Sole, luce, calore, chitarra, flamenco… Siviglia

La città è un labitinto di viuzze in cui perdersi. Tanto vale mettere la mappa in tasca e scoprire da sé i suoi scorci più belli
Scritto da: rubic
sole, luce, calore, chitarra, flamenco... siviglia
Partenza il: 04/11/2011
Ritorno il: 07/11/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Primero dìa

Il 4 novembre alle ore 13.00 dopo 3 ore di volo, mio marito ed io atterriamo all’aeroporto di Siviglia. Abbiamo preso un volo diretto da Venezia con Ryanair pagato 70 euro a testa.

L’aeroporto dista circa 10 km dal centro città dove abbiamo prenotato l’hotel.

Seguiamo le indicazioni per la fermata del bus che si trova appena fuori dall’aeroporto ed è ben segnalata. Con 2,60 euro ciascuno, in 20 minuti il bus (non potete sbagliare, c’è solo quello) ci porta al capolinea “Prado de San Sebastian”. Seguendo le indicazioni per il Barrio Santa Cruz arriviamo, sbucando tra strette viuzze davanti all’Hotel Murillo, che consigliamo sia per la posizione (nel cuore del Barrio Santa Cruz) che per la pulizia (offerta 44 euro per doppia in b&b).

Andiamo subito a mangiare qualche tapas e poi via ad esplorare la città. Deve esserci stato un forte acquazzone prima del nostro arrivo, ma il tempo inizia a migliorare e per 3 giorni ci accompagnerà il sole e una gradevole temperatura.

La nostra prima tappa è Plaza de Espana che è un po’ decentrata rispetto alle altre cose da vedere ma si raggiunge con una passeggiata di 15 minuti dal nostro hotel.

Arriviamo in una favola. Il sole illumina questa splendida piazza e i colori che si riflettono sulle sue architetture in mattoncini arricchiti dalle ceramiche la fa sembrare d’oro. Bella da togliere il fiato.

Decidiamo poi di andare a vedere dove si trova l’Aire de Sevilla che ospita l’hammam (barrio Santa Cruz). Ci vuole proprio un po’ di relax ma è tutto pieno e allora prenotiamo l’ingresso base (26 euro) per l’indomani ore 14.00.

Finiamo la serata passeggiando per il centro, senza poter mai poter smettere di ammirare la Giralda che sbuca ogni volta che ci giriamo, ma la visita la rinviamo a domani!

Segundo dìa

Dopo una bella colazione in hotel, alle 9 usciamo. In strada c’è ancora poca gente. Visitiamo il palazzo Reale ossia “Los Reales Alcazares”. L’ingresso costa 8 euro e si trova accanto alla Catedral da Plaza del Triunfo. Bello e in particolare ci piace il Patio de las Doncellas per la sua architettura dal forte richiamo moresco che ci lascia letteralmente a bocca aperta. All’uscita sbuchiamo nel Patio de los Narajas che naturalmente pullala di alberi d’arancia.

Prossima metà, il quartiere della Macarena. Ci arriviamo in circa 30 minuti a piedi, ma ci fermiamo per una sosta attirati dal cartello esposto fuori da un locale che propone “churro e cioccolata calda”. Non possiamo non entrare e fare colazione come dei veri sivigliani. Devo dire che sono buonissimi!!!

Continuiamo fino alla Macarena perdendoci in queste vie così affascinanti e caratteristiche e arriviamo all’Arco della Macarena e alla sua Basilica barocca.

Torniamo indietro di corsa, sono quasi le 14.00 e noi abbiamo prenotato la nostra ora e mezza (tanto dura il percorso nell’hammam) di relax.

Basta portarsi il costume, per il resto, asciugamani, phon, ciabattine, ci pensano loro. Iniziamo con un bagno turco e via nella vasca idromassaggio. Ci immergiamo nella vasca tiepida e proviamo l’ebbrezza del passaggio dalla vasca di acqua gelida a quella bollente. L’atmosfera è piacevolissima, luci basse, candele e musica araba di sottofondo.

Sono le 15.30 e iniziamo ad avere fame.

Scendiamo nella vicina Calle Matteos Gago (anche questa a 3 minuti dall’hotel e accanto alla Catedral) che ci piace tanto perché piena di ristorantini con i tavoli all’aperto e tanta gente che beve e mangia rilassata.

Noi andiamo al ristorante Casa Tomate e per circa 20 euro prendiamo 2 bicchieri di una mezza raciòn di paella e un piatto di patate con il leggendario jamon!

Alle 21 decidiamo di vedere uno spettacolo di flamenco. Eravamo partiti con l’idea di visitare un locale poco turistico e molto “alma sivigliana”, ma la pigrizia ci ha fatto entrare nel primo posto trovato. Un locale con ristorante di fronte all’università. Non c’è proprio l’atmosfera che cercavamo, anzi è abbastanza turistico, ma c’è allegria e divertimento. Ci beviamo una sangria, mangiamo tipico e ci divertiamo con uno spettacolo piuttosto giocoso!

Tercero dìa

Visita alla Catedral, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, sorge nel posto in cui prima si trovava la Moschea Mayor. Magnifica e grande!

Poi via verso il quartiere di Triana, che raggiungiamo a piedi passeggiando lungo il fiume Gualdaquivir. Giroliamo un po’ e tornando indietro fermandoci a vedere Placa del Toro.

A pranzo torniamo in Calle Matteos Gago e questa volta, quasi per caso, ci fermiamo al ristorante La Sacristia, scelta azzeccatissima! 20 euro per due calici di ottima sangria e una tapas variada, cioè 6 tapas di ottima qualità (paella di mare, coda di toro, tortilla di patate con salsa ai peperoni, gamberetti con jamon e funghi, cervo, e un’altra… che non ricordo!) il tutto rigorosamente sui tavolini all’aperto!

Passeggiamo e arriviamo a Placa Nueva che ospita alcuni importanti edifici tra cui un bellissimo Municipio. Da lì imbocchiamo Calle Sierpes, la via dello shoppjng e l’altrettanto viva Calle Tetuàn, sempre piene di gente, bar, ristoranti e negozietti vari.

Torniamo in hotel per rilassarci e scoprire che la sua terrazza panoramica ci regala un altro scorcio sulla Giralda che si trova letteralmente davanti ai nostri occhi. Le temperature anche se è novembre sono gradevolissime. Stiamo un po’ lì e ammiriamo la città.

La sera ceniamo con qualche montaditos da 1 euro l’uno al locale 100 Montaditos. Passeggiata in centro e a letto, domani mattina presto abbiamo l’aereo che ci riporta a casa.

Siviglia ci è piaciuta tanto sia per la bellezza delle sue architetture in cui si respira forte l’impronta moresca ma anche per l’atmosfera che accoglie e avvolge per chi la visita. Il calore delle temperature, il sole, la sua luce, la gente seduta ai tavolini dei bar all’aperto. Siamo stati bene a Siviglia e ogni suo angolo ci ha regalato una nuovo quadro in cui la protagonista è stata sempre lei, Siviglia e la sua Catedral, Siviglia e la Giralda, Siviglia e il suo labirinto di viuzze strette…

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Reales Alcazares

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panchine con le capitali in placa de espana

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Placa de Espana

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patio de las doncellas



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