STATI UNITI OCCIDENTALI di West USA

Agosto 2006 VIAGGIO IN WEST USA STATI UNTI OCCIDENTALI : California, Nevada, Utah, Idaho, Wyoming, Colorado, Arizona. Durata : 21 giorni con il viaggio. Km percorsi : circa 7.000 Costo tutto compreso : circa 3.000 € a persona. Giovedi’ 17 agosto : Partenza da Milano Malpensa destinazione LOS ANGELES con ritiro auto a noleggio e...
stati uniti occidentali di west usa
Partenza il: 17/08/2006
Ritorno il: 06/09/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Agosto 2006 VIAGGIO IN WEST USA STATI UNTI OCCIDENTALI : California, Nevada, Utah, Idaho, Wyoming, Colorado, Arizona.

Durata : 21 giorni con il viaggio. Km percorsi : circa 7.000 Costo tutto compreso : circa 3.000 € a persona. Giovedi’ 17 agosto : Partenza da Milano Malpensa destinazione LOS ANGELES con ritiro auto a noleggio e pernottamento.

Venerdi’ 18 agosto : Da LOS ANGELES a SAN FRANCISCO (615 km 5h,40) visita a San Francisco con pernottamento.

Sabato 19 agosto : giornata a SAN FRANCISCO con pernottamento. Abbiamo cominciato col la visita al Downtown (città vecchia) con le sue belle case vittoriane alternate ad avveniristici grattacieli. Abbiamo poi affittato delle bici per spostarci nella zona del porto dal quale si vede l’isola di Alcatraz e siamo arrivati fino al Golden Gate attraversandolo, dall’altra parte si può anche salire su un ferry boat che riporta in città. La città si sviluppa su una serie di colline ed è quindi tutto un sali-scendi, ci siamo spostati con un simpatico tram a rotaie sul quale ci si può stare anche aggrappati all’esterno.

Curiosa è la ripidissima Lombard Street famosa per essere la via piu’ tortuosa. Caratteristico è l’immenso ed affollatissimo quartiere cinese Chinatown. A SF cè la comunità cinese piu’ numerosa d’America. Mission invece è il quartiere latinoamericano della città. A SF si respira un’atmosfera particolare anche per la varietà etnica dei suoi quartieri e soprattutto dei molti locali e ristoranti. Domenica 20 agosto : da SAN FRANCISCO a YOSEMITE (309 km 4h) con pernottamento. Partendo da SF, abbiamo attraversato Okland, città periferica con quartieri piuttosto malfamati e casette modeste. La popolazione è prevalentemente di colore ed ispanica. La nostra attenzione è andata ai negozi di alimentari e liquori, con grosse sbarre alle porte piu’ volte forzate.

Usciti dai centri urbani, il paesaggio si apre ad immense praterie che pullulano di ranch con vastissimi pascoli per mandrie di bestiame che coprono il verde come immense macchie scure.

Per la strada siamo stati piu’ volte sorpassati da giganteschi pickup con a bordo i mandriani della zona.

La notte passata alle porte del parco è ai bordi della foresta in un alloggio in legno con piu’ camere e bagni in comune, l’accoglienza e la pulizia sono ottimi. Lunedi’ 21 agosto : da YOSEMITE (CA) (visita al parco) a ELKO (NEVADA) (400km c.A).

La Yosemite Valley è il cuore del parco e la sua parte piu’ bella. Spettacolare è il Glacier Point, una parete ripidissima di roccia di circa 1000mt che domina l’intera vallata, prima di arrivare all’altissima cascata a tre salti Yosemite Falls considerata la piu’ alta di tutto il nord America. La vegetazione, prevalentemente di abeti, è caratterizzata da fusti altissimi e molto grossi che si avvicinano all’aspetto delle sequoie che si possono vedere poco distanti percorrendo la strada che esce dal parco. Per uscire da Yosemite, si passa attraverso il Tioga Pass ad oltre 3000mt dominato da vette perennemente innevate che si specchiano nei numerosi laghi. Entrati in NEVADA il paesaggio cambia di colpo. Sempre in quota (1200mt) attraversiamo un paesaggio piu’ livellato con distese verdi infinite e vallate solcate da strade in mezzo al niente.

Arriviamo in serata ad ELKO, città tipica del west dove si tramanda ancora la cultura dei cowboy. Nonostante gli edifici rinnovati, la struttura è ancora quella tipica del paese con i negozietti e mercerie, saloon ma anche casinò. Gli abitanti della zona circolano con scassati pickup e si vestono con stivaletti e l’immancabile cappello che non tolgono neppure al ristorante o al saloon. La sera a cena la trascorriamo in un’ affollatissimo ristorante frequentato da numerose famiglie di contadini dove ci servono delle bistecche (t-bon) gigantesche.

Martedi’ 22 agosto: da ELKO (NV) a SALT LAKE CITY (UTAH) con pernott. (600 km c.A.).

Attraversando vaste distese di montagne disabitate e solitari deserti percorriamo la strada verso Salt Lake City, arrivati in prossimità del lago il terreno diventa piatto e di un bianco abbagliante (sale essiccato) mentre sullo sfondo si stagliano piu’ scure le catene montuose. Poco distante dalla città, cè un’isola che è parco naturale (ANTILOPE ISLAND) dove intere mandrie di bisonti ed antilopi circondano la distesa immensa (500kmq) d’acqua salata. Approfittando delle immense spiagge a disposizione ci siamo bagnati nel lago stando facilmente a galla per l’azione dell’acqua salata.

SALTLAKE è la sede della chiesa Mormone (principale religione dello stato). Si notano subito le rigide leggi nei confronti del consumo di alcolici e nella chiusura dei locali (alle 22 non cè un’anima in giro). Visitando la città di sera siamo rimasti sorpresi dal lusso, la pulizia e la bellezza degli edifici moderni ma anche di fine ‘800 che si trovano soprattutto nella centralissima Mormon Square.

Mercoledi’ 23 agosto : da SALT LAKE (UT) a YELLOWSTONE con pernott. (580km 6h30).

Arrivati verso sera abbiamo pernottato all’interno del parco presso in una struttura che offre cabine in legno con bagno piuttosto essenziali. La strada che percorre l’interno forma due anelli di 150 km che passano attraverso diverse regioni. La natura la piu’ varia perché passa da laghi alpini, fiumi, cascate, canyon e naturalmente geyser e pozzi di fango bollente. Giovedi’ 24 agosto : YELLOWSTONE (WY) visita al parco con pernottamento Cominciando dalla zona dove abbiamo trascorso la notte (canyon lodge) abbiamo visitato il canyon ed il suo spettacolare panorama oltre alle imponenti cascate (lowe and upper falls) spostandoci poi lungo la statale che attraversa il parco percorrendo parte dei due anelli. Nella geyser country ci sono geyser, e pozzi di fango bollente oltre al famoso OLD FAITHFULL il quale, ad intervalli di un’ora e mezza circa emette un getto d’acqua bollente che può arrivare dai 30 ai 50 mt. Percorrendo poi la strada che costeggia il piu’ grande lago alpino del mondo YELLOWSTONE LAKE abbiamo pernottato al lake lodge sempre presso le cabine spartane ai margini del bosco. Venerdi’ 25 agosto : YELLOWSTONE (WY) a LARAMIE (WY) con pernott.(670km 8h) Uscendo dal parco ed attraversando l’intero Wyoming ci si rende conto del perché è uno degli stati meno densamente popolati degli Usa, lande desolate, vasti ed aridi bacini, ettari di campi punteggiati da bestiame, cavalli selvaggi e granai abbandonati, strade deserte e lunghissime. Dopo aver attraversato la riserva indiana Shoshone siamo arrivati a Laramie dove abbiamo pernottato. Città giovane e spumeggiante sede dell’università of Wyoming. Animato il downtown dove non mancano ristoranti e bar in stile western e dove abbiamo cenato in un’affollato ristorante frequentato da ragazzi. Sabato 26 agosto : da LARAMIE (WY) a GRAND JUNCTION (CO) con pernott.(621km 5h) La regione delle ROCKY MOUNTAIN NATIONAL PARK in Colorado deve la sua celebrità alle magnifiche montagne che svettano oltre i 4200mt. La US34 attraversa il parco e ci ha portato alla spettacolare altezza di 3700mt, zero gradi ed a una mini-nevicata. All’uscita si attraversa la riserva indiana Araphao.

Domenica 27 agosto : da GRAND JUNCTION(CO) a CAMERON (AZ)(607km 8h) Dopo aver attraversato lo stato del Colorado, Passando per Moab dove si può visitare il NP ARCHES (parco degli archi di pietra), noi abbiamo proseguito per la MONUMENT VALLEY al centro della RISERVA NAVAJO dove siamo rimasti fino a metà pomeriggio.Le stupende formazioni di roccia rossa erose dal vento dominano l’immenso pesaggio, bellissima l’esperienza di scendere con l’auto e percorrere la strada che scorre tra le formazioni rocciose. Rimanere per il tramonto sarebbe stata un’esperienza molto suggestiva. Il Ripartiti verso il Grand Canyon siamo entrati nella riserva indiana Hopi dove poi abbiamo pernottato a Cameron (piu’ che una città solo un borgo di case) in un motel gestito da personale indiano. Lunedi’ 28 agosto : da Cameron al GRAND CANYON NP (1/2 giornata di visita) a (200km) WILLIAMS (AZ) sulla ROUTE 66 con pernottamento. Il GRAND CANYON è un’enorme spaccatura della terra percorsa dal fiome Colorado. Le foto non sono sufficienti ad esprimere la bellezza, la grandezza e l’intensità di questo luogo. Visto dalla south rim (sponda a sud) ci vuole un po’ di tempo per riempirsi gli occhi delle immagini delle rocce multicolori a piu’ strati, i dirupi, le fenditure ed il fiume giu’ in basso ad oltre 1 miglio, mentre l’altra sponda è a meno di 10 miglia. Sarebbe stato bello, fermandosi 1 notte, si può arrivare a piedi prima ad un’accampamento navajo a metà strada, poi al fiume giu’ in fondo con quasi 1 giorno di cammino attraverso al sentiero Bright Angel lungo oltre 25km. Serata trascorsa a Williams città che porta avanti disperatamente il mito della route 66, l’atmosfera è nostalgica e conserva ancora diversi edifici restaurati riprendendo cosi’ l’aspetto originario. In un ristorante modesto dove sono rigorosamente vietati gli alcolici e dove sembrava non capissero la lingua inglese, abbiamo cenato a fianco di una famiglia mormone con tanto di abbigliamento ottocentesco e cappello in testa, non mi avrebbero stupito se nel parcheggio avessero avuto un carro con cavallo piuttosto che un’ arrugginito pickup.

Martedi’ 29 agosto : da WILLIAMS (AZ) a LAS VEGAS (NW) con pernotto (350km 4h) Dopo WILLIAMS ci siamo immessi sul tracciato originale della ROUTE 66 fino a FLAGSTAFF per poi dirigerci verso LAS VEGAS. La vecchia strada è solcata raramente da qualche vettura o vecchio camion ed ogni tanto, in qualche area di servizio deserta e semi abbandonata, qualche venditore di vecchia ferraglia o cartelli arrugginiti o forse fasulli degli anni’50 cerca di fare il suo business. Ai bordi della strada non è raro vedere ancora qualche insegna ancora in piedi di vecchi motel semi-abbandonati.

LAS VEGAS ha dimensioni grandiose, dove edifici sfacciatamente vistosi si ergono sulla sabbia del deserto del Mojave. Gli edifici sono quasi tutti alberghi costruiti soprattutto perché la gente li vada a vedere e frequenti le case da gioco all’interno. Durante il giorno, vista la temperatura di oltre 40 gradi, siamo rimasti in piscina, li’ ogni hotel ne ha una. Arrivando in giorni infrasettimanali abbiamo potuto alloggiare ad un prezzo ridicolo di 60 dollari per stanza in 4 stelle con uso di piscina sul tetto con finta spiaggia e spruzzatori d’acqua per rinfrescare, veramente confortevole. Mercoledi’ 30 agosto : da LAS VEGAS, DEATH VALLEY e pernotto a Victorville ( motel sulla strada per San Diego).

La valle della morte è sotto il livello del mare, è caratterizzata da aspri canyon, dune sabbiose ed ampie e piatte vallate, ma soprattutto dalla temperatura che può arrivare oltre i 50 gradi (noi siamo arrivati a 46°) Dopo Fornace Kreek abbiamo fatto sosta a Dante’s View da dove si domina l’intera depressione e a Zabriskie Point circondato da strane rocce di colore giallo, l’amosfera è suggestiva ed inquietante soprattutto per la totale assenza di qualsiasi forma di vita. La strada scorre dritta ed inutile dire che non ci sono abitazioni o punti di ristoro. Giovedi’ 31 agosto : da Victorville a SAN DIEGO Venerdi’ 1 settembre : SAN DIEGO.

La città ha uno dei porti naturali piu’ grandi al mondo, un downtown storico e pieno di locali e ristoranti alla moda ed è una città con atmosfere europee e soprattutto molto piu’ rilassante di altre grandi città. La temperatura è gradevole tutto l’anno e le spiagge sull’oceano sono favolose. Dall’ isola di Coronado, di fronte alla città, ed unita con un ponte, si vede lo skyline di San Diego dall’altra parte della baia, caratterizzato da moderni grattacieli. In un paio di giorni abbiamo visitato la città ed il downtown con i suoi edifici e teatri d’epoca ottimamente restaurati, oziato per ore sulla grande spiaggia osservando i surfisti o le famiglie che preparano il barbecue per la cena e passato le serate nell’affollato ed allegro downtown tra i bei locali e ristoranti di ogni tipo (italiani,giapponesi,cinesi, ecc…). Sabato 2 settembre : SAN DIEGO.

Con un comodo treno, abbiamo varcato il confine con il Messico e ci siamo fermati a TIJUANA. Qui l’ambiente è totalmente diverso. Nella città regna il caos di gente, venditori ambulanti, negozi che vendono di tutto, traffici non troppo trasparenti, quartiere a luci rosse in funzione 24 ore e soprattutto farmacie-supermarket che offrono ogni tipo di medicinale senza ricetta a prezzi molto convenienti. Meta di molti turisti ed americani per acquisti a basso prezzo. Il ritorno negli USA è stato po’ piu’ difficoltoso, a causa delle infiltrazioni illegali i controlli sono severissimi e la coda per riprendere il treno ha portato via diverse ore (e stato meglio non avventurarsi in auto dove file chilometriche affollano la frontiera). Domenica 3 settembre : da SAN DIEGO a LOS ANGELES Abbiamo percorso la strada che affianca l’oceano con una sosta a Santa Monica (una specie di Rimini affollatissima attraverso la quale passa pure un’autostrada) è un po’ una vetrina di personaggi che sfrecciano sul lungomare con ogni mezzo. Siamo poi arrivati a Los Angeles nel pomeriggio.

Lunedi’ 4 settembre : LOS ANGELES E’ una città immensa e bisogna decidere prima cosa vedere. Hollywood è pochi km dal Downtown con la walk of fame (trafficatissima strada piena di negozi di paccottiglie e costumi teatrali oltre che le famose impronte dei personaggi famosi nel marciapiedi) non mi ha entusiasmato. Il vicino quartiere di Beverly Hills con Rodeo Drive e Sunset Blvd è il regno del lusso con le ville sontuose ed i negozi delle maggiori griffe. Mancata purtroppo per motivi di tempo la visita al Getty Center. Per la serata è molto alla moda il quartiere di West Hollywood con molti locali e ristoranti e bella gente. Il Downtown della città è dominato da splendidi edifici e grattacieli e soprattutto da uno dei simboli della città : l’auditorium Walt Disney Hall, bellissimo edificio moderno in acciao progettato dall’architetto Frank Ghery e la torre civica City Hall sede del municipio . A fianco il museo d’arte contemporanea Moca. Incredibile il contrasto appena ci si sposta di poche centinaia di metri dal quartiere civico dominato dagli edifici moderni ed avveniristici con locali di lusso, alla zona lungo la Broadway dove negozi di ogni tipo e caos di gente soprattutto ispanici affollano i marciapiedi, il vicino Fashion Disctrit sembra piu’ che altro un bazar arabo. Siamo entrati per mangiare qualcosa al Grand central Market sempre sulla Broadway, grande ambiente caotico e non troppo pulito, caratterizzato da mercati di ogni tipo,colori, rumori e tavole calde di ogni razza (messicana,cinese,vietnamita ecc). Sempre nei paraggi i quartieri di little Tokyo e Chinatown.

In questa città appena giri l’angolo ti si presenta uno scenario differente. Martedi’ 5 settembre : LOS ANGELES volo di rientro Consegnamo l’auto vicino all’aeroporto e ci imbarchiamo di mattina presto. Mercoledi’ 6 settembre : MILANO Arrivo in mattinata a Milano.

CONSIDERAZIONI PERSONALI : Durante il viaggio ho pensato a tutto ciò che avevo visto nei 21 giorni di viaggio.

Hai subito la sensazione (e la certezza) che le dimensioni di tutte le cose siano enormi. La Natura, le strade, le città, il cibo e… Anche le persone, tutti obesi! Le sensazioni piu’ belle le ho avute dalla natura meravigliosa e molto diversa da quella alla quale siamo abituati. Le delusioni maggiori le ho avute guardando le foto che non riescono a farmi provare le emozioni di quando ero direttamente in quel posto, è tutto cosi’ grande che non riesci a catturarlo.

La vacanza è il viaggio stesso, gli spostamenti, la strada le persone che incontri i posti in cui mangi e dormi ed i rapporti che instauri.

L’americano tipico non esiste, ci sono tante razze che si identificano come un’ unico popolo, quello americano.

A volte ho avuto l’impressione di vivere in un telefilm, poliziesco, western…Tante location che abbiamo già visto al cinema o alla tv.

Gli americani si identificano nello stato, lo stato sono loro e lo rappresentano, perciò hanno molto rispetto della cosa pubblica. Sulle strade rispettano le regole (anche per le pesanti sanzioni) e sono piu’ altruisti e gentili di noi. Da noi invece cè la mentalità che se una cosa è di uso pubblico, allora non è tua e quindi “chi se ne frega”, la sporco, la rompo o la rubo.

Là ho visto persone anche anziane costrette a lavorare per integrare la scarsa pensione, sappiamo anche bene come funziona il sistema sanitario, hanno i migliori ospedali del mondo ma se la tua assicurazione e carta di credito non sono abbastanza “grandi” finisci in ospedali di serie B dove ti riparano alla meglio.

Hanno un’immagine degli italiani che gli proviene dagli immigrati e dai film del neorealismo, dalla pizza dalla pasta e dalla bolognese (che non ho ancora capito cosa si intende, si va dalla pizza alla bistecca..Bho?).Nelle piccole città del Wyoming ti sembra di essere ancora nel vecchio West con Ranch, rodei, cavalli allo stato brado inseguiti da un lazoo ed il tipico abbigliamento con cappello e stivali. Le comunità dei Mormoni sono curiose per le loro regole ferree rigidamente rispettate, ti capita perfino di vedere intere famiglie vestite come inizio secolo che viaggiano con carretto e cavalli. Nelle grandi città puoi passare immediatamente dai grattacieli in acciaio e vetro e dal lusso e la ricchezza dei quartieri agiati al degrado e la miseria di quelli piu’ popolosi e sporchi.

QUESTO ED ALTRI DIARI LI TROVI NEL MIO BLOG : www.Ideediviaggio.Blogspot.Com



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