Sorprendente Transilvania

Affascinante e misteriosa Transilvania. Tutto il meglio di questa parte della Romania, apprezzando ogni angolo e cultura
Scritto da: FrNi
sorprendente transilvania
Partenza il: 01/04/2018
Ritorno il: 05/04/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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La vita è una sola, chi viaggia vive due volte… Con questa frase come pensiero fisso ecco l’idea di cercare un volo con destinazione. Ovunque, basta partire. Le mie ricerche si intensificano sull’est Europa, vista la possibilità di una spesa contenuta e le buone recensioni lette sul web. Tra le varie destinazioni, scelgo di esaudire un piccolo sogno che avevo da bambino, visitando la Transilvania.

Il nome Transilvania evoca montagne, castelli, chiese fortificate ed antiche superstizioni come quella di Dracula. La figura di questo famoso personaggio fantastico ha inizio da un uomo reale che storicamente ricoprì un importante ruolo nel XV secolo in questa parte di mondo. La vera storia ci racconta che Vlad Tepes, figlio di Vlad Dracul (che significa diavolo), era un sanguinario sovrano della Valacchia, il quale usava impalare i suoi nemici in un clima di perenne terrore facendosi rispettare e diventando così un’icona per gli abitanti di oggi della Transilvania. L’alone di mistero è dovuto, invece, allo scrittore Bran Stoker, il quale sfruttò proprio Vlad Tepes, l’impalatore, come ispirazione per il suo romanzo del 1897, Dracula. La leggenda del Vampiro, profondamente radicato in Transilvania soprattutto in quel periodo, ha creato una perfetta associazione con quel personaggio assetato di sangue.

Dopo un po’ di storia e racconti passiamo al serio programma da seguire.

Dopo la partenza da Bologna per Bucarest con Ryanair avremo quattro giorni a disposizione per la visita a cittadelle medioevali affascinanti come Sighisoara, Rasnov e Brasov oltre a chiese fortificate di paesini sassoni come Biertan e Viscri ed agli splendidi e suggestivi castelli di Bran e Peles, tutto mediante auto noleggiata presso l’aeroporto di Otopeni (BUC).

Ma andiamo per ordine non prima di alcune premesse.

Il cambio Euro/Lei è favorevole ed il tenore di vita non è alto, per questo la scelta di mangiare sempre in ristoranti spendendo, appunto, poco. Le attrazioni sono tutte a pagamento, esiste perfino una tassa per poter fotografare, ma di poca entità. Le strade non sono messe benissimo anche se a volte a doppia corsia, c’è sempre bisogno di un’attenzione particolare per gli incroci pericolosi, le decine di carcasse di animale lasciate su carreggiata e le molte buche. A posteriori, però, vi dico che mi sarei aspettato delle peggiori condizioni dopo aver letto tutti i vari commenti sull’argomento.

Da Otopeni a Sighisoara ci vogliono circa quattro ore di viaggio. Arrivati dopo le 20, causa ritardo del nostro volo ed una breve sosta per il pranzo. Parcheggiamo l’auto adiacente la pensione Citadela su di una stradina acciottolata, stretta e al buio. L’aria di mistero si respira già dall’entrata nella struttura: luce soffusa, vecchio pianoforte, sedute di altri tempi, scale che scricchiolano, nessun altro ospite. La pensione non era il massimo per pulizia e comodità dei letti, ma aveva comunque un ottimo prezzo ed era praticamente sotto la torre dell’orologio.

La mattina seguente, dopo la buona colazione in hotel, dedichiamo qualche ora alla visita della cittadella, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Piccolo e romantico borgo medioevale ha come simbolo la Torre dell’orologio su cui siamo saliti. Altre visite da effettuare sono la chiesa sulla collina, la casa natale di Vlad Tepes ed una sosta al cafè International, pasticceria artigianale niente male.

Per pranzo siamo già a Biertan, all’Unglerus Medioeval Restuarant, credo unico ma consigliato ristorante nelle vicinanze. Il complesso architettonico di Biertan è tra i siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, conta tre livelli concentrici di mura difensive alte 35 metri e collegate da torri e porte, che rendono la chiesa al suo interno una vera roccaforte.

Dopo è la volta di Viscri. L’avvicinamento alla chiesa fortificata vi farà passare davanti al villaggio dove si avverte un’atmosfera di un luogo in cui il tempo scorre piano, di un luogo che vive in una dimensione a parte. Oche, galline e tacchini liberi per strada, bambini che si avvicinano curiosi alla nostra auto. La visita è breve ma sarà comunque un’esperienza che ci porteremo dentro.

Per la notte del secondo giorno abbiamo prenotato una suite con vista castello nel paese di Bran. Si, proprio lui, il Conte Dracula.

Il realtà, qua il Conte… ops… il principe stette solo pochi giorni, visto l’assedio dei Turchi ma ciò non diminuisce il fascino che il castello di Bran esercita sui suoi visitatori, grazie anche al suo aspetto.

Dormiamo alla Casa Din Bran, buon rapporto qualità prezzo, ma soprattutto a circa 100 metri dalla stradina che porta al castello piena di bancarelle con souvenir che evocano il profilo di Vlad Tepes che siano di metallo, legno o ceramica non fa differenza. In questo castello visse, a differenza di quel che si possa pensare, la regina Maria di Sassonia, colei che dispose un importante restauro dell’edificio ed una ridisposizione dei locali interni per tramutarne la funzionalità da militare a familiare.

Si è fatta l’ora di pranzo e ci spostiamo nella vicina Rasnov, famosa per la sua cittadella medioevale costruita da cavalieri teutonici e praticamente inespugnabile nonostante i molti assedi subiti nella storia della città. Mangiamo al Radsor, assolutamente consigliato, complesso che si divide tra hotel di lusso, buona pasticceria e ristorante. Poi è la volta della cittadella fortificata che vediamo su in alto dal posto in cui abbiamo pranzato ma niente paura, c’è la possibilità di andarci in funicolare, come abbiamo fatto noi, oppure con un trenino che parte dal parcheggio auto.

Dopo la visita è la volta di far ancora più felice il piccolo omino di casa, Lorenzo di 9 anni, con l’esperienza del Dino Park, poco più sotto della fortezza.

Pienamente soddisfatti, ceniamo al ristorante del nostro hotel ed andiamo a riposare, avremo a disposizione un’ultima giornata piena per completare il nostro programma.

Iniziamo, dopo il check out in hotel, con la città di Brasov, affascinante e un po’ bohemien, principale centro abitato della Transilvania. Circondata da mura alte 12 metri, lunghe altrettanti Km e con 7 bastioni (da visitare la torre bianca e la torre nera per il bel panorama), qua si trova la chiesa Nera, la più grande chiesa gotica tra Vienna e Istanbul, la strada Sforii, una tra le vie più strette d’Europa e la bellissima Piata Sfatului, circondata da strutture barocche e case mercantili, con al centro il vecchio cuore amministrativo della città oggi museo di storia.

Brasov meriterebbe sicuramente più attenzione da parte nostra, soprattutto alla sera, ma non abbiamo più tempo e per questo ci spostiamo a Sinaia, sulla strada che poi porterà all’aeroporto, per la visita del Monastero e del castello di Peles. Il luogo più interessante è sicuramente quest’ultimo, costruito nella seconda metà del XIX secolo imitando lo stile dei castelli bavaresi e riccamente decorato sia all’esterno che all’interno. Già quando si cammina per l’arrivo all’entrata, appare questa bellissima struttura, circondata da verdi prati ed una vegetazione rigogliosa. Il tour completo ci prende poco più di un ora e ne vale assolutamente la pena. Peccato che non ci fosse, come a Bran, un audioguida in italiano visto soprattutto che l’interno è dotato di parecchie materie prime del nostro paese. Non lontano dal castello si trova anche il palazzo Pelisor, edificio sempre in stile medioevale tedesco e con interni art nouveau che purtroppo non riusciamo a vedere.

Merita decisamente una visita anche il Monastero di Sinaia, tuttora abitato da una ventina di monaci, con la sua grande chiesa ortodossa che detiene due icone donate dallo zar di Russia Nicola II. Il biglietto d’ingresso da diritto anche all’entrata del piccolo museo di storia, all’edificio dove si trova la tomba di Ionescu ( capo del governo tra il 1921 e il 1922 ) e la piccola chiesa.

Il nostro tempo è proprio finito e sull’aereo del ritorno le visioni della nostra breve gita in Romania si susseguono una dietro l’altra lasciando una bella sensazione. E mi raccomando, non dimenticate aglio, un paletto di frassino e pallottole d’argento!

Guarda la gallery
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La torre dell'orologio a Sighisoara

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Il villaggio di Viscri

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La casa di Vlad Tepes a Sighisoara

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La chiesa Nera di Brasov

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Il castello di Peles

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Il castello di Bran

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La cittadella di Rasnov



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