Stati Uniti in dolce attesa
Martedì 25 aprile
Questo viaggio è particolare perché sono in attesa di un bebè e abbiamo pensato, prima dell’arrivo di nostro figlio, di dedicarci un viaggetto! Nonostante le paure di genitori e amici per il fatto che io sono al sesto mese di gravidanza, non ci siamo fatti intimorire e siamo partiti lo stesso! La gravidanza non è una malattia, anzi è il momento più bello nella vita di una donna!
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Abbiamo prenotato il volo tramite AirFrance (420 € a testa) con partenza dall’aeroporto di Bologna alle ore 10.05, scalo all’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, arrivo alle 16 (ora locale) all’aeroporto di Newark, New Jersey. Abbiamo fatto quasi due ore di fila per i controlli passaporti e ci hanno trattenuto i nostri panini con prosciutto cotto (la nostra cena). Abbiamo preso il treno NJtransit (26 $ in due) per New York – Penn Station. In circa mezz’ora siamo arrivati a New York. Fuori il tempo non era dei migliori… pioveva forte e non era molto caldo. Abbiamo fatto la metrocard (66 $ in due) per la metropolitana. Dopo un attimo di esitazione abbiamo capito la direzione giusta da prendere e siamo arrivati alla nostra fermata, Grand St a Chinatown. Ci abbiamo messo un po’ per orientarci e finalmente abbiamo trovato il New World Hotel. Stanchi e zuppi siamo entrati. La camera prenotata era uno sgabuzzino senza finestra e ci stava a stento il letto, così con 30$ in più abbiamo optato per una camera con finestra (422 € per sei notti). Ci siamo fatti una doccia veloce e ci siamo coricati nel letto.
MERCOLEDÌ 26 APRILE
Ci siamo svegliati molto presto perché si sentivano i rumori delle stanze limitrofe. Dopo una frugale colazione, siamo scesi in strada. Purtroppo il cielo era ancora grigio e pioveva. Abbiamo fatto una passeggiata fino a Little Italy ma era tutto chiuso, così abbiamo preso la metro fino a Coney Island. Visto che era primo mattino, ci siamo fermati da Dunkin Donuts per un caffè e un muffin. Fuori non pioveva più, così ci siamo incamminati verso il parco di divertimenti che dà sulla spiaggia. Purtroppo abbiamo scoperto che era tutto chiuso e apriva solo il fine settimana. Ci siamo fatti una passeggiata sulla via pedonale a fianco della spiaggia e siamo ritornati verso la metro. Siamo scesi a Prospect Park dove abbiamo fatto una breve passeggiata tra il verde e gli scoiattoli curiosi. Ci siamo spostati al Ponte di Brooklyn. Abbiamo percorso la via pedonale fino ad arrivare a circa metà ponte. In lontananza abbiamo scorto la Statua della Libertà e i grattacieli di Manhattan, peccato che ci fosse un po’ di foschia. Scesi dal ponte, siamo arrivati a DUMBO, da cui si ha la vista del Manhattan Bridge e ovviamente anche di quello di Brooklyn. Visto che avevamo un languorino, siamo ritornati a Coney Island per assaggiare i famosi hot dog di Nathan. Buoni e gustosi!
Visto che era prima pomeriggio ci siamo spostati nel Financial District. Siamo andati al 9/11 Memorial dove si possono vedere i basamenti delle due Torri Gemelle ora trasformate in fontane con incisi tutti i nomi delle vittime dell’attentato. Di fianco sorge il One World Trade Center con una nuova torre e altre tre in costruzione. Nella zona di Wall Street si può vedere la famosa statua del toro, super fotografata, e il New York Stock Exchange. Abbiamo ripreso la metro per tornare a Little Italy. Purtroppo rimane soltanto una via e oltre a qualche negozio e ristornate non c’è rimasto molto. Tutt’attorno sorge Chinatown con i suoi odori e le sue bancarelle con i prodotti più strani. Visto che era ora di cena, ci siamo fermati in un ristorante “italiano” e abbiamo ordinato una pizza (33 $)… era oleosa e lasciava un po’ a desiderare, ma d’altronde cosa ci potevamo aspettare?! Siamo andati a comprare qualcosa per la colazione e siamo rientrati in hotel per una doccia e dormire.
GIOVEDÌ 27 APRILE
Al mattino il cielo era ancora grigio ma almeno non pioveva. Siamo arrivati all’East Village, un quartiere molto tranquillo. Abbiamo fatto una passeggiata per St Marks Place e ci siamo fermati in un minimarket super rifornito per prendere un po’ di frutta e un caffè fumante. Con il nostro caffè in mano, come veri newyorkesi, siamo arrivati al Washington Square Park, famoso per il suo arco. Ripresa la metro, ci siamo fermati alla Union Square. Sempre con la metro abbiamo raggiunto il Flatiron Building, un palazzo fatto a forma di ferro da stiro. Il cielo si stava pian piano schiarendo e dietro di noi ha iniziato a materializzarsi l’Empire State Building, così abbiamo deciso di salire in cima fino alla terrazza panoramica (68 $ in due). Dopo i vari controlli di routine, abbiamo preso l’ascensore e in pochi secondi ci siamo trovati all’86° piano. Siamo usciti sulla terrazza panoramica da cui si gode della vista di tutta la città. Dopo aver ammirato tutta la città dall’alto, siamo scesi e ci siamo diretti al Chelsea Market, un mercato coperto situato in una vecchia fabbrica di biscotti. L’ambiente è stato ristrutturato ma ci sono alcune foto che rimandano a come era prima la struttura. Ci sono un’infinità di negozi di alimentari di tutti i generi, ristoranti e negozi di articoli vari. Usciti dal mercato, siamo saliti sull’ High Line, una vecchia linea soprelevata della metropolitana che era in disuso e ora è stata riconvertita in spazio verde. C’è una passerella pedonabile con a lato sdrai, panchine e molto verde, come alberi e fiori. Ci siamo rilassati sugli sdrai di legno e abbiamo preso un po’ di sole. Era metà pomeriggio e quindi abbiamo deciso che potevamo prendere il traghetto gratuito per Staten Island. Abbiamo raggiunto l’imbarco dei traghetti e abbiamo preso il famoso traghetto arancione. Durante la traversata abbiamo visto da lontano la Statua della Libertà e lo skyline di Manhattan. Purtroppo quando siamo arrivati sull’isola è calata la foschia e ha iniziato a tirare vento, così dopo una breve passeggiata, abbiamo deciso di riprendere il traghetto per tornare indietro. Scesi dal traghetto, visto che era ora di cena, ci siamo fermati da Au Bon Pain, dove abbiamo cenato con due ottime insalate. Siamo poi rientrati in albergo per una doccia e dormire.
VENERDÌ 28 APRILE
Al mattino per prima cosa siamo andati a Times Square. Siamo rimasti folgorati dalla miriade di tabelloni pubblicitari e insegne luminose che tempestano i palazzi e i grattacieli circostanti. Ci siamo fermati anche per vedere, attraverso la vetrata, la puntata in diretta di Good Morning America. Dopo una breve passeggiata siamo arrivati alla scalinata da cui si ha la visuale dell’intera piazza. Proseguendo si arriva fino a Broadway, piena di teatri che pubblicizzano ogni tipo di spettacolo o musical. Ci siamo spostati con la metro fino a Rockfeller Center, famoso perché durante il periodo natalizio addobbano l’albero di natale della città e per la sua pista di pattinaggio su ghiaccio. Proprio di fronte il centro, si erge la St Patrick Cathedral. Davvero maestosa, sia fuori che dentro. Dietro l’angolo del Rockfeller Center c’è il MoMA (50 $ in due), museo di arte moderna, così abbiamo deciso di visitarlo. Siamo rimasti entusiasti della visita perché abbiamo potuto ammirare opere di tanti artisti famosi come Picasso, Van Gogh, Warhol e molti altri. Usciti dal museo siamo andati al Grand Central Terminal, la stazione dei treni più famosa di New York, è davvero immensa e puntando l’occhio sul soffitto si rimane colpiti dalla sua bellezza. Anche la facciata all’esterno è altrettanto bella anche se rimane un po’ coperta dal ponte costruito di fronte. Ci siamo diretti verso il Chrysler Building, che si contraddistingue dagli altri per gli intarsi che ci sono sulla punta e i gargoyles. Siamo potuti entrare solamente nell’atrio perché il resto del palazzo è occupato da uffici. Abbiamo poi preso la funicolare per Roosevelt Island. Una volta arrivati sull’isolotto abbiamo fatto una passeggiata lungo il viale alberato, interamente ricoperto di fiori, fino al parco dedicato a Roosevelt. Arrivata alla punta dell’isola si ha una vista magnifica sullo skyline di New York. Vista la giornata limpida e soleggiata, abbiamo deciso di andare al One World Trade Center per salire fino all’osservatorio in cima alla torre (74 $ in due). In meno di un minuto con l’ascensore siamo arrivati in cima. Attraverso le vetrate abbiamo potuto godere della vista a 360° di tutta la città. Visto che era ormai ora di cena, abbiamo deciso di ritornare a Times Square. Abbiamo mangiato da McDonald’s, anche se non siamo rimasti soddisfatti. Il sole era calato così abbiamo potuto vedere le miriadi di insegne luminose e luci che illuminavano la piazza come se fosse giorno. Siamo ritornati in albergo per farci la doccia e coricarci.
SABATO 29 APRILE
Al mattino ci siamo fermati in un supermercato, Westside market, per fare rifornimento di frutta e prendere un bel caffè e muffin. Dopo questa breve sosta, siamo andati a vedere la Cathedral Church of St John The Divine, una chiesa tutt’ora ancora incompleta per mancanza di fondi. Se mai sarà terminata, si dice che diventerà la terza chiesa più grande del mondo. Dall’altra parte della strada si trova la Columbia University. Abbiamo fatto una passeggiata all’interno del parco dell’università e abbiamo visto alcuni ragazzi in tocco e toga che aspettavano le celebrazioni. Ci siamo diretti all’Hamilton Height Historical District, due vie parallele che conservano ancora case in mattoni molto caratteristiche e belle. Verso l’ora di pranzo siamo arrivati a Central Park. Un caldo umido e un po’ soffocante ci ha avvolto. Ci siamo fatti una passeggiata dentro al parco e siamo andati a vedere il mosaico “Imagine” dedicato a John Lennon. Abbiamo trovato un angolo ventilato vicino ad un laghetto, così ci siamo fermati su una panchina e abbiamo osservato il via vai delle persone e le barchette che navigavano nel lago. Dopo esserci riposati, abbiamo proseguito la nostra passeggiata fino alla statua di Alice nel paese delle meraviglie. Siamo usciti dal parco per vedere dall’esterno il Metropolitan Museum of Art e il Guggeheim Museum. Rientrati nel parco, abbiamo passeggiato lungo il sentiero che costeggia il Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir. Abbiamo preso la metro per dirigerci nel Queens. Appena lasciata l’isola di Manhattan, la metropolitana è diventata sopraelevata e così abbiamo potuto vedere che il Queens è più degradato rispetto agli altri quartieri. Siamo scesi al Flushing Meadows Corona Park per vedere lo Unisphere, il globo in acciaio più grande del mondo costruito per l’Esposizione Universale del 1964. Ci siamo spostati sulla Roosevelt Ave per dare un’occhiata al quartiere che è prevalentemente ispanico ed è caratterizzato dalla metropolitana sopraelevata che passa sopra la strada. Siamo ritornati al Westside Market, dove ci eravamo fermati al mattino, per prendere qualcosa di pronto per la cena che abbiamo consumato su una panchina in un parco. A fine giornata siamo rientrati in albergo per una doccia e dormire, anche se dormire è un modo di dire visto che le pareti sembravano di carta e si sentiva ogni sorta di rumore proveniente dalle stanze limitrofe…
DOMENICA 30 APRILE
Visto che il mattino seguente avevamo il treno per Washington, siamo voluti andare alla Penn Station per capire come era organizzata la stazione e avere già un’idea su come muoverci. Fuori l’aria era frizzantina ma il cielo era abbastanza limpido, così siamo ritornati al ponte di Brooklyn per fare qualche foto senza foschia. Verso le 11 di mattina ci siamo spostati al Battery Park per prendere il traghetto per Liberty Island ed Ellis Island che avevamo già prenotato da casa (18.50 $ a testa). Dopo i vari controlli di routine, siamo saliti sul traghetto. Arrivati su Liberty Island ci ha sorpreso un vento gelido a cui noi non eravamo preparati! Con il nostro biglietto era compresa la visita solo del piedistallo e del museo. Non ci siamo potuti godere appieno la vista della Statua della Libertà perché il clima instabile e il nostro vestiario leggero non ce l’hanno permesso. Abbiamo ripreso il traghetto per spostarci ad Ellis Island dove c’è un museo sull’immigrazione, visto che in quest’isola dall’800 fino agli inizi del ‘900 sbarcavano tutti gli immigrati diretti negli Stati Uniti. Il museo ci è sembrato molto interessante e dettagliato. Verso metà pomeriggio abbiamo fatto ritorno a New York. Visto che eravamo intirizziti dal freddo, siamo rientrati in albergo per prendere le giacche a vento e siamo andati a Brighton Beach per vedere il quartiere di Little Odessa; sembra di essere catapultati in Russia, perché la gente per strada parla russo e anche le insegne dei negozi sono in cirillico. Ci siamo fermati in un Subway per cenare e siamo rientrati in albergo. Ci siamo fatti una doccia, abbiamo sistemato le valigie e ci siamo addormentati.
LUNEDÌ 1 MAGGIO
Al mattino ci siamo dovuti svegliare presto per raggiungere la Penn Station. Abbiamo aspettato il treno delle 8.10 per Washington, DC prenotato con la compagnia Amtrack (94 € per due). Dopo circa 3 ½ ore di viaggio, siamo arrivati alla Union Station di Washington. Abbiamo subito preso la metro e siamo scesi alla fermata Woodley Park. Il caldo era umido e con le valigie appresso abbiamo impiegato circa un quarto d’ora a piedi per arrivare all’Adam’s Inn, il nostro albergo (124 € per una notte). Abbiamo lasciato le valigie e ci siamo diretti al National Mall. Il parco che comprende musei e memoriali è davvero bello! Ci siamo diretti verso l’obelisco che purtroppo era chiuso per lavori. Passeggiando tra il verde e l’ombra degli alberi, abbiamo visto il memoriale sulla Seconda Guerra Mondiale e anche quello sui veterani del Vietnam. Il caldo era intenso, ma per fortuna tirava una piacevole brezza. Sempre camminando, siamo arrivati al memoriale di Lincoln, dove al suo interno c’è la sua statua. Ci siamo fermati sui gradini per godere della vista della Reflecting Pool con l’obelisco e in lontananza il Campidoglio. Abbiamo proseguito la visita con il memoriale sulla guerra in Corea. Abbiamo deciso di vedere la Casa Bianca da fuori, ovviamente, ma quando ci stavamo avvicinando la polizia ha iniziato a chiudere le stradine di fronte e dopo poco abbiamo visto che sono passate alcune auto della polizia e auto di scorta che accompagnavano due auto presidenziali. Ci siamo così dovuti accontentare di vedere la Casa Bianca da lontano. Verso tardo pomeriggio siamo arrivati davanti al Campidoglio, ma eravamo troppo stanchi e accaldati per proseguire, così abbiamo preso la metro per tornare in albergo. Prima di rientrare ci siamo fermati per cenare al Medaterra (35 $). Rientrati in albergo, abbiamo sistemato le nostre valigie in camera (una signora camera), ci siamo fatti una doccia e ci siamo andati a letto.
MARTEDÌ 2 MAGGIO
Al mattino abbiamo fatto una colazione abbondante, visto che era compresa nel costo della camera. Abbiamo preso la metro per arrivare al Campidoglio. Dietro ad esso c’è la Biblioteca del Congresso che noi abbiamo deciso di visitare al suo interno. Uscendo siamo passati davanti alla Corte Suprema. Siamo ritornati verso il National Mall e abbiamo voluto visitare il Museo di Storia Naturale. Al suo interno ci sono molte cose interessanti, ma è un museo indicato più per bambini e famiglie, anche se ci è piaciuto lo stesso. Siamo rientrati in albergo per aspettare il taxi che ci ha accompagnato fino all’aeroporto Ronald Reagan. Prima di arrivare in aeroporto siamo riusciti a vedere da lontano il Pentagono. Il volo per Miami con American Airlines l’avevamo già prenotato (125 €) ma abbiamo dovuto pagare a parte l’imbarco delle nostre valigie (50$ per due valigie). Abbiamo aspettato le 17.30 per essere imbarcati sul nostro volo. Arrivati su Miami, a causa di una forte perturbazione era stato chiuso l’aeroporto e quindi siamo rimasti in volo per circa un’ora aspettando che riaprissero un’ala dell’aeroporto. Finalmente siamo riusciti ad atterrare. Abbiamo preso i nostri bagagli e ci siamo diretti all’agenzia di autonoleggio Advantage. Abbiamo ritirato la nostra auto, una Nissan Sentra, e ci siamo messi in viaggio per Cocoa. Siamo arrivati al Days Inn Cruise Port West (129 € per due notti) che erano le 2 di notte… Entrati in stanza ci siamo fatti una doccia e ci siamo addormentati tra le lenzuola e i cuscini morbidi.
MERCOLEDÌ 3 MAGGIO
Al mattino ci siamo svegliati con calma e abbiamo fatto colazione al cafè del motel con pancakes (per me) e uova, bacon e patate (per mio marito). Con la pancia piena siamo saliti in auto e in circa mezz’ora abbiamo raggiunto il Kennedy Space Center Visitor Complex (10$ per il parcheggio e 100$ ingresso per due persone). Questo complesso era stato usato per una missione nello spazio, finita la missione è stato riconvertito in parco a tema della Nasa. Abbiamo visto molti filmati interessanti e pezzi unici usati nelle missioni sulla Luna e nello spazio, come lo Space Shuttle e tute spaziali. Compreso nel biglietto c’è anche un tour sul bus che ti porta a Cape Canaveral dove ancora oggi ci sono le basi per i lanci dei satelliti e il luogo dove costruiscono i vari componenti delle navicelle spaziali. Siamo rimasti entusiasti dalla visita del centro e ci siamo rimasti tutta la giornata. Verso sera siamo rientrati in motel e ci siamo fatti un tuffo in piscina prima di cena. Ci siamo fatti una doccia e siamo andati alla ricerca di un ristorante. Ci siamo fermati da Cheers, dove abbiamo mangiato bene e abbondante (27 $). Siamo rientrati in motel per dormire.
GIOVEDÌ 4 MAGGIO
Ci siamo alzati di buonora al mattino e, messe le valigie in auto, siamo partiti alla volta dell’Everglades National Park. Siamo arrivati all’entrata Shark Valley circa a mezzogiorno (25 $ pass per 7 giorni). Abbiamo fatto un piccolo spuntino e ci siamo spalmati la crema solare perché il sole si faceva sentire. Ci siamo poi incamminati sul sentiero asfaltato che affianca il canale. Subito abbiamo avvistato una tartaruga e poi il nostro primo alligatore! Man mano che proseguivamo nella nostra passeggiata, abbiamo incontrato altri alligatori, alcuni con i loro cuccioli che emettevano dei suoni per richiamare la madre. Siamo rimasti soddisfatti dalla nostra passeggiata, così abbiamo fatto ritorno all’auto e abbiamo proseguito verso il Gulf Coast Visitor Center. Dopo circa un’ora d’auto siamo arrivati nella zona delle Ten Thousand Island. Abbiamo deciso di fare il giro in barca fra le isole (74 $ per due). Il tour in barca è durato 1 ½ ora e abbiamo potuto ammirare le mangrovie e anche i delfini! Quando i delfini hanno avvistato la nostra barca si sono accodati dietro di noi e saltavano nelle onde prodotte dalla barca. Sono dei veri giocherelloni! Finito il tour siamo risaliti in auto in direzione Homestead. Per arrivare al nostro motel abbiamo attraversato campi coltivati con ogni sorta di ortaggi e frutta, tutti gestiti da cubani. Siamo arrivati al Garden Inn (120€ per due notti), abbiamo fatto una doccia e siamo usciti per cena. Ci siamo fermati al Sonny’s BBQ e abbiamo mangiato benissimo (25 $)! Ho preso anche la pannocchia al burro! Siamo rientrati al motel per dormire.
VENERDÌ 5 MAGGIO
Al mattino abbiamo fatto colazione al motel (compresa nel costo della camera) e ci siamo diretti all’Everglades National Park, all’entrata Ernest F. Coe. Per prima cosa abbiamo preso l’Anhinga trail. Il sentiero subito costeggia il canale e poi diventa una passerella in legno sospesa sulla palude. In questa zona abbiamo avuto modo di avvistare parecchi alligatori che se ne stavano placidi nell’acqua in mezzo alla vegetazione. A un certo punto eravamo fermi che stavamo contemplando il paesaggio e i loro residenti e iniziamo a sentire degli strani versi, come una sorta di ruggito! Abbiamo così scoperto che è il verso che fanno gli alligatori! Erano davvero inquietanti! Abbiamo proseguito la visita del parco. Arrivati al sentiero successivo, abbiamo dovuto attendere in auto perché era arrivata la perturbazione annunciata i giorni precedenti. Dopo circa un’ora di pioggia, siamo potuti uscire per vedere la vegetazione variegata del parco. Purtroppo le zanzare erano ovunque ed erano molto fastidiose! Proseguendo abbiamo visto molte varietà di uccelli, altri alligatori e siamo arrivati fino al Flamingo Visitor Center. Questo centro visitatori ci è sembrato semi abbandonato e non c’era quasi nessuno in giro, così abbiamo deciso di fare ritorno al motel. Lungo la strada per uscire dal parco abbiamo incontrato un serpente a sonagli (crotalo diamantino orientale). Lo abbiamo guardato dal finestrino e ci siamo allontanati. Rientrati in motel, ci siamo fatti un tuffo in piscina e poi una doccia prima di cena. Abbiamo trovato un Denny’s (30$) così ci siamo fermati per cenare e mio marito ha voluto provare la chocolate lava cake, una bomba calorica, una sorta di tortino al cioccolato bollente con sopra gelato alla vaniglia. Siamo rientrati per la notte.
SABATO 6 MAGGIO
Al mattino, dopo colazione, abbiamo caricato i bagagli e ci siamo diretti alle Florida Keys. Queste isole sono collegate alla terra ferma e tra di loro da una serie di ponti. Cercavamo una spiaggia dove fermarci e abbiamo trovato Anne’s Beach nell’isola di Islamorada. Purtroppo la spiaggia era attaccata alla strada e quindi si sentiva il rumore del traffico costantemente. Abbiamo cercato un angolino sotto gli alberi dove sistemare le nostre cose e ci siamo immersi nel mare azzurro. Siamo rimasti un po’ interdetti perché il fondale era melmoso e l’acqua arrivava al massimo alla vita. Abbiamo trascorso il resto della giornata a prendere il sole sulla spiaggia e verso tardi pomeriggio ci siamo spostati a Key Largo per cercare il nostro albergo, Marina del Mar Resort & Marina (240€ per due notti). La camera che ci è stata assegnata ci è sembrata molto accogliente e spaziosa, con tutti i comfort. Ci siamo fatti una doccia e siamo usciti per cena. Ovviamente siamo riusciti a trovare anche qui il nostro diner preferito: Denny’s! Come sempre abbiamo cenato benissimo. Siamo rientrati in albergo e ci siamo addormentati nel nostro letto king tra mille cuscini e lenzuola morbidissime.
DOMENICA 7 MAGGIO
Al mattino, dopo una colazione scarsa non degna di un resort, siamo andati verso l’isola di Marathon. Ci siamo fermati a Sombrero Beach. Questa spiaggia ci è sembrata subito molto più bella rispetto a quella del giorno prima. Abbiamo sistemato le cose sotto una palma e ci siamo immersi nell’acqua azzurrissima. La sabbia di questa spiaggia sembrava fosse zucchero. Circa a metà pomeriggio abbiamo deciso di andare fino a Key West, l’ultima isola e la più grande. Subito abbiamo deciso di vedere il monumento che segna il punto più a sud degli Stati Uniti e che dista solo 90 miglia da Cuba. Il monumento non è nulla di speciale ma c’era la gente in fila per fotografarlo. Ci siamo spostati nella zona dei negozi e abbiamo fatto una passeggiata sul molo, piena di locali e turisti. Siamo saliti in auto perché per tornare a Key Largo la strada era lunga. Dopo più di due ore siamo arrivati in albergo. Ci siamo rinfrescati e siamo usciti fuori a cena da Denny’s. Siamo rientrati per la notte.
LUNEDÌ 8 MAGGIO
Al mattino abbiamo lasciato le Florida Keys e siamo arrivati a Miami. Ci siamo subito diretti a South Beach. Abbiamo parcheggiato l’auto in un garage coperto ed abbiamo fatto un giro per Ocean Drive. La strada è piena di alberghi e ristoranti e la gente è vestita nei modi più disparati! Abbiamo anche visto un set cinematografico; abbiamo scoperto che stavano girando una scena per una serie tv sulla morte di Gianni Versace e gli attori erano Ricky Martin ed Edgar Ramirez. Siamo riusciti a vederli mentre salivano in auto e lasciavano il set. Detto ciò ci siamo spostati alla spiaggia. La spiaggia è immensa e il mare è di un azzurro cristallino! Visto che il sole era bello caldo, abbiamo deciso di prendere a noleggio un ombrellone per l’intera giornata (20$). Ci siamo tuffati subito in acqua per rinfrescarci. Mio marito ha poi scoperto un altro set sulla spiaggia e si è intrufolato per vedere meglio senza accorgersi che era finito nelle riprese! Così hanno dovuto girare un’altra scena, questa volta senza di lui! Chissà se lo vedremo sui grandi schermi?! Verso sera la spiaggia ha iniziato a popolarsi di ragazzi con superalcolici, fumo e musica a palla, così abbiamo capito che era giunto il momento per noi di andarcene. Abbiamo ripreso l’auto dal parcheggio (8$ per 8 ore) e abbiamo raggiunto il New Yorker Hotel (67€ per una notte). Ci siamo fatti una doccia e siamo andati a cena da Denny’s, tanto per cambiare! Siamo rientrati per dormire.
MARTEDÌ 9 MAGGIO
Al mattino, dopo una colazione deludente dell’albergo, abbiamo caricato tutti i nostri bagagli e ci siamo messi alla ricerca del Maximo Gomez Park. Siamo entrati nel quartiere di Little Havana ed è stato come se fossimo stati catapultati in un altro stato. Siamo riusciti a trovare il parco, in realtà era un quadrato con panchine e tavoli dove alcuni anziani di origine cubana giocavano a domino. Seguendo le indicazioni della Lonely Planet, ci siamo diretti a Wynwood, quartiere pieno di graffiti di ogni genere e dimensione. Alcuni erano davvero belli! Se ne possono ammirare alcuni davvero originali al Wynwood Walls. Il caldo era davvero insistente. Abbiamo deciso di ritornare a Ocean Drive e così abbiamo visto che stavano girando altre scene della serie tv su Versace, proprio davanti alla villa appartenuta a lui. Ce la siamo presa con calma visto che era il nostro ultimo giorno e ci siamo riposati sotto l’ombra di una palma. Abbiamo ripreso l’auto e siamo arrivati fino a Haulover Beach Park. Ci è dispiaciuto non essere venuti qui prima perché la spiaggia era molto più bella rispetto a South Beach e anche meno affollata. Visto che dovevamo aspettare l’orario di riconsegna auto, ci siamo fatti un giro nell’Aventura Mall, un immenso centro commerciale. Siamo arrivati in aeroporto verso le 18, abbiamo lasciato l’auto e ci siamo messi in fila per il check in (una fila interminabile). Visto che era ora di cena ci siamo presi un panino al volo e ci siamo imbarcati alle 21.15 con KLM per Amsterdam.
MERCOLEDÌ 10 MAGGIO
Siamo atterrati all’aeroporto Schiphol di Amsterdam alle 12.30. Abbiamo atteso fino alle 14.45 per prendere il volo per Bologna. Atterrati a Bologna, abbiamo preso i nostri bagagli e la nostra auto e ci siamo diretti verso casa.
Siamo rimasti entusiasti dalla visita dell’immensa città di New York e della capitale Washington! Anche la Florida con il suo sole caldo ci è piaciuta molto!
Un consiglio a tutte le mamme in dolce attesa: non abbiate paura di intraprendere un viaggio in aereo lontano da casa perché non c’è nulla da temere! Per me questa vacanza, in questo momento speciale della mia vita, avrà un angolo speciale nei miei ricordi! E penso che sarà bello poterla ricordare e raccontare un giorno a mio figlio.
Viaggiare ti rende libero e spensierato e spero di non smettere mai!