Sognando un viaggio sull’oceano e ritrovarsi in un

Sognando un viaggio sull'oceano e ritrovarsi in una città d'arteVoglio imparare a camminare su strade pianeggianti, lineari luminose dove non c'è nebbia. Il cuore è gonfio come una pietra, una rondine vola bassa, lo so è mia amica, a modo suo mi avvicina alla realtà. È un lasciare la presa sui buoni propositi dell'illusione: quando sono...
Scritto da: mari51
sognando un viaggio sull'oceano e ritrovarsi in un
Partenza il: 05/05/2003
Ritorno il: 10/05/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Sognando un viaggio sull’oceano e ritrovarsi in una città d’arte

Voglio imparare a camminare su strade pianeggianti, lineari luminose dove non c’è nebbia.

Il cuore è gonfio come una pietra, una rondine vola bassa, lo so è mia amica, a modo suo mi avvicina alla realtà. È un lasciare la presa sui buoni propositi dell’illusione: quando sono triste mi salvo dai falsi modelli, dell’allegria a tutti costi. Riflettendo, durante la giornata quando sono al lavoro, quando vado a fare la spesa, quando incontro “gli amici”, le persone che amo, nessuno nota la mia tristezza.

Quando decido di essere triste, sto ascoltando la mia anima, ma se non avverto in tempo, i limiti della mia “fragilità” sbatto il capo contro il muro. A quel punto faccio mia l’idea di accettarli, e ogni giorno che passa mi rendo conto della potenza della mente, che ritorna all’Io semplicemente, l’essere triste fa parte della vita. Ma il corpo, la mente, l’anima sono affamati di pace, cosi mi lascio trasportare dalle mie banalità dal sapore gradevole verso nuovi orizzonti. L’unico dovere che ho oggi è di essere serena, riuscire a trasmettere il mio amore. La malattia dell’anima la considero come una pianta, con molte radici che si diffondono sotto terra, che raramente sono visibili. Pensando al mio vissuto, nonostante le difficoltà per vivere il presente, l’amore cresce, cammina e si diffonde, il tempo e inesorabile, spesso mi fermo a pensare, e mi rendo conto che in ogni periodo della vita ci sono passaggi obbligati, non solo di doveri, ma anche di piaceri, di gioie, a volte mi ritrovo coinvolta in un mondo che non “concepisco”, mi sfuggono i momenti in cui potrei gustare i piccoli frutti di questa stagione, ci sono giorni che mi capita di fermarmi senza un perché, mi guardo intorno e mi rendo conto che gli spazi sono ben scanditi, è danno il via “all’uragano”.

Nel bel mezzo della vita mi fissa facendomi capire che la giovinezza è andata, chiedendomi il conto su quanto ho fatto, ma su questo non ho timori, so di avere dato molto. Lui, l’uragano mi raccomanda di non sprecare il tempo che resta, mi suggerisce d’essere me stessa, mi sto impegnando su questo.

Faccio un bel viaggio, ho tante energie, desideri, creatività, amore, ho voglia di sole, di neve. Il biglietto è già pronto. Parto oggi stesso: prima tappa una città d’arte. C’è anche lo sciopero dei treni. Ma non rimando l’avventura… Mi avvicino al binario e in lontananza vedo un gruppo di persone che va in direzione dei convogli. Le porte si aprono velocemente, che fortuna! Il presidente del consiglio d’Europa rientra a casa per il fine settimana, si parte in perfetto orario. Alla stazione mi aspetta un amico, andiamo a cena in un ristorante di piccoli “artisti”, l’acqua cade incessantemente da due giorni. La serata è stata piacevole, raggiungiamo l’albergo, sono stanca e dolorante, il letto mi aspetta, mi tuffo sotto le calde coperte sperando in un sonno piacevole.

Il mio amico mi parla dei progetti che ha fatto per questi giorni. Sento che i muscoli del viso si distendono, gli occhi si chiudono regalandomi un sonno profondo. La mattina, successiva il mio umore è sereno, guardo fuori dalla finestra, c’è nebbia e piove ancora, ma il clima non condiziona i nostri progetti. Inizia l’escursione: prima tappa, incontro nel paese di Piazza un amico del tempo andato, macellaio, vecchio rallysta, oggi colleziona auto d’epoca. Ci osserva con discrezione, mi rendo conto che nonostante siano passati molti anni da quando ci ha visti per la prima volta, andare in cerca di “ruderi” insieme, lui non ha mai concepito quest’amicizia sbilanciata. In questo giorno di un grigio intenso gusto la visione dura nella valle del Reno, la ghiacciaia della Madonnina è ormai in disuso dai primi anni del secolo.

E poi Pracchia, in passato è stato il centro più importante della valle, oggi è completamente abbandonato. Orsigna, un tempo valle di carbonai, con i mulini ad acqua in cascata recuperati e valorizzati per produrre farina di castagne con l’antica lavorazione. In questa valle oggi c’è freddo e molta nebbia, il ruscello è ingrossato per l’abbondanza della pioggia ed emana musica e profumo, d’assoluto benessere. Ora capisco il nostro amico Tiziano, scrittore conosciuto in molti paesi del mondo, che per diversi mesi all’anno vive in questi boschi; anche Carlo ha abbandonato il suo studio di fotografo nella città d’arte per impegnarsi a recuperare ruderi e tradizioni della valle dell’Orsigna. Il mio giovane amico invece è un gran conoscitore d’arte e tradizioni popolari. Nel pomeriggio il viaggio continua al gran museo d’arte contemporanea, a gustare le straordinarie ed emozionanti opere di Yves Klein dai colori inebrianti: posso sognare un mondo luminoso che supera l’immaginazione del reale. La sera la cena in un ristorante tipico, la mia guida è attenta a tutto ciò che facciamo: da molti anni a periodi scanditi nel tempo m’insegna a gustare l’arte, la cultura sommersa, quella che non fa moda. Non è semplice per una donna dividere interessi e vera amicizia con un uomo più giovane, senza essere amanti. Sì, è vero, siamo una coppia sbilanciata, in questa società dove l’apparire occupa il posto predominante. Ho vissuto la bellezza, il profumo, i colori dell’inverno, “l’amore” di un uomo che riesce a leggere un’infinità di desideri guardandomi solo negli occhi, in un giorno morbido come la neve. In questo viaggio senza pretese. Io ho vissuto!

febbraio 2003



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