Splendida Minorca, in bus e a piedi
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Come di consueto la nostra è stata una vacanza “fai da te”, tutte le informazioni indispensabili sono state trovate via Internet e sul posto non abbiamo avuto sorprese.
Lunedì 20 agosto
Partenza con Easyjet da Milano Malpensa, auto lasciata ad un parcheggio (di cui non posso fare il nome, ma è quello di un’isola straniera…) che si definisce “il più low cost” ed effettivamente lo è, peccato che al ritorno abbia ritrovato la mia macchinina ricoperta di polvere e terra sia fuori (comprensibile) che dentro… meno male che sulla loro home page ci tengano a precisare “senza fango né polvere, il più professionale”. Fortemente sconsigliato.
Arrivo a Maò in orario e da lì pulman (biglietto 2,50 €) che dall’aeroporto ci porta alla stazione dei bus in città (non troverete indicazioni in aeroporto, comunque basterà uscire dalla porta principale e sulla sinistra troverete la fermata).
Alla stazione dei bus prendiamo un altro pulman, della compagnia Tmsa (ricordate questo nome, è una della due compagnie che serve l’isola e copre sia le tratte più lunghe che quelle dirette alle spiagge; per itinerari, tariffe e orari www.tmsa.es); con 4,80 € in un’ora siamo a Ciutadella.
Qui abbiamo scelto l’hotel Geminis, di cui abbiamo letto pareri più che positivi su internet, tutti ampiamente confermati: è un due stelle a conduzione familiare con ottimo rapporto qualità/prezzo, pulitissimo e ordinato, camere con aria condizionata, piccola piscina, colazione abbondante e a 5 minuti dal centro storico e dalle due fermate dei bus.
La sera andiamo in perlustrazione di Ciutadella, che ci piace subito: centro storico caratteristico, con ampia scelta di locali per la cena e negozi (tipici e non); porticciolo con altri ristoranti e, verso la fine, una decina di locali con musica, terrazza panoramica e volendo discoteca al piano terra.
Martedì 21 agosto
Organizziamo il piano di battaglia: abbiamo deciso di non noleggiare l’auto e di raggiungere le spiagge utilizzando i bus e le nostre gambe… la scelta ci ha soddisfatto ma ammettiamo che per godersi al meglio l’isola avere un mezzo (anche solo uno scooter) è la cosa migliore.
Se scegliete di noleggiare un’auto fatelo però dall’Italia, sul posto i prezzi sono mediamente molto più alti (80 € al giorno, 50 € per uno scooter); il noleggio più economico di Ciutadella è comunque www.autosciutadella.com.
Con i bus, come detto, le compagnie sono due:
Torres (partenza, biglietti e orari in Placa des Pins), che serve la parte ovest dell’isola e porta direttamente alle spiagge di Cala Morell, Cala en Forcat, Cala en Blanes, Sa Caleta, Santandria, Cala Blanca, Cala en Bosc, Son Xoriguer, Son Saura;
Tmsa (partenza da Placa Menorca, biglietti e orari a bordo), che porta direttamente alle spiagge di Sant Tomas e Cala Galdana e alle principali cittadine dell’interno (Ferreries, Es Mercadal, Alajor, Maò).
I bus sono tutti nuovi, grandi, comodi e con aria condizionata, l’unica cosa su cui fare attenzione sono gli orari: su molte tratte la prima partenza è alle 10.30, quindi si perde buona parte del mattino, e a volte il ritorno può essere a metà pomeriggio o all’ora di cena.
Essendo il primo giorno decidiamo di optare per una spiaggia poco impegnativa e andiamo a Son Bou, la più lunga dell’isola con i suoi due chilometri e mezzo, nella parte centrale della costa sud.
Per raggiungerla in bus c’è un trucco, non indicato sull’orario della Tmsa (benchè rientri tra le destinazioni previste): bisogna prendere il pulman Ciutadella-Alajor (3,70 €) e lì cambiare per il diretto Alajor-Son Bou (1,20 €, gli orari li troverete solo alla fermata di Alajor).
Il mare, come scopriremo in tutte le altre spiagge, è stupendo e trasparente, con varie tonalità di blu e sabbia bianca.
Per i nostri gusti è un po’ troppo affollata, frequentata soprattutto da famiglie e da chi alloggia negli hotel o appartamenti a ridosso della spiaggia, ed offre tutti i servizi con bar, ristoranti, market e noleggio lettini e ombrelloni; essendo comunque molto lunga e ampia troviamo spazio anche noi!
L’acqua è molto calda e purtroppo non c’è vento (abbiamo constatato come la parte sud e ovest dell’isola sia abbastanza umida), ma come primo giorno non ci possiamo lamentare.
Mercoledì 22 agosto
Andiamo alla ricerca di qualcosa di più tranquillo e proviamo con Binigaus, sempre al centro della costa sud.
Ci si arriva con la linea Ciutadella-Sant Tomas (3,40 €), alla fermata ci si dirige verso la spiaggia di Sant Tomas (comunque bella ma anche questa troppo frequentata) e da qui si prende a destra.
In circa 15 minuti si arriva alla spiaggia di Binigaus, comunque lunga oltre un chilometro ma più stretta e tranquilla delle precedenti.
Anche qui il mare è incantevole ed alle spalle si trova in parte una parete rocciosa ed in parte una fitta vegetazione in cui cercare un po’ di ombra nelle ore più calde.
Come in tutte le spiagge non esattamente a ridosso dei centri abitati, è frequente trovare nudisti, che di solito si posizionano nelle zone ai lati.
Giovedì 23 agosto
Visto il caldo afoso di questi giorni, dichiarato anomalo anche dalle persone del posto, oggi decidiamo di spostarci sulla costa nord, più rocciosa e di solito ventilata.
Prendiamo quindi il bus 62 della linea Torres per Cala Morell (1,80 €); attenzione perché su questa tratta ci sono solo 3 corse di andata (11.30 – 15.30 – 19.30) e 3 di ritorno (11.45 – 15.45 – 19.45) e noi ovviamente optiamo per la prima e l’ultima.
Cala Morell offre uno scorcio mozzafiato, con scogliere rocciose a picco sul mare turchese e casette bianche abbarbicate sulla costa.
La spiaggia di sabbia è piccola e si raggiunge scendendo verso il paese, dalla parte sinistra; se si tiene invece la destra si raggiunge una zona rocciosa, dove sono state posate piattaforme di cemento e si può godere anche di un po’ di ombra fino al primo pomeriggio; proseguendo sempre sulla destra c’è una un’altra piccola caletta, raggiungibile scendendo una ripida scala in pietra.
Dalle case, prendendo a destra, parte il camì de cavalls che porta ad Algaiarens, una delle poche spiagge del nord di finissima sabbia bianca; decidiamo però di non incamminarci perché i 5 km sotto il sole battente del mezzogiorno questa volta non fanno per noi…
Per fortuna comunque troviamo un benevolo venticello, specie nel pomeriggio, ed una passeggiata sul camì per qualche foto dall’alto offre una vista incantevole.
Alla sera, su consiglio del personale dell’hotel, abbiamo fatto un salto a Ferreries per assistere alla festa patronale (da quanto ho letto ogni week end, da fine luglio a inizio settembre, ogni paese dell’isola organizza a turno questo tipo di festa) : si tratta di una sfilata tra le vie del centro storico di bellissimi cavalli, ornati a festa e condotti da cavalieri in costume tipico, che a suon di musica vengono fatti alzare sulle zampe posteriori tra due ali di folla. Molto pittoresco anche se potenzialmente un po’ pericoloso, più per il tasso alcolico dei giovani spettatori locali che per l’andatura dei cavalli…
Venerdì 24 agosto
Oggi la meta è la spiaggia di Son Saura, nella parte sud ovest dell’isola, raggiungibile con il pulman 66 della linea Torres (2,40 €); attenzione perché questa linea, vista la strada molto stretta, utilizza navette da circa 20-25 posti quindi spesso si rischia di dover aspettare i turni successivi ed il consiglio è di prendere il biglietto il giorno prima.
La spiaggia, come le vicine Es Talaier e Cala en Turqueta, è raggiungibile anche in macchina ma spesso i parcheggi si riempiono velocemente e a metà percorso potreste trovare il display che dà l’aggiornamento sulla disponibilità di posti con la luce rossa accesa (sembra che per Cala en Turqueta questo avvenga già verso le 9.30, noi in effetti alle 10.30 l’abbiamo sempre trovato esaurito).
Son Saura ha sabbia bianca finissima e acqua trasparente, unica pecca un po’ di alghe che stazionano nei primi metri di acqua vicini alla riva; in alcuni commenti abbiamo letto di barconi che scaricano i turisti, ma nei due giorni in cui abbiamo frequentato questa spiaggia non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.
Anzi, la bassa frequentazione ed un piacevolissimo e costante vento ne hanno fatto la meta ideale, motivo per cui ci siamo tornati nei giorni seguenti.
A metà giornata abbiamo fatto una passeggiata per un bagno nella vicina Es Talaier (20 min a piedi dal camì sulla costa, 10 tagliando all’interno), più piccola e quindi più affollata ma suggestiva con le sue scogliere ai lati e mare turchese.
Proseguendo un’altra mezzoretta a piedi si raggiunge l’ambita Cala en Turqueta, altro angolo paradisiaco che però viene sconsigliato in alta stagione per il grande affollamento, che potrebbe anche rendere impossibile trovare un angolino per piazzarsi; meglio è lasciar la base a Son Saura o Es Talaier e fare una passeggiata per un fugace bagno e le meritate foto.
Sabato 25 agosto
Approfittando della giornata di partenze/arrivi, scegliamo come meta la spiaggia di Son Xoriguer (bus 65 della Torres, 1,85 €) nella zona turistica di Cala en Bosc, di solito molto frequentata da chi alloggia negli hotel o nelle bellissime villette circostanti.
Gli italiani che incontriamo ci dicono che in effetti è più tranquilla degli altri giorni, ma per trovare un posto per i nostri due teli dobbiamo andare negli ultimi metri di spiaggia, all’estremità destra verso le rocce di Punta de Sa Guarda.
Come al solito mare impeccabile e dal promontorio di Punta de Sa Guarda bella vista sul golfo di Cala en Bosc su Cap d’Artrutx con il suo suggestivo faro.
Alle spalle della spiaggia ci sono tutti i servizi di cui si può aver bisogno, ma per noi risultata già troppo animata come zona, più adatta a famiglie con bambini.
Domenica 26 agosto
La perturbazione che colpisce l’Europa mediterranea si fa un po’ sentire, molto lontanamente, anche qui e qualche nuvoletta passeggera abbinata ad un costante venticello rende il clima molto più mite; decidiamo quindi che è giunto il momento di una bella camminata.
Prendiamo quindi il bus Tmsa per Cala Galdana (2,70 €), approfittando del fatto che l’orario della domenica ci fa guadagnare quaranta minuti (9.50 invece di 10.30), con destinazione Cala Mitjana e, forse, Trebaluger.
Cala Galdana, come Cala en Bosc, è un agglomerato turistico con spiaggia a ridosso degli hotel e negozi, quindi affollata.
Scendiamo alla fermata “Cala Galdana platja” perché dobbiamo fare rifornimento di viveri al market, ma se il vostro obiettivo è la stupenda Cala Mitjana scendete alla fermata precedente, “Cala Galdana rotonda”, entrate nel parcheggio e procedente lungo la strada in discesa (circa 15 minuti) fino alla spiaggia.
Se invece cercate di arrivarci, come noi, dalla spiaggia di Cala Galdana vi aspetta una camminata di circa 45 minuti, per metà in ripida ascesa!
L’unico vantaggio è che su questo percorso si riesce ad accedere ad un belvedere che permette la vista di un panorama fantastico della spiaggia e della scogliera che la racchiude.
Purtroppo, forse anche essendo domenica, è letteralmente invasa dai bagnati, che sfruttano al meglio la profondità della spiaggia e l’attigua pineta, attrezzata con panche e tavolini.
A livello di paesaggio è sicuramente una delle più belle che abbiamo visitato, probabilmente la migliore.
Temerari e incoraggiati dal clima fresco decidiamo comunque di andare alla ricerca della mitica Trebaluger, definita una delle più belle dell’isola e classificata come la quarta spiaggia di tutta la Spagna nella classifica delle bandiere blu.
Purtroppo non essendo una tappa del camì de cavalls non ci sono indicazioni per raggiungerla, anche se sui pannelli posizionati lungo il percorso viene nominata.
Con me avevo la piantina del camì de cavalls e, partendo da Mitjana, sapevo che avremmo dovuto prendere direzione Sant Tomas (distante 2 ore di cammino); il percorso non viaggia sulla costa ma all’interno e, dopo circa 40 minuti, ci sarebbe stata la deviazione verso la costa in direzione Trebaluger,
Purtroppo non è andata esattamente così, in quanto c’erano sentieri secondari che si diramavano dal camì ma senza l’ombra di un cartello! Dopo un’ora di cammino in mezzo alla boscaglia abbiamo deciso di fare marcia indietro e come noi hanno fatto le uniche 4 anime che abbiamo incontrato per il sentiero: dei ragazzi spagnoli che erano andati oltre ma avevano ammesso che era impossibile identificare il punto in cui deviare verso la spiaggia.
A quanto dettoci, però, c’è la possibilità di raggiungerla da Mitjana costeggiando il litorale, benchè su nessuna della cartine che ho esaminato ho trovato questo percorso… se qualcuno ce la farà me lo faccia sapere !
L’alternativa è raggiungerla dal lato opposto (da Binigaus) con 2 ore di cammino, ma immagino che si presenterà lo stesso problema della mancanza di indicazioni sulla deviazione per la spiaggia.
Approfittando dei consigli di altri italiani incontrati sui bus la soluzione migliore è probabilmente il mototaxi : telefonando al numero 0034 609054444 e indicando la spiaggia in cui si è e quella in cui si vuole andare, si viene portati direttamente al costo di 8 €.
Lunedì 27 agosto
Incassata la sconfitta di Trebaluger decidiamo che non possiamo mancare un altro dei gioielli dell’isola, Cala Pregonda, quindi organizziamo con due amiche conosciute nei giorni precedenti in pulman e affittiamo un’auto.
Devo dire che il viaggio è molto più agevole e veloce, in mezz’ora raggiungiamo prima Es Mercadal e da qui seguiamo le indicazioni per Cala Pregonda.
Lasciamo la macchina nel parcheggio, che al ritorno troveremo stracolmo, e in dieci minuti raggiungiamo la spiaggia di Binimel-là; di per sé non è niente di speciale, infatti non si ferma nessuno, ma da lì ci si presenta un paesaggio “lunare” con rocce inizialmente color granito e poi rosso acceso, in contrasto con il turchese del mare.
Il sentiero sale e ci permette una vista spettacolare della spiaggia e del panorama che la incornicia.
La spiaggia è composta di granelli dorati e l’acqua presenta tutte le tonalità di blu, con pesci di varie dimensioni che ti accompagnano e, specialmente i più piccoli, ti mordicchiano le caviglie.
Peccato per la presenza di qualche insetto (a metà tra api e vespe, che però non pungono ma si limitano ad appoggiarsi su gambe e braccia), ma il contesto è veramente unico.
Nel pomeriggio decidiamo di spostarci verso la vicina Cavalleria, altra meta d’obbligo della zona.
In auto si raggiunge in circa 10 minuti e dal parcheggio sono sufficienti 5 minuti a piedi per raggiungere la spiaggia.
Quest’ultima risulta essere più ampia di Cala Pregonda, con paesaggio altrettanto suggestivo e mare leggermente mosso. Anche qui i colori predominanti sono il rosso delle rocce e le varie sfumature di blu/verde del mare.
Nella parte a destra della spiaggia, subito al di sotto della scala d’accesso in legno, è possibile ricoprirsi di fanghi rossicci e trasformarsi per un pomeriggio in inquietanti alieni… occhio però perché vi porterete dietro il colore rosso per qualche giorno, su pelle e soprattutto costumi!
Martedì 28 agosto
Essendo l’ultimo giorno pieno di mare decidiamo di bissare la visita a Son Saura.
Come la volta precedente troviamo vento costante, che rende piacevole e rilassante lo stare sdraiati a prendere l’ultima tintarella, e qualche alga vicino a riva; niente barconi e spiaggia pressochè deserta, probabilmente perché la maggior parte preferisce proseguire ed andare a “intasare” le più piccole Es Talaier e Cala en Turqueta.
Mercoledì 29 agosto
Giorno di partenza, con ultimo giretto per shopping e ricordini: come resistere alle colorate avarques (tipo ciabatte di pelle, la calzatura simbolo dell’isola) e alla buonissima ensaimada (dolce tipico tipo brioche, farcita con crema, marmellata e cioccolato)?
Vacanza assolutamente da ripetere e da consigliare a chi ama il mare trasparente, i paesaggi mozzafiato e il costante contatto con la natura.