Spagna del Nord – sulle orme di Santiago

La Spagna del nord in macchina, partendo ed arrivando a Saragozza passando per i Paesi Baschi, la Galizia e Santiago de Compostela, ripercorrendo per alcuni tratti il famoso (e ormai un pò troppo turistico) Camino de Santiago è viaggio alla scoperta di un paese in molte zone ancora non intaccato dal turismo di massa. E' viaggio rilassante e...
Scritto da: chiuaua84
spagna del nord - sulle orme di santiago
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 22/08/2009
Viaggiatori: 2 - Sara & Paolo
Spesa: 2000 €
10 AGOSTO 2009 VOLO RYANAIR – ARRIVO A SARAGOZZA ORE 19 circa dall’aeroporto prendiamo la navetta e scendiamo al terminal. Dopo aver fatto una bella camminata a piedi lasciamo le valigie all’IBIS (di fronte al Puente de piedra, Calle de Sobrarbe 2 Esquina avenida Cataluna, tel +34 976 205320, 64€ doppia senza colazione) e facciamo un giro per il centro passando per la bellissima Plaza del Pilar, dotata tra l’altro di spazio wifi gratuito. Ci dirigiamo poi verso El Tubo, il quartiere pieno di taverne e taperie, dove ceniamo con tapas al Candolias del Tubo (calle Estébanes 9, www.candolias.es), non proprio a buon mercato ma molto tipico. Forse perché è lunedì o forse perché sono tutti in ferie, la città è semiderserta.

11 AGOSTO Dopo la colazione lasciamo l’albergo e con il taxi (20€) andiamo alla Estación Delicias di Saragozza per ritirare la macchina già prenotata per l’intera vacanza con Avis. Il noleggio della Seat Ibiza 1.9 rosso fiammante sarà di circa € 640,00…anche questo non proprio a buon mercato. Ci dirigiamo a Huesca, bella e tranquilla cittadina dove quasi per caso arriviamo, con la macchina, in pieno centro, nel bel mezzo dei festeggiamenti di San Lorenzo, patrono della città, con tanto di Giganti e Testoni maschere locali. Una veloce occhiata a quello che resta delle mura medievali e si riparte per il Monastero di San Juan de la Peña, anche se due gentilissime persone del posto ci consigliano anche una sosta al bel Castillo de Loarre ma non abbiamo tempo per fermarci. Il Monastero è all’interno di un parco ideale per un pic nic; con un biglietto si possono visitare sia il monastero nuovo del XVIII secolo, sia quello originario molto più antico, a cui si arriva con un servizio navetta.

Al temine della visita ripartiamo con destinazione San Sebastián-Donostia, dove ci fermeremo per due notti presso Casa Basque (www.pensionaussie.com Calle de Elgoibar 10, Urbanización Agerre tel +34 943446759, 70€ la doppia senza colazione), una casa privata posta nella parte nuova della città giusto al di sopra della Plaza de Toros. Ceniamo nel ristorante consigliato dal proprietario della casa, a 2 minuti a piedi, molto economico e con ottimi piatti tipici. Verso le 23 vediamo dalla finestra i fuochi d’artificio, molto belli, ma siamo troppo stanchi per scendere in paese quindi li “ascoltiamo” fino ad addormentarci.

12 AGOSTO Dopo aver fatto colazione con biscotti e donuts comprati in autogrill e un cappuccino bevuto in una specie di trattoria che già alle 9 esponeva tortillas e salumi, vediamo che tra le nuvole fa capolino il sole; corriamo a mettere il costume e prendiamo l’autobus per scendere alla spiaggia. Seguiamo le indicazioni di una simpatica coppia di pensionati e ci dirigiamo alla Playa de la Concha, una enorme spiaggia di sabbia ocra, colma di gente ma tutto sommato tranquilla e molto ben organizzata: dietro la spiaggia, infatti, si trova una sorta di galleria con bagni, bar e armadietti dove lasciare oggetti di valore e dove fare una doccia calda. Verso le 15 lasciamo la spiaggia per andare, a piedi, verso la funicolare; raggiungiamo la vetta da cui si ha una bellissima vista sulla baia e scopriamo un parco giochi costruito quasi un secolo fa, ancora funzionante. Decidiamo poi di andare a vedere una corrida (una volta nella vita crediamo che si debba fare), quindi torniamo con un taxi in direzione del nostro albergo che dista 5 minuti dalla Plaza de Toros, compriamo il biglietto (€34,00) e alle 18.30 entriamo per assistere allo “spettacolo”…ma non duriamo molto!Infatti dopo le prime fotografie io inizio a non sentirmi bene, Paolo è disgustato dalla crudeltà della cosa e finita la prima delle tre “esecuzioni” usciamo piuttosto scioccati. C’è ancora molta luce, nella Spagna del Nord il sole tramonta piuttosto tardi, quindi torniamo ancora con l’autobus verso il centro per visitare il casco viejo di San Sebastian, animato da musica e stracolmo di gente. Sfiniti dal sole e dai vari spostamenti riprendiamo, dopo un’ora di attesa, l’autobus per tornare al ristorantino “sotto casa”…e ci arriviamo dopo quasi un’ora di giro!! Abbiamo sbagliato fermata Andiamo a letto anche questa volta soddisfatti della cena e del servizio.

13 AGOSTO Facciamo colazione in un bar decente e partiamo alla volta di Pamplona, la città dell’encierro resa famosa da Hemingway. Parcheggiamo con facilità in un posteggio sotterraneo in Plaza del Castillo che è nel barrio aniguo, percorriamo parte del percorso dell’encierro e Paolo si ferma in una piccola Peluqueria dove il barbiere, molto cortese, ci spiega cosa vedere nella città mentre gli fa la barba. Ci troviamo subito di fronte alla Plaza de Toros e alla famosa porta rossa dove entrano i tori alla fine della corsa, poi proseguiamo per vedere cosa resta delle mura e della parte antica, visitiamo la Plaza del Ayuntamiento per poi tornare alla Plaza del Castillo dove non possiamo non fermarci nel bellissimo Café Iruña, frequentato a Hemingway. E poi di nuovo in macchina, stavolta verso Vitoria-Gasteiz, dove dormiremo (Holtel la Bilbaina, Calle Prudencio M.a Verástegui 2, tel +34 945 254 400, €58 la doppia senza colazione). La cittadina, praticamente deserta fino alle 18.30 forse per il caldo soffocante, è carina, si gira tranquillamente a piedi e l’albergo è in un’ottima posizione e comodo anche per il parcheggio. Percorriamo le viette del centro e, verso le 15, ci fermiamo a mangiare nell’unico vero ristorante che abbiamo trovato, El 7 (Menu del dia €11), dopodiché arrivati nel Parco vicino alla stazione di treni ci fermiamo per una siesta. Torniamo nella piazza principale per fare il classico giro con il trenino, dopodichè tapas veloci per cena.

14 AGOSTO Facciamo colazione nel bar sotto l’albergo, dopodiché ci dirigiamo verso Bilbao. Non siamo molto interessati alla città quindi cerchiamo di parcheggiare il più possibile vicino al Guggenheim che vogliamo vedere e fotografare da fuori, percorriamo qualche vietta a piedi e ripartiamo quasi subito con destinazione Isla. Questa cittadina minuscola, sconosciuta direi, ci sorprende: alla fine di una strada tortuosa arriviamo ad una spiaggia deliziosa, con sabbia bianca e mare cristallino. Con la bassa marea si può anche raggiungere a piedi la baia a fianco. Fa molto caldo ed un bagno nell’acqua fresca è quello che ci vuole. Verso le 15.30 lasciamo Isla in direzione Santander; lungo la strada ci fermiamo ad un ristorante tipico, menu del dia con primo secondo bevande dolce e caffè €9,00, ma noi prendiamo solo un piatto (enorme) di paella, dolce e caffè, e la signora che ci serve sembra preoccupata del fatto che non abbiamo mangiato abbastanza! Arriviamo a Santander, ma dopo aver visto alcuni quartieri pieni di enormi hotels stile Rimini, spiagge super affollate e nemmeno troppo belle decidiamo che non fa per noi: meglio dormire poco lontano, a Santillana del Mar, posto sicuramente più tranquillo e caratteristico. Alla Oficina del Turismo ci danno il numero della Asociación de hosteleria e, ad occhi chiusi, contattiamo il Conde Duque Hotel (www.hotelcondeduque.net ,Campo Revolgo 16, tel +34 942 81 81 80, doppia con colazione €80). Bellissimo! Il proprietario, cacciatore, ci accoglie in modo molto cordiale, la camera è piuttosto piccola ma accogliente, il paesino è delizioso (medievale conservato perfettamente, pieno di ristorantini molto economici e di negozietti, e c’è anche una sidreria)…e la colazione il giorno dopo è super! Al risveglio ci aspetta un buffet imbandito con ogni ben di dio e appena ci vede il proprietario ci viene incontro per “insegnarci” come mangiare i loro prodotti locali, tutto molto buoni, accompagnati da succo d’arancia e acqua Voss (una chicca).

15 AGOSTO

Dispiaciuti di lasciare questo bel posticino, ripartiamo di buon’ora con destinazione A Coruña. La strada è molto scorrevole, guidiamo per chilometri nella natura, in mezzo al verde in zone quasi disabitate, costeggiano i Picos d’Europa senza però riuscire a vederli dalla strada. Ci fermiamo a fare qualche foto al Faro de Illa Pancho, situato su un’isoletta collegata alla terraferma da un piccolo ponte, da cui si gode di una vista mozzafiato sulle insenature circostanti. Riprendiamo il cammino, e come al solito accecati dalla fame (anche oggi sono le tre passate) ci fermiamo nel primo “baraccio” lungo la strada: è un bar-salumeria-fruttivendolo, la signora ci prepara due panini al jamón serrano y queso da circa mezzo kg l’uno e ci ricarica a dovere per gli ultimi km. Decidiamo di fermarci a 20 km di distanza da A Coruna, nella “deliziosa e storica cittadina di Betanzos”, come la definisce la guida. Qui abbiamo prenotato una camera doppia per 40€ (tel +34 981 774 495) senza colazione: a parte l’arredamento anni 70 è molto spaziosa e la proprietaria simpatica. Considerando anche la temperatura facciamo un “riposino” di circa 2 ore prima di uscire a visitare il paese, verso le 20.30. C’è ancora luce, ma la città è già in festa per il ferragosto, con giostre e balli locali, molto belli. A parte la piazza principale piena di gente, nelle vie tutt’intorno non c’è nessuno, le strade sono abbastanza sporche e molti palazzi decadenti…però abbiamo mangiato molto bene (…)

16 AGOSTO L’indomani si riparte per A Coruña, dove arriviamo verso le 10. La città dorme ancora, i negozi sono chiusi ma passeggiamo per la Piazza principale (Plaza de Maria Pita) e le vie del centro prima di spostarci alla Torre di Hercules. É il faro in funzione più antico del mondo, e la vista è molto bella. Scattiamo qualche foto sulla gigante Rosa dei Venti per poi ripartire per raggiungere Cabo Fisterra, il punto più occidentale d’Europa. La strada è molto suggestiva, si passa attraverso una immensa foresta direi pluviale e si costeggiano baie e insenature bellissime. Non ci aspettavamo una natura così selvaggia e così affascinante. Arriviamo al Faro di Cabo Fisterra, un punto di arrivo anche per molti pellegrini che vi giungevano stremati e con le scarpe consumate (troviamo la ormai famigliare conchiglia simbolo del Camino de Santiago sopra all’indicazione km 0), tanto che vi è un monumento alla scarpone. Iniziamo poi la discesa verso il paese, e ci fermiamo dopo pochi km da Fisterra per ammirare la splendida Prahia de Langostera, con sabbia bianca e mare caraibico. Purtroppo non hanno camere alla pensione con vista sul mare (Doña Lubina Calle San Roque – Playa Langosteira tel +34 981 74 03 11), così prenotiamo per telefono una doppia (€60) a Carnota. Lungo la strada che passa per Corcubion e O Pindo ci accompagnano i famosi hórreos, i granai tipici della zona ormai in disuso ma molto ben conservati; quasi ogni casa ne ha uno. Arriviamo alla Pensión O Prouso (www.oprousocarnota.com tel +34 981 85 70 83), molto bella, dove il proprietario, un po’ pazzo a dire il vero, ci da indicazioni su come raggiungere la immensa spiaggia di Carnota: sono le 19.30 ma c’è ancora luce e ci rilassiamo distesi sulla spiaggia fino quasi al tramonto, verso le 21. Andiamo poi alla ricerca dell’hórreo più grande della Galizia, lungo 24m, nel centro del paese.

17 AGOSTO

La mattina facciamo una passeggiata sulla spiaggia, deserta, e ancora umida per il mare che si è da poco ritirato; verso le 10 riprendiamo il nostro viaggio verso Santiago de Compostela, percorrendo la suggestiva strada che passa per Muros e Noia. Arriviamo a Santiago verso le 13; qui abbiamo prenotato all’Hotel Herradura (www.hotelherradura.es tel +34 981 552 340, Avda Xoán Carlos I 1) bel hotel a 2 minuti a piedi dal centro dotato anche di wifi e posteggio convenzionato. Usciamo subito per visitare il centro storico: è un susseguirsi di viette strette e superaffollate, soprattutto da pellegrini. In ognuna troviamo ristoranti a destra e a sinistra, uno dopo l’altro, con menù più o meno simili e prezzi contenuti. Ci fermiamo in uno di questi, pranziamo con 20€ in 2 ma la qualità è la più scarsa della vacanza. A stomaco pieno riprendiamo a camminare e raggiungiamo la maestosa cattedrale. Nella piazza antistante decine di persone ammirano con soddisfazione e devozione la meta tanto sospirata del loro lungo viaggio. Nonostante il caldo spossante passeggiamo tutto il pomeriggio nella città che ci piace molto per l’atmosfera particolare che si respira. La sera le strade sono invece deserte; mangiamo in un locale appena dentro le mura e torniamo in hotel.

18 AGOSTO Partiamo di buon’ora per Orense, città molto carino e tranquilla dove ci intratteniamo per un’ora e mezza circa; visitiamo la cattedrale e il quartiere antico per poi dirigerci alla fonte di acqua termale (37°) nella piazza di Las Burgas. Nel tornare alla macchina notiamo una serie di bancarelle (una sorta di mercatino permanente) dove ci fermiamo incuriositi: ci facciamo affettare un bel po’ di jamon serrano e del queso in un banco, e in quello di fianco compriamo due belle baguettes, acqua e dolcetto: spesa totale per il pranzo € 4,30!! Molto soddisfatti ci dirigiamo verso il Canyon del Sil. Dopo aver guidato per chilometri in mezzo alla natura senza incontrare una macchina arriviamo a Parada do Sil dove un gentile negoziante ci indica il Monastero di S.ta Cristina (oggi una rovina molto suggestiva in mezzo al bosco); sulla strada attraversando un camping c’è anche un mirador da cui si gode di una vista mozzafiato sulla gola del Sil. Continuando il nostro viaggio tra paesini fantasma e boschi arriviamo a Castro Caldelas, un piccolo borgo costruito intorno alle rovine del Castello omonimo, per poi ripartire, a tardo pomeriggio, con destinazione Burgos. Qui avevamo fermato via internet una camera all’hotel Husa Arlazon (www.hotelhusaarlazon.es tel +34 94 72 576 33 Calle Bonifacio Zamora de Usabel Edificio 1ª A) situato a 5 minuti a piedi dal centro storico, con garage a lato e wifi gratuito.

19 AGOSTO Immancabile la visita alla bellissima Cattedrale dove pare sia sepolto El Cid, eroe nazionale. Poi, un po’ per pigrizia, un po’ per il caldo incredibile e un po’ anche per il poco tempo a nostra disposizione decidiamo di visitare il centro storico con il trenino. La scelta si è rivelata azzeccata anche perché durante la visita, di circa 50 minuti, ci sono state date alcune informazioni su ciò che stavamo vedendo. Poco prima delle 13 lasciamo Burgos e, seguendo l’ itinerario suggerito dalla guida, ci spostiamo a sud, verso Lerma. Il paesino medievale è delizioso, molto ben conservato; parcheggiamo in centro e ci incamminiamo lungo le mura, anche se non resistiamo molto per la fame ed il caldo quindi appena adocchiamo un ristorante come si deve, in una via laterale a Plaza Mayor, ci infiliamo per pranzare. Un’ultima occhiata a Lerma e poi via di nuovo verso Peñaranda de Duero. Anche questo paesino, medievale, fino alle 17 è deserto; poi su suggerimento dell’Ufficio turismo visitiamo il Palacio sulla piazza principale e saliamo, in macchina, fino alle rovine del Castello che domina il paese dall’altro di una collina. L’ultima tappa del giorno è Santo Domingo de Silos, dove però arriviamo verso le 18 ed il monastero che volevamo visitare è ormai chiuso. Facciamo comunque un giro a piedi e saliamo sulla collina dove si trovano le tombe di alcuni monaci prima di ripartire per Covarrubias. In questo splendido e vivace borgo medievale avevamo trovato, in internet, una posada chiamata Casa del Conde, situata in una laterale della Plaza Mayor (Calle Fernan Gonzales 8, tel +34 609 406 698). Con 60€ in due colazione inclusa ed un servizio da re alloggiamo nella suite Patagonia dotata di vasca idromassaggio…che spasso! Ceniamo al Restaurante Galin, molto tipico e dove mangiamo molto bene. La mattina seguente facciamo una passeggiata per il paese passando per i palazzi più antichi e la chiesetta, dopodiché ci rimettiamo in macchina alla volta di Siguenza.

20 AGOSTO Dopo 5 minuti scarsi una sorpresa decisamente inaspettata: ci troviamo improvvisamente di fianco a delle bellissime rovine immerse nel verde, e non possiamo non fermarci a visitarle. È il Monastero di San Pedro de Arlanza, costruito tutt’attorno ad un ad olmo?? Un consiglio: occhio alle rondini!!! Guidiamo per alcune centinaia di chilometri e arriviamo a Siguenza verso le 15. Dopo aver pranzato con paella al Motor, un ristorantino proprio alle porte della cittadina, cerchiamo un posto dove alloggiare. Troviamo la casa rurale Villa Julia (Paseo de las Cruces 27, tel +34 949 391 965) appena fuori rispetto al centro storico, dove prendiamo una bella cameretta con bagno a 70€, senza colazione ma con comodo parcheggio. Aspettiamo che il sole cali un po’, poi verso sera usciamo per visitare il centro della cittadina, saliamo fino al Castello molto ben conservato, ma che possiamo visitare solo in parte dato che oggi è un albergo, e continuiamo passeggiare fino a quando troviamo un bel ristorantino con terrazza all’aperto per cenare.

21 AGOSTO Sveglia, colazione e via di nuovo!Oggi è il penultimo giorno e il programma prevede la visita al Monasterio de Piedra (località Nuévalos) prima di arrivare ancora Saragozza. La strada per arrivarci è bellissima, e guidare è sempre molto piacevole dato il traffico molto scarso. Ci fermiamo a pochi chilometri dalla meta per fare qualche foto all’embalse che si vede dalla strada, l’acqua è molto limpida e se avessimo tempo ci fermeremmo a rinfrescarci dato che la temperatura anche oggi supera i 30°. Il Monastero, o meglio le rovine profanate, sono immerse in un parco meraviglioso: dopo averle visitate (visita guidata di circa 45 min) iniziamo il percorso all’interno del bosco seguendo le frecce (biglietto unico €12.50). Quasi tre ore di camminata tra ruscelli, cascate, grotte, laghetti e uccelli rapaci. Un po’ stancante ma assolutamente da non perdere! Terminata la visita, decisamente una ciliegina per concludere il nostro tour, ripartiamo verso Saragozza che dista circa 120km e dove ci aspetta la stessa camera dove avevamo passato la prima notte, all’IBIS. Lasciamo la nostra Ibiza al parcheggio e ci incamminiamo verso il centro della città illuminato ormai da un bel tramonto, dopodiché decidiamo di cenare al ristorante della prima sera a El Tubo.

22 AGOSTO È l’ultimo giorno purtroppo. Poco dopo le 10 asciamo la camera – ma l’hotel ha una stanzetta per i bagagli che ritireremo verso le 14.30 – e andiamo a restituire la macchina all’Avis, zona Estación Delicias. Poi, a piedi, ci dirigiamo verso l’Aljaferia che visitiamo velocemente. Sempre a piedi ritorniamo piano piano verso il centro passando per la Plaza de Toros; poi un super gelato alla gelateria Amorino (gelato italiano!), una visita veloce alla cattedrale La Seo e poi in hotel a ritirare i bagagli. Ci facciamo chiamare un taxi ed andiamo in aeroporto (27€ causa supplemento del sabato) dove pranzeremo con i nostri due ultimi bocadillos con jamón serrano y queso prima di ripartire e tornare in Italia.

CONSIGLI UTILI: Noi avevamo la guida che forniva parecchie info pratiche; il consiglio è comunque di cercare sempre la Oficina del Turismo locale dove recuperare mappa del luogo con i punti di interesse e magari numeri di telefono da poter chiamare per prenotare le camere dove alloggiare. Noi andavamo continuamente alla ricerca di wifi gratuiti per navigare in internet e magari telefonare a pensioni e alberghi utilizzando skype che è molto più economico del cellulare. All’Ufficio turismo di A coruna ci hanno dato, gratis, una guida aggiornata di tutti gli alloggi della Galizia, con indirizzi e recapiti, fantastica. Per mangiare il Menù del dia è la soluzione più economica. Anche se noi non abbiamo visto una nuvola in 12 gg, anzi la temperatura a stento scendeva sotto i 28 gradi, ci dicono che il tempo nella Spagna del Nord è molto variabile, quindi meglio attrezzarsi con kway e ombrello.



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