Spagna, costa mediterranea
Arrivati al campeggio Villa di Viver (euro 17,00) ci rendiamo conto che non è stata una buona scelta. Il campeggio è scollegato da tutto lontano dal paese immerso nel Bosco. Dedichiamo la giornata alla natura, partiamo da Sargal e il rio Palancia con le sue acque e le porose rocce che sono vicine al campeggio, con la nostra moto arriviamo a Jerica per ammirare il suo campanile, poi, in centro a Navajas troviamo il grande olmo che compie 400 anni e proseguiamo sino alla bella cascata del “Salto della Novia” quindi entriamo a Segorbe fiancheggiamo le alte Mura medievali salendo ad ammirare la vista della città e del parco per terminare alla Fuente de los 50 canos dove ad ogni fonte è rappresentato lo Stemma di città spagnole. Ci inoltriamo poi all’interno del parco naturale de la serra d’espadà percorrendo la strada che costeggia la montagna da Vall de Almonacid sino a Eslida immersi nel verde. Lungo il percorso incontriamo un gruppo di ragazzi con la muta che stavano risalendo dopo un escursione all’interno della grotta del Toro, per noi è impossibile visitarla perché non abbiamo l’equipaggiamento (muta, casco, lampade) ma ci consigliano di scendere comunque per vedere dall’esterno. Incuriositi lasciamo la moto e scendiamo le rocce sino all’imboccatura della grotta, si vede già l’acqua alta, aspettiamo qualche minutoe sentiamo voci dall’interno di ragazzi che di lì a poco compaiono da questa grande fessura nella roccia soddisfatti dell’escursione. Per rientrare a viver scendiamo verso Almedijar, questa strada è più tortuosa dell’andata, stretta e poco frequentata infatti per tutto il percorso non abbiamo incontrato né auto né persone.
Dopo aver scaricato il serbatoio del camper si riparte direzione Valencia sino al camping Coll Vert (euro 16,00) a Pinedo direzione El Saler, circa 6 Km dalla città della scienza. Facciamo il nostro solito giro in moto per visitare il centro storico ma al ritorno, sorpresa, scoppia il pneumatico posteriore e noi restiamo appiedati a circa 4 km dal campeggio. Il rientro a piedi ci ha fatto sudare sette camice; comunque siamo arrivati, alla riparazione della moto ci penseremo domani perché ora ho proprio solo voglia di dormire. Il bus si ferma ad ogni ora proprio davanti al campeggio, saliamo e dopo pochi minuti eccoci davanti alle moderne strutture della città della scienza. La visita è interessante, ad ogni piano ci sono tanti giochi scientifici e curiosi esperimenti, proseguiamo godendoci lo spettacolo dei delfini e il grande acquario oceanografic. Ci spostiamo a Benidorm, salendo alla croce si vede il panorama del golfo, la bella spiaggia e la città che con i suoi alti palazzi ricorda New York. La ricerca del pneumatico per la moto risulta più difficile del previsto, dobbiamo vedere più officine sino a trovare finalmente quella che ha la misura giusta, che ci costa una cifra però la moto è a posto. Ci spostiamo all’interno della Castilla la Mancha verso la sierra de Segura. La strada pare un lungo nastro grigio al centro del vasto altopiano dove si vedono grandi coltivazioni di mandorle, ulivi e vigne basse basse.
Entriamo in Andalucia in provincia di Jaen, arrivati nei pressi di Hornos ci spostiamo verso il lago sino al camping Montillana € 12,50. La notte passa molto tranquilla. Decidiamo di andare sino al nacimiento del Guadalquivir e nonostante la pioggia ci portiamo verso il posto sperando in una tregua del tempo che però non viene ma noi non molliamo e sotto l’acqua con la moto percorriamo i tredici chilometri che si dovrebbero fare camminando. Arriviamo al nacimiento e troviamo anche la neve. Finalmente eccoci alla sorgente, c’è acqua dappertutto, sgorga abbondante dal terreno e scende scrosciando dal cielo. Inzuppati d’acqua rientriamo carichiamo la moto e dopo esserci asciugati e cambiati proseguiamo visitando Ubeda e Baeza. La sosta notturna è a Cordoba, unico camping in zona “El Brillante” € 26,00 (il più caro tra tutti) abbastanza vicino al centro, 2 chilometri circa. Con la moto per noi non è un problema, visitare la città di notte e cenare con tapas. Prossima tappa Siviglia città che conosciamo e che amiamo molto. I giorni a Siviglia, trascorrono veloci, è la settimana della Feria e tutta la popolazione sivigliana si ritrova nelle casette a mangiare, brindare, ballare. E’ il massimo del folclore spagnolo, ogni ragazza ha un pettine e un fiore tra i capelli, l’abito stretto che svela le forme sensuali per poi allargarsi in molteplici volants che sbattono ad ogni movimento questa scia di colori meravigliosi cammina per le vie della feria sotto un’altra scia di palloncini colorati che si accendono la sera. Il flamenco è il re della festa e in ogni casetta, le mani sono alzate e ruotano al ritmo della chitarra. Altra usanza tipica spagnola, che io disapprovo, è la corrida che in questi giorni di festa viene ripetuta quotidianamente e noi malauguratamente abbiamo deciso di andarci. Molti anni fa avevamo vista la classica corrida, stavolta è corrida rejone, con il torero che cavalcando splendidi cavalli dopo una serie di corse, piroette e acrobazie uccide il toro. Lo spettacolo è guardare il cavallo che affronta quasi danzando la mole nera di 550 chili del toro, purtroppo però il cavallo è scivolato con le zampe dietro ed è caduto, il toro si è preso la sua rivincita e lo ha infilzato uccidendolo. Scena schifosa che voglio dimenticare e continuerò a sostenere che è un usanza violenta inaudita. Da Siviglia ci spostiamo al Parque di Donana, arriviamo a El Rocio, camping La Aldea (buono euro 17,40). Il paese è piccolo, ogni casa e locale ha davanti una steccionata per legare i cavalli, non ci sono strade asfaltate, ma ricoperte di sabbia e in piazza una grande chiesa bianca, mi ricorda la scenografia dei film western. Il paese è in fermento dal 23 al 29 maggio ci sarà la grande festa Andalusa “La Romeria del Rocio” . Prenotata la visita al parco ci ritroviamo sulla gip insieme alla guida “Rosario” e un’altra coppia di spagnoli. Il percorso dura circa tre ore, peccato che la siccità di quest’anno sta creando molti problemi e gli animali migratori sono veramente pochi per la mancanza di acqua, è comunque un bel giro in mezzo alla natura incontaminata e qualche piacevole incontro con gli animali c’è stato.
A malincuore lasciamo El Rocio ci proponiamo però di tornare in futuro per godere della festa che deve essere veramente fantastica. Prima di iniziare il percorso di rientro facciamo tappa nella costa sud del Portogallo nell’Algarve. Sostiamo a Cabanas de Tavira Camping Rio Formosa, con la moto esploriamo la costa che scopriamo ricca di piccoli borghi e grandi spiagge e per la prima volta incontriamo tanti, tanti gruppi di camper parcheggiati liberi sul lungomare, chiudiamo la giornata cenando a S. Luzia, capitale del polpo. Rientriamo in Spagna, saliamo ad ammirare la veduta integrale della sierra di Aracena per poi scendere a visitare la grotta delle Meraviglie di Aracena, con le sue stalattiti e stalagmiti e i bei laghi d’acqua cristallina. Per la sosta notturna arriviamo a Zafra all’interno del parcheggio camper gratuito nel Recinto Ferial , ottima posizione vicino al centro. Riprendiamo il rientro percorrendo la Nazionale verso Salamanca nella Sierra de Francia sino al borgo di La Alberca, camping Al Bereka a 1084 s.m. Il campeggio è tranquillo, alberato, in questo periodo vuoto ma sicuramente adatto a chi ama la montagna, passeggiare e andare a funghi. Il Borgo è veramente una piacevole sorpresa, vicoletti stretti e piazzette ma soprattutto le case in granito e pietra con travi di legno a raggio nelle pareti esterne, come avevo già visto nel nord Europa. Lungo il percorso, abbiamo visto molti maiali liberi nei prati , ma la prova che qui l’allevamento dei suini è molto diffuso è la quantità di prosciutti appesi nei piccoli e antichi negozi e il buon profumo di salumi che c’è nell’aria, non poteva mancare la cena a base di ottima carne di maiale. La nostra ultima tappa spagnola è Bilbao. Incontriamo due vecchi amici camperisti e sostiamo liberi in un parcheggio della periferia. Molto bella è la veduta dall’alto dove spicca la particolare architettura del museo Guggenheim simbolo di questa città attraversata dal fiume, vicina a monti e sul mare. Mi è piaciuto particolarmente il ponte sospeso di Portugalete, una struttura che scorre appesa sull’acqua e porta auto e persona da una riva all’altra, non avevo mai visto niente del genere. I giorni sono passati serenamente io ho continuato a scrivere i miei appunti su www.viaggiericordi.com, ma adesso è giunto il momento di salutare la Spagna per rientrar. “Hasta luego”