Stoccolma, io e il mio viaggio

Inizio subito dicendo che la città è affascinante, pulita e ricca di posti da visitare. Parto il 27 Dicembre, naturalmente volo Ryanair (da Alghero, per me 2 ore di macchina) e hotel acquistato online. L'aeroporto di Skawsta dista circa 100 km dal centro di Stoccolma ma con il bus della Flygbussarna (24 SEK circa 24 EUR a/r e il biglietto si...
Scritto da: MACHUPICCHU
stoccolma, io e il mio viaggio
Partenza il: 27/12/2007
Ritorno il: 05/01/2008
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Inizio subito dicendo che la città è affascinante, pulita e ricca di posti da visitare.

Parto il 27 Dicembre, naturalmente volo Ryanair (da Alghero, per me 2 ore di macchina) e hotel acquistato online. L’aeroporto di Skawsta dista circa 100 km dal centro di Stoccolma ma con il bus della Flygbussarna (24 SEK circa 24 EUR a/r e il biglietto si può fare in aeroporto al distributore automatico o alla cassa aperta per l’arrivo dei passeggeri), si arriva in 80 minuti.

Giunto alla stazione centrale (erano già le 24), prendo un taxy che mi porta in hotel. I taxy non sono per niente convenienti e comunque i prezzi di Stoccolma sono pressochè uguali ai nostri.

Il mio hotel era circa a 25 minuti dal pieno centro. C’erano parecchie opportunità anche nei pressi della T-centralen, ma io ho speso circa la metà per 7 notti e ho alloggiato a Bromma in un bellissimo Best Wester (www.Mornington.Se) dove c’era la palestra e soprattutto la sauna.

E’ notte ormai, faccio la registrazione e vado a letto. La camera è molto carina, con uno stile minimalista, il parquet, un bel divano, le tende rosse e il bagno spazioso con la cabina doccia a vetrate trasparenti.

Il 28 colazione. Io adoro la colazione. Cosa c’è di più bello della colazione? Come tutti i grandi hotel è internazionale e a buffet e varia dalle uova strappazzate e pancetta fino allo yogurt con 4 tipi di cereali, passando per i salsicciotti per arrivare alle spremute di arancia, burro e marmellate varie.

Ci sono parecchi giovani, il 70% delle persone sono ragazzi, molte coppie ma anche famiglie con bambini.

Dall’hotel, a 50 m circa, si prendeva il 110 o il 112 (da Voltavagan) per raggiungere la metro stazione di Alvik dopo 10 minuti scarsi. Da Alvik, linea 1, in 10 minuti si arrivava a T-centralen e da li (ma eventualmente si poteva cambiare anche prima), per qualsiasi destinazione.

Il 28 sono stato a Gamla Stan tutto il giorno. Giorno è un eufemismo perchè in inverno alle 15.30 è già notte. Gamla Stan è la zona medievale, un intrico di viuzze e negozi caratteristici. Qui c’è il Nobelmuseet, il Kungliga slottet (il castello 3 corone), la StorKyrkan, cioè la cattedrale di Stoccolma. Ho visitato tutto e poi ho aspettato il cambio della guardia a Slottbacken. E’ un momento magico, tutti aspettano il cambio della guardia perchè dopo le “operazioni militari”, una banda di 50 elementi in uniforme canta e suona per circa mezz’ora per suggellare la cerimonia. A Gamla Stan sono ritornato pure il 1 Gennaio (era tutto chiuso stranamente) e poichè nevicava è stato ancora più bello.

Interrompo un attimo per parlare del meteo. Naturalmente fa freddo ma è un freddo secco e ben coperti con sciarpa, cuffia e guanti si va tranquilli. Il 31 ha nevicato parecchio.Il 3 tantissimo. A me che la neve la vedo rarissimamente ha fatto piacere e ha reso ancora più “natalizio il clima che si respirava”.

Nella parte vecchia della città ci sono numerosi locali, anche italiani e pseudoitaliani (la voce LASAGNE nel menù ritornava ovunque). Io, come al solito, ho optato per altri cibi e sono stato a mangiare in localini storici, addirittura il Kaffegillet risale al 1300 e la carne di renna servita con un tortino con crema di mirtilli è buonissima! Poi consiglio la cioccolata di Chokladkoppen (Stortorget, 18) una delle migliori. Il locale è piccolo e caratteristico, è anche un ritrovo abituale per gay e la sua posizione strategica al centro della piazza ne favorisce una sosta o un take away, visto che è sempre stracolmo (cioccolata bianca calda 25 SEK). A fianco del Chokladkoppen c’è il Cafè Kaffekoppen (www.Kaffekoppen.Org) dove ho pranzato il 31, le ragazze sono tranquillissime e gentili e qua ho conosciuto Heidy, svedese del nord ma origini greche.

Ho mangiato se non ricordo male un piatto tipico: la bakadpotatis med skangenrora, insomma una sorta di patata bollita con cremine varie e insalatina.

Da Gamla Stan si arrivava facilmente a piedi nella City percorrendo per esempio la Drottninggatan. In questa strada piena di negozi e bar mi sono fermato in un locale che consiglio, frequentato da ragazzi e molto cool: il John Chris coffee (www.Johnchris.Se), ho preso un cappuccino e una fetta di torta al cioccolato squisita. Si arriva alla zona della stazione, la zona con gli edifici moderni, il quartere dello shopping. Ho fatto parecchie puntatine da H&M (svedesi per chi non lo sapesse) e sono entrato insvariati negozi del centro come il fighissimo Souk (www.Souk.Se), lo Sko Uno (famoso per le scarpe, (www.Skouno.Se) e Pub (www.Pub.Se).

Sempre in zona c’è Kungstradgarden, il giardino reale con in inverno la pista per pattinare sul ghiaccio, Sergels torg ovvero una piazza con un obelisco di 38 metri al centro e il Kulturhuset, un centro polivalente, aperto soprattutto al teatro e all’arte che però ho visitato il 1 Gennaio ed era chiuso.

Come detto le zone che battevo di più erano Gamla Stan e la City ma in una settimana ho visitato tutti i quartieri della città. Una zona piena di vita è Soderlmam, il quartiere più informale, ricco di negozi di design (Stoccolma è la patria del design e si vede!), di ristoranti etnici (Giamaicani, Thailandesi, Pakistani, etc), di gallerie d’arte contemporanea che si susseguono nella Hornsgatan e che ho visitato tutte.

In questa immensa strada commerciale si respirava la vita che piace a me. Gente di ogni parte del mondo, negozi piccoli e grandi di tutti i tipi compresi quelli di stilisti della città, mercati, un immenso corso dove trovare tutto insomma e sentirsi cittadino del mondo. Sono stato a mangiare le aringhe e un altro piatto di cui non ricordo il nome ma composto da carne di maiale con un pure di carote e rapa e salsette di senape varie (buono ma le aringhe mi avevano riempito troppo), al Pelikan che vi consiglio. Un ristorante – birreria antichissimo e conservato splendidamente con prezzi accessibili e un cameriere che parla l’italiano meglio di me! Mi pare di aver speso circa 24 € che se li valeva tutti: www.Pelikan.Se La sera ho fatto una capatina al Kafe String (www.Stringcafe.Com) dove tutto è di seconda mano e si può comprare persino il bicchiere dove hai bevuto. Carino, però troppi ragazzini (stracolmo direi di adolescenti mixati tra nerd, fashion girls, paninari, alternative, etc).

Dimenticavo di dire che appena arrivato nel quartiere ho preso il Katarinahissen, un ascensore (compreso anche nella Stockholm card) che sale fino a 38 metri e offre un bellissimo panorama di Stoccolma e delle sue isole. Scattare una foto da li è un bel ricordo della città e se andate a Stoccolma non dimenticate di salirci. Soderlmam mi è piaciuto parecchio, se dovessi scegliere una casa la prenderei sicuramente qua.

Sono prolisso ma c’è davvero tanto da scrivere.

Ostermalm è ricca di musei e ho passato un’intera giornata all’insegna della cultura. La Stockholm card, come più volte detto, è fantastica perchè ti dà la possibilità di entrare ovunque. Appena arrivato nel quartiere, nella fermata di Ostermalstorg, ci si trova davanti una costruzione molto bella e antica. Sono entrato per curiosità e vi consiglio di passarci, è l’Ostermalms Saluhall, un mercato coperto storico della città, dove vendono roba buonissima e dove ci si può anche fermare per colazione o pranzo. Da li mi sono mosso poi per l’Armemuseum, dove viene raccontata la storia della guerra dagli inizi fino ai giorni nostri con un’esposizione paurosa di armi e armamenti e la ricostruzione con fantocci (che sembrano veri) della vita militare. Praticamente davanti c’è il Musikmuseet dove sono esposti centinai di strumenti musicali, io ero un pò stanco e non ci sono entrato, mi hanno detto però che è molto bello. Vicino c’è anche l’Histoiska museet ma anche questo l’ho saltato per fare una passeggiata nella Strandvagen che è una lussuosa via con palazzi storici da una parte e imbarcazioni dall’altra.

Io avevo altre mete e precisamente il Nationalmuseum ed il Moderna museet a Skeppsholmen.

Il primo, enorme, ospita artisti quali Rubens, Renoir, Rembrandt, Manet, Monet. Mamma mia da brivido vedere queste opere. Il museo è organizzato splendidamente e offre la possibilità (non scontata) di sistemare la propria roba in armadietti chiusi a chiave. C’è anche un’interessantissima esposizione del design svedese con pezzi storici, me la sono goduta tutta.

Fuori pioveva ma la pioggia non ha fermato la mia passeggiata verso il Moderna museet, un tempio dell’arte del 900. Picasso, Munch, Dali, Klee, sono solo alcuni degli artisti presenti e poi c’è anche una sala per esposizioni temporanee di grande valore. Uscito dal museo ero distrutto e non mi sono goduto bene il panorama di Skeppsholmen. Una vista mozzafiato regala cartoline splendide dove l’acqua, elemento dominante di Stoccolma, risplende di mille luci provenienti da barche e palazzi.

La fame incombeva e perchè non provare il ristorante Mongolo? Esperienza da raccontare. Premesso che non avevo minimamente idea di cosa si mangiasse in Mongolia e poichè non capivo un accidente del menu in svedese, ho optato per il buffet (sempre pericoloso il buffet nei ristoranti…). Con 15 € circa (150 SEK) potevo mangiare cinese, giapponese e il barbecue mongolo.

Vado per i miei amatissimi involtini primavera e dei bocconconi di sushi poi mi avvicino alla Mongolia Zone. Una specie di teca frigorifero mi proponeva “frattaglie” di carne di tutti i tipi e verdure, pseudo spaghetti e più in la un’assortimento di sughetti irriconoscibili.

Il locale però era molto bello e frequentato da adulti e ragazzi “tranquilli”, il che suggeriva di fidarmi. Osservo e copio un ragazzo con la fidanzata. Prendo un bel piatto e faccio un mix di carne, tralascio volentieri i pseudospaghetti (il tipo ne ha adagiato mezzo chilo sulla carne), aggiungo qualche verdura e lo passo al cuoco. Questo mi guarda ed in inglese mi dice: “Solo questo” E io: “Si perchè?”. “Ok faccio io, fidati!”. Mi prende il piatto e mi aggiunge altra carne e ci versa sopra ettolitri di sughetti di cui mi diceva il nome ma che assolutamente non ricordo. Prende il tutto e via sulla piastra bollente. 3 minuti e il mio barbecue era pronto. Oh, squisito! Ho camminato tantissimo. Il penultimo giorno sono stato a Djurgarden, il polmone verde della città.

Questa zona è animatissima d’estate, vuoi per il parco giochi, i locali all’aperto ma è da visitare tutto l’anno perchè sede del Vasamuseet e di Skansen.

Il Vasa è un vascello fatto costruire dal re Gustavo per esaltare la potenza Svedese ma affondò appena inaugurato nel porto di Stoccolma. Recuperato dopo 333 anni è stato completamente restaurato e gli è stato costruito un museo, uno dei più belli che abbia mai visitato. Tralasciando il fatto che la sola vista di questa enorme imbarcazione vale il prezzo del biglietto (compreso nella Stockholm card), il complesso presenta al suo interno un cinema che spiega con filmati dell’epoca e non solo la storia del Vasa e il suo ripescaggio. Poi tutt’intorno sono esposti i manufatti recuperati all’interno della barca, le uniformi, ed è stato anche ricostruito un ponte comando che spiega la vita dei marinai a lavoro.

Eccezionale.

Skansen invece è il primo museo all’aperto del mondo. Sono ricostruite le tipiche abitazioni della Svezia, le officine, le vetrerie e ciascuna di queste “vive” normalmente e all’interno uomini e donne vestiti con abiti d’epoca, spiegano com’era la vita nei tempi passati. Poi nell’immenso parco c’è lo zoo con gli animali tipici della Scandinavia e per me era la prima volta che vedevo il Bisonte, l’ Orso Bruno, l’Alce, etc. All’interno anche un acquario che però non ha niente a che vedere con l’Acquaria che ho visitato dopo il Vasa e che annovera anche gli squali.

Tutta Djurgarden è molto bella e qui veniamo al discorso estate che accennavo prima.

A detta di tutti e ne sono convinto, Stoccolma da il meglio di se d’estate. Non solo perchè nella stagione estiva c’è praticamente sempre luce ma anche e soprattutto perchè si può godere di più la città dall’acqua. A me è dispiaciuto non poter fare i giri in battello, se pensiamo che la Stockholm card ne offre addirittura 6, ma in inverno le barche non girano. In realtà c’era una compagnia che proponeva una navigazione di un’ora e mezzo circa, il “Winter Tour”, ma le spiegazioni erano solo in svedese ed in inglese e non capire bene mi scocciava un pò.

Detto questo, l’ultimo giorno ho cenato in Vasagatan al “Il Forno con le Tapas” (così come a Capodanno). Con Massimo abbiamo parlato di Stoccolma e lui mi ha spiegato perchè non tornerebbe mai indietro nella sua scelta fatta 23 anni fa di abbandonare Milano.

La città è vivibilissima, girano pochissime macchine perchè oramai è nella mentalità di tutti utilizzare i mezzi per spostarsi e andare a lavoro. All’interno non si contano le zone verdi, parchi immensi e l’aria pulita. La gente ha rispetto delle cose, la Metropolitana è pulitissima (fate un giro qua ed in quella di Roma e Milano per es.). Le strade idem, nessuno si azzarda ad imbrattare o rovinare quello che è di tutti. In città c’è benessere e si vede: Ikea, Ericsson, H&M, Volvo, sono solo alcuni esempi di grande aziende che offrono innumerevoli posti di lavoro. Non tutto è oro quel che luccica, ci mancherebbe, ma noi Italiani abbiamo molto da imparare. Mi sono divertito ad ascoltare i discorsi della gente e gli italiani sono mediamente spocchiosi. Siamo pieni di noi stessi, sempre pronti a criticare “Ma qui fa buio presto; ma qui sono tristi; ma qui non si divertono…” Io sono italiano e Sardo ed orgoglioso di esserlo ma per alcuni aspetti sono assolutamente “nordico” e non mi dispiace questa “disciplina” che disciplina non è ma, a parer mio, si chiama educazione civica.

Tutti sanno parlare l’inglese, tutti dico anche le persone che fanno i lavori più umili, più del 20% dei residenti sono stranieri e noi abbiamo paura degli extracomunitari. Quest’ultimi sono una risorsa imprescindibile per una nazione e solo in Italia non lo capiamo. Basterebbe fare le leggi ed applicarle soprattutto, perchè in queste città se non hai un lavoro e se fai la minima sciocchezza, col cavolo che ti danno 5 giorni di tempo per sparire…Questo provoca integrazione. Succede che gli extracomunitari, se trovano un lavoro, si integrano bene nella società e dopo un pò acquisiscono la cittadinanza e i diritti di tutti e come il resto della popolazione pagano le tasse e s’impegnano per migliorare il proprio status.

A parte questa dissertazione desidero tornare a Stoccolma, d’estate magari e ora che conosco meglio la città, andare alla ricerca di tutti quei posti che non ho potuto visitare e girarla in battello.

Ogni sera quando rientravo in hotel, dopo la sauna, riflettevo sull’immensa possibilità che stanno offrendo le nuove compagnie low cost per viaggiare e scoprire posti nuovi.

Beh, sto già pianificando la prossima avventura!.

Se siete arrivati fino a qui complimenti per la pazienza e…

VALKOMMEN



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