Sognando la California 3

Tour della California da San Francisco a Las Vegas
Scritto da: migliorinia
sognando la california 3
Partenza il: 07/08/2010
Ritorno il: 20/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Sabato 7\08\2010

Sveglia alle 5 e partenza per l’ aeroporto Valerio Catullo dove a dispetto dell’ora c’è già un po’ di confusione, il check in di Alitalia è estenuante e non ci veniva data la possibilità di farlo online. Chiediamo,come consigliato dall’agenzia di viaggio di poter ritirare le valigie a Roma per poi reimbarcarle personalmente per gli Stati Uniti, la loro risposta è no in quanto il biglietto non lo permette, confidiamo nella sorte e dopo colazione e i controlli di sicurezza partiamo per Roma. Volo tranquillo e la totale assenza di nubi ci permette di vedere bene Firenze, l’isola d’Elba e il lago di Bolsena. Arriviamo a Fiumicino in orario e nonostante sia l’hub principale di Alitalia ci fanno sbarcare dalla vecchia scala posteriore del Md80,arrivati al terminal 3 dobbiamo andare al terminal 5.Mancano completamente le indicazioni e ci si deve affidare all’arte di arrangiarsi. Il terminal 5 è quello dedicato alle compagnie statunitensi che prevedono una ferrea procedura di sicurezza e poliziotti che controllano dall’alto ci sorvegliano come fossimo in un film ambientato in carcere. Prima ci fanno provare a fare il check in automatico al self service poi ci dicono che con passaporti italiani non funziona, passiamo quindi il primo controllo di sicurezza dove sono sorpresi dal fatto che non abbiamo bagaglio registrato, e al check in vero e proprio, per questo fatto vanno in paranoia e iniziano a telefonare a destra e a sinistra .Ottenute le carte d’imbarco ci fanno passare al controllo di sicurezza dove ci dobbiamo togliere anche le scarpe, ci portano poi con l’autobus al terminal 3 dove ci facciamo un’altra colazione. Decolliamo con un’ ora di ritardo ma il comandante promette che arriveremo in orario. Volo discreto, l’economy dell Us Airways non è certo quella della Lufthansa o della Singapore o della Virgin ma non è neppure un carro bestiame come Meridiabuon’anchearia abbastanza fresca, una felpa e pantaloni lunghi sono raccomandabili, se non necessari. Atteriamo a Philadelphia in orario, come promesso ma il nostro gate è occupato dobbiamo quindi attendere quasi mezzora in pista. Quando sbarchiamo calcoliamo di avere poco più di un’ora per superare l’immigration,ritirare il bagaglio, passare la dogana, rispedire il bagaglio, effettuare un ulteriore controllo di sicurezza e recarci al gate per prendere la coincidenza. L’immigration procede lentamente molti infatti non hanno i documenti in compilati, oppure non riescono a capire le domande del funzionario, che ad un certo punto davanti ad un ragazzo italiano che non parlava inglese chiede se c’è qualcuno che può aiutarlo. Mi faccio avanti e così risparmio un posto in coda .Lo scarico dei bagagli procede lentamente, inoltre sui monitor indicano il nastro sbagliato e danno solamente dopo un po’ di tempo un annuncio a voce. Recuperiamo i bagagli e corriamo come missili verso la dogana dove non ci fermano nemmeno, reimbarchiamo il bagaglio e ci sottoponiamo all’ennesimo controllo di sicurezza, passato quello, ci esibiamo in una batteria per i 400 a ostacoli per arrivare al gate,quando arriviamo ci viene detto che il nostro volo ormai è chiuso. Assieme a noi ci sono un’altra cinquantina di persone, per lo più italiane che iniziano ad inveire contro l’Us Airways e a scaldarsi, io rimango calmo e mi reco allo sportello informazioni dove ci viene prenotato un posto per san Fransisco per la mattina del giorno, dopo ci vengono dati dei buoni pasto e ci viene pure riservata una stanza all’Hilton. Arriviamo in albergo per le 7:00 e in stanza troviamo il condizionatore che butta fuori aria a 15 gradi, dopo averlo neutralizzato navighiamo un po’ in internet e scendiamo a mangiare. Cena buon’anche se non del tutto gratuita in quanto i buoni che ci sono stati dati hanno un determinato valore conosciuto solo dalle cassiere del Hilton. Dopo cena e dopo aver programmato la sveglia andiamo a dormire, crolliamo sui letti prima delle 22.

Note della Giornata:

  • L’eccesso di controlli di sicurezza per entrare negli Stati Uniti saranno pure il paese della libertà ma controllano la persona in maniera eccessiva.
  • I contrattempi fantozziani che abbiamo avuto durante il viaggio ma che alla fine si sono risolti a nostro favore.

Valutazioni Aeroporto Valerio Catullo partenze: Lo scalo da diversi mesi sta subendo lavori di ampliamento, i banchi di Alitalia sono mal indicati e sono i più lenti. Controlli di sicurezza nella media, punti di ristorazione pure,pulizia dei bagni da migliorare. Voto 6\10

Compagnia aerea Alitalia. Sulle tratte nazionali usa aerei datati i vecchi Md 80, al check in alla richiesta di riprendere il bagaglio a Fiumicino ci rispondono che serve un nuovo biglietto, a bordo a richiesta danno un solo quotidiano: “Il giornale” persino la loro rivista, Ulisse una volta firmata da grandi giornalisti è peggiorata. Voto 4,5\10

Aeroporto Leonardo Da Vinci (Fiumicino) Hub di Alitalia ma questo non giustifica il casino presente per raggiungere il terminal 5 vengono dati informazioni diverse e contrastanti, la soluzione migliore è quella di uscire, andare dall’esterno al terminal 3 entrare nel terminal salire alle partenze e andare alla fermata della navetta. Il terminal 5 delle compagnie statunitensi è in pratica un grande capannone riadatttato alla meno peggio, tanta gente anche qui poche indicazioni e poca aria condizionata, dopo i controlli si viene portati con l’autobus al terminal 3 da dove si effettivamente ci s’imbarca. Ristorazione leggermente sopra la media bagni discreti .Più che un vocabolario d’inglese qui serve un vocabolario de romanesco. Voto 5,5\10

Hilton Airport Philadelphia: albergo da transiti posto vicino ad altri complessi analoghi dispone di tutto piscina sauna buisness center,ristorante discreto anche se sono dei bradipi nel servizio .Connessione a internet gratuita dalla stanza ma solo via cavo di rete. Shuttle con l’aeroporto gratis e disponibile su chiamata o a orari fissi,l’autista dell’autobus appena saliti offre bottiglie d’acqua ghiacciate. Voto 7,5\10

Note della giornata:

Distanza percorsa a piedi 3,7 km e tutti negli aeroporti

Domenica 8\08\2010

Sveglia anche stamattina alle 5 e partenza per l’aeroporto di Philadelphia con la navetta del Hilton,oggi dobbiamo fare la seguente tratta Philadelphia-Las Vegas, Las Vegas-San Francisco. Colazione in aeroporto, offerta dalla Us Airways e poi imbarco, volo di 4:40 ore tranquillo a bordo non c’è nessun tipo d’intrattenimento ma in compenso si può navigare in internet,a pagamento con una connessione Wifi satellitare. In questa tratta si notano le differenze tra gli europei e gli americani sugli aerei, gli europei, cercano di rimanere composti, sentono il bisogno di alzarsi, di fare fotografie di andare frequentemente in bagno, gli americani invece tranquillamente si tolgono le scarpe si rilassano, mangiano cibi chimici comprati in aeroporto, bevono litri e litri di caffè e coca cola, giocano con il computer,guardano dvd, insomma si rilassano. In volo conosciamo una coppia di Roma che fa un tour simile al nostro con cui ci scambiamo consigli. Arrivo a Las Vegas in orario, all’uscita del “naso da imbarco” si è subito accolti non da funzionari della compagnia aerea o da poliziotti, ma da una selva di slot machine molte delle quali già occupate nonostante siano solo le 10 della mattina; per avere informazioni sul nostro volo che non appare sul monitor dobbiamo girare un bel po’ prima di trovare un ufficio informazioni dato che in quasi tutte le sale d’attesa sono presenti solo croupier e slot machine. Volo fino a San Francisco tranquillo, dopo essere atterrati inizia la ricerca dei bagagli, alla United,ultima compagnia che ci aveva trasportati non ne sanno nulla, ci mandano alla Us Airways dove accatastati tra altre decine di valigie ci sono pure le nostre, nessuno chiede nulla, solo per scrupolo dichiaro che i bagagli sono i miei, ma avrei potuto semplicemente prenderli e andarmene. Senza problemi troviamo lo shuttle che avevo già prenotato dall’Italia che ci porta all’albergo Super 8 in centro a San Francisco, bruttino e con stanze piccole. Subito dopo partiamo per visitare la città, in un negozio mi procuro una mappa e subito dopo andiamo a procuraci i pass per i mezzi pubblici, appena acquistati i pass veniamo circondati da decine di balordi mezzi ubriachi che si offrono per darci una mano a trovare quello che cerchiamo. Vaghiamo a caso, la nostra meta sarebbe raggiungere il Golden Gate Bridge ma l’autobus che dovrebbe andarci oggi non circola, visitiamo quindi China town la più antica degli stati uniti piena di negozi banche tutti rigorosamente con insegne in doppio alfabeto, e frequentata da cinesi di ogni parte del mondo e italiani. Dopo la visita di Chinatown ci dirigiamo a vedere il distretto finanziario, come tutti i centri della finanza è deserto, in quanto oggi è domenica, i palazzi attorno sono tutti moderni e slanciati verso il cielo ma non in maniera eccessiva, arriviamo quindi nella zona del porto da do dove parte un autobus che si dirige verso il golden bridge saliamo ma il nostro pass su quella linea, di un altro operatore non è riconosciuto, proviamo allora a prendere i mitici cable car, i capolinea di tutte le linee sono intasati ma noi siamo italiani e gabbiamo il sistema ci mettiamo alla fermata successiva e saliamo tranquillamente, queste vetturette su rotaia trainate da un cavo d’acciaio, come in una funivia non sono una trovata per turisti ma un mezzo di trasporto pubblico a tutti gli effetti dato che le pendenze delle colline di san Francisco creavano problemi ai tram a cavalli e ad altri mezzi del 800.Arriviamo quindi alla zona dei moli e dei pescherecci facciamo un breve giro e poi cerchiamo il tram per tornare a casa, alla fermata ne arriva uno saliamo ma il conducente fa scendere subito tutti perchè deve cambiare il nome della linea, arriva una seconda vettura e saliamo su quella, che in poche fermate si riempie all’inverosimile, tornando verso l’albergo intravvediamo un ristorante per la cena ma quando torniamo li dopo mezzora c’è gente ammassata perfino sulle scale in attesa di un tavolo, optiamo quindi per un altro posto incrocio di tavola calda e self service con servizio davvero rapido e tutto con cottura dal vivo. Il silenzio cala verso le 22:00

Km percorsi a piedi in giornata 10

Note della giornata: La bellezza di San Francisco è veramente la più europea di tutte le città del continente americano che ho visitato.

Valutazioni

United Airlines

Colosso dell’aviazione americana unica compagnia aerea ad offrire le conversazione tra torre di controllo e cabina di pilotaggio, in volo nessun problema il personale di terra invece non sa gestire la questione delle valigie e dice di arrangiarsi voto 6\10

Aeroporto di San Francisco arrivi: Grande scalo nulla da dire eccetto la mancanza di segnalazioni che a un certo punto s’interrompono voto 6,5\10 Supershuttle(navetta): Efficienti ed economici chiedono solamente di vedere la ricevuta del pagamento e organizzano subito il mezzo per venirci a prendere non fanno questioni dovute all’assenza di comunicazioni per il mancato arrivo della sera prima. Voto 10\10

Lunedì 9\08\2010

Sveglia alle 7:30, subito dopo andiamo a fare colazione, la sala breakfast e’ in realtà una stanza un po’ più ampia al 6 piano e sono presenti a stento 10 coperti, Marco s’innervosisce subito e dopo aver raccattato qualcosa torna in camera, io invece mi fermo. Dopo aver mangiato partiamo in direzione molo 33 per andare ad Alcatraz,le alternative per raggiungere i moli sono 2 o il tram F oppure il cable car H, prima ci dirigiamo verso la partenza del tram, poi cambiamo idea e optiamo per il cable car, la stazione di partenza è strapiena ma ormai abbiamo capito il trucco basta prendere il cable alla stazione successiva e non c’è nessuna coda da fare. Arriviamo al molo, stamattina fa freddo, molto freddo pile e giubbotto antivento sono a stento sufficienti, partiamo in orario su una grossa imbarcazione appena partiti il comandante dopo aver dato il benvenuto inizia a parlare delle dotazioni di sicurezza della nave. Mentre ci allontaniamo dalla riva si apre davanti a noi lo skyline di San Francisco, contornata dai 2 ponti il Golden Gate e l’Oakland. In poco più di dieci minuti siamo arrivati all’isola, prima vediamo la parte esterna, il giardino, la centrale elettrica e simili poi entriamo all’interno della Fortezza dopo aver visto la sala docce ci viene consegnata un audioguida. Questa guida, compresa nel costo della visita è stata realizzata con testimonianze di secondini e detenuti e ci porta a scoprire tutti i segreti del carcere, a partire dal ferreo regolamento, per arrivare ai tentativi di evasione, passando attraverso la visione del giardino e delle celle di punizione veri loculi larghi a stento 1,5 metri e lunghi 2,5 chiusi da una doppia porta dove i detenuti che creavano problemi erano venivano fatti soggiornare al buio e con una cospicua riduzione del vitto. Dopo la visita torniamo per la terraferma e andiamo a mangiare al molo 39.Dopo il pranzo che avrebbe steso un gigante ci incontriamo con Ilaria ed Elena due mie amiche di Verona che sono a San Francisco per perfezionare il loro inglese. Assieme visitiamo il molo 39 una specie di villaggio West con tanto di giostra dei cavalli e tutto rigorosamente finto e commerciale, la baia dei leoni marini dove su diverse piattaforme messe appositamente numerosi leoni marini si riposano al sole. Dopo un paio di soste in qualche negozio ci dirigiamo verso Lombard Street una via che si avvita su sé stessa ed ‘è circondata da case bellissime abitate tutte da gente molto abbiente. Ci fermiamo poi sul prato della chiesa dedicata agli apostoli Pietro e Paolo, qui come in tutti i parchi fuori dall’Italia la gente gioca con palloni corre porta a pascolare i cani si siede sull’erba ignorando le numerose panchine a disposizione. Per la cena Elena ed Ilaria ci hanno proposto un ristorante etiope dalle loro parti, con la metropolitana ci mettiamo un attimo a raggiungere la parte opposta della città. Il ristorante etiope però è chiuso quindi ripieghiamo su un thailandese,insomma,dopo cena ci fermiamo all’Amnesia un locale poco distante per sentire un po’ di musica coutry. Il silenzio cala verso mezzanotte.

Distanza percorsa a piedi 10,5 km

Note della giornata:

  • Alcatraz impressionante come carcere, i detenuti erano veramente condannati ad un regime durissimo.Il nostro 41 bis, o cosidetto carcere duro con tv e altri confort fa veramente ridere.

Valutazioni:

Visita ad Alcatraz: Ben organizzata ottima audioguida inclusa nel prezzo, attenzione bisogna prenotare mesi prima via internet. Voto 10\10

Trasporti di san Francisco: Comprendono autobus, metropolitana cable car, filobus, tram. I tram ed e i filobus sono volutamente vecchi per conferire uno stile, il cable car lo ripeto non è un’ attrazione per turisti ma un originale mezzo di trasporto pubblico, gli autobus sono gli ultimi ritrovati dell’efficienza energetica. La metropolitana gestita da un altra società raggiunge località distanti anche 50 km dal centro città. Non pensate di fare i portoghesi i controlli sono molto rigidi. Unici difetti la scarsa frequenza di certe linee e l’alto costo delle corse singole, prendete sempre i ticket multipli o l’abbonamento per diversi giorni. Voto 7,5\10

Hotel Super8:albergo gestito da orientali, gli unici vantaggi sono quello di essere in centro città e di essere pulito. Stanze piccole, colazione insomma, connessione Wifi inclusa. Fanno parecchio casino al check in e al check out addebitando diversi costi senza spiegazione,poi restituiscono una notte.Voto 2\10

Commento su San Francisco:

San Francisco è la più europea della città del continente americano che ho visitato,ha tutto a distanze ragionevoli,ottima rete viaria e impegno all’ ecosostenibilità, biciclette accolte quasi ovunque gente cordiale e disponibile,ti fa sentire molto a tuo agio e a casa,il rovescio della medaglia è un clima infelice con nebbie frequenti e temperature fresche.

Martedì 10

Sveglia verso le 8 colazione e pagamento dell’albergo,dopo aver depositato i bagagli andiamo a ritirare l’auto alla Hertz,nel raggio di 150 metri esistono 2 agenzie e la prima dove andiamo è quella sbagliata,troviamo poi quella giusta,ottenere la macchina è facilissimo basta una carta di credito 1 patente e in 10 minuti ti danno il modulo per ritirare la macchina al piano di sopra. Entriamo così in possesso di una Toyota Camry 2,5 full option con cambio automatico e sequenziale. Marco inizia a sistemare il sedile ma non riusciamo a trovare il comando per far spostarlo in avanti ci viene in soccorso il responsabile della Hertz che ci spiega come fare. Partiamo quindi a prendere Ilaria ed Elena per vedere assieme a noi il Golden Gate,il satellitare di Marco è fantastico trova subito tutte le vie e addirittura conosce i vari limiti. Stamattina fa molto freddo il termometro indica 12\15 gradi e tutta San Francisco è avvolta nella nebbia, il ponte anche se si vede poco è affascinante uno dei primi ponti sospesi con campata centrale superiore al chilometro,oltre alle macchine da un lato è presente una passerella ciclo pedonale,posteggiamo nel posteggio dei visitatori e facciamo un po’ di foto dopo sfidiamo il freddo e andiamo fino a metà ponte,pur con la nebbia si gode comunque di un bel panorama. Dopo il golden Gate bridge visitiamo dall’auto Saustilio quartiere chic di San Francisco con case eleganti e porticciolo. Dopo aver accompagnato le due ragazze a scuola partiamo in direzione Berkley la famosa università della California, attraversando così un altro ponte l’Auckland Bridge che ha la caratteristica di avere le due carreggiate sovrapposte. Arrivati in zona universitaria prima ci fermiamo a mangiare e per la prima volta riusciamo ad evitare cibi fritti poi iniziamo a vedere questo campus che fa venire voglia di fare tutto tranne che di studiare,dopo la sosta di rito nello shop dell’università andiamo fino allo spaccio della North Face dove si trova di tutto a prezzi molto convenienti io mi accontento solo di un trolley ma ci sarebbe da acquistare di tutto. Do il cambio a Marco e mi metto io alla guida,guidare questo bestione sulle loro autostrade e sulle loro statali è un gioco tutti vanno via alla stessa velocità e si può superare anche a destra. Il cambio automatico è di una comodità unica, come il cruise control si arriva alla velocità desiderata si schiacciano 2 pulsanti e si possono rilassare i piedi se bisogna accelerare o frenare leggermente basta spostare verso l’alto o il basso una levetta. Intanto il paesaggio cambia repentinamente si passa dalla costa del pacifico ad una zona collinosa brulla per poi iniziare ad essere circondati da alberi,l’ultima parte del percorso è bellissima un susseguirsi di curve e saliscendi immersi nel nulla. Arriviamo alle 19:00 al Royal Carrige Inn hotel di James Town piccolo centro nelle vicinanze dello Yosemite. Dopo una buona cena in un saloon e una piccola camminata andiamo a dormire,visto che in giro non c’è nulla da fare.

Note della giornata:

  • Il golden gate sia pure con la nebbia è emozionante
  • Il barista che mi ha dato dello studente in un locale di Berkley
  • L’università di Berkely è proprio come nei film scoiattoli,librerie gigantesche,parchi studenti che leggono o studiano sotto le piante

Valutazioni

  • The royal Carrige Inn Jamestown: albergo splendido esteticamente è una costruzione a 2 piani in legno Old West Style in camera niente aria condizionata ma un grosso ventilatore e basta. Connessione a internet compresa via Wifi. Meriterebbe una buona valutazione ma scivola sulla colazione,offre infatti delle tortine di cui non si capisce l’origine e il caffè e basta. Voto 6\10

Distanza percorsa A piedi 2,5 km In macchina 289,2 km

Mercoledì 11\08\2010

Sveglia verso le 7:00,la colazione del Carriage Inn non e’ il massimo,anzi si puo’ dire pure che non esite,mentre Marco aprofitta del computer per navigare io vado a fare colazione fuori in un caffe’ con torta di mele e un biscotto in puro american style.Dopo il rifornimento di benzina partiamo per lo Yosemite,la strada che ci porta e’ una bella strada con tante curve,dato che e’ in leggera salita compaiono i primi cartelli che invitano gli automobilisti a spegnere l’aria condizionata.Appena arrivati lo Yosemite ci regala una bella emozione un cerbiatto ci taglia la strada e si ferma un attimo davanti alla nostra macchina.Sulla bellisima strada che porta al centro visitatori si e’ immersi in una natura splendida con montagne attorno alte anche tremila metri.Il grosso incendio dell’estate del 2009 ha rovinato solo in parte questo spettacolo.Tra tutte le vette spicca l’half dome una mezza cupola inclinata da una parte e verticale dall’altra.Arrivati al centro visitatori bisogna lasciare la macchina e salire su una delle tante navette gratuite che portano in tutti gli angoli del parco,fatte in modo per ridurre inquinamento e traffico.Tra gli uninumerevoli percorsi di trekking presenti scegliamo quello che porta ad un piccolo lago.Lungo la strada,in ottime condizioni per andarci uno scoiattolo ci passa davanti e si mette in posa con Marco per le foto.Arrivati al lago notiamo che i local si mettono comodi in costume,e nuotano e prendono il sole,noi optiamo per toglierci le scarpe per andare sull’altra sponda del lago e ci fermiamo un po’ a prendere il sole e ad ammirare il panorama.Dopo aver mangiato andiamo a vedere le cascate vicino al centro visitatori,durante la breve passeggiata mi imbatto in un scoiattolo con doti esibizioniste e in un serpente nascosto dietro un albero.Le cascate sono si belle ma come tutte le cascate ma non hanno nulla da vedere con le loro cugine canadesi,interessante e’ da vedere la gente che sosta nel laghetto sottostante. I bambini quasi tutti con giubetto salvagente si tuffano nelle acque gelide del lago, gli adolescenti cercano di scalare rocce rese viscide dalla pioggia, i professionisti del trekking passano di sfuggita portando sulle spalle zaini con serbatoi d’acqua incorporati da cui bevono in continuazione mediante una cannuccia, i giapponesi si schierano esibendo teleobbiettivi e macchine foto neanche fossimo alla presentazione mondiale di una nuova fotocamera, gli italiani cercano disperatamente di chiamare casa con il telefonino.Il panorama? quasi nessuno lo osserva,tutti lo guardano ma nessuno l’osserva.Iniziamo a dirigerci verso Visalia,la strada che ci porta verso l’esterno del parco e’ costellata da numerosi lavori in corso,in un paio di occasioni dobbiamo pure attendere l’arrivo della saefty car che ci scorti all’interno del cantiere.Il viaggio verso Visalia prosegue tranquillo con una sosta a Fresno per un gelato.Arrivati in albergo anziche’ una camera come richiesto ci viene data una suite.Cena da Pizza Hut,come ex voto,dove al posto delle pizze medie ci portano quelle grandi dato che per loro il prezzo e’ lo stesso.

Note della giornata:

  • Le tre sorprese che ci ha regalato lo Yosemite:il cerbiatto,i 2 scoiattoli e il serpente.
  • La bellezza della natura,e la bravura degli americani a fare in modo che tutte le principali attrazioni siano raggiungibili anche dai diversamente abili.

Valutazioni:

Comfort Inn Vesalia.Hotel nelle vicinanze di un piccolo aeroporto, a vocazione prettamente affaristica.Noi abbiamo una suite con:

  • 2 televisori
  • 2 telefoni
  • frigorifero
  • macchina del caffe’
  • forno a micronde
  • 5 cuscini a testa
  • salottino

La colazione e’ finalmente degna di questo nome con sia una parte salata sia una parte dolce.Disponibile connesione wifi,piscina e centro termale.Voto 10\10 Distanza percorsa A piedi 5,5 km In macchina 339,1 km

Giovedì 12 Sveglia verso le 7:30 colazione finalmente all’altezza del nome e dopo partiamo in direzione Sequoia national park,strada tranquilla e bella da guidare con ampie curve e contro curve fino al Parco Sequoia dopo aver pagato l’entrata facciamo la rituale sosta per il timbro del parco e partiamo per ammirare le meraviglie di questo parco naturale. Continuiamo a salire oggi infatti è prevista la cima Coppi del nostro viaggio a quota 2135 metri,arriviamo al posteggio e ci incamminiamo verso la foresta dei giganti,ci fermiamo davanti al generale Sherman l’essere vivente più vecchio al mondo,alto 85 metri e con circonferenza gigantesca fa sentire l’uomo come un topolino. L’emozione più grande non è però il Generale ma un orso che passeggia a neanche 10 metri da noi indisturbato dal fatto di avere turisti vicini Riprendiamo la macchina e partiamo in direzione Los Angels, per il primo centinaio di miglia non c’è nulla da segnalare la strada è in una landa desolata. Appena superato il cartello che indica l’inizio della contea di Los Angels il traffico si anima, sulla salita che porta al passo che decreta l’inizio ufficiale di Los Angels, si vedono alcuni camion che hanno fuso il motore mentre un fiume di macchine procede ininterrotamente nei 2 sensi. L’arrivo ad Holliwood dove abbiamo l’hotel è nel caos, sbagliamo uscita, non ci viene ,non si sa per quale motivo,concesso di rientrare in autostrada. Procediamo per diversi chilometri in una bolgia finché non arriviamo al motel ovviamente nascosto nel dedalo di insegne davanti e dietro. Il problema adesso è come passare la serata,propongo l’Hard Rock Cafe degli Universal,arrivarci non è un problema il problema è posteggiare in un posteggio per un’ ora vogliono 2 dollari per un’ ora e mezza 7 e vogliono sapere in anticipo quanto uno pensa di rimanere. Troviamo poi vicino alla metropolitana un posteggio libero, arriviamo all’Hard rock e ci danno il solito cicalino per l’attesa che sarà di 45 minuti,dopo aver mangiato discretamente ed essermi bevuto una birra torniamo alla macchina e da li in albergo. Le luci si spengono a mezzanotte

Note della giornata:

  • L’orso è stata una sorpresa molto gradita grazie Sequoia
  • La bolgia nell’arrivo a Los Angels indescrivibile

Distanza percorsa: A piedi 6,5 km In macchina km 550,2

Venerdì 13 Sveglia con calma,in hotel non abbiamo la colazione,nella zona di Hollywood dove siamo ci sono Mc Donalds,meccanici,massagiatori cinesi,negozi vari.Non so bene dove dirigermi,ma seguendo il paramedico di un’ ambulanza approdo ad uno Starbucks.Dopo la colazione iniziamo la visita di Los Angels.In camera apriamo la cartina e decidiamo un piano d’attacco: Santa Monica->Venice->Marina Rey->Beverly Hills->Holliwood Sign-> Hall of Fame.Arriviamo velocemente a Santa Monica e subito iniziano i problemi di posteggio,ci sono numerosi parking sulla strada ma vogliono da 10 a 7 dollari per entrata,in una via un po’ appartata troviamo un parchimetro,dove riusciamo a lasciare la macchina.Il tempo stamattina non e’ bello fa freddo e c’e’ una leggera foschia ci fermiamo a camminare sulla spiaggia che e’ una delle tante spiagge di Baywatch,con i bagnini nelle loro torrette d’avvistamento, numerosi surfisti in acqua a dispetto della temperatura fresca e persone che corrono sulla spiaggia.Dopo aver passeggiato un po’ sulla spiaggia andiamo a vedere il molo dove sorge un piccolo lunapark alimentato parzialmente da energia solare.Dal molo oltre la spiaggia si ammira la vastita’ dell’oceano Pacifico,un’altra curiosita’ di questo molo e’ che si puo’ fumare solo in determinate aree mentre nelle altre zone e’ vietato.Lasciamo la spiaggia e il molo e ci dirigiamo verso la terza strada unica via pedonale in tutta Los Angels dove vige una serie di divieti impressionanti da quello di fumo a quello di andare in skateboard.Qui facciamo una breve sosta all’apple store e vedeiamo dall’esterno un po’ di negozi che alla fine sono dei soliti marchi che girano in tutto il mondo,Luis Vuitton,Diesel,Gap,Diesel e altri.Il nostro tempo nel posteggio e’ ormai scaduto e ci dirigiamo a Venice,piccola comunita’ con reminiscenze hippy che prende il nome dalla citta’ lagunare per la presenza di una rete di canali.Dopo aver mangiato qualcosa in un baracchino vicino alla spiaggia ci separiamo Marco va a fare un giro per l’interno del paese,mentre io vado in spiaggia a riposare un po’.Anche la spiaggia di Venice e tutta la comunita’ sono state rese famose da Baywatch,piu’ che la spiaggia qui da visitare sono i numerosi negozietti che sorgono vicino alla spiaggia,gli articoli piu’ in voga sono asciugamani coloratissimi,tautaggi,articoli legati all’uso della mariuana come medicinale,e cliniche collegate,baracchini di succhi di frutta.Con il mio regolamentare succo di frutta in mano torno verso la macchina.Vicino alla spiaggia inoltre sorgono diversi campi sportivi e una palestra gratuita dove rapper tra un allenamento e un altro cercano di venderti i loro cd.Lasciamo Venice e la sua atmosfera anni 70 e partiamo verso Marina Rey il porto commerciale piu’ grande del mondo e’un labirinto sia acquatico sia di strade dopo aver fatto qualche foto andiamo a prenderci un gelato da Milk un negozio specializzato in prodotti a base di latte,e gelati,famoso tra gli italiani per apparire in diverse scene di un telefilm in onda su Mtv.Ormai e’ tempo di abberverare anche la nostra Camry,se nei primi rifornimenti tutto filava liscio,ossia si inseriva la carta di credito ci si riforniva e via,qui e’ piu’ complesso;oltre alla carta vogliono anche un codice a 5 cifre.Dopo 2 tentativi falliti provo a chiedere se mi fanno pagare con la carta alla cassa,ma la carta risulta bloccata.La societa’ Visa mi risponde che hanno bloccato loro la carta per precauzione dato che c’erano dei movimenti strani rispetto alla mia media mensile,comunque mi riattivano la carta e possiamo ripartire.Ci dirigiamo quindi a Beverly Hills nel famoso quartiere 902010(quello del telefilm) pieno di favolose villette immerse nel verde ma irraggiungbili,proviamo ad avvicinarci a qualcuna ma e’ pieno di cartelli che avvisano che e’ in azione una squadra di polizia privata armata,come conclusione di giornata andiamo a Rodeo Drive una delle vie con la piu’ alta concentrazione di negozi di lusso del mondo.Rientriamo in albergo a passo d’uomo in una delle micidiali code di Los Angels.Per cena andiamo a mangiare a Dowtown con la metropolitana che a differenza dei altre metropolitane ha i biglietti di corsa singola che hanno un orario di scadenza.Andiamo a letto verso mezzanotte.

Note della giornata:

  • Il casino infernale di macchine a Los Angels e la necessita’ di averla anche per gli spostamenti piu’ piccoli.

Commento su Los Angels:

La citta’ vera e propria non esiste e’ un aglomerato di varie citta’ che con il tempo si sono unite.A livello viabilistico e’ il caos totale,all’interno della contea passano dalle 3 alle 4 autostrade con un minimo di tre fino ad un massimo di sette corsie, cari e difficili da trovare i posteggi.Il pedone se non in qualche piccola riserva non e’ minimamente considerato a Los Angels per prendere un caffe’ devi muovere la macchina.Piu’ accettata almeno a Venice a Santa Monica e su tutti i mezzi pubblici la bicicletta.A livello commerciale e’ presente di tutto,come pure a livello culinario,solamente nei ritoranti locali, piu’ che l’inglese serve lo spagnolo dato che i camerieri provengono dal vicino Messico.

Valutazioni: Posteggi e Metropolitana: Cari e’ difficili da trovare non permettono l’entrata e l’uscita si paga una volta sola l’ingresso.Piu’ accessibili a patto di avere una buona scorta di coins i parchimetri.Metropolitana raggiunge distanze notevoli dal centro sistema tariffario a tempo e non corse,e di questo si e’ avvisati solo a biglietto acquistato.Non conviene assolutamente la corsa singola. Voto 2\10

Distanza percorsa: A piedi km 7,5 In macchinakm 136,2

Sabato 14

In programma oggi abbiamo la prima gita fuori porta San Diego e Tituana(Messico),dopo la colazione partiamo per le 9:00 Fino a San Diego c’è poco da segnalare traffico sostenuto ma scorrevole,il nostro programma è quello di lasciare la macchina in un posteggio vicino alla dogana andare in Messico prendersi un caffè fare qualche foto e ritornare indietro,vicino alla Dogana Marco mi dice di andare da una parte,io invece seguo le indicazioni Frontiera Internazionale confidando che ci sia come alla frontiera con il Canada un posteggio dove lasciare la macchina, qui invece non troviamo nulla solo un’indicazione per tornare indietro,tramite una sbarra che è presidiata da un poliziotto,posteggiamo quindi nel posteggio di un centro commerciale e attraversiamo a piedi,la frontiera messicana è un gioco da ragazzi nessuna coda nessun controllo dei documenti,solamente un poliziotto mi ferma per assicurarsi che non stia effettuando riprese o foto. Appena si è chiuso l’ultimo tornello siamo in Messico ed è come piombare in un altro mondo,decine di persone ci circondano offrendoci taxi autobus e qualunque mezzo di trasporto,decidiamo quindi di ritornare nel paese delle libertà,dal ponte che sovrasta l’autostrada non se ne vede la fine,e iniziamo ad essere un po’ preoccupati perchè una coda di migliaia di persone preme per entrare negli Stati Uniti, non sappiamo cosa fare, dall’impasse ci toglie un proprietario di un pulmino(i passeggeri trasportati su mezzi pubblici hanno la priorità NdR) che per 5 dollari a testa ci promette un posto in un un suo mezzo. Arriviamo alla dogana e il mezzo non c’è questo losco tassista ci spiega allora che i suoi mezzi oggi sono tutti pieni ma comunque ci infila nella corsia giusta,dopo le solite procedure di immigrazione e dogana ritorniamo negli Usa recuperiamo la macchina e andiamo verso Conorado per mangiare qualcosa,in un primo ristorante dove ci fermiamo prendo un paio di depliant e scopriamo che c’è la possibilità di vedere una portaerei della seconda guerra mondiale attiva fino agli anni 2000.Lasciamo quindi il ristorante e ci fermiamo in una gelateria,il personale di servizio non è molto sveglio e va in crisi con una semplice coppetta con 2 gusti,Marco invece vuole un frappè ma nessuna delle combinazioni proposte oggi è disponibile,dopo essere comunque riusciti a mangiare qualcosa ci dirigiamo verso questo museo galleggiante,e incredibilmente troviamo subito posto per la macchina .All’entrata propongono un’audioguida o in inglese o in spagnolo o in giapponese,rinunciamo e iniziamo a vedere la nave,il percorso guidato è semplice e neppure un bambino riuscirebbe a perdersi,iniziamo prima dagli alloggi dei marinai,semplici brandine a castello con un piccolo armadio per la biancheria,passiamo poi agli alloggi per gli ufficiali per poi arrivare alle varie sale riunioni dei vari gruppi aerei impiegati a turno sulle 24 ore nelle manovre. In ogni di queste sale c’è tanto materiale da far perdere la testa agli appassionati del volo,tutto materiale rigorosamente autentico. Oltre al materiale aereonautico ogni sala è un piccolo cinema dove vengono proiettati filmati riguardo alle varie manovre,consiglio di vedere almeno quello dell’atterraggio dalla cabina di pilotaggio,fa impressione. Dopo aver visto tutta la parte areonautica il percorso ci porta a vedere la parte navale e la sala macchine il cuore della nave,mentre per la parte aerea non c’era nessuno a fornire spiegazioni,per la parte navale,in ogni punto di vitale interesse c’è un ex marinaio di quel settore a fornire ulteriori informazioni,in maniera chiara e comprensibile. Dopo aver visto come venivano gestiti i flussi di vapore della nave,tutto si riduce alla manovra di 3 o 4 valvole, vediamo l’hangar principale dove sono disposti vari aerei e alcune cabine che sono più scomode della classe economica della Meridiana fly. Usciamo sul ponte di volo dove ci sono alcuni degli aerei ed elicotteri che sono stati realmente trasportati da questa nave. Proseguiamo quindi con la cabina del capitano,l’opposto di quelle dei marinai dotata pure di cucina privata e cerchiamo di vedere l’isola il cuore della portaerei, purtroppo manca poco alle 5(ora di chiusura) e oggi l’isola non si può più vedere. Sbarchiamo e ci dirigiamo verso San Diego,troviamo un posteggio con parchimetro e dopo una sosta da Starbucks visitiamo la città, oltre la baia San Diego offre una via, Gaslamp che è un susseguirsi di ristoranti a tema italiano e pub a tema irlandese e negozi a tema surf. Visitiamo il civic center dove si sta svolgendo una fiera di surf. Ripartiamo in direzione Los Angels con sosta in un Pizza Hut per cena dove se non parli o slang californiano o spagnolo non capiscono niente. Rientro in albergo per le 22:30

Note della giornata:

  • Lo scampato inferno di Tituana

Distanza Percorsa A piedi km 8 In macchina 464,1

Commento su San Diego

Città americana di medie dimensione la sua importanza è dovuta alla presenza di una bella spiaggia,di una base della marina,e di un centro di addestramento per i Marine,se volete fare belle foto suggestive andate fino alla fine del quartiere di Gaslamp e guardate davanti a voi un aereo ogni pochi minuti passerà davanti a voi diretto al vicino areoporto.

Valutazioni

  • Uss Midway museo diverso dal solito bello come tutti i musei americani e ad alta interattività un’ora mezza non basta a girare tutta la nave,calcolate almeno 2 ore.Visita guidata obbligatoria per l’isola possibilità di provare a pagamento alcuni simulatori di aereo molto realistici. Voto 7,5\10
  • Economy Inn Holliwood: classico motel americano dove nella finzione di Hollywood due che si sono appena conosciuti finiscono a trombare,ma che nella realtà da rifugio a lavoratori che si sono appena tolti dalla strada e non riescono ad avere un minimo di fondo per affittare una casa. Stanze di dimensioni giuste internet compreso via wifi. Non c’è colazione neppure a pagamento,un po’ di problemi per trovare il posteggio la sera. Voto 7,5\10

Domenica 15\08\2010

In Italia oggi è ferragosto,qui invece è una normale domenica,dopo la colazione da Starbucks partiamo in direzione Parhump dove passeremo la notte .Prima facciamo ancora 2 tappe ad Holliwood, la prima per vedere da una postazione panoramica l’ Holliwood sign niente di che,da questo punto si ha una buona vista della città, e della scritta,l’altra sosta per vedere la famosa Hall of Fame,la strada con tutte le stelle. Holliwood e Los Angels hanno ormai tirato fuori il peggio di me dato che ho un nervosismo alle stelle, sarà il fatto che qui parlano uno strano misto di americano strascicato e messicano,sarà che nei ristoranti se non parli spagnolo praticamente non ti servono sarà il fatto che le sue autostrade a 7 corsie per senso di marcia sempre affollatemi mettono agitazione,quindi vedo l’allontanamento da questa città come una benedizione. Viaggio tranquillo con una sosta da Dennys per il pranzo e una a Baker dove sorge il termometro più alto del mondo che oggi segna 111 gradi F. La strada per Pahrump è una landa desolata per diverse miglia non incrociamo macchine,pare che non ci sia nessuno fuori di noi. Arriviamo al motel verso le 17:30 e poco dopo ci buttiamo in un ottima piscina. Cena con un buffet mangia tutto quello che puoi presso un casino’ dato che siamo in Nevada e risentiamo già dell’influsso di Las Vegas. Visto che attorno non c’è niente andiamo a letto verso le 10:30

Note della giornata:

  • Finalmente abbiamo abbandonato la città di Los Angels con il suo casino
  • La signora che abbiamo visto giocare al casino’ con bombola d’ossigeno attaccata

Valutazioni

Best Western Pahrum

Ottimo hotel camere abbastanza grandi,2 letti separati internet via wifi incluso nel prezzo e veloce,piscina idromassaggio. Annesso ristorante a tema gare formula Nascar con cimeli videogiochi pista da mini bowling. Difetti, le camere non hanno una forte illuminazione,per andare a mangiare fuori dall’albergo serve la macchina non per le distanze ma perchè l’hotel sorge nei pressi di un ‘autostrada. Voto 10\10

Distanza Percorsa A piedi km 6 In macchina km 457,5

Lunedì 16\08\2010

Sveglia alle 7:30 dopo una buona colazione partiamo in direzione “Valle della Morte” i siti internet e consigli di numerosi amici e conoscenti avevano descritto l’attraversamento della Valle come una specie di prova al limite delle capacità umane e meccaniche,parlavano infatti di fusioni dei motori di impossibilità di rimanere fuori dalla macchina per più di 10 minuti della necessità di portarsi anche 10 litri di acqua a testa,e di avere con se anche taniche di benzina e di acqua per il radiatore. Noi optiamo semplicemente per un pieno prima di partire e per tre litri d’acqua a testa. Dopo essere entrati nel parco ci avviamo verso Badwater il punto più basso rispetto a livello del mare del territorio americano,la temperatura diversamente da come descritto non’ è allucinante c’è caldo si ma non è insopportabile, dopo aver passeggiato un po’ su questo lago salato torniamo in macchina e mentre saliamo un italiano si ferma a salutarci,è un veronese di Zevio che ci ha riconosciuti per il cappello dell’Hellas di Marco. Ripartiamo in direzione dell’Artist Drive una strada a senso unico con le pareti che sembrano la tavolozza di un pittore. Dopo aver mangiato qualcosa a Furnace Creek a 35 metri sotto il livello del mare partiamo per visitare altri 2 punti della valle e per andare a Las Vegas.Il nostro percorso costeggia l’aerea 51 cerchiamo invano un cartello che indichi di stare alla larga ma non lo troviamo,troviamo solo un aeroporto militare non riportato ne sulle cartine ne sul navigatore. Arriviamo al nostro hotel per le 5:30 dopo aver trovato il check-in sommerso tra le slot machine ci avviamo verso la stazione termale che è a pagamento e anche piuttosto cara optiamo quindi per la piscina. Dopo la cena visitiamo un po’ il venetian Marco vorrebbe vedere lo spettacolo del Bellaggio ma arriviamo tardi in quanto l’uscita dal Venetian è un vero labiritnto. Ci addormentiamo verso le 23:30

Note della giornata

  • Il silenzio della valle della morte e la spettacolarità dei suoi paesaggi
  • La temperatura più alta registrata122 F a Furnace Creek
  • L’acqua dei bagni dei locali di Furnace Creek anche se apri il rubinetto dell’acqua fredda esce calda.

Distanza Percorsa

A piedi km 7,5

In macchina km 457,7

Valutazioni: Parco nazionale della Valle della morte:

Come tutti i parchi nazionali americani permette di vedere le attrazioni principali comodamente seduti, la stazione dei ranger è una miniera di informazioni,ed’ è un punto obbligato per il pagamento del ticket che non va a persona ma a tipologia di veicolo. In vendita molta oggettistica ma il materiale che vendono al negozio dell’unico villaggio è più vario. Disponibile materiale anche in italiano.

Martedì 17\08\2010

Sveglia con calma,oggi e’ prevista la seconda gita fuori porta direzione diga di Hoover,sulla strada notiamo un piccolo eliporto con voli a 29 dollari,decidiamo di andarci dopo e proseguiamo per la diga.Posteggiamo la macchina in Arizona (la diga e’ sul confine) e andiamo a informarci sulle visite della giornata.La prima visita completa dell’impianto e’ alle ore 14 prenotiamo e paghiamo e poi andiamo a mangiare qualcosa.Dato che la diga e’ considerata obiettivo sensibile da parte di non so quale ministero degli Stati Uniti si e’ sottoposti a un controllo stile areoportuale io nonostante abbia le tasche vuote continuo a far suonare il metal detector e ci metto un po’ a convincere la sicurezza che i bottoni dei miei pantaloni sono in metallo e sono inamovibili,dopo questo scambio di idee con il poliziotto,ci portano a vedere un film sulle tecniche della costruzione della diga e sul personaggio di Hoover.Come tutti i filmati da museo anche questo,e’ autocelebrativo e nasconde un sottile messaggio dove fa vedere gli americani come i migliori i buoni i piu’ bravi.Entriamo nella profondita’ della diga accompagnati da un ranger che ci porta a duecento metri di profondita’ rispetto alla cima,siamo in un cunicolo scavato dalla roccia e scarsamente illuminato,veniamo portati poi in una sala che sovrasta una grossa conduttura che e’ uno dei condotti che servono ancora oggi a deviare in maniera equa l’acqua del colorado tra i due stati.Risaliamo poi di qualche decina di metri e ci troviamo nella sala dei generatori dove 8 turbine per lato producono l’energia per le varie citta’ tra cui parzialmente anche Las Vegas,ci fa notare anche una turbina piu’ piccola che utilizzando l’acqua in uscita dalle turbine maggiori produce l’energia per la centrale stessa,il centro visitatori e tutti i servizi correlati.Il tour della diga e’ finito e ci portano a vedere il museo dedicato alla costruzione della diga e al funzionamento della centrale che modifica la sua attivita’ in base alla giornata,mentre da noi il picco di consumi e’ di giorno,qui il picco di consumi e’ di sera per via delle innumerevoli luci di Las Vegas,monitor, spettacoli.Riprendiamo la nostra macchina e partiamo in direzione eliporto.Il meteo e’ stato dispettoso con noi e in quota sono presenti forti venti quindi non si puo’ volare,amareggiati quindi ritorniamo a Las Vegas,per riconsegnare la macchina.La riconsegna con la Hertz e’ un gioco da ragazzi,si arriva in posteggio,si lasciano le chiavi sul cruscotto,si attende che una responsabile acquisisca il codice della macchina e si va via con la ricevuta.Nessuna sosta in ufficio nessuna coda fare.Rientriamo in albergo con una delle tante navette disponibili,dato che non c’e’ un mezzo di trasporto pubblico tra areoporto e centro citta’.Dopo aver fatto una sosta in un supermercato e in un po’ di negozi,andiamo a mangiare.La mia idea e’ quella di andare alla Stratosphere una torre alta circa 300 metri sopra Las Vegas.Sotto la torre c’e’ qualche fast food,ma non ci attira nessuno.Andiamo allora in un ristorante vicino ad una stazione di servizio dove provo il monster burgher, in pratica un doppio panino che non sono riuscito a finire.Dopo cena io salgo in cima alla torre,Las Vegas si estende attorno a 360 gradi ed’e’ immensa non si vede la fine.La famosa strip,la strada piu’ famosa vista dall’alto non e’ che una strada strettina con decine di riflettori potentissimi ai lati che sono poi i famosi alberghi.Dopo aver fatto un po’ di foto scendo e torniamo in centro con la monorotaia che passa dietro i grandi hotel dove ci sono posteggi giganteschi,e enormi centrali termiche per produrre l’aria condizionata.Prima di tornare in albergo facciamo tappa al Bellaggio uno degli alberghi piu’ famosi di Las Vegas,vorremo vedere lo spettacolo di mezzanotte delle fontane cosi’ bighelloniamo al suo interno,la dea della fortuna oggi non ci guarda infatti lo spettacolo di mezzanotte e’ stato anticipato e non ne vediamo che la fine.

Note della giornata:

  • La sfortuna che abbiamo avuto con l’elicottero sarebbe stato bello poter fare un giro

Distanza Percorsa: A piedi 8,5 km In macchina 128 km

Valutazioni: Hertz autonoleggio: Servizio impeccabile,al ritiro della macchina c’e’ un po’ da attendere,devono acquisire i dati delle patenti,macchina consegnata appena lavata e con il pieno di benzina,con cui bisogna riportarla,offrono come extra il navigatore e un’assicurazione per assistenza in caso di foratura,perdita chiavi,esaurimento del carburante,e qualunque inconveniente meccanico.La riconsegna e’ rapidissima in poco meno di un minuto si e’ fatto tutto.Accreditano pure miglia sulla propria tessera di frequent flyer.Prezzi leggermente piu’ alti rispetto ad altre compagnie che pero’ non danno la possibilita’ di prendere la macchina in pieno centro citta’ ma solamente all’areoporto.Voto 8,5\10

Mercoledì 18\08\2010

Sveglia con calma dopo aver fatto colazione e dopo una sosta all’apple store per controllare la posta partiamo in direzione outlet. C’è un ottimo autobus che ci va e fa poche fermate,arrivati all’outlet ci sincronizziamo per trovarci in albergo più tardi e ci dividiamo,io do un occhiata veloce soprattutto a negozi di orologi e gadget elettronici Marco invece si ferma di più nei negozi di abbigliamento. Dopo un paio di ore io mi sono già stufato di magliette,e jeans e me ne vado,faccio una sosta in un negozio di gadget,rigorosamente tutti made in oriente e poi parto per vedere un altro outlet. Qui finalmente avrei trovato un bell’orologio a un prezzo giusto,ma il venditore non è in grado ne di impostarlo ne di fornirmi le istruzioni,rinuncio quindi all’acquisto e torno in albergo per farmi una nuotata in piscina e per concordare lo shuttle per il giorno dopo. Provo a telefonare per più di 2 ore ma i numeri che mi avevano fornito sono sempre occupati,quando finalmente prendo la linea l’impiegata non si fida e vuole che la chiamata sia fatta da un impiegato dell’albergo. Dopo aver fatto chiamare andiamo a mangiare qualcosa nelle vicinanze dato che la sveglia il giorno dopo è prevista per le 5:30

Note della giornata

  • Nessun evento degno di nota

Distanza percorsa 8 km

Giovedi’19\08\2010

Sveglia alle 5:30 dopo aver chiuso i bagagli andiamo in direzione dell’uscita concordata con lo shuttle siamo li come richiesto un quindici minuti prima ma all’ora concordata non arriva nessuno provo a telefonare e mi rispono che il nostro mezzo e’ in arrivo aspettiamo ancora cinque minuti ma non arriva nessuno.Saliamo quindi sulla navetta di un’altra compagnia che a un prezzo onesto ci porta in areoporto.Check-in con l’automatico rapido e veloce anche se non ti fa scegliere il posto.Coincidenze impeccabili questa volta arrivo a Verona in perfetto orario.

Commento su Las Vegas Tre anni fa dopo il mio soggiorno a Las Vegas avevo scritto un commento che iniziava cosi’:”Las Vegas e’ una citta’ nel nulla tenuta in vita da quattro gigantesche centrali elettriche e alimentata con l’acqua che arriva da piu’ di 120km” l’idea di partenza rimane ma in quell’occasione avevo vissuto la citta’ dalla festa senza fine,cosi’ si autodefinisce, per una sola notte questa volta ci sono stato per 3 e ho avuto modo di girarla meglio anche di giorno,la via principale quella degli hotel piu’ famosi e’ un susseguirsi di alberghi tutti giganteschi,spostandosi appena fuori da queste via si inizia a vedere un intrico di cavi, di posteggi, di persone che escono furtivamente da porte secondarie per una sigaretta.Sono presenti in qualunque strada diversi Homeless,che chiedono in maniera dignitosa l’elemosina,alcuni scrivono su un cartello che sono ex marine,il fatto se e’ vero mi fa gelare il sangue nelle vene, sarebbe come sminuire la figura dei marines eroi che presidenti poco accorti hanno mandato a combattere in nome di un Dio solo chiamato petrodollaro.L’ultima follia di questa citta’ senza regole e’ l’ossigeno che gia’ viene pompato nei casino’ per tenerti sveglio a giocare senza fine,ma adesso viene anche venduto in alternativa ai soliti drink.

Valutazioni: Caesar Palace:Hotel a tema antica Roma, con migliaia di stanze,per trovare la camera la prima volta e’ necessaria la mappa, oltre il dormire non offre nulla,la camera e’ abbastanza grande e ha di tutto compresa una tv in bagno,manca il frigorifero cosa a cui sopperiamo con chili di ghiaccio.Da non perdere la piscina sembra una delle terme dell’antica Roma.Statue di imperatori romani e cameriere vestite come ancelle ovunque.Collegamento a internet caro 13 dollari al giorno.Voto 7\10

Trasporti pubblici Las Vegas

Esiste una linea di monorotaia,a guida automatica con frequenza alta una corsa ogni 7 minuti nell’arco delle 24 ore, che tocca i principali alberghi della strip,oltre a questo esistono diverse linee di autobus,attivi 24 su 24, la cui frequenza e’ variabile.Acquistate il giornaliero o il ticket per piu’ giorni dato che la corsa singola e’ molto cara.

Shuttule Grey Line: Inaffidabile prendiamo il biglietto andata e ritorno, all’andata pretendono il riconoscimento del bagaglio anche se non ne abbiamo,appena saliti ci dicono che al nostro hotel oggi non si sarebbero fermati.Perche’?,non lo sapremo mai. Per scendere ad una fermata diversa devo discutere con l’autista.Prenotare il ritorno e’ un’impresa provo via internet ma il sistema non funziona,per due ore i loro telefoni sono perennemente occupati e uno risulta pure disattivato.Dopo essere riuscito a prendere la linea chiedono che sia un impiegato dell’albergo a chiamare perche’ non si fidano della chiamata fatta dal cliente.Faccio chiamare dal portiere che fissa l’appuntamento per il pick-up.La mattina dopo non si presenta nessuno. Voto 0\10

Areoporto Las Vegas:

Grande areoporto internazionale anche se solo poche compagnie hanno voli diretti con l’Europa per trovare un ufficio informazioni bisogna cercarlo nella selva di slot machine.Pieno di negozi di lusso nella zona transiti fuori dai terminal che sono collegati con un treno a guida automatica.All’accesso di ogni terminal e’ necessario fare un controllo di sicurezza. Infiniti punti di ristorazione,bagni pulitissimi,stazioni per ricarica computer gratuite e per pure per cellulari ma queste ultime sono a pagamento.Wifi gratis in determinate aree. Voto 7,5\10

Areoporto Philadelphia:

Areoporto con ben 6 terminal di cui 5 collegati tramite tappeti mobili e uno tramite autobus,negozi di ogni tipo la parte centrale e’ chiamata addirittura centro commerciale.Punti di ristorazione nella media anche se nel servizio non sono delle schegge,se gestissero un bar in una qualunque periferia italiana fallirebbero in poche settimane.Wifi presente e gratuito, poche prese in giro per caricare computer e altri apparati.Voto 7\10

Compagnia Us Airways

Un altro dei pilastri dell’aviazione americana usa aerei nuovi ed e’ tra le prime compagnie ad offrire sulle tratte nazionali internet,a pagamento su certe rotte.Catering discreto sugli intercontinentali vengono offerti un pasto principale e uno spuntino,sui nazionali offrono solo bevande gli snack sono a pagamento (accettata solo la carta di credito).Programmi di intrattenimento in volo disponibile solo sugli intercontinentali con un discreto numero di film,tutti con traccia audio anche in italiano,programmi tv solo in inglese,selezione musicale pessima, in andata consultate i video riguardo al vostro areoporto di destinazione vi torneranno utili.Attenzione cuffiette sono da acquistare oppure si possono usare le proprie ma bisogna disporre dell’apposito adattatore.Nel volo di andata per problemi organizzativi degli areoporti di Fiumicino e di Philadelphia ci fanno perdere la coincidenza per San Francisco e si comportano esattamente come prevede la convenione di Montreal fornendoci alloggio,vitto,e riproteggendoci sui primi voli disponibili per il giorno successivo.Unico difetto la temperatura della cabina e’ un po’ piu’ che fresca obbligatorio giubbetto e felpa.Voto 7\10

Areoporto di Francoforte E’ uno dei principali areoporti europei nonche’ forse l’hub principale di Lufthansa da diversi anni ha in atto lavori di ristrutturazione ed ‘e’ pieno di cartelli che si scusano con l’utente di cio’.Punti di ristorazione piu’ cari di altri areoporti ma lufthansa mette a disposizione bevande gratis e giornali in alcuni gates,controlli di sicurezza e dogana rapidi.Voto 8,5\10

Compagnia air dolomiti

Costola di Lufthansa specializzata in collegamenti con il nord italia e l’austria.Cortesia del personale favolosa tutto l’equipaggio si esprime in tre lingue a bordo oltre il giornale,a scelta tra le principali testate, offrono una salvietta rinfrescante,un panino e i soliti drink.Il comandante da informazioni dettagliate sulla rotta e su cosa c’e’ da vedere.Puntualita’ tedesca.Voto 10\10

Commento sulla California

Questo stato adagiato sul Pacifico,con un debito pubblico pari a quello della Grecia fa della tecnologia e dell’ecologia la sua principale politica.Impianti fotovoltaici sono presente ovunque,girano tantissime macchine ibride e a Los Angels anche qualche macchina solo elettrica,i fumatori sono condannati a fumare in posti predefiniti e in alcune citta’ solo in movimento,sulle strade c’e’ un gran incentivo al car sharing con corsie dedicate e programmi radio e numeri telefonici da chiamare per offrire o ricevere passaggi.Nelle lande desolate al di fuori delle citta’ piu’ popolate vengono applicati gli ultimi ritrovati scientifici alla coltivazione degli ortaggi o all’allevamento di animali.La popolazione e’ tra le piu’ puritane d’America e’ vietato bere alcolici per strada ma nelle loro borracce ipertecnologiche i giovani bevono non si sa quale porcheria chimica per poter sballare (grazie a Ilaria per la soffiata).La controparte e’ una inesistente sanita’ pubblica e pochissimo Stato Sociale, in pratica in California finche’ hai soldi stai bene dopo sei subito sulla strada.A Los Angels si erge una mia personale linea gotica dove il mio inglese compreso da tutte le altre parti diventa poco utile meglio parlare in spagnolo.

Commento sul Nevada

Questo stato pseudodesertico ha fatto del gioco d’azzardo legalizzato la sua bandiera,appena passato il confine,nel primo appezzamento di terreno libero sorge un casino’ con albergo.Politica opposta rispetto alla California sul fumo qui si puo’ fumare dovunque tranne nelle camere non fumatori degli alberghi e nei ristoranti, le sigarette qui costano anche 2 o 3 dollari in piu’ della vicina California .

Commento sulle strade

Rete viaria ottima e completamente gratuita,limiti di velocita’ bassi in rapporto alle strade e alle macchine in autostrada si marcia per file parrallele e ci si supera anche a destra.Distributori un po’ piu’ distanti rispetto a quelli europei.

Commento sul mangiare

Bisogna sfatare l’idea di un ‘America che si nutre solo di Mac Donalds e Coca Cola, anche nel piu’ piccolo centro urbano sorge almeno un ristorante che in menu’ ha pasti piu’ sani.Nel nostro viaggio da Mac Donalds non abbiamo mai mangiato nemmeno per sbaglio, impressionante sono le domande che tipo pongono relative all’ordine, esempio tipo di pane,cottura della carne tipo di formaggio,eccetera.Per uno sputino di mezzogiorno sano ed economico,prendete i tramezzini che si trovano dai benzinai,buoni a basso contenuto di grassi ed economici.In ogni posto acqua ghiacciata illimitata gratis.



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