tre giorni di sole splendido il cielo si è coperto. Recuperati i bagagli ci prendiamo un taxi a tariffa fissa per Arlanda (545 SEK). Pronti a tornare

Questo soggiorno a Stoccolma è stato veramente gradevole. A parte il giorno in cui siamo arrivati che era nuvoloso, abbiamo avuto sempre giornate ventilate di bel sole. In tre giorni abbiamo visto tantissime cose. Acquistare lo Stockholm Pass è stata un’ottima idea.

 

Spese

515 aereo

450 hotel

200 Stockholm Pass

200 cene

80 trasporti Stoccolma

45 parking caselle

Totale ~1500 €

 

Note

· si paga qualunque cosa con la carta di credito. Anche importi di poche corone. Non abbiamo dovuto cambiare valuta.

· i cassonetti stradali per la raccolta rifiuti sono quasi inesistenti (come gestiscono i rifiuti?)

· i prezzi sono molto alti

· tutti parlano inglese

· le strade sono tutte abbastanza pulite, ma di gente (svedesi) che butta le cicche per terra o nell’acqua non ne manca

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