Sri Lanka chronicle
17-18 Gennaio
Anche quest’anno decidiamo di partire a gennaio, per accorciare l’inverno e perché è l’unico periodo per noi disponibile. Partenza da Roma con Qatar Airways, alle 21,40 del 17/01/2013 , scalo a Doha e arrivo a Colombo il pomeriggio del 18/01 alle 16,10. Buon viaggio e buona compagnia la Qatar, come tutte le asiatiche. A Colombo ci aspetta Siri di Siritravel tour, con il quale abbiamo preso accordi per una guida nel triangolo culturale. In aeroporto cambiamo un po’ di soldi , prendiamo una scheda prepagata della Dialog e con Siri ci avviamo verso la guest house 5th Lane prenotata su internet.
Indice dei contenuti
Non senza qualche difficoltà riusciamo ad arrivare alla G.house , un po’ defilata ma molto carina e silenziosa.
La sera con un tuc tuc ci facciamo portare al Seafood, ristorante sul lungomare di Colombo e con i tavolini sulla sabbia. Mangiamo discretamente e ce ne andiamo a letto.
19 Gennaio
La mattina, dopo colazione andiamo alla stazione di Colombo Fort a prendere il treno per Anuradahpura. Non capiamo bene quale prendere, poi ci indicano il binario 7 e 8 e un signore per fortuna ci avverte di non prendere quello in partenza perché strapieno. Verso le 10 dunque partiamo. Il treno ha decine di ventilatori attaccati al soffitto e viaggia a porte aperte. Dopo molte soste , alle 15,30 arriviamo ad Anuradhapura. Andiamo allo Shanti , il nostro Hotel e arriviamo mentre si sta celebrando un matrimonio nella sala ristorante. La camera non è niente di che, abbiamo visto di peggio, ma per quello che costa si poteva trovare di meglio. Posiamo i bagagli e mentre usciamo dall’hotel, nella sala ristorante veniamo intrappolati dagli ospiti del matrimonio che ci costringono a ballare delle cose cingalesi con loro.
Barbara comincia a imitare qualcuno , mentre io cerco di liberarmi da un energumeno che biascica qualcosa sullo Sri Lanka free. Solo l’intervento di un altro ospite mi libera dalla morsa del tipo e quindi ci allontaniamo.
Andiamo nella città vecchia per vedere qualcosa e ci imbattiamo (è sabato) in una cerimonia con centinaia di persone vestite di bianco candido che portano un lungo drappo arancione , offerte , cesti ecc.
E’ già tardi e decidiamo di visitare bene il sito l’indomani ; ci appisoliamo sotto un albero. Dopo un po’ il digiuno si fa sentire e ci facciamo portare al family baker , una specie di forno sotto il Casserole , affermato ristorante.
Torniamo in Hotel a sistemare le nostre cose, siamo gli unici ospiti. La sera mangiamo abbastanza bene , i ragazzi dell’ albergo sono molto gentili. La notte invece fanno un gran casino . Barbara non sta bene e passa la notte chiusa in bagno con forti dolori. Sono preoccupato e vigilo inerme sulla situazione.
Verso le 6,00 la metto a letto e ci addormentiamo.
20 Gennaio
Sono le 11,00 quando apriamo gli occhi. Barbara sta bene ma è distrutta. Facciamo colazione e con un tuc tuc torniamo nella cittadella di Anuradhapura. Stranamente entriamo gratis al Sri Maha Body e anche al dagoba bianco. Il posto è suggestivo, anche se degli edifici originali rimane ben poco. Verso nord est fermiamo un tuc tuc e decidiamo di visitare il resto della città vecchia con lui. Ci accordiamo per il prezzo, compreso il riaccompagnamento in albergo. Andiamo al museo archeologico a fare i biglietti necessari e in serie visitiamo tutti i principali siti cercando di avere contegno e rispetto per i riti che si stanno celebrando. Fa una certa impressione notare la quantità di cani, quasi tutti malati presenti in questo paese.
Terminato il nostro tour, chiediamo al driver di accompagnarci a comprare un adattatore di corrente , ma , sia perché non riesco a farmi capire cosa voglio (current plague adaptator) , sia perché è domenica , giriamo un’ ora invano. Comunque diventa un buon modo per visitare anche la new town. Andiamo poi a vedere le partenze dei bus per Habarana per l’indomani , alla stazione nuova (dalla old station invece partono i bus privati), e andiamo in albergo.
La sera usciamo a mangiare in un posto visto per strada , il 2Too, un ristorante familiare niente male, di ambiente moderno ma cingalese al 100%. Facciamo poi una lunga camminata al buio , accompagnati da un giovanissimo studente in bici, gentile e curioso di parlare con noi del più e del meno.
21 Gennaio
Lasciamo l’hotel e andiamo alla stazione dei bus. Saliamo sul bus per Polonnaruwa, sapendo di dover scendere dopo un paio d’ore ad Habarana, dove ci attende la nostra guida. Il viaggio è discreto, il bus non è affollatissimo. Sale gente di tutti i tipi a vendere giornali, aranci, noccioline, caffè, gamberi, oltre ai mendicanti che chiedono qualche spicciolo per la loro condizione. Arrivati ad Habarana ci facciamo accompagnare al Sorowwa, un hotel molto bello.
Ad aspettarci c’è Aruna, una guida esperta che ci ha mandato Siri e con il quale viaggeremo qualche giorno. Dopo le presentazioni e due chiacchiere veniamo a sapere che c’è anche l’autista. Viaggiare in quattro mi pare troppo, ma ormai è andata. A mezzogiorno, dopo aver mangiato molto bene allo Jesu, un ristorante per strada, andiamo ad Aukana a vedere un Buddah scolpito in un blocco di granito , una delle statue più importanti dello Sri Lanka. La visita impegna solo una mezz’oretta, e Aruna si rivela un oratore molto capace. Nel pomeriggio torniamo al Sorowwa, e mentre orde di turisti cavalcano elefanti guidati a piedi dal mahout sulle sponde dell’ Habarana Lake , che domina il paesaggio, io e Barbara affrontiamo il percorso a piedi per compensare le tante ore che dovremo passare in macchina. Il posto è davvero magnifico.
La sera mangiamo al Sorowwa , il cibo è buono e vario. Non c’è molto da fare per svagarsi, Habarana è poco più di un incrocio con qualche bottega illuminata.
22 gennaio
Alle 8,30 ci incontriamo con Aruna e partiamo per Sigyria, a circa 15 km. Questa roccia monolitica si staglia su una vasta pianura e fa un certo effetto avvicinarglisi mentre si attraversano i giardini d’acqua che un tempo gli facevano da cornice. Il sole a picco non ci aiuta nella lunga scalinata che porta in cima alla roccia .
Comunque il sito ci piace . Aruna non ci accompagna sempre , probabilmente avrà fatto quel percorso 100 volte e vuole risparmiarsi le gambe per i prossimi tour. Verso l’una prendiamo la strada del ritorno, ci fermiamo in una fabbrica di seta con annesso shop e compriamo un runner da letto. Poi ci fermiamo in un centro ayurvedico dove prendo contatti per un massaggio da fare nel pomeriggio e andiamo a mangiare in un caffè all’ incrocio di Habarana.
Nel pomeriggio vado a piedi in questo centro ayurvedico , mi marmeggiano da capo a piedi per più di un’ ora e poi tortura finale nella steam box , una specie di Tac di legno dalla quale esce solo la testa mentre il corpo viene ustionato da vapori bollenti aromatizzati.
Un po’ barcollante mi sistemano poi in giardino a bere una tisana e masticando sassi di zucchero di palma. Barbara nel frattempo mi ha raggiunto e insieme ci incamminiamo verso l’hotel . Per strada entriamo in un bar per una birra , non sempre si trova , i gestori ci fanno entrare , poi ci fanno uscire da una porta di servizio , poi ci fanno entrare in una casa , dove , in veranda in fretta e furia allestiscono due sedie e un tavolino . Siamo in casa loro. Ci spiegano dunque che hanno il bar , ma non hanno la licenza per gli alcolici , ma hanno gli alcolici e quindi tutto torna. Comunque accettiamo l’invito e torniamo in Hotel , a cena e a letto.
23 Gennaio
Sempre alle 8,30 l’ autista ci viene a prendere , Aruna è andato a Polonnaruwa a trovare i suoceri che abitano lì. Dopo 40 minuti siamo a Polonnaruwa , Aruna ci aspetta alla fabbrica di legno di suo suocero , ce lo presenta e cominciamo il nostro giro. La giornata è grigia e non lascia presagire nulla di buono. Andiamo a visitare il museo a dove vendono anche i biglietti per il sito antico e lo troviamo abbastanza interessante. Polonnaruwa è un’ altra delle capitali antiche dello Sri Lanka , ma più recente di Anuradhapura , più piccola e meglio conservata. Mentre usciamo dal museo come era presumibile , comincia una pioggia torrenziale che ci accompagnerà per tutto il giorno. Ormai fradici , giriamo tra i siti , molto belli , soprattutto il quadrilatero , ancora abbastanza ben conservato. Alle 13,00 , ormai zuppi all’ inverosimile , torniamo alla fabbrica del legno del suocero di Aruna dove c’è anche un negozio fornitissimo che vende un po’ di tutto. Un ragazzo ci mostra i vari tipi di legno lavorati e ci dimostra le proprietà del legno arcobaleno , la cui polvere mischiata con reagenti diversi riesce a creare tutta una serie di colori. Compriamo due cose e andiamo a mangiare in un posto turistico sotto un capannone , più simile a una sagra che a un ristorante. Si mangia davvero uno schifo. Diluvia ancora , allora torniamo in Hotel ad asciugarsi e ad oziare. Al Sorowwa si mangia molto bene.
24 Gennaio
Dopo colazione, alle 8,00 partiamo per Kandy con sosta a Dambulla. A Dambulla , altro sito dell’ Unesco , si trovano 5 grotte più o meno estese , divise da muri appositamente realizzati e contenenti ciascuna decine di statue di Buddha realizzate per lo più tra il 900 e il 1200. Il soffitto delle caverne è affrescato con stucchi ancora perfettamente conservati che coprono una superficie di circa 2000 mq. All’uscita ci coglie ancora un acquazzone violento , che ci costringe a ripararci nel sito. Aruna recupera un paio di ombrelli e piano piano riusciamo a raggiungere la macchina. Verso mezzogiorno ci fermiamo in un giardino delle spezie gestito dal governo. Ci accompagna un ragazzo che ci illustra le varie piante di curcuma , cardamomo , vaniglia , noce moscata ecc. , fino a raggiungere un gazebo dove ci presenta creme e cremine per tutti gli usi , compresa un antipelo che mi rende glabro il braccio destro in 5 secondi. Fine del giro al solito shop per turisti , due flaconi di curry e vaniglia e usciamo. Troviamo un posto per mangiare lì davanti , molto buono. Quindi sotto il diluvio ripartiamo per Kandy. Alle 15,00 arriviamo , la città si presenta già bella , raccolta intorno ad un lago e con in bella mostra il tempio del sacro dente di Buddha. Andiamo all’ Hotel Senani, ubicato come quasi tutti gli Hotel di Kandy , sulle colline intorno al lago. Sembra buono , in realtà la nostra camera è proprio sotto la cucina , è vecchia e c’è un tanfo di muffa terribile. Non per fare lo schizzinoso , ma siccome l’hotel si fregia di 4 stelle e sono tutti infiocchettati a dovere , l’importante è che almeno si riesca a dormire. Vedremo. Alle 17,00 andiamo presso una struttura della croce rossa , una specie di teatro improvvisato , a vedere uno spettacolo di danze tipiche dello Sri Lanka eseguite da ragazzi molto giovani in abiti tipici. Lo spettacolo dura un’ oretta e si conclude con i mangiafuoco e la passeggiata sui tizzoni ardenti. Quindi andiamo al sacro tempio con Aruna , davvero molto bello. I fedeli , dopo le offerte ai monaci , sfilano davanti allo scrigno che (pare) contenga il sacro dente e che viene mostrato solo per pochi minuti. Finiamo il nostro giro e usciamo. La sera Aruna ci porta in un ristorante molto bello , posto sul terrazzo di un palazzo dove ci hanno preparato un tavolo all’ aperto , con cena offerta. Molto buono , prendo anche uno Chenin sudafricano che costa una legnata ma li vale tutti.
Andiamo a letto , ma non si può dormire per il casino sopra le nostre teste. Vado alla reception a dirgli che l’ indomani mi basta anche uno sgabuzzino , basta che mi tolgano da quella stanza infernale. La reception annuisce .
25 Gennaio
Dopo una notte insonne , la mattina partiamo , ovviamente con la pioggia , verso l’orfanotrofio degli elefanti. Sinceramente non mi stimola per niente , so già cosa mi aspetta , ma non ho altre alternative per la mattina. Il biglietto costa 2000 rupie. Prima dell’orfanotrofio , ci fermiamo al museo governativo delle gemme. Ci fanno accomodare in una stanza dove siamo soli , e ci proiettano un film in italiano che illustra il sistema di realizzazione delle piccole miniere e il sistema di estrazione . Un lavoro massacrante.
Un inserviente poi ci porta nel salone delle gemme a darci una lezione sui vari minerali preziosi esposti. Nel solo Sri Lanka ci sono 160 tipi di pietre preziose , tra cui i migliori zaffiri e rubini. Vediamo poi un tagliatore all’ opera e , come classica conclusione , lo shop , enorme e con migliaia di realizzazioni. Non compriamo niente perché non ce lo possiamo permettere e proseguiamo il nostro tour. Arriviamo all’ orfanotrofio. Il sito è molto , molto turistico. La piccola via che porta al fiume dove gli elefanti fanno il bagno è zeppa di negozietti di souvenir e chincaglieria varia. Anche noi compriamo una tela e qualcos’ altro. Alla fine della via , con due alberghi proprio sul fiume , i domatori invitano i molti turisti a fare le loro foto con uno dei pachidermi. Quindi , a mezzogiorno di ogni giorno , la mandria esce dal fiume e percorre la via dei souvenir in senso opposto per andare nell’ area dedicata ai pasti. E qui un altro spettacolo offerto dalle poppate dei più giovani , servite con latte in secchio dagli inservienti. Francamente il posto non mi è piaciuto , riconosco lo sforzo per aiutare gli elefanti rimasti orfani , e i soldi necessari per portare avanti il progetto , ma a me quelle bestie hanno fatto pena , forzati ad essere sempre accondiscendenti con i turisti. Quindi , dopo aver mangiato in un piccolo posto , ritorniamo verso Kandy con destinazione l’ orto botanico. Ricomincia a piovere , prendiamo gli ombrelli e ci incamminiamo in questo parco meraviglioso. E’ molto curato e ci sono piante provenienti da tutto il mondo individuate da cartelli che ne spiegano i caratteri essenziali. Ci sono aiole composte , boschi di bambù , prati di tutti i tipi , serre di orchidee , una vasta collezione di palme e molto altro. Bagnati e soddisfatti usciamo dal parco e torniamo a Kandy. A Kandy ce ne andiamo da soli a giro per la città , ci fermiamo a mangiare in una Bakery , Barbara compra un paio di ciabatte da mare , e passeggiamo volentieri in una bell’atmosfera incorniciata da molti palazzi coloniali , tutti etichettati con una targa esposta dell’ Unesco sulla facciata. Nel tardo pomeriggio torniamo al Senani , la nuova stanza è ancora sotto la cucina , puzza di muffa , il phon è rotto , non c’è acqua calda , e fuori dalla finestra c’ è il deposito delle bombole di gas. Un 4 stelle non male davvero. Ma non importa , basta che si dorma. La sera a cena , un quartetto di chitarristi intona delle cover di artisti famosi del passato , e il cibo purtroppo è improponibile. Poi dopo cena , l’ invito è in una zona del ristorante dove hanno esposto tutta una serie di monili preziosi. “Please , Sir” , dicono. Ma la puzza di muffa e l’acqua fredda restano anche con i gioielli nel ristorante.
26 Gennaio
Stamani partenza alle 7,30 per Thissamarama dove faremo base per visitare in due giorni Kataragama e il parco Yala. Facciamo tutta una tirata passando per Ratnapura , nei pressi della quale Aruna ci fa notare a bordo strada le molte cave di estrazione delle gemme dove gli operai sono al lavoro. Raggiungiamo senza soste verso le 13,30 il bacino di Weerawila , in riva al quale si trova il Wila Safari Hotel. Ci danno la nostra camera e partiamo subito per Kataragama , distante pochi Km per vedere un altro luogo sacro di questa regione. Oggi è giorno di festa , e ci sono centinaia di pellegrini in abito bianco a soddisfare il proprio credo appostati di fronte allo Stupa . Questo posto richiama anche molti Hindu , per il fatto che vi sono dei piccoli templi dedicati alle divinità celebrate da questa religione. Dopo un bel pomeriggio, all’uscita salutiamo Aruna che riparte per Colombo per assolvere ad alcuni obblighi familiari e con la nostra guida, Sanca, torniamo in albergo. Facciamo un bagno nella piccola piscina e dopo cena andiamo a letto perché la sveglia è alle 4,30 per andare allo Yala park.
27 Gennaio
Alle 5,00 siamo già pronti aspettando una colazione al sacco prima di salire su una jeep che ci porterà a Yala . E’ ancora buio. Dopo mezz’ora siamo al gate di ingresso a fare i biglietti. E’ domenica e c’è un sacco di gente. Spendiamo 3000 rupie a testa per l’ingresso ed entriamo. Yala è un parco con dei paesaggi molto belli . A tratti ricorda i safari africani , anche se la vegetazione non è proprio quella della savana . L’ animale dominante , può sembrare strano , è il pavone. , ce ne sono davvero tanti. Ci sono uccelli di tutti i tipi , vediamo elefanti , bufali , volpi , cinghiali , varani , ma non leopardi e orsi che rappresentano sicuramente l’attrattiva principale del parco. Dopo un paio d’ore di guida facciamo una sosta sulla spiaggia stupenda che costeggia Yala , per mangiare la nostra colazione. Yala è comunque molto, molto bello. A fine mattinata torniamo in albergo e ci buttiamo sul letto un paio d’ore , poi dopo pranzo , ci avviamo a piedi verso Tissamarahama , distante 7-8 km. Passeggiare per strada ti da l’occasione di scambiare due parole con la gente del posto.
Compriamo qualcosa da mangiare nei piccoli chioschi polverosi a cifre irrisorie in confronto a qualunque altro tipo di negozio o locale attrezzato , anche per contribuire al sostegno di famiglie sicuramente non benestanti. Il tempo è bello e fa caldo e dopo qualche km prendiamo un tuc tuc al volo e raggiungiamo Tissa. Tissa , è la solita città che si sviluppa quasi esclusivamente lungo l’ arteria principale che l’attraversa. Ci sono due Stupa , tante botteghe e poco altro. Ci fermiamo ad osservare un gruppo di ragazzi che giocano a cricket in un piazzale , davvero bravi , a testimoniare che i cingalesi sono una potenza mondiale in questo sport. Dopo una pannocchia abbrustolita comprata da una famiglia di contadini , prendiamo un tuc tuc per tornare al Wila , si sta facendo buio. In albergo , al buio , ci buttiamo nella piscinetta a fare un po’ di vasche per demolirci definitivamente. Quindi a cena e a letto abbastanza cotti. La notte verso le 1.00 , mi sono svegliato di soprassalto , sentivo un vociare di persone che mi pare avanzasse verso l’ hotel , che si trova in una posizione un po’ isolata. Quando ho visto la luce delle torce filtrare dalla vetrata della nostra stanza , mi sono rizzato sul letto pronto a qualsiasi evenienza. Nel corridoio che dava sul giardino, sentivo urlare e sbattere colpi sulle porte delle stanze.
Sono rimasto immobile, e dopo 10 minuti è tornato il silenzio. Ho continuato a dormire con un occhio aperto.
28/01/2013
La mattina ho chiesto ad un ragazzo che parlava italiano, cosa fosse successo. Un po’ perplesso mi dice che erano sicuramente un gruppo di balordi ubriachi, amici del manager, che una volta finita la loro scorta di Tequila, si riversano al Wila da quel deficiente, a rivendicare la loro scorta di alcol. Questa purtroppo è stata l’ unica nota dolente di un posto comunque valido , ad una stella e senza pretese che può soddisfare anche i più esigenti senza particolari problemi. Prima della partenza, decido comunque di andare da quella faccia da mafioso del manager a congratularmi per i suoi amici, sperando che ci si strozzino una volta per tutte, con la tequila. Carichiamo i bagagli e partiamo con Sanca per Tangalle, distante pochi Km, dove ci fermeremo a fare un po’ di mare. Dopo 50 km e qualche intoppo per una strada in costruzione , siamo a Tangalle , salutiamo anche Sanca , ragazzo molto timido e introverso , ma tutto sommato un buon driver , e ci avviamo verso la reception del Lagoon Paradise Beach Resort. Dentro a una stanzetta ci sono 4-5 persone che con un po’ di flemma ci dicono di aspettare un’ oretta e mezza per rendere disponibile la beach cabana , l’ unica capanna sulla spiaggia di questohotel.
A dispetto del nome , il Lagoon Paradise non è una struttura che guarda molto al dettaglio.
Il servizio è di una flemma disarmante e sembra anche poco motivato, una parte dell’ edificio è in ristrutturazione , e per raggiungere il mare bisogna attraversare un piccolo ponte di cemento armato che attraversa una piccola laguna.
Per inciso , la piccola laguna adiacente a questo tratto di mare , è completamente diversa da mappa a mappa . Ho poi scoperto che lo tsunami del 2004 ha completamente modificato il paesaggio , e le mappe si sono aggiornate nel corso degli anni.
Aspettiamo quindi la nostra camera dirigendoci verso una specie di dependance che ospita dei tavoli e dove una coppia ci saluta mentre fa colazione. Rispondiamo al saluto e Barbara rimane pietrificata. Continua per qualche istante a fissare la coppia con uno sguardo allucinato , quando realizza fra il commosso e l’euforico , che la coppia sono sua sorella e il suo compagno , venuti apposta dall’ Italia per festeggiare i suoi primi 40 anni. Mi scompiscio dalle risate e provo un senso di liberazione , per aver mantenuto quel segreto non senza qualche difficoltà per non farmi sgamare , per tutti quei giorni.
Dopo i convenevoli , andiamo nella Beach Cabana.
La camera è proprio accanto al Crocodile bar , un posto accogliente che serve da bere , la cena e il pranzo ai pochi bagnanti che frequentano Marakollya beach.
Nella Cabana non c’è acqua calda , non c’è A/C , non ci sono armadi e il servizio va richiesto sennò non viene nessuno.
Quello che manca nella cabana è invece presente nelle garden cabana allo stesso prezzo.
Il bello comunque dalla cabana sulla spiaggia , è il clima del risveglio la mattina a ridosso del mare , ma è comunque sconsigliata ai deboli di sonno perché le onde di Tangalle sono molto forti e la notte la camera diventa una cassa di risonanza non proprio silenziosa. Comunque dopo la prima notte ci si abitua.
Tangalle non è inserita di solito nei programmi dei TO , forse perché il mare è mosso e ci sono degli scogli a riva un po’ pericolosi.
Inoltre le strutture ricettive non sono moltissime , il centro abitato offre poco , ma forse è proprio questo il bello.
Sulla spiaggia di Marakollya può capitare di vedere non più di due – tre persone su una distesa sterminata di sabbia. Le strutture sono integrate nei palmeti a ridosso della spiaggia e sono quasi invisibili , non c’è turismo di massa e il mare , per me, è meraviglioso.
In mattinata raggiungiamo a piedi il Mangrove beach cabanas , distante qualche centinaio di metri , davanti al quale c’è un buon bar e una caletta con acqua bassa e ferma perché protetta da alcuni scogli , adatta eventualmente ai più piccoli o ai meno esperti.
Poco distante , a pranzo , ci fermiamo su una palafitta con quattro tavoli e qualche sedia , lo Sha Sha restaurant , dove si mangia solo pesce cucinato in modo fantastico da ragazzi che lo pescano la mattina e lo servono al giusto prezzo.
Oziamo tutto il giorno davanti a un mare irruento e terrficante, fino a sera, dove restiamo con Catia e Elviro al Crocodile bar , a consumare una cena costosa e poco soddisfacente. Ma i Mojto sono buoni e c’è la musica.
29 Gennaio
Giornata di mare. A pranzo ci dirigiamo nella parte destra della lunga spiaggia al Ganesh Restaurant. Si mangia male , punto e basta. La sera proviamo il Mangrove Garden , a sinistra della spiaggia a 10 minuti da dove siamo noi. Il posto è costruito in parte sulla piccola laguna , a due passi dalla spiaggia ed è di un’altra categoria ; si spende tanto ma si mangia in modo eccellente. Dopo cena facciamo una lunga passeggiata di notte , c’è luna piena e l’acqua del mare è molto calda. Arriviamo in un posto illuminato da torce , dove un gruppo di una decina di persone sta osservando l’ovideposizione di una tartaruga gigante. Restiamo una mezz’oretta in compagnia di questo animale e dopo una lunga camminata torniamo in hotel. Stanotte lo Sri Lanka era veramente molto bello.
30 Gennaio
La mattina facciamo un giro a Tangalle paese per comprare alcune cose. A pranzo torniamo allo Sha Sha che conferma e consolida la nostra impressione iniziale. La sera poi , torniamo a Tangalle e andiamo al Prem , un ristorante specializzato in cucina cingalese e consigliato da Lalee , un driver di tuc tuc , e descritto positivamente su alcune guide. Il ristorante è a conduzione familiare , aspettiamo una cinquantina di minuti , e finalmente mangiamo. Ci portano una quantità di cibo per dieci persone, impossibile da finire. L’ unico aspetto negativo del ristorante è che essendo in città , in una veranda al margine di un campo , imperversa una scorribanda di blatte non indifferente. Il ristorante è comunque pulito , il cibo buono e il personale gentile. A fine cena mi chiedono gentilmente di accomodarmi in una stanzetta adiacente , per capire se alcuni quadri e altri oggetti di artisti locali , possano essere di mio gradimento. Ma non sono , purtroppo per loro , di mio gradimento.
31 Gennaio
Stamani sveglia alle 7.00. Barbara non c’è , è andata a correre e oggi è il suo compleanno. Passiamo la mattina al mare , poi verso le 12.00 esco dall’ Hotel per incontrare Lalee , ormai il mio tuc tuc driver di fiducia. Andiamo al Mangrove Restaurant a prenotare una cena per quattro con cake di compleanno finale , all’ insaputa di Barbara.
Organizzato il tutto , saluto Lalee e mi incammino lungo la spiaggia , dove incontro gli altri e ci fermiamo come di consueto allo Sha Sha , da Thilina e Manju , ormai definitivamente promossi a master chef.
Nel pomeriggio proviamo la laguna in kayak , e scopriamo qualche angolo e qualche animale , altrimenti invisibili e irraggiungibili dalla terraferma.
La sera usciamo , ci viene a prendere l’autista e passiamo una bellissima serata al Mangrove, in un’ atmosfera di quelle che si ricordano.
01 Febbraio
Oggi è il giorno della partenza di Catia e Elviro , passiamo la mattina in acqua e a pranzo torniamo allo Sha Sha , ormai la nostra mensa , a mangiare una quantità di cozze inverosimile che ci avevano preparato su richiesta. Alle 17.00 con sguardo attonito dei nostri compagni di mare , arriva a prenderli il taxi che li porterà a Colombo ad un prezzo molto conveniente (grazie , Lalee). L’ auto è una Tata Nano , una scatola tonda con delle ruote fini come sottobicchieri. Sappiamo che il viaggio durerà non meno di 5 ore , e i nostri appaiono abbastanza sconfortati. La sera con Barbara restiamo al Crocodile , accanto a casa nostra e facciamo due chiacchiere con Stefano e Stefania , di Roma , conosciuti il giorno prima.
02 Febbraio
Sveglia presto come al solito , il cielo è chiaro e il sole si sta alzando. A pranzo andiamo a mangiare all’ Ibis restaurant , 20 minuti a piedi sulla spiaggia. Il posto è carino e si mangia senza lode. Nel pomeriggio giro in laguna in Kayak (sempre più bella ai nostri occhi) e la sera al Crocodile. I ragazzi che lavorano al Crocodile sono gentili e dinamici , nonostante un matrimonio cingalese (abbastanza curioso) celebrato nel pomeriggio nel giardino e nel ristorante del resort ,che li ha impegnati non poco. Oltretutto il matrimonio ci ha dato l’opportunità di passare alcuni momenti in spiaggia , con gruppi di persone e di bambini vestiti a festa , che timidamente si avvicinavano a noi per chiacchierare e fare qualche foto insieme.
03 Febbraio
Dopo colazione decidiamo di andare a Matara e poi a Mirissa a vedere com’è quella parte di costa . L’autista ci porta alla stazione dei bus e nel frattempo ci impegna per una cena a casa sua come special guests. Non possiamo rifiutare. Dopo un’ ora e mezza e 40 km di bus arriviamo a Matara e fa un caldo cane. Giriamo per un paio d’ore , oggi è domenica ma i negozi sono aperti. Matara è una città abbastanza grande composta da arterie principali con alti palazzi e diversi negozi . In poche parole è una città commerciale che a parte un paio di monumenti e una bella spiaggia non è granchè. Prendiamo dunque un tuc tuc e ci dirigiamo verso Mirissa . Il Tuc Tuc ci lascia sulla main road che corre parallela alla spiaggia principale , che ci delude subito. E’ una lingua di sabbia fine , molto simile a quella del nostro mare , dove ci sono , uno accanto all’ altro , una serie di ristoranti e alloggi di vario tipo con lettini , tavolini e ombrelloni disposti sulla sabbia. La cosa buona, rispetto a Tangalle , è che il mare diventa profondo in modo molto progressivo e questo permette anche ai non nuotatori, di fare il bagno in totale tranquillità. Ma Tangalle è tutta un’ altra cosa , mi sento soddisfatto di aver fatto la scelta giusta. Faccio un bagno , mangiamo in un posto sulla spiaggia e con un Tuc Tuc torniamo a Matara dove prendiamo il bus di ritorno per Tangalle. Stavolta impieghiamo quasi due ore per fare 40 km , il bus si ferma ogni 200 metri , forse perché l’indomani è il giorno dell’ indipendenza , festa nazionale , e di gente che si muove ce n’è molta. Compriamo un piccolo dolce per la cena da Lalee e torniamo in Hotel. Alle 19,00 in punto viene a prenderci e ci porta a casa sua dove conosciamo sua moglie , sua suocera e i suoi tre bambini. Lalee ha 35 anni e mantiene la sua numerosa famiglia con il solo lavoro di driver di tuc tuc , guadagnando circa 350 euro al mese. La casa è molto modesta , ci hanno apparecchiato su una piccola veranda senza tetto, su terra battuta. La casa è composta di una sola stanza dove dorme tutta la famiglia. Dunque un po’ timidamente ci offre come aperitivo delle patatine fritte fatte da loro e alcune bottiglie di birra e consumiamo i convenevoli. Poi ci invitano a metterci a tavola , togliendo alcune pagine di quotidiano usate per coprire le stoviglie e il cibo , e notiamo che è apparecchiato di tutto punto solo per due. Nonostante le nostre insistenze, loro non mangiano e restano lì in disparte a chiacchierare con noi. I bambini piano piano prendono confidenza e riusciamo alla fine a scherzarci e giocarci. Il cibo era molto buono , i piatti composti con cura , ma le quantità avrebbero potuto soddisfare un esercito , costringendoci purtroppo a declinare gli inviti a servirsi ancora. Dopo cena chiama un amico per farci riaccompagnare in Hotel, lui ha bevuto e preferisce non guidare. Commossi salutiamo tutti , e rotolando saliamo sul tuc tuc per andare a letto , siamo satolli all’ inverosimile.
04 Febbraio
Sveglia ancora molto presto. Facciamo colazione e ci buttiamo in spiaggia , il mare è molto mosso ma stupendo come al solito. A pranzo andiamo da Sha Sha , oggi è l’ultimo giorno e vogliamo ricordarci di quel posto come si deve. Mangiamo un Red Snapper e un piatto di calamari. Facciamo un’ ultima chiacchierata con i ragazzi , che ci raccontano , tra l’altro l’ incubo vissuto da loro in diretta con lo Tsunami. Poi ci salutiamo , scambiandoci le mail e dandoci appuntamento per la sera. Alle 16,00 , con Lalee andiamo a Tangalle in un gift shop che avevamo visto nei giorni passati. E’ il solito negozio di artigianato locale , anche un po’ turistico , ed è l’unico di Tangalle. Compriamo anche tre collane , un piccolo tuc tuc di legno e una piccola statua di buddha per Lalee e la sua famiglia. Torniamo in Hotel , ci salutiamo e ci ringrazia , ci organizza il trasporto in taxi per Matara per l’indomani , baci , abbracci e qualche promessa che forse non sarà mai mantenuta.
Facciamo un giro in Kayak in laguna per l’ultima volta , in una zona ancora non esplorata , ci facciamo una nuotata in piscina , e alle 19,00 , quando è già buio , ci incamminiamo per la spiaggia verso le piccole fiamme in lontananza che sono le candele dello Sha Sha . Sui soliti 3-4 tavoli le candele illuminano a malapena le nostre figure , lì non c’è elettricità. Thilina ci serve una piccola aragosta e dei gamberi concordati il giorno a pranzo a prezzi modici. Alla fine , baci , abbracci e tante promesse che forse non saranno mai mantenute. Barbara riceve in dono una bella conchiglia come ricordo. Andiamo a bere l’ultimo Mojito al Crocodile bar , e salutiamo il gruppo di ragazzi che ci lavora. Ci fanno il 50% di sconto su quello che abbiamo preso da bere e andiamo a letto felici.
05 Febbraio
Non ho dormito bene, forse l’idea di partire o il riaffiorare dei problemi di lavoro che stanno per tornare , si sono fatti sentire. Finiamo di preparare i bagagli , facciamo colazione , incrociamo Stefano e Stefania con i quali ci scambiamo gli indirizzi , facendoci delle promesse che forse non saranno mai rispettate , e alle 8,30 in punto arriva il taxi per portarci a Matara , dove prenderemo il treno per Colombo. Squilla il telefono , è il nostro ‘autista’ di tuc tuc che vuole sincerarsi che il taxi sia arrivato. Siamo a Matara in tempo , il treno parte alle 10,15 puntuale e il biglietto costa 250 rupie a testa. Il treno è zeppo di turisti , in quanto percorre tutta la costa , piena di luoghi per vacanzieri. Siamo a Colombo verso le 13,45 , facciamo non senza qualche difficoltà per il caos , i biglietti per Negombo che parte dopo mezz’ora. Il treno è tipo il vagone di una metro , è affollatissimo e fa un caldo infernale. Dopo un’ ora siamo a Negombo , andiamo al Choy’s Waterfront , un hotel prenotato dall’ Italia. Fuori è orrendo , sembra un palazzo incompleto , ma dentro è davvero molto bello , pulito e confortevole. Ci laviamo e usciamo a giro per Negombo per comprare qualcosa con gli ultimi soldi. Facciamo conoscenza con Bean , che ci porta prima in un centro commerciale , e poi sul lungomare su nostra richiesta a mangiare in un posto che si chiama Tusker , molto bello. Mangiamo al tavolo chiacchierando con Bean e bevendo vino australiano. Il conto è salato ma è l’ultima sera in Sri Lanka e lo digeriamo. A letto presto , ci dobbiamo svegliare alle 5,30.
06 Febbraio
Alle 6,00 siamo pronti , di sotto ci servono anche la colazione. Devo dire che questo Hotel è consigliabilissimo , sia per la posizione , vicino sia al centro che all’ aeroporto , che per il personale disponibile. Peccato che manchi l’ascensore , siamo al quinto piano. Per 1000 rupie , un tuc tuc fatto chiamare ci porta in quindici minuti all’ aeroporto Bandaranayke. Sbrighiamo le solite formalità , forse un po’ troppo cavillose e ci imbarchiamo. La sera siamo a Fiumicino col solito freddo di febbraio , che ci risveglia dal torpore cingalese.
Qualche considerazione
A posteriori , penso che un viaggio in Sri Lanka si possa organizzare anche in autonomia , accordandosi con un autista o con un tuc tuc sul posto, a seconda delle distanze che si vogliono percorrere , e all’ itinerario che ci si prefissa. Si possono risparmiare diversi soldi usando treni , bus e tuc tuc , efficienti e tutto sommato abbastanza presenti. Gli Hotel che abbiamo scelto , più o meno costosi , sono stati tutti validi , tranne il Senani di Kandy. Se avete già vistato India , Cambogia , Birmania e Thailandia , potreste rimanere un po’ indifferenti ai monumenti cingalesi , che a parte Sigyria , non colpiscono per imponenza e spettacolarità. Stesso discorso vale per Yala , che è un parco molto bello , ma nemmeno lontanamente paragonabile con i parchi africani. Per il mare , tra le due località visitate , Tangalle è nettamente meno turistica e più selvaggia , mentre Mirissa è forse più adatta al relax del mare facile , per conoscere gente sena per forza essere inflazionata come le località più vicine a Colombo. Il cibo ricorda molto da vicino quello indiano , ma onestamente ho preferito la cucina cingalese perché più comprensibile e moderata , al mio palato. In Sri Lanka ci sono discreti servizi , per essere in Asia , le persone ci hanno colpito favorevolmente e non abbiamo avvertito particolari situazioni di disagio in luoghi o con persone. Può essere un viaggio costoso se si cercano standard medio-elevati . Un viaggio in Sri Lanka può servire a chi vuole avvicinarsi in maniera graduale alla scoperta dei paesi asiatici del sud , senza necessariamente buttarsi in viaggi impegnativi con condizioni di adattamento particolari.