Spagna te quiero!!!

L'Andalusia low cost
Scritto da: gran tour
spagna te quiero!!!
Partenza il: 11/08/2009
Ritorno il: 22/08/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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11.08.2009

Partenza da Malpensa con volo Easyjet alle 8 della mattina. Pilota estremamente bravo, volo tranquillo ed atterraggio a Malaga con un anticipo di 30 minuti. Dopo aver ritirato i nostri bagagli in tempi estremamente veloci rispetto all’Italia, prendiamo l’autobus n. 19 per il centro città, per recarci al nostro albergo il “Kris Tribuna”, prenotato via internet. La struttura è abbastanza centrale, la camera accogliente e silenziosa e il prezzo molto concorrenziale visto il periodo, 150,00 Euro per tre giorni in due colazione inclusa. Dopo esserci sistemati e rifocillati, decidiamo di esplorare i dintorni per non farci trovare impreparati il giorno successivo.

12.08.2009

Dopo una colazione pantagruelica con succhi di frutta, toast, 3 tipi di formaggi e 2 di salumi, frittata, uova all’occhio di bue, 2 tipi di torte, cornetti lisci o ripieni e frutta a volontà…praticamente un pasto completo, decidiamo di visitare il “Museo di Picasso”. La coda è praticamente inesistente! Perdiamo però tempo a far controllare la borsa con il metal detector e a lasciare le nostre due macchine fotografiche al personale addetto. Una misura precauzionale per tutelare le opere e il loro valore! Entriamo subito nella prima sala enorme e dalla temperatura controllata e iniziamo ad ammirare l’arte cubista di Picasso. I visitatori sono pochi perché per le abitudini spagnole è molto presto. Sono solo le 10 di mattina. Abbiamo quindi il tempo per godere della visita in tutta tranquillità. Siamo anche fortunati perché incontriamo un ristretto numero di turisti inglesi a cui una guida molto preparata, spiega con estremo dettaglio i quadri più rappresentativi dell’artista. Con molta nonchalance ci accodiamo e ascoltando riusciamo a capire al meglio cosa si nasconde sotto i tratti decisi o estremamente colorati delle opere di Picasso. Ci sono anche delle sequenze di bozzetti disegnati a carboncino che descrivono i passaggi pittorici necessari alla creazione di un quadro.

La visita dura circa un’ora e mezza e all’uscita notiamo con sconcerto che la coda è quintuplicata, quindi consigliamo vivamente di recarsi al museo la mattina di buon ora!! Decidiamo di concederci un piccolo break al “La Teteria”, un bar vicino al museo dove si trova ogni tipo di the o tisana, serviti con un piccolo “pitufo”, un panino caldo sul quale spalmare olio e pomodori o burro e marmellata. Il thè viene servito in piccole teiere rosse di metallo con la qualità scelta lasciata in infusione nel cestello posto al suo interno. Il tutto corredato da musiche spagnole che provengono sia dall’interno che dai soliti artisti di strada che si fermano nel piccolo spiazzo antistante alla teeria per deliziare i turisti con buona musica. Peccato che poi tutti vogliano essere ricompensati!!

La nostra seconda tappa è la “ Cattedrale”. Dall’esterno non si riesce a capire la sua grandezza, anche perché è ubicata in una zona un po’ soffocata dai palazzi. Solo una volta all’interno si può ammirarla in tutta la sua maestosità ed eleganza. Lo spettacolo lascia senza fiato. E’ un susseguirsi continuo di cappelle dai colori e dalla struttura uniche. Le statue e le iconografie della Madonna la fanno da padrone. Il silenzio è quasi totale, i fedeli inginocchiati davanti alle cappelle sono raccolti in una fervente preghiera e le poche le macchine fotografiche scoccano lampi che immortalano gli angoli più suggestivi della cattedrale.

C’è anche una coppia omosessuale che si scambia un tenero bacio dinanzi alla cappella di Cristo in croce su sfondo rosso…del resto siamo in Spagna!! Nel pomeriggio ci concediamo un po’ di relax nella spiaggia cittadina della “Malagueta”; una spiaggia di 1200 metri di sabbia nera, molto frequentata dagli spagnoli. Noi però non ce ne accorgiamo; sembra di essere a Rimini, sono tutti turisti italiani!!!

13.08.2009

Mattinata dedicata allo shopping nelle festose e colorate vie del centro, che si stanno preparando per la “Feria”, la più grande e rinomata festa malagueña che avrà inizio il 15 di agosto con l’accensione di 1.000.000 di lampadine al “Real della Feria”, la zona esterna alla città dedicata al divertimento notturno, e terminerà il 23 agosto con un bellissimo spettacolo pirotecnico. Molti artisti di strada riscaldano l’atmosfera con i loro show improvvisati, per non parlare poi dei musicisti che alternano melodie malinconiche ad altre dai ritmi veramente incalzanti. Sono un piacevole accompagnamento alla nostra passeggiata! I negozi del centro, visitabile solo a piedi, sono aperti fino alle 14.00, poi chiudono per la siesta e riaprono alle 17.00. E’ necessario adeguarsi ai ritmi spagnoli se si vuol godere appieno del loro modo di vita!

Nel pomeriggio decidiamo di recarci nuovamente alla “Malagueta”, sistemandoci però un po’ più lontano dai cantieri nautici, costruiti a ridosso della spiaggia nella sua parte più ad est. In questo modo inoltre riusciamo a godere del sole più a lungo, non essendo nascosto già alle 19.00 dalla fila di grattacieli fonte mare. Dopo una cena a base di pesce, comperato a modico prezzo a “ El Corte Ingles”, un grande centro commerciale, usciamo e ci rechiamo in centro per gustare un buon “ cafè solo” nella grande e rumorosa via centrale.

14.08.2009

Partenza per Granada, dopo aver atteso l’auto per più di mezz’ora al rent-a-car Recordgo dell’aereoporto. Con la nostra bellissima Kia Picanto color arancione, percorriamo molto tranquillamente i 130 km che separano Malaga da Granada. Il paesaggio è molto brullo e secco, quasi lunare, e ogni tanto il famoso toro, simbolo inconfondibile della Spagna, fa capolino da qualche altura. Arrivati a Granada la nostra tranquillità viene messa a dura prova dal traffico impazzito di una città piena di cantieri e divieti di accesso. Il nostro “ Hostal Makuto Backpackers” si trova nella zona dell’ Albayzin, patrimonio dell’Unesco, ma scopriamo dopo una implorante telefonata all’ostello, che è impossibile da raggiungere in auto. Rassegnati e stanchi, dopo 2 ore di giri a vuoto, decidiamo di parcheggiare e prendere un taxi, che ci porti a destinazione. Per la modica cifra di 9,76 Euro per un kilometro di strada, il taxista molto abile a destreggiarsi nelle stradine strette dell’ Albayzin, ci porta nella parallela del nostro ostello.

L’ambiente è decisamente hippy, ma la ragazza spagnola alla reception, ricavata da un passaggio obbligato per il giardinetto, ci accoglie con un sorriso e con comprensione, mostrandoci la nostra camera verde, con un piccolo bagno multicolor. La cucina è a nostra disposizione sia per la colazione che è compresa, sia per la cena che ci possiamo preparare come e quando vogliamo.

Dopo una rapida doccia ci dirigiamo in centro e scopriamo di esserci teletrasportati in un altro mondo. Il contrasto tra la zona vecchia, dove alloggiamo, con le strade ancora in acciottolato e le case incollate una vicina all’altra e il centro super moderno con negozi di lusso, bar e ristoranti a perdifiato, è sconcertante.

La sera dopo cena per puro caso, incontriamo l’animatore dell’ostello, un ragazzo veramente singolare, un mix tra un figlio dei fiori e un predicatore folle, che ci invita ad assistere ad uno spettacolo di flamenco in un bar locale. Accettiamo e ci aggreghiamo al gruppo molto eterogeneo per la verità! Infatti si mixa francese, spagnolo, inglese ed italiano. Ci si affianca un ragazzo con mamma francese e papà arabo, che parlando in un italiano quasi perfetto, ci spiega di aver imparato la nostra lingua guardando i programmi in TV. Potenza della televisione!!

Lo spettacolo è veramente affascinante e coinvolgente. Il duo chitarra e voce è molto bravo, ma sono le movenze feline della bella ballerina che attirano i nostri sguardi e i nostri applausi. Lo spettacolo dura circa un’ora ma ci lascia veramente soddisfatti!

15.08.2009

Per ferragosto ci siamo concentrati sull’Alhambra, l’imponente fortezza islamica del XI secolo. Il nome viene dall’arabo “alqala’at al-hambra” e significa castello rosso, anche se non riusciamo a capirne il motivo, le mura spoglie infatti, sono di sasso e del colore rosso non c’è traccia.

Entriamo nel pomeriggio alle ore 14.00, dopo aver ritirato, con carta di credito ad apposite macchinette, i nostri biglietti prenotati via internet (www.alhambratickets.com), sia per la visita ai giardini che per quella serale al “Palazzo Nazaries”, il palazzo degli emiri. E’ consigliabile prenotare i biglietti via internet, perché quelli venduti allo sportello, nei periodi di alta stagione, finiscono molto velocemente ed è necessario mettersi in coda alla mattina presto per essere sicuri di acquistarli.

I giardini sono immensi e ben curati, ci sono molte fontane con ninfee e pesci rossi e attraverso una meravigliosa siepe ad archi riusciamo a scorgere l’inconfondibile sagoma della Sierra Nevada. E’ tutto un susseguirsi di piccole nicchie verdi, con zone d’ombra dove rinfrescarsi un attimo dalla forte calura.

I giardini migliori, a mio avviso, sono quelli intorno al “Generallife”, nome che deriva dall’arabo e vuol dire “giardino dell’architetto” cioè di Allah. E’ una bellissima composizione di sentieri, cortili, laghetti, fontane con pesci rossi grandi come trote e bellissimi e coloratissimi fiori. Le piante originali sono poi state arricchite da varietà provenienti dall’ America, dopo la scoperta di Colombo, in modo da rendere ancora più sfarzosa la zona. E’ una visione che nutre gli occhi!

La visita dura circa 3 ore e dopo aver camminato così tanto sotto un sole cocente, decidiamo di rientrare all’ostello concedendoci un break…e una doccia!!

Verso le 19.30 ci rechiamo alla cattedrale della città con ingresso situato sulla trafficatissima Gran via de Colon. All’entrata si rimane quasi accecati dal bagliore del marmo bianco usato per innalzare le maestose colonne della cattedrale. Il visitatore è obbligato a proseguire la visita con il naso all’insù! IL tutto richiede solo mezz’ora per cui, avendo tempo, decidiamo di andare a piedi fino all’Alhambra per la nostra visita serale. La strada è molto ripida ma offre uno spettacolo mozzafiato sulla città. Avvicinandosi alla fortezza capiamo il significato del suo nome, infatti al tramonto le sue mura si incendiamo, diventando di un rosso vivissimo.

Alle 22.00 in punto siamo davanti all’ingresso principale per poter arrivare in orario per l’entrata delle 22.30. Infatti in caso di ritardo salta la visita.

Il “Palacio Nazaries” ( palazzo dei Nasridi) è l’edificio più bello di tutto il complesso, nonché l’unica testimonianza dell’arte e dell’architettura dei Nasridi.

All’interno è un susseguirsi di pareti dagli stucchi elaborati e di soffitti in legno abilmente intarsiati e colorati. Si rimane increduli e sbigottiti dinanzi a tale opulenza. In ogni caso i costruttori e gli artisti che hanno creato il palazzo hanno volutamente lasciato delle imperfezioni nell’opera, perché alla perfezione poteva aspirare solo Allah.

Al rientro rischiamo di rimanere a piedi. Spingendo saliamo infatti sull’ultimo autobus nr. 32 per il centro città. Meno male ci era bastata la salita a piedi!!!!

16.08.2009

Stamattina la prima e speriamo unica brutta sorpresa della nostra vacanza: l’auto ha subito un danno!! Peccato che non ce lo sappiamo spiegare; la botta è dalla parte del passeggero che era protetta dal marciapiede. Non sappiamo proprio come diavolo abbiano fatto!! Cerchiamo di calmarci tanto abbiamo la Kasko globale, per cui sarà poi un problema della Recordgo.

Partiamo quindi alla volta di Nerja, cittadina molto rinomata per il suo “Balcone d’Europa”, uno splendido balcone circolare dai cui ci gode una vista impagabile sia sulle montagne che la proteggono che sul mare cristallino.

Decidiamo però, dopo aver percorso un piccolo tratto di autostrada, di fare un percorso alternativo: “Suspicio del Moro”. E’ una strada tortuosa che si addentra tra le montagne della provincia di Granada. Percorrerla è piacevole, sia per la temperatura che per il fatto che si incontrano poche auto e si guida in scioltezza. Allunghiamo però il tragitto di una buona oretta e arriviamo a Nerja che l’ostello è chiuso per la solita siesta.

Nel pomeriggio andiamo ad esplorare le spiagge delle zona, addentrandoci nei vicoli tipici di questo villaggio di pescatori diventato ormai un importante centro turistico.

Prima tappa “Playa de Calahonda”, la spiaggia più rappresentativa di Nerja. Rimaniamo un attimo delusi, è una caletta di sabbia piccola, contornata da massi e tremendamente affollata. Decidiamo di proseguire seguendo la passeggiata a ridosso del mare, trovandoci poi a “ Playa de el Salon”.L’Hotel Playa fa da sfondo a questa spiaggetta e un’orda di turisti chiassosi e di ombrelloni colorati la fanno da padrone. Decidiamo di proseguire raggiungendo “ Playa la Torrecilla”, anch’essa piena di turisti ma decisamente più vivibile. Il mare è cristallino e invita a fare un tuffo!

La sera ci rechiamo nella zona pedonale e riusciamo a mangiare un deliziosissimo piatto di paella ad un prezzo ragionevole ( Euro 5,95 il piatto ).

Seguendo i turisti raggiungiamo anche noi il rinomato balcone, dove un gruppo di artisti peruviani sta suonando le sue musiche tipiche. I bar e i ristoranti della zona sono al completo e gironzolando scopriamo anche una zona tutta di ristoranti italiani, tra le cui specialità figurano “spaghetti all’amatriciana, risotto ai funghi e cotoletta alla milanese”.

17.08.2009

Tempo alquanto incerto per cui decidiamo di andare al supermercato a fare un po’ di spesa per il pranzo. A Nerja ci sono solo due catene di supermercati il “Mercadona” e il “Supersol”. Scegliamo il primo e ci troviamo in tangenziale all’ora di punta. Girare con il carrello è impossibile, per cui ognuno lo parcheggia dove riesce e gira per le corsie riempiendosi le braccia di merce che poi come una gru, svuota nel suo carrello. Il tutto con la solita flemma spagnola!!

Il pomeriggio è dedicato alla visita della “Las Cuevas de Nerja“, le grotte scoperte da 4 speleologi nel 1959 e dichiarate patrimonio nazionale. Il 2 giugno 1960 furono aperte al pubblico con una grande cerimonia di danza e musica. Da allora ogni anno nella seconda metà del mese di luglio si tiene il “ Festival internazionale di musica e danza di Nerja” proprio in una delle sale della grotta, attrezzata stabilmente tutto l’anno. Molti artisti internazionali sono intervenuti alla manifestazione, che per la sua bellezza e per l’originalità del luogo è estremamente rinomata.

La parte aperta al pubblico è solo 1/3, mentre i restanti 2/3 sono ancora oggetto di studio. Una menzione a parte merita la “Columna del Gran Cataclismo”, una colonna naturale entrata di diritto nel Guinness dei primati nel 1989, per le sue enormi dimensioni.

La visita dura circa 40 minuti e vale la pena di visitarle al di là del prezzo un po’ caro dell’entrata ( Euro 8,50 ).

Visto che il sole ha fatto di nuovo capolino, costringendo le nuvole ad una rapida ritirata, decidiamo di tirar sera sulla “Playa Carabeo”, godendoci il mare e il sole non troppo caldo.

18.08.2009

La mattina decidiamo di andare a” Playa Burriana” la spiaggia sabbiosa più grande di Nerja. A differenza delle altre in questa si trovano dei veri e propri bagni che affittano ombrelloni e sdraio come sulla riviera romagnola. Fortunatamente, però, le file di ombrelloni non arrivano a lambire il bagnasciuga che è spiaggia libera. E’ decisamente più caotica e chiassosa delle altre, soprattutto per la massiccia presenza di bambini di ogni età. Il fondale degrada dolcemente ed essendo sabbioso è molto meno limpido, ma la temperatura esterna invita ad un piacevole bagno rinfrescante.

Nel pomeriggio, invece, decidiamo di recarci con l’auto a Maro, un sonnolente paesino bianco di fronte alle “ Cuevas de Nerja”. Per raggiungere la caletta dobbiamo percorrere una strada circondata da serre bianche e da niente altro…il tutto è un po’ inquietante!! Dobbiamo parcheggiare in coda alle altre auto in cima alla strada e farci un bel pezzo a piedi sotto il sole cocente, per poter raggiungere la spiaggetta.

Questa piccola caletta abbracciata dalle rocce a strapiombo sul mare offre acqua turchese e fondale sabbioso oltre ad un piccolo bar, 2 docce e un bagnino che dall’alto della sua torretta scruta imperturbabile l’orizzonte!

E’ veramente incantevole e silenzioso….e a sera la voglia di ritornare all’ostello è veramente poca.

19.08.2009

“Playa Carabeillo” è la nostra meta di questa mattina, prima di partire alla volta di Malaga. La spiaggia è molto tranquilla e riservata, ma non si può dire lo stesso del mare, che con i suoi spruzzi agitati rende il bagno un attimo difficoltoso.

L’azione erosiva dell’acqua ha creato diversi passaggi tra le rocce che portano a calette isolate, dove poter ammirare i colori caraibici del mare; il sapore del sale si attacca alla pelle come colla…è una sensazione di energia pura!

Il pomeriggio lo trascorriamo in auto alla volta di Malaga, però decidiamo di percorrere la litoranea in modo da poter godere ancora un po’ del meraviglioso paesaggio marino incontaminato. Incontriamo molte case sparse dai colori vivacissimi, ma poche persone poiché è l’ora della siesta.

Una volta arrivati all’aeroporto di Malaga, spieghiamo al rent-a-car ciò che ci è successo a Granada. Devo dire che l’assistenza è stata molto scarsa, in quanto l’addetto, che non conosceva assolutamente il significato della parola gentilezza, ci ha fatto girare per le due stazioni di polizia dell’aeroporto per stilare una denuncia inutile ed inservibile, in quanto avrebbe potuto procedere lui stesso alla stesura di una constatazione amichevole da mandare all’assicurazione stessa.

Nonostante le due ore perse, riusciamo a raggiungere il nostro albergo a 4 stelle,in centro, regalo della nostra vacanza, senza ulteriori problemi.

20.08.2009

Stamattina colazione in centro per tuffarci subito nell’atmosfera della “feria”, visto che la festa si svolge in due location diverse: durante il giorno nel centro storico e la sera al “Real della Feria” situato in una zona periferica della città. L’atmosfera è già a mille, con lo stand più grande già pieno di gente con l’immancabile bicchiere di “cerveza” in mano e la musica a livello da discoteca.

Per colazione ci concediamo un “cafè con leche” e delle frittelle dolci di forma ovale. Siamo circondati da persone di tutte le nazionalità possibili e con loro ci rilassiamo con il flamenco come sottofondo, godendoci lo spettacolo multicolor delle dame spagnole nei loro vestiti tipici, che passeggiano tranquillamente, scacciando la calura con l’abituale ventaglio, che se non usato viene tranquillamente alloggiato nell’incavo del seno.

Cerchiamo poi un autobus abbastanza vuoto per raggiungere il real, dove nel pomeriggio alle 15.00 si svolge la sfilata in costume di cavalli e carrozze, che non vogliamo assolutamente perdere. I cavalli andalusi sono uno spettacolo di eleganza unico!

Dame e cavalieri vestiti nei loro abiti tradizionali, cavalcano i loro destrieri con maestria e sapienza. Lo spettacolo delle carrozze è qualcosa di unico, poiché tutti i cavalli sono addobbati con cura e il tintinnio dei campanelli posti sulle loro schiene accompagna con gioia il loro arrivo.

Ci sono cavalli bianchi, dalle lunghe criniere,che avanzano orgogliosi in coppia, cavalli neri scalpitanti ed indisciplinati che, in gruppi di 4 o 6, trainano splendide carrozze stipate di turisti.

C’è anche una piccola carrozza marrone trainata da due bellissimi pony pezzati.

La sera poi lo spettacolo raggiunge il suo momento migliore; tutte le “casetas” sono in festa, si danza a ritmo di flamenco mangiando “tapas”, “jamon de cerrano”,”paella” e bevendo del buon “cartojal”, vino bianco dolce servito freddissimo in piccoli bicchierini di plastica.

21.08.2009

Verso mezzogiorno raggiungiamo la via centrale per assistere allo spettacolo dei “panda”, gruppi musicali, che si sfidano l’un l’altro. Il loro repertorio è molto vasto, si va da ritmi spagnoleggianti e quelli più moderni. Violini, fiati, fisarmoniche, tamburelli e chitarre accompagnano coppie improvvisate di ballerini, che non disdegnano di invitare anche il turista straniero a ballare con loro. In lontananza scorgiamo due figure alte che si muovono in modo molto buffo. Scansando la folla che cammina come un fiume in piena impazzito, ci avviciniamo e scopriamo che si tratta di una dama e di un cavaliere in sella ad un cavallo di cartapesta, che, ben alloggiati su trampoli, inscenano, a ritmo di musica, un piccolo spettacolo. La gente è veramente tanta e il caldo si fa sempre più torrido!

Incontriamo anche un’eccentrica signora in rosso, che ha addirittura vestito la sua maltese con gli abiti tradizionali spagnoli, gli occhiali a specchio e persino le mutande in tinta. Una foto era d’obbligo!!!

La sera, dopo aver cenato con calamari e polipetti fritti, una tapas e l’immancabile cartojal, ci rechiamo alla “ caseta municipal del flamenco y la copla” per assistere ad uno spettacolo di flamenco gratuito.

E’ uno show ispirato alla leggenda di zorro e sia le ballerine che l’unico ballerino del gruppo danno il meglio della loro bravura. Vederli ballare fa solo venir voglia di buttarsi nella mischia, peccato che le movenze tipiche non siano poi così facili da seguire.

22.08.2009

Oggi è il nostro ultimo giorno di vacanza, ma siccome la partenza dell’aereo è serale decidiamo di assaggiare ancora un pezzetto delle due cose migliori della città di Malaga: la feria e il mare!

Capitiamo per puro caso nel teatro all’aperto sul viale alberato del mare, dove si tiene il “ Festival internazionale di danza e musica” ed assistiamo con gioia alla performance di due bravissimi gruppi. Il primo danza sui ritmi del flamenco, il secondo, di origine serba, incanta il pubblico con le sue danze tipiche e con un’agilità inaspettata. Il gruppo si unisce e si disgrega come le onde del mare e i coloratissimi abiti creano una sequenza ottica di grande impatto. La fine della loro rappresentazione viene celebrata con una standing ovation!!!!

Decidiamo poi di fare un ultimo bagno al mare, proprio per imprimerci nella mente la sensazione di libertà che ispira Malaga.

Partiamo in serata sempre con volo Easyjet con passeggeri italiani, ripromettendoci di ritornare a Malaga il prima possibile. La Spagna ormai ci è entrata nel cuore!



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