Splendido Sri Lanka

PREMESSA: Siamo una famiglia composta da quattro persone: Carlo, Raffaella e le figlie adolescenti Francesca e Giulia. A Febbraio decidiamo di acquistare un volo a un prezzo interessante per lo Sri Lanka, che da sempre ci attrae per il suo mix di cultura, vestigia antiche, paesaggi, natura e spiagge tropicali. L'acquisto è un pò...
Scritto da: Corby
splendido sri lanka
Partenza il: 01/07/2009
Ritorno il: 15/07/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
PREMESSA: Siamo una famiglia composta da quattro persone: Carlo, Raffaella e le figlie adolescenti Francesca e Giulia.

A Febbraio decidiamo di acquistare un volo a un prezzo interessante per lo Sri Lanka, che da sempre ci attrae per il suo mix di cultura, vestigia antiche, paesaggi, natura e spiagge tropicali.

L’acquisto è un pò impulsivo, nel senso che poi realizziamo che il conflitto che da molti anni mette di fronte le forze governative con le Tigri Tamil ha assunto le caratteristiche di una vera e propria guerra.

Passiamo un lungo periodo di incertezze; poi a fine Maggio arriva la notizia del termine della guerra e questo ci tranquillizza un pò.

Decidiamo di avvalerci di un autista con mezzo privato ( un Minivan di 6 posti) e il 30 Giugno, alle 22:15, con un lieve ritardo, partiamo da Malpensa con un volo Eurofly.

1 LUGLIO Ore 12: siamo finalmente arrivati in Sri Lanka! All’aeroporto l’addetto dell’agenzia specializzata in tour che abbiamo contattato dall’Italia ci riceve e ci conduce ai parcheggi dove conosciamo l’uomo che ci guiderà in questi 10 giorni di tour: si chiama Quintus, ci mettiamo nelle sue mani e partiamo.

L’impatto non è dei migliori: sarà la stanchezza, il fuso orario o non so cosa ma il traffico rumoroso e indisciplinato ci sconvolge non poco; anche la condizione delle strade non è delle migliori ma ci abitueremo presto, stiamo ancora ragionando su standard “occidentali”.

La giornata è nuvolosa, a tratti piove.

Ci impieghiamo tre ore per raggiungere Kandy e arriviamo nel tardo pomeriggio.

Decidiamo di ritirarci in camera a riposarci.

2 LUGLIO Visitiamo oggi in mattinata i giardini di Peradeniya, posti a 6 Km da Kandy.

I giardini sono magnifici e subito ci imbattiamo nella prodigiosa natura di questo meraviglioso paese: avvistiamo un gruppo di scimmie e ci avviciniamo per vederle meglio, non accorgendoci che nel prato un serpente di dimensioni discrete (sarà un due metri) striscia vicino ai nostri piedi; facciamo un bel salto ma subito una guardia del parco ci dice che non c’è pericolo, i cobra sono da un’altra parte, nelle giungle del nord.

Oltre a bellissimi esemplari di palme, orchidee e altre piante esotiche vediamo volteggiare nel cielo grossi pipistrelli che poi scopriamo appollaiati su alcuni alberi.

Lasciamo i giardini e dopo un rapido pranzo torniamo a Kandy dove visitiamo il tempio del Dente di Buddha: è il nostro primo impatto con la spiritualità dello Sri Lanka che lascia in noi un ricordo netto e indelebile; il posto è molto suggestivo, infonde un forte senso di serenità e pace.

3 LUGLIO Partiamo verso nord per visitare la zona del paese nota come il “Triangolo Culturale” dove si concentrano le vestigia più significative dell’antica civiltà singalese.

Durante il viaggio il paesaggio muta radicalmente: dalle colline di Kandy ai campi di riso di un verde scintillante, con lo sfondo esotico delle palme di noce di cocco, e infine il paesaggio più secco della giungla.

La prima tappa è costituita dall’unico tempio antico di stile indù dello Sri Lanka: si tratta del Gedige di Nalanda, posto in un ambiente naturale molto suggestivo.

E’ anche l’unico tempio in cui siano visibili sculture erotiche di stampo indiano, del tipo del Kamasutra, tanto per intenderci.

Dopo la breve tappa arriviamo a Dambulla, dove visitiamo le grotte ricche di pitture rupestri che risalgono a più di 2000 anni fa; non mi sembra azzardato definirle “la Cappella Sistina” dello Sri Lanka; una delle 5 grotte è infatti magnifica, decorata da affreschi stupendi che illustrano le tentazioni che il Buddha ha subito da parte di un demone malvagio.

Comincio a capire il significato del termine “Serendipity” che deriva da Serendib, l’antico nome arabo dello Sri Lanka, e che vuole rappresentare il continuo senso di sorpresa e di gioia inattesa che suscita quest’ isola.

Prima del tramonto arriviamo al Chaaya village di Habarana, il bellissimo resort è posto di fianco a un lago e immerso in una natura stupenda; si rivelerà una sosta azzaccatissima: a prezzi più che ragionevoli abbiamo goduto di un servizio eccellente.

4 LUGLIO Di prima mattina non ci perdiamo la passeggiata nella giungla a bordo di due elefanti; abbiamo modo di vedere uccelli colorati e di assistere al lavaggio di questi enormi pachidermi. Le ragazze hanno gradito tantissimo.

Partiamo poi per Polonnaruwa, l’ultima grande capitale del regno singalese; si tratta di un’antica città che risale a circa 800 anni fa, dove è possibile toccare con mano la magnificenza di questa civiltà.

Particolarmente suggestiva è la visita al Gal Vihara, un complesso di 4 enormi Buddha scolpiti nella roccia. Qui ci imbattiamo nell’unica comitiva di italiani che incontreremo durante il viaggio e soprattutto destiamo la curiosità di un folto gruppo di studentesse tutte rigorosamente in uniforme bianca, che ammiccano e ridacchiano eccitate tra loro.

Il nostro Quintus subito ci spiega che si tratta di una comitiva di ragazze di etnia Tamil che, dopo la fine della guerra che si è scatenata per quasi trenta anni tra l’esercito singalese e le Tigri Tamil, ha avuto l’opportunità di lasciare il territorio Tamil e di imbattersi, probabilmente per la prima volta nella loro vita, in esemplari di pelle bianca … È quindi più che comprensibile la loro sorpresa.

5 LUGLIO Ci rechiamo oggi a Anuradhapura, la più antica città singalese le cui vestigia risalgono a più di 2000 anni fa; restiamo in particolare impressionati da un’altissima dagoba che, quando fu costruita, era il terzo edificio più alto del mondo, dopo le piramidi Egizie.

Il sito (come Polonnaruwa) è molto ampio, fortunatamente abbiamo l’opportunità di girarlo con il nostro miniVan, vista anche la temperatura elevata e l’alto tasso di umidità.

E’ una visita sicuramente interessante; Anuradhapura compensa il minor numero di edifici con l’atmosfera spirituale : è infatti ancora un luogo di pellegrinaggio, secondo solo a Kandy; vi si trova tra l’altro un albero del Bo veneratissimo.

Per chi non lo sapesse, in India, sotto le fronde di un Bo-tree, si ritirò a meditare il Buddha prima di raggiungere il Nirvana; la leggenda dice che il Bo-tree di Anuradhapura derivi da una talea di questa pianta, nel frattempo scomparsa.

6 LUGLIO Oggi partiamo molto presto per arrivare di buon’ora a Sigiriya e evitare l’orda dei turisti locali; Sigiriya infatti è una fortezza che risale a 1500 anni fa costruita sul culmine di un’alta formazione rocciosa che domina il paesaggio; la salita è in alcuni punti difficoltosa (ma mai pericolosa) e la nostra guida teme il formarsi di lunghe code.

La mossa si rivela (come molte altre dateci dalla nostra preziosa guida, che scopriamo in seguito avere un’esperienza più che trentennale in tour attraverso lo Sri Lanka) azzeccata, nel senso che saliamo senza problemi, mentre al ritorno notiamo lunghe code per l’ascesa.

Il sito è forse il più spettacolare del paese; salendo si possono vedere i famosi affreschi delle fanciulle di Sigiriya (purtroppo distrutti in parte da un vandalo), ragazze prosperose dipinte con colori accesi e espressioni serene e armoniose.

Si passa poi attraverso una scalinata racchiusa da due enormi zampe di leone e si raggiunge la cima dove le vestigia dell’antico palazzo non sono particolamente suggestive ma il tutto è compensato dalla vista che è sicuramente spettacolare.

Dopo una sosta a un giardino delle spezie dove ci praticano un massaggio ayurvedico, torniamo a Kandy dove, in serata, assistiamo a uno spettacolo di danze kandiane, assai caratteristico.

7 LUGLIO La direzione che prendiamo oggi è verso sud, per attraversare le alte montagne che separano Kandy dalla costa meridionale; ancora una volta il paesaggio muta radicalmente per assumere un aspetto molto suggestivo soprattutto a causa delle piantagioni di the che ammantano i pendii.

Facciamo sosta presso una tea-factory dove degustiamo un’ottima tazza di the e ci spiegano il processo di raccolta e preparazione di questa bevanda di cui Sri Lanka è uno dei maggiori produttori mondiali (chi non conosce il the di Ceylon?).

Nel tardo pomeriggio (qui durante tutto l’anno il sole sorge alle 6 di mattina e tramonta alle 6 di sera) arriviamo a Ella, tappa di avvicinamento ai parchi nazionali del sud-est dell’isola.

Pernottiamo presso l’albergo Ambiente, abbastanza spartano ma caratterizzato da una vista stupenda all’Ella’s gap, la vallata attraverso la quale è possibile scorgere, lontano sullo sfondo, il mare.

8 LUGLIO Oggi ci vogliamo un pò rilassare e decidiamo di fare una camminata in montagna prima di ripartire; il nostro Quintus ci procura una guida che ci conduce sulla vetta di un picco da cui si gode di un magnifico panorama.

La passeggiata è assolutamente alla portata di tutti e molto piacevole; peccato che non abbia considerato la violenza dei raggi solari: decido di indossare una canottiera senza applicare la crema protettiva alla pelle: basta una camminata di un’oretta per scottarmi e soprattutto scatenare un eritema solare che mi perseguiterà per il resto della vacanza.

Pranziamo e nel pomeriggio ripartiamo verso Tissamaharama; durante il viaggio ci fermiamo a visitare il complesso rupestre di Buduruwagala, posto in un ambiente fluviale molto attraente e che ha la particolarità di avere il BUddha scolpito nella roccia più alto dello Sri Lanka. Arriviamo infine a Tissa, posta in uno scenario rurale di bellissime risaie e alte palme di cocco. Prima del tramonto vediamo stormi di coloratissimi pappagalli che attraversano il cielo.

9 LUGLIO Siamo a Tissa per visitare il parco nazionale di Yala e fare quindi il primo safari della nostra vita! Nell’attesa Quintus ci propone di visitare il monastero di Situlpahuwa; accettiamo con piacere e dopo aver attraversato un lungo tratto di giungla arriviamo al complesso la cui caratteristica più interessante è la posizione, sospesa su una roccia da cui si gode di una meravigliosa vista, a perdita d’occhio, del parco che poi visiteremo nel pomeriggio.

Quintus ci dice che non tornava in questo posto da almeno dieci anni: fino a poco tempo fa il sito non era raggiungibile a causa del conflitto; Yala infatti confina a est con il territorio una volta controllato dalle Tigri Tamil; in effetti la presenza dei soldati in questa zona è più palpabile.

Finalmente nel pomeriggio si parte per il safari; saliamo sulla nostra jeep “bi-piano” e, dopo un viaggio di circa un’ ora, entriamo nel parco.

Sale una guida del parco che si rivelerà utilissima nell’avvistare gli animali che a un occhio non esperto spesso sfuggono.

Subito avvistiamo un elefante, bufali e un grosso varano.

Lo scenario è molto bello, a tratti di savana si alternano zone di giungla più fitta, fino a arrivare al mare, dove possiamo scendere dalla jeep e fare una breve sosta in spiaggia; è la prima volta che vediamo l’Oceano Indiano; il mare è piuttosto mosso, le onde sono molto alte.

Vediamo poi coccodrilli, un tusker (elefante maschio con le zanne, piuttosto raro da avvistare), maiali selvatici, uccelli vari e inizia poi la caccia all’animale più sfuggente e più ambito del parco, il leopardo.

Arriviamo nei pressi di una formazione rocciosa dove la guida dice di avvistare in lontananza un leopardo … Emozionati ci mettiamo a scrutare l’orizzonte ma, malgrado i nostri sforzi, noi non vediamo nulla.

Magari con un cannocchiale … Rimane comunque il dubbio che sia stato un avvistamento “tarocco” per accontentare i turisti.

Entusiasti torniamo, è ormai sera, in albergo e subito nasce un desiderio: perchè non fare un safari ancora più eccitante, ovviamente in Africa? La voglia di viaggiare è veramente una malattia incurabile, una volta presa non ti lascia più…

10 LUGLIO Partiamo alla volta di Unawatuna, una località balneare dove contiamo di fermarci fino al rientro in Italia.

Lungo la strada ci fermiamo a vedere un fenomeno che Quintus ci dice osservabile solo in Sri Lanka e a Panama: si tratta del Blow Hole, un soffione alimentato dalle onde del mare e che sale fino a 25 metri altezza.

Arriviamo finalmente a Unawatuna, la spiaggia è molto bella, è una mezzaluna di sabbia orlata da palme, con un promontorio finale sulla cui cima svetta una dagoba bianca, con l’immancabile tempio buddista.

Ci rechiamo all’albergo che abbiamo prenotato via internet (Unawatuna beach bungalow) e l’impressione non è delle migliori, anche a causa del gestore dall’aspetto molto trascurato e che puzza vagamente d’alcol. Decidiamo di guardarci intorno e Raffaella viene subito attratta da una struttura più accattivante (Unawatuna Beach Resort), direttamente sulla spiaggia.

Scegliamo quest’ultima. Perdiamo la caparra precedentemente versata ma non ce ne pentiremo; questa è un’esperienza illuminante sull’ospitalità dello Sri Lanka: non vale assolutamente la pena cercare una soluzione economica: per risparmiare pochi euro ci si ritrova in strutture decisamente peggiori, scomode e senza il servizio impeccabile che contraddistingue gli albeghi di fascia medio-alta del paese.

Una tirata d’orecchi anche alla Rough guide che magnificava questa bettola e che finora si era rivelata ricca di spunti preziosi e di informazioni corrispondenti alla realtà.

Il tour è finito e dovremmo salutare Quintus; la nostra guida però ci propone di fermarsi per altri quattro giorni e accompagnarci all’aeroporto; visto che comunque va pagato il tragitto del van fino alla riconsegna dello stesso, con un breve calcolo realizziamo che con qualche euro in più possiamo continuare a garantirci la sua validissima assistenza e accettiamo con entusiasmo.

11 LUGLIO Giornata completamente dedicata a attività balneari in spiaggia e in piscina.

Unica nota dolente il mare un pò grosso che impedisce lo snorkelling; ci viene inoltre sconsigliato di affrontare le onde: dopo lo Tsunami la costa precipita molto rapidamente e a causa delle forti correnti si rischia di essere trascinati lontani dalla riva.

Il simpatico ragazzo che si occupa delle sdraio e degli asciugamani ci dice che il periodo migliore per il nuoto va da Novembre a Aprile, quando il mare è calmo e mostra splendidi fondali.

Una passeggiata sul bagnasciuga evidenzia i danni ancora visibili causati dallo Tsunami : alcune piccole strutture sono state completamente distrutte e molte sono attualmente in ricostruzione.

Unawatuna è un posto molto rilassante; non c’è molto altro da fare se non godersi la bella spiaggia e riposarsi.

12 LUGLIO Quintus ci conduce alla vicina Galle, dove gli Olandesi nel ‘700 hanno costruito un porto racchiuso da alti bastioni, all’interno dei quali si è sviluppata una città dall’aspetto coloniale ancora intatto.

Si tratta infatti della testimonianza più notevole del periodo coloniale che l’isola possa vantare; dal 1500 si sono infatti susseguite le dominazioni portoghese, olandese e inglese.

La città mi era stata magnificata da un collega che la dipingeva come estremamente caratteristica; sarà che abbiamo iniziato la visita con molte aspettative, ma l’impatto con la città mi ha un pò deluso, pur riconoscendo l’unicità del suo aspetto.

Torniamo nel pomeriggio al resort dove ci rilassiamo al mare.

13 LUGLIO Giornata intera dedicata al mare e a acquisti vari.

14 LUGLIO Oggi inizia il viaggio di ritorno; con un pò di tristezza saliamo sul van e ci dirigiamo verso nord, direzione Negombo, dove passeremo l’ultima notte.

Durante il tragitto sfruttiamo la preziosa presenza di Quintus e ci fermiamo appena prima di Bentota per un boat safari; saliamo su una lancia e ci dirigiamo verso la laguna dove abbiamo il piacere di osservare l’ambiente tipico di queste zone, con stretti passaggi sotto formazioni di mangrovie, l’avvistamento di cormorani, aironi, martin pescatori e infine la visita a un monastero buddista costruito su una piccola isola all’interno della laguna.

Facciamo poi una breve sosta presso un centro di tutela delle tartarughe marine; è gestito da tre ragazze occidentali che comprano le uova del rettile al mercato (che altrimenti verrebbero mangiate), le seppelliscono sotto la sabbia e, dopo la schiusa, ospitano le piccole tartarughine all’interno di grandi vasche per due o tre giorni da cui, infine, vengono prelevate per essere liberate nell’oceano.

Paghiamo volentieri l’ingresso per contribuire a questa attività, tra l’altro duramente colpita dallo Tsunami.

Vista l’ora tarda (l’attraversamento di Colombo, la caotica capitale del paese, ha comportato un notevole dispendio di tempo) decidiamo di fermarci in un hotel a pochi chilometri dall’aeroporto e passare qui l’ultima notte.

15 LUGLIO Il nostro volo è alle 8:20; dall’Italia ci comunicano che è in perfetto orario; dobbiamo quindi svegliarci alle 4:30 per arrivare in tempo all’ aeroporto.

Ci accompagna ancora una volta Quintus che, pur abitando a pochi chilometri, rimane a dormire in albergo e si sottopone alla nostra stessa levataccia.

All’aeroporto la situazione è molto frenetica e siamo costretti a salutarlo troppo velocemente : gli scriveremo per ringraziarlo ancora una volta per tutto quello che ha fatto per noi.

Dopo una breve tappa alle Maldive voliamo verso Milano dove atterriamo alle 17, in leggero anticipo.

Il viaggio è finito, è stata un’esperienza molto ricca, le ragazze in particolare (un pò scettiche alla partenza) ne sono state entusiaste.

COSTI e ALTRO Considerando proprio tutto (volo, pernottamenti, noleggio minivan + autista, pranzi, escursioni, ingressi ai monumenti) il costo approssimativo del viaggio è stato di 1200 euro pro-capite.

Il tempo è stato buono, probabilmente il monsone che investe il sud-ovest dell’isola è più attivo da Maggio a Giugno: al mare abbiamo avuto giornate soleggiate con piogge intense ma brevissime e concentrate in prima mattinata o verso sera.

E’ assolutamente necessario avvalersi di un autista, considerando i costi contenuti e soprattutto che in Sri Lanka si guida a sinistra, il traffico è congestionato, i locali guidano all’impazzata, le strade non sempre sono in buone condizioni e la segnaletica non è delle migliori. Mi risulta infine che è necessario avvalersi di un particolare permesso per poter guidare.

Come avrete capito, il nostro autista è stato eccezionale, una persona di assoluta fiducia.

Sono a disposizione per darvi un riferimento telefonico e poterlo quindi contattare direttamente; mi sembra solo corretto informarvi che si tratta di un uomo di una certa età, superiore ai 60 anni.

La guerra appena conclusa non sembra aver lasciato strascichi: abbiamo sempre viaggiato, apparentemente, in tutta sicurezza; si notano spesso molti soldati e posti di blocco, dove però non siamo mai stati fermati.

Abbiamo comunque evitato le zone nord e est del paese, attualmente ancora pesantemente danneggiate dalla guerra.

Gli abitanti dello Sri Lanka sono cortesi e sorridenti, sempre pronti a chiederti da dove vieni, se ti piace il loro paese … Un pò irritanti i venditori ambulanti di oggetti vari, ma ci sono anche da noi…

CONCLUSIONI E’ stata una bellissima avventura, abbiamo vinto le nostre perplessità e ci siamo imbarcati in questo viaggio che si è rivelato uno dei più belli mai fatti, tra l’altro a prezzi assolutamente accettabili.

Andate quindi in Sri Lanka!



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