States fai da te
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MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE
Partenza dall’Aeroporto Marco Polo di Venezia alle ore 13.25. Arrivo al JFK alle ore 16.50 locali (durata viaggio: 8 ore e mezza circa). All’interno dell’aeroporto JFK abbiamo preso l’Air Train per raggiungere la stazione Jamaica Station. Da quest’ultima abbiamo preso la metro (linea blu) in direzione Lexington Av e in seguito la linea verde per il Grand Central Terminal. Abbiamo alloggiato al Jolly Madison Towers, situato sulla 38esima strada, all’incrocio con la Madison Avenue: la posizione dell’hotel è eccezionale essendo situato a 5 minuti di camminata dal Grand Central Terminal (stazione trenie e metro) e dall’Empire. La camera era sufficientemente accogliente ma arredata con mobili vecchi. Necessari i tappi per le orecchie a causa del rumoroso traffico newyorkese.
La sera stessa abbiamo raggiunto Times Square, dove siamo saliti sui famosi scalini rossi di Broadway per concederci ai selfie. (Nei giorni successivi, gli scalini sarebbero stati chiusi al pubblico a causa degli attentati).
GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE
Sveglia verso le ore 8.30 e colazione abbondante in hotel. La mattina è stata occupata dalla visita all’Empire State Building, culminata con la magnifica vista panoramica su Manhattan, che è possibile osservare all’86esimo piano. Successivamente, abbiamo visitato l’atrio del Chrysler Building, interamente ricoperto di marmo e legno intagliato.
Utilizzando la metro, ci siamo spostati nella 72esima strada dove abbiamo comprato il pranzo (locale “Cafè”) che abbiamo consumato al Central Park. Dal Central Park, abbiamo raggiunto il Museo di Storia Naturale (celebre per il film “Una notte al Museo”), la cui visita è durata complessivamente 3 ore. Pezzo forte del museo sono gli scheletri dei dinosauri e le riproduzioni a grandezza naturale di alcuni grandi mammiferi.
All’uscita dal museo, siamo entrati al Central Park (sottostante al museo) e lo abbiamo attraversato trasversalmente. L’idea è stata un po’ azzardata, perchè non sapevamo come districarci nella ramificata serie di sentieri che si snodano in questo gigantesco polmone verde (pieno di scoiattoli e… topi!).
Dopo essere usciti vivi dal labirinto siamo sbucati sulla Fifht Avenue, strada la cui fama non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Abbiamo percorso (a piedi!) tutta la Fifth Avenue nella direzione del nostro hotel, per poi cenare con Bacon and Eggs in un locale confortevole . Siamo rientrati in albergo per un breve riposo e in seguito abbiamo raggiunto nuovamente l’Empire per (il biglietto comprendeva due entrate: di mattina e di notte) ammirare la città by night: una New York avvolta da un’esplosione di luci e giochi di colore… come nei film!
VENERDì 16 SETTEMBRE
La mattina siamo ritornati a Times Square per osservarla di giorno (non ha lo stesso effetto) e siamo entrati nel negozio degli M&M’s dove abbiamo comprato un sacchettino di M&M’s dai gusti più svariati. Successivamente, a piedi, abbiamo visitato il Rockfeller Center, celebre quartiere commerciale della città nonché classico sito che ospita il gigantesco albero di Natale e la pista da pattinaggio durante feste natalizie.
In seguito ci siamo diretti verso la St. Patrick’s Cathedral, facilmente riconoscibile per la sua imponente e slanciata struttura neogotica. Al suo interno abbiamo potuto ammirare il gigantesco organo e le spettacolari vetrate istoriate. Dalla cattedrale ci siamo spostati per un breve sopralluogo nella zona che ospita il “Palazzo di vetro”, la sede dell’Onu (a causa del summit tra i capi di stato le visite erano state sospese… un vero peccato!).
Alle ore 15.30 ci siamo diretti al MOMA (Museo di Arte Moderna), che quel giorno distribuiva gli ingressi gratuitamente. Come suggerito dalle guide, abbiamo iniziato la visita dall’ultimo piano, poiché quest’ultimo ospita alcuni dei dipinti più celebri dell’arte mondiale (La Notte Stellata di Van Gogh e le Damoiselle d’Avignon di Pablo Picasso).
Dopo la lunga visita al MOMA ci siamo diretti al grattacielo “Top of the Rock” (sempre nel Rockefeller Center), per ammirare la città New York (Empire compreso) all’ora del sunset…al tramonto. Purtroppo, l’ultimo ascensore delle 18.30 era già partito, quindi abbiamo preferito fare i biglietti per tornare un altro giorno. Abbiamo cenato nello stesso posto della sera precedente: 1 hamburger di pollo + patatine e 1 hamburger di salmone).
Il resto della serata l’abbiamo passato in hotel perchè il giorno seguente sarebbe stato molto impegnativo.
SABATO 17 SETTEMBRE
Nella mattinata, abbiamo raggiunto il ponte di Brooklyn, attraversandolo per intero fino al quartiere di Brooklyn stesso (riva opposta a Manhattan). Successivamente ci siamo diretti verso la Heights Promenade, un parco da cui si può godere lo spettacolare skyline di Manhattan. Da qui, attraverso la metro, ci siamo diretti verso Prospect Park. Dopo averlo attraversato per metà abbiamo ripreso la metro per raggiungere la lontana località di Coney Island, celebre per essere la “spiaggia estiva” dei newyorkesi e perchè ospita un grande parco divertimenti.
Qui abbiamo mangiato gli Hot dog più buoni della città da “Nathan’s” e abbiamo passato circa un’ora passeggiando sul lungomare, approfittando della bella giornata di sole e caldo.
Nel tardo pomeriggio, verso le 17.00 circa, da Coney Island abbiamo ripreso la metro per raggiungere il Guggenheim Museum, (dalle 17.45 alle 19.45 l’entrata è gratuita). Vaste aree del museo erano chiuse al pubblico (ad esempio la celebre rampa), ma i dipinti più importanti erano tutti esposti (pezzo forte: quadri di Kandinsky). La visita al museo ha richiesto poco più di un’ora.
In serata ci siamo spostati di nuovo a Brooklyn per visitare il caratteristico quartiere di Williamsburg, sempre molto vivace e frequentato dai giovani newyorkesi, sopratutto il sabato sera (è pieno di locali e bar caratteristici). Cena con tranci di pizza!
Il ritorno in hotel è stato piuttosto movimentato perchè, verso mezzanotte, abbiamo trovato la linea grigia della metro chiusa. Abbiamo raggiunto una metro alternativa grazie a 2 gentilissimi ragazzi!
DOMENICA 18 SETTEMBRE
Il risveglio in hotel si rivela essere molto amaro: attraverso i social network e i messaggi dei nostri amici, veniamo a conoscenza di una serie di gravi attentati terroristici che la sera precedente avevano colpito la città di New York e lo stato del New Jersey. Il primo pensiero va ai nostri genitori che chiamiamo immediatamente per rassicurarli delle nostre condizioni e anche tutti i nostri amici (la sera precedente le linee della metro erano state chiuse per quel motivo).
Nonostante tutto decidiamo di proseguire la nostra visita della città con qualche maggiore riguardo. Le strade sono assediate dalla polizia: nella stessa giornata si sarebbe tenuta la conferenza generale dei Capi di Stato alle Nazioni Unite.
In mattinata, raggiungiamo il quartiere di Harlem (Up town), molto caratteristico, ma pur sempre un quartiere di periferia (non molto bello per due ragazzi). Ci dirigiamo verso la chiesa battista per assistere alla messa gospel delle 11.30: cerimonia emozionante e molto “diversa” per noi cattolici. Purtroppo, la lunghezza del rito (2 ore circa), la difficoltà di capire i messaggi del reverendo e i nostri programmi stretti ci obbligano ad uscire anticipatamente.
A piedi abbiamo raggiunto la cattedrale anglicana Saint John the Divine, la terza chiesa cristiana più grande al mondo… e lo abbiamo notato! L’edificio non è ancora terminato, ma la visita interna è d’obbligo per ammirare le vetrate istoriate e le possenti colonne delle navate.
Nel tardo pomeriggio ci siamo diretti al MET (Metropolitan Museum), ma i nostri calcoli si sono rivelati sbagliati: il museo è di una grandezza sconvolgente, e in poco meno di due ore riusciamo a malapena a visitare due sale (la sala egizia e la sala delle armature). Fortunatamente, nonostante le indicazioni riportino che il prezzo di ingresso è di 25 $, veniamo a sapere che l’ingresso al MET è sempre ad offerta libera. La sera abbiamo raggiunto nuovamente Times Square per assistere ad uno spettacolo di Broadway ma i costi eccessivi degli spettacoli ce lo hanno impedito (oltre 150 dollari a testa per il “Re Leone”).
LUNEDì 19 SETTEMBRE
Raggiungiamo il MET per completare la visita. Siamo costretti a tralasciare molte sale espositive ma riusciamo comunque a vedere i reperti e i dipinti di maggior rilevanza e valore (pezzi forti: Tempio egizio di Dendur, l’armatura di Enrico II di Francia e decine di quadri di Monet e Rembrandt, l’autoritratto di Van Gogh, la Morte di Socrate di Jacques-Louis David, la Madonna con il Bambino di Duccio di Buoninsegna, il ritratto di George Washington di Stuart e Washington che attraversa il Delaware di Leutze).
Dopo 5 ore di visita siamo usciti e ci siamo diretti alla Madison Square, piccola area verde, dove abbiamo mangiato degli hamburger squisiti da Shake Shack.
Successivamente ci siamo spostati a Union Square dove abbiamo ammirato il favoloso Flatiron Building, grattacielo dalla caratteristica forma a cuneo. Sempre a piedi abbiamo raggiunto la Union Square, piazza maestosa, ricca di monumenti e di un arco di trionfo in marmo bianco.
Abbiamo passeggiato nell’adiacente quartiere di Soho dove abbiamo fatto vari acquisti.
In serata siamo andati a Little Italy: la piccola Italia non si è rivelata tanto italiana ma piuttosto multietnica. Evento-sorpresa: le celebrazioni per San Gennaro, con tanto di tradizionale processione del Santo (era il 19 settembre!).
Per cena abbiamo acquistato una Cheescake nel negozio sottostante il nostro hotel… una vera bomba di calorie.
MARTEDÌ 20 SETTMEBRE
La mattina abbiamo preso il traghetto nell’estrema punta Sud di Manhattan in direzione “Liberty Island”… un’isola nel bel mezzo del fiume Hudson che ospita la celebre Statua della Libertà.
L’imponenza del monumento si percepisce solamente quando si arriva ai suoi piedi… una statua colossale. Grazie alla prenotazione online, avvenuta con mesi d’anticipo, abbiamo avuto la straordinaria occasione di salire fino sulla corona e ammirare il panorama da un’altra prospettiva. Le centinaia di scalini e la loro ripidità suggeriscono di fare questa visita quando si è nel fiore dell’età.
Dopo aver visitato il museo, il basamento esterno alla statua, e dopo aver goduto dei paesaggi magnifici sullo skyline di Manhattan (muniti di audioguida compresa nel biglietto), ci siamo diretti di nuovo al molo traghetti in direzione Ellis Island.
Qui abbiamo visitato lo storico museo degli immigrati (ingresso ed audioguida gratuiti), seguendo un tour di circa un’ora: è stato emozionante ripercorrere le orme di centinaia di emigrati italiani.
Dopo la visita alle due isole, siamo rientrati con il traghetto a Manhattan e, seguendo la Broadway, ci siamo fiondati verso la possente statua del Toro di Wall Street dove abbiamo atteso pazientemente la lunga fila per toccare le palle del toro. Abbiamo proseguito verso Wall Street, visitando prima la Trinity Church e successivamente il vero e proprio quartiere finanziario con il palazzo neoclassico del New York Stock Exchange e la Federal Hall, attaccata ad uno dei numerosi palazzi del tycoon Donald Trump.
Successivamente ci siamo diretti verso Ground Zero e il WTC dove abbiamo guardato velocemente il memoriale delle Torri Gemelle (le due vasche) che avremmo visitato il giorno successivo.
Ci siamo diretti verso Tribeca per la cena ma, non trovando locali abbordabili, siamo rientrati in zona hotel e abbiamo acquistato dei panini al Grand Central Market.
MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE
La mattina abbiamo visitato il Museo del 9/11: una tappa obbligata e a nostro avviso una delle più commoventi. Nel museo è possibile rivivere gli attimi di quel tragico giorno, che hanno sconvolto il mondo e spaccato la storia in un prima e un dopo 11 settembre.
In seguito siamo entrati nel One World Trade Center, ma abbiamo rinunciato a salire per il costo eccessivo del biglietto… 37 dollari a testa. (sarà il pretesto per tornare a New York in futuro).
Per alleggerire la giornata ci siamo diretti verso il centro commerciale Century 21 per lo shopping, sopratutto Tommy Hilfigher.
Alle 18 ci siamo spostati in zona Rockfeller Center per salire sul Top of The Rock e ammirare la città al tramonto… la descrizione di tali momenti potrebbe sminuire la loro unicità, pertanto lascio al lettore la facoltà di ricostruirli con la sua immaginazione. Mi limito a dire che se tale tappa non è contemplata, non si può dire di aver visto veramente New York.
La sera abbiamo consumato la cena al “Chick fil – A” … sandwich fantastici!
GIOVEDì 22 SETTEMBRE
La mattina abbiamo visitato il Quincy Market, centro commerciale caratteristico del luogo, situato nel quartiere di Chelsea e in seguito abbiamo percorso per un breve tratto La High Line. Tramite la metrò abbiamo raggiunto il quartiere di China Town dove abbiamo comprato numerosi souvenir a prezzi molto contenuti. L’intero pomeriggio è stato dedicato allo shopping lungo la Fifth Avenue e Times Square: Abercrombie, Hollister, Tiffany, Forever 21, Hard Rock Cafè e Ralph Lauren.
Cena al Grand Central Terminal (prosciutto di San Daniele) e dolce da Magnolia Bakery.
VENERDì 23 SETTEMBRE
Giornata interamente dedicata ad una gita fuori porta: visita alla capitale federale degli Stati Uniti d’America… Washington!
Sveglia all’alba per raggiungere la stazione di MegaBus in zona Hudson Yards (situata all’incrocio tra la 34esima e l’11esima strada), una sorta di servizio bus relativamente economico ma anche qualitativamente elevato (corriere con wifi e servizi igenici).
Partiti alle ore 8.00 da New York siamo arrivati a WDC alle ore 13.15. La giornata è stata caratterizzata da un caldo soffocante che ci ha leggermente rallentati.
Visti i tempi stretti (7 ore totali a disposizione) ci siamo immediatamente diretti verso l’edificio del Campidoglio (sede del Congresso americano) che abbiamo visto solamente dall’esterno. In seguito ci siamo spostati sul Mall, ovvero lo spettacolare e scenografico parco che si estende per 3,1 km da Capitol Hill. L’area verde, che richiama molto i giardini di Versailles, è arricchita da numerose fontane, laghetti artificiali e sentieri che si inoltrano tra gli alberi.
Dopo una breve pausa pranzo nei pressi del Washington Monument (il colossale obelisco alto 165 metri), ci siamo diretti verso la meta più gettonata: la Casa Bianca, residenza ufficiale del Presidente degli Stati Uniti d’America. Emozione fortissima, ma anche un briciolo di delusione perchè, per motivi di sicurezza, la White House la si può osservare solamente da molto lontano. Tuttavia, quel giorno, si esibiva un’orchestra nei giardini della residenza e, secondo le indiscrezioni dei presenti, tra gli spettatori c’era anche il presidente Obama.
Succesivamente, sotto il sole cocente, ci siamo diretti verso il memoriale della Guerra del Vietnam e da lì abbiamo raggiunto il Lincoln Memorial. Abbiamo riposato all’ombra del sontuoso edificio, in stile tempio greco, sormontati alle nostre spalle dalla statua del presidente Lincoln, alta ben 5 metri.
In seguito abbiamo visitato il museo Aerospaziale dello Smitsonian… veramente unico nel suo genere! Non avendo ulteriore tempo a disposizione per visitare il cimitero di Arlington, siamo rientrati nella stazione in attesa del bus per il ritorno. In corriera abbiamo constatato che la visita di Washington avrebbe richiesto almeno 3 giorni e magari qualche grado di meno!
L’ora di partenza era prevista per le ore 19.30 e siamo arrivati a New York a mezzanotte circa.
SABAT0 24 SETTEMBRE
Sveglia all’alba per comprare gli ultimi souvenir sulla Fifht Avenue, in un negozio vicino all’Empire, molto più economico di Chinatown… a saperlo prima!
Dopo aver salutato Times Square, abbiamo lasciato l’Hotel Jolly Madison e abbiamo raggiunto la 33esima strada, all’incrocio tra la 11esima e la 12esima Avenue, dove si trova l’autostazione di Megabus. Alle ore 13.00 siamo partiti in direzione … Boston! (abbiamo prenotato i biglietti online, solo andata, al costo di 40 $ a testa).
Siamo arrivati alla South Station di Boston alle ore 17.15. Dopo un breve tragitto attraverso la metro abbiamo raggiunto il nostro B&B in zona Back Bay, vicino a Newbury Street, la strada dello shopping di Boston. Il B&B era molto rustico e caratteristico… bello ma scomodo: la stanza era molto piccola, il letto era altrettanto piccolo, il bagno era separato dalla camera e l’ambiente insonorizzato rendeva necessario l’utilizzo dei tappi per le orecchie (nella strada sottostante passava frequentemente il tram).
La sera stessa, nonostante la stanchezza, abbiamo deciso comunque di fare una passeggiata lungo Newbury Street e abbiamo cenato da Shake Shak.
DOMENICA
Attraverso la metro (abbonamento card per una settimana), abbiamo raggiunto l’aquario di Boston: la visita è durata circa 1 ora e mezza.
Successivamente abbiamo intrapreso la Freedom Trail, un percorso che si snoda lungo le vie della città (contrassegnato con delle mattonelle rosse), che passa attraverso i luoghi e gli edifici simbolo della guerra di indipendenza del 1776 dall’impero britannico.
Abbiamo pranzato al Quincy Market, un mercato caratteristico al coperto. Da provare… la zuppa di pesce! Nel medesimo complesso si trova anche la Faneuil Hall, un edificio storico attualmente trasformato in zona commerciale.
Nel pomeriggio, abbiamo continuato la visita di Boston seguendo la Freedom Trail, prima nel quartiere del North End e poi a Charlestown dove si trova il Bunker Hill Monument, un obelisco molto alto da cui è possibile osservare la città. Purtroppo, l’ultima salita era prevista per le 16.30 e non siamo riusciti ad arrivare in tempo. Ci siamo quindi diretti verso la zona portuale dove abbiamo potuto ammirare la USS Constitution, la più antica nave da guerra della marina militare ancora galleggiante e il vicino museo. Successivamente abbiamo raggiunto il Pier 6 (molo 6), da cui è possibile osservare un favoloso skyline della città, riflesso nell’acqua del porto.
La sera abbiamo cenato lungo Newbury Streer con una cioccolata calda e un gelato.
LUNEDì
L’intera mattinata è stata occupata dalla visita del quartiere di Cambridge e in particolare delle 2 università più note e accreditate al mondo: Harvard e il MIT. Abbiamo fatto un primo tour gratuito dell’Università di Harvard, con la guida di una studentessa, che ci ha spiegato dettagliatamente (in inglese) come si svolge la vita e le lezioni all’interno del Campus. I tour si prenotano all’info point del campus, durano circa un’ora e partono alle 10:00 di mattina. Il tour non comprende la visita interna degli edifici come la biblioteca, le facoltà e le classi… si avverte un po’ di snob.
La giornata è proseguita con la visita autonoma del MIT, solamente attraverso una cartina facilmente reperibile all’info point dell’univeristà (numero 77 di Massachusetts Avenue). La cartina è molto semplice da seguire e riporta anche le varie informazioni degli edifici universitari (sparsi su un’area molto vasta). Il tour coinvolge le persone portandole fino all’interno delle classi… ci si confonde facilmente con le centinaia di studenti all’interno dei corridoi!
Abbiamo deciso di pranzare presso il centro studenti dove abbondano i fast food… si mangia “bene” e si spende poco!
L’ultima parte della giornata è stata occupata dalla visita al Prudential Center, un osservatorio posto sul grattacielo più alto della città da cui è possibile avere una vista a 360 gradi di Boston (nel biglietto sono comprese le audioguide). Successivamente siamo entrati nella Boston Library, una delle biblioteche più grandi del mondo situata a Copley Square. Da Copley Square abbiamo proseguito a piedi fino al Public Garden, un magnifico giardino botanico ricco di opere d’arte a cielo aperto. Il Public Garden è connesso al Boston Common, il grande parco e polmone verde della città. Dal parco è possibile ammirare la Massachusetts State House, il palazzo del governo dello stato del Massachusetts.
La visita è proseguita attraverso Bacon Hill, un quartiere molto caratteristico che si distingue per la singolare tranquillità, gli edifici in stile inglese e le stradine acciottolate. Qui risiede l”aristocrazia” della città. In particolare lungo Canal Street ci sono decine di negozi per gli appassionati di antiquariato.
La sera siamo ritornati nel quartiere del North End, disseminato di ristoranti italiani (piuttosto costosi), dove abbiamo mangiato un buonissimo cannolo siciliano da Mak’s per poi concludere la cena con qualche trancio di pizza al Quincy Market.
MARTEDì
Nell’ultimo giorno di vacanza negli USA abbiamo visitato, in prima mattinata, la Trinity Church (chiusa il giorno prima) e successivamente il “Museum of Fine Arts”. Dopo un veloce pranzo a base di Pringles sulle panchine al di fuori del museo ci siamo spostati al Museo di storia naturale per una visita di 2 ore circa: un viaggio nella scienza attraverso percorsi interattivi molto coinvolgenti… gli americani riescono a spiegare concetti scientifici molto difficili attraverso dei semplici modelli giocattolo!
Il resto del pomeriggio lo abbiamo speso per gli ultimi acquisti lungo Newbury Street e in zona Prudential Center. Abbiamo poi cenato da Joe’s (1 street): 1 sandwich con pesce e patatine e 1 sandwich con pollo e bacon… 30$ in 2 compreso il bere!
Abbiamo quindi salutato Boston e siamo rientrati in hotel.
MERCOLEDì
Sveglia molto presto per raggiungere la South Station dove ci aspetta il bus per New York. Purtroppo a causa di un inconveniente tecnico, siamo partiti con circa un’ora di ritardo e a Manhattan siamo rimasti imbottigliati nel traffico per un un’altra ora. Attraverso la linea rossa della metro siamo arrivati a Jamaica Station e di lì abbiamo preso l’Air Train verso il JFK. L’ansia di prendere l’aereo ha reso questa giornata particolarmente stressante, ma alla fine siamo arrivati in aeroporto nei tempi giusti e c’è stato tutto il tempo per mangiare un ultimo hamburger da Shake Shak.
Dopo 18 giorni di vacanza oltreoceano, siamo decollati da New York con un pizzico di stanchezza e, senza nasconderlo, anche con una buona dose di nostalgia per la nostra Italia e il nostro Friuli!
Tuttavia, eravamo entusiasti di aver visto New York, che fino al mese prima era il sogno nel cassetto, una città lontana stampata sul poster delle nostre camerette. Eravamo ancora increduli di aver in parte assaggiato il “sogno americano” e di aver passeggiato lungo le vie dove hanno camminato milioni di persone, politici, attori famosi, star e di aver respirato l’aria di una città davvero cosmopolita e straordinaria da tutti i punti di vista. Il modo in cui questo viaggio ha influenzato per sempre le nostre vite può essere descritto solamente da questa frase: “è strano tornare a casa… è tutto uguale… gli stessi odori, le stesse sensazioni, le stesse cose… ti rendi conto che l’unico ad essere cambiato sei tu”.
Christian e Pamela