Sri Lanka, magico Oriente

Terra incantata, gente solare e forte spiritualità
Scritto da: BETTI75
sri lanka, magico oriente
Partenza il: 24/03/2015
Ritorno il: 02/04/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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1° giorno: ITALIA – COLOMBO – HANURADAPHURA

Partiamo da Malpensa alle 21.30, sei ore di volo, un veloce scalo a Dubai e subito alla volta di Colombo dove arriviamo alle 13:30 (ora locale) dopo altre 4 ore di viaggio.

Il tempo a nostra disposizione non è molto e abbiamo quindi optato per una vacanza “semi organizzata” con tappe prestabilite e autista a nostra disposizione per avere la possibilità di modificare l’itinerario, strada facendo, qualora lo ritenessimo necessario.

Incontriamo all’aeroporto il corrispondente locale che ci accoglie con una collana di fiori profumati tipici dell’isola. Facciamo subito conoscenza con il nostro autista/guida Kelum. A fatica riusciamo a far entrare in auto i nostri “pochi” bagagli e partiamo subito alla volta di Anuradhapura distante 185 km. Distrutti raggiungiamo finalmente il nostro Hotel il “Palm Garden Village” inserito in un bel contesto naturalistico, con scimmiette, scoiattoli e uccellini vari che abitano praticamente all’interno del Resort.

2° giorno: ANURADHAPURA – POLONNARUWA – SIGIRIYA – HABARANA

Iniziamo finalmente la visita di questo splendido paese. Partiamo da Anuradhapura, prima capitale dello Sri Lanka. Il fascino di questa antica città è racchiuso nella ricca collezione di meraviglie archeologiche, templi e luoghi sacri, tutt’oggi adibiti a cerimonie religiose. Patrimonio dell’Unesco, questa città, racchiude tesori sparsi su un’area di almeno 3 km quadrati.

Chiunque visiti Anuradhapura non puo’ mancare l’appuntamento con “SRI MAHA BODHI” l’albero sacro. Si dice che questa pianta sia nata da un germoglio dell’albero sotto il quale Buddah ricevette l’illuminazione e che venne portato dall’India sino in Sri Lanka; è il piu’ antico albero del mondo di cui sia stata provata l’autenticità storica (oltre 2000 anni).

Visitiamo il Brazen Palace (del quale rimangono solo alcune colonne), antiche vasche, diversi templi e siti storici. E’ un continuo sali e scendi dall’auto per spostarsi all’interno dell’area archeologica e un togli e metti scarpe per accedere ai luoghi sacri frequentatissimi dalla gente del posto.

Pranziamo in un ristorante locale gustando una buonissima zuppa di prezzemolo, pesce speziato con crema di formaggio e un eccellente gelato alla vaniglia.

Chiediamo al nostro autista/guida la possibilità di poter fare un giro con gli elefanti. Veniamo subito accontentati e portati vicino ad un lago dove al costo di € 50,00 (2 persone) facciamo una passeggiata di circa 1 ora.

La nostra tappa successiva è Polonnaruwa (altro sito patrimonio dell’Unesco) che raggiungiamo dopo 108 km (2,45 ore). Come Anuradhapura la città è ricchissima di monumenti antichi che si estendono per circa 8 km. Vediamo alcune rovine, il libro di pietra, il palazzo reale (che la tradizione vuole avesse 7 piani e 1000 stanze), la vasca a loto, e il famoso Gal Vihara (tempio della roccia nera) un’emozionante tempio di statue scolpite nella roccia. Sono quattro statue raffiguranti Buddah, ciascuna scolpita in un unico blocco di granito. Il Buddah sdraiato, lungo 14 metri, raffigurato nell’atto di entrare nel nirvana è sicuramente quello piu’ emozionante.

Ci spostiamo di circa 50 km e raggiungiamo Sigiriya (ennesimo patrimonio dell’UNESCO) la fortezza del cielo, come viene definita. Dal punta di vista geologico si tratta di una massa rocciosa costituita da un accumolo di magma fuoriuscito da un vulcano scomparso oramai da tempo. Entrando nel sito si incontrano i Royal Garden, giardini acquatici e giardini rocciosi. L’ascesa con il caldo puo’ essere impegnativa ma lo spettacolo, raggiunta la vetta, è fantastico. Circa a metà salita, dopo una scala a chiocciola, si trovano degli splendidi affreschi raffiguranti delle concubine. Proseguendo si passa vicino ad un muro sul quale un tempo venivano incise le impressioni di chi vi passava. Andando ancora piu’ in la si arriva alla rocca del leone, una piattaforma dove si trovano ancora due enormi zampe di Leone scolpite nella roccia.

Una ripida scala porta alla sommità dove si ritiene che in passato vi fossero edifici. E’ da qui che si puo’ ammirare uno dei panorami piu’ belli di tutto lo Sri Lanka.

Scendendo, appena prima di uscire dal sito, è visibile una roccia a forma di Cobra.

La nostra prima e intensa giornata di visite è terminata. Pochi chilometri e raggiungiamo l’Hotel situato a Habarana: Il Cinnamon Lodge. Posto incantevole, camera spaziosissima e cibo impeccabile (la ristorazione è gestita dalla migliore catena alberghiera dello Sri Lanka).

3° giorno: HABARANA – DAMBULLA – MATALE – KANDY

Dopo una ricca colazione a bordo piscina ci incontriamo con la guida per iniziare la nostra giornata di visite. A poca distanza dall’Hotel ci fermiamo ad un negozio di Batik; solito posto per turisti, sicuramente, ma anche occasione per imparare e capire una tecnica di colorazione dei tessuti. Immancabile, come sempre, l’acquisto e via, direzione Dambulla. La giornata è caldissima e soleggiata. Raggiungiamo la locallità in tarda mattinata. Per salire ai templi nella roccia si possono percorrere due strade alternative: risalire qualche centinaio di gradini, oppure un sentiero piuttosto ripido ma preferibile con le alte temperature.

Optiamo per la seconda opzione e i gradini li lasciamo alla discesa. Lasciamo le scarpe fuori dall’ingresso ed entriamo. Che dire: spettacolare. Su una rupe alta un centinaio di metri si trova no 5 “santuari” in altrettante caverne. Nella prima grotta (Devarajia Viharaya) a colpire lo sguardo è sicuramente una statua del Buddah di 15 metri; La seconda (Maharaja Viharaya) è la grotta piu’ imponente e spettacolare ; lunga 52 metri e alta in alcuni punti ben 7 metri. 3° grotta (Maha Alut Viharaya) anch’essa piena di statue, la 4° grotta (pachima Viharaya) con un Buddha al centro e l’ultima (Devana Alut Viharaya) con un Buddha reclinato e alcune divinità Indu.

Portiamo anche noi dei fiori, i turisti sono sicuramente una minoranza rispetto alla miriade di gente del posto che quotidianamente raggiunge questo luogo per pregare.

Dopo queste meraviglie scolpite nella roccia, scendiamo e ci troviamo davanti il “Golden Temple” (costruito nel 2000), di gusto decisamente discutibile ma comunque d’effetto visivo notevole.

Lasciata Dambulla raggiungiamo Matale e qui ci fermiamo a visitare uno splendido giardino delle spezie. Il responsabile che ci accompagna ci spiega passo passo le varie tipologie di piante che vengono coltivate e le loro proprietà. Assistiamo ad un esempio alla preparazione del famoso Curry e ci lasciamo fare qualche massaggio con i loro prodotti naturali. Acquistiamo ovviamente cannella, pepe, vaniglia, noce moscata ecc… ecc…

La destinazione finale per oggi è Kandy che dista da Matale una quarantina di chiometri. Arriviamo al nostro Hotel “Earls Regency” nel primo pomeriggio ed abbiamo il tempo per un po’ di relax in piscina.

4° giorno: KANDY – PERADENIYA – KENDY

Oggi giornata relativamente tranquilla, i chilometri da percorrere sono solamente otto.

La città di Kendy si trova a 500 metri sopra il livello del mare ed è stata l’ultima delle tre antiche capitali. Circondata da una vegetazione lussurreggiante, Kandy nasconde uno dei tesori della religione Buddista, la reliqua piu’ importante per lo Sri Lanka: un dente del Buddaha. A causa di una bomba esplosa nel 1998 tutti i visitatori vengono sottoposti a piu’ rigidi controlli di sicurezza. Ovviamente l’ingresso è senza scarpe e con indumenti che coprano spalle e ginocchia. Il sacro dente è custodito all’interno di 7 teche dorate. La visita al mattino è consigliata perché l’afflusso di gente è minore. Qui si recano tantissimi fedeli e il suono dei tamburi che ci accompagna verso la dagoba che racchiude le teche, rende ancora più sentito questo momento spirituale. C’è qualcosa di magico in questi luoghi, in Sri Lanka in generale; senza essere buddista, senza credere nella loro religione, ci si trova a sentire la necessità di rendere omaggio portando fiori e di raccogliersi in silenzio davanti alla reliquia. Per un Buddista dello Sri Lanka questo luogo deve essere visitato almeno una volta nella vita, si dice infatti che pregare al tempio migliori il Karma dei fedeli.

Nel mese di agosto una festa piena di luci, suoni e colori, si tiene proprio a Kandy in onore del sacro dente. In questa occasione gli elefanti vengono vestiti a festa e, uno di loro, Rajah, è stato impagliato e conservato in un museo perché considerato importante avendo avuto per decine d’anni il compito di trasportare la reliquia.

Lasciato il tempio religioso entriamo in un tempio della “moda”. Non possiamo infatti mancare all’appuntamento con l’abbigliamento. Acquistiamo, a modici prezzi, diversi capi d’abbigliamento. Usciti da un negozio entriamo in un altro, quello dove vengono eseguite le sculture in legno. Dopo una veloce visita dei diversi piani, decidiamo di acquistare una statua del Buddha. Ne troviamo una veramente originale, dipinta a mano e perfetta per il contesto in cui vorremmo posizionarla una volta a casa. Il costo non è certamente allettante, ma dopo una breve trattativa riusciamo ad acquistarla ad € 350,00.

Pausa per il pranzo in un vicino ristorante e poi di nuovo negozi: Museo delle gemme. Del museo pero’ ha ben poco; a parte un video esplicativo sulla raccolta delle pietre preziose, vediamo solo vetrine con bene esposti prezzi spesso inaccessibili delle pietre.

Nel pomeriggio ci rechiamo al giardino botanico di Paradenya, uno dei piu’ assortiti al mondo. Tanti tipi di orchidee, piante enormi, un suggestivo ponte sospeso, pipistrelli …

Nel tardo pomeriggio avremmo dovuto assistere ad una danza tipica, ma preferiamo rientrare in Hotel e provare un bel massaggio nella SPA.

Cena in Hotel, buffet a dir poco straordinario!

5° gorno: KANDY – NUWARA ELIYA

Partiamo alla volta delle piantagioni di tè. Raggiungiamo il “Glenloch the Factory” una “fabbrica” di tè circondata da sterminate piantagioni. Qui assistiamo alla roccolta manuale, foglia per foglia, e visitiamo il luogo in cui il raccolto viene selezionato e confezionato. Dopo una rapida spiegazione in inglese entriamo nel piccolo negozio e acquistiamo un’infinità di Tè. Del resto difficlmente ci potrà ancora capitare un’occasione simile.

Lasciata “Glenloch” pranziamo in un grazioso ristorante affacciato sulle piantagioni e con una splendida cascata a vista dal tavolo. Quando giugniamo a destinazione, a Nuwara Elya, presso il “Grand Hotel” decidiamo di tralasciare la visita della cittadina “stile British” e di passare un pomeriggio alternativo facendoci fare un vero massaggio Ayurvedico.

Chiediamo alla nostra guida di accompagnarci non nella solita SPA degli Hotel di lusso ma in un luogo piu’ autentico. Detto fatto prendiamo il TUK TUK, il veicolo maggiormente utilizzato dagli abitanti del posto, e ci facciamo portare all’interno di un centro massaggi. La Reception, se cosi’ si puo’ chiamare, era un piccolo banco adibito piu’ alla preghiera che all’accoglienza dei clienti. Moquette poco rassicurante e umida ma un’atmosfera vera.

Entriamo in una stanza dove ad accoglierci troviamo due gentilissimi e sorridenti cingalesi. Due lettini, una tenda a dividere reparto uomo e reparto donna, un mini asciugamano insufficiente a coprire il lettino e un’inquietante botte (se così si puo’ chiamare) di cui solo a fine massaggio ci verrà svelato l’utilizzo.

Venendo dal massaggio ricevuto il giorno prima in Hotel, quello qui praticato è decisamente diverso; non solo per il contesto in cui ci troviamo ma anche per la metodologia adottata. A fine percorso, infatti, veniamo invitati a sdraiarci all’interno della “Botte” (simile a un’attrezzatura per le TAC) e qui veniamo inondati dal vapore. Esperienza fantastica, della quale possiamo ringraziare la nostra guida che ci ha accompagnati. In tarda serata rientriamo per la cena. Buffet fantastico con infinità di scelte tra antipasti, primi, secondi e soprattutto dolci. Al ristorante non si entra senza avere le gambe coperte e quindi, anche gli uomini, vengono costretti ad indossare una specie di gonna qualora non siano provvisti di pantaloni lunghi.

Dopo cena usciamo per una passeggiata. Vediamo un piccolo tempio illuminato, lo scorrere avanti e indietro dei graziosi Tuk Tuk, percorriamo vie all’apparenza poco rassicuranti ma comunque riscontratesi sicure. Ci fermiamo in una piccola piazza circondata da negozi. Non compriamo stranamente nulla… forse perché fortunatamente abbiamo lasciato i soldi in albergo.

Rientrati al Grand Hotel decidiamo di concederci una serata al biliardo accompagnata da qualche Cocktail. Un simpatico cingalese ci accoglie e mi aiuta a mettere a segno i colpi vincenti. Solo a fine serata ci svelerà di essere stato un giocatore professionista dello Sri Lanka e ce lo confermerà con dei tiri a dir poco impossibili.

6° giorno: NUWARA ELIYA – YALA

Le giornate a nostra disposizione in questo paese stanno per finire, ma la Natura dello Sri Lanka ci riserverà ancora delle sorprese. Partiamo in mattinata alla volta di Yala. Scendiamo dalle montagne di Nuwara Elya e percorsi 185 km in 4,5 ore arriviamo a destinazione il “Cinnamon Wild” una spettacolare struttura incastonata in una natura selvaggia vicino al mare. Ci è stato riservato un Lodge incantevole, tutto per noi. Pranziamo nella struttura centrale e prima di dedicare il pomeriggio all’escursione in Jeep facciamo una passeggiata. Il Resort si trova vicino a un laghetto (nel quale si trovano diversi animali selvatici) e vicino al mare. Passeggiamo nei dintorni del Resort e ad un certo punto avvistiamo una capanna. Due uomini ci si avvicinano e ci indicano di guardare a terra. Inizialmente non capiamo poi, guardando meglio, ci fanno capire che li non possiamo stare, che è meglio rientrare in Hotel in quanto ci sono tracce di Elefanti appena passati. Decidiamo comunque di dare un’occhiata al mare che si trova proprio davanti ai nostri occhi. Uno di loro, non fidandosi, ci accompagna e ci indica nuovamente la strada di casa. Rientriamo dunque al Resort e ci facciamo venire a prendere da una Jeep per iniziare il nostro safari.

Certamente non è nulla di paragonabile ad un safari africano ma il trovarsi su questa Jeep, senza finestrini a diretto contatto con la natura è una esperienza da vivere. Ci fermiamo ad ammirare ogni forma vivente presente nel parco; dagli uccellini, alle scimmie, agli elefanti, coccodrilli, bufali ecc. ecc… Il vero Re dello Yala è però il leopardo. Raro da avvistare e per questo emozionante da vedere.

A metà pomeriggio scendiamo in un punto del parco per avvicinarci al mare e fare una breve passeggiata. Al rientro, oramai sconsolati per il mancato avvistamento, sentiamo uno strano “vociare” di scimmie. Il nostro autista capisce subito che qualcosa non va. Sicuramente le scimmie sono spaventate dalla presenza dell’unico predatore dello Sri Lanka: il Leopardo. “leopard” “Leopard” inizia a gridare e finalmente il felino compare davanti ai nostri occhi. Nel frattempo altre Jeep vengono contattate e l’attenzione di tutti è verso di lui. Ci passa a lato e tranquillo tranquillo, attraversa la strada. Elegante, inquietante e con un manto di color acceso….è il leopardo dello Sri Lanka.

Ceniamo nel resort e dopo cena è d’obbligo un Cocktail servito sul terrazzino panoramico; Vagare per i sentieri del parco non è per niente sicuro senza l’adeguata illuminazione; gli animali si avvicinano e a volte possono essere pericolosi pertanto per rientrare in stanza ci facciamo accompagnare dai ragazzi del posto.

7 ° giorno: YALA – GALLE – COLOMBO – NEGOMBO

Purtroppo restiamo al Lodge solamente una notte ed è già ora di lasciare il Parco di Yala. Destinazione Galle, lungo la costa meridionale dell’isola. In auto attraversiamo i paesi tristamente noti per essere stati colpiti dallo Tsunami piu’ devastante di sempre. Sono stati ricostruiti, la vita è tornata alla normalità ma i monumenti a ricordo delle vittime restano a segno di un qualcosa che mai potrà essere dimenticato. Quando giungiamo a Galle visitiamo parte della fortezza che circonda la città. Splendido panorama ma anche qui il pensiero va alle vittime e guardandosi intorno non si puo’ non immaginare la paura, il terrore provato da chi in quel momento si trovava vicino al mare. Pranziamo in un modesto locale della zona e ripartiamo per Colombo. Sul lungomare si trovano qua e là personaggi che spacciandosi per pescatori “simulano” la pesca che fino a qualche anno fa veniva effettuata su dei lunghi pali di legno. La strada per Colombo, da Yala, è piuttosto lunga; 305 Km pressochè senza autostrada. Nella capitale c’è una leggera pioggiarella e decidiamo solo di fare un giro in auto, vediamo il parlamento, il mercato di Pettah e scendiamo per vedere un bellissimo tempio indu dopodichè ci rechiamo all’interno del centro commerciale Odell per gli ultimi acquisti. Il pernottamento è previsto a Negombo (50 km a nord di Colombo) presso il “Amagi Lagoon”. Cena romantica a lume di candela a degna chiusura di una vacanza meravigliosa.

8° giorno: NEGOMBO – COLOMBO (AEROPORTO) – DUBAI – ITALIA

Il rientro prevede uno scalo a Dubai. Volo sempre con Emirates, compagnia di eccellenza assolutamente da consigliare. Il volo è piu’ lungo del previsto in quanto a causa di una tempesta di sabbia siamo costretti a sorvolare Dubai per circa un’ora e trenta. Quando iniziamo la fase di atterraggio vediamo ben poco della splendida città degli Emirati Arabi. Tutto è arancio, colorato dalla sabbia finissima del deserto. Riusciamo appena in tempo a prendere la coincidenza per Milano, ci stanno aspettando e di corsa ci portano al Gate.

Non ci sono parole per descivere cosa possa significare una vacanza in Sri Lanka. Non si puo’ restare indifferenti al sorriso dei suoi abitanti, all’atmosfera religiosa che si respira, alla natura rigogliosa, alle antiche città, alle sterminate piantagioni di te, a tutto quanto ti circonda. Un viaggio dove tutti i sensi vengono coinvolti piacevolmente, un viaggio da assaporare, guardare, sentire, toccare con mano e dal quale si torna inebriati dai profumi di una terra unica.



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