Sri Lanka… riempie gli occhi e il cuore
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25 dicembre
Siamo partiti molto presto per assicurarci di vedere tutto: giro a Polonnaruwa (gruppo del palazzo reale, il meraviglioso Quadrilatero, Gal Visada e Moon Stone), poi visita alla fantastica Sigiriya. Fa un po’ impressione la scalata e il passaggio su ponticelli che sembrano sospesi, soprattutto quando il sito è molto affollato, ma la vista da lassù ripaga di ogni fatica. Della fortezza rimane ormai poco, ma è assolutamente un posto da non perdere. Passo successivo Dambulla e il Rock Temple, con le sue 5 grotte affrescate e piene di statue di Buddha, un monaco che ci lega un braccialetto per protezione e facce sorridenti dei pellegrini incuriositi da due stranieri in mezzo a loro. In quasi tutti questi siti è valido il biglietto del Cultural Triangle che abbiamo acquistato il primo giorno ad Anuradhapura a 50$ (c’è da dire che non viene controllato in tutti i siti, ma non so se dipendesse dal fatto che si trattava di giorni di festività religiose buddhiste). Ultimo viaggio della giornata in direzione Kandy, con una brevissima sosta a Matale per ammirare un tempio induista. A Kandy la sorpresa di una serata in famiglia: Nilam aveva per noi dei regali di Natale e ci ha invitati a cenare con la sua famiglia (anche se in realtà solo lui ha cenato con noi ospiti, per tradizione la famiglia mangia dopo). La cucina in Sri Lanka può risultare un po’ monotona, forse, trattandosi essenzialmente di riso accompagnato da diversi e piccantissimi curry di verdure e carne, ma è deliziosa! Non perdetevi un assaggio di papadam con mango chutney!
26 dicembre
Il giorno dopo giro nell’eccezionale giardino botanico di Kandy (1100 Rs), dal quale non volevamo più uscire, e visita al Tempio del Dente, con tanto di elefante danzante propiziatorio. Il tempio custodisce uno dei denti del Buddha ed è sempre molto affollato di pellegrini. E’ uno dei siti meglio attrezzati per i turisti (audioguida e Cd da portar via), ma non stupitevi degli innumerevoli controlli: è stato oggetto di attentato durante la guerra civile ed è ancora oggi considerato a rischio per la simbolicità del posto. Nuovamente in macchina, altro lunghissimo viaggio in direzione di Ella. Il paesaggio muta man mano che si sale in quota, al riso si sostituiscono le immense piantagioni di tè e la strada è sempre peggiore, tra frane appena cadute e lavori, oltre agli immancabili tuk tuk. Questa zona sembra più povera, abitata in misura maggiore da tamil che lavorano nelle piantagioni, ma i sorrisi sono gli stessi. Abbiamo visitato una fabbrica di tè e siamo passati anche da Nuwara Elia, la piccola Inghilterra con le sue case coloniali, ma il fascino non è stato sufficiente a farci fermare. Di altro livello l’alba la mattina successiva, il 27, di fronte all’Ella Gate, il solco fra due montagne attraverso cui si può vedere il mare nei giorni più tersi. Partiti per un semplicissimo trekking sul Little Adam’s Peak, ci siamo goduti gli incontri con la gente del posto nelle piantagioni, per poi andarci a riposare con un bel massaggio ayurvedico. Fermata successiva le Rawana Falls, con il loro pieno di gente che utilizza l’acqua incanalata per lavarsi. Aperitivo con una meravigliosa pannocchia lessa di fronte alle cascate e pranzo in una guesthouse dove abbiamo mangiato il curry migliore di tutta la vacanza. Il posto si chiama New Saranga Holiday Inn (No.1 Ambawatta, Ella Rd, Wellawaya www.sarangaainn.com). Nel pomeriggio ci siamo spostati a Tissamaharama, base di partenza per il safari nello Yala National Park del giorno dopo. Con un piccolo cambiamento di programma rispetto al bagno nella piscina dell’hotel, ci siamo fermati a fare un giro in barca sul lago di Tissa, dove c’è una concentrazione incredibile di uccelli di tutti i tipi. Unica nota stonata, il prezzo della gitarella: 4.000 rs in due e una lezione: chiedere sempre il prezzo prima!
28 dicembre
Oggi è il giorno del tanto atteso safari: Nilam aveva organizzato con un autista di jeep di sua fiducia, Sarath (Mongoose Safari 047-5712046 0777-114172). In tutto, biglietti compresi, circa 14.000 Rs. Un po’ caro ma vale la pena: innumerevoli uccelli, elefanti, sciacalli, opossum, coccodrilli e rettili, cervi maculati, bufali e, con un po’ di fortuna che non abbiamo avuto, leopardi. Il consiglio è di fare da soli il biglietto, spesso gli autisti si offrono di fare la fila al posto vostro, ovvio che il prezzo non è lo stesso! Il safari dura circa 5 ore, conviene partire presto la mattina (noi siam partiti alle 5), c’è anche la possibilità di organizzare dei safari in notturna. Sarath vi sarà d’aiuto anche in questo. Dopo il pranzo in una guesthouse che non aveva mai visto un turista (avevo la bocca in fiamme e le lacrime agli occhi per il livello di piccante!) e il primo incontro con il buonissimo curd (yoghurt di bufala servito con sciroppo dolce estratto dalla palma), siamo partiti alla volta di Mirissa, dove abbiamo pensato di trascorrere gli ultimi 2-3 giorni al mare. Spiaggia stupenda, palme intorno e albergo sulla sabbia, sicuramente il posto più turistico e occidentale dove abbiamo alloggiato.
29 dicembre
Oggi abbiamo resistito sdraiati in spiaggia solo fino al primo pomeriggio, poi abbiamo preso un autobus alla volta di Matara per gironzolare un po’ in questa vivacissima cittadina costiera. Qui l’incontro con un’altra prelibatezza che ci siamo pentiti di non aver assaggiato prima: i Kottu Roti, cibo da strada in diverse versioni che vi consiglio di assaggiare quando vi capita. Visto che c’eravamo abbiamo anche cercato a Mirissa qualcuno che organizzasse giri di whale watching per risparmiare qualcosa rispetto alla proposta dell’albergo. Abbiamo trovato Camil di Kangaroo Tours, proprio sulla strada principale di Mirissa. Lo troverete facilmente perché ha money change, Internet e tutti i servizi che volete. Con lui abbiamo speso 4.000 rs a cranio invece di 6.500. Alle 5.30 dell’indomani mattina (il 30) un puntualissimo tuk tuk ci ha accompagnato al porto, dove abbiamo scoperto che la nostra barca non era esattamente come le altre: niente barcone turistico con tanti posti e tettuccio, ma un peschereccio riadattato con dei divani inchiodati per fare da sedili! Insieme a noi una coppia di francesi. Poco male, l’equipaggio mostrava esperienza e la barca andava come le altre, di balene ne abbiamo viste a bizzeffe e ci siamo divertiti un sacco! Nel pomeriggio ancora mare, un girettino per Mirissa, una scorpacciata di Kottu Roti davanti al tramonto in spiaggia e poi l’ultima notte in Sri Lanka.
Anche l’ultimo giorno è stato pieno di sorprese: pronti ad una semplice giornata di mare prima della partenza per Negombo (dove avremmo passato la notte in aeroporto in attesa di imbarcarci), l’autista che ci ha prelevati da Mirissa (non ricordo il suo nome, il numero è 0777791580) ci ha regalato un ultimo graditissimo assaggio di Sri Lanka: soste in alcune delle più belle spiagge (non perdetevi Weligama, poco attrezzata ma assolutamente meravigliosa), piccolo giro a Galle e sosta in un centro di raccolta per le tartarughe marine (Sea Turtle Farm ad Habaraduwa, 400Rs l’ingresso). Un’ultima abbuffata di Kottu Roti acquistati prima di arrivare in aeroporto è stata il nostro cenone di Capodanno, la degna conclusione di un viaggio che ci ha riempito gli occhi e il cuore.
Chiunque volesse altre info può contattarmi qui: stipemillsbuck@hotmail.it