Soavissimamente Veneto…

Una terra tutta da scoprire
Scritto da: f_bignone
soavissimamente veneto...
Partenza il: 05/07/2012
Ritorno il: 08/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Per il nostro 4° anniversario di matrimonio volevamo fare qualcosa di speciale, ma senza allontanarci troppo da casa, considerato che dopo 15 giorni saremmo partiti per le ferie estive in Usa. Per cui ci serviva qualcosa di romantico, ma a poche ore di auto… Diciamo che la scelta è stata piuttosto facile, date alcune delle nostre grandi passioni: l’opera ed il vino ci hanno portati dritti dritti in Veneto.

Dopo aver acquistato on-line i biglietti per la Carmen di Bizet coreografata da Zeffirelli (ovviamente poltroncine di gradinata laterale… non c’è posto migliore per godersi al meglio lo spettacolo!) restava solo da decidere dove dormire. Verona è stata subito scartata dato il costo spesso eccessivo delle camere ed il fatto che bisogna aggiungere anche quello del parcheggio… quindi abbiamo cercato qualcosa nei dintorni, non dalla parte del Lago di Garda, ma dall’altra, verso Vicenza, verso i vigneti dei bianchi veneti. E la nostra scelta è ricaduta su Soave, un delizioso borgo medievale che si adagia dentro alle mura del castello scaligero, tra colline coltivate a viti e frutteti. Abbiamo soggiornato tre notti (dovevano essere solo due, ma quando ci si innamora…) in un b&b poco fuori dal centro di Soave, l’”Antica Corte”, in contrada Pressi (seguire per Costeggiola e poi su in cima alla collina!). Si tratta di una vecchia casa ristrutturata, con pietra a vista e camere arredate con mobili antichi misti al moderno. Ci siamo trovati benissimo, fare colazione in giardino al mattino dopo essere stati svegliati dal canto delle cicale è stata quasi la parte più bella della vacanza! Per non parlare della crostata fatta in casa dalla moglie del gentilissimo proprietario, un ragazzo che ci ha davvero accolti con molto calore e ci ha trattati con i guanti per tre giorni. Peccato dover tornare a Torino! Ci saremmo fermati volentieri una settimana…

La prima sera era in programma l’Opera, per cui siamo arrivati a Verona circa un’oretta prima dello spettacolo e ci siamo fermati a fare uno spuntino da Tigella Bella, proprio appena fuori dall’arco di Piazza Bra’ (la piazza dell’Arena) e menomale che avevamo messo qualcosa nello stomaco perché lo spettacolo è finito all’1.30! La Carmen è stata meravigliosa, esattamente come avevamo sognato che fosse. Una scenografia mozzafiato e quando poi la luna piena ha fatto capolino salendo pian piano da dietro il palco… beh, vi lascio immaginare! L’arte, la natura e la storia tutte concentrate in un unico spettacolo perfetto. Non avremmo potuto chiedere di più. Dopo la fine della Carmen abbiamo mangiato un veloce gelato (in ogni caso i locali che danno sulla piazza erano ancora tutti aperti anche all’1!) e poi, tra la coda per uscire dall’arena e quella delle auto che tornavano a casa, siamo arrivati a Soave più o meno alle 2.30, stanchissimi.

La mattina dopo, pertanto, non siamo riusciti ad alzarci in tempo per la colazione (che, in teoria, veniva servita fino alle 9.30, circa). Convinti di doverla saltare siamo scesi in giardino piuttosto affamati e siamo stati felicissimi di scoprire che Christian, il proprietario del B&B, ci aveva aspettati fino alle 11 passate con la colazione pronta! La mattinata se n’è andata via pigramente, leggendo all’ombra del porticato e definendo un programma di viaggio per i giorni successivi. Nel pomeriggio siamo andati a far visita alla Biancara, la cantina di Angiolino Maule (per chi, come noi, ama il vino “naturale” non c’è bisogno di aggiungere altro….) dove ci ha accolti il figlio Alessandro che, insieme al padre, ha risposto a tutte le nostre domande e fatto degustare i loro vini. La visita è stata esattamente come ce l’eravamo immaginata: dopo una mezz’oretta dal nostro arrivo, la passione di “noi bevitori” si mescolava con la loro di “produttori” e sembrava quasi di essere in famiglia. Inutile dire che assaggiare il “Pico” direttamente spillato dalla botte è stato un momento di quelli che si ricordano.

La visita alla Biancara ci ha permesso di sfuggire per un paio d’ore (tanto è durata, alla fine!) alla calura della campagna veneta in Luglio: soli 35 gradi umidi, una cosa da niente!! Ma non siamo tipi da scoraggiarci per “così poco”, piuttosto ingoiamo una pastiglietta di sali minerali e ripartiamo! Abbiam quindi deciso di tornare a Verona per fare un giro nel pomeriggio. Ammetto che vedere tutte le ragazze in giro con le borse dello shopping mi attirava irresistibilmente verso le vetrine che esponevano quella magica parolina che inizia con “sal” e finisce con “di”, ma ho resistito: siamo qui per la cultura o che cosa? I saldi li fanno anche a Torino, no? Per Tacitare la vocina che, nel mio cervello, mi martellava dicendomi “sì, è vero, ma fare shopping in negozi nuovi è il doppio più bello…” e togliermi ogni velleità shopaholistica ho deciso di trascinare mio marito sulla Torre dei Lamberti (piazza delle Erbe) per vedere il panorama dall’alto. L’ingresso costa 4,5€ sia che si salgano a piedi i quasi 400 scalini, sia che si prenda il comodo ascensore che porta fino in cima. Per chi vuole togliersi dalla testa i negozi, consiglio vivamente di farsela a piedi a luglio! Quando arrivi in cima non sai nemmeno più come ti chiami…

Ma lo spettacolo di Verona dall’alto ripaga di tutta la fatica. In realtà all’ingresso c’è un cartello che avvisa il pubblico che le campane rintoccheranno ogni mezz’ora ed ogni ora, ma chi lo legge? Per cui quando hanno suonato mi è preso un coccolone, lì per lì ero talmente stonata che non capivo cosa stesse succedendo. Dopo la torre abbiamo gironzolato per le vie senza una meta precisa, facendo foto e godendoci la bellezza di ogni casa, di ogni muro, chiedendoci se poi Giulietta e Romeo saranno esistiti veramente oppure no… ovviamente mentre cammini per Verona ti pare quasi di respirare la presenza dei due sfortunati amanti e finisci con l’essere assolutamente certo di sì. Poi arrivi alla “casa di Giulietta”, vedi i turisti che si aggrovigliano alla statua per farsi fotografare toccando la famosa “tetta” ed i ragazzini che appiccicano al muro le loro promesse d’amore eterno con la gomma da masticare e immagini che, esistiti o no, si staranno di certo rivoltano nella tomba e Shakespeare con loro. Però, se per un momento smetti di rabbrividire davanti ai torpedoni di turisti tedeschi in sandaloni e calzini bianchi e guardi su verso quel balcone… almeno per un attimo ti chiedi “E se invece fosse tutto vero? E se Romeo saliva proprio lungo quel muro per rubare un bacio alla sua colomba?”

Per cena abbiamo lasciato Verona per tornare verso Soave dove Christian ci aveva suggerito di cenare all’enoteca Il Drago. Beh, di enoteche ne abbiamo viste tante, ma nessuna come questa. Infatti si trova sotto il loggiato dell’antico Palazzo di Giustizia, peraltro il più bel palazzo di Soave. Abbiamo festeggiato il nostro anniversario cenando molto bene (ovviamente bigoli e poi galletto alla brace con gran finale di ciliegie al Recioto con gelato…) in un contesto davvero emozionante.

Il giorno dopo ci siamo svegliati buon ora per dirigerci a Bassano del Grappa. La cittadina è graziosissima, peccato ci fosse il mercato che impediva di avere una visione d’insieme della piazza principale che dove essere un piccolo gioiello. Ci siamo diretti al celeberrimo Ponte degli alpini e ci siamo fermati alla distilleria Nardini per un aperitivo, visto che era l’ora dello “spriz”, rituale veneto inossidabile che coinvolge praticamente tutti quelli che hanno l’età per bersi un biccherino. Abbiam pranzato con un gelato, il caldo soffocante non permetteva altro, e siam ripartiti per Marostica dove però abbiamo resistito giusto mezz’oretta e non siamo nemmeno riusciti a salire sui bastioni del castello per guardare il panorama…c’era davvero da morire! A questo punto, per ingannare il tempo e l’afa, abbiam fatto una piccola deviazione di circa 45 minuti verso Monselice, per la precisione al Castello di Lispida (seguire per Monticelli, l’ingresso al castello si trova pochi metri dopo il passaggio ferroviario) dove abbiamo degustato il loro Tocai naturale vinificato in anfora. Il wine bar apre alle 16 ed è molto suggestivo, i prezzi ridicoli, ma speriamo restino così bassi! Per capirci, un calice di “amphora” e una fetta di crostata artigianale, 5 €… Consigliamo di farsi un giretto da queste parti anche a quelli che non sono poi così impallinati con il vino perché si tratta di un gran bel posto, molto rilassante. Se poi potete investire in una notte al castello… beh, ci sa tanto che è un’esperienza da fare!

La fine del pomeriggio l’abbiam trascorsa a Vicenza dove però siamo arrivati alle 18.00 e non abbiamo più fatto in tempo a visitare il famoso Teatro Olimpico del Palladio. Anche qui abbiam trovato la cittadina riversata nei locali del centro per lo spriz serale… certo che questi veneti sanno godersi la vita! Anche Vicenza è una piccola bomboniera. La vista della basilica del Palladio al tramonto, quando iniziano ad accendersi le luci della notte, è davvero romantica. Purtroppo è tardi per visitare qualunque monumento per cui ci limitiamo a fare un giro per il centro per poi cercare un posticino tranquillo per cena e finiamo all’Osteria dei Monelli, proprio su Ponte San Paolo, dove ceniamo molto bene godendoci bigoli al ragù d’anatra e ravioli fatti in casa ripieni di faraona, oltre ad una buona tagliata.

Il nostro ultimo giorno in Veneto è iniziato presto, con la celeberrima crostata. Quanto ci è dispiaciuto lasciare Soave e il nostro B&B!! Su consiglio di Christian abbiam fatto rotta su Valeggio Sul Mincio dove abbiam proseguito per Borghetto per scoprire che si tratta di un minuscolo (no, minuscolissimo) borgo che si protende sul fiume Mincio: uno scenario da cartolina! Scopriamo che qui vicino c’è un parco di cui non sappiamo nulla, il parco Sigurtà, ma da un depliant ci rendiamo conto che deve essere davvero bellissimo e che si può visitare anche in bicicletta o a cavallo… se non fosse per il caldo torrido ed il tempo che stringe, ci piacerebbe fermarci… pazienza, sarà per un’altra volta! Un buon motivo per tornare…

Lungo la via del ritorno ci fermiamo ancora nell’affascinante Mantova. Anche qui un’insegna che recita “casa del Rigoletto” ci fa domandare se ci sia un fondo di verità o ci si inventa di tutto per attirare il turismo, fatto sta che è sempre piacevole fantasticare… in fondo il personaggio del Duca di Mantova descritto da Verdi non doveva poi essere così lontano da quello realmente esistito.

Il caldo è estenuante (sono le due del pomeriggio) così ci fermiamo un bel po’ a pranzare sotto un porticato, aspettando che il sole picchi leggermente meno.. un bel piatto di tortelli alla zucca innaffiati dal Lambrusco ci ritemprano, anche se ormai la stanchezza inizia a farsi sentire… Vorremmo visitare palazzo ducale, ma alla fine non abbiamo più il tempo necessario per goderci la visita in tutta calma, per cui preferiamo lasciar perdere e ripartire alla volta di Torino ripromettendoci di programmare un intero week end in questa città, magari in autunno… in fondo Mantova non è poi così lontana da casa!

La nostra considerazione finale è che sarebbe anche ora che in libreria potesse trovarsi una guida del Veneto senza dover ricorrere ad editori specializzati. Come mai una regione che ha così tanto da offrire, mare, montagna e splendide città d’arte, sembra rilevare solo per la laguna veneta? Venezia è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti ed incredibili del mondo intero, ma il Veneto non finisce certo lì! Anzi… è proprio una terra tutta da scoprire… Quindi, concludendo, segnaliamo un sito che a noi è stato utile per trovare diverse informazioni in proposito: www.veneto.to.

Ciao!

Francesca & Alberto



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