STATI UNITI COAST TO COAST di più o meno
24.08.06 FIRENZE-FRANCOFORTE-SAN FRANCISCO Primo volo del nostro viaggio e primo panino Lufthansa con formaggio e insalata!non ti puoi sbagliare!!!Volo tranquillo, arrivo in orario a Francoforte, per fortuna…L’aereo per San Francisco parte appena tra un’ora e dobbiamo trovare il gate di imbarco, ma soprattutto dobbiamo sottoporci ai controlli minuziosi per gli USA, comunque è andato tutto bene e ce l’abbiamo fatta a imbarcarci in tempo!e così siamo arrivati a San Francisco in perfetto orario e anche le nostre valigie sono con noi!il nostro albergo si trova in Post Street a Japantown, così prendiamo la BART fino a Market Street e poi ci avviamo a piedi lungo Post Street. Cammina, cammina dopo la bellezza di 16 isolati con valigie al seguito arriviamo al Miyako Hotel. Gli alberghi sono stati prenotati tutti dall’Italia su internet e, devo dire che è andato tutto ok:un servizio impeccabile. Comunque l’hotel giapponese non è male, pulito e con camere immense, forse un po’ fuori dal centro per cenare la sera. Nonostante i16 isolati a piedi, il viaggio e il fuso orario, non ci riposiamo nemmeno un secondo: è troppo l’entusiasmo per l’inizio del nostro viaggio e allora via con l’autobus fino al Pier 39, ma è già metà pomeriggio e la fame inizia a farsi sentire, così la nostra prima sera americana ceniamo da Bubba Gump Gamberi…Sì, proprio quello di Forrest Gump:ovviamente qui si mangiano quasi esclusivamente gamberi!!!dopo un giro veloce del Pier 39 la stanchezza inizia a farsi sentire, in più l’ultima corsa del nostro autobus è alle 7.30PM, ci sarà tempo domani per vedere Pier e Fisherman’s con calma, ora è il momento di dormire.
25.08.06 SAN FRANCISCO Sveglia prestissimo per effetto del fuso: alle 7.30AM siamo già in giro a piedi a cercare un posto per fare colazione. Sistemato lo stomaco arriviamo fino a Union Square per comprare il biglietto per 3 giorni per la MUNI, abbiamo girato un po’ in zona tra Macy’s, Apple, Levi’s, Virgin, e naturalmente siamo stati in Market Street a vedere girare a mano la cable car, quindi abbiamo iniziato a sfruttare il nostro biglietto con la prima corsa sulla cable car fino a Lombard street. Intanto è uscito il sole, ma l’aria è sempre pungente e si sta bene con la felpa. Arriviamo a piedi fino al Fisherman’s passando attraverso Cannery, torniamo al Pier 39 per mangiare un buonissimo panino con la zuppa di granchio in un localino che avevamo adocchiato la sera prima. Dopo pranzo cerchiamo di stare un po’ al sole a vedere i leoni marini, ma il vento è sempre molto forte, allora andiamo a piedi fino a Ghirardelli Square e qui ci godiamo un po’ di sole su una panchina. Passiamo il pomeriggio girellando per i quartieri della città un po’ a piedi, un po’ con i mezzi pubblici, un po’ in zone residenziali, un po’ fra negozi. Ci troviamo talmente bene che non ci accorgiamo del tempo che passa:è ora di cena, ma per gli standard americani inizia a essere veramente tardi, allora con il nostro autobus ci avviciniamo all’albergo e decidiamo di mangiare in un ristorante cinese proprio di fronte. Siamo stanchissimi, ma molto soddisfatti! 26.08.06 SAN FRANCISCO Di nuovo sveglia prestissimo! Questa mattina colazione da Starbuk’s, con l’autobus ci avviamo verso il centro per trovarne uno. Ricaricati con un cappuccino enorme e un muffin esagerato decidiamo di fare tutti i percorsi del cable car per scoprire la città da un altro punto di vista e ‘apprezzare’ le sue discese mozzafiato. Tra un giro e un altro ci ritroviamo nella zona finanziaria, è sabato mattina ed è praticamente tutto deserto, è una sensazione strana girare da soli tra questi palazzoni in una mattina fredda e nebbiosa di fine agosto … Ci spingiamo fino all’Embarcadero passando in mezzo a un mercatino di prodotti artigianali e a uno di prodotti biologici: abbiamo assaggiato della frutta meravigliosa! Torniamo al capolinea del cable car e risaliamo fino a Chinatown per un altro giro, questa volta con il sole! In una rosticceria compriamo il nostro pranzo e, con le scatoline di cartone (come nei film!!!), andiamo verso il Golden Gate. Mangiamo su una panchina davanti a uno splendido panorama: la baia con una gare di barche a vela e, sulla sinistra, lì a un passo, il Golden Gate, dietro di noi, la città illuminata dal sole. MERAVIGLIOSO!ci incamminiamo verso il Presidio, poi prendiamo un autobus che ci porta direttamente al Golden Gate. Qui è veramente pieno di gente: turisti di tutti i tipi che scattano foto al ponte rosso in questo clima quasi invernale. Ci incamminiamo sul ponte lottando contro il freddo e il vento forte, arriviamo a metà, ma lo spettacolo della baia è meraviglioso soprattutto per i contrasti che si creano! Dietro di noi, verso l’oceano il cielo è coperto da pesanti nuvole nere e il vento è talmente forte da costringerci a ripararci dietro gli enormi piloni del ponte, davanti a noi si apre la baia illuminata da un sole splendente. Ci siamo riempiti gli occhi con questo spettacolo. Con l’autobus torniamo verso il centro con l’intenzione di mangiare qualcosa e poi andare in albergo, ma cosa si mangia? e soprattutto dove si mangia? queste domande sono state il tormentone di tutto il viaggio!!! Gamberi? granchio?ancora cinese?italiano?bistecca?hamburger?giapponese?messicano?ok, messicano è perfetto, c’è un localino vicino a Union Square, proprio vicino alla nostra fermata! Il localino, però, è al completo oltre a essere un po’ troppo bellino, o meglio fuori budget…Ripieghiamo allora su un hamburger, il primo sul suolo americano, e sarà la fame, la stanchezza, ma è veramente buono, niente a che vedere con quelli mangiati da noi. Adesso a letto, domani inizia l’avventura! 27.08.06 SAN FRANCISCO – SEQUOIA N.P. – MARIPOSA Sveglia presto e via all’AVIS a ritirare la nostra macchina. Meno male che è domenica mattina, non sono nemmeno le 8 e non c’è nessuno:ottimo per familiarizzare con questa auto enorme e uscire dalla città senza lottare con il traffico. La nostra meta principale di oggi è il Sequoia NP per poi arrivare in serata a Mariposa, alle porte del Yosemite NP. Dal Bay Bridge salutiamo San Francisco, a un’uscita qualsiasi lasciamo la strada principale per trovare un posto per fare colazione e appena fuori ecco Starbuk’s: ok, anche per oggi cappuccino e muffin, ma come si fa a bere il cappuccino nel bicchiere di carta e girarlo con una lunghissima palettina di legno??? Continuiamo ad allontanarci dalla città, il paesaggio diventa collinare, ma tutto è riarso dal sole, è giallo di erba secca, c’è da chiedersi come fanno questi frutteti ad essere così verdi. La strada diventa enorme e diritta, sempre più diritta. Attraversiamo paesi anonimi, senza nessuna particolarità. Ora una precisazione: scordatevi l’idea di paese che abbiamo noi, qui ci sono agglomerati di case che si perdono nella pianura , tutte uguali, con il tetto pari, molto spesso con un immenso caravan di fianco, una strada principale che passa nel mezzo dove ci sono distributori di benzina, posti per mangiare, supermercati, più o meno tutto quello che serve per vivere. Diciamo che i paesi non mi hanno entusiasmato più di tanto, in generale sembra di passare attraverso Footlose, tanto per rendere l’idea, ma è comunque un’esperienza interessante poterci confrontare con culture diverse dalla nostra: anche questo è viaggiare. Prima di iniziare a salire le montagne per arrivare al Sequoia NP ci fermiamo a mangiare il panino più cattivo e più caro di tutta la vacanza, fortuna che lì vicino vendevano dell’ottima frutta direttamente nel frutteto! Man mano che si sale lo scenario cambia, gli alberi aumentano e sono sempre più alti, non riusciamo a individuare le sequoie, non sappiamo come sono fatte, ma sicuramente ce ne sono tante. All’ingresso del parco facciamo il National Park Pass e ci dirigiamo verso il Generale Sherman. Adesso li vediamo questi giganti, la strada ci passa in mezzo, sembra di essere nella foresta di Fangor tanto è il silenzio e l’atmosfera antica che si respira, ed eccoci dal generale Sherman. Facciamo il sentiero a piedi tra le sequoie per arrivare da questo gigante della terra: è enorme, non c’entra in uno sguardo, bisogna per forza piegarsi all’indietro. Si ha un certo rispetto a camminare in mezzo a queste creature antiche che ti guardano da così in alto, sembra ti proteggano…Un’esperienza indimenticabile. Il tempo, però, è tiranno, questa sera siamo a dormire al Best Western di Mariposa e i km da fare sono ancora tanti. Arriviamo a destinazione dopo cena alle 9.30PM circa, abbiamo mangiato al volo in un locale pieno di ispanici e poi abbiamo fatto km di strada diritta, senza trovare nessuno, nemmeno una luce sotto un cielo pieno di stelle. Prima di dormire andiamo al negozio di fronte a comprare l’indispensabile contenitore di polistirolo e a fare scorta d’acqua.
28.08.09 YOSEMITE N.P.
Prima tappa della giornata al supermercato per la spesa, poi con tranquillità andiamo alla scoperta di Yosemite NP. Prima tappa Bridaveil falls, poi El Capitain…Impossibile non vederlo, e il visitor center, quindi ci dirigiamo verso Glacier Point e da Tunnel View godiamo di uno spettacolo della valle meraviglioso: cime altissime e nel mezzo una foresta verde incontaminata (sì, in quella foresta ci sono la strada, il visitor center, i lodge, ma non si vede niente!!!). Prima di arrivare a Glacier Point ci fermiamo in un’area di sosta per il nostro primo pic-nic. Da Glacier Point lo spettacolo è STUPEFACENTE!!! Soprattutto per una ‘malata’ di montagne come me…Ma queste cime ti lasciano senza fiato…L’Half Dome proprio di fronte, e in questo cielo terso tutta la catena montuosa fino alla Sierra Nevada…Meraviglioso, peccato non avere il tempo di fare nemmeno un trail! Riappacificati con il mondo da questa vista, scendiamo ancora nella valle per qualche altra fermata panoramica, poi un po’ di meritato riposo, la spesa per domani, una cena veloce e a nanna.
29.08.06 MARIPOSA-DEATH VALLEY N.P.
Questa mattina sveglia presto: meta della giornata Death Valley. Entriamo di nuovo nel parco, questa volta per attraversarlo dal Tioga Pass. Il paesaggio varia tra alberi, rocce, laghetti… sul passo, fa freddo, ci saranno 3 gradi, l’atmosfera è bellissima: cielo terso, sole splendente, le montagne che si specchiano nel lago. Usciamo dal parco e arriviamo al Mono Lake, lo oltrepassiamo e continuiamo il nostro viaggio. Il paesaggio piano piano sta cambiando, sta iniziando a diventare arido, gli alberi stanno sparendo, al loro posto ci sono sempre più cespugli spinosi. Ci fermiamo a Lone Pine, giusto il tempo per il nostro pranzo: ma come fanno a vivere qui??? entriamo nella Death Valley a un orario decisamente sconsigliato, ma scendiamo lo stesso per fare DUE passi sulle Sand Dunes. Ci rinfreschiamo un po’ nelle nostre camere al Furnace Creek Ranch prima di partire per l’esplorazione della valle. Scendiamo fino a Bad Water e risaliamo l’Artist Drive con la splendida luce gialla prima del tramonto. Non ci sono parole per descrivere questo angolo della terra: è surreale! È come essere sbarcati su un altro pianeta…In questa giornata siamo passati dai circa 3000 metri del Tioga Pass ai -86 di Bad Water, dai 3° ai 48°C: quando ti ricapita! Torniamo a Furnace Creek e approfittiamo della piscina per rinfrescarci e ammirare il tramonto e le stelle, poi cena e a letto. 30.08.06 DEATH VALLEY N.P.-GRAND CANYON N.P.
Oggi è il giorno del grande trasferimento: circa 700 Km fino a Grand Canyon Village. Allora sveglia prima dell’alba per iniziare a uscire dalla Death Valley a una temperatura ‘decente’. Nella salita verso Zabriskie Point ci accompagnano 3 coyote: non avrei mai pensato di vederli, adesso ci manca solo road runner. E poi una meraviglia dopo l’altra: l’alba a Zabriskie Point…Senza parole. Di nuovo in pace con il mondo ci mettiamo in moto per cercare di calmare anche il nostro stomaco. Passiamo attraverso paesi indefiniti e entriamo in Nevada, così al primo casinò che troviamo facciamo una mega colazione ‘all you can eat’ per soli 3 dollari. Sfioriamo Las Vegas e ci avviamo verso Flagstaff. L’idea sarebbe di arrivare al Meteor Crater, poco dopo Flagstaff, ma poi ci ripensiamo e lasciamo stare. Decidiamo di percorrere un po’ della route 66 e ci fermiamo proprio a Flagstaff per sgranchirci le gambe, in più siamo in anticipo sulla tabella di marcia. Di tutti i centri abitati che abbiamo attraversato, sicuramente questa cittadina è degna di nota, è carina con tutte le sue costrizioni basse, con la facciata a mattoncini, tanti negozietti e locali carini, insomma ci fa proprio una buona impressione. E poi passa un treno merci meraviglioso: un fischio assordante e 10 minuti di orologio per farlo transitare completamente!un’altra caratteristica americana che speravo di vedere! È arrivata l’ora di passare al supermercato per la spesa quotidiana e poi via verso Grand Canyon Village. In questo supermercato per tenere fresca frutta e verdura, ogni 2-3 minuti si scatena un temporale sul bancone!!! La giornata è splendida, cielo terso, sole splendente, la strada adesso è tutta diritta fino alla nostra meta, è un trasferimento molto tranquillo e rilassante in mezzo al verde. All’ingresso del parco ci danno il benvenuto dei cervi che brucano tranquilli ai lati della strada. Arriviamo al Maswik Lodge, ci rilassiamo un po’ in camera e poi ci avviamo verso il tramonto…Bhè ci siamo rilassati un po’ troppo!sarà per domani, adesso si mangia e si dorme. È emozionante pensare che questa notte dormiamo a pochi metri dal Grand Canyon… 31.08.06 GRAND CANYON N. P.
Abbiamo perso il primo tramonto, ma siamo pronti per vedere l’alba. Ci sistemiamo sul Rim vicino a Yavapai Point: tira vento e fa piuttosto freddo, ma il gioco vale sicuramente, anche se ancora non abbiamo visto niente! Usciamo dal parco per fare colazione e per trovare una connessione internet. Quando rientriamo ci facciamo tutti i Vista Point fino al Maswik Lodge. Iniziamo da Mather Point: davanti a questo spettacolo della natura, l’emozione arriva tutta insieme…Lasciamo la macchina al lodge e un po’ a piedi, un po’ con l’autobus, ci facciamo tutti i View Point fino a Hermits Rest. Non ci sono parole per il Grand Canyon: bisogna viverlo, anche solo un giorno, ma va vissuto. Verso mezzogiorno, iniziamo a scendere verso gli Indian garden e Plateau Point, arriviamo al secondo bivacco, ma il cielo nero e i tuoni ci convincono velocemente che è il caso di risalire: peccato! Comunque, anche se per poco, questo meraviglioso angolo di mondo è stato nostro. Un riposino in camera e ripartiamo con l’autobus verso Hopi Point per goderci il tramonto: sarà breve per via delle nuvole, ma emozionante.
01.09.06 GRAND CANYON N.P.-KAYENTA A malincuore lasciamo il Grand Canyon, non prima di aver fatto i View Point fino a Desert View e da qui lo salutiamo con una vista sublime…Il nostro viaggio ci porta a Kayenta. Come sempre il paesaggio cambia intorno a noi ed è sempre bellissimo. Entriamo in riserva Navajo, viaggiamo paralleli alla ferrovia, in mezzo a una natura un po’ brulla, ma con cavalli e mucche al pascolo, l’atmosfera intorno a noi è cambiata. Abbiamo prenotato al Best Western: la camera migliore fino a questo momento. C’è, però, un imprevisto: abbiamo forato, così i mariti vanno dal gommaio per la riparazione. Al loro ritorno ci avviamo verso la Monument Valley. La strada è diritta, ai lati una pianura immensa con cavalli e mucche in libertà, poche case sparse, il cielo terso, lavato dai temporali degli ultimi giorni: ovunque pace e tranquillità. Arriviamo all’ingresso della Monument Valley, $5 a testa ci permettono di entrare in questo paradiso. Percorriamo il percorso obbligato con la nostra auto con numerosissime fermate per goderci dei panorami mozzafiato…E anche qui l’emozione arriva tutta insieme, e anche qui non ci sono parole, bisogna viverla questa valle…Tutto cambia anche solo a respirarne l’aria, a farsi avvolgere dalla sua atmosfera. Ce ne andiamo tardi e senza passare dalla camera andiamo a cena in uno dei locali consigliati dalla Routard, proprio dietro il Best Western: naturalmente ok.
02.09.06 KAYENTA-SPRINGDALE Oggi tappa di trasferimento, ma piena di visite interessanti. Da Kayenta ci muoviamo verso Page, prima tappa Antelope Canyon. Il cielo inizia a coprirsi, ma incrociamo le dita e decidiamo di visitare lo stesso questo canyon. Sono le 11, la visita parte alle 11:30, l’ora ideale con il sole a picco su questa fenditura. Con la jeep arriviamo al Canyon: una spaccatura nell’arenaria cesellata dal lavoro di secoli di acqua e vento. Il cielo è sempre un po’ coperto, la luce non entra benissimo dentro, si sentono dei tuoni, ma man mano che percorriamo il canyon la luce aumenta e, quando arriviamo in fondo il cielo è terso e il sole splendente, così il passaggio di ritorno dura un po’ di più. Con questo cambio di luce è come essere stati in due posti diversi: il canyon cambia totalmente, i colori si accendono e si sfumano allo stesso tempo. Quando usciamo è ormai ora di pranzo, ci fermiamo sulla diga del lago Powel per il nostro ennesimo pic-nic. Prossima tappa Bryce Canyon. Il viaggio è abbastanza lungo, ma come sempre il paesaggio è mozzafiato e in continuo cambiamento, ci sono un po’ più alberi, la roccia è sempre rossa, ma di altre tonalità, entriamo nello Utah e le abitazioni cambiano, i paesi sono più curati. La valle che precede l’ingresso del parco sembra un paesaggio tolto da un quadro: prati immensi, un ruscello tortuoso che li attraversa, mucche nerissime al pascolo, pochissime fattorie, il tutto incorniciato da splendide montagne. È tutto meraviglioso anche se il cielo è nero, a tratti piove: oggi questi nuvoloni ci inseguono, ma ci permettono di vedere tutto in una luce quasi irreale. Bryce Canyon N.P. È qualcosa di unico, sempre diverso dai vari View Point, colorato e magico, il posto dei camini delle fate…Peccato non avere avuto il tempo di camminarci in mezzo …Sarà una scusa buona per tornare a scoprire questa zona. Riprendiamo il nostro viaggio verso Springdale. Attraversiamo tutto lo Zion N.P., un’altra meraviglia in rosso che si staglia sul cielo azzurro. Arriviamo a Springdale verso le 8PM, abbiamo prenotato al Cliffrose Lodge & Gardens, un albergo bellissimo con giardino e piscina proprio sotto queste montagne rosse. È un po’ tardi per la cena e su consiglio della signora del Lodge andiamo da Oscar: ottimo messicano, come consigliato anche dalla Routard. 03.04.06 SPRINGDALE-LAS VEGAS Il programma di oggi prevedeva una breve visita di Zion, ma l’ambiente ci fa troppa gola…E allora ci dedichiamo al relax tra piscina e idromassaggio sotto il sole splendente, poi verso fine mattinata ci avviamo verso Las Vegas, consumiamo il nostro ultimo pic-nic e verso le 3 del pomeriggio ci ritroviamo imbottigliati nel traffico frenetico di Las Vegas Boulevard. Il nostro albergo è il Luxor ed è decisamente un’impresa arrivarci percorrendo tutto lo Strip. Ci sistemiamo in camera, siamo al terzo piano, per cui niente inclinator…Ci rinfreschiamo un po’ e siamo pronti per partire alla scoperta del “parco giochi d’America”. Oggi ci dedichiamo al lato sinistro di Las Vegas Boulevard e visitiamo tutti i casinò tra il Luxor e il Mirage dove ceniamo. Meravigliose le fontane del Bellagio, la cosa più bella di Las Vegas.
04.09.06 LAS VEGAS Mattinata dedicata allo shopping in un outlet appena fuori città: niente di particolare, né di economico, tranne i Levi’s a $15! Il pomeriggio facciamo il lato destro dello Strip, dal Venetian fino all’MGM Grand. Ceniamo al Luxor e lo visitiamo un po’. Questa sera a letto presto, domani mattina abbiamo l’aereo per New York! Las Vegas non mi ha entusiasmato più di tanto…Qui trovi l’eccesso di tutto quello che ti può venire in mente…Ma la sera, con tutte le luci accese, si trasforma e ha un fascino tutto suo, sicuramente una volta va vista.
05.09.06 LAS VEGAS-NEW YORK Oggi voliamo da Las Vegas a New York, cosa vuoi che sia! Praticamente attraversiamo tutti gli Stati Uniti in 5 ore di volo +3 ore di fuso, 2 ore circa per avere le valigie, arriviamo al Bentley Hotel verso le 6PM con una pioggia fitta fitta. L’hotel è veramente bello, è all’incrocio tra la 2° e la 59°, vicino alla funivia per Roosvelt Island, non proprio comodo per cenare la sera, è una zona piuttosto residenziale, per cui non ci sono locali esattamente economici. Questo primo giorno nella Grande Mela se n’è andato così, ormai è tardi per muoverci…Non abbiamo idea di dove andare, non conosciamo niente, allora ci avviamo a piedi nei paraggi alla ricerca di un posto per mangiare qualcosa e poi andiamo a letto nella nostra stanza al 20° piano.
06.09.06 NEW YORK Questa mattina ci dividiamo, io e mio marito andiamo alla stazione per cercare un treno per andare a trovare dei cugini a Pougeepsie, gli altri andranno al ponte di Brooklin. Ci incamminiamo piuttosto presto con in mano un caffè americano in direzione Grand Central Station (nella hall dell’albergo c’è un angolo caffè free per gli ospiti…Ottimo!), passiamo per Park Avenue e man mano che ci avviciniamo alla stazione il traffico è più frenetico, i marciapiedi sono pieni di uomini in giacca a cravatta che camminano di passo svelto…Ma dov’è l’ingresso principale della stazione? Ci giriamo intorno per un quarto d’ora e poi rinunciamo, entriamo da Park Avenue, da un sottopasso. Abituati ai nostri sottopassi e alle nostre stazioni, ci ritroviamo in corridoi pulitissimi che si aprono nella celebre hall. Troviamo il treno che ci serve e scopriamo che Pougeepsie è ‘solo’ a un’ora e mezzo di treno, facciamo i biglietti, ne parte uno tra mezz’ora, il tempo di chiamare i cugini per sentire se sono in casa, ma…Non risponde nessuno. Ok, ci andiamo domani mattina con il treno delle 7:30AM, adesso usciamo e facciamo colazione vicino alla stazione con bagel caldi e caffè, molto semplici, ma ci piacciono tantissimo. Camminiamo per strada e non finiamo di guardarci intorno, da dietro la facciata della Grand Central sbuca il Crysler Building…Bellissimo. Siamo vicini al Rockfeller Center, a San Patrick, ci andiamo, sempre a piedi, siamo dei grandi camminatori e ci piace scoprire la città passando tra la gente, viverla un po’ come se fossimo del posto, soprattutto se abbiamo poco tempo come per N.Y.: 3 giorni servono solo per respirarne un po’ l’atmosfera. Ci sentiamo con i nostri amici e fissiamo di vederci in Union Square, un occhio alla cartina, da Rockfeller Center quanti sono, 20 isolati, ok li facciamo tutti a piedi. C’è un bel sole e sulle strade diritte di N.Y. Si cammina veramente bene. Facciamo la 5°, passiamo dalla biblioteca, dall’Empire State Building e poi arriviamo al Flat Iron a Union Square. In questa splendida pizza c’è un mercato di frutta e verdura intorno al giardino, sono splendidi questi contrasti che si creano tra il moderno dei grattacieli e la semplicità delle bancherelle di frutta. Ci ritroviamo con gli altri e decidiamo di salire sull’Empire, prima, però, mangiamo qualcosa lì davanti. Quando arriviamo all’86° piano il cielo è un po’ coperto, ci sono un po’ di nuvole grigie, ma lo spettacolo è comunque mozzafiato: non puoi venire a N.Y. E non salire quassù! È solo un giorno che siamo qui e sono già innamorata di questa città, e pensare che avevo delle riserve proprio sulla Big Apple, invece mi ha conquistata subito! Quando scendiamo dall’Empire è ancora presto, prendiamo la metropolitana e andiamo verso la Down Town, nella zona finanziaria, passiamo per Wall Street, dalla Borsa e alla ricerca del Toro. Siamo qui a un passo dal World Trade Center…I preparativi per la commemorazione dell’11 settembre sono iniziati, le televisioni sono già appostate, eppure passando di qui c’è un gran silenzio, tutto il traffico e la frenesia che girano intorno si annullano…Anche oggi le emozioni sono state tante, adesso è ora di mangiare qualcosa e di tornare in albergo.
07.09.06 NEW YORK Sveglia prestissimo, alle 6:30 AM siamo già in cammino verso la Grand Central con il caffè caldo in mano, la città si sta svegliando…In uno dei tanti negozi della stazione compriamo la nostra colazione: ancora caldissimi e profumati bagel. Mangiamo sul treno mentre usciamo da Manhattan. La ferrovia si muove sotto terra come la metropolitana (per questo non trovavamo l’ingresso della stazione, non ci sono binari a vista!!!), usciamo alla luce del sole quando siamo già nel Bronx, percorriamo l’Hudson River fino a Pougeepsie. Una volta usciti dalla city finiscono le grandi costruzioni, le case si diradano notevolmente, fino a sparire del tutto, si intravedono ville enormi, attraversiamo paesi piccoli e molto curati e, finalmente, arriviamo a destinazione. Passiamo la mattinata con i cugini di mio marito, ci portano a visitare un po’ i dintorni, andiamo alla residenza di Roosvelt e a quella di sua moglie; due parchi bellissimi. Dopo pranzo riprendiamo il treno per la City, appuntamento a Times Square sotto MTV. Arriviamo per primi, naturalmente a piedi dalla Grand Central. Times Square sembra una città nella città, traffico frenetico, marciapiedi affollatissimi, luci, insegne e pubblicità enormi e in continuo movimento, dietro l’angolo i teatri di Broadway, che bello sarebbe andare a vedere un musicall! Entriamo da Toys Rus e restiamo senza parole, ci accoglie una ruota panoramica VERA, un dinosauro enorme, costruzioni di LEGO molto più alte di noi e visitiamo solo una parte di questo paradiso dei bambini, e non solo. Ci ritroviamo con i nostri amici, con la metropolitana scendiamo a Chinatown, giriamo un po’, ma non ci piace tanto, passiamo per Little Italy, girelliamo un po’ tra questi due quartieri comprando qualche souvenir. Torniamo sulla 5°, il traffico è frenetico, i marciapiedi sono strapieni di persone, ed è solo giovedì pomeriggio, ma è piacevole camminare in mezzo alla gente, in mezzo a questi grattacieli enormi. Come sempre ceniamo prima di rientrare in albergo, dobbiamo sistemare le valigie, domani purtroppo si torna a casa.
08.09.06 NEW YORK Il volo per Francoforte parte alle 9:30PM da Newark, per cui abbiamo ancora più o meno mezza giornata. È una splendida mattina di sole, andiamo a Central Park a passeggiare un po’, i prati sono pieni di bambini con le loro tate, ci sono persone a correre, in bici, in uno splendido viale stanno facendo un servizio fotografico. Arriviamo fino a metà del parco: un’oasi in una città frenetica. Usciamo sulla 5° dalla parte del Metropolitan, entriamo nella hall, ci spingiamo fino al Guggeneim, ma la sua famosa facciata è in ristrutturazione. Con la metropolitana torniamo in Times Square, mangiamo cinese in un ‘all you can eat’ veramente buono e economico. Giriamo un po’ nei dintorni davanti ai teatri, in Union Square, a piedi prendiamo la 5° ripassiamo dalla biblioteca, da San Patrick, dal Rockfeller Center. Camminiamo piano piano per goderci ancora un po’ questa splendida città, per salutarla e imprimerci nella memoria alcuni luoghi che ci hanno particolarmente colpito. Passiamo di nuovo per Park Avenue, poi prendiamo la 2° fino al nostro albergo, il servizio per l’aeroporto ci sta aspettando. Nel traffico veramente imbottigliato salutiamo questa splendida città, passiamo di nuovo dal World Trade Center, da quartieri che non abbiamo visto (sarà per la prossima volta, ci sarà una prossima volta), dal Village, da Tribeca e arriviamo a Newark, terminal Lufthansa. Passando sopra la città illuminata, salutiamo l’America.
09.09.06 FRANCOFORTE-FIRENZE Con un volo tranquillissimo atterriamo a Francoforte alle 11, il nostro aereo per Firenze parte alle 21, abbiamo più o meno 10 ore, usciamo dall’aeroporto e, con il treno andiamo in città. Mangiamo uno splendido panino con il wurstel, ma niente birra, oggi c’è la festa delle mele, per cui si beve solo sidro, compriamo anche dei brezel caldissimi da portare a casa, ma poi va a finire che ce li mangiamo per merenda. Siamo veramente stanchi, torniamo in aeroporto e ciondoliamo un po’ sulle poltroncine, dormiamo, come in tutte le attese lunghissime. Anche questo volo è tranquillo, atterriamo a picco sulla nostra città illuminata dopo l’ultimo panino con il formaggio.
Questo viaggio l’abbiamo sognato da sempre, le nostre aspettative erano altissime, e quando ti aspetti tanto è facile restare delusi: questa era la mia paura prima di partire. Gli USA, però, ci hanno conquistati e adesso, a quattro mesi dal nostro rientro, stiamo già progettando il prossimo itinerario. Non mi sono dilungata nel descrivere gli spendidi scenari che abbiamo visto e attraversato…È meglio lasciare spazio alla propria immaginazione e rimanere sorpresi una volta arrivati…Credetemi ne vale la pena: mi sono informata tantissimo per questo viaggio, tra guide e racconti, ma non ho voluto vedere foto, soprattutto di posti meno famosi come può essere il Bryce Canyon, né rinfrescarmi la memoria sul Grand Canyon o sulla Monument Valley, ho sognato leggendo i diari dei turisti per caso, ma la sorpresa quando sei lì davanti ripaga di tutto, ti lascia senza fiato e ti emoziona: sono le immagini e le sensazioni che porterai sempre con te come souvenir di un viaggio da sogno.