Spagna verde fai da te

Consigli utili per un giro tra Madrid, Bilbao, la Galizia e la Cantabria
Scritto da: simmy_78
spagna verde fai da te
Partenza il: 22/12/2012
Ritorno il: 04/01/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Ecco il diario di un altro viaggio organizzato autonomamente, senza dipendere da alcuna agenzia. Utilizzando le guide turistiche Routard e Lonely Planet e pianificando giornalmente il viaggio mesi prima, leggendo diari di viaggio e cercando informazioni in rete.

Itinerario: in 12 giorni, dal 23 dicembre 2012 al 4 gennaio 2013, abbiamo percorso 3300 km, partendo da Madrid passando da Paesi Baschi, Cantabria, Asturie, Galizia e Castiglia, con ritorno a Madrid.

Volo: tra i voli low cost offerti da Easyjet e Ryanair da Milano a Madrid ho preferito la prima compagnia, dato il minor costo, nonostante parta da Malpensa anziché da Orio. I kg a disposizione per il bagaglio in stiva sono 20 anziché gli scarsi 15 di Ryan; non ci sono costi per il check in online, le misure del bagaglio a mano sono più accettabili, e non ci sono costi-sorprese aggiuntive dell’ultimo secondo. Il sito di Easyjet è chiaro e non ingannevole come quello di Ryan. Il costo a testa è stato di Euro 143,00 con due bagagli da stiva in tre.

Mezzi di trasporto: dopo parecchie ricerche in rete ho prenotato l’auto tramite il sito Easyterra che ci ha offerto una C3 all’agenzia Pepecar, dell’aeroporto di Madrid, per l’irrilevante cifra di Euro 164,00 per 12 giorni. Non avendo mai sentito nominare Pepecar, inizialmente ero alquanto scettica: per un prezzo del genere doveva esserci per forza la fregatura. Invece nessuna sorpresa: chilometraggio illimitato, azzeramento della franchigia, assicurazione civile, possibilità di annullamento fino a due giorni prima, Euro 600,00 di deposito tramite carta di credito, shuttle da e per l’aeroporto (dato che il deposito di Pepecar di trova all’hotel Hilton, a qualche chilometro dagli arrivi), auto C3 diesel, ultimo modello, con soli 15000 chilometri. Unica pecca (ma ormai d’obbligo con qualsiasi compagnia di autonoleggio): il primo pieno a nostro carico di Euro 80,00: un furto dato che normalmente lì, per quel tipo di auto, si aggira sugli Euro 60,00. E riconsegna dell’auto a serbatoio vuoto, stando attenti di non regalare troppo carburante dato che non è previsto il rimborso. Il gasolio costa poco: Euro 1340 al litro contro i nostri Euro 1650. Per 3300 km abbiamo speso Euro 254,00 di gasolio. Il navigatore, portato da casa, ha semplificato l’utilizzo della cartina, il cui utilizzo, romantico che sia, fa perdere un mucchio di tempo.

Alberghi: ho deciso di prenotare tutti gli alberghi da casa tramite il sito Booking, prima della partenza, per evitare perdite di tempo. Il sito è molto completo, ricco di recensioni, foto delle camere e offerte. Al momento della prenotazione è necessaria come garanzia la carta di credito, anche se tutte le prenotazioni sono annullabili fino ad un paio di giorni prima. Quasi tutti gli alberghi avevano il bagno in camera, sia nella singola che nella doppia. Il riscaldamento e l’acqua calda non hanno mai dato problemi. Le stanze erano sempre pulite e abbastanza spaziose. Wi-fi sempre disponibile, tranne un’unica volta. Unica pecca: solo una mattina era compresa la colazione. Lo standard è abbastanza alto tranne i due alberghi/ostelli di Madrid un po’ sotto la media, ma si sa, nelle grandi città è più difficile trovare sistemazioni carine e poco spartane. Per tutto il resto del viaggio ho cercato sistemazioni abbastanza sperdute e tranquille, non avendo problemi per raggiungerle, dato che viaggiavamo in auto e pure col navigatore. Molte strutture sono chiuse in inverno, dato il periodo di bassa stagione. Il costo, in media, per una stanza è di 20,00 Euro a testa a notte.

Carta di credito: è accettata quasi dappertutto ed è da preferire ai prelievi con Bancomat, non avendo commissioni. Tuttavia abbiamo portato con noi un po’ di contanti in caso di problemi.

Cibo: bocadillos, tapas e cerveza a volontà.

Tappe immancabili: panetterie e supermercati. 10 e lode a pulpo alla gallega, bocadillos ai calamari o ai “chipirrones” ed a chocolate con churros! Colazioni con delizie di panetteria o del supermercato, pranzi volanti con panini imbottiti e cene in locali spendendo in media euro 10,00/12,00 a testa e mangiando quasi sempre bene: porzioni abbondanti e cibi buoni. Prezzi molto più bassi che da noi. Alcuni esempi: birra media a euro 3,00 – (bel) piatto di calamari: euro 7,00 – pulpo alla gallega: euro10,00 – panino gigante con seppie o calamari: euro 4,00. La paella non è la specialità di questa zona, tuttavia si trova quasi sempre. Pizza cara e da evitare per non imbattersi in sorprese (anche se l’unica volta che l’abbiamo presa non era poi così male). Pasta: lasciamo perdere. L’acqua è potabile dappertutto. Abbiamo comprato due bottiglie al supermercato all’inizio della vacanza e riempite ogni mattina con acqua del rubinetto.

Clima: mi aspettavo un clima atlantico con eccessi di pioggia, ed invece abbiamo trovato solo un giorno di acqua. Anche le temperature sono state favorevoli. Variavano dai 10 ai 15 gradi di giorno, toccando anche i 20, e non sono mai scese sotto lo zero, neppure di notte. L’escursione termica è molto bassa. Anche il vento non è mai stato fastidioso.

Budget: tutti i nostri preventivi di spesa sono stati rispettati, senza alcun imprevisto che avrebbe fatto lievitare i costi. Abbiamo speso meno di 700,00 Euro a testa, volo compreso, per 12 giorni.

Per qualunque info contattatemi pure a questa mail: simmy_78@hotmail.com

Diario di viaggio

Domenica 23 dicembre 2012: Madrid e i suoi due musei

Partenza ad orario improponibile da Malpensa ed arrivo a Madrid alle 9.30. Ritiro auto al deposito di Pepecar dell’Hotel Hilton. La C3 è comoda e spaziosa. Pronti, partenza, via! Per oggi non sono in programma molti km dato che passeremo la giornata in città e ci sposteremo con la metro. Passiamo dall’albergo per il check-in e, senza perdere troppo tempo, raggiungiamo il Museo Reina Sofia per ammirare la Guernica. Siamo fortunati: la domenica il museo è gratis. Impossibile andare a Gernika, nei Paesi Baschi, senza prima essere passati a vedere il capolavoro di Picasso. Anche il Museo del Prado oggi, dalle 17 alle 19 è gratis e ne approfittiamo per un giro veloce. Camminiamo fino a Puerta del Sol trovando un locale che vende panini con jamon serrano a 1 Euro e magdalenas a 50 Cent e, soddisfatti, torniamo in albergo. Madrid: Hostal Falfes. Voto 6

Lunedì 24 dicembre 2012: Il verde sempre più verde

Oggi tutta dritta verso Nord, facendo tappa prima alla maestosa cattedrale Burgos e, nel pomeriggio, a Vitoria, medioevale cittadina basca. Più ci si addentra nei Paesi Baschi più il verde diventa sempre più verde, e la temperatura si alza, raggiungendo i 21 gradi. L’influenza della corrente calda atlantica ha la meglio sulle arie fredde che vengono dai mari del Nord. Nessuna nuvola in giro. Il tempo promette bene. Il paesaggio, pecore comprese, ricorda molto quello irlandese. Prima del tramonto raggiungiamo il punto panoramico che ci permette di ammirare San Sebastian, cittadina dal lungomare pieno di alberghi: decidiamo che non vale la pena fermarsi e proseguiamo per Zarautz, paesino sulla costa basca tra San Sebastian e Bilbao. Zarautz è molto turistica e l’albergo, carino, è in pieno centro. Non è possibile raggiungerlo in auto, che dobbiamo lasciare in un parcheggio a qualche centinaio di metri. Le vie brulicano di gente impegnata nel rito delle tapas, qui denominate “pinchos”. Una delizia. Non ci tiriamo indietro. Zarautz: Hotel Olatu. Voto 7,5

Martedì 25 dicembre 2012: Guernica a Gernika

Tra Zarautz e Bilbao prendiamo la strada costiera e raggiungiamo la spiaggia della cittadina di Zumaia, dove le alte scogliere di ardesia si gettano nel mare. Nonostante sia nuvoloso, il paesaggio è strano quanto spettacolare. Le rocce dalle varie tonalità di grigio sembrano lame conficcate verticalmente nella spiaggia. Grazie ai nostri stivali di gomma camminiamo sugli scogli scattando una miriade di foto a queste bellezze naturali. Prendiamo il sentiero che sale sulla destra, vicino al centro termale, e ci godiamo lo spettacolo delle scogliere dall’alto col sole che fa capolino tra le nubi. Nel pomeriggio raggiungiamo la città di Bakio dove si trova l’Ermita di San Juan de Gaztelugatxe, raggiungibile tramite un sentiero di fango in discesa (e l’idea di rifarlo in salita non ci entusiasma) e da 200 gradini (in salita). L’ermita è una chiesetta posta sulla cime di un’isoletta collegata alla terraferma tramite un ponte di pietra. Il faticoso tratto di strada per raggiungerlo, soprattutto a causa della presenza del fango, ed in mancanza dei nostri stivali di gomma, è ricompensato dalla bellezza del luogo. Prima di raggiungere Bilbao passiamo da Gernika per vedere una copia (a grandezza reale, ma costruita con piastrelle) di Guernica a Gernika. A Bilbao dormiamo nella Pension don Claudio, che sembra una casa di appuntamenti alla periferia della città. Non consigliabile. Bilbao: Pension Don Claudio. Voto 5,5

Mercoledì 26 dicembre 2012: Bilbao!

Eccoci a Bilbao e al suo Guggenheim. All’interno mostra permanente delle sculture di Serra e varie mostre temporanee tra cui, in questo periodo, Schiele. A far da guardia al museo c’è Puppy, un gigantesco cane di fiori e pianticelle sempreverdi. Costeggiamo il corso del fiume a piedi fino a raggiungere il centro città. Nel pomeriggio ci spostiamo verso Santander, senza fermarci, avendo letto recensioni abbastanza negative. Raggiungiamo il piccolo paese di Rasines, dove una piccola posada ci accoglierà per la notte. Facciamo una deviazione per Portugalete curiosi di vedere il famoso puente colgante. L’ascensore per salire in cima al ponte ha un prezzo proibitivo. L’asciamo l’emozione, discutibile, a turisti attempati. La Posada las Mies è immersa nella natura e nei suoi “profumi” provenienti dalle stalle circostanti. La gentile proprietaria ci consiglia un baretto, l’unico aperto nella zona, dove ci abbuffiamo di salumi, formaggi e birra. Rasines: Posada Las Mies. Voto 8

Giovedì 27 dicembre 2012: Ritorno alla preistoria

Proseguiamo sulla costa cantabrica fino ad arrivare a Suances. Ci lasciamo affascinare dalla Playa de Los Locos circondata da verdi scogliere ed ammiriamo gli arcobaleni tra le onde. Le Grotte di Altamira, risalenti a 20000 anni fa, purtroppo non sono visitabili, per evitare il deterioramento. Tuttavia la loro ricostruzione presso il museo di Santillana de Mar è una perfetta copia del patrimonio che i preistorici ci hanno lasciato. Una guida ci accompagna per 3,00 euro per un percorso che ripercorre i disegni e i graffiti riportati tali e quali nel museo. La cittadina in pietra di Santillana è carina. Suggestivo il centro storico con il convento nella piazza principale. Raggiungiamo la Posada El Teju (o del Peregrino) per sera. Anche qui la proprietaria è gentile e anche questa carina posada è immersa nel verde. L’unica locanda aperta in questo sperduto paesino, Valdagia, ha la cucina chiusa la sera, quindi andiamo a San Vincente de la Barquera a cercare un posto dove rinfocillarci. La fortuna ci assiste e troviamo un bel locale, La Folia, dove ci servono porzioni abbondanti ad un costo accessibile. Beviamo la famosa sidra, bevanda alcolica tipica prodotta con le mele. Da provare! Valdagia: Posada el Teju. Voto 8

Venerdì 28 dicembre 2012: La costa verde

Questo è l’unico posto prenotato dove la colazione è compresa nel prezzo. Ne approfittiamo. Raggiungiamo poi la Cueva del Pinal: fortunatamente scopriamo che c’è una visita guidata, l’unica della giornata, alle 11.30. Osserviamo varie pitture rupestri, eseguite con ossido di ferro, tra cui: cervi, bisonti e mammut e varie forme geometriche che dovrebbero risalire a circa 20000 anni fa. Proseguiamo il nostro percorso lungo la costa fermandoci qua e là per ammirare varie spiagge battute dalle onde. Raggiungiamo per sera la cittadina di Cognas de Onis, ai piedi di Picos de Europa. Cognas de Onis: Los Textos. Voto 7

Venerdì 28 dicembre 2012: La sidra

All’alba saliamo a Covadonga, dove si trova un anonimo santuario mariano. Proseguiamo fino al Mirador de la rena e ai laghi con sfondo i Picos de Europa. Il forte vento non ci permette di rimanere a lungo. Quindi scendiamo e ci dirigiamo verso Nava per visitare il museo della Sidra. Ci aspettiamo una fabbrica, ma troviamo un semplice museo che esplica le varie lavorazioni delle mele per arrivare alla produzione della bevanda alcolica. Interessanti le innumerevoli locandine delle varie edizioni della festa della sidra che si tiene nel mese di luglio. Nel pomeriggio raggiungiamo Oviedo con la sua cattedrale gotica che domina la piazza principale. Ci facciamo indicare dall’ufficio del turismo la posizione della famosa statua dedicata a Woody Allen e la “Maternità” di Botero. Proseguiamo verso Cabo Vidio ed il paesino di Ovinana dove passeremo la notte. Ovinana: Pension el Reguerin. Voto 6,5

Sabato 29 dicembre 2012: Cattedrali sulla spiaggia

Partiamo prima dell’alba per raggiungere Ribadeo e la spiaggia delle cattedrali. È necessario visitare questa spiaggia in tarda mattinata e non nel tardo pomeriggio per evitare la marea. Il paesaggio è mozzafiato. Camminare sulla spiaggia sotto le alte scogliere è molto emozionante. Peccato per i troppi turisti in giro. Pensare che siamo in bassissima stagione… E’ possibile percorrere anche un sentiero nel prato al di sopra delle scogliere. Nel pomeriggio percorriamo la strada costiera fino a Cabo Ordegal e ci accorgiamo che è una delusione. La strada non passa così vicino alla costa ed i chilometri sono parecchi. Dopo un paio d’ore arriviamo al capo. Panorama mozzafiato sull’oceano e temporale in arrivo. La strada costiera oltre il capo, verso Ferrol, è molto più entusiasmante, immersa nel nulla e nella natura. Solo tantissime pale eoliche ad accompagnare il nostro tragitto. Torniamo in autostrada, dalla strada interna, a Ribadeo dove troviamo buon un pub/pizzeria. Porzioni buone e abbondanti, prezzo contenuto. Ribadeo: O lar de Carmina. Voto 7

Domenica 30 dicembre 2012: Santiago, la pioggia, e un capodanno da fine del mondo

Oggi ci spostiamo dalla costa e ci inoltriamo verso l’interno della Galizia. Il piccolo paesino di Taramundi sembra essersi fermato nel tempo. Mulini ad acqua ed artigiani dei coltelli sono sparsi qua e là tra le case di pietra in questo paesaggio fiabesco. La cittadina di LUGO è inguardabile. Si salvano esclusivamente le intatte mura romane, circondate però da orribili palazzoni anni ’70 che rovinano inesorabilmente il paesaggio. Per di più piove, quindi proseguiamo per Santiago de Compostela. Qui, nonostante il verde paesaggio sia simile a quello irlandese, non è così per la pioggia che è battente. Sotto questa fastidiosa acqua raggiungiamo la suggestiva ed affascinante cattedrale dove ci rifugiamo. Non ha la minima intenzione di smettere. Peccato. Visitare in questo modo Santiago è impossibile. Andiamo a La Coruna, dove passeremo la notte. Alloggiamo negli appartamenti Portazgo in due ampie stanze con angolo cottura. Ci viene la brillante idea di andare al supermercato ed organizzare un mini-cenone di capodanno. Quanto mai. Ci eravamo scordati che cucinare la pasta al di fuori dell’Italia è impossibile. Non verrà mai buona. Mai. Ma di questo ce ne ricordiamo solo dopo che scoliamo un bel pacco di “colla gialla” da mischiare con il pesce. Avrebbe voluto essere una spaghettata allo scoglio. Cerchiamo di recuperare andando in centro città aspettandoci di trovare un bel capodanno spagnolo in piazza. Macché. Strade deserte. Nessuno in giro. Nessuno. Troviamo la piazza centrale della città e incrociamo qualche persona. Parcheggiamo e ci stupiamo che in piazza, a cinque minuti da capodanno, ci siano solo una cinquantina di persone oltre a noi. Proprio un capodanno da fine del mondo, nel senso che il mondo sembra finito e il genere umano scomparso. Capiamo che qui non si usa festeggiare in piazza. A mezzanotte e mezza siamo in camera. Che gran capodanno! La Coruna: Apartamentos Portzago. Voto 7

Lunedì 1 gennaio 2013: I fari della Galizia

Il cielo è pieno di nuvoloni neri e colmi e solo un raggio di luce riesce ad illuminare il faro di Hercules di La Coruna. Il breve acquazzone non ci risparmia. Questa mattina la città è piena di gente che probabilmente non è ancora tornata a casa dopo il Capodanno festeggiato a casa di amici. Ragazzi barcollanti a braccetto di ragazze dagli abiti succinti attraversano distratti gli stradoni di questa città fatta di palazzi freddi e insignificanti. Ci lasciamo trascinare fuori città verso la costa che scende fino là dove un tempo si pensava che la terra finisse. Oggi è la giornata dei fari galiziani lungo la costa della morte. Il primo che incontriamo è quello di Punta Nariga, circondate da rocce granitiche. A Corme incontriamo il Faro di Punta Roncudo, bel punto panoramico sull’oceano e sulla costa. Dopo Laxe, tranquillo porticciolo, c’è il Faro di Punta Insua. Il tratto di costa più emozionante è quello tra Camelle e Camarinas. La vista dall’alto del piccolo e colorato paesino di Camelle, circondato dal verde e dall’oceano, è una stupenda sorpresa. Inoltrandosi lungo le stradine costiere, nemmeno segnate sulla cartina e sconosciute al navigatore, incontriamo Capo Vilan il cui faro di pietra rossastra si erge sulla roccia sopra l’oceano. L’ultima tappa di oggi è quella di Capo Tourinan col suo bel faro. Ci godiamo il tramonto tra le nubi gironzolando intorno al faro cercando l’angolazione migliore per le foto. Passiamo la notte a Pereirina, una frazione di Cee, non lontano da Cabo Finisterre dove andremo ad ammirare l’alba, domattina. Per cena siamo fortunati. A Cee troviamo un localino che da fuori sembra piccolo e squallido invece dentro è accogliente e gestito da una famiglia che cucina pesce fresco. Pulpo alla gallega e panini giganti coi calamari. Una goduria spendendo non più di 10,00 euro a testa. Questa è il prezzo medio delle nostre cene. Direi non male. Cee: Hostal Pererina. Voto 8

Martedì 2 gennaio 2013: Finisterre

La nostra “gita ai fari” prosegue con Finisterre dove immortaliamo il risveglio del sole tra il faro e il famoso KM 0 del Camino di Santiago. Le strade più emozionanti e panoramiche della Costa della Morte finiscono qui. Quelle successive non regaleranno più i panorami mozzafiato che abbiamo incontrato fino ad ora. Passiamo da Carnota dove si trova l’Horreo in pietra più lungo della Galizia. Anche nelle Asturie ne abbiamo incontrati parecchi, ma tutti in legno. Queste costruzioni sospese da terra tramite pilastri servivano per conservare il grano ed evitare che i topi facessero man bassa. La duna mobile del Parco Corrubedo non è gran che. Ci fermiamo giusto per il nostro pranzo al sacco. E’ vietato uscire dalle passerelle che si inoltrano sulla duna. Raggiungiamo in autostrada la città di Baiona, non lontana dal confine portoghese, dove c’è un centro storico carino e una vecchia fortezza ai bordo dell’oceano. Passiamo la notte in tranquillo e confortevole albergo di Vigo, città trafficatissima. Decidiamo di cenare al ristorante dell’albergo che non ci delude. Vigo: O Ranchiero. Voto 7

Mercoledì 3 gennaio 2013: Vigo-Salamanca-Madrid

Oggi ci aspetta il lungo tratto da Vigo a Madrid. Decidiamo di fare una tappa a Salamanca. Ci facciamo guidare dal navigatore che, dopo il primo lungo tratto di autostrada, ci conduce su strade secondarie immerse nei campi e nella nebbia. La luce del sole, appena sorto, illumina i campi ricoperti di brina e regala emozionanti scorci. E’ la prima volta che le temperature scendono sotto lo 0. Su tutta la costa non sono mai scese sotto i 10°, raggiungendo anche i 20°, il primo giorno in Cantabria. Raggiunta Salamanca, fatichiamo a trovare parcheggio ma veniamo ripagati dall’incontro di una churreria. Chocolate con buonissimi churros a colazione: che goduria! Visitiamo l’incantevole cittadina dal bel centro storico. La cattedrale, l’università e i palazzi ben tenuti rendono piacevole la visita di Salamanca. Verso le 15 ripartiamo verso Madrid dato che entro le 20 dobbiamo riconsegnare l’auto. Un tour de force! Siccome sapevamo di avere tempo a volontà ce la siamo presi con comodo e il fatto di trovare traffico alle porte di Madrid, strade chiuse per scioperi, ingorghi vari, sensi unici ci hanno reso il viaggio alquanto stressante. Il passaggio dall’ostello di Madrid, vicino al Mercato di S. Miguel, dietro Plaza Mayor, per lasciare i bagagli che non ha semplificato le cose, per poi scoprire che il deposito di Pepecar sarebbe rimasto aperto fino alle 23. Una corsa per niente! Madrid: Hostal Abaaly. Hostal Abaaly. Voto 5.5

Giovedì 4 gennaio 2013: Hasta luego, España verde

L’ultimo giorno delle nostre vacanze è sempre a rischio. Anche in questa vacanza ecco presentarsi un bel problema. Lo sciopero dei mezzi di trasporto proprio la mattina in cui dobbiamo andare all’aeroporto. Il fatto di dover essere al check in alle 8 di mattina ci obbliga ad essere alla metro prima delle 6, nonostante ci voglia solo mezzora di tempo, dato che non si sanno i tempi di attesa. Bene, altra levataccia, senza sapere se riusciremo a raggiungere l’aeroporto coi mezzi o dovremo prendere un taxi. Contrariamente a quanto ci aspettassimo i ritardi sono minimi e riusciamo ad arrivare al Barajas col largo anticipo. Pericolo scampato! Dopo un volo di 2 ore e mezza siamo a Malpensa. Hasta luego, España verde!

CONCLUSIONI

Appena si entra nei Paesi Baschi il verde diventa sempre più verde. A volte viene il dubbio di non essere più in Spagna, ma in Irlanda. Peccato per molti casermoni, frutto di scandalosi piani edilizi anni ’70 e ’80 disseminati qua e là che, in certi casi, rovinano la bellezza del paesaggio. O acciaierie ai margini delle cittadine che emanano fumi di ogni genere. Questo soprattutto in Paesi Baschi, Cantabria e Asturie. Tuttavia anche in queste regioni si trovano paesaggi incontaminati che regalano intense emozioni. La Galizia invece ha conservato maggiormente la sua autenticità coi suoi paesini dai mille colori immersi tra il verde e le scogliere a picco nell’oceano. Nonostante il poco turismo in queste zone in questo periodo dell’anno (è la prima volta che ci capita di incrociare davvero così pochi italiani), soprattutto in inverno, siamo stati piacevolmente sorpresi da questa Spagna per molti sconosciuta. Le tre maggiori città che abbiamo visitato non ci hanno deluso. Madrid non ha bisogno di parole; Bilbao, con la sua modernità, e Salamanca, con la sua storia (e la sua chocolata con churros!) sono state all’altezza delle nostre aspettative. Oltre alla bellezza dei paesaggi ci rimarrà inoltre impresso nella memoria il ricordo della cordialità della gente.

Nonostante gli stereotipi dicano che la gente del nord sia più fredda e meno accogliente noi abbiamo percepito l’esatto contrario. Durante il nostro viaggio abbiamo sempre incontrato persone gentilissime, sempre pronte ad aiutarci, sorridenti e cordiali, come d’altronde nel resto della Spagna.



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