Sogno a Punta Cana

Resort: Gran Bahia Principe Bavaro*****. Nostra valutazione: eccezionale Siamo tornati da Punta Cana con un po’ di tristezza. Ci è piaciuto tutto della vacanza appena trascorsa. Siamo partiti con Eurofly, il tour operator è i grandi viaggi. Al nostro arrivo, dopo 12 ore di volo causa scalo a Roma ,siamo atterrati a Punta Cana, Santo Domingo....
Scritto da: MERIMERI
sogno a punta cana
Partenza il: 22/01/2007
Ritorno il: 30/01/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Resort: Gran Bahia Principe Bavaro*****. Nostra valutazione: eccezionale Siamo tornati da Punta Cana con un po’ di tristezza. Ci è piaciuto tutto della vacanza appena trascorsa. Siamo partiti con Eurofly, il tour operator è i grandi viaggi. Al nostro arrivo, dopo 12 ore di volo causa scalo a Roma ,siamo atterrati a Punta Cana, Santo Domingo. L’aeroporto con il tetto di paglia mi ha fatto subito sorridere. Abbiamo trovato ad attenderci Bartolo, ragazzo squisito e simpatico che durante il tragitto circa mezz’ora ci ha consegnato i braccialetti e le chiavi della stanza e date le istruzioni necessarie. Arrivati al resort, scelto grazie ai commenti letti in questo sito,l a meraviglia per il posto, il sorriso di dipendenti, la loro disponibilità è stata per noi molto piacevole. Siamo atterrati alle 22.30 e alle 24 eravamo gia in stanza. La stanza è bella grande e spaziosa, come pure il bagno, le lenzuola ci venivano cambiate quasi ogni giorno.

Tutto il villaggio è tenuto molto bene,è grandissimo: lo si può girare comodamente con i trenini, messi a disposizione dall’hotel, le corse sono frequenti, non ci è mai capitato di attendere per più di due minuti. Abbiamo mangiato molto bene nei vari ristoranti à la carte, come pure nei buffet. Aragosta ogni giorno, se volevi, la trovavi sempre fresca nei vari luoghi; così come la frutta, che era eccezionale. Un all inclusive effettivo, 24 ore su 24, e quello che mi ha colpito di più era la disponibilità dei camerieri nel chiederti sempre cosa volevi da bere. L’animazione serale si prolunga fino a tarda notte, prima con spettacoli a teatro e poi in piazza a ballare con l’orchestra dal vivo, si prosegue con la discoteca, c’è anche un piccolo casinò, vari negozi e le bancherelle attorno alla piazza. In spiaggia gli animatori ti insegnano a ballare la bachata, e la musica riempiva l’aria di un ritmo festoso che ti contagiava.

Siamo andati in escursione all’isola di Saona, che però pensavo fosse più disabitata e invece sembra un centro balneare con capannine, bagni pubblici, ristoranti, massaggiatrici (!) che continuano ad assillare i visitatori per fare i massaggi o le treccine o i tatuaggi. L’acqua comunque ha un colore stupendo, così come le stelle marine e le piscine naturali. Abbiamo visitato il paese di Hiway, dove c’era la carne esposta per strada per essiccarsi, dal momento che loro non hanno energia elettrica per un congelatore (ce l’hanno solo 5 ore al giorno). Sono rimasta molto colpita dalla solidarietà che c’è fra la gente del posto, pronti a darsi una mano anche solo per un grazie.

Siamo stati a pranzo da Capitan Cook, a Punta Cana, un ristorante carratteristico all’aperto sulla spiaggia, famoso per i piatti di crostacei e l’aragosta. Anche lì l’atmosfera caraibica ti mette allegria, abbiamo mangiato bene e bevuto la sangria. Una settimana è passata in fretta, siamo stati fortunati perché non abbiamo trovato nemmeno un giorno di pioggia, così siamo tornati abbronzantissimi.

Per telefonare mi facevo chiamare in camera dall’Italia con la scheda internazionale, perché le telefonate dall’isola sono molto care, sia dalla cabina telefonica che dal proprio telefono cellulare. Mi sono portata i dollari in piccolo taglio da casa, che usavo per le mance che là sono molto gradite, anche perché il loro stipendio medio è di 160 euro al mese. All’aeroporto al ritorno c’era il solito poliziotto che chiedeva la mancia per non aprirti il bagaglio a mano, ma se rifiutavi lasciava perdere. Il viaggio di ritorno è stato meno pesante dell’andata perché abbiamo viaggiato di notte.

Mi sono rimaste le lunghe passeggiate sulla bianchissima spiaggia di Punta Cana a vedere i mercatini dove ti chiedevano di entrare nelle loro baracche anche solo per osservare i loro prodotti in esposizione. Devi sempre barattare, e alla fine qualche volta ce ne andavamo senza acquistare per poi tornare il giorno dopo.. .È stata un’esperienza positiva, saluto Bartolo e tutti gli amici conosciuti durante quella settimana. Alla prossima vacanza!!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche