Spagna centrale e meridionale in moto

Viaggio in moto attraverso la Spagna centrale e meridionale.
Scritto da: pezzenteinglese
spagna centrale e meridionale in moto
Partenza il: 15/06/2010
Ritorno il: 05/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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15/06/2010 LA PARTENZA Dopo aver progettato per mesi la vacanza in Spagna, l’unica cosa non prevedibile, e non augurabile, è il mal tempo, che puntualmente, quando si va in ferie, spesso non è molto favorevole. E, infatti, il giorno prima della partenza, dopo una settimana di sole e di temperature quasi estive, le previsioni annunciano l’arrivo di una perturbazione. Perturbazione che, puntuale, si presenta la mattina del 15 giugno con una discreta pioggia mattutina; date le condizioni meteo decidiamo di partire alle ore 7.30 per Genova, anche in considerazione del fatto che a moto carica (oltre i 450 kg in totale) le curve dell’Appennino tosco-emiliano sarebbero state piene di insidie, date dalla viscidità dell’asfalto. Tutto sommato, comunque, è andata bene, poiché la pioggia ci accompagna solo per una ventina di chilometri fino a Pistoia e, da lì a Genova solo nuvole; alle ore 10.30 siamo a Genova davanti all’imbarco pronti per partire. Lì incontriamo due simpatici “colleghi” spagnoli di ritorno da un giretto di 4500 km nelle terre dell’Est Europa; i due giovincelli di 63 e 65 anni, mi raccontano di aver cambiato già quattro GS e di aver ormai girato tutto il mondo. Durante la lunga attesa per l’imbarco, dovuta al carico di molti mezzi diretti in Marocco, carichi all’inverosimile, mi danno qualche consiglio di viaggio per la Spagna (il più utile….come ordinare la cerveza: “”Una cagna (si scrive con la n spagnola!!!)””. Consiglio mio, invece, è che se dovete andare in Spagna in moto o macchina non imbarcate a Genova con la GNV….sono delle carrette del mare stracolme di marocchini che vanno a casa portandosi dietro l’impossibile e accampandosi all’interno della nave in ogni buco!! Tra ritardo della nave e lentezza dell’imbarco si parte da Genova alle 15.30, con oltre 2 ore e 30 minuti di ritardo;. 16/06/2010 BARCELLONA – SARAGOZZA – MADRID Dopo una nottata in cabina con la nave che risentiva un po’ del mare mosso, alle ore 10.00 sbarchiamo a Barcellona; anche qui molti rallentamenti, dovuti anche a come erano state sistemate le autovetture a bordo delle stive. Nell’attesa incontriamo due amici motociclisti di Borgo San Dalmazzo (CN) che incuriositi dalle borse che ho sopra le valigie rigide della BMW mi chiedono dove le avessi prese; tra i discorsi mi suggeriscono una bella strada nei dintorni di Barcellona, molto panoramica e tortuosa. Io ringrazio, ma dico loro che la mia prima meta è Madrid e che quindi tra la distanza ed il ritardo sarò costretto a fare strade veloci. Appena toccato terra, lascio al mio fidato Zumo660 portarmi verso la prima tappa del tragitto Barcellona – Madrid: Zaragozza. La strada che ci separa da Zaragozza è una Autopista (strada a pedaggio) e i suoi 311 km sono di una monotonia struggente; limite dei 120 km/h e rettilinei di cui non se ne vedeva la fine, una vera barba insomma. Arriviamo a Zaragozza alle ore 13.00 circa e puntiamo dritto verso la “Basilica di Nostra Signora del Pilar”, con l’intento di fermarci a mangiare un boccone, riposare il “di dietro” e vedere questo monumento; prima cosa che notiamo appena arrivati è l’assenza di parcheggi per le moto!! Giriamo un po’ e notiamo che sui marciapiedi è pieno di scooter e di moto; lasciamo anche la mia GS, provvista di lucchettone ad arco, con la speranza che al massimo ci avrebbero fatto una multa, ma almeno l’avrebbero lasciata lì. Andiamo alla piazza davanti la Basilica e dopo due foto e due telefonate ci mangiamo un panino (bocadillo) seduti ad un bar. Dopo ci concediamo un giretto per le vie adiacenti la piazza sino le 17.00 circa, quando iniziamo a notare che il cielo si sta lentamente scurendo e dei nuvoloni neri stanno facendo capolino. Torniamo alla moto (è ancora lì!!! da quel momento in poi abbiamo capito che in Spagna le moto vanno sul marciapiede) e partiamo in tutta fretta, ma…..ahinoi inizia a piovere; ci fermiamo sotto un tunnel e ci infiliamo tutta l’attrezzatura per la pioggia. Ci mettiamo in viaggio quindi verso Madrid con una pioggia che non si vedeva neanche l’asfalto: velocità di crociera 40 km/h e la meta era a 323 km!!! Fortunatamente anche su questa Autopista non c’è molto traffico, quindi le insidie sono davvero poche…resta solo l’acquazzone e il freddo!!! Ad un certo punto decido di fermarmi a prendere qualcosa di caldo, ma la mia zavorrina, che non aveva chiuso la cerniera dei pantaloni antipioggia, nell’alzarsi dalla moto si bagna completamente e col freddo che c’era inizia a tremare come un trattore al minimo…..ci siamo chiusi nel bagno dell’autogrill e si è cambiata dalla testa ai piedi, saremo stati lì una mezzora prima di farla riscaldare e di tentare a ripartire. Il calvario si è concluso alle 21.00 quando siamo arrivati davanti al nostro albergo a Madrid; doccia calda, cambiati e fuori a cercare di mangiare qualcosa, ma la voglia di mettersi sotto le coperte è stata molto forte: hamburger in un Mac Donald’s e a nanna. Fortunatamente, però, questa è stata l’unica “acquata” presa in tutta la vacanza….. 17/06/2010 MADRID La mattinata inizia presto; la notte ha portato riposo e vigore….e ce ne vorrà molto in questi giorni. L’albergo è il “Gran Legazpi”, proprio in prossimità di una fermata della metropolitana; il posto è pulito e tranquillo, ha adiacente il garage (io ho pagato meno perché avevo la moto) coperto e custodito 24h. Usciamo dall’albergo alle 8.30 circa e andiamo a prendere la Metro. Facciamo il biglietto valido tre giorni, sia perché almeno due volte al giorno avremmo dovuto prendere la metropolitana, sia perché notiamo con molto piacere che il servizio offerto è molto efficiente e copre l’intera area urbana; qualche giorno dopo la nostra partenza c’è stato uno sciopero generale dei servizi pubblici e dalle immagini che vedevamo alla TV il disagio è stato altissimo….che fortuna!!!! Bene, pronti, via! Ci dirigiamo verso la “Puerta de Toledo” per iniziare un itinerario che avevo pianificato a casa a tavolino seguendo guide e forum su internet, il quale avrebbe dovuto ottimizzare la strada migliore per vedere tutto in maniera veloce; bhè, dico avrebbe perché la mia compagna, un po’ disobbediente, ha fatto una serie di deviazioni che ci hanno portato fuori percorso…..poco male, abbiamo camminato di più, ma alcune cose che le guide non ti dicono, e che sono invece caratteristiche (almeno per me…), ce le siamo ritrovate inconsapevolmente davanti. Ci siamo così diretti verso il “Palacio Real” passando nei pressi del “Ponte di Segovia”, attraversando il “Campo del Moro”; costeggiando la Cattedrale di “Nuestra Señora de la Almudena” ed ammirando i giardini che circondano la casa reale siamo entrati, dopo le foto di rito, nelle stanze del palazzo reale. Finita la visita siamo usciti e ci siamo ritrovati nella bella e caratteristica “Plaza de Oriente” con l’appetito che iniziava a farsi sentire, ma erano “solo” le 13.30 e, siccome avevamo letto che in Spagna si mangia abbastanza tardi, decidiamo di aspettare ancora un po’ e di dirigersi verso “Plaza Mayor”. Passiamo quindi prima nelle piazze “Plaza de la Villa” e “Plaza Isabel II”, poi percorrendo tutta Calle Mayor arriviamo nell’affollatissima “Plaza de la Puerta del Sol”, dove è possibile anche vedere il simbolo di Madrid raffigurato dalla statua “l’orso e il corbezzolo”. A quel punto i nostri stomaci hanno iniziato a lamentarsi e per la testa un solo pensiero:”””TAPAS””…ne avevamo tanto letto e sentito parlare che quasi non ci pareva vero fosse arrivato il momento di provarle!!! Ci sediamo su dei tavolini in un bar, anzi “Tapas Bar”, tra la piazza della Porta del Sol e Plaza Mayor, e ordiniamo una degustazione di tapas; io prendo anche una “caña” di Cruzcampo, la birra che va alla maggiore da quelle parti anche perché spagnola, tipo la nostra Moretti!!! Non ricordo il nome di quel posto ma non fu niente di eccezionale, in confronto ad altri posti che abbiamo poi trovato; ha soddisfatto comunque la nostra fame e ci ha consentito una necessaria pausa. Ben riposati e rifocillati abbiamo ripreso il nostro tour….Plaza Mayor: molto bella, piena di gente e, diversamente da quanto fatto vedere in un servizio di Striscia la Notizia, molto pulita e priva di bidoni intorno alla statua centrale di Filippo III. Solite foto e video di rito e via…..curioso e buffo era un tipo vestito da uomo ragno, con un vestito molto, ma molto, artigianale, che si aggirava per la piazza non facendo alcunché, sperando nelle offerte di qualcuno….un artista di strada con una corta carriera davanti, credo!! Siamo passati, sempre nel nostro zigzagare, nella “Plaza di Sant’Ana” e nella “Plaza di Santa Cruz”, percorrendo parte di Calle di Atocha, dove abbiamo deciso di prendere la Metro e dirigerci verso “Plaza de Espana”. Usciti dalla metropolitana ci si trova immediatamente nella Plaza de Espana dove notiamo un bella fontana su di un lato ed un monumento al centro, raffigurante Don Chisciotte e Sancho Panza, circondato da giardini ed alberi; decidiamo di levarci le scarpe e, imitando molti madrileni, stenderci un po’ all’ombra….Aprendo la guida per vedere quanto avevamo ancora da vedere, secondo i miei progetti, ci accorgiamo che ci resta solo il vicino “Templo de Debod”, tempio egizio portato a Madrid nel 1970, come regalo. La prima giornata di visita è finita, torniamo in albergo per una doccia, cambiarci e…tornare fuori a cena (ore 22.00 circa!!!); gironzolando nei pressi del quartiere Sol, avevamo notato un bel posticino dove andare a provare altre Tapas ed inoltre, sempre in quel quartiere, sembrava esserci una maggiore concentrazione di locali adatti anche per il dopo cena. Così era. Dopo aver mangiato, tapas per antipasto, io un boccadillo (panino) e la mia compagna una paella!! per secondo, abbiamo girato per le viuzze lì intorno piene di vita, suoni e luci, e ci siam ritrovati nuovamente in Plaza del Sol; lì vicino c’è la cioccolateria “San Gines”, secondo le guide forse la più vecchia, famosa per la cioccolata calda con i churros…..provati, ma a nostro gusto, niente di che!!!! 18/06/2010 MADRID Il secondo giorno a Madrid inizia alle 9.00 con una buona ed abbondante colazione alla pasticceria “La Mallorquina”, nei pressi di Puerta del Sol, anche questa notata il giorno prima girovagando qua e là; la colazione in Spagna è stata un po’ una tragedia in generale, infatti, a me piace molto il latte freddo con un goccio di caffè dentro, ed un buon cornetto o altro, ma comunque dolce,…..ebbene se fino quasi a Siviglia son riuscito a mangiare delle brioches buone e abbondanti, per il latte ho abbandonato l’idea subito ed ho sostituito con una spremuta di arance, perché l’unica cosa che riuscivano a darmi (l’ho chiesto in tutte le lingue!!!) era un bicchiere di latte bollente con una brodaglia scura simile al caffè!!!!! Riprendiamo la Metro e ci dirigiamo verso la stazione di Atocha, nota per i tragici eventi di terrorismo del 2004. La stazione è stata rifatta ed al suo interno c’è un bellissimo orto botanico con piante ad alto fusto e fontane con dentro tantissime tartarughe. Scendiamo con le scale mobili verso il primo piano della struttura e facciamo una passeggiata tra le piante e la gente che è lì solamente ad aspettare il treno o semplicemente a leggere un libro. Usciti dalla stazione, dato che siamo in zona musei, e che le temperature stanno giorno per giorno aumentando, pensiamo di fare visita prima ai due parchi verdi che ci sono in zona, tenendoci per il pomeriggio la visita al Museo del Prado ( lì c’è il climatizzatore!!!). Partendo, quindi, dalla stazione di Atocha, camminando lungo il Paseo del Prado sino alla “Plaza de Cánovas del Castillo”, dapprima visitiamo “Real Jardin Botanico” ed in seguito entriamo nel “Parque del Retiro”, quest’ultimo è veramente molto bello e grande e, penso, sia una fortuna per i madrileni avere un posto dove passare i pomeriggi o le intere giornate immersi in tanto verde, dove ognuno trova un proprio spazio per dedicarsi a ciò che desidera. Il parco è pieno anche di molte strutture e fontane caratteristiche; siamo andati alla ricerca, su indicazione di un amico, della statua di Lucifero, che pare sia l’unica rappresentazione del Diavolo in tutta la Spagna (ammetto la mia ignoranza e la prendo con beneficio di inventario!!) Usciti dal parco, ci siamo ritrovati in “Plaza de Cibeles” dalla quale abbiamo poi raggiunto la “Puerta de Alcalà”; la fame iniziava ad avere il sopravvento, soprattutto su di me (le donne non hanno mai fame??!!) e decidiamo di andare a mangiare in un posto di cui avevo letto qualcosa su un forum, sempre nel quartiere Sol: l’Alhambra Bar. Come al solito, decidiamo di andare lì a piedi e percorriamo la Gran Via sino a trovare delle indicazioni stradali per il Sol appunto; arrivati alla piazza, che ormai conosciamo come fosse quella di casa nostra, iniziamo a girare a spirale alla ricerca del Bar (non ricordavo il nome della via)…e fortunatamente quasi subito lo troviamo. Ordiniamo l’ennesimo giro di tapas e la solita Cruzcampo; le porzioni sono abbondanti e molto buone, il cameriere invece è un po’ rude, non parla inglese e nemmeno si sforza a spiegarsi troppo, ma siamo lì per mangiare e ormai qual cosina su cosa ordinare lo abbiamo imparato da soli. Finito il pasto, io sento una voglia irrefrenabile di caffè, ma dopo essere entrato in alcuni bar ed aver visto la “brodaglia” servita, me ne faccio una ragione e mi “accontento” di un gelato al caffè!! Il caldo pomeridiano inizia a sentirsi e, come programmato, decidiamo di andare a visitare il Museo del Prado; questa volta ci andiamo in Metropolitana e la fermata più vicina è la stazione di Atocha, dalla quale ripercorrendo il Paseo del Prado ti porta davanti all’ingresso; arrivati davanti alle casse, notiamo un cartello in cui c’era scritto che l’ingresso al museo dopo le 18.00 l’ingresso è gratuito e, visto che mancava poco meno di un’ora, decidiamo di dare un’altra occhiatina nei dintorni per vedere se c’è qualcosa di caratteristico…..per lo più abbiamo poi visto dei ragazzi che facevano delle acrobazie lì davanti. Alle 18.00 puntuali siamo entrati al museo del Prado, che abbiamo girato con molta attenzione ed alla ricerca della “maja desnuda” e della “maja vestida” ….bello, anche se di arte ne capiamo molto poco, ma bello. La giornata si è conclusa col solito rientro in albergo per rinfrescarci e la solita capatina al quartiere Sol, dove abbiamo mangiato alla “Cerveceria 100 montaditos”, una sorta di franchising alimentare (ne abbiamo ritrovati altri durante il nostro giro) in cui entri, prendi una lista dei 100 montaditos (piccole baguette ripiene), fai una croce su quello che vuoi (a fianco ci sono i prezzi che vanno da 1€ a 3€ circa), porti la lista alla cassa, paghi e aspetti che ti chiamano a ritirare quanto ordinato; c’era molta gente e tutto era veramente buono con una spesa molto contenuta. Solita passeggiata tra i vicoli e rientro in albergo in vista della partenza per una nuova tappa. 19/06/2010 MADRID – TOLEDO – CORDOVA – SIVIGLIA Dopo aver pagato l’albergo, fatto benzina alla moto e soprattutto caricato i bagagli (farlo così spesso potrebbe essere molto noioso per chi non è abituato ai viaggi itineranti in moto), partiamo alla volta di Toledo, che dista solo 88 km da Madrid e che raggiungiamo in una oretta scarsa. Parcheggiamo la moto in un parcheggio coperto al centro, dove io decido di levare la tuta e mettere una tenuta più consona alla passeggiata…..pantaloncini corti e t-shirt; chiudo la giacca ed i pantaloni in una rete metallica, ideata per contenere e proteggere dai furti gli zaini da montagna, da me riadattata a “guardaroba” da vincolare alla moto con un lucchetto. Iniziamo il nostro giro per Toledo da “Plaza de Zacodover” e ci abbandoniamo tra i caratteristici vicoli della città, protetti dal sole da lunghi tendoni appesi tra i tetti; Toledo è molto carina e, poichè avevamo preventivato una sosta nella sola mattinata, ci siamo limitati a girare ed a vedere in modo sommario ciò che poteva offrire. Prima di ripartire, dato che erano le 13, abbiamo deciso di andare a mangiare qualcosa al ristorante “La Abadia”, in Plaza San Nicolas, del quale ricordavo aver letto qualcosa da qualche parte; è stato difficile da trovare, ma ne è valsa la pena…. Ripartiamo quindi alla volta di Cordova, che ci aspetta a poco più di 300 km di distanza, e già da subito ho il terrore che saranno una noia mortale; la strada è dritta come un fuso, con dei saliscendi che mettono un sonno inimmaginabile. Decido di armeggiare un po’ col navigatore e vedere se riesco a trovare qualcosa di più interessante; “N420″, la salvezza….è la strada che porta verso Ciudad Real ed è decisamente più “movimentata”. Percorrendo questa strada, inoltre, notiamo tanti agglomerati di case che ricordano un po’ i vecchi film western, vediamo dei vecchi mulini a vento, e, passando sopra una collina, attraversiamo un verde e fresco bosco; ma, attenzione, non si vedono molti distributori in giro e per questo motivo ogni volta ne incontravo uno, facevo il pieno…non si sa mai!!! Arrivati a Cordova, ci dirigiamo verso l’unica tappa che avevamo programmato per questa città: “La Mezquita”. Parcheggiamo la moto lì nei pressi (la comodità delle due ruote sta anche nel potersi mettere quasi ovunque) e ci dirigiamo a vedere quella che le guide definiscono “..l’espressione unica dell’architettura islamica in occidente”; una volta entrati ne capiamo il perché, è semplicemente stupenda! Archiviata Cordova e la Mezquita, ripartiamo per Siviglia, che raggiungiamo in meno di un’ora….oramai dopo tanti chilometri ed ore in moto, farne solo 88km era come uscire per andare a prendere un caffè con gli amici la domenica….. A Siviglia soggiorniamo in un albergo in pieno centro, l”Hotel Sevilla, un posto poco appariscente ma molto confortevole; purtroppo sebbene il parcheggio sia nelle vicinanze, a causa di alcuni lavori, mi tocca fare un giro stranissimo per raggiungerlo, ma poi a piedi ci metto un paio di minuti a ritornare in camera. La camera non era molto spaziosa, ma si stava bene; appena arrivati non ho visto l’aria condizionata ed ho incominciato ad avere paura di passare una notte di fuoco, invece la sera si alzava una leggera brezzolina che mi ha fatto capire il perchè non fosse necessario il climatizzatore. Unico inconveniente, ma dovuto forse ad un errore della lavanderia, è stato che le lenzuola non ci sono parse pulite; avvisata la reception è stato fatto subito il cambio…e tutti e due i giorni che siamo stati lì sono state sempre cambiate. Dopo la doccia di rito siamo usciti per mangiare e sgranchirci le gambe; abbiamo cenato al ristorante “La Alicantina”….bhè che dire….fantastico!! Abbiamo mangiato delle Tapas buonissime e dobbiamo ringraziare il cameriere che, una volta capito che eravamo turisti, si è fatto in quattro per spiegarci il menù….. 20/06/2010 SIVIGLIA Ci alziamo abbastanza presto ed usciamo dalla camera in cerca di un bar per la colazione…e qui ha inizio la mia odissea….a Siviglia, ma nell’Andalusia in generale la colazione è SALATA; il che vuol dire che le persone si fanno delle fette di pane abbrustolito con sopra un litro d’olio e bevono un latte macchiato caldo per buttare giù il tutto. Sebbene con qualche difficoltà riesco a fare colazione, aspettando anche che la giornata diventi un po’ più soleggiata, per poter iniziare a fare un po’ di foto e video. Arriviamo davanti alla Cattedrale, imponente, ed alla adiacente Giralda, iniziando a studiare la cartina per pianificarne il percorso; intorno a noi ci sono molti calessi trainati da cavalli bellissimi, con un manto tirato talmente a lucido da sembrare finti, ma ahimè erano veri e il sudore che avvicinandosi poteva vedersi, lasciava immaginare a quali sofferenze siano costretti. Ci avviciniamo alla Real Alcazar e ci mettiamo in fila per entrare..ci si avvicina una ragazza e ci chiede se vogliamo una guida in italiano, ma cortesemente rifiutiamo, anche perchè a me non piace essere “costretto” in una visita guidata: voglio andare dove voglio e se il caso fermarmi o tirare dritto, ma non ho voglia di stare lì ad aspettare tutta la spiegazione di questo e di quello. Comunque, l’Alcazar è molto bella ed elegante, i suoi giardini reali sono colorati, pieni di fiori e di fontane….e il sole che inizia a fare capolino tra la foschia rende tutto davvero affascinante. Usciti, ci dirigiamo verso il Guadalquivir e, in seguito, dalla “Torre del Oro” costeggiando il fiume arriviamo alla “Plaza de Toros”, che non possiamo visitare in quanto nei giorni di corrida chiude prima e, in quel giorno, si teneva appunto la corrida…. Continuiamo , quindi, il nostro giro a piedi e raggiungiamo un po’ tutte le piazze ed i parchi di Siviglia: dalla “Plaza de America” adiacente la bel “Parque de Maria Luisa”, alla “Plaza San Francesco”, “Plaza El divino Salvador”, “Plaza Nueva”, “Plaza Jerez”, incontrando lungo il tragitto l’Hotel “Alfonso XII”, un edificio molto spettacolare, e la reale fabbrica di Tabacco, sino alla imponente e forse la più bella (almeno io me la aspettavo così) piazza della Spagna: “Plaza de Espana”. Qui, purtroppo, ci aspetta una grande delusione, infatti ci sono dei lavori di manutenzione e la piazza è mezza smantellata, quello che avrebbe dovuto essere un passaggio di acqua sotto alcuni ponti era stato adibito ad area di passaggio dei mezzi da lavoro…una delusione insomma…peccato. La giornata di visita era terminata, il caldo iniziava a farsi sentire nelle ore centrali della giornata, e i chilometri fatti a piedi iniziavano a far cedere le gambe…rientriamo in albergo per una doccia e un riposino veloce…e usciamo di nuovo. Andiamo a mangiare a “El Rinconcillo” nel quartiere Macarena, abbastanza vicino al nostro hotel; lì abbiamo mangiato un ottimo gazpacho denso (salmorejo), del buon baccalà e degli spinaci con ceci da leccarsi i baffi. Siamo poi andati in giro per il centro e, per nostra fortuna, abbiamo trovato in ogni piazza dei palchi con band locali che si esibivano dal vivo in occasione di un festival della musica; inoltre il periodo che va dal 20 giugno al 26/27 giugno, essendo a cavallo della Festa di San Juan, molto sentita in Spagna, un po’ dappertutto ci sono feste di ogni tipo…..ma la sensazione è che a Siviglia ci sia sempre e comunque una bella vita notturna. 21/06/2010 SIVIGLIA Seconda giornata a Siviglia, che inizia con una mattinata molto grigia: una foschia alta copre il sole e la temperatura è inferiore ai 20 gradi, ma fiduciosi ripartiamo alla volta della “Alameda de Hercules”, che si trova proprio dietro al nostro albergo. Da lì ci dirigiamo nuovamente verso il Guadalquivir, lo attraversiamo passando sul “Ponte de la Barqueta” e passiamo davanti alla “Isla Magica”, un parco giochi, che però è chiuso. Proseguendo lungo l’argine del fiume arriviamo al Monastero de Santa Maria de Las Cuevas, ove Cristoforo Colombo preparò il suo viaggio per l’America, ora diventato una fabbrica di ceramica. Torniamo verso il centro e il sole era riapparso a splendere e a riscaldare Siviglia, accompagnandoci nelle vie dello shopping: “Calle Sierpes” e “Calle Tetuan”. Le vie sono piene di gente e ci sono davvero molti negozi, soprattutto di scarpe, tanto che io decido di comprare un paio di infradito da usare la sera, perchè i piedi iniziavano ad essere stanchi di stare rinchiusi per tutte quelle ore!!! Fattasi ora di pranzo, andiamo a mangiare in un posto notato nel nostro vagare, ma anche segnalato nelle nostre guide: Amarillo Albero, un posto non tanto grande, ma molto carino, dove troviamo un simpaticissimo cameriere e delle ottime tapas, a prezzi abbordabilissimi. Qui siamo stati abbastanza, anche perchè, a conti fatti, avevamo già visto quasi tutto quello che ci eravamo prestabiliti di vedere…. Usciti dal ristorante, infatti siamo andati a vedere la “Casa de Pilatos”, con molta calma e tranquillità per tornare in albergo molto prima rispetto ad altre giornate; doccia e, stavolta, pisolino prima di uscire di nuovo per cena, sempre verso le 22.30 (orario standard di cena spagnolo) e bissare al “La Alicantina”. Quella sera la piazza antistante è piena di persone perchè c’era un partita del Mondiale e tutti i locali avevano dei maxischermi sui quali seguire gli incontri. 22/06/2010 SIVIGLIA – CADICE – TARIFA – GIBILTERRA – MARBELLA – MALAGA Giornata questa di spostamento e di visite “volanti” a varie cittadine della Spagna, che meriterebbero di essere viste meglio, almeno una giornata piena, ma che per i soliti motivi di autolimitazione vengono toccate velocemente; diciamo che comunque, facendo questo giro in moto, ci siamo comunque permessi di vedere alcune cose interessanti ed alcuni monumenti, arrivandoci davanti col mezzo, grazie anche ai punti di interesse precaricati sul mio navigatore che puntualmente ci hanno portato a destinazione. La distanza tra Siviglia e la nostra successiva meta era di 390 km circa, percorsi lungo la costa, che ci hanno visto attraversare Cadice, Tarifa, Gibilterra e Marbella, per arrivare intorno alle 18.00 a Malaga, ove abbiamo soggiornato all’Hotel Malaga Centro. Scaricata la moto, parcheggiata e fatta una doccia siamo subito usciti per vedere la città, approfittando della ancora abbondante luce del sole, in modo da avere la giornata successiva libera per un po’ di mare!! Abbiamo girottato per le vie del centro senza un preciso itinerario, per finire in tarda serata a mangiare e fare rientro in albergo. 23/06/2010 MALAGA Giornata interamente dedicata al mare ed al relax. Siamo andati in una spiaggia un po’ fuori dal centro, al Ristorante Bagno Mirabella, dove siamo stati molto ben: bel mare pulito e buona sistemazione con un ombrellone e due amache (8€ totali!!!). La sera, dato che era il mio compleanno, abbiamo deciso di andare a mangiare bene e non le solite tapas; guida alla mano iniziamo a leggere un po’ di nomi, poi con l’ausilio di internet e di qualche commento lasciato sul web decidiamo di andare al ristorante “Clandestino”. Ebbene mai scelta fu più azzeccata: abbiamo mangiato benissimo e speso il giusto, il personale molto informale, ma educatissimo e disponibilissimo…ci sono stati portati dei piatti enormi di pietanze cucinate in modo egregio. La cameriera che ci ha servito, dopo aver saputo che era il mio compleanno ha anche, di sua iniziativa, messo una candelina sul dolce!! Siamo tornati anche la sera dopo e, la mia compagna voleva tornarci anche quando eravamo andati ad Almeria. 24/06/2010 MALAGA – GRANADA – MALAGA Siamo partiti abbastanza presto perchè la nostra meta odierna era Granada, più precisamente l’“Alhambra”, e perchè il biglietto comprato da casa via internet ci imponeva degli orari per l’accesso al palazzo reale situato all’interno. Nel percorso di avvicinamento alla città notiamo la “Sierra Nevada” e riusciamo a vedere che sopra le cime c’è ancora della neve. Dell’ Alhambra e del Generalife non credo ci sia molto da dire e commentare: uno spettacolo da vedere e basta. Dopo quasi 5 ore di visita, usciamo e andiamo in centro a Granada. La temperatura inizia a farsi sentire, siamo intorno ai 38/39 gradi; nel tragitto dall’Alhambra al centro di Granada e, soprattutto, nella ricerca di un posto in cui parcheggiare la moto, credo di aver sudato 10 litri di liquidi. Parcheggiata la moto in un parcheggio sotterraneo, ci rechiamo subito in un bar dove prendiamo una ottima granita: fatta però con la frutta vera dentro, non con gli sciroppi…buona!!! Giriamo quindi per le vie di Granada senza un percorso ben preciso, passando in mezzo a piccole vie piene di che vendevano oggetti artigianali, guardando e fotografando i vari edifici e monumenti che incontravamo, dei quali leggevamo spiegazioni sulla guida. Rientriamo in tarda serata a Malaga, anche per evitare il bollore della strada, contenti della giornata trascorsa e pronti a rifare le valige…. 25/06/2010 MALAGA – ALMERIA Tappa di spostamento da Malaga ad Almeria di 200 km; avevo previsto questa tappa intermedia prima di Alicante per poterci permettere anche un po’ di mare, dedicando la mattinata al viaggio ed il resto della giornata alla spiaggia. E così è stato. Avevo deciso di percorrere la costa, ma la strada passava in mezzo a tutti i centri abitati, costringendomi a code molto lunghe; ho deciso quindi di buttarmi sulla strada a scorrimento veloce, ma, a Motril, finisce…..nel vero senso della parola!!! La strada infatti è in costruzione e ad un certo punto l’asfalto diventa strada bianca e dei cartelli ti invitano ad uscire. Ritorniamo sulla costa e, fortunatamente, il traffico è leggermente più scorrevole; anche il panorama non è niente male. Arrivati in albergo ad Almeria, il Torreluz III, scarichiamo velocemente la moto e subito in spiaggia fino a sera: a cena siamo andati al Ristorante “La Encina”….cucina buona e posto carino. 26-27-28/06/2010 ALMERIA – ALICANTE Partenza alla volta di Alicante, che raggiungiamo poco prima delle 13.00; sistemazione in camera nell’Hotel Maya e subito diretti alla spiaggia di San Juan, poco distante da lì. Come detto, questa parte del viaggio sarebbe stata la meno culturale e più rilassante, anche perché al rientro in Italia si tornava al lavoro. La spiaggia era molto bella, pulita e il mare, anche se un po’ mosso, pulito. La città di Alicante è, nonostante le nostre previsioni di solita meta prettamente turistica, molto bella e, fortunatamente per noi, nei giorni in cui siamo lì è in corso una festa tipo “medievale”, con banchetti di vario tipo, spettacoli e quant’altro. Nei giorni di permanenza abbiamo quindi alternato mare a festa medievale, mangiano pietanze particolari, ma molto buone, e girando per il mercatino. Inoltre, data anche la presenza di molte etnie, molto divertente è stato assistere alle partite dei mondiali di calcio, vedendo le tifoserie delle varie nazionali sedute in “branchi” davanti ai bar ed ad ogni altro luogo che avesse avuto una televisione. Altra cosa molto spettacolare è stato lo spettacolo coi cavalli; una compagnia teatrale ha infatti messo in scena i tipici giochi medievali con tanto di duelli con spade, e con le lance sui cavalli!!! 29/06/2010 ALICANTE – VALENCIA Lasciamo con molta tristezza Alicante, per via della bella camera d’albergo, del mare e delle belle serate, e ci avviamo di buona mattina verso Valencia. Avevamo deciso di provare a ripercorrere la costa per arrivarci, anche perchè la distanza non era molta e perchè volevamo passare vicino Cabo de Gata, ma anche in questa occasione il traffico intenso, il caldo e qualche “fuerbetto” automobilista invidioso di stare in fila, ci hanno fatto cambiare idea e all’al’altezza di Xabia ci siamo buttati sull’autostrada. Siamo arrivati molto facilmente all’hotel “NH Ciudad de Velencia”, del quale nulla da dire: classico in stile catena NH. Dopo esserci cambiati, abbiamo deciso di andare subito un po’ a zonzo per la città, quindi, cartina alla mano e guida sotto il braccio ci siamo….Prima tappa “Plaza del Ayuntamiento”, poi giù verso la “Estacion del Norte” e l’adiacente “Plaza de Toros” e, proseguendo Calle de Colon fino alla Puerta del Mar, passando dal “Mercado de Colon”. Breve sosta nel “Jardin de la glorieta” per poi ripartire verso Plaza Santa Catalina, dove ci siamo meritati una buonissima horchata all’horchateria Santa Catalina, una delle più antiche di Valencia: l’horchata è una bevanda molto buona e dissetante che ci aveva incuriosito sin da Siviglia, dove per la prima volta ne avevamo visto la presenza in alcuni menu di bar, ma abbiamo aspettato perché sulla guida era espressamente detto che la migliore è qui. Dopo la pausa siamo andati nella piccolissima “Plaza redonda” e nella “Plaza della Reina”, dove abbiamo visitato la cattedrale di Valencia; qui dentro è custodito quelli che molti ritengono sia il sacro Graal. La giornata ancora una volta ci aveva sfinito le gambe, ma abbiamo deciso di rientrare comunque a piedi all’albergo e quindi raggiunte le “Torres de Serranos”, abbiamo percorso il Jardin de Turia, ossia il letto prosciugato del vecchio corso del fiume Turia, trasformato in un giardino con campi, piste ciclabili, percorsi pedonali, ecc e che attraversa tutta la città. Per la serata ci siamo concessi una cena in riva al mare al ristorante “La Pepica” dove abbiamo mangiato una buonissima Paella alla valenciana e bevuto una buona sangria. 30/06/2010 VALENCIA Ci siamo svegliati di buon’ora per andare a visitare la “Ciudad de Las Artes y las Ciencias”, con l’intento di entrare subito ed evitare magari la ressa di scolaresche o gruppi; la nostra celerità è stata troppa, infatti siamo arrivati quasi mezz’ora prima l’apertura e abbiamo approfittato per fare qualche foto…. La Città dell’Arte e della Scienza è un complesso molto grande e dentro si torna ad essere un po’ bambini; tutte le scoperte scientifiche e tutte le cose che accadono in natura sono spiegate in modo semplice ed accompagnate con esempi pratici elementari. Abbiamo fatto il biglietto per tutte le attrattive, compresi il film in 3d e….l’Oceanografico. Quest’ultima struttura è meravigliosa, è uno degli acquari più grandi esistenti e vi sono tutte le specie marine presenti nell’emisfero. Siamo passati dai pesci dei mari tropicali a quelli del mediterraneo, dai pinguini alle foche; siamo passati in tunnel subacquei circondati da pesci di ogni tipo e dimensione. Ma il top delle attrattive è stato lo spettacolo dei delfini: indescrivibile. La giornata è stata trascorsa quasi interamente lì; infatti una volta usciti abbiamo girato nelle vie adiacenti l’hotel, abbiamo visto qualche negozio e siamo rientrati per la doccia. La cena è stata indirizzata al ristorante “Casa Roberto”, indirizzo trovato sulla guida turistica, un po’ fuori dal centro, ma dove abbiamo mangiato la migliore paella in Spagna…e bevuto anche una ottima sangria; consiglio questo posto soprattutto perché ci ha “insegnato” che la paella si mangia direttamente nella padella ognuno con la propria forchetta. Dopo cena ci siamo diretti verso il centro per vedere com’è la “movida” valenciana, ma siamo rimasti abbastanza delusi…. 01/07/2010 VALENCIA Giornata interamente dedicata alla spiaggia; siamo andati a quella di “El Saler”, un’oasi incontaminata a pochi chilometri da Valencia, dove siamo stai molto bene; molto suggestivi gli uccelli che si buttavano a picco nel mare per prendere i pesci…. La sera solita cena in riva al mare al ristorante “La Marcellina”, adiacente a “La Pepica”, due passi sul lungomare della Malva Rosa, dove c’era anche una specie di fiera con banchetti e artisti di strada, e poi a letto, pronti a per andare in una nuova città. 02/07/2010 VALENCIA – BARCELLONA Partenza per l’ultima meta della nostra vacanza: Barcellona. I 350 chilometri di strada che ci separano decidiamo di farli in Autopista 70, per non incappare in improvvisi incolonnamenti sulle strade costiere, anche perché le giornate iniziano ad essere già molto calde e stare fermi in moto sotto il sole non è per niente piacevole. Arrivati a Barcellona, troviamo molto facilmente l’albergo “Aparthotel Atenea Calabria”, una sorta di mini residence, con appartamenti dotati di bagno, cucina e sala da pranzo….non il massimo dell’eleganza, ma comunque pulito e utile nel caso ci si voglia preparare qualcosa da mangiare (ho riniziato a fare delle colazioni soddisfacenti!!). Appena arrivati,abbiamo trovato alla reception un ragazzo italiano che ci ha subito dato qualche utile indicazione, tra cui dove andare a mangiare, e ci ha spiegato come muoversi al meglio in città. Dopo esserci sistemati e rinfrescati, siamo usciti e ci siamo diretti verso il centro; siamo arrivati fino alla “Plaza de Catalunya” percorrendo la “Gran Via de les Corts Catalanes”, per poi arrivare fino al “Passeig de Colom” attravero le “Ramblas”. Una sosta all’interno del “Parc de la Ciutadella” per riposare le gambe e rientro in camera. Per la serata, il portiere italiano ci ha consigliato un posto vicino a “Plaza de Espana”, il ristorante “L’Amfora”, dove abbiamo mangiato bene e bevuto una buona (e costosa) sangria; dopo volevamo vedere la famosa “Fontana Magica”, ma si era fatto troppo tardi e lo spettacolo era già finito. 03/07/2010 BARCELLONA Giornata questa molto impegnativa. Siamo andati al “Parc de Montjuic” e lo abbiamo girato tutto “a piedi”, entrando al “Poble Espanyol”, dove sono riprodotti i più caratteristici edifici medievali e rinascimentali delle città più importanti della Spagna, visitando l’anello olimpico, affacciandoci dal “Mirador” sulla città vista dall’alto, e poi su fino al castello. La “passeggiata” è durata fino le 3 del pomeriggio, dopo di che, siamo ritornati verso il centro della città (con la Metro) e siamo andati al “Mercat de la Boqueria”, nei pressi della “Rambla di San Josep” dove, anche il giorno prima avevamo visto, e consumato, dei buonissimi centrifugati di frutta: nel mercato c’è un po’ di tutto per poter mangiare, dal salato al dolce, al banco o da portare via…..bello. Dopo aver ricaricato le “batterie” siamo andati a visitare il “Barrio Gotico” e la “Ciutat Vella”, dove abbiamo ritrovato un po’ delle nostre antiche origini nelle rovine romane; certo che venire in Spagna a vedere le rovine romane….. Abbiamo visto , tra l’altro, la Cattedrale, “Plaza Nova”, il “Palau Real Major” e la “Plaza Sant Jaune”. Siamo quindi rientrati abbastanza presto in camera per poter vedere i giochi d’acqua della “Font Magica”; e, infatti, dopo una doccia ed aver mangiato qualcosa velocemente, ci siamo spostati alla porte del Montjuic a vedere lo spettacolo di acqua e luci (purtroppo non c’era, come ci hanno detto, anche la musica, in quanto in tutto il parco c’erano dei concerti musicali che avrebbero “coperto” il suono della fontana), ….molto bello. 04/07/2010 BERCELLONA Ultima giornata in Spagna, ultimo giorno di vacanza vera e propria….Lasciando da parte questi pensieri, siamo subito andati a vedere la “Sagrada Familia”, opera incompiuta che non si può non vedere quando si va a Barcellona. Abbiamo poi fatto rotta verso il “Parc Guell” passando davanti all’”Hospital de Santa Creu i de Sant Pau”, che non abbiamo visitato internamente in quanto le visite, solo guidate, erano ogni 30 minuti e metà della struttura era in ristrutturazione, quindi non visitabile. Abbiamo invece girato tutto il Parc Guell, dove abbiamo conosciuto anche un tipo simpatico, di una certa età, che fuori dal parco lucidava la sua bianchissima e lucidissima 500….era stato in Italia a lavorare alla Fiat per molti anni e si è portato a casa la macchina, “che per anni ho montato” ha detto. Avvicinandosi ora di pranzo (ora spagnola di pranzo: 14.00/15.00) ci siamo ridiretti verso il centro: siamo passati per il “Passeig de Gracia”, dove abbiamo visto le “case” tipiche del modernismo, di cui uno dei più rinomati architetti è Gaudì. A questo punto, pensando di aver visto tutto il possibile anche di Barcellona, ed essendo l’ultimo giorno di vacanza, ci siamo lasciati trasportare da un po’ di shopping. La sera, dopo la solita doccia, abbiamo mangiato un Kebab in zona universitaria e abbiamo fatto un po’ di “struscio” sulle Ramblas, aspettando che arrivasse il sonno. La mattina dopo ci saremmo dovuti alzare, fare le valige ed imbarcare per Genova, ma avevamo tempo fino alle 13….quindi ce la siamo goduta fino in fondo. Considerazioni finali Il viaggio è durato 22 giorni, i chilometri fatti in moto sono stati poco più di 3600, anche se in media, considerando i giorni di sosta, ogni volta che abbiamo appoggiato il di dietro sulla sella abbiamo fatto una media di 450km, i chilometri fatti a piedi sono stati tanti lo stesso…una vacanza non proprio riposante fisicamente, ma che ci ha lasciato bei ricordi. Le cose che mi sento di consigliare se andate in moto soprattutto, sono, se possibile: 1) andare in un periodo non troppo caldo – e quindi giugno, al max l’inizio di luglio, sono buoni anche per la durata delle giornate (alle 22.00) si vedeva ancora abbastanza bene; 2) gli alberghi li potete tranquillamente trovare quando siete lì, ma da quello che ho visto e sentito, qualcuno ha trovato posti poco puliti per la fretta di sistemarsi appena arrivato, per poi scoprire che poco vicino aveva un posto migliore a prezzo migliore; io ho prenotato tutto su interne da casa, trovando buoni prezzi, commenti lasciati da precedenti clienti e comunque con formule che non prevedevano penali sino le 24 ore antecedenti….i posti sono stati sempre puliti, rispecchiavano i commenti letti, e, comunque, quando arrivavo dopo 400 km di strada sapevo già che c’era una doccia che aspettava. 3) per chi ha la moto, soprattutto a Siviglia, cercate sempre hotel con parcheggio per la notte; costano un po’ ma è la cosa migliore. 4) se prendete l’autostrada, il pagamento fatelo alla cassa con operatore e non con bancomat; le moto pagano metà pedaggio!!! 5) io ho usato la guida Lonely Planet per la Spagna centrale e meridionale, con l’aggiunta di specifiche guide della Giunti editore (con utile mappa a soffietto) per le città importanti; oltre cosa vedere ci sono stati altri consigli molto preziosi. 6) come detto, non imbarcate a Genova se potete con GNV….meglio Grimaldi a Livorno per chi è del Nord Italia. La GNV in quel periodo è un “autobus” dei marocchini che vanno a fare le ferie a casa e si portano ogni cosa!!! 7) se preventivate di andare a Gibilterra, recatevi lì la mattina presto per evitare un lunga fila; 8) quando vi trovate su lunghe percorrenze, se avete il serbatoio a metà, appena vedete un distributore fate benzina…


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