Stoccolma e Visby

La Svezia è un paese meraviglioso e a Stoccolma ci siamo resi conto che coesistono due mondi
Scritto da: Erika50
Partenza il: 19/06/2013
Ritorno il: 25/06/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Siamo partiti da Brindisi con un volo diretto della Ryanair e siamo arrivati, dopo circa tre ore, all’aeroporto di Skavsta. Questo scalo viene utilizzato dai voli low cost. L’aeroporto dista circa 80 km dal centro di Stoccolma che abbiamo raggiunto dopo un’ora e venti minuti con un bus della Flybussarna che avevo prenotato tramite internet. Ho acquistato due biglietti a/r e mio marito ha fruito anche di uno sconto in quanto ha più di 65 anni.La fermata è al Cityterminalen di Stoccolma, vicino alla stazione centrale da cui partono tutte le linee della metro.Avevo scelto un hotel vicinissimo a questo capolinea, il Comfort Hotel Stockholm, perchè al ritorno ci siamo dovuti alzare alle 2:30 per prendere il bus delle 3:30 in quanto il nostro volo partiva alle 7:00. Prenotazione tramite Booking.com con pagamento all’hotel alla fine del soggiorno. Una volta scesi dal bus bisogna tornare indietro e girare a destra. L’albergo si trova a pochi metri, accanto al World Trade Center. Nel prezzo era compresa un’ottima e ricca colazione per cui abbiamo fatto a meno di pranzare quasi sempre. Inoltre nella hall si poteva bere caffè, latte , thé ed acqua gratuitamente. Wi-fi gratuito tramite una password giornaliera, un pc messo a disposizione nella hall e diverse postazioni libere a cui attaccare il proprio portatile.Due volte non abbiamo potuto fare colazione perchè siamo partiti presto la mattina e ci hanno preparato dei sandwich con dei succhi di frutta.Sempre dall’Italia avevo acquistato la Stockolm Card per 5 giorni, per entrambi. Grazie a questo pass abbiamo fatto Innumerevoli viaggi in metro e tram e siamo entrati nei vari musei gratis (i trasporti a Stoccolma sono costosi).

Dopo aver sistemato i bagagli siamo subito partiti alla scoperta della città vecchia ovvero Gamla Stan. Dimenticavo di dire che Stoccolma sorge su 14 isole e si trova n un arcipelago formato da ben 24000 isole. Durante la settimana del nostro soggiorno il cielo era quasi sempre nuvoloso e la temperatura mite, simile alla nostra primavera. Le stradine brulicano di librerie, negozi di antiquariato, musei, eleganti palazzi e chiese. Il simbolo dell’isola è il Palazzo Reale che si staglia sul Slottsbacken dove tutti i giorni, alle 12:15, si svolge il cambio della guardia. Vicino si trovano l’Obelisco e la Storkyrkan ovvero la Cattedrale di Stoccolma dove si può ammirare la celebre scultura di San Giorgio ed il drago. Noi abbiamo visitato anche la Tyska Kirkan ovvero la chiesa tedesca che testimonia l’influenza che la Germania ebbe su Stoccolma nel XVIII secolo. La lega Anseatica controllava il Baltico ed i suoi porti ed infatti la pianta di Gamla Stan assomiglia a quella di Lubecca. Poi ci siamo diretti verso lo Skeppsbron, abbiamo passeggiato sul lungomare ed abbiamo raggiunto Slussen e qui abbiamo potuto ammirare il KATARINAHISSEN, un ascensore che collega Slussen con Södermalm. Costruito nel 1935, permette ai visitatori di salire fino in cima alla collina di Mosebacke che è uno dei punti di osservazione più famosi della città.Siamo passati davanti al museo Fotografiska, uno dei più grandi musei di fotografia moderna del mondo che purtoppo non ho potuto visitare per mancanza di tempo. E di qui siamo saliti su per una scalinata con tantissimi gradini e siamo giunti a Fjällgatan, una zona situata sull’estremità di una rupe da cui si gode una vista spettacolare di Stoccolma. Proprio qui si trova il ristorante vegetariano Herman’s dove si può scegliere di cenare a buffet a prezzo fisso, 165 Sek – circa 18 €, e si può prendere tutto quello che si desidera finchè non se ne può più. Le bevande sono a pagamento, tranne l’acqua ed il Caffè. Se riuscite a trovare posto, perchè c’è sempre la coda, potete sistemarvi all’aperto ed ammirare Stoccolma dall’alto. Questa è stata la nostra prima giornata.

SECONDO GIORNO

Il giorno successivo siamo ritornati a Gamla Stan per vedere il Palazzo Reale dove ci sono ben cinque musei che noi abbiamo visitato gratis grazie alla Stockolm Card. A Gamla Stan c’è la via più stretta di Stoccolma (larga solo 90 cm) Mårten Trotzigs Gränd. Salendo i 36 gradini ci si rende conto della differenza di altezza tra le varie parti della Città Vecchia e di come le case siano state incastrate le une con le altre. La strada prende il nome da un commerciante tedesco proprietario di due di queste case alla fine del XVI secolo. Dopo essere stata chiusa per 100 anni la strada è stata riaperta nel 1945. Poi ci siamo diretti verso lo Strömbron, un ponte che collega la città vecchia con il quartiere di Norrmalm ed abbiamo deciso di riposarci facendo il tour dei canali storici partendo da Stadshubron (durata 50 minuti) perchè volevamo ammirare Stoccolma dall’acqua. Ci sono diversi tour ma noi abbiamo scelto questo tra i due che la Stockolm Card ci offriva gratuitamente. Abbiamo visto la City Hall, navigato sotto ponti, stretti canali, ammirato costruzioni affascinanti.Nel pomeriggio ci siamo recati a piedi in piazza Sergels Torg al centro della quale si trova un obelisco di vetro e acciaio. Sul lato meridionale sorge il Kulturhuset, una costruzione di vetro simbolo del Modernismo svedese. Ci sono tre gallerie dove si svolgono regolarmente diverse manifestazioni artistiche. C’è la Stanza dei Bambini che offre la possibilità ai piccoli di leggere, disegnare, ascoltare racconti o vedere film. Il centro ospita anche l’unica biblioteca svedese per i fan dei fumetti, sale di lettura dove poter visionare giornali e riviste Internazionali e le ultime pubblicazioni letterarie svedesi. Si possono prendere in prestito libri e CD-Rom. All’interno si trova anche il Teatro Comunale: sotto lo stesso tetto ci sono palcoscenici di diversa misura e stile. Un auditorium principale da 700 posti ed il minuscolo Teatro delle Bambole da 70 posti. Ogni anno vengono rappresentati circa 1400 spettacoli per un totale di 225.000 spettatori. All’ultimo piano c’è un ristorante self service dove abbiamo cenato spendendo 40 € in due. Dalla piazza si possono prendere tutti i mezzi pubblici ma anche le biciclette comunali. Dall’altro lato vi sono i Grandi Magazzini Ahlens City. Dopo cena abbiamo passeggiato sulla via pedonale più elegante di Stoccolma: Drottninggatan.

TERZO GIORNO

E siamo arrivati al nostro terzo giorno di viaggio in Svezia. Ci siamo alzati alle 4 ma il sole era già alto perchè sapete che qui durante l’estate il sole non tramonta mai. Vi chiederete come mai così presto. Adesso vi racconto… Quando stavo preparando i miei itinerari ho scoperto che tra le tante isole ce n’era una, Gotland, che meritava una visita perchè era definita l’isola caraibica del Baltico e poi perchè la sua unica città importante, Visby, era molto famosa per diversi motivi. Per poterla raggiungere abbiamo dovuto prendere alle 5 un pullman che ci ha condotti al porto di Nynashamn e da qui un ferry che partiva alle 7:00.I biglietti del pullman e della nave li avevo acquistati in internet sul sito Destination Gotland. Dopo circa tre ore di navigazione siamo giunti nel porto di Visby. E di qui a piedi abbiamo raggiunto il centro dove mi sono rivolta all’ufficio del turismo per avere delle info dettagliate e delle mappe. Gotland ha 800 Km di costa e qui il clima è molto mite 20° ( il sole brilla già a marzo mentre a Stoccolma è ancora inverno) per cui molti svedesi hanno delle case dove vengono a trascorrere le ferie. Visby è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1995. E’ una cittadina medievale e quest’aria la si respira quando si passeggia nelle sue stradine di acciotolato e quando si fiancheggiano le casette fiabesche con tante finestre decorate, con giardini carichi di rose o quando si ammirano le sue chiese in stile gotico o romano quasi tutte distrutte dai tedeschi della Lega Anseatica nel 1525, tranne la cattedrale di Santa Maria. Alcuni la chiamano la “Città delle rose e delle rovine”. Da non perdere i resti delle chiese di San Nicola, Santa Caterina, Sant’ Olaf di cui rimane ben poco all’interno dell’orto botanico, San Clemente e San Lars che sono molto piccole e talmente vicine che spesso vengono chiamate “Le due sorelle” e poi Drotten che è consacrata alla SS. Trinità. Il nome Drotten è una forma anticonordica per indicare il sovrano, e qui indica il Signore. Molte di queste chiese vengono utilizzate oggi per concerti o banchetti e questo dona alla città uno Charme particolare.La città è circondata da una cinta muraria lunga 3,4 Km: Ringmurer. Si pensa che la cinta muraria più antica fosse stata eretta in gran fretta, ma nel 1288, in seguito a una guerra interna fra la popolazione delle campagne e gli abitanti della città, le mura furono rafforzate, sopraelevate (dagli originari m 6 fino a m 10) e provviste di torri. Nel mese di agosto si svolge “La settimana medievale” – una festa nata nel 1984 – durante la quale tutti gli abitanti girano per la città indossando costumi medievali e si può assistere anche ad un torneo. A Visby è legato il nome della famosa serie TV di Pippicalzelunghe tratta dal romanzo omonimo per ragazzi (Pippi Långstrump, 1945) della scrittrice svedese Astrid Lindgren. A mezz’ora di traghetto da Visby c’è la brulla isola di Fårö dove visse e girò diversi film il regista svedese Ingmar Bergman che sbarcò la prima volta in questo luogo nel 1960 e se ne innamorò talmente tanto che acquistò una casa. Qui girò e curò il montaggio di diversi film come Persona e la serie tv “Scene da un matrimonio”. Qui ho voluto assaggiare il famoso dolce saffranspannkaka (torta di riso al latte con zafferano e mandorle, guarnito con salmbärssylt Almedalen. Abbiamo pranzato nella famosa Stora Torget, proprio di fronte alle rovine della Chiesa Santa Katarina.

Quarto giorno a Stoccolma

Ovunque si trovano atelier di artisti, botteghe di artigiani: design scandinavo, sculture, vetro soffiato, pittura, manufatti tessili a cui è difficile resistere. Allevamenti di pecore e lana dappertutto: negli abiti e nelle calzature, sui letti e sugli sgabelli, esposta nelle vetrine dei negozi di souvenir. Abbiamo fatto un giro anche nel curatissimo Giardino Botanico dove c’erano dei papaveri mai visti ed il giardinovisita di uno dei palazzi più famosi al mondo ovvero il Municipio di Stoccolma “Stockholms Stadhus” con le tre corone dorate sulla guglia. E’ un simbolo vivente dela città. In questo edificio si svolgono numerose attività di cui la più nota è il Banchetto dei premi Nobel che ha luogo ogni anno il 10 dicembre. Grazie alla sua torre di 106 metri il Municipio è un punto di riferimento fondamentale della città. E’ stato disegnato dall’architetto svedese Östberg ed è stato inaugurato durante la festa di mezza estate del 1923. E’ in Stile nazional-romantico. Le sue facciate sono state realizzate con otto milioni di mattoni e al suo interno trovano posto uffici, sale riunioni e saloni. Östberg si ispirò ai palazzi rinascimentali italiani e sviluppò l’edificio intorno a due piazze, un cortile ed il Salone blu. Il Salone Blu sul progetto era blu ma poi l’architetto cambiò parere. Dopo aver visto l’effetto del mattone rosso, decise di lasciarlo a vista senza intonacarlo nè pitturarlo di blu. Ed è proprio qui che sisvolge il banchetto del Premio Nobel. Circa 1300 persone ascoltano discorsi, mangiano con stoviglie decorate con oro zecchino, accompagnano le tre portate della cena con champagne e vino. Trecento Cuochi, 228 camerieri, 5 persone addette all’aperture delle bottiglie, fioristi, tecnici… Ci hanno detto che le donne durante la settimana che precede il banchetto provano diverse mise e si allenano a scendere con i tacchi alti dai gradini della bianchissima scalinata.Fu Alfred Nobel ad istituirlo e a destinare a medicina, fisica, chimica, letteratura e pace (per suo volere consegnato a Oslo e non a Stoccolma) una parte del proprio capitale oggi gestito dalla Fondazione Nobel che affida a comitati scientifici di prestigiose istituzioni il compito della selezione dei vincitori (fino a tre per ogni categoria). Noi ci siamo trovati in questo luogo proprio il giorno in cui si celebrava la festa di mezza estate e così le guide (il palazzo non si può visitare da soli – le visite sono programmate ad orari prestabiliti) avevano il capo ricoperto da una corona di fiori. Prima di iniziare il giro hanno cantato un inno dedicato al sole. Dopo aver visitato questo splendido Salone Blu siamo andati nella Sala del Consiglio in cui si riunisce il consiglio comunale di Stoccolma. Il soffitto fa pensare a una casa dei vichinghi. Poi viene la Volta dei cento che è l’ingresso principale del palazzo, poi l’Ovale, la Galleria del Principe dove si svolgono i ricevimenti ufficiali della città e dalle cui finestre si ammira un incantevole fiordo: Riddarfjarden. Ancora la Sala delle Tre Corone che deve il nome ai tre lampadari dorati che pendono dal soffitto. Ed infine, oltrepassando due magnifiche porte di rame, che pesano una tonnellata ciascuna, si entra nel Salone Dorato. Einar Forseth con un mosaico formato da 19 milioni di tessere di vetro ed oro ha realizzato un salone dorato per banchetti in cui trovano posto fino a 700 invitati. In fondo c’è La regina di Malaren onorata da Oriente ed Occidente. Qui i vincitori del premio Nobel concludono la giornata ballando mentre i reali li osservano. Il premio Nobel viene invece consegnato nell’ex Palazzo della Borsa ed oggi conosciuto come Museo Nobel che si trova in Piazza Stortorget nel quartiere di Gamla Stan.

Terminata la visita siamo ritornati in hotel per riposarci un po’ e nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto la zona di Kungstradgarden dove c’è una stazione metro particolare ma di questo parlerò più tardi perchè Stoccolma possiede delle stazioni metro ricche di arte. Appena usciti dalla metro ci si trova difronte alla Jacobs Kyrka dedicata a San Giacobbe. A qualche metro c’è il Giardino del Re dove si organizzano concerti, festival e d’inverno, quando è ricoperto di ghiaccio, vi si pattina. Da qui, con una breve passegiata, si raggiunge la Gustav Adolf Torg sulla quale si affaccia il Kungliga Opera. Abbiamo proseguito a piedi percorrendo la Stromgatan proprio difronte al Palazzo Reale, sul lato orientale del canale Strommen, ed abbiamo raggiunto Blasieholmen, un accesso naturale alle isole di Skeppsholmen e Kastellholmen. Nel ‘600 e ‘700 qui furono costruiti dei palazzi molto eleganti ma attualmente ci sono alberghi lussuosi di cui l’unico a 5 stelle “Grand Hotel Stockholm”. Ha 19 sale per banchetti e riunioni e la Sala degli Specchi è una copia di quella di Versailles ed ha ospitato il banchetto del premio Nobel fino al 1929 quando l’evento per ragioni di spazio fu spostato al Municipio. E poi ancora il Nationalmuseum, banche, locali notturni, case d’aste, gallerie d’arte. Per raggiungere Skeppsholmen a piedi si attraversa un Romantico ponte di legno detto delle corone perchè vi si possono ammirare diverse corone dorate.Comunque vi si può arrivare anche con l’autobus 65.A metà del XVII secolo quest’ isola era la base della marina svedese ed oggi le vecchie costruzioni navali sono state trasformate in musei ed istituti culturali.Il vanto dell’isola è il Moderna Museet. Alla fine dell’isola si trova ormeggiato l’ostello della gioventù ovvero il veliero a tre alberi Af Chapman. È uno dei più insoliti ed affascinanti ostelli della Svezia ed ospita 136 letti ed è molto difficile trovarvi posto. Sempre di questo Ostello fa parte un edificio difronte al pontile che contiene 152 letti. Il tre alberi fu costruito nel 1888 in Inghilterra ed utilizzato come nave da carico. Nel 1915 giunse in Svezia e servì da nave scuola fino al 1934. La città di Stoccolma lo acquistò dopo la Seconda guerra mondiale e si trova ormeggiato qui dal 1949. Qui è piacevole passeggiare grazie ai panorami ed alla tranquillità della zona e così siamo giunti fino a Kastellholmen, l’ultima isola caratterizzata da rocce di granito e scogliere. Abbiamo capito che per gli Svedesi la barca è la seconda casa oltre che un mezzo di trasporto. Lungo la riva erano ormeggiati antichi velieri e barche di ogni tipo.Stamattina siamo andati a prendere il tram linea 7 che ci ha portati da Sergels Torg all’isola di Djurgården. Ma la si può raggiungere anche a piedi in circa 30 minuti o ancora con un battello da Slussen o Nybroplan.Si tratta di un’isola posta al centro di Stoccolma. Fa parte del Parco Nazionale di Stoccolma ed è l’unica riserva al mondo creata all’interno di una città. Vi sono pochi edifici dove non vivono che 800 persone.

Oggi sull’isola sono sorti il Parco divertimenti Grona Lund, il museo all’aperto Skansen e tanti musei. Le tracce del passaggio reale sono visibili nel Palazzo Rosendal in stile impero. Siamo scesi poco dopo il ponte Djurgårdsbron con sculture degli antichi dei Asa. La fermata è proprio difronte al Museo Nordiska che sembra uno stravagante castello rinascimentale, alla casa delle fiabe Junibacken in cui si rivivono le avventure della famosa Pippi Calzelunghe ed il Vasamuseet. Noi abbiamo fatto una bella passeggiata sul lato sinistro, di fronte a questi musei, costeggiando l’acqua. E’ stata una full immersion nella natura: papere, anatroccoli, cigni e tanta vegetazione. Sulla destra ci sono dei locali dove poter fare una pausa caffè che loro chiamano Fika. Più in su abbiamo visto il giardino ed il Palazzo Rosendal. Verso mezzogiorno siamo ritornati indietro e ci siamo diretti verso il Vasamuseet dove si trova la nave da guerra reale Vasa. Nel 1628 la Vasa doveva essere la nave più potente del mondo. La sua alta poppa doveva permettere di fare fuoco sulle navi più piccole. Durante il primo viaggio la nave percorse solo 1300 metri, si capovolse nel porto di Stoccolma il 10 agosto 1628.Circa 50 persone annegarono 100 metri dopo il punto più a sud di Djurgården. Le armi vennero recuperate nel XVII secolo ed il 25 agosto 1956 l’archeologo marino Andres Franzen scoprì la nave in quanto con la sua lenza sollevò un pezzo di quercia annerita. La Vasa fu recuperata in 16 tappe in acqua bassa. E’ stata restaurata per il 95% rispetto all’originale. Il legno della nave, per la quale furono utilizzate 1500 querce, non si rovinò grazie al basso contenuto salino del Baltico. Il padiglione che l’accoglie è maestoso, un po’ buio questo sì, ma la nave è bellissima, un gigante ricco di decorazioni.Noi siamo entrati gratis grazie alla Stockolhom card. Bisogna fare un po’ di coda perchè tutti i turisti non vogliono perdersi questo museo unico al mondo ma ne vale la pena. Meta successiva, sempre in quest’isola, il museo all’aperto Skansen ideato nel 1891 per far vedere come viveva un tempo la popolazione svedese. Anche qui siamo entrati sfruttando la Stockohlm card. Sono state trasportate qui da ogni regione della Svezia ben 150 case e fattorie per ricostruire la vita contadina e la cultura. abbiamo visitato dei Cottages di legno con il tetto di paglia e torba e così abbiamo visto come viveva la gente povera nel XIX secolo. All’interno delle abitazioni ricostruite c’erano delle popolane intente a svolgere i lavori di casa. Chi ricamava, chi sferuzzava, chi stendeva la pasta e preparava dei Crackers tipici svedesi che poi una volta cotti al forno distribuiva ai Turisti. Da una di queste casette, in cui era stato ricostruito un laboratorio di pasticceria, proveniva un delicato profumo di cannella in quanto stavano infornando e vendendo i Kanelbulla, delle ciambelle alla cannella, uno dei tipici dolci svedesi. Nello Skansen si svolgono anche dei festival e noi siamo stati fortunatissimi perchè ci siamo trovati nel clou dei festeggiamenti della festa di mezza estate Midsommar o festa del Solstizio d’estate. I festeggiamenti durano tre giorni, i negozi chiudono, la metro è deserta. Viene celebrato il giorno più lungo dell’anno, il solstizio d’estate, la fine del lungo periodo di buio (d’inverno il sole sorge alle 9 del mattino ed alle 15 è già buio). Tutti vanno fuori città nei loro cottage o si riversano nei prati e giardini dove fanno pic-nic. I festeggiamenti allo Skansen si svolgono nel Tingvallen/Bollnastorget. Oltre ad un mercato, dove vengono venduti prodotti dell’artigianato locale, viene eretto, al centro di uno enorme spiazzo, un palo – maypole – ricoperto di foglie di Betulla, fiori, nastri, simbolo di fertilità, e tutti preparano delle Ghirlande con foglie di betulla e fiori, soprattutto margherite bianche con cui copriranno il loro capo. Alcuni indossavano i costumi locali e poi cantavano e ballavano intorno ad esso facendo rivivere delle tradizioni pagane. Uno dei canti più famosi è lo små grodorna ovvero la frog dance o danza delle rane. Nel primo pomeriggio abbiamo assistito ad una performance di violinisti e ballerini folk che hanno voluto farci rivivere la Midsummer del passato quando questa era una delle poche occasioni in cui la gente di campagna si incontrava, parlava, danzava ed i giovani corteggiavano le belle fanciulle svedesi. poi dopo un’ora abbiamo assistito ad una celebrazione moderna dela festività e tutti i presenti sono stati coinvolti. E’ una festa romantica, bucolica e secondo la leggenda, la sera prima della festa, le ragazze senza fidanzato o marito vanno a raccogliere 7 tipi diversi di fiori, li mettono sotto il loro cuscino e sogneranno il loro futuro compagno della vita.Una celebrazione che appartiene anche ad altri popoli e di cui ha parlato anche Shakespeare nel suo bellissimo Sogno di una notte di mezza estate.

Penultimo giorno a Stoccolma

È domenica. Cosa dobbiamo visitare ancora? Ci sarebbe ancora tantissimo e stamattina abbiamo deciso di raggiungere, per prima cosa, delle stazioni metro particolari perchè si possono trovare sculture, mosaici, pitture, una vera galleria d’arte. Venite a scoprirne alcune con me. La metro di Stoccolma spesso viene definita “the world’s longest art Exhibition”. Ha tre linee: rossa, verde e blu. Su 100 stazioni, circa 90 hanno qualcosa di artistico da mostrare. Molte opere d’arte sono qui dal 1950. E’ possibile fare un tour individualmente, come abbiamo deciso di fare noi, oppure acquistare un biglietto della metro e prenotare una visita guidata gratuita consultando questo sito: sl.se/artwalk. La stazione Radhuset (linea verde) è scavata nella roccia rossa e si ha l’impressione di essere nel Grand Canyon. Kungsträdgården (linea blu) è ambientata in una necropoli dove si ammirano colonne e resti antichi.Alla fermata Stadion (linea verde) splende un cielo azzurro con un enorme sole giallo ed un bellissimo arcobaleno. Alla T-Centralen si incontrano tutte le tre linee. Scendendo al livello più basso la stazione si trasforma in una caverna bleu.Alla fermata Universiteet (linea rossa) sono particolari le uscite di sicurezza. Qui si trovano delle ceramiche che illustrano La Dichiarazione Universale dei diritti umani.Terminato il saliscendi dalle vetture della metro ci siamo diretti alla stazione metro Globen situata vicino all‘Ericson Globe conosciuto come Globen. La struttura rappresenta la più grande costruzione emisferica del mondo: il suo diametro è di 110 metri ed un’altezza interna di 85 metri. Qui si svolgono partite di hockey su ghiaccio, concerti. Anche Pavarotti ha cantato qui e Papa Giovanni Paolo II vi ha celebrato una Messa nel 1989. Quella parte esterna è stato costruito lo SkyView. Si tratta di due navicelle sferiche che ospitano 16 persone ciascuna che partono ogni 10 minuti per raggiungere la sommità della sfera. Bisogna prenotare parecchie ore prima perchè ci sono molti visitatori. Prima di iniziare il giro si assiste ad una proiezione multilingue che descrive la costruzione sferica. Pomeriggio domenicale al Parco Tantolundem. Si trova nell’isola di Södermalm. Gli Svedesi ci vanno d’estate per nuotare, per fare pic-nic, per passeggiare o per una pausa nei numerosi ristoranti o caffè. D’inverno, quando nevica, vanno sulle slitte. Ci sono numerosi campi da golf, da pallavolo, e teatri all’aperto.

Ultimo giorno a Stoccolma

Abbiamo percorso Kungsgatan, ci siamo fermati a piazza Hoetorget (Mercato del Fieno) dove siamo stati attratti dalle bancarelle cariche di fiori e frutta e dal gruppo scultoreo Orfeo di Carl Miles davanti al Konserthuset. Abbiamo proseguito verso Stureplan.Verso la fine del XIX secolo questa zona divenne un famoso centro di ritrovo con numerosi negozi e ristoranti. Camminando ancora siamo giunti al famoso Ostermalm-shallen. Si tratta di un mercato coperto ricco di specialità gastronomiche. Fu inaugurato nel 1888 da re Oscar II. Vi sono tredici grandi negozi che vendono prodotti svedesi ed alcuni famosi locali dove poter mangiare a pranzo. Da qui piano piano siamo arrivati a Nybroplan che significa “New Bridge square” e siam scesi fin al Kungliga Dramatiska Teatern. All’inizio del XX secolo si pensò di costruire questo teatro ma non c’erano abbastanza fondi per cui si fece ricorso a delle lotterie. Si raccolse molto più denaro di quanto ci si aspettasse per cui l’architetto Fredrik Lilljekvist lo costruì in marmo bianco con eccezionali decorazioni sia interne che esterne. Sul lato sinistro, dando le spalle al teatro, si trova una statua di bronzo per ricordare Margaretha Krook, una delle più amate attrici del XX secolo.Lei era contraria che le venisse dedicata una statua per ricordarla perchè le statue sono fredde. E così, per non contraddirla e per poter onorare la sua memoria, su sSuggerimento di Marie-Louise Ekman, regista presso questo teatro, fu costruita una statua all’interno della quale circola, durante tutto l’anno, acqua ad una temperatura di 37°. La statua è stata posizionata proprio dove l’attrice andava a fumare l’ultima sigaretta prima di entrare in scena. E’ forse il monumento più toccato a Stoccolma e lo testimonia il fatto che all’altezza del ventre è scolorito. Gli spettatori che attendono di entrare nel teatro durante le gelide serate invernali cercano un po’ di tepore toccandola. Ed io, nonostante fosse estate, ho voluto fare la stessa cosa. Attraversata la strada ci siamo diretti verso la Strandvagen perchè all’improvviso abbiamo preso la decisione di voler concludere la nostra visita a Stoccolma andando a fare il Tour dell’arcipelago. Abbiamo acquistato due biglietti e siamo corsi ad imbarcarci perchè il battello Stoccolma sarebbe partito a mezzogiorno e mancavano solo alcuni minuti. L’arcipelago di Stoccolma è il più grande arcipelago della Svezia ed uno dei maggiori del Mar Baltico. Conta circa 30000 tra isole ed isolette e scogli. C’era la possibilità di fermarsi a Vaxholm per circa tre ore o di proseguire. Noi abbiamo deciso di rimanere in questa ridente cittadina piena di sole le cui case sono per lo più villette di legno nelle tinte pastello. Tanti negozi, ristoranti, l’Hotel Waxholms che si trova proprio difronte alla fortezza di Vaxholm che oggi ospita un museo ed un B&B. Gli Svedesi possiedono tutti una barca e solcano il mar Baltico che lungo l’arcipelago è sempre calmo. E’ stato un tour molto piacevole durante il quale ci siamo rilassati ammirando soprattutto tante bellezze naturali.Durante il nostro tour guidato abbiamo visto dall’imbarcazione isole, castelli, cottages: Fjäderholmarna islands, perla di Stoccolma, Anna Johansson-Visborgsholiday cottages, Nacka Strand, Sveriges holme, Kungshamm, Skurusundet, Telefrafberget, Lidingö, Hogberga, Klippuden, Hasseluden, Kappalaverket, Gashaga, Dalen and Fagelsangen in Gravlingsberg, Alvvik/Elfvik,Bogesund Castle,Stora Hoggarn,Tegelon Velamsund,Ostra OchVastra Granholmen islands, Tynningo island, Badholmen, e Vaxholm. Quando ho cominciato a fare delle ricerche su cosa vedere a Stoccolma ho scoperto che esisteva un tour che portava i turisti appassionati dei gialli svedesi, famosi in tutto il mondo, a vedere dal vivo, soprattutto nel quartiere di Sodermalm, i luoghi in cui si svolgono le vicende dei romanzi polizieschi della Trilogia del Millenium. E così, prima di partire, ho visto un film ed ho letto uno dei tre romanzi: Gli uomini che odiano le donne. La maggior parte delle vicende narrate nei tre romanzi facenti parte della trilogia si svolge per lo più a Stoccolma e dintorni, e dettagliatissime sono le descrizioni dei quartieri della capitale svedese, come lo Slussen o lo Stureplan, e delle sue vie e piazze principali: Odenplan, Mariatorget, ecc… E noi, una volta a Stoccolma, li abbiamo scoperti per conto nostro. Non siamo andati invece nel villaggio di pescatori di Fjallbacka che fa da sfondo ad altri romanzi gialli della scrittrice Camilla Lackberg di cui ho letto “La Principessa di ghiaccio” e “Finchè sarà passata la tua ira” di Asa Larsson. Un’altra curiosità è che la Svezia è la patria degli Abba, un gruppo di musica pop nato negli anni 70 a cui è stato dedicato anche un museo. Ci sarebbe stato ancora tanto da poter visitare ma avremmo avuto bisogno di più tempo a nostra disposizione. Avrei desiderato vedere il museo Fotografiska che è uno dei più grandi musei di fotografia al mondo. Anche il cimitero di Skogskyrkogården sarebbe stato da vedere perchè ha meritato il titolo di patrimonio dell’umanità dell’unesco. E’ situato in mezzo ad una pineta ed è un connubio di edifici e natura e qui ci sono le ceneri della famosa attrice svedese Greta Garbo.

Che cosa ci ha colpiti della Svezia? La coesistenza di due mondi: da un lato la modernità della società svedese (tecnologia, design, moda, stile di vita, modelli comportamentali, abitudini di consumo, welfare) dall’altro un forte attaccamento alle origini (amore per la natura, vivo rapporto con la storia, gli usi, i costumi e le tradizioni del proprio Paese). E non abbiamo mai visto tanti bambini come qui… ogni famiglia ne ha minimo tre.



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