Sri Lanka e Maldive: tutto in un viaggio
Indice dei contenuti
Prima di iniziare la descrizione del viaggio è opportuno dare alcune indicazioni di carattere generale:
Alloggi: tutti prenotati on line a metà Gennaio 2017 sul sito www.booking.com, tutte guesthouse o piccoli alberghi a conduzione familiare a prezzi contenuti; abbiamo fatto attenzione alle recensioni, soprattutto per quanto attiene alla pulizia e ai comfort indispensabili (aria condizionata soprattutto!);
Situazione sanitaria: vale quanto scritto nel nostro viaggio in Vietnam, non sono obbligatorie vaccinazioni, dotarsi comunque di efficaci spray antizanzara. È assolutamente conveniente portare una bella scorta di farmaci, soprattutto antibiotici, sia per infezioni alle vie respiratorie (per uso di condizionatori durante la notte, le manutenzioni sono un optional!), che per infezioni intestinali. Evitare verdura non cotta e bevande con ghiaccio, dolci con crema o panna e succhi a base di latte, e lavarsi i denti con l’acqua minerale. Pretendere sempre bevande chiuse, capita in alcuni ristoranti che portino l’acqua da una brocca o da una bottiglia aperta, rimandarla opportunamente indietro!!
Prese di corrente: abbiamo portato degli adattatori che però non funzionano! Comunque tutte le guesthouse hanno degli adattatori idonei;
Voli: prenotati on line anch’essi a metà Gennaio 2017, Kuwait Airways per il trasferimento da Roma a Colombo con scalo intermedio a Kuwait City, prezzo andata e ritorno € 391 a testa, e Sri Lankan Airways per il trasferimento da Colombo a Malè (Isole Maldive), andata e ritorno costo € 245 a testa;
Trasferimento Firenze – Roma: prenotato on line biglietto per l’autobus Fiumicino Express al costo complessivo di € 45 a testa andata e ritorno, più economico del treno o dell’impiego dell’auto;
Assicurazione viaggio: prenotata on line pochi giorni prima di partire con Europe Assistance, usufruendo dello sconto del 20% riservato ai soci di Altroconumo, costo € 137,90;
Visti: per lo Sri Lanka abbiamo fatto il visto on line sul sito https://www.eta.gov.lk/slvisa/visainfo/center.jsp?locale=en_US costo € 33 circa a testa. Per le Maldive il visto è gratuito e si fa direttamente in aeroporto.
Delinquenza: come accaduto, e come scritto, per il Vietnam, non abbiamo mai avuto neanche per un secondo la sensazione che qualcuno volesse scipparci, io ho sempre tenuto il portafogli nella tasca posteriore dei pantaloni senza bottone, come faccio sempre anche in Italia. Il consiglio è di muoversi come in Italia, se state con la testa fra le nuvole vi scippano anche a Berlino!
SABATO 25 MARZO 2017
Alle 3.00 AM suona la sveglia! Eravamo andati a letto da 2 ore! Raggiungiamo Piazzale Montelungo, alla Fortezza da Basso, con la nostra macchina. Lasciamo il ticket nel parcheggio a pagamento, abbiamo lasciato la seconda copia dell’auto a nostra figlia, che provvederà a riprenderla in mattinata. Prendiamo il bus Fiumicino Express delle 4.00 AM, nel fare le prenotazioni ho sbagliato, dovevo prenotare quello delle 5.45! Non c’è un anima per strada, alle 7.30 siamo a Roma; il bus ha un problema a una portiera, cambiamo mezzo ma alle 8.10 siamo già all’aeroporto, abbiamo il volo alle 12.10! Vaghiamo all’interno dell’hub, alle 10.00 facciamo il check-in, velocissimo; il nostro volo fa scalo a Kuwait City con coincidenza per Colombo, aeroporto internazionale Bandaranaike di Negombo, in Sri Lanka. All’imbarco sono tutti singalesi! Il volo è praticamente in orario, partenza ore 12.10, arrivo previsto a Kuwait City ore 19.20 ora locale; l’itinerario percorso è particolare, il volo attraversa Albania, Grecia, tutta la Turchia e va verso est attraversando larga parte dell’Iran, sicuramente per tagliare l’Iraq, forse per paura di attentati o, più probabilmente, visti i precedenti di guerra, per cattivi rapporti fra i due Paesi. Poi riprende nel golfo di Aden per raggiungere Kuwait City. Si attraversano le Zagros Mountains, bellissima catena dell’Iran, completamente ricoperta di neve. Arriviamo in perfetto orario, alle 19.20, il volo in coincidenza per Colombo è alle 19.55. Il servizio a bordo è stato estremamente spartano, ci hanno offerto il pranzo e poi non si sono più visti, ma va bene così, se si risparmia sul prezzo del biglietto meglio evitare di aggiungere inutili e costosi servizi. Il pilota bravissimo devo dire, pur essendoci delle turbolenze ha pilotato egregiamente e abbiamo potuto riposare un po’. Scesi dall’aereo riceviamo due messaggi dalla Kuwait Airways, il primo ci informa che il volo in coincidenza è posticipato dalle 19.55 alle 20.35, il secondo dice che il volo è ulteriormente posticipato all’una di notte! Ci informiamo al desk e, per fortuna, ci dicono che il volo è confermato alle 20.35. Le comunicazioni e l’organizzazione della Kuwait Airways sono decisamente scarsi, hanno cambiato l’orario dei voli svariate volte. Soprattutto il volo di ritorno, che era previsto per il 13/04/2017, è stato modificato con partenza il 13/04/2017 per Kuwait City e con partenza il 14/04/2017 per Roma, con un giorno di permanenza a Kuwait City vitto e alloggio a carico della compagnia! Ne approfitteremo per visitare Kuwait City!
DOMENICA 26 MARZO 2017
Atterriamo a Colombo alle 4.30 AM, le operazioni di controllo e il visto sono decisamente rapidi, in aereo ci avevano fornito il form da riempire e consegnare alle autorità. Fatto il visto recuperiamo le valigie e alle 5.15 siamo fuori. Contattiamo il nostro driver, con il quale avevamo previsto di incontrarci alle 6.00, perché pensavamo ci volesse più tempo ad uscire dall’aeroporto. Dopo pochi minuti ci raggiunge il responsabile del car rental per le formalità di rito; abbiamo prenotato on line con Shineway Travel, consigliato anche dalla Lonely Planet. Dopo aver analizzato varie offerte, avevamo optato per questa perché ci sembrava la più economica; è la prima volta che viaggiamo con un driver, abbiamo sempre noleggiato un mezzo e viaggiato da soli. In questo caso la differenza di prezzo è minima e il vantaggio di avere una persona del posto è elevato, o almeno così credevamo! Le formalità per guidare in Sri Lanka sono abbastanza complesse (patente internazionale e autorizzazione alla guida da richiedere nella capitale o tramite un’agenzia a caro prezzo!). Il nostro autista si chiama Gulay, ha 26 anni, conosce poco l’inglese e poco i luoghi! Guida comunque bene, il mezzo è nuovo, comodo e dotato di tutti i comfort. Abbiamo concordato un tour di 11 giorni per complessivi 1300 km a 449 $, circa € 424; dall’importo sono esclusi i parcheggi, l’autostrada e il pernottamento del driver. Parcheggi e autostrada sono praticamente ininfluenti, il costo del driver è di 10 $ a notte; spesso però gli hotel offrono l’alloggio gratuito per l’autista, nel nostro caso, visto che abbiamo optato per guesthouse ed alberghi economici, non abbiamo trovato tante di queste opportunità ma spesso il driver è stato alloggiato ad un costo inferiore ai 10 $ a notte. Iniziamo il tour dal mercato del pesce di Negombo, che purtroppo è chiuso perché oggi è domenica! Procediamo per la Muthurajawela March, un parco naturale realizzato lungo un canale costruito nel Settecento dagli olandesi e che consente l’esplorazione in barca di un’ampia zona di laguna e palude di oltre 3.000 ettari. La fauna e la flora osservabili sono abbastanza scarsi, qualche iguana, piccoli coccodrilli, molti uccelli variopinti e piante rigogliose ma il tour è piacevole e la guida del parco ben preparata; il costo del biglietto è comunque troppo alto per quello che offre, circa € 12 a testa, tornassi indietro non lo rifarei! Dopo la visita proseguiamo il nostro itinerario verso Galle, 150 km a sud. Ci fermiamo a mangiare al White House Restaurant di Ambalangoda, un locale apparentemente di buon livello, dove in realtà la pulizia è un optional! Spendiamo comunque 7 € a testa per un riso con pollo e patatine fritte, buone! Prima di arrivare in città ci fermiamo ad incontrare i nonni e la zia di una bambina singalese che frequenta l’asilo dove lavora nostra figlia. Non è facile trovare la casa, ma l’incontro è veramente piacevole, i singalesi sono davvero molto ospitali! A Galle soggiorniamo all’Home Living Unit, una grande casa dove i proprietari soggiornano al piano terra e hanno lasciato il piano superiore, dotato di due camere, per i clienti; costo 27 € a notte colazione inclusa. Salutiamo il nostro driver, per oggi non abbiamo più bisogno dei suoi servigi. Riposiamo un paio d’ore, il caldo è impressionante, 33° C con un altissimo tasso di umidità. Alle 17.30 usciamo per un giro in città, Galle è famosa per il suo forte, patrimonio UNESCO, realizzato tra il Seicento e il Settecento da portoghesi e olandesi. All’interno delle mura tanti edifici di indubbio valore storico – architettonico; il forte è praticamente costruito sul mare ed è molto scenografico. Nelle sue viuzze molti bei negozi, soprattutto di gioielleria e abbigliamento, molti alberghi, ristoranti e bar. Ceniamo allo Spoon’s bar, consigliato dalla Lonely Planet, veramente un’ottima scelta; mangiamo il riso al curry migliore che abbiamo mai mangiato! Dopo cena compriamo acqua e frutta e qualcosa per la colazione, domattina partiamo alle 5.00 per il whale watching e non possiamo fare colazione in albergo a quell’ora!
LUNEDÌ 27 MARZO 2017
Usciamo dall’albergo alle 5.15, il nostro driver è già in attesa. Andiamo a Mirissa, punto di partenza dei tour di osservazione delle grandi balenottere azzurre. Il nostro driver ci fissa il tour con Dhanushka, un operatore abbastanza economico, spendiamo 5.000 rupie a testa, circa 33 €. Saliamo a bordo e ci posizioniamo in alto, con buona vista del mare; la barca è piena, ospiterà un centinaio di persone, ma ci si distribuisce bene a bordo. Partiamo verso le 7.00 e prendiamo davvero il largo, ci vuole un po’ per fare il primo avvistamento ma poi, fatto il primo, ne osserviamo molte altre, alcune anche da parecchio vicino, è uno spettacolo veramente particolare! Verso le 11.00 torniamo al porto e ci avviamo verso la spiaggia di Talalla, una delle più belle e meglio conservate dello Sri Lanka. Qui ci sono diversi resort, ma sono stati costruiti con gusto, arretrati rispetto alla riva del mare e ben mimetizzati dalla vegetazione rigogliosa, le palme arrivano fino in prossimità dell’acqua! Ci riposiamo in questo paradiso per un paio d’ore, il mare è mosso, non facciamo il bagno, anche se l’acqua è caldissima e la temperatura esterna molto afosa! Verso le 15.15 ripartiamo per la nostra prossima tappa, Uda Walawa, dove domani ci attende un safari nel parco omonimo. Lungo il tragitto ci coglie un classico acquazzone monsonico, che dura però solo una decina di minuti. Raggiungiamo la nostra guesthouse, il White Pearl Villa, intorno alle 17,30; il nostro driver sarà alloggiato in un’altra struttura. L’accoglienza è ottima, il posto è carino e ben curato; il figlio del proprietario parla un inglese discreto, ci accompagna a vedere l’Elephant Transit, una sorta di orfanotrofio dove gli elefanti che hanno pero la mamma vengono allattati fino all’età di 5 anni! Ceniamo in albergo, una cena in compagnia di un signore della Repubblica Ceca e di una coppia di ragazzi belgi con 2 bambini di 4 e 5 anni. Ci viene servito il classico riso bollito con una serie di verdure cotte con delle salsine molto buone, notevole il dessert, il curd, yogurt di bufala con miele estratto dal tronco del cocco.
MARTEDÌ 28 MARZO 2017
Alle 5.45 partiamo per il nostro tour all’Uda Walawe National Park, organizzato dal nostro albergatore. Spendiamo 5.000 rupie, circa 33 €, avremmo speso probabilmente un po’ meno andando direttamente all’ingresso del parco e concordando un tour con guide del posto, tra i 25 e i 30 €, ma va bene così, in questo modo siamo solo in 3 sulla jeep, noi due e Vladimir, il signore della Repubblica Ceca che alloggia nella nostra stessa guesthouse. Il parco non offre tanti animali, non è paragonabile ai parchi africani che abbiamo già visitato, come lo Tsavo Est in Kenya e l’Ethosa in Namibia, ma è inserito in uno scenario naturalistico molto bello, ricco di vegetazione ed acqua, un habitat eccellente per gli animali. Vediamo tanti elefanti, bufali, coccodrilli, scimmie e tantissimi uccelli variopinti. Alle 10.00 rientriamo in albergo, dove ci viene servita una colazione luculliana. Salutiamo i proprietari e ci avviamo verso Haputale, nostra prossima destinazione. Lungo l’itinerario ci fermiamo al Buduruwagala Raja Maha Viharaya, uno stupendo complesso di sculture rupestri che raffigura il Buddha antico più alto di tutto lo Sri Lanka, ben 15 metri. Proseguiamo poi per Haputale, la strada è un po’ sconnessa e il nostro driver, visto che la macchina è bassa, procede molto lentamente. Arriviamo ad Haputale che è già pomeriggio inoltrato, facciamo comunque in tempo a visitare la Dambatenne Tea Factory, fatta costruire da Sir Thomas Lipton nel lontano 1890 e ancora ben attiva. Ci mostrano tutto il processo di lavorazione del the, dalla raccolta, all’essiccazione, alla tritatura, alla fermentazione, all’asciugatura, al vaglio e all’impacchettamento. L’aroma è fantastico, qui producono solo the nero, estratto dalle foglie più giovani delle piante di the; ogni quintale di foglie porta alla produzione finale di circa 23 kg di the. Durante la visita fuori si scatena l’inferno, il classico temporale tropicale scarica a terra tonnellate d’acqua. Ci avviamo verso il nostro albergo, che non è lontano; per raggiungerlo però bisogna fare un pezzo a piedi, per fortuna è smesso di piovere e gli addetti alla guesthouse, il White Monkey Dias Rest, vengono ad aiutarci con i bagagli. La sistemazione è spartana come le altre, qui siamo un pochino oltre sinceramente! La struttura ha però il vantaggio di essere completamente inserita nella vegetazione, se domani il tempo sarà bello, lo scenario sarà spettacolare. Ceniamo all’interno della struttura, un riso allo zafferano con le solite verdure e andiamo a letto. La guesthouse non dispone di wi-fi.
MERCOLEDÌ 29 MARZO 2017
Sveglia con calma, con la speranza che il tempo si sia rimesso per poter andare alla Lipton seat a vedere il panorama che giornalmente ammirava sir Thomas. Niente da fare! La vallata è completamente immersa nella nebbia; anche dall’albergo ci sarebbe una vista stupenda, ma riusciamo a vedere solo l’albero a 20 metri di distanza! Raggiungiamo il nostro driver e ci avviamo in paese, oggi abbiamo in programma di prendere il treno per Ella, un itinerario che dovrebbe consentire una vista stupenda, ma il tempo per ora non promette nulla di buono. Ci fermiamo in banca a cambiare valuta, il cambio è sempre ottimo, 1€ viene scambiato a 159,20 rupie, quando abbiamo iniziato a preparare il viaggio 1 € valeva 150 rupie! Consiglio vivamente a chi si reca in Sri Lanka di portare un quantitativo di contanti sufficiente a coprire larga parte della vacanza, senza dover prelevare con carta di credito e riducendo quindi i costi sul cambio e sulle commissioni. Concordiamo con il nostro driver di venirci a prendere alla stazione di Ella; il biglietto di prima classe è già esaurito, non abbiamo controllato se era prenotabile via web. È disponibile solo il biglietto di terza classe; saliti sul treno il problema non sono certo gli abitanti del posto, bensì una mandria di giapponesi che non trovano pace per tutto il viaggio. Questo itinerario, molto sponsorizzato nelle guide e sulle pubblicità locali, per noi si è rivelato abbastanza deludente. Lo scenario è bello ma non esaltante e si poteva vedere in larga parte anche con la macchina. Probabilmente sul nostro giudizio influisce anche il tempo inclemente, oltre alla nebbia è ricominciato anche a piovere. Arriviamo ad Ella intorno alle 14.00, il nostro driver è ad aspettarci e ci accompagna al nostro albergo, il Senauma Homestay, molto carino, pulito e con una receptionist disponibile e che parla un buon inglese. Andiamo a pranzo al Curd Shop, consigliato dalla Lonely Planet e posto a poche centinaia di metri dall’albergo. Non male il curd, ma era molto più buono quello che abbiamo mangiato al White Pearl Villa. Buono invece il kottu roti, sono pancake tagliuzzati che vengono conditi con verdure e stufati sulla piastra. Girelliamo un po’ per il paese, che non offre quasi niente, compriamo un po’ di francobolli per la nostra collezione e poi partiamo per le Rawanna Ella Falls, poste a circa 6 km dal paese. Le cascate sono belle, ma sotto la pioggia non rendono un granchè. Rientriamo in paese e lasciamo libero il nostro autista, fissiamo per le 6.45 di domani per raggiungere il Little Adam Peak, sperando nella clemenza del tempo. Continuiamo a prendere acqua dal cielo girovagando per il paese, poi torniamo in camera per un bagno caldo. Usciamo nuovamente per cena, anche se continua a piovere; dopo cena finalmente si rasserena, le previsioni danno tre giorni di tempo ottimo da domani.
GIOVEDÌ 30 MARZO 2017
Alle 7.00 iniziamo l’ascesa al Little Adam Peak, il nostro driver ci accompagna alle 6.45 all’imbocco del sentiero che conduce alla cima della montagna. Lungo l’itinerario incontriamo lavoratrici tamil che si avviano a raccogliere il the e bambini tamil che vanno a scuola. Il circondario è un giardino spettacolare di piante di the a perdita d’occhio. La salita alla vetta è facile e rapida, non più di 20 minuti per salire i 317 gradini di ottima fattura realizzati lungo il percorso. Nulla a che vedere con il vero Adam Peak, 5.200 gradini, che noi non faremo! Torniamo in albergo per la colazione alle 8.30, alle 9.15 partiamo per Kandy percorrendo la strada panoramica che passa da Nuwara Eliya; l’itinerario è veramente spettacolare, tutto all’interno di coltivazioni di the, colture agricole e terrazzamenti a riso, veramente stupendo. Ci fermiamo a Nuwara Eliya, una vecchia colonia britannica che ancora presenta i segni delle costruzioni occidentali, dei parchi, dei giardini e dell’ordine. Andiamo verso Radella per comprare le famose fragole e la confettura della Somerset Farm, le fragole sono ottime, la marmellata l’assaggeremo a casa. Proseguiamo poi per Kandy, fermandoci ogni tanto a scattare foto; arriviamo in città intorno alle 15.30 e ci rechiamo in albergo, l’Alex Home Stay, una guesthouse gestita da una coppia molto carina. Ci danno alcune indicazioni su cosa vedere in città, danno indicazioni al nostro driver su dove prendere alloggio e ci offrono una tazza di the. Alle 16.20 siamo di nuovo in città e andiamo a prenotare i biglietti per lo spettacolo di danza tradizionale presso il Muhahuwara YMBA, l’associazione dei giovani buddhisti di Kandy. Lo spettacolo inizia alle 17.30 e termina intorno alle 18.20 ed è molto piacevole, pieno di ritmo e gioioso e non noioso come altri simili spettacoli che abbiamo visto in altri stati asiatici. All’uscita facciamo un giro in città, una località caotica ma piena di vita, è il capoluogo della Provincia Centrale, conta 110.000 abitanti ed è la terza città più grande dello Sri Lanka dopo Colombo, la capitale, e Jaffna; entriamo al mercato e, dopo una lunga trattativa, compriamo due bellissimi batik, quattro sciarpe di seta e un paio di pantaloni tradizionali a 6.500 rupie, poco più di 40 €, sicuramente potevamo pendere non più di 30 € ma le trattative non sono il nostro forte! Ceniamo al Kandy Muslim Hotel, che non è un hotel ma un ristorante consigliato dalla Lonely Planet. Niente di eccezionale e pulizia ai minimi termini. In Sri Lanka molto spesso il termine hotel viene utilizzato per indicare i ristoranti, tenetene conto! È ripreso a piovere, abbiamo appuntamento con il nostro driver alle 21.00; quando arriva, l’autista ci comunica che deve rientrare a casa per iscrivere il figlio di 5 anni a scuola… mah! Fortunatamente è già pronto un sostituto, che abita a Kandy e che domattina continuerà il tour al posto suo. Gli diamo 20 € di manica e lo salutiamo, è un bravo ragazzo ma se non impara l’inglese è dura fare questo mestiere!
VENERDÌ 31 MARZO 2017
Il nuovo driver parla un discreto inglese, si chiama Ruwan ed è molto più scaltro del giovane Dulay, essendo un uomo di mezza età. Dopo aver visitato i meravigliosi giardini di Peradeniya, ci conduce in una boutique dove tagliano e incastonano bellissime pietre preziose e poi ci porta in un negozio di oggetti in seta. Per completare l’opera ci porta a pranzo in un ristorante al quinto piano di uno stabile con vista panoramica dove spendiamo il triplo di quanto spendiamo di solito in media per mangiare gli stessi piatti! Urge chiarirsi subito, gli facciamo presente che fare shopping non ci interessa e neanche mangiare in ristoranti di lusso, siamo venuti in Sri Lanka per visitare la nazione e non per abbuffarci e comprare oggetti. Essendo intelligente capisce al volo e si adegua! Nel pomeriggio visitiamo il Ceylon Tea Museum, molto carino, anche se, di fatto, replica i processi produttivi visti ad Haputale, con la differenza che qui le macchine sono dell’Ottocento! Facciamo poi anche in tempo a vedere tre templi indù e buddhisti posti alla periferia di Kandy, il Gadaladeniya Temple, il Lankatilake Temple, patrimonio UNESCO, e l’Embekka Deale, molto belli anche se un po’ trascurati e in cattivo stato di conservazione. Poi di corsa al Tempio del Sacro Dente, che conserva la più preziosa reliquia buddhista dello Sri Lanka, un dente del Buddha. Completiamo la giornata facendo shopping nei negozi della città, compriamo 6 magliette per i nostri ragazzi e per i nostri nipoti, mangiamo al Pizza Hut, tanto per uscire dai cibi speziati singalesi, ma non ne valeva la pena!
SABATO 1 APRILE 2017
La mattina ci trasferiamo al mare, a Trincomalee, una delle più rinomate località balneari dello Sri Lanka. Lungo il percorso il nostro driver ci consiglia di fermarci ai templi rupestri di Dambulla, che noi avevamo pensato di visitare l’ultimo giorno. Forse ha ragione lui, in questo modo avremo più tempo per visitare Colombo. I templi sono incredibili, veramente una cosa spettacolare, completamente scavati nella roccia e con l’interno della roccia stessa completamente decorato, una cosa veramente unica; anche la posizione e lo scenario sono fantastici, l’unico problema è stare attenti all’indicazione della biglietteria, che è un po’ nascosta. Io non l’ho vista e, arrivato in cima, mi è toccato rifare un bel pezzo in discesa sotto 35° C per prenderli! Ripartiamo da Dambulla che sono già le 11.45 e arriviamo a Trincomalee poco prima delle 14.00; ci dirigiamo alla spiaggia di Uppuveli, 4 km a nord di Trincomalee, dove ci fermaimo a mangiare al Silver Beach Hotel, consigliato dalla Lonely Planet, una frittura di calamari direttamente sulla bellissima spiaggia, niente di eccezionale ma il posto vale tutto il resto! Nel pomeriggio ci rilassiamo sulla spiaggia, poi ci spostiamo a Nilaveli, altra bella spiaggia poco a nord. Uppuveli è comunque decisamente più bella, Nilaveli è più selvaggia. Diamo poi un’occhiata all’abitato di Trincomalee e ci muoviamo alla volta di Mihintale, dove arriviamo intorno alle 19.30 e prendiamo alloggio al Miheen Hotel & Resort, una struttura ottima nel rapporto qualità/prezzo, camera ampia e ben attrezzata e soprattutto con l’indispensabile aria condizionata, qui si soffoca davvero per l’umidità. Ceniamo all’interno dell’hotel, un ottimo rice & curry senza spezie!
DOMENICA 2 APRILE 2017
Iniziamo la mattina con la sveglia alle 6.00 per andare a visitare il sito archeologico di Mihintale. Il proprietario alle 6.30 è già pronto con il the, anche se gli avevamo detto che andava bene fare colazione al nostro rientro. Per accedere al sito prendiamo la Old Road, per salire la metà degli scalini che conducono alla sommità della collina e che sono in tutto 1800! Ance se è prestissimo ci sono già un’afa pazzesca e un gran caldo; il sito è, come al solito, mal segnalato, ma comunque di facile comprensione. Arrivati al piazzale del parcheggio facciamo il biglietto e osserviamo il refettorio dei monaci e la casa delle reliquie, belli entrambi. Poi iniziamo la salita che ci conduce alla cima dove, attraverso un ripido percorso in roccia, saliamo in cima all’Aradhana Gala, uno sperone di roccia dove i monaci andavano a meditare e dal quale si gode di un panorama stupendo; Il complesso è veramente notevole e ben tenuto. Tornando indietro ci fermiamo ad osservare il Kantaka Chetiya, un antico ed enorme dagoba. Usciti dal sito ci rechiamo a vedere l’area naturale denominata Kaludiya Pokuna, un grande lago intorno al quale sorgono vari insediamenti archeologici. Torniamo in albergo dove facciamo colazione, poi una bella doccia e via verso Hanuradapura, importante sito archeologico che dista da Mihintale solo 12 km. Il nostro driver, che da grande vuole fare il tour operator, non sa praticamente niente dell’area archeologica, neppure dove si fa il biglietto! Mi tocca portarlo a me con le nostre mappe che, per scrupolo, avevamo stampato. L’ingresso al sito costa 3.750 rupie, 24 €, un prezzo secondo noi esorbitante rispetto a quello che offre. Il clou sono un paio di bei dagoba circondati da aree dove abitavano i monaci praticamente completamente diroccate. L’area ha comunque un suo fascino, soprattutto oggi che è domenica e che quindi è forte la presenza degli abitanti del luogo in preghiera. Il caldo è insopportabile per noi, dopo pranzo siamo praticamente distrutti, intorno alle 14.30 lasciamo l’area archeologica e ci dirigiamo alla volta di Polonnaruwa. Arriviamo al nostro albergo, il Thisal Guest House, intorno alle 17.00; il proprietario ci propone subito i suoi prodotti: cena in albergo e safari con la sua jeep, decliniamo l’offerta! Concordiamo invece il noleggio delle biciclette per domani, visto che il sito archeologico di Polonnaruwa è a pochi passi dalla struttura e che si visita bene con le bici. Salutiamo il nostro driver, che troverà una sistemazione autonoma, e concordiamo di vederci dopodomani per il trasferimento a Sigyria, domani possiamo fare a meno dei suoi servigi! Verso le 19.00, dopo una doccia e un po’ di riposo, usciamo per il paese, che non ha niente da offrire; ceniamo in uno dei pochi ristoranti della zona e andiamo a letto.
LUNEDÌ 03 APRILE 2017
Il sito archeologico di Polonnaruwa apre alle 7.30, il nostro albergo è situato a poche centinaia di metri dall’ingresso. Facciamo colazione alle 7.00, andiamo al Museo a comprare i biglietti e poco prima delle 8.00 siamo all’interno dell’area e siamo praticamente soli! Decidiamo di iniziare dalla parte più a Nord, visto che quella nei pressi dell’ingresso è abbastanza ombreggiata pensiamo di poterla fare anche con il sole. Iniziamo quindi dal gruppo settentrionale, dove la parte da leone la fa il Gal Vihara, con quattro bellissime statue del Buddha scavate nella roccia. Non raggiungiamo il Tivanka Image House, troppo distante, e visitiamo invece il Lankatilaka, bellissimo, sembra quasi una chiesa medievale occidentale, pieno di ornamenti e simboli del Buddhismo. Tornando indietro, l’edificio più interessante prima del quadrilatero è un tempio hindu che si chiama Shiva Devale n° 2, ed è la struttura più antica di Polonnaruwa, realizzata intorno all’anno 1.000 d.C. Ci addentriamo poi a visitare il Quadrilatero, sicuramente il pezzo più pregiato di tutto il sito; sono già le 11.00 e l’area comincia ad essere affollata di turisti ma soprattutto di gite scolastiche, forse conveniva fare un giro standard partendo dalle prime opere, invece che iniziare dal fondo! Comunque riusciamo a visitare tutti i templi di questo bellissimo complesso senza particolare calca. Ci fermiamo a riposarci un attimo sotto un albero e ci beccano subito 4 ragazzine che sono aspiranti guide turistiche, hanno 17 anni, e ci sottopongono un’intervista sulle bellezze dello Sri Lanka. Completiamo il tour con il complesso del Royal Palace, notevole la Sala delle Udienze; da non dimenticare anche il bellissimo Nissanka Malla Palace. Usciamo dal sito che sono le 12.30, le bici dell’albergo hanno fatto un ottimo lavoro, consentendoci, in meno di 5 ore, di visitare praticamente tutta l’area. Non consiglio a nessuno di superare questo orario, perché il clima è torrido e il sole veramente bollente. Ma se vi piace poltrire la mattina non potrete fare a meno di soffrire sotto il sole cocente, perché questo sito vale veramente la pena di essere visitato! Torniamo un attimo a rinfrescarci in albergo, poi usciamo per il pranzo e quindi si rimettiamo sotto il condizionatore in attesa che passi la calura. Verso le 16.30 usciamo per andare a visitare il bellissimo Museo Archeologico, che è proprio vicino alla nostra guesthouse. Il museo contiene moltissime suppellettili sia dei templi buddhisti che dei templi hindu di Polonnaruwa, oltre che un bellissimo set di fotografie che mostrano i restauri attuali e lo stato del sito in antichità. Facciamo poi un prelievo con la carta di credito ad un ATM, cambio molto più basso che in banca con i contanti e commissioni alte. Torniamo di nuovo in albergo e poi usciamo per la cena, mangiamo al Pizza House, sconsigliato, ma ogni tanto bisogna anche staccare dai cibi speziati singalesi!
MARTEDÌ 4 APRILE 2017
Alle 6.30 siamo pronti per recarci a Sigyiria, abbiamo comprato al supermercato alcune cose per la colazione e abbiamo saldato il conto dell’albergo il giorno prima. Per raggiungere Sigyiria da Polonnaruwa sono necessarie circa 1h e 10’. Per il nostro driver anche un po’ di più, visto che va come una lumaca! Arriviamo al sito intorno alle 8.00, già tardi! Il biglietto di ingresso costa 30 $ a persona, 4.500 rupie, ma vale decisamente la pena. La rocca sulla quale è posto l’antico palazzo reale di Sigyiria è alta 370 m ed è praticamente un monolite roccioso. Per poter consentire ai turisti di raggiungere la cima, sono state costruite delle scale in ferro ed attrezzato un complesso percorso, decisamente costoso, ma che consente anche di vedere i bellissimi dipinti con immagini femminili realizzati su un tratto di parete rocciosa. Dall’alto la vista è spettacolare, peccato che le antiche vestigia siano un po’ rimaneggiate. Il percorso di ritorno è diverso da quello di andata, e consente di vedere anche altri monumenti interessanti, facenti capo allo stesso complesso. Completato il giro andiamo a vedere il Museo Archeologico, decantato dalla Lonely Planet ma che a noi ha impressionato meno di quello di Polonnaruwa. Rientriamo poi a vedere i giardini acquatici, che avevamo saltato per poter salire rapidamente sulla sommità della rocca. Qui non lasciatevi ingannare, il biglietto ha durata giornaliera e voi potete uscire e rientrare a tutte le ore; invece la guardia al controllo biglietti ci fa un sacco di storie ma, visto che siamo irremovibili, alla fine molla! Alle 12.00 abbiamo già completato il nostro tour; ci rechiamo in albergo, il Nirwana Tourist Lodge, non lontano dall’ingresso al sito. Il proprietario ci fa subito scaldare, non bastasse il caldo esterno! Ci dice che la camera è senza aria condizionata e che non ha l’alloggio per il driver, anche se ci aveva detto il contrario; visto che ci arrabbiamo cede sull’aria condizionata, gli mostro il foglio della prenotazione, ma non può fare nulla per il driver. Ci offre un succo di avocado come drink di benvenuto e la chiudiamo lì, concordo con il nostro driver di vederci domattina alle 8.00. Marta ha il solito mal di testa da sforzo e calore, esco per andare a comprare qualcosa ad un ristorante che è anche take away a mangiamo in camera, per oggi la giornata è conclusa, visto il caldo e la stanchezza! Nel pomeriggio usciamo a fare due passi, ma il paese non ha nulla da offrire, l’unica cosa possibile è noleggiare delle bici per fare un giro, ma fa troppo caldo e preferiamo lasciar perdere. Ceniamo al Chooti, consigliato alla Lonely Planet, ma non ha niente in più e in meglio degli altri ristoranti della zona!
MERCOLEDÌ 05 APRILE 2017
Sveglia alle 7.00, facciamo colazione alle 7.30, faccio leggere al proprietario dell’albergo la mail nella quale mi confermava che l’alloggio per il driver era gratuito! Ovviamente 10 € non ci cambiano la vita, ma le regole del gioco devono essere rispettate! Ci resta un po’ male, gli spiego che nei rapporti con i turisti bisogna essere corretti, mi scala 1.000 rupie dal conto, circa 6,5 €, ma non era questo il mio intento! Alle 8.00 partiamo per Colombo, un lungo trasferimento, soprattutto perché il nostro driver va come al solito a rilento, ci sorpassano anche i tuc tuc! Secondo me sbaglia anche strada, non credo neanche che voglia fare il furbo per farmi fare qualche chilometro in più, penso proprio che non conosca la viabilità! Ci racconta che ha 47 anni, che ha due bambine, una di 15 e una di 7 anni, che lavorava fino a fine 2016 in una stamperia che ha chiuso per mancanza di lavoro e da tre mesi ha iniziato questa nuova attività, quindi lo capisco, deve ancora prendere dimestichezza con il contesto, ma per certi aspetti lo ammiro, rimettersi in gioco alla sua età con entusiasmo e sempre con il sorriso sulle labbra è veramente un dono di Dio! Arriviamo a Colombo tardissimo, intorno alle 12.30, anche a causa del traffico caotico; iniziamo la visita dai mercati, l’area del Pettah Market è un vero caos, venditori che urlano da tutte le parti, macchine che sfrecciano, gente che attraversa la strada … il caos più totale! Ci fermiamo a mangiare in uno dei ristoranti consigliati dalla Lonely Plenet, il New Palm Leaf Hotel, siamo gli unici turisti in circolazione e ci trattano come principi, ma la sporcizia e il disordine sono sempre gli stessi! Nel pomeriggio, pur se distrutti dall’afa, visitiamo la zona chiamata Fort, dove nel vecchio ospedale olandese hanno ricavato un bellissimo shopping. Poi girovaghiamo nella zona dei ministeri e della residenza del presidente, quindi, distrutti dal caldo, torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato il nostro driver. Ci avviamo verso Negombo, dove abbiamo l’alloggio per l’ultima notte in Sri Lanka, l’House of Esanya, vicino all’aeroporto. Arriviamo intorno alle 18.00, la sistemazione è come le altre, ma le zanzare sono ovunque. Iniziamo la nostra caccia, poi prepariamo le valigie; ceniamo in albergo, avevamo già prenotato la cena via internet. La proprietaria ci prenota anche un tuc tuc “familiare” per il trasferimento in aeroporto del giorno dopo. Salutiamo il nostro driver dopo aver saldato un extra chilometraggio di ben 316 km! Un po’ li abbiamo fatti davvero, un po’ ce li ha aggiunti lui, ma va bene così! Non abbiamo speso quasi niente in questo viaggio, non stiamo a sottilizzare! Mi chiede di scrivergli un’impressione di viaggio, che butto giù volentieri durante il tragitto per l’albergo, gli lascio anche la mia mail, 20 € di mancia e gli auguro buona fortuna, ne avrà bisogno! Con l’aria condizionata a palla ci riposiamo per un’oretta in camera prima della cena, Marta è distrutta, oggi il sole e il caos l’hanno veramente annientata, glielo dico sempre che dobbiamo muoverci, fra un po’ non abbiamo più l’età per fare certi tipi di viaggio! Io sono un po’ più rustico, resisto un po’ meglio, ma non posso dire che questo clima sia adatto a noi europei, veramente difficile adattarsi. Però il viaggio è stato veramente speciale, un viaggio in pieno relax, senza mai avvertire la sensazione di essere osservati o in pericolo, con gente sempre disponibile, sorridente e gentile, un paese pieno di ricchezze e di bellezze, sole, mare, natura, paesaggi e storia, una piccola isola, di dimensioni simili all’Irlanda, ma con scenari vari e sempre interessanti, una terra che non dimenticheremo!
GIOVEDÌ 06 APRILE 2017
Alle 5.45 il nostro tuc tuc “familiare” è pronto per portarci all’aeroporto; la proprietaria, gentilissima, ci ha preparato del pane e marmellata e della frutta, le perdono anche il letto fatiscente e cigolante, gli insetti ovunque e lo sporco in bagno! Ci imbarchiamo con un volo Sri Lankan Airlines per Malè, isole Maldive. Volo tranquillo, atterriamo in orario, alle 9.00, a Malè piove! Agli arrivi prendiamo il tagliando da compilare per il visto di ingresso e ci mettiamo in coda; il visto alle Maldive è gratuito, la fila è abbastanza rapida, intorno alle 10.00 abbiamo già recuperato anche le valigie e ci avviamo all’uscita, dove ci aspetta l’addetto dell’albergo, che ci dovrebbe indirizzare all’aliscafo. Il giovane ci dice che il mezzo è pronto alle 11.00, ottimo, perché ci avevano detto dall’albergo che sarebbe partito nel pomeriggio; mancano all’appello però 3 turisti russi, che aspettiamo fino alle 11.20, poi il ragazzo decide che è l’ora di partire. Il nostro albergo, il Relax Lodge, si trova sull’atollo di Thoddoo, posto 69 km a Nord di Malè. L’hotel offre il viaggio di andata gratis da Malè a Thoddoo, la traversata dura circa 1h e 20’, con un mare abbastanza mosso! Arrivati all’atollo troviamo ad attenderci il titolare dell’albergo, Ivan, che ci accompagna fino alla struttura, ci offre un cocco ghiacciato e ci accompagna a vedere la spiaggia dei turisti. I maldiviani sono musulmani e quindi nell’isola è vietato muoversi in costume o con abiti succinti; il costume è ammesso solo su un tratto di spiaggia destinata ai soli turisti. Sulla spiaggia ci sono a disposizione delle sdraio, alcune amache e c’è anche un servizio igienico con doccia annessa, i teli da mare sono messi a disposizione giornalmente e gratuitamente dall’albergo. Ivan ci racconta un po’ di cose dell’isola, ci spiega come vivono gli abitanti, che sono circa 200, ci mostra un po’ di ristoranti e di negozi. Pranziamo in uno dei ristoranti che ci ha indicato Ivan, lo Sweets & Treats, spendendo 11 $ in due; sull’isola si può pagare tutto in dollari, così come in valuta locale, la rupia maldiviana, avevamo provveduto a comprare dollari a sufficienza per tutta la vacanza in Italia. Qui non ci sono ATM, non si possono fare quindi prelievi di valuta con carta di credito, cosa invece che si può fare a Malè, tenetelo a mente! Nel pomeriggio andiamo in spiaggia, bellissima come tutte le spiagge delle Maldive, con le palme e le mangrovie fino al mare e pesci grandi e colorati di tutti i tipi, anche se non belli come quelli che abbiamo ammirato nel Mar Rosso. In serata compriamo della frutta e qualcosa in un supermercato e mangiamo in albergo; non hanno praticamente niente di commestibile e i prezzi sono alti, conviene mangiare nei ristoranti!
VENERDÌ 7 APRILE 2017: VITA DI MARE!
La mattina facciamo colazione alle 8.00, alle 8.45 siamo in spiaggia, che dista circa 15 minuti a piedi dal nostro albergo. La spiaggia per turisti è orientata ad Ovest, sulle sdraio il sole arriva verso le 12.00 mentre il mare è sempre assolato, ottimo! Comunque ci si abbronza anche sotto le palme, quindi molta attenzione e creme protettive almeno 30. Decidiamo di restare in spiaggia tutto il giorno, dopo aver mangiato in uno dei ristoranti prossimi alla spiaggia, ma il caldo e le zanzare per noi sono insopportabili, alle 15.00 rientriamo in albergo per poi far ritorno in spiaggia alle 17.00 a goderci il tramonto. Dopo cena facciamo una passeggiata in “paese”, non c’è praticamente niente!
SABATO 8 APRILE 2017
Oggi decidiamo invece di lasciare la spiaggia verso le 13.00 e di andare in albergo dopo pranzo per tornare al mare verso le 16.30, decisamente meglio! Per cambiare ristorante andiamo al Sunset Corner, scelta sbagliata, prezzi più alti e servizio pessimo! Peraltro qui i ristoranti hanno tutti le stesse cose, per mangiare qualcosa di diverso bisogna andare nei pochi ristoranti costosi dell’isola, come il Black Salt. Il nostro albergo offre delle attività che rendano un po’ più vivace il soggiorno, snorkeling, pesca diurna e notturna, osservazione delle mante, ma i prezzi sono un po’ alti, non meno di 40 $ a testa per ogni attività, e noi, dopo un anno di fatica tra lavoro e casa, preferiamo poltrire un po’. Il nostro albergo è comunque un ottimo compromesso nel rapporto qualità/prezzo, la camera è ampia e pulita, dotata di indispensabile aria condizionata e di frigobar utile per bibite e frutta fresca. Gli asciugamani vengono cambiati tutti i giorni, così come tutti i giorni viene fornita una bottiglia di acqua da 1,5 litri. C’è una cucina in comune che, oltre che dallo staff per la preparazione della colazione, può essere usata anche dai clienti. Il prezzo al giorno, tasse incluse, è di circa 55 € che, considerato il fatto che viene fornita gratuitamente una corsa di trasferimento dall’aeroporto, è un prezzo decisamente ragionevole. L’albergo ha il difetto di essere molto vicino alla centrale termoelettrica che fornisce energia all’isola, e quindi un po’ di rumore si avverte anche dalla camera, ma viene praticamente coperto dal condizionatore che, di fatto, è sempre acceso quando siete in camera, anche di notte!
DOMENICA 09 APRILE 2017
Uno degli abitanti del luogo ci ha detto che la mattina alle 7.00 arrivano in porto le barche dei pescatori locali per vendere il pescato. Usciamo quindi alle 6.40 dall’albergo per recarci al molo, ma quando arriviamo non c’è praticamente niente! Ci sono due barchette che rientrano con un paio di tonnetti ma niente di particolare. Facciamo quindi un lungo giro nella zona Ovest dell’isola, che è quella dedicata all’agricoltura; distese sterminate di alberi di papaia e di cocco e molte colture come melanzane e cetrioli, oltre che meloni e cocomeri. Molti contadini, la maggior parte provenienti dal Bangladesh, provvedono giornalmente a coltivare e raccogliere i frutti della terra che poi, ogni notte, vengono imbarcati su una nave che li porta al mercato di Malè per essere venduti. Oltre la metà dell’isola è destinata all’agricoltura intensiva e fornisce il 75% di tutta la produzione agricola delle isole Maldive. Tornati in albergo facciamo colazione e andiamo in spiaggia, era da tanto tempo che non mi dedicavo alla lettura in questo modo! La spiaggia dei turisti è perfetta, viene pulita tutti i giorni; non altrettanto si può dire del resto dell’isola, la sporcizia è un po’ dappertutto, soprattutto rifiuti in plastica che invadono anche i cortili e i giardinetti delle case private. I maldiviani non hanno uno spiccato senso dell’ordine e del pulito, anche se qualcosa sta cambiando, molte sono le pubblicità che invitano a non usare la plastica e a trattare in modo adeguato i rifiuti; soprattutto la bellissima scuola e l’asilo di Thoddoo, che sono esattamente al centro del paese, svolgono una costante azione educativa nei confronti dell’ambiente, sia per i bambini che per gli adulti. Ancora invece non c’è traccia dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, niente pannelli solari, né fotovoltaici e neanche una pala eolica! Ceniamo al Maracuja, per cambiare, ma lo Sweets & Treates è sicuramente la scelta migliore!
LUNEDÌ 10 E MARTEDÌ 11 APRILE 2017: vita di mare, niente da segnalare!
MERCOLEDÌ 12 APRILE 2017
Sveglia alle 6.00, alle 6.15 ci viene servita una colazione “light”, frutta e succo, ma siccome il ragazzo dell’albergo con ci dice che è finita lì, stiamo un quarto d’ora ad aspettare che ci porti qualcos’altro, comunicazione scarsa! Chiudiamo le nostre valigie e ci avviamo al porto, i ragazzi dell’albergo ci portano le valigie con i motorini. Ivan, il proprietario, si dà alla macchia, deve portare due russi a vedere le mante! Così faccio presente ad uno dei suoi collaboratori che il viaggio di ritorno in aliscafo per Malè l’ho pagato 70 $, 35 $ a persona, mentre adesso è in atto una promozione al costo di 30$, 15 $ a persona. Mi dice che questo prezzo viene praticato solo da pochi giorni e che loro hanno prenotato il trasferimento prima dell’inizio della promozione, pagandolo a prezzo intero. Mi faccio una risata, più di questo non posso fare, discuto tutta la vita con la burocrazia e con i furbastri italiani, non mi posso mettere a discutere anche in vacanza. Consiglio comunque di provvedere autonomamente a prenotare almeno il viaggio di ritorno a Malè e di non pagare in anticipo l’importo al gestore della struttura. Il nostro traghetto parte alle 7.00 e arriva a Malè intorno alle 8.10, il mare era decisamente calmo; lasciamo le valigie al deposito bagagli dell’aeroporto e ci avviamo a prendere il traghetto per l’isola principale, dove facciamo un giro completo,visto che abbiamo l’aereo la sera alle 20.40! Peccato che da Thoddoo a Malè non ci sia un aliscafo nel pomeriggio. Da vedere a Malè ci sono solo il mercato del pesce e un’antica moschea con annesso minareto e cimitero posti di fronte al bel palazzo presidenziale. Girovaghiamo per la città che non offre praticamente niente, se non una differenza abissale con Thoddoo, qui un caos totale, nella nostra isola una pace infinita! Ci fermiamo al fresco sul lungomare, dove c’è una delle spiagge artificiali, quella ad Ovest dell’isola, attrezzata con ombrelloni e sedie. Dopo pochi minuti si siedono con noi due signore di una certa età, una australiana e una inglese; ci raccontano che sono in crociera con la CMV Magellano, che fa il giro del mondo in tre mesi, toccando i porti più importanti del nostro pianeta, costo 5.000 sterline a testa, escursioni escluse. Quasi quasi per il mio 60mo compleanno ci potrei fare un pensierino! Con le due signore trascorriamo un quarto d’ora di piacevoli chiacchierate, con spunti interessanti per tutti, anche questo è il bello del viaggio! Continuiamo il nostro “pellegrinaggio” infilando spesso in negozi e supermercati che hanno l’aria condizionata al massimo, per rifocillarci un po’ dalla calura, ma il tempo passa abbastanza rapidamente e alle 18.15 riprendiamo il traghetto per l’aeroporto, dove arriviamo alle 18.30. Riprendiamo i bagagli (costo 6 $ l’uno al giorno!), cambiamo la residua valuta maldiviana e ci avviamo al check in. Alle 21.00 decolliamo in perfetto orario, direzione Colombo; alle 22.45 atterriamo, recuperiamo il nostro bagaglio e ci rechiamo a fare il nuovo check in per prendere il volo Colombo – Kuwait City. Non è semplice far capire all’ufficio emigrazione che siamo di fatto in transito ma che siamo dovuti ripassare dalle partenze perché dobbiamo fare un nuovo check in!
GIOVEDÌ 13 APRILE 2017
Alle 2.55 decolliamo in perfetto orario; siamo veramente bolliti, dormiamo per larga parte del viaggio, arriviamo a Kuwait City alle 5.40; qui saremo alloggiati a spese della compagnia Kuwait Airways al Safir Airport Hotel, perché, circa un mese prima del viaggio, ci hanno cancellato il volo in coincidenza per Roma. Non ci erano però chiare le modalità di accesso all’albergo. Noi andiamo a fare il visto, che in Kuwait è gratuito, recuperiamo i bagagli e ci avviamo verso l’uscita alla ricerca del desk informazioni della compagnia aerea. Dopo un certo peregrinare ci fanno sapere che, in realtà, non dovevamo fare il visto e recarci all’uscita, ma dovevamo muoverci come se fossimo in transito, cioè, secondo loro, visto che l’albergo è all’interno dell’aeroporto, saremmo dovuti rimanere più di 24 ore sepolti vivi all’interno dello scalo aereo. Non mi sembrava proprio il massimo della soddisfazione! Per fortuna uno dei responsabili del desk della Kuwait Airways si muove a compassione e ci cambia sistemazione, trovandoci un albergo all’esterno dell’aeroporto. Ci accompagnano ad un taxi che, a loro spese, ci conduce all’Holiday Inn, un 5 stelle extralusso con palestra, piscina e spa! Per noi che venivamo dalle guesthouse dello Sri Lanka sembrano veramente scene comiche, un film di Totò! La sistemazione include pranzo, cena e colazione del giorno dopo, trasferimento in aeroporto e navetta per un grande centro commerciale nelle vicinanze. Dopo esserci riposati un po’ optiamo invece per prendere un taxi ed andare a visitare il centro città; l’albergo offre un servizio taxi al costo esorbitante di 8 KD, pari a 24 $. Ci facciamo accompagnare alla Grand Mosque, dalle informazioni che avevamo preso in Italia la moschea è visitabile con due visite guidate, una alle 9.00 e una alle 17.00, ma sono già quasi le 10.00! Arrivati all’esterno della moschea però una piacevole sorpresa, una giovane volontaria che parla perfettamente inglese ci dice che ci condurrà in visita insieme ad un piccolo gruppo di americani. Non solo, ci offre anche da bere e da mangiare dei biscotti! La moschea dall’esterno non è niente di particolare, ma l’interno è eccezionale, con marmi e lampade made in Italy e buona parte del design ad opera di architetti francesi. La ragazza che conduce la visita è simpaticissima, ci spiega non solo l’aspetto architettonico ma anche le basi della filosofia islamica, il modo di comportarsi, le difficoltà, in queste condizioni atmosferiche, di rispettare il ramadan quando capita in estate, inserendo nel contesto anche una serie di battute che mai ci saremmo aspettati da quello che spesso ci sembra un mondo rigido ed inflessibile, veramente una piacevole sorpresa che ci fa riflettere su come il mondo islamico abbia migliaia di sfaccettature. Proseguiamo il nostro tour al suk di Mubarakiya, veramente molto bello, con banchi pieni di frutta, di pesce e soprattutto di datteri, che ovviamente non manchiamo di portare a casa! Approfittiamo per mangiare in uno dei ristoranti del mercato, che serve spiedini di montone con pane arabo, dopo giorni di verdure e riso non potevamo farci scappare questa occasione!! Facciamo poi tutta la parte dei grandi grattacieli di Kuwait City, il più importante dei quali è l’Al Hamra Tower, 412,60 m di altezza, il più alto del Kuwait e il 17mo al mondo. Poi andiamo sulla costa per vedere le Kuwait Towers, tre serbatoi idrici che sono diventati il simbolo della rinascita del Kuwait moderno dopo l’invasione irachena del 1990. Completiamo la giornata al suk Sharq, una sequenza di negozi alla moda in un grande centro commerciale, accanto al mercato centrale del pesce. Prendiamo poi un taxi che ci riporta in albergo ad un prezzo onesto, 3 KD! Ceniamo in uno degli otto ristoranti dell’albergo, gli ospiti sono quasi tutti arabi!
VENERDÌ 14 APRILE 2017
Alle 7.00, dopo aver fatto colazione, lo shuttle dell’albergo ci accompagna in aeroporto. Abbiamo il volo alle 10.10, siamo in netto anticipo. Partiamo con un’ora di ritardo, il pilota dell’aereo dice per problemi di traffico, secondo noi perché al gate fanno una confusione bestiale! Arriviamo all’aeroporto di Fiumicino alle 14.40, abbiamo l’autobus per Firenze alle 15.30. Per fortuna facciamo in tempo, non è sempre così facile recuperare in fretta i bagagli negli aeroporti romani. Sull’autobus siamo solo noi due! Arrivati a Firenze chiedo all’autista se, visto che siamo solo noi, ci fa scendere all’ObiHall, teatro tenda vicino a casa nostra. Per fortuna l’autista ci accontenta, alle 19.00 siamo a casa!
CONCLUSIONI
Un viaggio veramente interessante, lo Sri Lnka è una nazione davvero ricca di cose da visitare, mare, montagne, parchi, siti archeologici, davvero una sorpresa! L’unico vero problema, per quanto ci riguarda, è stato il clima, temperature alte con umidità elevatissima, non è facile stare fuori tutto il giorno con queste condizioni per noi europei! Se avete una buona resistenza, basta essere 20 anni più giovani di noi, ad esempio, il clima non dovrebbe spaventarvi, ed il viaggio vale veramente la pena, oltre che per la bellezza dei luoghi anche per la gente stupenda e per i prezzi veramente economici per la nostra valuta. Le Maldive sono le Maldive… mare stupendo, anche se per noi la vita di mare dopo un po’ diventa monotona! Se avete un buon budget potete fare tutti i giorni un’escursione diversa, in modo da rendere più interessante il soggiorno. Se siete amanti della spiaggia allora è sicuramente il viaggio che fa per voi. Le Maldive non sono necessariamente un posto da ricchi, se fate una scelta simile alla nostra spendete meno che sulle spiagge italiane!
Per qualsiasi altra informazione potete contattarmi alla mia mail sergio.pan_2006@libero.it
SPESE COMPLESSIVE SOSTENUTE (ARRotondate ai 10 €)
Volo Sri Lanka A/R € 780
Volo Maldive A/R € 490
Assicurazione viaggio € 140
Trasferimento Firenze Roma A/R € 90
Visto € 70
Vitto Sri Lanka € 210
Alloggi Sri Lanka € 240
Alloggio driver Sri Lanka € 70
Ingresso attrazioni Sri Lanka € 420
Noleggio auto Sri Lanka € 520
Parcheggi, autostrade, tuc tuc e varie € 20
Mance Sri Lanka € 40
Alloggio Maldive € 330
Traghetto Maldive € 70
Vitto Maldive € 180
Deposito bagagli Maldive € 10
Taxi e varie Kuwait € 30
Vitto Kuwait € 10
Spese totali € 3720 (1860 € a persona )