Spagna del nord e Portogallo in moto

Gentile redazione di Turisti per caso, vi segnalo il diario del viaggio che ho fatto in moto con la mia ragazza a luglio e agosto scorsi in Spagna del nord e Portogallo. Le fotografie sono numerate in base a questa galleria: http://www.flickr.com/photos/natzori/sets/72157607231826727/ . Sono a completa disposizione per chiarimenti e/o modifiche...
Scritto da: milkplus
spagna del nord e portogallo in moto
Partenza il: 24/07/2008
Ritorno il: 18/08/2008
Viaggiatori: in coppia
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Gentile redazione di Turisti per caso, vi segnalo il diario del viaggio che ho fatto in moto con la mia ragazza a luglio e agosto scorsi in Spagna del nord e Portogallo. Le fotografie sono numerate in base a questa galleria: http://www.Flickr.Com/photos/natzori/sets/72157607231826727/ . Sono a completa disposizione per chiarimenti e/o modifiche nel caso non andasse bene. Grazie.

Distinti saluti, Nicola Atzori.

— INFO GENERALI — Giorni totali: 26 Km percorsi: 5500 circa Benzina: circa 250 litri (costo medio al litro in Spagna EUR 1,22 e in Portogallo EUR 1,48) Soldi spesi in TOTALE: EUR 3450,00 circa (preventivati EUR 3800,00) MOTO: BMW F650GS del 2006 ASSICURAZIONI RCA con furto/incendio e carta verde. Polizza sanitaria, ce l’ho in Italia e mi vale anche all’estero. Silvia, la mia ragazza, non ce l’ha e decide di portare solo la tessera sanitaria visto che comunque si resterà sempre nell’UE. Su strada ho l’Aci (che copre anche un bel po’ di altre cose).

ATTREZZATURE BAGAGLIO Valige laterali originali con borse interne; 1 sacca a rotolo impermeabile da 50 litri da legare sul portapacchi; 2 sacche a rotolo impermeabili da 10 l da legare sopra le valige laterali; borsa serbatoio; 2 borsine portattrezzi in cuoio, tipo custom, dette “lanciasiluri” :).

ATTREZZATURE VARIE E RICAMBI (all’interno dei “lanciasiluri” 🙂 ) Camere d’aria di scorta; 2 candele; 2 cinghie di scorta; attrezzi vari essenziali; fascette di plastica; fil di ferro; grasso spray per catena.

INDUMENTI Io per la moto: giacca e pantaloni da moto; stivali goretex; guanti estivi e antipioggia.

Silvia per la moto: giacca e pantaloni impermeabili da moto; stivali goretex; guanti estivi e antipioggia.

Abbigliamento in generale essenzialmente estivo con un paio di jeans, una felpa e un giubbottino a testa.

GPS, CARTINE E GUIDE Cartina stradale Michelin di Spagna, Portogallo e della Francia del sud; navigatore GPS con cartografia europea; guide Lonely Planet di “Spagna settentrionale” e “Portogallo”.

— DIARIO — 16/07/08 Prenoto da casa traghetto con cabina e albergo con garage (4 stelle, in offerta online su booking.Com) per le 3 notti a Barcellona, vogliamo essere tranquilli: sbarcare e arrivare senza diventar matti a cercare dove dormire :). Costo totale compresa assicurazione annullamento viaggio: 578,00 euro.

23/07/08 mercoledì Meno 1 giorno alla partenza! Carico la moto e posto le foto sul forum 🙂 I “lanciasiluri” hanno avuto successo e non… 🙂 FOTO 002 24/07/08 giovedì, Pisa-Civitavecchia, 250 km circa La mattina alle 12.00 saluto i miei tutto bardato, accendo la moto e… Parto! Un extraterrestre, mentre passo in paese tutti mi guardano come se fossi chissà chi :). Dalle nostre parti non ci sono molti motociclisti vacanzieri a lungo raggio, la maggior parte sono pistaioli jap da bar (senza offesa per nessuno ;)). Vado a prendere Silvia a casa e fra saluti e raccomandazioni da parte dei parenti si parte. Ci dirigiamo verso Civitavecchia, e alle 15,30 circa arriviamo sotto un sole che ci cuoce per bene :). Nel giro di un paio d’ore ci si imbarca e alle 19.00 finalmente il traghetto parte! 😀 FOTO 003 25/07/08 venerdì, Barcellona Arriviamo a Barcellona alle 15.30, abbastanza in orario. Reportage di foto dalla nave sulla città: il Pipone, come ho ribattezzato io la Torre di Agbar :), domina la vista! Fra sbarco e file per le strade della città, arriviamo all’albergo alle 17.00 circa. Da sballo! Abbiamo avuto proprio fortuna con questa offerta! Metto a nanna la moto nel garage sotterraneo e rientro in stanza. E’ piccola, ma carina e completa (aria condizionata e frigo bar), ma soprattutto pulitissima. Ci facciamo la doccia e usciamo subito; a due passi dall’albergo c’è il Parco Joan Mirò e la fermata metro di Sants Estaciò e facciamo il biglietto da 10 corse per usarlo in questi giorni. Prendiamo la metro e in 5 minuti siano in Placa de Catalunya! Ci facciamo subito una passeggiata sulla Rambla, piena di Italiani! Molto originale il primo pezzo con i chioschetti che vendono animali, rettili e uccelli principalmente; non sono molto d’accordo con tali tipi di attività, animaletti assembrati in gabbiette minuscole, ma l’accetto anche per il fatto che questi chioschetti sono storici e sono sempre esistiti a Barcellona sulla Rambla. Dopo andiamo all’ufficio turistico e compriamo una cartina della città e un libricino con foto della città, da veri turisti :). Iniziamo a cercare un posto dove mangiare qualcosa, siamo nel Barri Gotic, molto turistico con prezzi un po’ altini rispetto alla guida, ma si sa, siamo a Barcellona. Alla fine optiamo per un bar che fa anche un po’ da ristorante e da pub, la città è piena di posti del genere, e mangiamo due bei bocadillos accompagnati da una birra San Miguel. Dopo facciamo altri due passi in zona e rientriamo in albergo.

FOTO 005 26/07/08 sabato, Barcellona Oggi decidiamo di visitare per bene tutto il centro storico passeggiando per la Ciutat Vella, con la Rambla, il Barri Gotic, El Raval e La Ribera. Andiamo a vedere subito il mercato coperto storico della Boqueria, semplicemente stupendo! Mercato alimentare dove si trova di tutto con banchi stupendi e traboccanti! Il banco che ci colpisce di più? Quello delle uova! Montagne di uova accatastate sopra il banco davanti alla proprietaria :). Dopo il mercato andiamo nel quartiere El Raval, niente di particolare, se non per il Palau Guell di Gaudì e poi via diretti in Placa Reial dove ammiriamo i due famosi lampioni anche questi di Gaudì e in Palca del Rei. In un paio d’ore ci facciamo tutte le chiese: Catedral (facciata esterna purtroppo in restauro), Esglesia de St. Maria del Pi, Esglesia de St. Felip Neri e la stupenda Esglesia de St. Maria del Mar. E’ l’ora di mangiare qualcosa: ennesimo bocadillo! I ristoranti sono proibitivi per le nostre finanze :(. E poi pensiamo che dobbiamo arrivare fino a Lisbona e dobbiamo essere parsimoniosi. Con il passare del tempo e col conoscere sempre più gente del posto, ci accorgiamo che praticamente nessuno sa l’inglese (io conosco solo questa lingua oltre l’italiano) e pochi il francese (che conosce un po’ Silvia), tutti parlano solo catalano e castigliano. Meno male il castigliano si capisce abbastanza, ma a volte lo li mescolano! Nel primo pomeriggio andiamo a fare due passi e a svaccare un po’ al Parco de la Ciutadella, bellissimo! Specialmente la zona del Parlamento Catalano e dei laghetti artificiali con la fontana. Dopo il parco ci dirigiamo verso Port Vell passando dalla Ronda Litoral e dalla piazza di “Cap de Barcelona”. Il porto vecchio è tutto nuovo, c’è l’Acquario (carrissimo!), un sacco di ristoranti internazionali e un grande centro commerciale. Opinione personale: stona un po’ con il centro storico alle spalle, è troppo moderno. Si avvicina la sera e ci buttiamo nella Barceloneta, piena di gente in spiaggia ancora alle 20.30 e artisti da strada che suonano lungo la passeggiata. Qui si va di Sangria, che sarà la migliore di tutta la vacanza! FOTO 018 028 034 051 054 27/07/08 domenica, Barcellona Oggi è l’ultimo giorno a Barcellona e ci visitiamo per bene i quartieri dell’Example e Gracia. Bellissimi! Non sono appassionato di modernismo, anzi devo dire che non lo conosco proprio, ma i palazzi sono molto belli e particolari. Decidiamo di visitare la Casa Battlò di Gaudì, 16,00 euro, li vale tutti! Poi continuiamo passeggiando e ammiriamo La Pedrera e l’edificio della Fondazione Tapies. Finalmente verso le 11,30 si va verso la Sagrada Familia, impressionante! Mi viene subito da pensare a tutti i film che sono stati girati in questa zona. Centinaia di turisti, a fiumi, da ogni parte del mondo! Onestamente, troppo caos :(. Si va a mangiare per la prima volta in un ristorantino in zona, menu del dia a 15,00 euro a testa, buono, ma niente di più. Nel pomeriggio si va verso l’Ospedale di St. Pau e da qui verso Park Guell (a piedi!), camminata sotto il sole in salita per 3 km. Arriviamo a Park Guell letteralmente cotti! Bello con molte opere di Gaudì, come il famoso drago-lucertola e la lunga panchina serpeggiante con il belvedere sulla città. Unico neo: una marea di turisti, onestamente anche tanti maleducati e cafoni! Via via, decidiamo di rientrare verso il centro dove ceniamo sulla Rambla con un bel piatto di paella in due, buono, il primo piatto decente della vacanza :).

FOTO 079 098 107 112 117 28/07/08 lunedì, Barcellona-Lerida-Zaragoza-Logrono-Vitoria, 580 km circa Partenza alla volta dei Paesi Baschi, che emozione! Oggi ci spariamo quasi 600 km tra autovie e statali :(. Faccio il pieno alla modica cifra di 1,21 euro al litro, spettacolare! A Zaragoza ci fermiamo in periferia per mangiare un bocadillo in un bar e anche qui, come a Barcellona, notiamo che sono lentissimi a servirti: ci vogliono 30 minuti per avere due panini con pollo! La giornata è estremamente pesante, infatti ci troviamo ad attraversare la Meseta spagnola, chilometri e chilometri di niente sotto il sole con colline gialle per il grano tagliato il mese prima. Ogni tanto un TIR a ci fa compagnia insieme ai tanti “tori” sotto forma di cartelloni giganti in cima alle colline. Non faccio foto perchè non ho voglia di farne, voglio solo arrivare a Vitoria-Gasteiz; immortalo solo il cartello “Euskadi Pais vasco” dopo Logrono. Arriviamo per le 17.00 e si va a cercare un albergo, che troviamo al 3° tentativo: Sercotel Vitoria, 3 stelle con garage. La stanza è carina e pulita, ma piuttosto vecchia. Ci cambiamo e usciamo a fare due passi. Questa cittadina è carinissima, pulitissima e ordinatissima! Incredibile, sembra di stare a Bressanone in alto Adige, fa anche piuttosto freddo e dopo cena serve un giubbotto. Sentiamo per la prima volta la lingua basca, incomprensibile! Però le persone sono molto cordiali e parlano inglese o castigliano con noi stranieri. Dopo aver mangiato una buona cena a base di pesce al ristorante dell’albergo per 15,00 euro a testa, ci facciamo un giro nel centro storico: stupendo! Tutte le piazze, le vie e i monumenti sono ordinati e illuminati con giochi di luci colorate che danno una certa atmosfera al tutto.

FOTO 119 124 134 29/07/08 martedì, Vitoria-Bermeo, 100 km circa Oggi in mattinata rivisitiamo un po’ Vitoria, un po’ perchè ci piace tanto, un po’ perchè il giorno prima l’abbiamo vista praticamente solo di notte. Visitiamo la Cattedrale, gotica, e il palazzo del Parlamento Basco da fuori. Ah, piccola nota, questa città è veramente il trionfo dei pedoni sulle auto, come dice la Lonely: semafori pedonali dappertutto! Verso le 12.00 si parte e decidiamo di mangiare per strada. Ci facciamo un strada nazionale, in pratica una delle nostre statali, che va verso Bermeo e Guernica; strada stupenda in mezzo a monti verdissimi con paesini curatissimi. Incrocio più volte per strada l’unico motociclista italiano incontrato in zona, su Ducati Monster, cafonissimo in quanto non ha mai salutato, nemmeno ai semafori, in coppia con uno spagnolo che invece salutava sempre, praticamente anche per lui. Arriviamo a Bermeo, cittadina di pescatori sul Golfo di Vizcaya, doveva essere tranquillissima a detta della guida e invece è un po’ caotica. Vabbeh, poco male, andiamo all’ufficio turistico dove ci danno la lista di alberhi, pensioni, hostales e agriturismi, in tutto 8 posti dove chiedere una stanza. Alla fine optiamo per un agriturismo, ad un paio di km dal centro, ci sembra una buona idea e così è infatti, molto carina come stanza, 50,00 euro con colazione e posto moto nel cortile fra i trattori e le galline :). Dopo essersi sistemati prendiamo la moto e si va in paese, tutto abbarbicato su un promontorio con un porticciolo di peschrecci e piccole barche. Dopo aver girato praticamente ogni stradina, iniziamo a guardare un po’ di menù in giro e qui inizia l’odissea per cercare il cibo :(. Di ristoranti ce ne sono solo 3, uno è chiuso, uno costa un patrimonio e un altro fa pena solo a guardarlo. In compenso notiamo che quasi tutto il paese è seduto nei bar facendo un gran caos, a fumare e a mangiare… Pinxtos! Sì perchè come in quasi tutti i paesi baschi e anche in buona parte della Spagna da noi visitata, si mangia dalle 21.00 in poi e prima si trovano solo questi bocconcini preparati in tutti i modi, ma non sono altro che le nostre pietanze che qui in Italia accompagnagno gli aperitivi: tartine, panini piccoli, involtini di prosciutto, ecc. Noi che non siamo del posto cerchiamo del cibo un po’ più “serio”, ma niente, tutti ci rispondono di tornare alle 21.00, meglio le 21.30 perchè la cucina è chiusa. Alla fine ceniamo con 3 pinxtos a 1,50 euro l’uno e mezzo bicchiere di birra in un bar, dove per terra sembra siano stati rovesciati decine e decine di cestini, si perchè tutti gettano le sigarette e tutto il resto per terra, fra tovaglioli e bicchierini di plastica. Un po’ delusi da queste abitudini locali, ma felicissimi di vedere un villaggio basco vero e non turistico, rientriamo all’agriturismo.

FOTO 131 136 138 145 146 30/07/08 mercoledì, Bermeo-San Juan de Gaztelugatxe-Bilbao, 50 km circa Ed eccoci a partire per Bilbo (Bilbao in lingua basca)! Decidiamo di fare un pezzo della stradina costiera locale che porta a Bakio e di fermarci a vedere la chiesa di San Juan de Gaztelugatxe, arroccata su una penisoletta, un posto stupendo e affascinante, dove si devono fare 232 scalini di roccia per arrivarci, ma dove poi veniamo ripagati dalle vedute sull’oceano e la costa, mozzano il fiato! Stiamo qui un’ora circa e scambiamo 2 parole con una coppia un po’ alternativa, lui della Rioja, una regione vicina, e lei di Dusseldorf, che avevano dormito lì. Ripartiamo per Bilbao, costa selvaggia e stupenda con traffico inesistente :). Arriviamo per le 11.30 dopo essermi un po’ picchiato col GPS che ogni tanto si impalla… Ci buttiamo subito nell’unica pensioncina con garage (a Bermeo all’ufficio turistico ci avevano caldamente consigliato di cercare un garage per la notte) ad un buon prezzo lungo il Ria de Bilbao ad 1 km dal centro, uno dei pochi alloggi scelti dalla Lonely Planet. Al solito scarichiamo i bagagli, ci cambiamo e partiamo con guida e cartina in mano; la proprietaria dell’albergo infatti è stata gentilissima e ci ha dato la cartina con tante belle indicazioni e consigli tra cui dove mangiare bene e a poco :). Abbiamo pranzato in un ristorantino locale in una zona decentrata, dove c’erano solo abitanti di Bilbao in pausa pranzo. Subito dopo ci buttiamo verso il centro, la temperatura inizia a cambiare e arrivano il sole e un’afa allucinante. Decidiamo di andare verso il Casco Viejo (centro storico) percorrendo la passeggiata lungo il fiume, molto bella e ben strutturata a livello urbanistico. Anzi, piano piano mi accorgo della grande quantità di opere ingegneristiche e urbanistiche fra ponti e edifici moderni che penso: qui l’amministrazione è piena di soldi. E questa ammirazione culmina con l’edificio del Guggenheim, spaziale! Lungo la passeggiata ci sono tanti giardini e spazi verdi curatissimi, forse più di Vitoria e la città in generale è molto pulita e ordinata. Arrivati al Casco Viejo ammiriamo le viuzze medievali, Piazza Santiago e la Real Accademia di lingua basca. Avvertiamo sempre di più il nazionalismo basco, infatti spesso vediamo cartelli solo in basco, sulla cartina gratuita della città è riportato lo sponsor, la banca basca, che afferma di essere l’orgoglio di questa terra; persino il simbolo della metropolitana non è la “M” internazionale, ma un disegno di tre cerchi allineati. In una bar il titolare alla nostra domanda “Do you speak english?” risponde piuttosto stizzito: “Vasque!… A little bit spanish” sapeva anche l’inglese… 🙂 Dopo il centro storico andiamo sul grande corso che collega Plaza Circular a Plaza Sagrado Corazon, bella via piena di negozi e bei palazzi. Andiamo al Guggenheim e facciamo un po’ di foto dell’edificio e della scultura realizzata con migliaia di fiori, un gatto gigante all’esterno :). Non entriamo nel museo perchè non siamo amanti del genere. Rientriamo in albergo passando da Parque de Dna, molto bello, risalente ai primi del ‘900. E poi a nanna.

FOTO 149 153 155 157 160 162 179 181 188 31/07/08 giovedì, Bilbao-Santander-Gijon-Oviedo, 330 km circa Partiamo presto perchè abbiamo deciso di non fare tappa a Santander, in Cantabria, ma a Gijon, nelle Asturie, facendo tutta la costa un po’ con l’autovia e un po’ con la strada nazionale; ci sembra migliore per avvicinarci di più a La Coruna e perchè dalla guida Santander non è molto emozionante, città grande e molto, troppo industrializzata. Siamo passati sotto i Picos de Europa senza purtroppo fermarci, ormai il nostro obiettivo è la Galizia. Gijon invece rispetto a Santander è una città più piccola, turistica, con meno abitanti e con un bel porticciolo turistico. Sarebbe dovuta essere molto tranquilla e invece arriviamo e troviamo un traffico e un caos infernale. Chiediamo ad un poliziotto motocilista, v-strom dotato, dove sia l’ufficio turistico, perchè il navigatore si impallava e quando inserivo l’indirizzo al mio primo errore “moriva” nel ricalcolo proprio come a Bilbao e dovevo estrarre le batterie; alla fine della vacanza sono giunto alla conclusione che la cartografia Garmin NT 2008 non è precisissima per le città spagnole e portoghesi; infatti in Francia e in Italia è sempre andato perfettamente. Vabbeh torniamo al poliziotto, che si offre di portarci all’ufficio: un pazzo in moto, correva come un dannato fra le macchine e io che arrancavo, stanco e con la moto carica. Arriviamo al porto in centro e andiamo all’ufficio turistico, dove ci danno la cartina e un libro, anzi un tomo, con tutti gli alloggi della regione. Decidiamo di pranzare con un menu del dia in un ristorantino sul porto alla modica cifra di 12,00 euro a testa. Dopo iniziamo con la cerca dell’albergo, ma i prezzi sono piuttosto alti e, dopo aver visto una bettola ed essermi stressato per bene nel traffico, abbiamo deciso di scappare letteralmente a Oviedo, nell’entroterra, carina ed effettivamente molto più tranquilla. Ma ormai la giornata è iniziata male col caos di Gijon e male è terminata con l’alloggio alla pensione Alvarez, che inizialmente sembra pulita e ordinata, forse la stanchezza ci frega un po’, ma dopo no comment… Finalmente usciamo dalla topaia… Ehm dall’albergo e ci dirigiamo in centro, carino, ma niente a che vedere con Vitoria e Bilbao. Arriviamo alla Cattedrale che è quasi l’ora di cena, così decidiamo di cenare nella via del Sidro, una strada piena di sidrerie, turistica, ma carina e ci sediamo ad uno dei tanti ristorantini dove un cameriere simpaticissimo ci serve il sidro a dovere (vedi foto). Dopo prendiamo dei bei piattoni di salumi e formaggi della regione.

FOTO 191 193 194 01/08/08 venerdì, Oviedo-La Coruna, 300 km circa Anche stamani sveglia presto, verso le 8,00, perchè c’è un altro trasferimento da 300 km da Oviedo a La Coruna, in Galizia. Purtroppo non siamo in formissima, abbiamo dormito poco a causa delle condizioni in cui era la nostra stanza, sì siamo un po’ in paranoia… Vabbeh partiamo, il tempo non è dei migliori, è nuvoloso e fa piuttosto freddo. Il paesaggio lungo la costa è molto bello, tipico delle Asturie, campi a pascolo sterminati. Nel complesso comunque questa zona è abbastanza turistica e frequentata soprattutto da turisti spagnoli. Alternando l’autovia del Cantabrico a strade nazionali arriviamo fino in Galizia, dove prendiamo un’altra strada nazionale in direzione La Coruna che taglia per i monti a nord di Lugo, molto selvaggi e scarsamente popolati; siamo in mezzo a boschi e a pascoli e le nuvole sono minacciose, oltre che fare freddo. Finalmente verso le 12,30 arriviamo a La Coruna, il tempo è nettamente migliorato e c’è parecchio traffico per entrare in città. La Coruna non è una città molto grande, ma è piuttosto movimentata, anche perchè oggi inizia la festa patronale e c’è parecchio fervore nei preparativi. Andiamo diretti alla pensione “La Provinciana” indicata sulla Lonely, in pieno centro e con garage convenzionato. Memore dell’esperienza di ieri salgo prudente a vedere la stanza e l’accoglienza è ottima, molto calda e cortese, il padrone è di una gentilezza disarmante, ci fa vedere la stanza e ce la dà per 54,00 euro; quando vede che siamo in moto ci dice che possiamo parcheggiare nel vialetto chiuso del palazzo, ottimo, 8,00 euro risparmiati. Al solito scarichiamo tutto, ci cambiamo e ci buttiamo in città alla ricerca di un posto dove mangiare. Alla fine andiamo nella via dei ristoranti e qui dopo aver visto le cifre astronomiche per mangiare il pesce decidiamo per uno abbastanza conveniente, dove ci servono una portata per 2 persone di “mariscada”, crostacei, con acqua e dolce per 35,00 euro in due. Il piatto sembra bello, ma in realtà è tutto fumo: solo gusci e basta :(. L’alternativa era l’altro tipo di piatto a base di pesce, la “pescada”, di pesce vero e proprio, purtoppo proposto a prezzi stratosferici, anche 90,00 euro per il piattone da 2 persone. Dopo aver pranzato iniziamo a girottolare per il centro, vediamo la piazza principale e un paio di chiese. Il meglio però lo facciamo prendendo un tram locale molto vintage che fa quasi tutta la costa della città passando dal faro della città sull’Oceano Atlantico, la Torre d’Ercole, arrivando quasi all’altro capo della città. Questo tratto di costa è tutto fiancheggiato da una splendida passeggiata del “Paseo maritimo” dove si possono ammirare le spiagge e l’oceano. Scendiamo al capolinea, è caldo, ma si sta bene, un venticello ci aiuta a sopportare il solleone. Passeggiando torniamo all’albergo rifacendoci un po’ tutto il centro con tutte le viuzze. Ceniamo con un po’ di frutta e via in albergo, che stavolta ci si fa una bella dormita.

FOTO 196 199 202 208 211 214 218 02/08/08 sabato, La Coruna-Costa da Morte-Fisterra, 140 km circa Belli riposati salutiamo La Coruna, ci dirigiamo verso Carballo con l’autovia e poi da qui verso l’oceano con la strada nazionale sulla Costa da Morte, così chiamata perchè le popolazioni locali nell’antichità attiravano le navi verso la costa mettendo di notte tante luci alle finestre, facendo quindi loro credere di essere vicini ad un grande porto e invece quando si incagliavano sugli scogli venivano depredate di tutto. E’ un paesaggio molto particolare, ha un qualcosa di misterioso. Dopo Carballo avvicinandoci alla costa troviamo tanti piccolissimi villaggi dalle case veramente caratteristiche, con i tetti grigi e le gugliette sui comignoli, immerse nel verde, dove ognuna ha una piccola tomba in pietra, posta su pilastri di granito, adesso usata per lo più come rimessa per attrezzature o come dispensa. Ce la prendiamo comoda e facciamo un sacco di stradine locali che costeggiano l’oceano. Troviamo per strada una signora anziana che ci saluta e sorride, ma soprattutto accetta che le si faccia una foto, grandiosa! Mi sembra di capire che ci voglia invitare a mangiare da lei, ma non ne siamo sicuri e poi dobbiamo arrivare a Fisterra e c’è ancora un bel po’ di strada. Arriviamo a Laxe, paesino di pescatori molto carino e con un ufficio turistico microscopico, ma illuminante su tutta la Costa da Morte. Da qui ci dirigiamo verso Fisterra pranzando con bocadillos a Camarinhas, altro paese di pescatori molto semplice, ma curato. Qui troviamo qualche turista francese, ma il paese è assolutamente tranquillo e per niente caotico. Verso le 15.00 arriviamo finalmente a Fisterra e ci prendiamo subito una stanza a 40,00 euro ad un hotel ad 1 stella; la camera è un po’ spoglia e anonima, ma pulita e ci va bene, visto che staremo qui due notti per fare un giorno pieno di riposo stando un po’ sul mare e per fare il primo bagno nell’Oceano Atlantico :). Dopo aver scaricato i bagagli ed essersi cambiati andiamo a Capo di Fisterra, la punta più a ovest della Spagna, dove c’è un faro su un promontorio spettacolare! Faccio un po’ di foto, peccato che la giornata sia un po’ afosa, altrimenti venivano stupende. Vabbeh, al rientro in paese, facciamo due passi e ci accorgiamo che in questi tre giorni c’è la sagra del cannolicchio, e vai! Ci sono un po’ di bancarelle e di giostre per bambini e tre grandi banchi dove servono bevande e cibo: paella, polpo alla galiziana, impanate di polpo e cipolla, cannolicchi alla piastra e tortillas. Per oggi però ceniamo nel ristorantino dell’albergo che ha dei prezzi buoni e un menù interessante e anche qui si va di pesce, merluzzo in salsa con patate :). Dopo una passeggiatina andiamo a dormire accompagnati dal continuo “starnazzare” di centinaia di gabbiani :).

FOTO 219 224 225 232 233 239 240 03/08/08 domenica, Fisterra Oggi si va al mare e si svacca un po’, eh sì, ci voleva! Andiamo a piedi nella piccola cala vicina al paese e quando arriviamo verso le 10.00 siamo soli, stupendo! Facciamo un po’ di foto, troviamo decine e decine di stelle marine sugli scogli, le fotografo e le rimetto rispettosamente a posto. Durante la mattinata arrivano altre persone e all’ora di pranzo arriviamo ad essere una ventina di persone sulla spiaggetta, perfetto! A pranzo andiamo a mangiare alla sagra e ci mangiamo una bella paella e una impanada di polpo e cipolla, ottimi piatti semplici, ma gustosissimi :). Dopo pranzo torniamo al mare fino alle 17.30, di più non si può stare, c’è l’alta marea che sta letteralmente seppellendo la spiaggetta. Torniamo in albergo, ci riposiamo un po’ e poi per cena facciamo il bis alla sagra :).

FOTO 247 248 251 04/08/08 lunedì, Fisterra-Santiago de Compostela, 100 km circa Dopo due bellissimi giorni a Fisterra ci spostiamo a Santiago de Compostela, il tempo è piuttosto brutto, ma non piove fortunatamente. Arriviamo verso le 10.30 a Santiago e troviamo subito una pensione 3 stelle ad 1 km dal centro. La pensione è nuova, molto curata, pulitissima e con garage gratuito (o meglio è il garage del proprietario). Ci prepariamo e nel giro di mezz’ora siamo davanti alla cattedrale, nel centro della città. Il tempo è cambiato tantissimo e ora fa piuttosto caldo e c’è il sole che cuoce per bene le nostre teste. Mangiamo qualcosa spendendo 8,00 euro a testa in un ristorante del Camino di Santiago e dopo iniziamo a girottolare tutto il centro storico con le piazze e le chiese, decine di chiese. Il posto è veramente bello ed ha un fascino incredibile, specialmente la cattedrale, imponente e stupenda. L’unico neo se vogliamo è il numero enorme di turisti e pellegrini, molti dei quali italiani, forse un po’ troppi, tanto che sembra di essere in Italia. La città è fatta un po’ troppo a misura di pellegrino secondo me, da ogni parte non si vedono altro che simboli del Camino e migliaia di souvenir. Quando rientriamo alla pensione sentiamo che l’entusiasmo sale, il Portogallo è vicino! FOTO 255 257 258 264 05/08/08 martedì, Santiago de Compostela-Ponte de Lima-Bom Jesus do Monte-Guimaraes, 300 km circa Oggi arriviamo in Portogallo, cavolo sembra di essere anni luce da casa! Partiamo da Santiago e ci facciamo la prima autopista della vacanza, è a pagamento, ma non costa molto e dopotutto è la via più veloce. Alla frontiera portoghese c’è un po’ di traffico, ma niente di che. Immortalo il cartello “Portugal” ed entriamo. Ci facciamo un po’ di strada nazionale immersa nelle colline, zero traffico e paesini tranquillissimi. Noto che l’asfalto è ben peggiore di quello spagnolo, in certi punti è molto sporco e ci sono un po’ di terra e ghiaia. Arrivati verso l’ora di pranzo a Ponte de Lima, così chiamato per il ponte romano in perfette condizioni sul fiume Lima, passiamo dal centro informazioni turistiche, dove ci danno un po’ di tutto sul Minho, la regione in cui ci troviamo e una bella cartina stradale del Portogallo in omaggio! Molto meglio della mia Michelin in scala 1:1000000. Ah, una cosa, noto subito che la cartografia GPS non è precisissima e che mancano molti nomi di vie, ma la cosa peggiore è che le rotonde sono sbagliate! Vabbeh torniamo a noi. Nel traffico del centro non riesco ad orientarmi per trovare il ponte con la piazza Largo de Camoes in pieno centro storico e così chiedo ad una passante… Trauma! Alla nostra domanda purtroppo in spagnolo “Donde esta el Ponte Romana?” ci risponde in portoghese, la prima volta che lo sentiamo nella vacanza, e non capiamo mezza parola! La situazione è abbastanza comica: io dalla moto che chiedo informazioni e questa che inizia a parlare a raffica, mi viene da ridere, ma non posso e anzi faccio cenno di capire :), lei però inizia a sorridere come se si fosse resa conto che non capivamo una mazza, insomma un massacro :). Riusciamo ad arrivare alla piazza col ponte e qui mangiamo ad un bar. Notiamo che nessuno pranza all’infuori di noi. Beh ci siamo ricordati dopo che in Portogallo c’è un fuso orario di un’ora, per cui non erano le 12,30 ma le 11,30 :). Ebbene sì, siamo arrivati in Portogallo, pronti con la lista dei posti da vedere sulla guida, ma senza nemmeno avere sfogliato una parola del frasario portoghese :(. Dopo aver mangiato ci rimettiamo in moto e sulla strada per Guimaraes ci fermiamo al santuario del Bom Jesus do Monte, sulla collina a ridosso di Braga. La chiesetta neoclassica e i giardini sono molto curati, ma la cosa spettacolare è l’enorme scalinata barocca a più ordini, la Escadaria do Bom Jesus, rivolta verso Braga: il panorama è stupendo. Andiamo infine a Guimaraes, patrimonio dell’Unesco e dove è nato il regno del Portogallo: è molto carina e ci sono parecchi turisti francesi. Optiamo per la pensione Residencial Sao Mamede, un po’ fuori dal centro, ma ottima: 30,00 euro la doppia con bagno, aria condizionata e colazione :). L’unico intoppo è che non so dove parcheggiare la moto per la notte, i parcheggi custoditi chiudono e vengono svuotati alle 20.00; per strada non sono molto convinto, siamo vicini allo stadio dove vedo facce non troppo raccomandabili. Ad un certo punto passiamo davanti alla caserma dei Bombeiros, i Vigili del Fuoco, dove hanno un bel parcheggio per i mezzi e Silvia riesce a convincere il comandante a parcheggiare la moto per la notte, grande! Dopo aver visto il centro storico tipicamente medievale con il suo dedalo di viuzze e piazze andiamo a cenare in un ristorantino nell’incantevole Praca de Santiago; ottimo pasto a base di sopa, pesce alla griglia, contorno, birra e dolce a circa 9,00 euro a testa :). Via a nanna, che la giornata è stata abbastanza impegnativa.

FOTO 265 267 268 273 274 276 277 278 06/08/08 mercoledì, Guimaraes-Porto, 65 km circa Si va a Porto, dove staremo due giorni. Prima però portiamo un dolce preso in pasticceria al comandante dei Bombeiros che ci ha fatto parcheggiare la moto in stazione, ci sembra il minimo :). E ora via a Porto! Verso le 10.00 siamo già in centro e passiamo dall’ufficio informazioni dove parlano italiano e ci indicano due alberghi con garage nelle vicinanze. Andiamo al primo, è completo; al secondo troviamo una stanza disponibile, che però non ha finestre ed è piccola, perciò Silvia chiede un po’ di sconto. Alla fine ce la danno per 50,00 euro a notte con colazione e garage, ottimo! Ci sistemiamo e verso le 12.00 si esce e ci buttiamo verso il centro vero e proprio passando per Rua Santa Catarina, una strada pedonale piena di negozi carinissimi e a prezzi ottimi, per la gioia di Silvia :). In fondo a questa strada c’è Praca da Batalha, con la Igreja de Santo Ildefonso, con la facciata tutta decorata di azulejos, le piastrelle azzurre con motivi religiosi, tipiche di tutto il Portogallo. Dopo un pranzetto con menù del giorno a 7,50 euro a testa ci giriamo tutto il centro: Praca General Umberto Delgado, Praca da Liberdade, Praca Almeida Garrett con la stazione di Sao Bento, la Rua dos Clerigos, tutte piazze e vie stupende con molti edifici decorati con azulejos. Ma la cosa più bella secondo noi sono le centinaia di case a più piani tutte attaccate e un po’ fatiscenti con dei balconi, a prima vista poco sicuri, che viene da chiedersi come facciano a stare ancora in piedi e dove praticamente tutti hanno la bandiera del Portogallo appesa :). Le strade e ancora di più i vicoletti hanno un fascino tutto particolare, sono tutte un sali e scendi, perchè la città è arroccata su più colli. Molte case sono minuscole e decorate con azulejos, non certo al livello delle chiese, ma comunque decorate. La città è molto viva e ci sono tantissimi turisti italiani, tanto che in molti bar, ristoranti e negozi parlano tranquillamente l’italiano! Nel tardo pomeriggio visitiamo la Ribeira, il quartiere storico sul Douro, pieno di ristoranti e negozi di souvenir. Concludiamo la giornata con una bella degustazione di vino porto presso una cantina sull’altra sponda del fiume, a Vila Nova de Gaia.

FOTO 282 284 286 287 290 293 295 300 301 304 305 307 07/08/08 giovedì, Porto Giornata di riposo, niente moto e spostamenti da 300 o più km :). Dopo aver ingrassato la catena della moto, facciamo un giro e rivediamo un po’ il centro, andiamo nel quartiere universitario e facciamo un po’ di shopping turistico, per lo più qualche souvenir e una bottiglia di porto. Nel pomeriggio decidiamo di fare la crociera dei sette ponti per 10,00 euro a testa, un giro di un’ora sul Douro per vedere un po’ tutta la città dal fiume. E’ stato un po’ deludente, sicuramente sono migliori le crociere che durano un giorno e ti portano fuori città nella zona delle vigne; facciamo comunque un bel po’ di foto da portare a casa. A parte questo giro in barcone a fine giornata eleggiamo Porto come la migliore città che abbiamo visitato finora in questa vacanza, l’atmosfera delle vie e delle case è troppo particolare e il lungo Douro è stupendo. Prima di rientrare andiamo in un internet point per prenotare l’albergo a Lisbona, dove dormiremo due notti perchè non vogliamo perdere tempo a stare a girare con la guida in mano e la moto tutta carica. FOTO 311 313 317 320 08/08/08 venerdì, Porto-Obidos, 250 km circa Ci avviciniamo a Lisona e decidiamo di fermarci ad Obidos, che la guida definisce una delle migliori città del Portogallo; è tipicamente medievale con il castello e le mura, tutto perfettamente conservato. Appena arriviamo cerchiamo subito un posto dove dormire, ci sono pochi alberghi, tante camere in case private e una pousada, un albergo di lusso di proprietà dello stato, all’interno della torre principale nel castello. Dopo un paio di giri a vuoto all’interno delle mura, i prezzi sono troppo alti, troviamo una vecchia casa, comunque ben tenuta, a bordo paese, dove affittiamo una camera con bagno per 30,00 euro, ottimo! Il paese è molto carino ed ha un fascino tutto suo, con le casette piccole e molto ben tenute, dal tipico colore bianco con i bordi dipinti di giallo e blu. Al solito, la cosa che infastidisce un po’ è la moltitudine di turisti che infesta le stradine, non si riesce a fare un foto decente :(. Vabbeh, pazienza. Girovagando troviamo un locale dove verso le 21.00 ci sarà un cantante di Fado, la tipica musica portoghese, ma i prezzi sono improponibili e lasciamo perdere. Obidos è veramente un gioiello, però un po’ troppo perfetta, sembra che sia quasi finta, tanto che è possibile fare il giro del paese camminando sulle mura! Attività però un po’ pericolosa secondo noi, visto che non c’è un minimo di protezioni. Saliamo e, a parte una sensazione un po’ da “parco giochi” per turisti, le vedute sono veramente belle: i tetti delle case, il castello e la campagna circostante. Oggi il pranzo è stato piuttosto caro, 35,00 euro in due, così a cena mangiamo un po’ di frutta.

FOTO 322 324 329 342 346 09/08/08 sabato, Obidos-Ericeira-Sintra-Lisbona, 120 km circa Destinazione Lisbona, a quasi 2300 km da casa!!! Decidiamo di non fare autostrade, ma tutto il lungo costa passando da Ericeira e Sintra. Le strade sono belle e poco trafficate e l’Oceano Atlantico ci affianca sulla destra per lunghi tratti finchè non si arriva a Ericeira, rinomata località balneare, piena di surfisti provenienti da tutta l’Europa. Verso le 10.00 arriviamo a Sintra, località molto bella con un centro storico arroccato su una collina boscosa. Guardiamo un po’ la cittadina passando con la moto dalla strada principale che conduce al castello, ci sono tanti bei palazzi tutti riccamente decorati. Purtroppo non ci fermiamo, c’è parecchio traffico e l’obbiettivo è Lisbona dove vogliamo arrivare prima di pranzo; ci riusciamo, dopo aver impostato il navigatore con l’indirizzo dell’albergo prenotato, ci facciamo quasi tutta la periferia della città che ormai ha inglobato tantissimi paesi e città vicine. Alle 11.30 arriviamo all’Alif, 3 stelle con parcheggio, a Campo Pequeno, a 8 minuti di metropolitana dal centro. L’albergo è ottimo, costa un po’ di più rispetto agli altri posti dove abbiamo dormito in Portogallo, ma li vale tutti: 65,00 euro la doppia a notte più 7,00 euro al giorno di parcheggio. Alle 12.00 siamo in pieno centro, nel quartiere della Baixa, dove ci mangiamo il nostro solito piatto del giorno a base di pesce con dolce e bevande per 10,00 euro a testa. Inizia il nostro girottolare per le viuzze e passeggiamo sulla piazza del Rossio, su Praca da Figueira, sulla Rua Augusta e su Praca de Comercio. Andiamo a vedere la chiesa de Sao Domingos che è molto affascinante, l’interno è tutto annerito per l’incendio devastante del 1755, le colonne e il pavimento sono in uno stato pietoso, ma tutto ciò la rende ancora più bella; infatti la chiesa è uno dei pochi edifici sopravvissuti ai terremoti, agli incendi e al maremoto di 4 secoli fa. Mentre giriamo per le vie, vediamo moltissimi tram gialli tipici, fra cui il mitico N° 28, che è pieno di turisti che fanno il giro dei principali quartieri del centro storico: Alfama, Castelo, Baixa, Chado e Barrio Alto. Decidiamo di fare domani il giro sul tram, di mattina presto in modo da non incappare in troppi turisti a bordo. Ceniamo nel Barrio Alto, che a detta della guida, è pieno di locali e ristorantini tipici che purtroppo sono piuttosto cari perchè quasi in tutti dopo cena suonano il Fado. Alla fine ne scegliamo uno carino dove però non suonano e risparmiamo qualcosa. Dopo una passeggiata serale per le vie tutte sali e scendi di questi quartieri rientriamo in albergo. Prima di dormire analizziamo un po’ i posti visitati oggi in città, belli e affascinanti con gli edifici quasi tutti ridotti a ruderi; però le vie, piuttosto sporche, e le case sono tutte uguali e dopo un po’ il girovagare diventa monotono. Speriamo meglio per domani.

FOTO 352 355 356 359 361 364 370 10/08/08 domenica, Lisbona Sveglia alle 8.00 e via verso Largo Martin Moniz in centro, da dove parte il tram N°28. In una ventina di minuti a bordo ci vediamo una marea di viuzze, le più affascinanti quelle dell’Alfama, dove in alcuni punti il tram passa geometricamente, tanto che non conviene mettere il braccio fuori dal finestrino, si rischia di colpire le case! Quando scendiamo dal tram siamo nel quartiere Estrela e da qui ci incamminiamo verso il fiume Tejo per poi costeggiarlo fino a Belem. Idea un po’ malsana, infatti sono quasi 5 km a piedi sotto il sole sul cemento :). Arriviamo a Belem un po’ cotti, ma veniamo ripagati dalla bellezza di Praca do Imperio, dominata dal Mosteiro dos Jeronimos, bellissimo edificio monumentale patrimonio dell’Unesco. Facciamo la fila ed entriamo, qui ci sono la tomba di Vasco de Gama e di Fernando Pessoa; il chiostro interno è stupendo, peccato non ci siano più le colture e le fioriere che tenevano i monaci, ma solo un semplice prato. Dopo aver visto la torre di Belem, simbolo della città, andiamo a mangiare. Nel pomeriggio adiamo nei quartieri di Graca e del Castello, un sali e scendi di vie tutte intricate che viene da perdersi. Concludiamo la giornata con l’Alfama, il quartiere più povero e degradato della città, ma che ha un fascino tutto particolare con le vie minuscole, molte delle quali costituite da scalinate, e le case tutte bianche e attaccate fra loro.

FOTO 380 385 387 389 391 398 400 402 410 411 11/08/08 lunedì, Lisbona-Marvao, 250 km circa Beh, anche se abbiamo ancora una settimana buona di vacanza, oggi inizia la via del rientro verso casa :(. Decidiamo di rientrare dalle regioni interne del Portogallo e risalire a nord: l’Alto Alentejo, la Beira Baixa, la Beira Alta e il Tras-os-montes. Partiamo alle 9,00 dall’albergo dopo una ricchissima colazione e ci dirigiamo a est; voglio uscire da Lisbona passando dal ponte Vasco de Gama, uno dei ponti più lunghi d’Europa!!! Quando arrivo all’inizio del ponte sono emozionatissimo, sembro un bambino, mi fermo e immortalo il momento :). Riporto quello che dice la Lonely riguardo al ponte perchè rende bene l’idea: “Si tratta di una struttura larga 30 metri e lunga 17,2 km che svanisce nell’orizzonte. Per costruirlo si è dovuta prendere in considerazione anche la curvatura della terra per assicurare ai piloni la necessaria stabilità. Le fondamenta raggiungono gli 85 metri sotto il livello del mare e il ponte è stato progettato per resistere ai più forti terremoti e a venti che superano i 250 km orari.” Usciti da Lisona, ci avventuriamo nelle sterminate campagne ad est verso Montermor-o-Novo fino a Estremoz. Siamo sulle colline dell’Alto Alentejo, il paesaggio è fantastico: sterminati campi a querce da sughero alternati a vigne. Le strade sono semideserte e a parte il brutto tempo a inizio mattina, ora ci sono un bel sole e un cielo azzurrissimo! Ogni tanto mi fermo e faccio un po’ di foto immortalando degli esemplari di quercia da sughero solitari in mezzo al giallo paglierino dei campi. Avvicinandoci al confine con la Spagna i paesaggi sono dominati da alte colline dove si ergono cittadine medievali con il castello, che servivano da avamposto contro i Castigliani. Prima di arrivare ad Estremoz prendiamo un bivio che ci porta verso Portalegre, capoluogo della regione e da qui verso la nostra destinazione, Marvao. Arriviamo per le 12.30, il villaggio si trova su una collina rocciosa, immersa nel Parque Natural da Serra de Sao Mamede. Dal paese si possono ammirare paesaggi fantastici, sia sul Portogallo che sulla Spagna e poi finalmente non è invaso dai turisti, si sta veramente bene. Marvao è tipo Obidos, con le mura tutte intorno a perimetro, ma è più arroccata e a mio parere molto più vera, insomma è più bella! Appena arrivati andiamo ad un ristorantino carinissimo, con un bel miradouro (belvedere), che non costa molto e fa dei bei piatti ricchi. Chiediamo alla signora che gestisce il ristorante se conosce qualcuno del paese che affitta camere, ci dice di aspettare un momento e nel giro di 10 minuti arriva un’altra signora che mi porta a vedere la sua casa dove ha due camere da affittare con bagno in comune. La casa è veramente bella, tenuta benissimo e pulitissima, le camere e il bagno ancora di più: andata! Ce la dà per 30,00 euro… Fantastico! 😀 Il pomeriggio e la sera li trascorriamo facendo foto e passeggiando per le viuzze tutte a pavè fino ad arrivare al castello, tenuto in ottimo stato e molto bello, con le mura pedonabili come a Obidos. Per cena torniamo al ristorante di oggi, perchè ci piace; infine altri due passi e via a nanna.

FOTO 412 414 415 418 421 424 433 434 436 438 12/08/08 martedì, Marvao-Trancoso, 240 km circa Al risveglio drammatica sorpresa… Il paese è sommerso da una nebbia mostrousamente fitta! 🙁 Non si può partire e quindi perdiamo un po’ di tempo, pazienza ci riposiamo un po’. Alle 11.00 il tempo inizia a migliorare e così partiamo; ci facciamo tutta una tirata fino a Trancoso facendo strada normale per una settantina di km e poi autostrada, la A23, che è gratuita. Il paesaggio rurale che ci circonda è fantastico, molto vario e curato. La zona intorno al Rio Tejo, lo stesso fiume che poi sfocia a Lisbona, è bellissima. Ci fermiamo sull’autostrada in una area di servizio vicino a Covilha per mangiare un panino e poi costeggiamo il Parque Natural da Serra da Estrela, con la vetta più alta del Portogallo, il Torre. Purtroppo non facciamo tappa in questa zona perchè l’obbiettivo è il Parco del Montesinho, vicino a Braganca nella regione del Tras-os-montes. Usciti dall’autostrada a Guarda, andiamo verso Trancoso, altra cittadina medievale arroccata su una collina con castello e mura. Finalmente verso le 15.00 arriviamo e ci fermiamo all’ufficio turistico dove ci danno la lista degli alloggi in paese. Fortunatamente non ci sono tanti turisti e troviamo subito dove dormire, una pensione con garage e colazione per 40,00 euro :). Il paese è carino, ma non siamo ai livelli di Marvao. Ci fermiamo in una pasticceria e assaggiamo le sardine di trancoso, buonissime! Sono frittelle di farina di castagne a forma di pesce. Giriamo tutto il paese e saliamo sulle mura, anche qui percorribili come a Obidos e a Marvao. Per cena andiamo in un ristorante piccolo, dove il titolare è di una scortesia unica, non sorride e parla con noi a fatica… Stiamo per andarcene quando arriva la figlia, un po’ più cortese e educata. Alla fine siamo soddisfatti del cibo e un po’ meno dei gestori. Al rientro nella “hall” della pensione verso le 21.00, ci ferma una coppia di milanesi, Eugenio e Mara, che sono appena arrivati in paese e hanno preso una stanza qui. Grande sorpresa: sono motociclisti anche loro :D! Hanno una Honda Africa Twin bella vissuta e hanno fatto il giro opposto al nostro: da Barcellona verso Valencia e Siviglia con rientro dal Portogallo, da sud a nord. Dopo aver parlato un po’ decidiamo di fare due passi insieme e di andare a bere qualcosa: siamo molto in sintonia in quanto a gusti vacanzieri in moto, ma sfortunatamente abbiamo orari piuttosto diversi: loro la mattina dormono fino quasi a mezzogiorno! FOTO 442 445 446 447 13/08/08 mercoledì, Trancoso-Braganca-Montouto, 200 km circa Ci alziamo alle 8.30 e andiamo a fare colazione. Ci prepariamo, carichiamo la moto e salutiamo Mara e Eugenio che si sono alzati prima per noi :). Ci dicono che forse anche loro andranno verso Braganca e nel Parco del Montesinho, così ci scambiamo i numeri di cellulare per risentirci eventualmente dopo. Partiamo e ci facciamo tutta una tirata fino a Braganca. Il paesaggio è stupendo e quando entriamo nel Tras-os-montes i panorami sono mozzafiato: monti brulli e campagna poco abitata; la cosa che mi impressiona un po’ sono le immense salite sulla superstrada con le conseguenti immense discese con pendenze piuttosto elevate, siamo immersi tra i monti e in mezzo al niente. Finalmente verso Braganca ricompare un po’ di civiltà e alle 12.00 arriviamo, preleviamo un po’ di soldi e ci fiondiamo al centro informazioni del Parco del Montesinho; sono gentilissimi, ci spiegano tutto in un misto di francese-portoghese-castigliano e ci affittano una camera in una casa tutta ritrutturata dell’ente parco, situata a Montouto, una trentina di km all’interno del parco e vicinissima al confine con la Spagna. Prima di andare alla casa mangiamo in un ristorante in un paese vicino dove per 11,00 euro a testa ci servono due portate immense a base di carne arrosto mista, insalata e patate fritte: questo è il piatto più abbondante della vacanza ed è buonissimo! Ripartiamo alla volta di Montouto e ci mettiamo quasi 40 minuti a fare 30 km, la strada interna al parco è asfaltata, ma ridotta piuttosto male. Il pezzo in cima ai monti è stupendo e guardando a destra siamo in Spagna, mentre a sinistra in Portogallo. Arrivati alla casa nel piccolo villaggio siamo accolti un po’ da tutti gli abitanti, una decina, con grandi saluti e sorrisi :). La nostra stanza è in un rustico a pietre tutto restaurato e ci piace un sacco! Nel frattempo mi arriva un messaggio da Eugenio che mi dice che ci raggiungono qui e così li aspettiamo facendoci una passeggiata nel villaggio e sorridendo un po’ a tutti, con tanto di foto con tre simpatiche donne anziane tutte sdentate :). La sera andiamo tutti e quattro in un paesino vicino, Moimenta, dove ceniamo in un ristorantino, gestito da una simpaticissima coppia di giovani che hanno abbandonato la modernissima e civilissima Sintra per vivere del Parco.

FOTO 451 452 454 456 460 461 14/08/08 giovedì, Montouto Giornata diversa dal solito: ci facciamo un po’ di trekking :). Con Mara e Eugenio decidiamo di fare uno dei percorsi su sentiero del parco e così la mattina alle 10.00 partiamo! La giornata scorre benissimo e diventa un po’ avventurosa a causa dei nostri 2 smarrimenti nel bosco di cui uno un po’ più drammatico la sera prima di cena, non troviamo più il sentiero per tornare a casa e la stanchezza si inizia a sentire… Ma alla fine il senso di orientamento ha vinto e siamo arrivati a Montouto :D.

FOTO 463 465 466 467 15/08/08 venerdì, Montouto-Benavente-Valladolid-Soria-Saragozza-Lerida, 800 km circa Inizia il ritorno verso casa, la vacanza sta finendo… 🙁 Non abbiamo scadenze precise, ma è ora di riavvicinarci, sono 23 giorni che siamo fuori e la stanchezza si inizia a sentire. Salutiamo i nostri nuovi amici di Milano e partiamo alla volta della Spagna! Facciamo 4 km e abbiamo già sconfinato: siamo in Castiglia-Leon :). Il tempo non è brutto, ma non è caldo anzi. Per le 12.00 arriviamo a Valladolid dimenticandoci come all’andata di considerare la variazione d’ora con il fuso e sono quindi le 13.00. Ci facciamo tutto il centro in moto cercando un posto dove mangiare, un ristorante con menu del dia, ma niente da fare, ci sono solo bar con tapas, la versione dei pinxtos baschi :(. Così pranziamo a tartine come le ho ribattezzate io e ci rimettiamo in marcia. Vorremmo dormire a Soria passando da Aranda de Duero. Arriviamo però a Soria alle 17.30 e così decidiamo di arrivare a Saragozza, che ci sembra migliore, sparandoci in totale quasi 650 km, il nostro record giornaliero :). Purtroppo la cose prendono una brutta piega quando, arrivati a Saragozza, verso le 19.30, non troviamo nemmeno un albergo in centro e vicino. Ci sono solo suite costosissime dai 180,00 euro in su. Così un po’ scoraggiati e parecchio stanchi ceniamo a tapas (uffa!) e decidiamo di arrivare a Lerida: altri 150 km. Così prendiamo la guida e telefoniamo ad una pensione; siamo fortunati, c’è posto e chiediamo al portiere di tenerci una stanza. Alle 21.30 partiamo, è buio e c’è traffico, almeno dentro Saragozza, perchè usciti dalla città siamo nel buio più completo e deserto. Tutta campagna con pochissimi centri abitati, tengo il GPS acceso per vedere costantemente dove siamo e sapere quanti km mancano; un senso di disagio e anche un po’ di paura iniziano a farsi sentire, ma devo stare calmo perchè se Silvia se ne accorge è peggio per entrambi e io devo mostrarle di essere tranquillo e deciso. Sulla strada non incontriamo molte auto e forse questo rende ancora più spiacevole la cosa, penso: qui se qualche malintenzionato ci prende di mira è finita. Ogni faro che vedo in lontananza nel senso opposto di marcia e nello specchietto retrovisore mi angoscia un po’, così non sento storie: non scendo mai sotto i 130-140 kmh, in piena notte! Fortunatamente c’è la luna piena, nel buio completo la strada si vede ed è quasi tutta diritta con campi a destra e campi a sinistra. Arriviamo a Lerida, distrutti no… Disintegrati! A letto che domani dobbiamo arrivare a Cadaques, sulla costa vicina alla Francia. Oggi è stato il giorno più brutto della vacanza, bel ferragosto… Vabbeh, adventure come dico io! 🙂 FOTO 468 471 475 477 483 16/08/08 sabato, Lerida-Girona-Cadaques-Port de la Selva, 350 km circa Anche oggi altra giornata un po’ sfortunata, arriviamo a Cadaques dopo pranzo dopo 340 km di traffico e, appena arrivati dalle parti di Girona, code a non finire sulla strada nazionale :(. Arrivati al paese, carinissimo, purtroppo non riusciamo a godercelo, siamo ancora stanchi da ieri e qui c’è un bel caos da località balneare turistica; per capirsi sembra di essere in Sardegna in Costa Smeralda. Come ieri, niente alberghi o stanze disponibili. Alla fine troviamo una stanza con bagno in comune con altre 6 camere in un hostal a Port de la Selva, un’altra località in questa zona: da dimenticare… 🙁 La giornata si salva con la passeggiata dopo cena, si sta bene e il paese è carino.

FOTO: nessuna 17/08/08 domenica, Port de la Selva-Perpignan-Montpellier-Arles, 350 km circa Direzione Francia! Facciamo la costa fino quasi all’altezza di Perpignan, dove prendiamo l’autostrada in direzione Narbonne. Dopo un panino in autogrill (carissimo!!! Bel mio Portogallo…) arriviamo ad Arles, dove ci prendiamo una bella doppia in un hotel a 3 stelle in centro, ci voleva! Dopo essersi sistemati, andiamo a fare due passi per vedere il centro storico: carino e tipicamente medievale, con monumenti romani come l’anfiteatro, molto bello. Purtroppo non riusciamo ad apprezzarlo più di tanto, non abbiamo ancora recuperato e siamo sempre stanchi, o almeno io, perchè Silvia sembra non finire mai le energie ;). A cena andiamo in un ristorante in centro, spendiamo 20,00 euro a testa e si sta bene, la cameriera sta al gioco e mi risponde sempre a tono al mio parlare un po’ sclerato in italiano, castigliano e portoghese :D.

FOTO 491 492 496 501 505 18/08/08 lunedì, Arles-Montecarlo-San Remo-Massa-Pisa, 680 km circa Ultimo giorno: 680 km :). Fa un caldo pazzesco! Finalmente, dopo 20 giorni di fresco in moto un po’ ci voleva. A Montecarlo, bellissima, ma questo lo sanno tutti, pranziamo con un menù del giorno alla modica cifra di 25,00 euro a testa e via verso casa :). La sera alle 19.00 arriviamo a casa, disintegrati per gli ultimi tre giorni, piuttosto intensi, ma contentissimi di aver fatto la nostra prima vera vacanza in moto con più di 5000 km in 26 giorni e con una marea di posti stupendi visti in completa autonomia e libertà, alla faccia dei tour organizzati ;).

FOTO — FINE — Spero che il diario sia stato di gradimento e possa essere utile a tutti! Scusate se sono stato così lungo, ci ho messo una settimana a scriverlo a casa nei ritagli di tempo, sono piuttosto pignolo :D.

Ah, voglio fare una considerazione per me importante: alcuni di voi sapranno che dovevamo andare in Turchia e che poi è saltata, beh siamo stati contenti di aver fatto una vacanza in posti più vicini e culturalmente più affini. Ci è servito come metro di misura per capire se realmente ci piace e se siamo in grado di fare una vacanza così. E secondo me dovrebbero farlo tutti i novellini che si cimentano per la prima volta in “imprese” simili. Meglio a 3000 km da casa che a 5000 ;).

Alla prossima! Silvia e Nicola



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