Sri Lanka, un tour completo di una bellissima isola
È sicuro, state tranquilli! Anche a noi hanno fatto pensare gli attentati di Pasqua 2019, ma durante la vacanza non abbiamo mai avuto la minima preoccupazione e in giro si incontrano un sacco di militari che effettuano controlli, soprattutto vicino ai luoghi religiosi. Guidare, lato della carreggiata a parte, è complicato. Consiglio di evitare il noleggio di un’auto e di affidarsi ad un driver come abbiamo fatto noi, anche perché il costo è veramente ridicolo. Le strade sono ben asfaltate, ma guidare è difficile a causa del traffico, causato dai numerosi e dai più disparati mezzi di locomozione, e dei pochissimi cartelli stradali che già sono pochi e spesso sono scritti in singalese. Gli ATM non sono molti. Nelle città si trovano facilmente, ma in giro sono rari. Procuratevi banconote di piccolo taglio perché molti venditori non accettano quelle di alto valore. Carte di credito? Spesso non vengono accettate nei ristoranti o negli alberghi, quindi portatevi sempre dei contanti. Per le telefonate e per internet consiglio di fare una scheda locale perché costa meno, a meno che il vostro operatore non abbia un’offerta più che valida. Il cibo è un po’ ripetitivo, sicuramente speziato, ma buono. Se non vi piace il piccante dite sempre “no spicy”. Quando siete al mare, per variare un po’, mangiate del pesce alla brace, sempre freschissimo e meno speziato rispetto alle altre cose. I venditori non sono assolutamente insistenti, ma spesso giocano sul prezzo. Preparatevi a trattare. Finite le premesse comincia il racconto della nostra avventura.
15 e 16 agosto – Volo e arrivo a Colombo
Dopo aver rinunciato alla grigliata di Ferragosto, nel tardo pomeriggio ci mettiamo in viaggio in direzione Malpensa. Il volo con Emirates lo abbiamo prenotato a metà marzo, ma ovviamente prima si prenota meglio è. Il più conveniente, circa 900 euro, e comodo preveda un veloce scalo a Dubai sia all’andata che al ritorno. Diciamo che in circa 14 ore abbiamo comodamente raggiunto lo Sri Lanka perché la compagnia degli Emirati Arabi è una garanzia sia in termini di puntualità che in termini di servizio. Atterrati a Colombo nel pomeriggio del 16 agosto abbiamo conosciuto il nostro driver Tusita e la nostra guida “Antonio”, fidati collaboratori di Manjula. Essendo quattro viaggiatori in compagnia di due accompagnatori non avevamo un’automobile, ma un comodissimo van in cui saremmo potuti stare tranquillamente in dieci. In Sri Lanka per fare pochi km serve tempo e tra Colombo e la nostra prima tappa al sud dell’isola i km non sarebbero stati pochi. Dopo circa due ore di viaggio e una breve tappa con il primo approccio al cibo locale (riso e curry per iniziare col piede giusto. Meno di 10 euro e abbiamo mangiato in quattro) arriviamo al Sunny mood di Unawatuna, comodo e pulito appoggio per visitare il sud. La stanchezza del viaggio non si fa sentire, quindi dopo una veloce doccia ci infiliamo in una festa in onore di Buddha tradotta in una fila infinita di bancarelle che termina al tempio del paese. Bagno di folla in cui praticamente siamo gli unici turisti. Un po’ osservati speciali, soprattutto dai simpatici bambini che salutano, ma tutto assolutamente tranquillo. Prima di dormire una buona birra locale che ci accompagnerà per tutta la vacanza: la Lion beer. La lager è una leggera e discreta birra. Oltre a quella classica fanno un’ottima Stout, purtroppo introvabile nella maggior parte dell’isola!
17 agosto – Galle e Mirissa
Il primo giorno pieno inizia con una colazione al nostro hotel a base di frutta buonissima, pane tostato con burro e marmellata, pancakes ripieni di cocco e miele e bevande fredde e calde. Questa sarà una colazione che ci accompagnerà per tutta la vacanza, sempre seguita per chi lo desidera da uova cucinate al momento. La mattina l’abbiamo trascorsa a Galle. Ci aspettavamo di più, ma il forte rimane comunque carino da visitare e una passeggiata si fa più che volentieri. Non fa caldissimo, ma c’è molta umidità e il tempo è nuvoloso, ad agosto il sud è così. Terminata la visita ci siamo diretti a Mirissa con la tappa obbligatoria a vedere i famosissimi pescatori sui trampoli. Molto fotografici anche col mare mosso. La parte triste è che vogliono essere pagati per essere fotografati, però posso assicurare che pescano davvero. Consumiamo un ottimo pranzo a base di riso col pesce e pesce fritto, tutto innaffiato dall’immancabile birra. A metà pomeriggio iniziamo il viaggio verso il parco nazionale Udawalawe e prima di sera raggiungiamo l’hotel Niwahana, che si trova a due passi dall’ingresso del parco. Intorno alla struttura non c’è nulla, ma le camere sono pulite e molto colorate. Viste le poche alternative ceniamo in hotel gustando dei buonissimi noodles e del pollo, poi a dormire perché la sveglia suonerà molto presto.
18 agosto – Udawalawe national park, Buduruwagala, cascate Rawana e ponte dei nove archi
La sveglia delle 5.30 ci ha sballati un po’, ma con la colazione al sacco fornita dall’hotel ci dirigiamo con la jeep all’ingresso del parco. Il parco è molto grande e si balla parecchio in quanto ci sono delle buche molto profonde, ma lo spettacolo della natura merita la visita. Il nostro giro è durato circa tre ore e abbiamo visto tantissimi animali, soprattutto bufali, coccodrilli, scimmie e cervi. Tantissimi uccelli molto colorati e alcuni elefanti immersi nei bellissimi panorami che il parco offre. Al termine della visita, dopo una breve rinfrescata, partiamo per raggiungere il sito di Buduruwagala. Arrivati siamo quasi soli e non ci sono molti turisti. È obbligatorio indossare pantaloni lunghi e coprirsi le spalle, ma all’ingresso danno un sarong per i meno organizzati. Non è necessario togliere le scarpe e nel giro di qualche centinaio di metri si raggiungono le statue scolpite nella roccia. Quella centrale, di circa quindici metri è la più spettacolare, ma anche le altre sono molto belle. Proseguendo verso Ella ci fermiamo a visitare le cascate Rawana. Cascate carine, ma affollatissime, è pieno di gente del posto che fa il bagno e di bambini che giocano. Nel pomeriggio arriviamo ad Ella, dove alloggeremo al Rawan face. Hotel carino e pulito con una vista spettacolare. Un po’ fuori dal centro, ma la vista dalla reception e dalla camera è meravigliosa. Appena arrivati piove parecchio, ma è presto e non vogliamo stare fermi, così chiediamo alla guida di anticipare la visita al ponte dei nove archi. Appena il cielo dà tregua raggiungiamo uno dei posti più magici e fotografati dell’isola. Il tempo passa tra una foto e l’altra e, soprattutto, l’atteso passaggio del particolare treno azzurro. La sera ceniamo al 360. Posto turistico, ma servono anche cibo tipico. Proviamo sia roti sia kottu accompagnati da musica dal vivo.
19 agosto – Lipton’s seat, Haputale e piccolo picco di Adamo
La mattina, dopo la colazione con vista, ci dirigiamo verso Lipton’s seat. Strada un po’ tortuosa, km finali con il tuk tuk e in cima la bellissima cornice delle piantagioni di tè che Sir Lipton era solito ammirare. Una nebbiolina ci impedisce di godere della vista completa, ma rende tutto molto suggestivo. Ovviamente gustiamo una tazza di tè, molto buono, e al posto di qualche biscotto ci vengono portate delle ottime polpettine di verdure…vediamolo come un aperitivo. Dopo la visita facciamo un breve passaggio ad Haputale e torniamo in hotel dove pranziamo a base di riso fritto misto. Nel pomeriggio andiamo al piccolo picco di Adamo, meno famoso del principale pellegrinaggio, ma più abbordabile. Dopo una mezz’ora di scalini interminabili arriviamo in cima e la vista è bellissima, fortunatamente qui è sereno. Al termine dell’escursione ci beviamo qualcosa di fresco in attesa del corso di cucina tipica. La signora che ci ospita è molto gentile e ci insegna a cucinare alcuni piatti della cucina singalese. Prepariamo i roti, le lenticchie, la zucca, le melanzane fritte e l’immancabile riso giocando con le infinite spezie che questa terra offre. Ovviamente al termine della lezione mangiamo tutto e, stanchi ma soddisfatti, andiamo a dormire.
20 agosto – Treno, cascate Ramboda e fabbrica del tè
Sveglia all’alba per prendere il treno dalla stazione di Ella con destinazione Nanu Oya. Per non viaggiare scomodi abbiamo prenotato con discreto anticipo i posti in prima classe, la differenza di prezzo è ridicola e con circa 10 euro a testa abbiamo preso i biglietti nelle carrozze più comode con aria condizionata. Il viaggio, non a caso, è un’esperienza molto consigliata. Si vedono un sacco di panorami immersi nel verde e il treno è pieno di gente che si sporge per fare le più classiche foto social. Ad ogni stazione si viene invasi dal profumo del cibo e dai sorrisi dei bambini che vedono passare il treno. All’arrivo ci attendono la guida, il driver e partiamo per le cascate Ramboda. Da vicino non ci hanno fatto una grande impressione, ma arrivati all’omonima fabbrica del tè ci siamo accorti che sono ben più belle di quello che si riesce a vedere da vicino. La visita alla fabbrica è piacevole e al termine ci fanno gustare tutti i tipi di tè. Inutile dire che abbiamo svaligiato lo shop! Nel pomeriggio raggiungiamo Kandy. Non alloggiamo in centro, ma anche dall’hotel Secret view la vista è magnifica. La sera facciamo chiamare un tuk tuk e facciamo un giro nella bellissima città di Kandy. L’orario è ancora quello di punta, ma il giro del lago si fa molto volentieri e ci godiamo un bellissimo tramonto. Ceniamo all’Empire cafè, di fronte al tempio del sacro dente. Sandwich buonissimi giusto per variare un po’.
21 agosto – Kandy
Dopo la solita colazione partiamo per la visita della città. Prima tappa il giardino botanico, molto bello e anche se c’è da camminare la mattina scorre in modo davvero piacevole. Nel city tour ci fermiamo ad un negozio in cui si lavora la seta e, ovviamente, compriamo qualcosa. Si spende veramente poco e si trovano dei prodotti davvero di qualità. Nel primo pomeriggio visitiamo il tempio del sacro dente. Ovviamente è necessario togliere le scarpe e coprirsi gambe e spalle. Il tempio è molto bello e si respira un’aria molto particolare; anche il museo contiene cose molto interessanti. All’uscita facciamo qualche metro in più e visitiamo il cimitero risalente ai tempi dell’occupazione. Il custode ci accoglie facendoci fare un giro completo. Ad ogni tomba si ferma per raccontare la storia trasformando un veloce passaggio in un’interessante esperienza. La sera, dopo un po’ di relax in hotel, ceniamo allo sky lounge da cui si gode una vista magnifica.
22 agosto – Tempio induista Matale, giardino delle spezie, Dambulla e roccia di Pidurangala
La lunga giornata inizia con il tempio induista di Matale. Durante il tragitto facciamo fermare l’autista per assaggiare il durian da una bancarella. Devo dire che, puzza a parte, a noi è piaciuto. La digestione non è piacevolissima perché torna su un po’ del sapore poco carino, ma consiglio l’esperienza. Tornando al tempio devo dire che è bellissimo e molto scenografico. Bisogna accedere scalzi e ben coperti. La visita è abbastanza rapida e prima di Dambulla facciamo tappa in uno dei tanti giardini di spezie. Una guida ci mostra le piante e ci spiega un sacco di cose. Ovviamente al termine ci facciamo le scorte da portare a casa, un’ottima idea anche per dei regalini. Arrivati a Dambulla piove e a causa di un albero caduto non riusciamo ad arrivare ai famosi templi nelle grotte, quindi visitiamo solo il recente golden temple. Spostandoci verso il Sigiriya cottage, che ci ospiterà per una notte, il tempo migliora e dopo una breve sosta in hotel andiamo alla roccia di Pidurangala per iniziare la faticosa salita. La roccia più famosa è quella di Sigiriya, ma noi abbiamo scelto di salire su quella di Pidurangala. Purtroppo per questioni di tempo non siamo riusciti a fare entrambe, ma desideravamo troppo fare delle belle fotto alla roccia di Sigiriya e Pidurangala è il posto migliore. Durante la salita si incontra, oltre alle scimmie, un Buddha sdraiato. La parte finale è difficile e bisogna arrampicarsi sulle rocce. La vista, però, è stupenda; lascia davvero senza fiato. La sera ceniamo con un discreto hamburger vicino all’hotel e poi ci riposiamo.
23 agosto – Polonnaruwa e Aukana
La giornata non prevedeva il ritorno a Dambulla, ma non potevamo perderci le grotte. Arrivati alla scalinata che porta alle grotte iniziamo la salita e in quarto d’ora raggiungiamo un luogo meraviglioso. Consiglio di non perdersi questi luoghi perché i templi nelle grotte sono stupendi. Dopo la tappa torniamo al programma della giornata e ci dirigiamo vero il sito di Polonnaruwa. È possibile girare in bicicletta perché a piedi gli spostamenti sono impegnativi. Noi siamo fortunati e facciamo tutto con il nostro van raggiungendo gli ingressi dei principali luoghi da visitare. Polonnaruwa ci è piaciuta, anche se leggermente affollata dai turisti e dalle scuole. Prendetevi il tempo che serve perché è bello analizzare ogni singolo angolo. Nel pomeriggio facciamo tappa ad Aukana per visitare una bellissima statua di Buddha di 12 metri. Siamo praticamente da soli! La sera raggiungiamo il Margosa lake resort ad Anuradhapura in cui troviamo una bella piscina che ovviamente proviamo subito. Ceniamo in hotel e ci troviamo bene. Non c’è molta scelta, ma mangiamo bene, soprattutto dell’ottimo maiale.
24 agosto – Anuradhapura e Mihintale
Ricaricati al punto giusto con la necessaria colazione dedichiamo buona parte della giornata alla città reale di Anuradhapura. Come il giorno precedente è consigliata la bicicletta, ma noi facciamo tutto con il nostro driver. Le tappe non sono poche ed ognuna ha una sua atmosfera. A me è piaciuto tanto lo Stupa Ruwanveli Saya perché l’abbiamo visto dopo essere saliti in cima ad un nuovo stupa in costruzione. C’era un sacco di gente in preghiera e una discreta fila all’ingresso per i controlli, ma tutto filava via in modo molto naturale. In generale ritengo Anuradhapura una tappa che non può mancare, anche se porta via molto tempo. Nel pomeriggio, dopo una breve tappa in hotel ci siamo diretti verso il sito di Mihintale. Lo si raggiunge grazie ad una scalinata ed è molto suggestivo in quanto il panorama mozza davvero il fiato. Armatevi di pazienza per salire sulla roccia più alta perché c’è sempre un sacco di gente e, data la difficoltà della scalata, la fila si muove molto piano. La sera, dopo un bel bagno in piscina, cena in hotel.
25 agosto – Nilaveli e Uppuveli
La fatica del nostro intenso itinerario è arrivata alla fine e per gli ultimi giorni in terra singalese ci dirigiamo verso la parte ovest, che durante l’estate offre un mare tranquillo. A Nilaveli abbiamo alloggiato al Blue whale, una sistemazione comoda a pochi metri dalla spiaggia. Il proprietario possiede anche un beach club, il Sand life, raggiungibile con una camminata lungomare di circa un km oppure grazie ad un veloce giro in tuk tuk. Ovviamente l’abbiamo sfruttato al massimo per concederci un po’ di relax, tenuto conto che ci sono pochissime spiagge attrezzate. Per cena decidiamo di raggiungere Uppuveli, che offre più scelta in termini di ristorazione. Ceniamo al Cafè on the 18 gustando del buon pesce fresco, ma sarà solo l’inizio!
26 agosto – Pigeon island
La mattina comincia con una veloce colazione in vista dell’escursione a Pigeon island. L’organizzazione è ottima in quanto la barca viene a prenderci alla fine della strada tra l’hotel e la spiaggia. Saliamo e nel giro di 10 minuti siamo già sull’isola. In dotazione ci sono pinne, maschera e boccaglio per lo snorkeling e dopo una breve introduzione la guida ci invita a prepararci per uscire insieme a lui. La barriera corallina resite, ma visto il caos si incontrano un sacco di coralli morti. Lo snorkeling è comunque semplice e si vede un bel fondale. Inoltre si nuota a pochi metri da alcune bellissime tartarughe e squali pinna nera nemmeno troppo piccoli. Dopo quella che si può definire una visita guidata si è liberi di girare dove si vuole, sia sulla terra ferma sia in acqua. Tornati a Nilaveli ci rilassiamo al Sand life e la sera torniamo a Uppuveli per la cena a base di pesce freschissimo.
27 agosto – Trincomalee
Giornata di intenso relax a Nilaveli, ogni tanto ci vuole. Nel tardo pomeriggio partiamo, con un tuk tuk, per Trincomalee e visitiamo la città e il tempio induista di Koneswaram, molto carino. La città, invece, è abbastanza inquietante, quindi decidiamo di cenare ancora a Uppuveli.
28 agosto – Negombo
Per il giorno prima del volo avevamo già deciso di spostarci a Negombo, in quanto è molto vicina all’aeroporto. Diciamo che eravamo obbligati perché per attraversare l’isola ci sono 250 km e ci vogliono circa sei ore. Negombo è carina, ma è ancora scossa dagli attentati. Noi per altro non siamo in formissima, quindi ci rilassiamo al bellissimo hotel Suite 262 e andiamo a ricaricare le batterie per il viaggio di ritorno.
29 agosto – Viaggio di ritorno
Tra il nostro hotel e l’aeroporto ci sono circa quindici minuti di strada. Veniamo fermati tre volte dai militari per un controllo di passaporto e auto, a testimonianza di quanto si sia alzato il livello di sicurezza, soprattutto nelle zone colpite. Arrivati all’aeroporto procediamo con i rituali standard e torniamo in Italia dopo lo scalo a Dubai.
È stata una bellissima vacanza. La religione si respira davvero tanto e si vivono atmosfere molto intense. Intense come le spezie che si sentono ad ogni angolo e che accompagnano i viaggiatori. Ringrazio i miei compagni di viaggio Francesca, Daniela e Matteo per aver condiviso l’avventura. Ringrazio la guida Antonio e il driver Tusita per la compagnia. Ringrazio soprattutto Manjula, un professionista serio che consiglio. Contattatelo e organizzate il vostro viaggio insieme a lui. Lo Sri Lanka è una terra meravigliosa che ha tanto bisogno di turismo.