Splendida Cracovia… tra buon cibo e storia

Breve ma intensa tappa primaverile nella meravigliosa e indimenticabile città polacca
Scritto da: Sisetta
splendida cracovia... tra buon cibo e storia
Partenza il: 25/05/2012
Ritorno il: 28/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Viaggi: uno ne assapori e cento ne desideri.

Per fortuna qualche volta i sogni possono essere concretizzati, grazie a tariffe vantaggiose e alla scelta di momenti dell’anno strategici nei quali “spiccare il volo” verso terre lontane.

Da tanto io e il mio fidanzato, pensiamo ad una vacanza a Cracovia e approfittando dei prezzi non troppo esorbitanti, ci concediamo una piccola tappa in questa meravigliosa cittadina polacca dal 25 al 28 maggio 2012. Prenotiamo con un anticipo di circa due mesi e Ryanair, insostituibile alleata, ci permette di spendere circa 60 euro a testa, da Cagliari, per andata e ritorno (se non ci fossero state le varie tasse e la commissione per l’utilizzo della carta di credito (12 euro!!), forse, in questa occasione, sarei davvero riuscita a prenotare un low cost nel vero senso della parola!).

Ci attende il preziosissimo www.booking.com, nel quale, come al solito cerchiamo un alloggio adatto alle nostre esigenze. Ci cattura subito un appartamento giudicato “favoloso” dai precedenti clienti che vi hanno soggiornato, la vicinanza al centro città è allettante (circa 10 minuti a piedi), siamo convinti: una stanza degli “Apartamenty Galeria” sarà nostra!

Mai scelta fu più azzeccata! Scopriremo in seguito che il titolare, giovanissimo ragazzo di rara gentilezza, parla un perfetto italiano (tra l’altro ha un micio dolcissimo, Riccardo, che coccoleremo ad ogni occasione utile). Inoltre, l’appartamento possiede tutti i confort (frigo, cucina, ferro da stiro, forno a microonde etc.) e avremo a disposizione addirittura una vasca idromassaggio! Il tutto per tre notti a circa 70 euro a testa.

Ora non ci resta che attendere la data del grande giorno. Il tempo vola, l’aereo ci aspetta: Cracovia, arriviamo!

Partenza da Cagliari lievemente in ritardo, giungiamo in Polonia intorno alle 21.30, dopo circa due ore e dieci di volo.

Ci colpisce subito la tranquillità dello scalo aeroportuale, piccolo ma bene organizzato e soprattutto collegato in maniera eccellente con il centro città.

Sappiamo, grazie ai preziosi diari di viaggio letti prima dell’avventura, che non è conveniente prelevare tanti soldi ai bancomat, perciò chiedo a Massi 25 euro e mi avvicino al primo Kantor (chioschetto di cambio) utile per ottenere moneta locale (Zloty). Avevo preparato un piccolo schema prima della partenza, per familiarizzare con la valuta polacca, spero possa essere utile anche a voi: 1 Zloty = 0.23 euro; 5 Zloty = 1,15 EURO; 10 Zloty = 2,30 euro; 15 Zloty = 3.45 euro; 20 Zloty = 4.60 euro; 25 Zloty = 5.75 euro; 50 Zloty = 11.51 euro; 100 Zloty = 23 euro.

E’ stato prezioso per capire sempre quanto stavamo spendendo.

A cambio effettuato ci dirigiamo verso la fermata del bus che ci porterà alla stazione centrale. Appena usciti dall’aeroporto, è necessario svoltare a destra e a circa 100 metri si noterà una pensilina blu, nella quale passano i bus utili a raggiungere la città. Noi prendiamo il 292 e acquistiamo per 8 Zloty due biglietti di durata 60 minuti, che convalideremo nell’obliteratrice gialla all’interno del mezzo. E’ importante sapere che i distributori automatici di biglietti accettano solo banconote da 10 Zloty e monete da 1, 2, 5 Zloty e da alcuni centesimi di Zloty. Noi avevamo una banconota da 20 e siamo dovuti tornare dentro a cambiarla in due da 10. Avevo letto che era possibile fare i biglietti anche sull’autobus, dall’autista, ma nonostante glielo abbia chiesto, mi ha liquidato senza troppe spiegazioni indirizzandomi alla macchinetta, perciò meglio procurarseli prima di salire. In 40 minuti arriviamo alla stazione centrale. Purtroppo è buio e durante il tragitto non possiamo assaporare i primi scorci di panorama. Arriviamo nell’alloggio in circa 15 minuti di cammino (Massi aveva già studiato il percorso grazie alle mappe di google) ed è meglio di quanto ci aspettassimo, troveremo in un cestino anche la mappa della città e tanti utili opuscoli. E’ ormai tardi e inizieremo a conoscere Cracovia, la mattina successiva.

Al risveglio, energici e curiosi, ci dirigiamo verso la Galeria Krakowska, imponente centro commerciale nei pressi della stazione centrale dei bus e dei treni, dove scegliamo di fare colazione da Sturbucks. Con circa sei euro, beviamo un mega cappuccino a testa e ci strafoghiamo di dolci. Siamo pronti a goderci la giornata! Dalla Galeria, dopo aver cambiato altri euro in un Kantor (ce ne sono davvero tantissimi in città, nei centri commerciali e persino nei ristoranti, non esiste perciò rischio di rimanere senza Zloty! ) camminiamo per circa 5 minuti prima di raggiungere la città vecchia (Stare Miasto), le indicazioni sono chiarissime e ci permettono di dirigerci con sicurezza verso i luoghi di interesse. La piazza centrale è meravigliosa, immensa, restiamo estasiati. Tantissimi bar e chioschetti (con i caratteristici draghetti verdi, simili a Denver) fanno da coreografia e ai lati, imponenti chiese rendono lo scorcio ancora più caratteristico. Troviamo subito i famosi mercatini degli artigiani locali, situati nell’edificio proprio al centro della piazza. Gioielli d’ambra, cofanetti e giocattoli in legno, collane, bracciali.. sospiro all’idea di non poter acquistare tanto, Ryanair non perdona se si supera il peso consentito e abbiamo solo il bagaglio a mano. Ci addentriamo nelle stradine limitrofe e seguiamo le indicazioni per raggiungere il Wawel e il lungo fiume. In dieci minuti siamo nei pressi del castello. Scegliamo di non entrare, preferiamo godere del panorama e rilassarci sull’erba, visto che la giornata ce lo permette. Che relax, che meraviglia. Ci sono tanti giovani e tanti giovani coppie con bambini. Cracovia si rivelerà una città sicura, vivibile anche nelle ore serali e notturne e questo renderà ancora più gradevole la nostra permanenza. Trascorriamo un po’ di tempo insieme ad una famiglia di cigni stupendi che socializzano con anatre e piccioni. E, a proposito di questi ultimi, credo di non aver mai visto una città con un grado così elevato di rispetto per questi, troppo spesso maltrattati volatili. I piccioni rivestono a Cracovia un ruolo di primo piano, sono numerosissimi e i polacchi riservano loro particolari attenzioni, non per ultima, quella di donare pane e cibo in grandissima quantità. Per strada è possibile vedere piccioni alle prese con panini al sesamo di almeno mezzo kg, gentilmente offerti da persone sedute nelle panchine o semplicemente passanti. Sono tutelati anche dagli inaspettati “attacchi” di stranieri e bambini. Abbiamo visto con i nostri occhi una ragazza che sgridava dei bambini, beccati a lanciare pallini di gomma verso i volatili. Nonostante ci siano tantissimi turisti, il clima e rilassato e sereno, Cracovia è una cittadina che elabora efficacemente il peso della folla e permette di godersi pienamente gli attimi di vacanza. I polacchi si sono rivelati affabili, gentili e gradevoli. Non tutti padroneggiano adeguatamente l’inglese, ma in compenso l’italiano è una lingua compresa e non di rado utilizzata, questo ha facilitato non poco la nostra comunicazione. Approfittando dell’angolo cottura nel nostro appartamento, dopo il gradevole momento di relax sull’erba del lungo-fiume, decidiamo di fare un po’ di spesa al Carrefour, che si trova alla Galeria Krakowska. Con circa 15 euro compriamo cibarie varie adattissime per la nostra scelta alimentare vegetariana (al supermercato, molte le abbiamo dovute scartare, perché impossibile comprendere gli ingredienti in polacco!). La sera scegliamo di visitare il quartiere ebraico di Kazimierz a circa mezz’ora di cammino dal nostro alloggio. Un altro aspetto positivo di Cracovia, è stata la possibilità di visitare i luoghi d’interesse a piedi e questo ha implicato costo zero per i biglietti di eventuali mezzi pubblici. Il quartiere ebraico è bellissimo, lo scorcio che maggiormente ci ha affascinato di questa sorprendente città polacca. Risulta essere il cuore pulsante della vita notturna e brulica di giovani, pub, locali e birrerie. Mentre passeggiamo, notiamo una strada vietata al traffico, incuriositi cerchiamo di capire il perché e notiamo che alcuni bambini si improvvisano artisti disegnando sull’asfalto con colori accessi e allegri. E’ bellissimo, uno spettacolo eccezionale!

Sarà a questo punto della nostra avventura che conosceremo Paolo, un autista di uno dei numerosissimi mini-bus turistici che girano per i quartieri (e che ad ogni angolo cercano di vendere i tour!). Anche lui sfodera un ottimo italiano e non impiegherà troppo tempo a convincerci a salire a bordo: per circa 200 Zloty, ci accompagnerà lungo gli angoli più nascosti e interessati di Cracovia, uno tra tutti, la famosa Fabbrica di Oscar Schindler. Emozionante. Il giro turistico dura oltre un’ora, durante la quale Paolo ci intrattiene con interessanti notizie sulla città e ci racconta avventure personali. Al momento dei saluti, ci propone un tour molto articolato per la giornata successiva, ma scegliamo di organizzare la visita ad Auschwitz autonomamente e risparmiamo non poco, rispetto alla sua offerta. Il tempo è volato, la città ci sta conquistando ogni attimo di più.

Per cena decidiamo di assaggiare i famosi pierogi (piatto tipico locale, ravioli con diversi ripieni). L’aspettativa è alta. Ci fermiamo in un locale che io ribattezzerò “Pierogeria”, visto che cucina e propone soltanto questa pietanza. Per un totale di 6 euro, mangiamo una quantità di ravioli che secondo me si è avvicinata al Kg! Spieghiamo di essere vegetariani e ci propongono pierogi agli spinaci, pierogi ai broccoli e funghi e pierogi al formaggio e patate. Non sono esattamente un piatto “leggero”, li ho trovati una via di mezzo tra ravioli a vapore cinesi e ravioli sardi (culurgiones). Gustosi, ma una degustazione è stata per noi più che sufficiente! Mano nella mano, passeggiamo per la città e ci dirigiamo all’alloggio, la giornata successiva sarà emotivamente pregnante, poiché visiteremo il tristemente noto Campo di Sterminio.

Sveglia intorno alle 8.15, ci dirigiamo verso la stazione centrale dei bus (arrivati alla Galeria Krakowska è ottimamente segnalata da cartelli gialli) dopo aver fatto colazione in un localino molto intimo nei pressi della stessa: torta di mele, cheese cake, succo di mele, acqua a un costo irrisorio. Giunti alla stazione centrale,è l’autista sul bus a farci i biglietti (NON li fanno alla biglietteria), spenderemo 26 Zloty e testa tra andata e ritorno.

Il bus da prendere è quello per Oswiecim (in tedesco Auschwitz), impossibile sbagliarsi, perché è ottimamente segnalato in un tabellone in stazione e da un cartello affisso sul vetro del mezzo.

Partiremo alle ore 10.05 e arriveremo all’ingresso di Auschwitz alle 11.40 circa. Consiglio vivamente, una volta arrivati all’ingresso del Campo di controllare gli orari dei bus per il ritorno, in modo da arrivare alla fermata con largo anticipo, la nostra leggerezza in tal senso, ci ha purtroppo costretto a stare in piedi durante il tragitto di ritorno, per ben un’ora e quaranta minuti (il fatto che siano esauriti i posti a sedere, non limita l’accesso al mezzo). L’ideale sarebbe prendere il bus alla fermata precedente rispetto a quella dove si è scesi all’andata, in modo da evitare la ressa di persone che attendono al capolinea. Noi abbiamo preso il bus per rientrare a Cracovia alle ore 17.25, il successivo sarebbe stato alle 18.30.

Rispetto alla visita al Campo, inutile cercare di condividere la costellazione di emozioni sperimentate. Troppe, intensissime, inenarrabili. Ci accompagna una guida che parla un perfetto italiano (dalle 10 alle 15 è possibile visitare il campo solo accompagnati da una guida, al costo di 80 Zloty per due. Prima delle 10 e dopo le 15, l’ingresso è libero e gratuito. Arriviamo purtroppo eccessivamente tardi per il tour italiano delle 11.45, faremo perciò quello delle 13.30 che si concluderà alle 17.15). I dettagli che la guida ci racconta, spaccano il cuore in due. Nella fase iniziale della visita, a stento sono riuscita a trattenere le lacrime, ma credo sia importante per ciascuno, vivere soggettivamente la propria esperienza e custodirla dentro di sé. Ancora mi chiedo come sia stato possibile tutto ciò che è accaduto.

Il giorno successivo, ultima giornata utile, lasciamo i trolley nell’appartamento del responsabile del nostro alloggio e approfittiamo per tornare in centro e fare qualche acquisto. Il tempo vola e arriva il momento di riappropriarci dei bagagli e dirigerci verso il capolinea del bus 292 che ci riporterà all’aeroporto. Nella pensilina delle fermate, è possibile controllare gli orari in modo da organizzarsi nella maniera più adeguata. Noi scegliamo di prendere il bus alle ore 17.44. Il volo parte in orario, atterriamo in terra sarda alle 23.40 circa. L’ultima sorpresa ancora ci attende: il costo del parcheggio a pagamento dell’aeroporto di Cagliari – Elmas, dove avevamo lasciato l’auto. Spenderemo 53 euro per tre giorni, quasi quanto il nostro volo per Cracovia. Io e Massi, non abbiamo bisogno di manifestare il nostro disappunto attraverso chissà quali parole, ci basta uno sguardo per accordarci sul fatto che non sceglieremo mai più in futuro, questa soluzione. Cracovia si è rivelata meravigliosa e ci sarebbe piaciuto immensamente trattenerci almeno una giornata in più, per visitare le famosissime Miniere Di Sale, raggiungibili (per chi fosse interessato), con il bus numero 304, la cui fermata si trova in una strada nei pressi di un’uscita secondaria della Galeria Krakowska. Serena ma allo stesso tempo vitale, la cittadina polacca è in grado di stabilirsi tra i ricordi più gradevoli. Da assaggiare i famosi panini al sesamo (i Bagel), venduti in ogni angolo della città all’interno di carretti blu. Costano 1,50 Zloty e sono buonissimi!

Per qualsiasi ulteriore informazione, potete contattarmi alla casella di posta elettronica silnocco@hotmail.com

Alla prossima avventura carissimi TpC e non scordate: il viaggio è vita!

Silvia

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