Stati Uniti on the road 2
Indice dei contenuti
19 LUGLIO
Partenza da Pisa con volo AZ1666 per Roma. Arrivo puntuale e, considerata l’ora risicata di tempo a disposizione, grande corsa per raggiungere il gate del volo AZ628 per Chicago. Volo così così, arrivo all’aeroporto O’Hare con un caldo asfissiante e ritiro del SUV al bancone Hertz. Si tratta di una Kia Sportage, ovviamente con cambio automatico. La macchina, noleggiata dall’Italia, alla fine ci costerà in tutto (optional, tasse e sovrattassa per riconsegna in luogo diverso da quello di prelievo) circa 2 mila euro per 21 giorni. Arrivati al Gateway Inn di Oakland, un sobborgo di Chicago, classico motel americano, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, ci restiamo due giorni, che dedichiamo a visitare la città. Consiglio di prendere il treno dalla vicina stazione e andare fino a Union Station, da qui la città è a portata di mano.
21 LUGLIO
Pochi km prima di entrare a St. Louis, sulla sponda dell’Illinois, ci fermiamo al motel Americas Best Value, vicinissimo all’uscita 11 della I50. Camera spaziosa e ben servita da un efficiente impianto di condizionamento (indispensabile, viste le temperature). Quasi attaccato al motel c’è un diner, Denny’s, anche questo tipicamente stelle e strisce. Visita alla città ma non all’arco, chiuso, come tutta l’area circostante, per lavori. La mattina, fatta colazione nell’angusta saletta del motel, partiamo, seguendo la Route 66 che, qui, comincia ad essere sfuggente e a nascondersi attraverso i campi immensi.
22 LUGLIO
Visita a Springfield, nel Missouri. Visita al Route 66 Car Museum e al Visitor Center della stessa Route 66. Dopo aver visto i Giardini botanici, andiamo a dormire al Best Western Route 66 Railhaven. La mattina successiva, fatta colazione, ripartiamo verso ovest. La notte è stata un po’ problematica: aria condizionata con impianto rumoroso, o sauna? Questo è il problema…
23 LUGLIO
Arriviamo al Quality Inn & Suites di Oklahoma City e lasciamo i bagagli per essere più liberi. Il locale, situato in una zona periferica fra due aeroporti, anche con il navigatore non sembra facilissimo da trovare. Ben tenuto ed accogliente; lo staff cortese e disponibile. Visitiamo il Myriad Botanical Gardens e il National Cowboy and Western Heritage museum. Partenza la mattina successive dopo una colazione ottima ed abbondante.
24 LUGLIO
Arrivati ad Amarillo, andiamo a dare un’occhiata alle famose Cadillac e non ne restiamo molto colpiti. Sono una decina di macchine, private di tutti gli organi, in pratica si tratta di carrozzerie, conficcate obliquamente nel terreno. Tutti i passanti possono sbizzarrirsi a spruzzarle con vernici spray, per cui il terreno è letteralmente ricoperto di lattine vuote. A cena andiamo al Cattleman’s Steakhouse, locale caratteristico con cameriere e camerieri con tanto di cappello e stivali da cowboy, reso celebre dalla sfida di man vs food. Ambiente piuttosto kitsch ma non malvagio. Chi mangia in un’ora una bistecca di circa 2kg non paga, altrimenti il conto è 72 dollari. Notte al Quality Inn West Medical Center, un buon motel.
25 LUGLIO
Tucumcari non offre molto al visitatore e le tre attrattive turistiche (grande sombrero sopra un locale, l’insegna di un motel e un negozio di souvenir a forma di tenda indiana) non mi sembra che abbiano molto di attraente. La cittadina non è ben tenuta, molte sono le case abbandonate e l’erbaccia cresce un po’ dappertutto. Ovunque si respira un’aria di rassegnato abbandono. Alloggiamo al Desert Inn, motel non eccezionale (camera piccola e condizionatore rumoroso) e andiamo a mangiare da Del’s, locale stile western.
26-27 LUGLIO
Proseguiamo alla volta di Santa Fe. La città è molto interessante con il suo contrasto fra la parte nuova e la vecchia, quest’ultima in stile coloniale spagnolo. Girare nel centro storico, dalla Plaza alla cattedrale di S. Francesco e alla Madonna di Loreto, non richiede molto tempo, visti gli spazi contenuti. Negozi di souvenir sono presenti in tutta l’area. Pernottiamo all’America’s Best Value Inn, motel non bruttissimo, ma che si vede ha conosciuto tempi migliori.
28 LUGLIO
Da Santa Fe ad Albuquerque si impiega poco più di un’ora. La città è grande e ben tenuta. Visite d’obbligo ai luoghi in cui sono stati girati i vari episodi di Breaking bad, le cui coordinate sono facilmente reperibili in rete. Non è agevole girare in città, specie nella zona in cui si trova il nostro motel, il Sandia Peak Inn, a causa dei lavori di un cantiere stradale, che impongono forti rallentamenti. Il centro storico ricorda, in scala minore, quello di Santa Fe.
29 LUGLIO
Lasciata Albuquerque e dopo una tappa a Gallup per sgranchirci le gambe e fare rifornimento, ripartiamo alla volta di Kayenta, in territorio indiano. La cittadina è minuscola e costituita da alcuni edifici sparsi nel deserto. Imbocchiamo la strada per la Monument Valley, dove arriviamo dopo circa mezz’ora. Foto di rito e giro della valle, prestando attenzione ad alcuni punti, dove sono emerse grosse pietre, che potrebbero danneggiare la macchina. Panorama molto suggestivo, anche se il caldo e la polvere sollevata dai veicoli in transito riducono un po’ il piacere di stare all’aperto. Pernottiamo al Wetherhill Inn, motel piuttosto costosetto (150 dollari a notte) gestito da indiani (che qui si chiamano “nativi”). Un ospite della struttura ci spiega che il fatto che gli indiani abbiano il monopolio delle sistemazioni fa sì che i prezzi siano alti per il servizio reso.
30 LUGLIO
Partenza di buon mattino per il Grand Canyon, lato sud. Presi due shuttle bus, arriviamo fino all’Hermit, propaggine più occidentale del canyon. Inutile dire che le vedute sono mozzafiato. Il panorama, da ogni angolazione, è stupendo. La sera scendiamo a valle, sulla Route 66, e alloggiamo all’America’s Best Value Inn di Williams. Sistemazione non malvagia, anche se la camera è piccola ed il condizionatore rumoroso. La cittadina è graziosa, anche se troppo sfruttata ai fini turistici.
31 LUGLIO-1 AGOSTO
A Las Vegas, appena arrivati, si respira subito la calda aria del deserto. Siamo sui 40 gradi e oltre e l’hotel (Mardi Gras), con la sua aria condizionata, ci appare come un’oasi. La sera giro della città e cena. La mattina, fatta colazione, partenza per la Valle della morte. Se a Las Vegas fa caldo, qui le temperature sono ancora più elevate. Al centro informazioni turistiche il termometro indica 127°F, pari a circa 53°C. Raggiunto il punto di massima depressione, fa ancora più caldo!!! Non vedo l’ora di rientrare in macchina ed assaporare il fresco dell’aria condizionata.
2 AGOSTO
Fra Las Vegas e Bakersfield ci fermiamo a mangiare a Mojave e qui incontriamo un gruppetto di ragazzi italiani, dipendenti della Pirelli, che lavorano presso la Hyundai. A Bakersfield, dove nel 2007 scoppiò l’epidemia di febbre del Nilo, alloggiamo al Red Lion, un albergo più che dignitoso e dal prezzo onesto. Giretto per la città, a cena all’Hungry Hunter e poi a letto.
3-4 AGOSTO
Lunga sgroppata fino a San Francisco. Arriviamo da sud, quindi, viaggiando in direzione esterno città, passiamo su Golden Gate Bridge e, superata Sausalito, sul San Rafael Bridge senza pagare il pedaggio, cosa che invece fa chi procede in senso inverso. Abbiamo la fortuna di incappare in una giornata senza nebbia, per cui possiamo ammirare la città e il Golden Gate Bridge con calma in tutta la loro bellezza. Alloggio ad Oakland all’Imperial Inn. La mattina seguente prendiamo il treno dalla vicina stazione e andiamo in centro. Una bella scarpinata attraverso Little China e Little Italy ci porta a Lombard Street, la strada a serpentina piena di fiori e da qui scendiamo ai moli. Al molo 39 i leoni marini se ne stanno pigramente al sole, incuranti delle centinaia di turisti che si accalcano per fotografarli. Giro dei moli e poi ritorno in camera, anche perché comincia a piovere e fa freddino.
5 AGOSTO
Partenza verso sud lungo la litoranea e sosta a Big Sur, dove la strada sbarrata a causa di una frana, ci costringe a tornare indietro e procedere lungo l’entroterra. A Paso Robles ci fermiamo e soggiorniamo al Town House Motel, struttura decisamente vecchiotta. La città è graziosa e, a differenza delle tipiche città americane, è piuttosto compatta e può essere visitata a piedi.
6-7-8 AGOSTO
Dopo essere scesi sulla costa a Morro Bay, graziosa località turistica, ci dirigiamo a sud. Fino a Santa Barbara tutto procede bene, poi iniziano gli ingorghi. Si procede a singhiozzo, dalle 60 miglia orarie fino a fermarci di colpo e procedere a passo d’uomo, per poi ripartire. Los Angeles è semplicemente caotica. Il traffico è indescrivibile. Arriviamo all’America’s Best Value Inn Lax, dove ci aspetta un meritato riposino. La mattina seguente andiamo a Pasadena e di qui a Santa Monica. Sul molo foto di rito davanti al cartello che segna la fine della Route 66. Il pomeriggio visita di Beverly Hills e cena Da Pasquale, l’unico ristorante autenticamente italiano incontrato sinora in Nordamerica. Lo consiglio vivamente, anche e soprattutto per la cortesia del proprietario e per la qualità del cibo. Ultimo giorno dedicato alla visita di Hollywood, dalla collina fino al Boulevard e al Sunset Boulevard.
9 AGOSTO
Alle 16,15 partenza per Roma con volo AZ621; cambio a Fiumicino e volo fino a Pisa con AZ1667. Fine della vacanza.
Non è facile seguire la vecchia strada, sia perché è stata in molti punti rinominata, sia perché, interrotta, è stat soppiantata da tratti di autostrada. Fra navigatore, mappa e molta attenzione è comunque possibile percorrerla. Per quanto riguarda le spese affrontate, il volo è costato circa 1600 euro, le sistemazioni alberghiere dagli 80 ai 135 euro a notte, il noleggio dell’auto sui 2000, la benzina è andata da un minimo di 2 dollari al gallone (3,75 litri) negli Stati orientali, fino a 3,39 dollari a Los Angeles. Ovviamente, il consumo di carburante non è quello mirabolante descritto nella pubblicità dei veicoli. Diciamo che, guidando con il piede leggero ed evitando brusche accelerazioni, si sta appena sotto i 10 km al litro. Per mangiare, o si ripiega sui soliti fast food/diner, o si spendono dai 70 dollari in su in due. Considerate sempre le mance, di fatto obbligatorie, e le tasse, che vengono puntualmente aggiunte.