Splendida Minorca a settembre

Tanto mare e un pò di trekking
Scritto da: badinka
splendida minorca a settembre
Partenza il: 10/09/2011
Ritorno il: 17/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Siamo appena tornati da una meravigliosa settimana a Minorca, di cui farò qui un resoconto giorno per giorno con qualche indicazione pratica che spero utile.

Intanto questo periodo dell’anno è secondo noi ideale. Anche se c’è ancora parecchio turismo, questo si nota più che atro nelle spiagge più conosciute, altrimenti l’isola è assolutamente godibile e con un traffico (stradale e non solo) ragionevole. Il clima è buono, fa ancora molto caldo (anche 30°), infatti anche la sera sono stata sempre in canotta e l’acqua è caldissima.

Abbiamo volato con Airone (70 euro circa a/r a testa) da Malpensa, tutto bene, unico “inconveniente” (che però a noi ha fatto solo piacere!) è stato il rinvio del volo di ritorno al giorno successivo a quello previsto, comunicato 10 giorni prima. Diciamo che in altre circostanze poteva creare dei problemi.

All’aeroporto abbiamo preso l’auto noleggiata online dall’Italia con Budget, che però all’aeroporto di Mahon si appoggia ad Avis. Il costo del noleggio di una Clio per 8 giorni è stato di 300 euro in totale compreso il 2° guidatore (42 euro) e l’assicurazione completa (90 euro). Non abbiamo tenuto conto dei km fatti, ma per dare un’idea abbiamo girato 16 spiagge in 7 giorni usando ¾ del serbatoio (50 euro. La benzina costava 1,380 euro circa).

Abbiamo soggiornato all’Hostal residencial Menurka a Ciutadella, che ci sentiamo di consigliare se quello che si ricerca è un buon prezzo (38 euro la matrimoniale senza colazione dal 12/9, 46 euro prima), pulizia e gestori cordiali, senza badare troppo all’arredamento un po’ datato, né ricercare super viste. Inoltre proprio dietro l’angolo c’è un grande parcheggio pubblico, i cui posti sono per metà gratuiti , i restanti a pagamento (2 ore a 1,15 euro) dalle 9,30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 21,00.

Ciutadella è stata per noi una base ideale, sia perché vicina alla maggior parte delle spiagge che volevamo vedere (cioè le più rinomate, ma non solo quelle), sia perchè secondo noi è un bel posto per passare la serata passeggiando tra le sue viuzze, i suoi palazzi, il suo porto ed i suoi mille e tentatori negozietti. Infatti sapevamo già, conoscendoci, che non avremmo avuto voglia di riprendere la macchina dopo una giornata in spiaggia per andare in qualche paesino per cena e dopo cena. Anche per mangiare ci sono varie possibilità per tutte le tasche: sicuramente bei ristorantini lungo il porticciolo con vari menù a prezzo fisso (dai 18 euro circa in su), ma se si curiosa tra le vie interne del centro si possono trovare anche posticini più modesti, dove si può mangiare cose semplici ma buone pagando poco, anche meno di 15 euro a testa. Tra tutti segnaliamo assolutamente “El hogar del pollo” in Carrer Sant Pere, una viuzza nascosta sulla sinistra della via principale con i portici andando verso il porto. È una taverna molto vivace e molto frequentata dai locali (soprattutto il venerdì), il personale è molto simpatico e si mangia e beve molto bene pagando molto poco. Noi dopo averlo scoperto ci siamo tornati tutte le sere anche solo per un aperitivo con birra e jamon.

Venendo all’attrattiva principale di minorca, le spiagge, noi ne abbiamo girate 16, perlopiù passando da una all’altra percorrendo il cami de cavalls. Questo sentiero è sicuramente una delle più belle caratteristiche di quest’isola, e sarebbe bello percorrerlo per intero (sono 220 km in tutto) organizzandosi adeguatamente. Comunque farlo anche solo a tratti offre bellissimi scorci, spesso a capofitto sul mare, e rende meraviglioso scorgere dall’alto una cala dall’acqua trasparente e soprattutto tuffarcisi dentro subito dopo. Inoltre, visto che anche a settembre le spiagge più famose (Mitjana, Macarella, Turqueta…) verso le 11 sono già strapiene di gente, se si ha voglia di camminare un po’ si raggiungono delle cale splendide e molto meno affollate. Per farlo è bene munirsi di calzature adeguate (anche sandali ma di quelli un po’ robusti) e tanta acqua.

L’itinerario è stato:

10/9: CALA BINIDALI, PLAJA SON SAURA

Appena ritirata l’auto all’aeroporto ci dirigiamo verso cala Binidali, che avevo letto essere bella, nella costa sud vicino Mao. In effetti la caletta è molto carina, stretta e contornata di verde come piace a me, peccato solo che l’acqua è parecchio sporca, per fortuna questo problema non si verificherà più per il resto della vacanza. Andiamo quindi in albergo a scaricare i bagagli e poi ci dirigiamo verso un’altra spiaggia dal lato occidentale, Son Saura. Arrivando dal parcheggio troviamo la prima parte piena di alghe secche, come già sapevamo per averlo letto su TPC, ma arrivando alla seconda insenatura troviamo una spiaggia lunga e stretta, circondata di verde e rocce e qui l’acqua è pulita e trasparente e bassa per metri e metri. Ci piace già molto, ma non abbiamo ancora visto il meglio… Da qui si potrebbe inoltre raggiungere a piedi in poco tempo cala Es Talaier, ma la stanchezza prevale.

11/9: CALA PREGONDA, PLAJA CAVALLERIA, CAP CAVALLERIA

Essendo domenica pensiamo sia meglio evitare le spiagge più gettonate e puntiamo a nord verso Cala Pregonda, di cui ho letto cose meravigliose, che non posso che confermare. La strada per arrivarci (15-20 minuti circa) non offre effettivamente nessuna possibilità di sosta all’ombra, ma è assolutamente parte della bellezza di questo posto, dai colori rosso della terra, verde dei cespugli e turchese dell’acqua. Si passa per la cala di Binimel-la, che però non ci attira granchè. E invece cala Pregonda è splendida! Ci si può sistemare sulla spiaggia, che a breve si riempie abbastanza, pur lasciando un sufficiente spazio vitale (anche se è un concetto molto soggettivo!), oppure si può trovare una sistemazione più appartata sulle rocce. Di fronte alla spiaggia un bell’isolotto facilmente raggiungibile a nuoto e tante rocce da “visitare” con la maschera. Si può poi proseguire il sentiero per 5-10 minuti fino a cala Barril, che si vede chiaramente già da qui e che è più lunga e meno affollata, ma per me meno affascinante. Cala pregonda sale al 1° posto e ci rimarrà, a pari merito con altre 2 o 3…

Ci spostiamo poi in auto a plaja Cavalleria, questa volta a soli 5 minuti a piedi dal parcheggio, ed anche qui la vista dall’alto è molto bella: spiaggia lunga e meno profonda, con acqua sempre trasparente, attorno solo natura, tanta gente, ma anche tanto posto per accoglierla. E per chi vuole, i fanghi! Diciamo che ci piace, ma non sarà tra le preferite.

Lasciata la spiaggia andiamo verso il capo col faro. Già la strada per raggiungerlo è splendida, invidiamo i camper parcheggiati ai lati lungo la riva di una specie di fiordo, le capre ci attraversano la strada. Arrivati al faro la vista è bellissima, si scorge Fornells sulla destra e alte scogliere ovunque.

12/9: CALA EN TURQUETA, CALA ES TALAIER

Oggi andiamo in uno dei must di Minorca: En Turqueta. Alle 9 siamo lì, 5 macchine in tutto il parcheggio e così possiamo scegliere un angolino in spiaggia tutto per noi. Effettivamente è stupenda e vederla semideserta aiuta sicuramente ad apprezzarla in tutta la sua bellezza. In poco tempo si riempie all’inverosimile e capisco perché ad agosto dopo le 10 non si può più accedervi. Decidiamo di intraprendere il cami verso Es Talaier (quella raggiungibile anche da Son Saura), 25-30 minuti quasi tutti sotto il sole, ma con super scorci, a picco sul mare. E arrivare a veder la cala è impagabile: una piscina! Qui mi ha colpito in particolare il silenzio e il senso di pace che c’era, oltre alla trasparenza dell’acqua. Questa cala si affianca per bellezza a cala Pregonda.

13/9: CALA MITJANA E MITJANETA, CALA TREBALUGER

Al mattino andiamo a cala Mitjana, altra meta d’obbligo e si capisce il perché. Arriviamo verso le 9,30 ed è ancora semivuota, anche qui si riempie in fretta, ma in modo meno massiccio di cala En Turqueta. Per l’ennesima volta devo dire meravigliosa e bella anche da scoprire con la maschera nei vari anfratti e grotte che si aprono ai due lati. Sulla sinistra (guardando il mare) un’alta roccia da cui alcuni temerari si tuffano, sulla destra percorriamo la costa fino alla seconda insenatura più grande con scaletta fissata alla roccia per salire e tuffarsi, con cautela perchè l’acqua non è molto profonda. A piedi andiamo poi in cerca di cala Mitjaneta, ma capiamo che si tratta proprio di quell’insenatura che noi abbiamo raggiunto a nuoto. La spiaggia è praticamente inesistente, ci staranno al massimo 2 asciugamani messi in orizzontale e col rischio che siano raggiunti dall’acqua. Ci si può però sistemare sulle rocce e godersi questo spettacolo della natura. Quando il sole è meno alto prendiamo il cami che parte alla sinistra della spiaggia verso cala Trebaluger, che raggiungiamo in 25-30 minuti. Non mi ripeto con gli aggettivi, unica nota negativa la presenza di una specie di stagno che rovina un poco lo scenario e a tratti un certo olezzo, ma magari è passeggero. A parte questo merita la camminata anche perché non è molto frequentata. Proseguendo ancora avremmo raggiunto cala Fustam e poi cala Escorxada, ma rimandiamo ad altro giorno. Torniamo a cala Mitjana ora svuotata e con una simpatica ragazza che su un tavolino fai da te prepara mojito e caipiroska, fantastica idea!

14/9: BINIBEQUER VELL, CALA BINIBEQUER/TORRET, CALESCOVES, ES CANUTELLS, COVA

Oggi è stata la giornata meno entusiasmante, con qualche delusione. Partiamo dal villaggio di Binibequer, su cui avevamo letto commenti positivi tanto che inizialmente avevo prenotato qui il pernottamento. Diciamo che è un posto simpatico per una passeggiata tra le sue strettissime viuzze imbiancate, ma per i miei gusti è davvero troppo finto! Me l’aspettavo, avendo letto che è un “paese di pescatori” costruito per i turisti negli anni ’60 ed in effetti non si respira certo l’aria di un autentico paesino marinaro. Son contenta di aver preferito Ciutadella come base, se però si desidera un posto tranquillo ed esteticamente piacevole, questo paesino può essere una scelta azzeccata. Andiamo a veder la cala vicina, cala Torret (che non ho capito se è un altro nome di cala Binibeca o se è una spiaggia vicina ma distinta), bella anche questa come acqua e con tanti enormi pesci, ma per noi troppo “attrezzata”, con sdraio e ombrelloni in affitto, bar (comunque carino, sulle rocce) e croce rossa. Così passando per la strada litoranea andiamo verso Calescoves, che una guida descrive come costellata di grotte un tempo abitate dagli hippies. Arrivarci è arduo, le indicazioni sono chiare, a un certo punto ad una rotonda bisogna seguire il cartello “Coves”, ma inizia presto una strada abbastanza dissestata che dopo un po’ conduce al parcheggio. Da qui segue una lunga camminata sotto il sole in discesa (dura salita al ritorno!). All’arrivo l’impatto non è dei migliori: la spiaggia non c’è e la vegetazione è meno lussureggiante di quella vista finora. Percorriamo a piedi le rocce per vedere cosa c’è dietro l’angolo: la spiaggia non c’è proprio a parte una piccola striscia di terra e pietre, noi preferiamo sistemarci sulle rocce. Il contesto è suggestivo, con alte scogliere tutt’attorno ed effettivamente tante grotte scavate nella roccia, ma l’acqua è torbida, probabilmente anche per le tante barche attraccate. Dopo un bagno ed un panino decidiamo di spostarci, anche perché la sistemazione non è così comoda. Intraprendiamo il cami de cavalls verso Es Canutells: questa è stata la scelta meno azzeccata della vacanza, ma chi non risica… dopo 50 minuti tra tanto sole e poca ombra e tutti all’interno passando per campi abbandonati, arriviamo a questa spiaggetta con stagno e canneto, molo per le barche e bar. Sicuramente la più brutta spiaggia della vacanza. Andando al bar scopro che dall’altra parte c’è una caletta minuscola che è un po’ più graziosa, ma ci sarà posto per 4 persone al massimo.

Per rifarci di questa serie di delusioni, andiamo a fare aperitivo alla famosa cava d’en Xoroi (7,50 euro se si entra entro le 17,45 con soft drink incluso, altrimenti altri 5 euro per un aperitivo alcolico, e si può stare fino alle 22. Se si entra dopo le 18 costa 12,50 euro). Effettivamente una location suggestiva per un locale.

15/9: CALA ESCORXADA, SPIAGGE DI BINIGAUS, CALA MACARELLA

Oggi partiamo per un nuovo trekking. Arriviamo alla spiaggia di Binigaus seguendo le indicazioni per Sant Thomas e lasciamo la macchina nel grosso parcheggio al fondo della strada (anche se c’è scritto parcheggio “particular” del bar vicino, ma è talmente grande). Intraprendiamo il cami che nella parte iniziale corre lungo la spiaggia di Binigaus e già questa ci piace molto, lunghissima, con acqua chiarissima, con verdi colline alle spalle nella prima parte e alte scogliere nella seconda. Il percorso è di 50 minuti circa, molto molto bello tutto lungo la costa frastagliata e alta sul mare, perlopiù sotto il sole e con alcuni punti un po’ più impegnativi (ma comunque fattibili) dei tratti di cami fatti finora. La prima cala che si incontra è cala Escorxada e qui ci fermiamo perché è splendida e, alle 10, siamo 6 in tutta la spiaggia! Pian piano arriva qualcuno, ma non si supera mai la trentina di persone. Tanti arrivano in kayak e, col senno di poi, almeno una giornata sarebbe stato bello organizzarla così. Sarà per la prossima volta… l’idea era di proseguire per cala Fustam, che dovrebbe essere a 10 minuti, ma parlando con dei ragazzi spagnoli, pare che sia meno bella e più piccola, così ci godiamo a lungo questo paradiso. Nel pomeriggio torniamo a Binigaus e ci fermiamo per un altro bel bagno, anche qui è proprio bello, la lunghezza della spiaggia consente di sistemarsi a sufficiente distanza dalle altre persone, soprattutto man mano che ci si allontana dal paese.

Infine decidiamo di sfruttare l’ultima parte del pomeriggio per vedere l’altra spiaggia rinomata di Minorca, Macarella. Una volta presa la deviazione dalla strada principale, la strada per arrivarci è abbastanza lunga, più che per Mitjana o En Turqueta, ed è strettissima, per cui credo sia meglio evitarla nelle ore di maggiore passaggio. Se si parcheggia nel secondo parcheggio, quello gratuito (l’altro, quello più vicino alla spiaggia, pareva riservato al personale autorizzato, ma credo che saremmo potuti entrare lo stesso, sarà stata la stagione e l’ora tarda, ma non c’era nessuno all’ingresso), bisogna poi camminare almeno 15 minuti in una pineta. Arriviamo che sono le 18 e la gente è ancora tanta, non immaginiamo nelle ore di punta. Questa spiaggia è davvero molto bella, ormai solita (!) acqua super trasparente e turchese e ormai solita cornice con pineta, utile riparo dal sole, e rocce attorno. Intuiamo cala Macarelleta oltre la curva, ma non ce la sentiamo di camminare ancora… altra cosa da fare la prossima volta. Disturba solo un po’ il grosso bar alle spalle, ma già che c’è ne approfittiamo per gustarci un’Estrella mentre il sole cala oltre la collina. Macarella è sicuramente bellissima e forse un’ora dopo una giornata di giri non basta per gustarla appieno, però direi che non è stata tra le mie preferite.

16/9: MERCATO di CIUTADELLA, FORNELLS, PLAJA D’EN TORTUGA, CAP FAVARITX

L’ultimo giorno è un venerdì, giorno di mercato a Ciutadella, e così andiamo a fare colazione in un bar nella piazzetta, mentre il mercato si avvia. Diciamo che non c’è granchè da vedere, è un mercato piccolo e solo alimentare, ma la struttura bianco-verde è bella da fotografare e la piazzetta coi negozi di prodotti tipici è simpatica. Andiamo quindi a visitare Fornells, che è effettivamente un bel paesino, tranquillo e con un bellissimo paesaggio. La zona del faro e della torre è da vedere per il panorama che offre. Da qui partiamo in direzione del capo di Favaritx per andare da lì a piedi a plaja d’en Tortuga. Lasciamo l’auto nel parcheggio prima del faro e prendiamo il sentiero che parte sulla destra vicino alla mappa della zona che descrive il parco di Albufera. La camminata è breve, 10 minuti circa, anche se sempre senza riparo dal sole, e lo scenario è ancora una volta splendido, con cespugli dai colori vivaci. A un certo punto si dirama un piccolo sentiero che probabilmente porta a cala Presili, ma noi proseguiamo e arriviamo a plaja d’en Tortuga, lunga e stretta e di sabbia dorata. Qui soffia sempre la tramontana e infatti patiamo meno il caldo degli altri giorni. A fine giornata riprendiamo l’auto per poche centinaia di metri e andiamo fino al faro: che spettacolo! Uno scenario unico, lastre di ardesia nera ovunque, dal faro si scorge a sinistra in lontananza il faro di Cavalleria, sulla destra il parco di Albufera e le sue cale.

Noi con questa vacanza cercavamo più che altro mare e riposo, a parte alcuni bei trekking, ed abbiamo invece trascurato la visita ai paesi dell’isola che probabilmente meritavano, come Migjorin, Mercadal, Es Castell, Alaior, Mahon stessa, o ad altri luoghi interessanti come il monte Toro e i vari siti archeologici. Abbiamo visto più o meno tutte le spiagge che avevo selezionato in seguito a molte letture qui su TPC o su varie guide, ma sono rimaste fuori alcune per mancanza di tempo: a sud Son Bou, la più lunga e con vaste dune alle spalle e Punta Prima; a nord Cala Algaiarens, all’interno della riserva naturale di La Vall e cala Pilar, raggiungibile con una lunga camminata tra i boschi. Teniamo infine a dire che delle spiagge di Minorca abbiamo apprezzato l’estrema libertà che vi si trova, intesa anche come serena coesistenza di diversi modi di vivere la spiaggia, con o senza costume addosso, e dobbiamo ammettere che per la prima volta questo ci ha delicatamente invogliato a lasciarci un po’ andare…

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