Sri Lanka sotto l’albero

Tour fai da te alla scoperta del triangolo culturale e tanto relax a Mirissa
Scritto da: Elisa Paoletti
sri lanka sotto l'albero
Partenza il: 21/12/2013
Ritorno il: 04/01/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Vacanze di Natale 2013-2014: si parte per lo Sri Lanka!

Quest’anno con buon anticipo (aprile) prenotiamo i biglietti aerei per lo Sri Lanka (andata Saudi Arabian Airlines – Ritorno Kuwait Airlines euro 1.990 circa per 3 persone). Non ero molto esaltata, l’anno precedente avevo visitato con entusiasmo il nord della Thailandia e temevo che lo Sri Lanka non avrebbe tenuto il confronto. Per fortuna mi sbagliavo…

Prima di iniziare ci tengo a precisare che il viaggio in Sri Lanka è davvero facile, ci si sposta semplicemente con i mezzi pubblici in tutto il paese, i bus coprono praticamente ogni tratta, transitano con molta frequenza ed hanno un prezzo irrisorio. Non hanno orari fissi, generalmente passano ogni 15-25 minuti e recano scritto su un cartellone la destinazione finale. Se non siete sicuri basta chiedere all’addetto ai biglietti, i cingalesi sono molto cordiali e disponibili. Si trovano bus normali o con aria condizionata. Io personalmente ho preferito i primi, più spaziosi e più autentici. So che esistono anche bus più turistici, ad un costo un po’ superiore, ma non ne ho visti. Sulla tratta Galle-Colombo è possibile prendere anche un bus ultra moderno che utilizza l’autostrada ad un costo un po’ superiore. Non siamo, invece, riusciti a provare il treno, completamente full (ma proprio full – non si riusciva neppure a salire!) nel periodo natalizio.

Gli Atm si trovano un po’ dovunque, al nord come al sud. Molti hotel/agenzie accettano anche gli euro e devo dire ad un buon cambio, a dicembre 2013 il cambio era circa 1 euro=178 rupie. Conviene, comunque, contrattare sempre nella valuta locale, poi fare il cambio.

La popolazione si esprime bene in inglese e ci si riesce a capire con i locali senza grandi difficoltà. Il costo della vita per noi occidentali è piuttosto basso, mentre decisamente costosi sono gli ingressi ai siti archeologici.

SABATO 21 DICEMBRE 2013 – DOMENICA 22 DICEMBRE 2013

(Volo di linea Roma-Jeddah, Jeddah-Colombo, trasferimento in taxi a Dambulla e visita del tempio).

Volo Saudi Arabian: Roma-Colombo con scalo a Jeddah. Purtroppo il volo parte di pomeriggio 15,30 quindi è impossibile riposare un po’. Durata del volo circa 5.30. Sul volo poco da dire, intrattenimento video solo in inglese (per fortuna mia figlia guarda tutto!), ma vario, cibo discreto, servizio pure. Sedili stretti. Lo scalo a Jeddah però è davvero terribile! L’aeroporto è quanto di più sporco ci si possa immaginare. Il duty free praticamente non esiste (non che si voglia comprare qualcosa, ma giusto per passare il tempo) e i posti a sedere sono davvero pochi. Per fortuna fra il ritardo del primo volo e le pratiche di sicurezza la sosta non è durata più di due ore. Nel secondo tratto siamo riusciti a sonnecchiare un po’. Arrivo a Colombo alle 10.00 circa ora locale. Fila interminabile al controllo passaporto, nessuno ha controllato il nostro visto!! (40 euro circa in 2!).

All’uscita dell’aeroporto c’era ad attenderci il nostro taxista, mandato dalla guesthouse che abbiamo prenotato per 3 giorni a Dambulla. Proviamo innanzitutto a ritirare da un ATM qualche soldo in valuta locale, senza successo purtroppo. I loro Atm chiedono di digitare la cifra che vuoi prelevare, ma noi siamo ancora troppo freschi per fare calcoli veloci e chiediamo troppi soldi! Per fortuna la macchina rifiuta e partiamo per Dambulla dove riproveremo.

Il nostro taxi è spazioso e confortevole e riusciamo a dormire 4 ore filate con i sedili reclinati, nonostante il nostro autista guidi come un pazzo. (E’ una caratteristica comune, occorre abituarsi!).

Arriviamo alla guesthouse alle 14,30 del pomeriggio. Ho prenotato al Blue Sky Guesthouse per 3 notti, molto economica e pulita di Dambulla. Ho pensato che, avendo una bambina piccola, fosse meglio, visto che il triangolo culturale non è servito benissimo dai mezzi pubblici, usare piuttosto un punto d’appoggio fisso e partire la mattina per le varie escursioni. E’ stata una buona scelta, ma avendo avuto un giorno in più avremmo potuto fare anche diversamente, con un risparmio sostanzioso e più tempo per goderci le numerose attrattive di questa zona. Ci riposiamo un po’, poi ci facciamo accompagnare da Upul (il proprietario della Guesthouse – disponibilissimo) al Tempio d’oro, punto di partenza per visitare il più importante Rock Temple (1.500 rupie a testa – bimba gratis). La salita è impegnativa, resa ancora più faticosa dal viaggio di quasi 30 ore che abbiamo alle spalle. La vista dall’alto è suggestiva, il tempio e le grotte sono affascinanti, ma la stanchezza non ce le fa apprezzare a dovere! La visita richiede circa 1,5/2 ore. Nessuno ha controllato il nostro biglietto!

Dovremmo visitare anche Sirigya, ma ormai è tardi e non ce la sentiamo di affrontare tutti quegli scalini!

Rientriamo e ci gustiamo una perfetta cena in guesthouse in compagnia di una simpatica turista inglese.

LUNEDì 23 DICEMBRE (Visita in taxi di Anuradhapura e Mihintale)

Sveglia alle 8 per una veloce colazione, poi si parte per Anuradhapura e Mihintale. Mia figlia sta già poco bene, le fa male lo stomaco. Sono un po’ indecisa, ma poi riesce a liberarsi, guarda mio marito e gli dice “Adesso sto bene babbo!”, decidiamo che è stata la verdura cruda della sera prima che probabilmente le ha dato fastidio. Dopo circa 1,5 ore siamo a Mihitale con tanto di multa (oggi il nostro autista sembrava anche più tranquillo!). Ci aspetta una bella salita, 1500 scalini mi pare, ma per fortuna il cielo è coperto! (Questo scarpinata è evitabile, dato che è possibile accedere anche ad un parcheggio più in alto, all’ingresso del sito) Dopo la prima scalinata si fa il biglietto, (credo 2500 rupie a testa circa – penso che siamo stati fra i pochi a pagarlo, infatti questo sito non è molto visitato dagli occidentali). Il sito si raggiunge tramite un’altra scalinata al termine della quale occorre levare le scarpe e lasciarle in custodia. Mihintale ci è piaciuta molto, il sito è grande, ma raccolto, da qui si può salire facilmente al Dagoba o al Budda; più impegnativa, invece, è la scalata alla roccia, i gradini sono scavati nella pietra e sono molto ripidi e scivolosi a piedi nudi, inoltre è molto affollato e non sempre è facile tenersi. Ma la vista dall’alto è FE NO ME NA LE!

Assolutamente da non perdere, anche perché è vicino ad Anuradhapura e non ci si impiegano più di 2-3 ore nella visita.

Proseguiamo per Anuradhapura. Costo del biglietto 3250 rupie a testa. Vorrei visitarla in bici, ma il mio taxista mi informa che il sito è davvero troppo grande per farlo in giornata con questo mezzo. È un caldo pazzesco (è mezzogiorno) e mi lascio convincere. Diversamente sarebbe stato impensabile, non avremmo visto tutto, ma ovviamente girare in automobile, scendendo/salendo ad ogni attrazione, rende la visita meno suggestiva ed emozionante. Il nostro fidato taxista ci accompagna ovunque, facendoci dono di una benedizione buddista (si potrà chiamare così??) e di un braccialettino allegato. Pranziamo alle 14 al Milano Restaurant consigliato anche dalla Lonely.. vi prego, evitatelo! L’atmosfera è carina, ma le pietanze non hanno nulla di italiano e il costo non è economico. Torniamo ad Anuradhapura e alle 18.15 finiamo il nostro giro (vi risparmio la lista delle attrazioni che è lunga e potete trovare esaurientemente spiegata ovunque), stremati. Torniamo a Dambulla per le 19.40. La padrona di casa prepara una cena ancora più deliziosa della precedente, che gustiamo insieme ad un giovane giapponese che ci fa invidia raccontandoci di aver già visitato 26 paesi (avrà si e no 26-27 anni) e di far 2 viaggi all’anno!

MARTEDì 24 DICEMBRE (Visita in taxi di Sigiriya e Polonnaruwa)

Sveglia alle 8 anche questa mattina, colazione veloce e partenza per Sigiriya con stop a Dambulla per lasciare qualche vestito in lavanderia (al fiume più che altro!). La fila per fare il biglietto è piuttosto lunga (3900 rupie a testa!), mentre aspetto mio marito, vengo assalita da insistenti guide che mi spiegano quanto sia lungo il cammino fino alla vetta e quanto sia necessario il loro aiuto! Pur essendo in vacanza, riesco a spazientirmi! Mi passa presto e iniziamo la nostra passeggiata tra i giardini, caverne, scorci di questo meraviglioso sito archeologico. Sigiriya è davvero affascinante e varrebbe la pena dedicarle almeno una giornata intera. Purtroppo noi non l’abbiamo, così dopo aver fatto qualche foto ci dirigiamo verso la scalinata principale, dove ci attende una lunga fila. Nel frattempo, inizia anche a piovigginare, qualche minuto non di più, non ci possiamo lamentare, siamo consapevoli che con il sole sarebbe stata un’escursione faticosissima. Dopo una mezz’ora riusciamo ad arrivare alle grotte, con i loro affreschi ben conservati, ma usciamo presto poiché abbiamo una bambina e le grotte sono letteralmente sospese nel vuoto. Qualche altro scalino ed arriviamo finalmente allo spiazzo che precede la salita dalla porta del leone. Qui incontriamo in nostro fidato autista, che beato ci dice che sono già 20 minuti che ci aspetta! Dopo esserci riposati qualche minuto, ci accingiamo a salire quest’ultima ripidissima scalinata. Dalla porta ci vogliono altri 20 minuti impegnativi, ancora di più per il mio povero marito che per buona parte porta in braccio la bambina, ma ne vale veramente la pena! La vista dall’alto è superba e di qui si possono ammirare una serie di costruzioni, piscine, giardini, perfettamente curati. Girovaghiamo un po’ immaginandoci la vita in questo antico palazzo/monastero. Ci dispiace andarcene! Questo posto, è considerato l’ottava meraviglia del mondo e pur non avendo visto le altre sette, siamo perfettamente d’accordo. Anche la discesa si presenta impegnativa, la scalinata è molto ripida e la nostra piccola scivola ogni tanto, ma impieghiamo neanche mezz’ora. E’ presto, però andiamo a mangiare perché vogliamo riposare un po’. Il nostro autista ci accompagna in un ristorante molto turistico, mangiamo benino, ma è piuttosto sporco.

Da qui partiamo per Polonnaruwa, dove arriviamo per le 14 circa. Costo del biglietto (3250 rupie a testa) Visitiamo prima il museo e la zona meridionale… poi, ahimè, affittiamo le bici! Solo 300/400 metri ci separano dall’ingresso al sito archeologico, ma rischiamo di essere investiti troppe volte per i miei gusti! Inoltre è un po’ tardi e mentre la prima parte si visita agevolmente in bici, quadrilatero e zone circostanti, il gruppo settentrionale è un po’ distante, la strada piena di buche, così ci facciamo accompagnare dal nostro autista. Sono quasi le 17.30 e fra poco sarà buio. Alle 18 riconsegniamo le nostre bici e torniamo a Dambulla. Polonnaruwa ci è piaciuta molto, certo che dopo aver visto Sigiriya perde un po’, ma visitarla è d’obbligo!

Dopo un’ora e trenta siamo a Dambulla, salutiamo il nostro autista (da domani prenderemo l’autobus) ci facciamo una bella doccia e ceniamo in compagnia di una coppia francofona.

MERCOLEDì 25 DICEMBRE (Trasferimento in bus a Kandy e visita del Tempio del Dente)

È il nostro ultimo giorno a Dambulla, dobbiamo spostarci in mattinata a Kandy. Siccome non ci interessa visitare il giardino botanico, ma solo il tempio d’oro, decidiamo di prenderci la mattinata comoda. Così lasciamo la nostra bambina giocare con la figlia e le nipoti della proprietaria della guesthouse e ne approfittiamo per sistemare le valigie e prepararci al tour serrato che ci aspetta. Alle 11 salutiamo i bambini e ci facciamo accompagnare alla fermata del bus con le nostre valigie. Il fratello di Upul continua a ripeterci che abbiamo una valigia troppo grossa e una bambina e che il viaggio non sarà agevole, ma non demordiamo! Aspettiamo il bus 43 per Kandy, ad una polverosa fermata all’inizio di Dambulla (le probabilità di trovare posto a sedere sono maggiori rispetto alla stazione) con altre 20 persone, e già incrocio le dita sperando che il bus arrivi presto, è un caldo pazzesco e le macchine passano a 10 cm dai nostri piedi! La dea bendata mi ha ascoltato, 3 minuti ed arriva un bus, è però davvero troppo pieno ed è quello senza aria condizionata, per cui decidiamo di aspettare il prossimo. Dopo un paio di minuti arriva un minibus con aria condizionata e con notevoli sforzi carichiamo i nostri bagagli e occupiamo gli ultimi due posti liberi. Alle fermate successive il bus si riempie e per 20 minuti stiamo stipati come sardine. Viaggiamo ad una buona andatura, nonostante l’ultimo tratto sia in salita e dopo poco meno di 2 ore arriviamo a Kandy. Il bigliettaio ci avverte che dobbiamo scendere. L’autista ha il buon cuore di perdere due minuti del suo prezioso tempo per farci scendere velocemente (gli altri sono scesi al volo – i bus in Sri Lanka non si fermano, rallentano solo!) davanti al tempio del dente. Qui un tuk tuk ci accompagna alla nostra guesthouse che si trova a circa 400/500 metri prima della fermata (vabbé!) non prima di averci detto che è brutta e sporca. Ma io ho prenotato con attenzione e anche se mi trovo davanti ad una porta su un muro bianco continuo a credere di aver fatto la scelta giusta. Ed infatti così è stato! (Madugalle Friendly Family Guesthouse) Ci rilassiamo mezz’ora poi decidiamo di fare il nostro pranzo di natale da Pizza hut e di visitare subito il Tempio del Dente. Il tempio è suggestivo, molto ricco e affollatissimo. (costo 1000 rupie a testa). Subito dopo la visita ci rechiamo alla stazione dei treni, sperando in un miracolo di Natale. No, nessuna grazia, “i treni per Ella per l’indomani sono full e stra full, se volete provare domattina…” Ok, ci penseremo. Io sono per provare, eventualmente c’è anche il bus, mio marito è terrorizzato all’idea di farsi 7 ore di treno in piedi (ma lo scenario è spettacolare…) ancor di più di farsi 5 ore di bus… Mentre ci arrovelliamo tra queste perplessità, ci facciamo accompagnare al super market dove finalmente troviamo la Nutella! Mia figlia potrà riprendere a far colazione! (l’avevamo portata, ma purtroppo fra un tiro e l’altro all’aeroporto si è rotta in valigia). Torniamo in albergo, dopo aver fatto tappa in un agenzia di viaggio che ci informa sul costo di un taxi e che non sa dell’esistenza di treni privati in Sri Lanka (sono treni che usano binari diversi, per turisti, ad un costo un po’ superiore e che noi tenevano come asso nella manica). In hotel ci gustiamo un’ottima cena e poi andiamo a dormire.

GIOVEDì 26 DICEMBRE (Trasferimento in taxi a Ella e visita di Little Adam’s Peak, Rawana Falls)

Ci alziamo alle 6.30. Alle 7 ci aspetta mezz’ora di massaggio a testa (niente di chè, ma piacevole). Alle 8.20 lasciamo l’hotel per la stazione dei treni, dove acquistiamo il biglietto per Ella (700 rupie circa in 3). Aspettiamo sul binario con le dita incrociate. Il treno arriva puntuale e.. stra carico. Non si riesce neppure a salire! Peggio di quanto pensassimo. Torniamo sui nostri passi e contrattiamo davanti alla stazione per un taxi per Ella. Ci accordiamo per 9000 rupie con fermata alle piantagioni di the, che non faremo. Dopo 10 minuti arriva il nostro mega taxi e partiamo per Ella. Ci fermiamo a far benzina e con dispiacere notiamo che anche qui la benzina costa la metà dell’Italia. Da lontano si può vedere il percorso compiuto dal treno, siamo un po’ dispiaciuti. Per questa volta abbiamo trovato un autista tranquillo e possiamo goderci i panorami bellissimi che si aprono davanti a noi. Purtroppo le foto non rendono, ma le enormi distese di piantagioni di thè sono fantastiche.

Arriviamo dopo circa 5 ore con una breve pausa a Nuwara Elya. La nostra Guesthouse (Sita’s Heaven) non è posizionata nel centro di Ella, ma a quasi un km. Si trova su una collina nei pressi del percorso che porta a Little Adams Peak. La posizione è superba, ci innamoriamo subito dei colori e della tranquillità che si godono dalla terrazza della guesthouse. Ci concediamo un’oretta di relax, poi partiamo a piedi per visitare Little Adams Peak. La camminata è piuttosto semplice nel primo tratto, poi una serie di ripidi gradini (ma ormai ci siamo abituati) porta alla cima. La vista è bella, ma non ci ha entusiasmato, sarà che avevamo fretta di scendere per via della mancanza di protezioni! Abbiamo impiegato circa 2 ore andata e ritorno. Un Tuk tuk poi ci ha condotto alle Rawana Falls, graziose e affollate cascate a circa 2 km da Ella. Fatta qualche foto ci siamo fatti lasciare ad Ella centro dove ci siamo concessi un massaggio di mezz’ora in un centro ayurvedico sporchissimo sulla via principale, poi siamo tornati in guesthouse.

VENERDì 27 DICEMBRE (Ella, visita alla fabbrica del the – Trasferimento in bus a Tissa)

Iniziamo la mattina godendoci la tranquillità e la bellezza di questo posto, poi con calma, ci avviamo con un taxi della guesthouse (questa mattina i tuk tuk erano tutti occupati) che per 1500 rupie ci accompagna alla fabbrica di te Hattonwakke. Per poche rupie, la mattina è possibile visitare in un’ora e trenta l’intera fabbrica con l’aiuto di un esperto che con passione spiega i vari procedimenti della lavorazione, dalla raccolta alla vendita. La visita è stata molto interessante, alla fine compriamo qualche pacco di the come souvenir da portare a casa. Alle 13 il nostro taxista ci accompagna alla fermata del bus ad Ella. Nell’attesa facciamo qualche acquisto occidentale al “supermercato” lì appresso. Il bus per Wellawaya passa di frequente e già alle 13,15 saliamo. In circa 45 si arriva alla stazione di Wellawaya. Purtroppo la coincidenza non è immediata, il posto è molto sporco e siamo gli unici turisti. Le informazioni che ci danno non sono chiare, i vari tuktukari cercano di adescarci più e più volte e mio marito si spazientisce un po’. Nell’attesa, fortunatamente, si affiancano a noi una coppia di turisti che devono andare a Tissa. Alla fine i due però si fanno convincere a prendere il tuktuk e ci lasciano soli ad attendere il bus. Nel caos della stazione il nostro bus (che “dovrebbe” essere rosso e “dovrebbe” arrivare alle 15,10) arriva veramente a quell’ora e riuscendo a salire per primi troviamo pure posto. Il bus è affollatissimo salgono e scendono venditori di tutto (dalla frutta fresca ai gratta e vinci), e finalmente dopo 10 minuti si parte. Questo autista gareggerà con quello che ci porterà a Mirissa per il primato di più pazzo! Sorpassi in curva, frenate 100 metri dopo la fermata, velocità da autostrada.. Dopo 1,30 abbondante ci lascia vivi proprio davanti alla nostra Guesthouse (Hotel 4 you – essenziale, ma pulito ed economico). Il simpatico proprietario ci organizza subito un incontro con una guida che tenta di venderci un prezzo esorbitante per la gita della mattina dopo allo Yala National Park. Contrattiamo per 11.500 rupie, consapevoli di aver speso tanto, ma troppo stanchi per recarci in centro a trovare un’offerta migliore. Dopo un po’ di relax andiamo a cena al Refresh Restaurant, grazioso ristorantino a prezzi occidentali, sempre sulla strada.

SABATO 28 DICEMBRE (Safari allo Yala National Park e trasferimento in bus a Mirissa)

Sveglia alle 4 per raggiungere il parco prima dell’alba. Saliamo su una gippona guidata da un ragazzo di neppure 20 anni. In giro si vedono solo altri mezzi come il nostro. Alle 5,15 siamo all’ingresso del parco. Della nostra antipatica guida non si vede neanche l’ombra. Poco male! Eravamo un po’ preoccupati dato che lo scorso anno l’escursione similare in Thailandia era stata un flop, ed invece, merito soprattutto del nostro mitico autista, siamo riusciti a vedere un mucchio di animali: leopardi, bufali, cerbiatti, cicogne, coccodrilli, elefanti, uccelli, le immancabili scimmie.. L’escursione è stata davvero divertente, anche se a tratti sembrava una caccia, tutti connessi al cellulare per comunicarsi la posizione degli animali e fiondarsi per primi su di loro. Lo spettacolo più suggestivo, comunque, è quello dell’alba che si leva su questa parte di mondo e degli animali, che incuranti dei turisti che li fotografano vivono in libertà.

Le 5 ore di tour volano e alle 11,30 siamo già di fronte all’hotel, alla fermata del bus per raggiungere Mirissa. Alle 15 siamo già in spiaggia!

SABATO 28 DICEMBRE-VENERDì 3 GENNAIO (Mare, relax e Whales Watching)

Trascorriamo fra lettura, bagni, passeggiate, nutrimento delle tartarughe i 5 giorni successivi.

La mattina ci svegliamo presto per una camminata, la spiaggia è deserta, solo qualche turista orientale impegnato nello yoga. Niente impegni per 5 giorni tranne due capatine ad un centro massaggi poco distante (molto valido, ma non ricordo il nome) e una mattinata dedicata all’avvistamento delle balene (che abbiamo fatto con Mirissa whale e dolphin watching – 9000 rupie in 2 – la bimba non paga – senza infamia e senza lode). Per qualche spesuccia ci siamo recati alla vicina Weligama, dove si possono trovare supermarket ben forniti e negozi di vario genere.

VENERDì 3 GENNAIO (Trasferimento in bus a Negombo)

È finito il relax, è ora di partire. Sfruttiamo gli ultimi minuti di mare e alle 14,30 abbandoniamo quest’oasi di serenità per inoltrarci nel caotico mondo dei bus. Ci aspetta un tour de force: bus di linea da Mirissa a Galle (ogni 10-15 minuti – 45 minuti di percorrenza), bus ultramoderno da Galle a Colombo (ogni 30 minuti circa – prende l’autostrada ed impiega 1.30 per arrivare a Colombo), dalla stazione di Colombo in tuk tuk per l’altra stazione di Colombo (45 minuti di smog), poi da Colombo a Negombo (2 ore, di cui 1 per uscire da Colombo!) in bus di linea. Infine Negombo-hotel (Blue Horizon Guesthouse – economico e pulito) di nuovo in tuk tuk, arrivo in albergo stremati alle 21! (Tornando indietro avrei fatto il viaggio di notte con taxi, la spesa è similare ed il traffico nullo!). Mangiamo un boccone, poi andiamo a dormire.

SABATO 4 GENNAIO (volo di linea Colombo-Kuwait, Kuwait-Roma)

Alle 3 ci svegliamo per andare all’aeroporto, ci accompagna il tuk-tukaro della sera prima. Il nostro volo con Kuwait sarebbe stato perfetto (anche come servizio a bordo e lo scalo) se non fosse che per due volte hanno tentato di mettere mia figlia di 5 anni da sola! Il primo tratto l’abbiamo fatto separati dal corridoio, ma nel secondo eravamo proprio su file diverse. Mio marito si è fatto sentire e ci hanno spostato, ma non sono stati disponibilissimi, anzi!

Arriviamo puntuali in una Roma fredda e piovosa! E’ finita la vacanza!



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