Sri Lanka zaino in spalla 2
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Partiamo pieni di aspettative e impreparati. Non abbiamo aspettative sul cibo, che invece si rivelerà sorprendentemente piacevole. Prepariamo il viaggio strada facendo, affidandoci all’istinto e facendoci limitare dal tempo a disposizione. Il tragitto prende le seguenti forme: Colombo-Trincomalee (Uppaveli)-Kandy-Nuwara Eljia-Horton Plains and World’s End-Udawalawe-Haputale-Tangalla-Mirissa-Galle-Colombo. Sacrifichiamo il nord – con non pochi dispiaceri – e le aree culturali centrali – troppo turistiche e costose per i nostri gusti -.
Ci muoviamo con i mezzi locali, perlopiù autobus e qualche treno. Gli autobus sono efficientissimi ed estremamente economici (un esempio: per la tratta Colombo-Trincomalee, della durata di 7 h per più di 200 km di distanza, spendiamo poco più di 2 euro), tutta le gente locale usa questo mezzo di trasporto per girare il paese e non abbiamo mai avuto problemi di carenze di autobus. I treni sono decisamente meno frequenti e in ore mattutine, ma essenzialmente molto più suggestivi. Girare in tuc tuc è un’ottima e pratica soluzione per i centri abitati, mentre per le lunghe distanze i prezzi si fanno decisamente più consistenti. Contrattate e chiarite subito il prezzo di viaggio per evitare situazioni spiacevoli!
Siamo molto attrezzati dal punto di vista meteorologico, temendo i monsoni nella parte sud-occidentale. In realtà abbiamo dovuto raramente usare i nostri kway e ombrelli. Gli acquazzoni durano pochi minuti e possono essere facilmente fronteggiati riparandosi sotto qualche tettoia. Sicuramente il sud nel mese di agosto è una zona a rischio per gli acquazzoni.
Trincomalee
Soggiorniamo ad Uppaveli. Il tardo arrivo non ci lascia molta scelta per quanto riguarda le sistemazioni. Troviamo spazio all’Acqua Hotel sulla spiaggia, nelle piccole buche per backpacker (circa 7 euro in due). Mangiamo molto male sulla spiaggia ma meglio sulla strada principale. Uppaveli si dimostra essere una meta turistica, ma comunque piacevole. Facciamo una gita alla Pigeon Island, splendida ma cara (20 euro a testa). Posto interessante se si ama la vita da spiaggia, le feste notturne e le comodità occidentali. Noi abbiamo fatto invece un po’ fatica ad adattarci, e ci spostiamo in fretta verso l’entroterra.
Kandy
Le sistemazioni a Kandy sono molto piacevoli e quasi tutte sulle colline circostanti. Lievemente più care rispetto alla media (noi spendiamo 35 euro in due), ma anche di un livello più alto. Nonostante la necessità di tuc tuc per raggiungerle, dormire sulle colline è un’esperienza unica e rinfrescante. Capitiamo nel periodo del Perhera, la città è gremita di gente ed il Perhera è molto emozionante. Ottimo posto per fare shopping: approfittatene! In altre località lo shopping sarà quanto mai arduo.
Nuwara Elia
Località assurdamente sorprendente. Si mostra ai nostri occhi come una tranquilla cittadina inglese di montagna, ma abitata da cingalesi in infradito e con tanto di sciarpa e cappello! Decisamente insolito e divertente. E’ la località preferita dai locali per fuggire all’afa, i prezzi sono assurdi per noi e la qualità – se si vuole rimanere in cifre contenute – disastrosa. Non merita più di una giornata
Horton Plains and World’s End
L’accesso al parco si fa pagare, il posto è splendido e l’escursione piacevole. Purtroppo, il World’s End rischia di essere annebbiato e troveremo vedute sulle vallate molto più spettacolari ad Haputale (e pure gratis!).
Udawalawe
Con un gruppo di srilankesi ci avventuriamo in un safari nell’Udawalawe. Il safari merita, giriamo per 3 ore e vediamo una miriade di elefanti, bufali, pavoni, coccodrilli e volpi. Il parco è bellissimo anche solo per il paesaggio.
Haputale
Haputale ci entra nel cuore. E’ uno dei posti che faremo più fatica a lasciare e che ricorderemo con più fermezza. Soggiorniamo al Dias Rest, a pochi minuti in tuc tuc dal paesino e immerso in una splendida vallata di piantagioni di thè. Amiamo il Dias rest e tutta la zona per l’atmosfera accogliente e casalinga, per i panorami magici e mozzafiato, per le passeggiate rilassanti e coinvolgenti. Visitiamo il Lipton’s Seat all’alba e la vicina fabbrica di thè. Facciamo anche una piccola escursione seguendo i binari del treno fino a Idalgashinna. Amiamo tutto di questa zona, e sorprendentemente si rivela poco frequentata dai turisti a dispetto della vicina Ella. Se riuscite, fate il tragitto in treno per arrivarci!
Tangalla
Ecco l’altro posto che ci entra nel cuore. Viviamo essenzialmente la spiaggia al confine con Rekawa Beach: deserta, splendida e avvolgente. Dormiamo prima al Peackok (circa 17 euro in due), dentro la zona lagunare, e poi ci concediamo una notte in riva al mare, alle cabanas dello Shiva (quasi 50 euro in due). Entrambi consigliatissimi, ma dormire nelle cabanas in riva al mare non ha prezzo! Cerchiamo per due notti di avvistare le tartarughe che vengono su queste spiagge a depositare le uova tra febbraio ed agosto, purtroppo invano. Il posto rimane magico lo stesso. Difficile fare il bagno per le onde troppo alte, e noi becchiamo due giornate essenzialmente nuvolose. Il posto è talmente bello che, nonostante questo, ci fa venire voglia di abbandonare tutte le altre nostre mete e fermarci lì. Ma resistiamo alla tentazione e procediamo
Mirissa
Meta turistica, ma sicuramente ha il suo perché. La spiaggia è molto bella. Apprezziamo molto anche i massaggi ayurvedici del Secret Garden (2500 rupie, circa 17 euro per 60 minuti di trattamento).
Galle
Che dire di Galle? Ci aspettavamo molto di più, specialmente dal forte. Il forte è bello e suggestivo, ma ai nostri occhi si presenta desolato e pieno di negozietti cari e turistici. Alla fine, passeremo molto più tempo fuori dalle mura che dentro. Per svagarci andiamo alla vicina Jungle Beach e Peace Pagoda, piacevoli!
Colombo
Ci concediamo un pomeriggio di shopping a Colombo e setacciamo Pettah e Galle Rd. Nonostante i nostri propositi, compriamo ben poco e rimpiangiamo il mercato di Kandy. Ci rifugiamo in un supermercato per fare –almeno!- scorta di generi alimentari.
Nel complesso, meta consigliatissima. Difficile raccontare le sensazioni e le esperienze di una paese tanto caloroso e avvolgente. Tutto ti entra dentro, ma è la gente che fa la differenza, qui come ovunque. Conserviamo sorrisi e sguardi, e ci troviamo pieni della bellezza di questo popolo. Le corse in autobus, il rice and curry mangiato su due piedi con le mani sporche e succulente, aggrapparsi ad un treno in corsa, sorprendersi su un dirupo in cima alle piantagioni di tè, camminare nella notte di luna piena alla ricerca dei viaggi di tartarughe, e ci ritroviamo densi di nuove persone e nuove parole.