Stè-k in Messico-Guatemala-Belize
Facciamo scalo a Montigo Bay. Ci spruzzano un disinfettante, dicono, per gli insetti. Nella dogana messicana si deve premere un pulsante e per fortuna il semaforo è verde e quindi non ci controllano, visto il ritardo di 2,5 ore a cui si somma la differenza di fuso orario di 7 invece che di 8 ore in meno, siamo al limite per l’ ultimo battello per Isla Mujeres, sono le 22. Ci dicono alle informazioni che l’ ultimo battello utile è alle 23 e non alle 23,30 (ma non era vero), per cui prendiamo il taxi a 42$ Usa invece della navetta a 24 $ per 2. In 30 min. Siamo al porto, sono le 23 e troviamo turisti in attesa. Il battello arriva e salpa alle 23,30 e non avendo il cambio paghiamo in 2 8$. Dulcis in fundo sia noi che una famiglia americana (che ritroviamo in tutti i nostri alberghi fino a Merida, ma ci seguono????) avevamo prenotato con e-mail ma non troviamo ciò che avevamo chiesto. Ci danno una stanza bruttina al pian terreno con 2 letti di cui uno sporco, poi Stè mentre fa la doccia urla per un mega scarafaggio uscito dallo scarico, subito soprannominato Rambo perchè sale ovunque a velocità altissime, ma che mangiano qui? Volo tranquillo con capitano insolitamente molto loquace. Finalmente Messico.
STANZA 109/Posada del Mar (stanza grande ma non eccezionale. $39,25 10-lug-02. Sveglia alle 6-7 causa fuso orario e sole esagerato in camera e usciti verso le 8. Cambiamo 200$ a 9,67 e facciamo colazione da El Bucanero a 33 np con tè-pane-marmellata e succo d’arancia. In hotel chiediamo di avere la stanza prenotata, che cambiamo verso le 13. Ci chiedono 100$ per la camera e 50$ di cauzione per la cassaforte. Stiamo nella spiaggia norte, la piu’ bella dell’ isola per noi, dalle 10 alle 13,20, naturalmente con protezione 20 visto che il sole picchia pure all’ ombra delle palme. Facciamo il bagno in uno splendido mare turchese, con acqua tiepida e mai troppo alta. Spiaggia e mare bellissimi. Parliamo di sensazioni e ricordi che il luogo ed il momento ci trasmettono. Dopo il cambio stanza (3° piano con mega letto matrimoniale) compriamo 2 squisiti tranci di pizza a 30 np ed al supermercato 1 litro di coca a 15 np.
Passeggiamo per il paese e ritorniamo al mare fino alle 19,30. Siamo già rossi nonostante la protezione. L’ aria condizionata a manetta del supermercato è uno dei fattori di rischio per la venuta della vendetta di Montezuma, ma ci andiamo a comprare l’ acqua e mentre torniamo cerchiamo il locale dove cenare. Doccia ed alle 21 ceniamo con camarones (dovrebbero essere gamberi, ma ci sembrano gamberetti), patatine, patata al forno e 2 birre sol. Sonno tremendo ed alle 23 siamo a nanna. PS tessera telefonica a 50np (occhio che 20np durano 1 minuto).
305/Posada del Mar (pulita e bella con visuale sul giardino) 39,25$ 11-lug-02. Sveglia alle 8 ed uscita alle 8,30. Spesa e colazione/pranzo con succo di pompelmo, 2 croissant, 4 panini prosciutto-formaggio e 4 banane per 32np.
Chiesto ad uff. Del turismo per bus e preso uno (6 np) x Playa Lancheros dove non ci fermiamo xchè non è un gran chè. Andiamo a Playa Indios, l’ acqua fa odore e non è limpida come a playa Norte. Ci viene fatto vedere un recinto con dentro degli squali ed intorno pellicani pronti a rubare il pesce che viene dato agli squali. Ci sono molti turisti americani venuti in battello. Molto caldo. Faccio una nuotata di 2 min. Ma esco subito. Verso le 15 torniamo alla fermata del bus percorrendo 1 km sotto il sole. Appena arrivati in zona hotel compriamo acqua e coca e andiamo alla bella Playa Norte dove un nuvolone attutisce il sole (la rivista quark comprata in Italia ha un rivelatore di radiazioni solari che sono sempre elevate). Faccio il bagno ed alle 19 rientriamo in hotel. Svuotiamo la cassaforte, saldiamo l’ hotel senza farci fregare altri 3$ per loro arrotondamenti (già pagando in $ ci abbiamo rimesso) e doccia fredda per mancanza di acqua calda (sarà un caso?). Ceniamo da Mr Papa con pasta al sugo un po’ piccanti e birre con finti 2 x 1 a 30 np. A nanna presto per la sveglia di domani mattina.
12-lug-02. Sveglia alle 5 per battello alle 6. Davanti al porto prendiamo un bus locale ed alle 7,10 siamo alla stazione dei bus. Prendiamo il 2^ classe perché parte prima, costa meno e soprattutto ferma davanti all’ hotel). Che caldo siamo vestiti con pantaloni lunghi e scarpe da trekking e anche la Stè non ne può più. Conosciamo e viaggiamo con Pino e Giordana di Firenze, simpatici (hanno visitato bene l’ India e lavorano come fruttivendoli). Ad un certo punto sale un barbone che fa odore da paura tanto che gli stessi viaggiatori messicani non gradiscono e a momenti la Stè vomita (si è seduto dietro di noi), ma x fortuna il conducente lo fa scendere. Quando arriviamo a Chichen mi viene un dubbio e vado a ricordare all’ autista di farci scendere al nostro hotel. Scopro così che se n’ era dimenticato e che dobbiamo prendere un’ autobus in direzione opposta ‘che non si sa quando arriverà’ o un taxi ‘che chiede 50 np x fare 6 km’. Chiamo in Hotel sperando che ci vengano a prendere, ma ci viene suggerito di lasciare i bagagli in deposito, visitare le rovine e poi andare in taxi in hotel. Decidiamo di andare subito in hotel x rinfrescarci e riusciamo a barattare il taxi a 40np (rabbino). Piscina e doccia e per le 15, col pulmino scassato dell’ hotel, siamo alle rovine dove ci aspettano i ragazzi. Proviamo a pagare la tariffa studenti universitari, ma non funziona così paghiamo 170 np in 2, circa 8,5 euro a testa. Incontriamo Giordana di fronte al Castillo. Il sito è molto bello, ma è più raccolto rispetto alle nostre aspettative tratte dalle guide (tanti monumenti, 3-4 ore di visita) mentre il nucleo centrale della piazza principale contiene quasi tutto ciò che dobbiamo visitare (esclusi il cenote e la zona del caracol). Passiamo ora alla visita del primo sito della nostra vacanza. Erano anni che aspettavamo questo momento: campo della pelota (molto grande e con acustica incredibile, ma come facevano a segnare nel cerchio così in alto?), tempio del giaguaro (si vede un giaguaro con un cuore umano tra gli artigli) e delle 1000 colonne. Decidiamo, visto il caldo di comprare da bere ed incontriamo Pino. Ritornati indietro troviamo una signora d’ origine italiana, ma americana, che ci dice che non viene quest’ anno in Italia xchè il suo governo lo sconsiglia x il pericolo di attentati, ma a noi non lo dicono?.
E ora si sale sul Castillo, la piramide principale con una pendenza incredibile che si fa sentire soprattutto durante la discesa (hanno messo una catena al centro per aggrapparsi). Qui la vista sui monumenti e sulla foresta, aiutata da una bella giornata di sole, è fantastica. Periplo della cima, foto e discesa lenta vista la pendenza. Entriamo, alla base, a visitare il giaguaro di pietra dove si svolgevano sacrifici (viene aperto dalle 16 alle 17).
Nel pertugio, stretto ed umido, con scale molto ripide il caldo e l’ afa sono incredibili. Tutti insieme visitiamo il cenote e questo ci sembra + grande delle nostre aspettative. Qui si svolgevano sacrifici ed al suo interno sono stati ritrovati ossa ed oggetti. Ci dividiamo e noi andiamo a vedere il caracolles (che non è visitabile) ed il tempio delle monache, ma sono quasi le 18 e ci fanno uscire. Tutto bellissimo. Decidiamo, tutti, di mangiare nel sito per essere già lì a vedere lo spettacolo Son et lumiere (già compreso nel prezzo del biglietto), ma il ristorante è chiuso, così prendiamo il taxi per Pistè e mangiamo da Los Pajaros 110np, io e Stè con bistecca e riso-cipolla insalata ‘le ultime 2 le lasciamo visti i pericoli che ne possono conseguire dato che non abbiamo fatto nessuna vaccinazione’ . Il locale c’è stato consigliato dal taxista, con cui abbiamo barattato andata e ritorno per 40 np invece di 50 per 2 km, per la freschezza dei prodotti. Cibo buono ed a buon prezzo. Il taxista ritorna alle 19.30 ed alle 19,45 siamo nel sito.
I ragazzi prendono la traduzione a 50np ma noi optiamo x lo spagnolo che è quasi sempre comprensibile (descrivono la storia del sito).
Prima di entrare mega spruzzata di autan. Verso le 20,45 finisce, bello per il contesto e l’ atmosfera in cui si svolge. Ci accordiamo coi ragazzi per il bus x Merida domani e decido di andare a piedi, col buio, all’ hotel. Dovevano essere 2 km ma ci sembrano infiniti. Nonostante la torcia siamo al buio, da soli, su una statale dove bus, camion e macchine ci fanno peli incredibili quasi sempre ci strombazzano contro, anche xchè io x farci notare gli sparo la torcia contro ed un pullman ci viene quasi addosso in contromano, bah). Ho toppato, non lo faccio +, troppo pericoloso (P.S.: questo era il mio commento a caldo. Il giorno dopo abbiamo scoperto che nell’ altra uscita, quella + lontana, non c’erano taxi o altri mezzi per andare al nostro hotel, il Dolores Alba, quindi ho fatto la cosa giusta !!!).Arrivati, passata la paura, bagno in piscina, amaca, caccia a qualche insetto in camera e mega doccia. Alle 23 a nanna. Quante cose viste, ma che bello. P.S. Mentre cenavamo a Pistè ha piovuto per 5 minuti, ma da queste parti stanza pulita, belli giardino e piscine) 335np 13-lug-02. Sveglia alle 8,30 e dopo aver pagato l’hotel ci incamminiamo per la fermata del bus, peccato che avevamo capito male e ci tocca tornare indietro.
I 400 metri percorsi col bagaglio mi hanno spezzato la schiena e mi preoccupo per i giorni a venire, dove gli spostamenti saranno più difficoltosi.
Il bus arriva in ritardo alle 9,20 (90np) e siamo a Merida alle 11,50. Stavolta scendiamo vicino all’ hotel. Lascio Stè in hotel e faccio 2 ore di giri per trovare una banca che sabato cambi i traveller’s e fare la spesa. Doccia e riposo. Alle 15,20 siamo davanti alla Cattedrale (l’ appuntamento era alle 15) ma Pino e Giordana non ci sono (così come non c’erano sul bus delle 9, anche se loro l’ hanno preso 10 min. Prima di noi, boh). Li incontriamo poco avanti. Bella fuori la Cattedrale. Citta’ caotica e rumorosa. Alle 17 andiamo a fare i biglietti per il bus di domani notte non fidandoci dei consigli di un signore che ci aveva detto di farli domani e per fortuna ci sono ancora 7/8 posti per le 23,30. Andiamo in stanza a guardare le guide per domani. Rinunciamo ad Uxmal per riposarci vista la notte in bus che ci aspetta.
Alle 19,50 usciamo per ritrovarci con gli altri. Aspettiamo fino alle 20,25, poi visto che non arrivano, ci dirigiamo verso il Passo de Montejo aspettandoci un viale in festa, mentre c’è solo la parte finale allestita con un palco con dei ballerini. Ritorniamo per Calle 60, bella e pulita con ristoranti ed hotel di lusso. Incontriamo gli altri e decidono, dato che il ristorante l’ Amaro chiede 100np d’ ingresso per una che canta (sono matti), di mangiare per conto loro, mentre noi mangiamo da Giorgio una pizza senza formaggio (avevamo chiesto il sugo non fatto col Ketchup e loro hanno capito senza caso.
Sorridono e dicono sempre sì, anche quando non capiscono niente). Impiegano tantissimo per ordinare, per preparare e per far pagare (138np).
Di bello oggi c’è’ che hanno allestito nelle strade dei palchi e suonano dal vivo, mentre la gente balla per strada, tra questi anche i nostri amici, che non sono niente male con la salsa. Colti da nannite e sete beviamo qualcosa e chiaccheriamo fino alle 24 e 30. In stanza caccia a 2 scarrafoni (uno ucciso l’ altro imprigionato, spero, vista la vicinanza al letto). All’1,20 si va a dormire. Non scrivo più, a domani.
P.S.: Sui bus di 2^ sale sempre un ispettore che verifica i biglietti e le persone, e a Merida, alla stazione dei bus, si deve schiacciare un bottone per giudicare l’ operato dell’ impiegato/a (verde, giallo, rosso).
263/Dolores Alba (molto bello, ingresso anonimo, ma stanze condizionatore e piscina belli) 350np 14-lug-02. Alle 8 bussa e apre la porta la cameriera. Lo farà con cadenza oraria fino alle 12, anche se ho detto l’ orario a lei ed alla receptionista quando ha telefonato, cioè check out alle 12. Alle 11.10 piscina e sole, poi doccia e usciamo per le 12. Lasciamo le valige in hotel e facciamo spesa al supermercato. Andiamo al museo antropologico che oggi ha l’ingresso gratis e si trova nel bel palazzo del gen. Canton e rivalutiamo il paseo de Montejo per gli edifici che ci sono. Il museo non contiene molto ma è interessante. Verso le 14 ceniamo al Cafè la Habana con tacos dorado ed encillados rojos, peccato che aggiungono sempre l’ insalata. Mentre mangiamo arriva un acquazzone che ci fa restare più a lungo nel locale, ma la cosa non dispiace dato che ci consente di riposare e di rilassarci chiacchierando. Andiamo in hotel, sulle sedie a sdraio e poi sulle panche a leggere le carte, poi piove di nuovo e sembra non smettere mai. Verso le 19 stufi per la sosta forzata ed armati di poncio andiamo al ristorante La Casona che nel pomeriggio ci aveva accolto gentilmente mostrandoci il locale. Prendiamo tagliatelle paglia e fieno, 1 pasta del locale e 2 birre a 171np. Ultima novità, l’ hotel non trova un taxi quindi esco e ne fermo uno che ci porta per le 22 al terminal dei bus per 30 np. Partiamo, in ritardo, alle 24.
15-lug-02. Arriviamo alle 8 dopo una notte semi insonne in bus (varie soste dove venivano accese tutte le luci con sveglia obbligatoria) e quindi non si può fare il giro delle 8. Lascio la Stè alla fermata dei bus e cerco l’ hotel. Non voglio girare troppo e ne vedo solo 3. Scelgo il più decoroso con bel bagno e ben 5 posti letto, ma senza finestre verso l’ esterno e senza armadio. Facciamo la doccia e ci prepariamo al giro di Palenque. Avevamo chiesto al ragazzo dell’ hotel di prenotarci il giro delle 12 ma non l’ ha fatto e quando andiamo noi non ci sono più posti. Andiamo alle 10 e 10 alle rovine con una navetta e vediamo il Tempio delle iscrizioni da fuori (tomba di Pacal e salita chiuse), palacio, tempio della Cruz, del sole, gruppo c (per errore, ma bello e nella foresta. Era indicato come pericoloso nella guida ma abbiamo trovato altri turisti), gruppo b e casa e ponte del pipistrello. Belli e suggestivi perché immersi nella giungla (70+30 np x video). Alle 11,45 usciamo dal lato del museo e prendiamo una navetta vuota al volo che ci porta indietro giusto in tempo per prendere gli ultimi 2 posti per il giro alle cascate. Misol Ha e’ grande ed imponente, stiamo dalle 12.40 alle 13,30 e dopo le foto di rito e la visita alla grotta che si trova dietro la cascata ci saziamo con delle patatine. Poi andiamo ad Agua Azul, dove facciamo il bagno nonostante l’ acqua sia fredda e la corrente forte. Dopo esserci asciugati andiamo al belvedere con vista dall’ alto delle cascate. Stiamo ad Agua Azul dalle 14,30 alle 17,30. La gita ci costa 180 np in due, ma ne valgono la pena. Giornata faticosa ed intensa, ma abbiamo visto posti bellissimi e suggestivi. Alle 19 abbiamo comprato i biglietti per il bus di domani con lo sconto studenti! con la compagnia di 1^ della Express dato che la Ado era già piena (e non fa sconti per studenti stranieri). Ceniamo da Na Chan Kan, suggerito dalla guida, con pizza per Stè e menù con crema di frijoles (fagioli) “buonissima”, chilaquiles (tipo frittelle) al pollo e birra spendendo solo 100np in 2, compresa la mancia. Notevole anche il paesaggio sul percorso per le cascate con valli e monti ricoperti da un verde lussureggiante. Quando stiamo per entrare in hotel incontriamo Pino e Giordana che arrivati nel pomeriggio hanno scelto proprio lo stesso albergo.
204/Nacha’n Ka’an (lenzuola pulite, anonimo) 130np 16-lug-02. Sveglia alle 6,15 ed alle 7 svegliamo anche i nostri amici (l’ hanno chiesto loro). Facciamo colazione nell’ adiacente bar dell’ albergo alle 7,15 con succo, pane e marmellata, tè per 40np. Il bus parte in ritardo alle 8, è di lusso e si vedono dei film, ma la strada per S. Cristobal è piena di curve ed entrambi stiamo male, ma resistiamo. Rinunciamo alla visione del film ed a Stè do un sacchetto, non si sa mai. I paesaggi sono bellissimi.
Finalmente alle 12,15 arriviamo. Lo stomaco è sottosopra e la colazione, ma perché l’ abbiamo fatta?, fa su e giù. Come al solito lascio la Stè alla stazione del bus e vado a cercare l’ hotel. Quelli economici sono scarsi e quelli medi hanno raddoppiato il prezzo. Scelgo LA NORIA, non indicato nelle guide ma molto bello ed a 320 np non trattabili. Cerchiamo di telefonare a Daniela per tutto il pomeriggio, ma non ci sono mai (ci sorge il dubbio che il loro telefono sia guasto). Compro della colla perché, come sempre, alla Stè si rompono le scarpe (sono anni che quasi ad ogni vacanza le si rompe un paio di scarpe … incredibile …). Verso le 15, dopo la visita alla piazza principale del 31 marzo (qui vie e piazze hanno spesso come nome delle date) con la bella cattedrale, andiamo a nord passando davanti al mercato Sna Jolobi dove compriamo 2 pannocchie lesse squisite, abbiamo voglia di salato, e prendiamo la navetta per S. Juan Chamula (25 min., 7np).
Prendiamo all’ ente del turismo, per 20np, il biglietto d’ingresso per visitare la chiesa cosparsa di aghi di pino, candele, statue di santi e gente che rutta dopo aver bevuto coca cola o fanta o birra perché pensa che scaccia il diavolo, capi famiglia con tutto il seguito che pregano ad alta voce e donne con galline (povera chissà che fine farà). Dei bambini vogliono venderci le loro cose ma dato che non compriamo ci dicono cattivi e scemi, l’italiano l’hanno imparato bene. Ricompriamo un’ altra pannocchia e ritorniamo per le 16,30. Visitiamo la bella chiesa Santo Domingo con mercato antistante, tempio del Carmen con davanti suonatori che fanno bella musica ma durante lo svolgimento della funzione ed infine saliamo sul Cerro de San Cristobal dove la visuale è intralciata dagli alberi. Andiamo a comprare i biglietti per il bus di domani per andare in Guatemala, ma l’unico orario ancora disponibile è alle 6 del mattino.
Il viaggio di stamattina ci ha messo in subbuglio lo stomaco e siamo stanchi. Acquistiamo succhi e brioches per la colazione di domani. Cena da Emiliano Moustache, bel locale e buon cibo. Stè mangia della carne che sa di carne (non come in Italia dove non si riesce più a definire il gusto dei vari tipi di carne) e patatine, io tacos farciti di ananas-prosciutto e carne di maiale, tutto per 120np.
307/La Noria (molo bello) 320np 17-lug-02. Sveglia alle 5,15. Che fatica. Bus alle 6 con pochi turisti tra cui Silvia e Riccardo che vanno a Chichicastenango e fanno una buona tratta del viaggio con noi. Passiamo la dogana del Messico, poi prendiamo un taxi per il confine (10np a coppia) e arriviamo verso le 10 al confine col Guatemala dove paghiamo 4$ sempre senza formalità o lungaggini. Io e Riccardo cerchiamo un cambio ed un bus, ma in banca la coda è esagerata ed il cambio è 7,7 quindi lo facciamo per strada a 7,6 (cambio 15$) e prendiamo un chicken bus, costruito dalla blue bird americana. Partenza alle 10,10 e arrivo alle 16 (tolta anche 1 ora per differenza di fuso di 1 ora in meno). Il viaggio è incredibile, su sedili da 2 ci si siede anche in 4, dipende dalla stazza ed ai nostri amici va bene, mentre a noi ogni tanto a suon di sederate ci spostano per stare in 3 (ed a me le ginocchia arrivano in gola) e gli autisti (lo abbiamo cambiato a Huehuetenango dove abbiamo sostato un’ ora pranzando con patatine e coca cola) fanno curve a velocità folli, col nostro sedile che scivola in continuazione. Cambiamo autobus ed arriviamo a Panajachel dove andiamo al bell’ hotel Posada Los Volcanes, pulita, vicino al lago e con terrazzino davanti alla camera dove fare colazione. Cambiamo 200$ a 7,82 e prendiamo un risciò che ci porta, con i bagagli, all’ hotel per 5 Q da 10.
Paesaggi belli e lago particolare tra i vulcani S.Pedro e Toliman. Tante bancarelle nella via principale. Ceniamo nella veranda di un bel locale a lume di candela con pesce di lago. Tutto bello. Durante il viaggio ogni tanto pioveva e per fortuna avevamo messo i bagagli dentro il bus.
Siamo stanchi ma per ora ne è valsa la pena.
301/Posada Los Volcanes (bello, stanza piccola ma con tutto) 220q 18-lug-02. Sveglia presto per andare a Chichicastenango. Per fortuna troviamo al volo una navetta che per 40np ci porta in 1 ora. Verso le 10 iniziano gli acquisti.
Molte persone e gli indios con le loro bancarelle hanno colori bellissimi. Il mercato è diviso per settori merceologici. Facciamo colazione con succhi e brioches. Dopo alcuni giri orientativi iniziamo gli acquisti: 2 guanti da forno a 10q, 4 cuscini molto belli per forma e colore 200q, borsette 40q e cappello per Stè 15q. Incontriamo Silvia e Riccardo che stanno per partire per Panajachel (chiamata anche gringotenango per la quantità di turisti americani) e ci diamo appuntamento al molo o di sera nel nostro hotel. Visitiamo la chiesa in centro dove si svolgono riti tipo S. Juan Chamula.
Per il ritorno ritroviamo il pulmino dell’ andata ed il giovane e simpatico autista ci fa attendere qualche minuto, giusto il tempo di riempirlo. Tra i passeggeri 2 ragazze (1 di Milano e 1 di Bologna) che stanno facendo il nostro giro ma al contrario. Alle 13 siamo in hotel e dopo una breve sosta andiamo al molo, ma gli altri non ci sono ed alle 13,45 ci imbarchiamo, con dei ragazzi americani, per S.Pedro (40q) dove arriviamo dopo un’ ora.
Ci siamo lavati a causa delle onde ‘basse’ del lago (figuriamoci se era agitato). Il paese ci delude, così decidiamo, quasi subito, di recarci all’ altro molo a cercare un battello privato, dato che a quest’ora i servizi pubblici non ci sono più, per Santiago. La lancia ci costa 70q, è un furto ma la necessità è nostra, così paghiamo. Arrivati abbiamo solo 45 minuti prima di ritornare con l’ ultimo battello pubblico (20q). Mangiamo 2 tramezzini. Il paese è di sicuro meglio del precedente, ci sono molte bancarelle e tanta gente, ma niente di entusiasmante. Visitiamo la chiesa e ritorniamo a Pana, senza avere il tempo di vedere Maximon. Cerchiamo un paio di ciabatte per Stè ma non accettano il nostro prezzo. Quindi andiamo in hotel a riposare. Qui troviamo un biglietto degli altri che ci danno appuntamento per le 20. Andiamo a cena nel locale di ieri e noi mangiamo carne. Vediamo il lago al chiaror di luna e alle 23 andiamo a dormire. Anche oggi abbiamo corso. Bello il mercato di Chichi ed il paesaggio del lago con i vulcani.
P.S. Nel pulmino per Chici abbiamo incontrato ancora il ragazzo Svizzero, già visto in banca e che ieri ci aveva fatto la foto. E’ da un amico che ha sposato una ragazza del posto e si è trasferito qui.
19-lug-02. Alle 7 mi sveglio in preda a dolori addominali. Arriva la diarrea e mi tiene occupato 40 minuti. Tampono con l’ imodium e Stè per colazione, alle 9, mi prende del pan carrè integrale scaldato perché neppure i panettieri hanno il pane. Facciamo colazione nel nostro angolo davanti alla stanza, ma il fastidio mi rovina la poesia del momento. Alle 10,15 usciamo ed incontriamo gli altri che partiranno alle 15 per Tikal. Prendiamo il bus dopo aver cambiato altri 100$ e viaggiamo seduti, anche se molte persone sono in piedi. Partiamo alle 11 ed alle 14 siamo ad Antigua.
Ci fermiamo in zona bus, alla Posada Landivar per 160q. La stanza è piccola, niente d’ eccezionale, ma è pulita. Il primo impatto sulla città è negativo. Alle 14,45 inizia la visita della città e rapidamente il nostro giudizio cambia e siamo rapiti dai colori e dalle rovine di questa città, ex capitale, più volte colpita dai terremoti. Nella piazza principale, Parque Central, vediamo la bella cattedrale ricostruita solo in parte e con le rovine (visita a pagamento) che danno l’ idea delle dimensioni originali. Qui un tizio ci affianca ed inizia a darci spiegazioni ed ad un certo punto la Stè lo ringrazia sottintendendo un arrivederci. Vediamo il convento-chiesa di Santa Clara, S. Francisco, chiesa Las Capuchinas, chiesa El Carmen, Chiesa La Merced con fontana e terrazzo con bel panorama sui vulcani a 6q, chiesa S. Sebastian, per errore dato che non era prevista, ma ci siamo persi e l’ abbiamo trovata ed infine Colegio S. Jeronimo. Quasi tutte le chiese sono rovine, dato che non sono state sistemate dopo i terremoti, ma così hanno un fascino particolare e ciò che è rimasto è magnifico. Anche Stè ha qualche problemino di stomaco, mentre l’ imodium con me ha fatto il suo lavoro. In agenzia prenotiamo il viaggio di domani per Flores per le 9, così non ci dobbiamo sbattere noi, ma l’ agenzia ricarica sui costi del bus (basta telefonare per prenotare la Linea Dorada e si pagano 215q invece di 235 per persona) e gli orari non sono quelli dati visto che il bus parte alle 10 e ci impiega 8 ore. Rinunciamo a fare la gita in battello sul Rio Dulce perché sarebbe un’ ulteriore sfacchinata.
Ceniamo vicino all’ hotel, quasi in centro, in un bel locale a lume di candela con personaggio vestito da cerimoniere medioevale che fa il “butta dentro” e prendiamo una parrillada di carne mista, ma alcuni tipi sono troppo speziati. Anche di sera vediamo studenti che passeggiano e l’ atmosfera è molto rilassata. La città c’è piaciuta molto. Al rientro in stanza lottiamo con una zanzara, ma vince lei. La nostra zanzariera appoggiata al paraluce di carta, ci fa schiattare di caldo fino alle 24 e poi ci crolla addosso. Notte semi insonne. Stè è agitata per il caffè che ha bevuto e i nostri vicini tedeschi rientrano ubriachi e fanno un gran casino, inoltre fumano davanti alla nostra finestra. Vabbè.
20-lug-02. Sveglia alle 7. Io ho ancora problemi e prendo imodium e fermenti lattici, Stè stà così così. La navetta arriva alle 7.50. Partiamo da Città del Guatemala alle 10,15. Nell’ attraversarla in pulmino c’è parsa moderna, pulita ed in attesa del Papa, comunque meglio di quanto ci aspettassimo.
Alla stazione della Linea Dorada scopriamo che i posti prenotati non sono più quelli, che costava meno comprarli lì e che arriva alle 18 e non alle 17.
Simpatici no, ma è solo l’inizio. Arriviamo a Flores alle 18 e tutti gli alberghi da noi scelti sulla carta sono pieni. Troviamo posto al Peten dove ci danno una stanza con 4 letti (ci stanno 8 persone), non è eccezionale e costa molto per quello che offre, 260q. Incontriamo ancora Silvia e Riccardo e ci salutiamo. Ceniamo nell’ unica pizzeria e non sarebbe male se non ci davano una pizza con l’ananas da noi non richiesta. Al rientro in hotel ci dicono che hanno la stanza per domani e che i bagagli li spostano loro. Vista la stanchezza e la sveglia di domani optiamo per restare. Alle 22 a nanna.
P.S. Nell’ autobus di lusso (hi hi hi) l’ aria condizionata era guasta, altro che maglioni, si schiattava dal caldo e questo per 8 ore.
22/Peten (stanza mediocre) 260q 21-lug-02. Mi sveglio all’ 1 in preda alla diarrea, vari attacchi per cui decido di passare alla maniere forti e prendo l’ antibiotico Normix. Inoltre ho caldo così accendo l’ aria condizionata speriamo di non far danni ulteriori. Alle 4.20 sveglia. Ancora in bagno per cui prendo anche l’imodium. Se faccio uno starnuto vaccino mezzo paese. Alle 5,50 il bus delle 5 ancora non c’e’. E’ sempre la Linea Dorada-Mundo Maya. Quindi vado a reclamare in agenzia dove mi dicono di salire direttamente sul bus lì di fronte e mentre vado a chiamare la Stè avviso i vari turisti che incontro. Inutili proteste in agenzia per la poca serietà. Un consiglio per chi andrà dopo di noi: rivolgetevi alla S. Juan è molto più seria.
Per fortuna che questa mattina è nuvoloso, perché arriviamo a Tikal alle 7 e se ci fossimo persi l’ alba mi sarei incavolato. Paghiamo l’ ingresso 100q e ci informiamo se è ancora pericoloso andare al tempio delle iscrizioni, ma veniamo rassicurati dalle guardie (che sono armate).
Sotto una leggera pioggia iniziamo il nostro giro. I ponchi non fanno respirare la pelle e qui l’ umidità è esagerata, quindi li togliamo.
All’ inizio seguiamo la guida di un’ altro gruppo ma quasi subito ci separiamo. Visitiamo i complessi Q, R, H, P, M, saliamo sul tempio IV (alto 64 metri e con una vista sulla giungla, fumante per l’umidità e sugli altri templi, magnifica), palazzo pipistrelli, mundo perdido con piramide, palazzo dei 7 templi, acropoli sud, tempio V, la stupenda grande plaza con i templi I e II e l’ acropoli nord con volti giganteschi sulle mura ed una bella visuale sulla grande Plaza (costruita in onore del re Luna Doppio Pettine, che nome bizzarro), gruppo G ed infine tempio VI o delle Iscrizioni dove avvistiamo un gruppo di scimmie in cima agli alberi. Magnifico. Quando esce il sole il caldo-umido spezza le gambe. Interessanti anche la flora e la fauna, come la pianta vista all’ inizio chiamata Ceba, vari uccelli, scimmie, la famiglia di strani orsetti, lo scoiattolo ed un’ altro animale non identificato (era simile agli orsetti ma senza coda e più grosso). Usciamo alle 12,30 e visitiamo il museo litico con foto e stele. Beviamo e mangiamo patatine in sacchetto. Alle 14,05 prendiamo al volo il bus per rientrare. Alle 15 siamo a Flores. Stè va in stanza mentre io sveglio Clà in Italia e compro l’ acqua e 2 buoni gelati al cocco. Leggiamo le carte del Belize e facciamo nanna fino alle 18,30. Doccia e cena in locale a lume di candela con carne e pasta buoni (le zanzare mi divorano le caviglie. Mentre a Tikal eravamo vestiti e ricoperti d’ autan in modo esagerato ora siamo alla mercè di questi pericolosi insetti). Passeggiamo ed andiamo nella piazza centrale dove dopo avere suonato dal vivo fanno una partita ufficiale di pallacanestro e non giocano mica male (spesso nel nostro viaggio troviamo campi di basket). Alle 22 a nanna dato che alle 5 abbiamo il bus per il Belize.
In agenzia ho chiesto di essere puntuali e soprattutto, visto che abbiamo i bagagli, che ci vengano a prendere in hotel. I giorni volano. Altra giornata indimenticabile, ma siamo a pezzettini.
22-lug-02. Anche oggi sveglia alle 5 e anche oggi quelli della Mundo Maya sono in ritardo e perdono tempo facendo più giri in paese. Partiamo alle 5,50. Bei panorami con molto verde e fattorie con allevamenti di mucche ed a volte cimiteri personali. Verso le 8 siamo ai confini. Ci fanno scendere con i bagagli e superare entrambe le frontiere. Tutto ok. Vediamo alcuni menoniti, molto caratteristici dato che sembrano usciti da un vecchio film western.
(piacciano molto alla Stè). Ah, anche Stè ha problemi di stomaco, mentre io con l’ antibiotico stò meglio. Abbiamo entrambi sonno.
Alle 10,40 siamo al porto, ma abbiamo perso il battello delle 10,30. Cambiamo dei dollari in banca a 2 x 1 (in frontiera ho cambiato solo 15$ e 40q ricevendo 40$B e purtroppo non mi sono fidato dei cambia valute di strada che davano 2,12), compriamo un panino a 2,75$ e conosciamo 4 signori italiani. Acquistiamo il biglietto di ritorno per ottenere lo sconto (avevamo preso solo l’ andata, ma dopo il cambio $ abbiamo i soldi) di 10$, spendendo in tot. 50$ x A/R in 2. Alle 12 partiamo ed alle 12,40 siamo a Caye Caulker. Il motoscafo va velocissimo. Al porto è in attesa un signore americano enorme che ci porta, con la macchinina da golf, a vedere il suo hotel, ma è un po’ squallido e costa 70$ (siamo io, 1 signora ed 1 signore del gruppo di 4 incontrati al porto, ma che avevamo già visto a Flores). Facciamo vari giri e gli hotel decenti indicati dalla guida sono già pieni (dobbiamo sempre ringraziare la linea Mundo Maya per i suoi disservizi-ritardi anche se il peggio, da parte loro, deve ancora avvenire), così mi distacco dagli altri che hanno scelto l’hotel Ancorage a 94$ e trovo una stanza perfetta al TREE TOP’S, con la padrona di casa cordiale. Facciamo portare i bagagli ad 1$ l’ uno. Lascio Stè in stanza e faccio la spesa al supermercato. Incontro Laura ed Antonio (sono in viaggio di nozze) che avevo visto oggi (li conoscevano gli altri) e ci diamo appuntamento per la sera. Alle 20,10 ceniamo. Ci siamo tutti e 8 al ristorante del Tropical con vista cimitero, e mangiamo aragosta e filetto di pesce veramente buoni a 41$ con birra. Passeggiamo fino alle 22 con i 2 ragazzi fino allo split, incontrando granchi giganti, sotto un venticello costante che rinfresca e facilita il sonno e di giorno fa soffrire meno il sole e tiene lontano gli insetti. Bella e pulita la stanza, con tv e bagno. p.S. La padrona di casa ci da una cartina e mille informazioni che ci torneranno utili, ma non fa sconti e vuole essere saldata subito. Tramonto alle 18.
3/TREE TOP’S (molto bella e pulita) 85$B 23-lug-02. Veniamo svegliati dalla luce del sole molto presto, ma restiamo a letto fino alle 9. Ci si merita un bel riposo visto i ritmi tenuti finora. Esco a fare compere per la colazione. Alle 10 siamo alla spiaggia di fronte allo split, mare, sole e bagni (no Stè). Passeggiamo in città e pranziamo da Martinez con panini. Oggi, ogni volta che vediamo i 4 signori, piove. Giornata di relax. Nel pomeriggio, post piogge (il cielo era diventato nero) facciamo il bagno davanti al tropical-cimitero, ma il fondo è melmoso, uno schifo. Compriamo da bere e le prime 2 cartoline che scriviamo e spediamo.
Andiamo a conoscere il sig. Juni, che organizza gite alla riserva marina, ed è consigliato dalla padrona di casa. L’ impressione è ottima e così ci prenotiamo per domani. Finalmente riposo e caraibi. Alle 20 andiamo da Juni a misurare le pinne ed alle 20,30 ci troviamo con Laura ed Antonio da Sand Box, dove ceniamo con pasta (ed insalata non richiesta), pesce con purè, maccheroni e 2 coke. Non eccezionale. Pioviggina e rientriamo lungo mare con la luna che illumina il cammino ed i mega granchi. Prepariamo la borsa da mare per domani. Stanchi per il sole preso andiamo a nanna.
Che bella giornata.
24-lug-02. La padrona di casa rompe ed inizia a bussare per rifare la camera alle 9. Alle 9,50 usciamo. Spesa per pranzo con hot dog-banane e torta + dolce per colazione. Alle 10,20 partiamo con la barca a vela di Juni (che premuroso, all’ imbarco, offre uno spray contro il mal di mare). Verso le 11 siamo alla barriera dove si trovano gli squali. Juni da una sua maschera a Stè perché la sua fa acqua. Nuotiamo per più di 1 ora toccando ed abbracciando squali, razze e pesci multicolore e multi dimensione. Anche Stè, titubante, li abbraccia per qualche secondo, ma sono squaletti di barriera niente a che fare con quelli con mascelle e denti incredibili dei film. Risaliamo in barca e Juni offre a tutti mezza arancia sbucciata fredda e io mangio l’hot dog ed una banana (mi rimane sullo stomaco e nei bagni successivi va su e giù. Fa bene la Stè che non mangia nulla).
Ripartiamo per la Hot Chan Reseve, che si divide in 4 zone, 1 era quella vista prima ed ora siamo sulla barriera che ha colori e forme bellissimi e ci sono pesci più grandi. Vediamo le murene, le cernie ed altri ancora, magnifico. La maschera segna il viso e schiaccia il naso, ma che bello ciò che si vede. Dopo circa 1 ora si rientra. Facciamo molte foto in acqua e Stè, fuorchè per il freddo, mi sembra a suo agio. Conosciamo i nostri compagni di viaggio che sono una coppia di belgi (Daphin insegna come Stè e lui lavora in hotel ed è d’origine filippina) ed una di neo sposi Usa (Billy mezzo italiano e mezzo irlandese insegna ginnastica alle superiori e Lara insegna inglese alle medie).
Ritorno solo con le vele. Sempre sole e per fortuna abbiamo fatto il bagno con la maglietta, visto che avrò un mega eritema con un prurito fastidioso per i prossimi giorni (cos’è successo al sole, prima senza creme non avevo problemi, ora mi scotta con le protezioni!). Juni offre caffè e latte e biscotti.
Si parla molto e Juni è squisito. La sua famiglia è negli Usa e lui li raggiunge a fine stagione turistica. Ci dice che ad agosto è pieno di italiani.
Nuota come un pesce e gli squali sembrano suoi amici (forse per il cibo che tiene in mano). Ci racconta di averne soccorso uno, curandolo per svariati giorni e questo lo riconosce con la sua famigliola. Al momento di salutarci ci abbraccia uno ad uno (baciando le ragazze, il furbo).
Stupenda giornata. Passeggiamo con Antonio e Laura nella parte alta dell’isola, niente di che, escluse le zanzare ed i granchi.
Appuntamento al nostro hotel, che è sul loro tragitto, per le 20, per andare al China restaurant, ma quando siamo lì uno dei 4 ci aspetta in bici x dirci che l’ aspetto del ristorante non gli è piaciuto e che sono al ristorante italiano il Biscaro, gestito da un 30 enne, Salvatore da Milano, che vive qui oramai da 7 anni. Salvatore è simpatico e disponibile.
25-lug-02. Verso le 10 usciamo, facciamo colazione con succo d’arancia e brioches, incontriamo Juni che è a casa e gli chiediamo una conchiglia, visto che ieri me ne ha fatta lasciare una che avevo trovato, perchè eravamo in un parco, e lui ce ne dà 2 giganti, ed andiamo alla spiaggia dello split (è il taglio fatto da un uragano 7 anni fa che ha diviso in 2 l’ isola, fa impressione) ma il cielo si annuvola e verso le 11,30 torniamo in camera causa pioggia.
Guardiamo la tv e ci rilassiamo. Pranziamo da Martinez con 2 panini e stiamo sulle sdraio del nostro hotel, quando esce Billy, quello della gita in barca (sapevamo che dormivano nella stanza vicino a noi, ma ieri sono andati via a razzo, senza proferire parola) che credevo fosse partito e ci dice che non stà bene. La padrona di casa sente i sintomi che descrive e gli diagnostica la dengue o febbre spacca ossa (in alcuni casi è mortale), poi confermata dal dottore dell’ isola. Gli do 4 pastiglie di tachipirina spiegandogli quando assumerle e a che cosa servono. Ora mi sembra simpatico, mentre ieri aveva fatto un’ altra impressione. Antonio e Laura ci vengono a trovare in hotel, chiacchieriamo e ci diamo appuntamento per le 20.
Doccia e purtroppo valige. Facciamo vedere la stanza ai ragazzi ma ci cucca la proprietaria e ci rimprovera perché è vietato l’ ingresso ai non inquilini e non beve la scusa che ci stavamo scambiando gli indirizzi. Alle 18 prenoto il bus per domani e tornando vedo una mega griglia con aragoste. Ceniamo qui coi ragazzi con aragosta e pesce (?) alla griglia + coka e birra. Vacanze in Belize finite.
P.S. In giornata abbiamo visto una ragazza dal falegname che sembra una menonite.
26-lug-02. Sveglia alle 7,30. Uscendo verso le 8 incontriamo Billy che dice che ‘il pillolo gli ha fatto bene’. Compriamo brioches e facciamo foto.
Alle 8,30 partiamo ed alle 9,15 siamo a Belize City. Attesa del bus fino alle 10,55 quando il tizio dell’ agenzia Mundo Maya, e sì ancora loro, ci dice che il bus è pieno e che non passerà. Inutili le nostre proteste e il sottolineare che avevamo prenotato ieri con conferma. L’ idea che abbiamo e che essendo solo noi 2 questi preferiscano non passare, inoltre fino a 10 minuti prima diceva no problem. Ci consiglia il taxi + bus Novelo’s, peccato che l’ espresso delle 11 stà partendo già pieno e siamo costretti a prendere un locale alle 11,15. Al confine del Belize paghiamo 55$. Arriviamo a Chetumal alle 16, ma non al terminal dei bus, così cambiamo ad un tasso svantaggiato i $ Beliziani avanzati, prediamo un taxi per la stazione degli autobus e troviamo quelli di prima pieni fino alle 19, così dobbiamo prenderne uno di 2^ alle 17,30. Chiamiamo in agenzia Press Tours per confermare il volo di ritorno e prenotiamo l’ hotel di stasera a Playa del Carmen (Posada Chac Si’an a 350np) dato che arriveremo alle 22,30.
Acquistiamo 2 panini (Stè non lo mangia e forse fa bene visto che sono al caldo e sono al prosciutto e formaggio), patatine e bere.
Arriviamo alle 22,30 stanchi morti dopo una giornata in viaggio e con ben 6 ore perse a causa della linea Mundo Maya compagnia ufficiale di prima classe in Guatemala. Fa schifo e non è seria. Andiamo in hotel, lasciamo le valige ed usciamo per comprare le cartoline e mangiare tacos ai gamberetti, buoni. Facciamo il biglietto per l’ aeroporto per domani. Ci restano pochi pesos. Ma quanti turisti ci sono a Playa?.
Juanita/ Posada Chac Siam (decorosa ma con formiche) 350np 27-lug-02. Sig, giornata della partenza. C’è molto caldo in stanza per cui teniamo le pale accese. Mi sveglio con le formiche che mi camminano in testa e sul cuscino. Stè ha il viso strano, non capisco se è tristezza per la fine della vacanza o la stanchezza accumulata. Esco e compro le cose per la colazione.
In posta mi chiedono 11,5np per francobollo. Usciamo dopo aver depositato le valige in hotel e giriamo per Playa. Il mare ha colori stupendi, ma sembra di essere a Rimini e ce n’ eravamo accorti ieri sera. Pranziamo con pesce e finalmente 2 cocktail, margherita e pina colada (+ buona la pina).
Passeggiamo. In mattinata avevo cambiato 18$ contanti e 20euro e avevamo comprato brioches e pizze dolci che Stè non mangia, e francobolli a 9np l’uno (1.800 delle vecchie lire, un furto). Alle 14,30 andiamo alla stazione del bus ed alle 15 partiamo. Alle 15,50 siamo in aeroporto.
Ci perquisiscono 2 volte il bagaglio a mano ed a Stè le controllano pure le scarpe (che tra l’altro erano rotte). Alle 18,30 decolliamo. Il volo è meno tranquillo rispetto all’ andata, ma niente di insopportabile. Il cibo è buono, ma l’ air europe non ha le tv singole per ogni passeggero e non ha il menù alla carte come la Lauda presa in andata. Alle 11,50 siamo in Italia. Viene a prenderci papà in stazione.
Abbiamo visto posti e siti magnifici. La gente, soprattutto gli indios del Chiapas, hanno visi ed espressioni particolari.
In effetti il tempo utile era poco ma, anche se abbiamo corso, ne è valsa la pena. Simpatici gli italiani conosciuti.
Spesa totale in 2: euro 3.300.
np = nuovo pesos messicano; q=quetzal guatemalcheco; $B=dollaro Beliziano.