Slovenia: da Capodistria a Portorose

Salve a tutti, mi chiamo Stefano ed era da tanto che desideravo andare in Slovenia. la mia smisurata passione per le lingue mi ha portato nel corso degli anni ad affascinarmi a varie tipologie di idiomi..uno dei miei primi amori era appunto la lingua Slovena. Così munito di vocabolario, grammatica e frasario mi sono diretto verso il Confine...
Scritto da: Oppipoika
slovenia: da capodistria a portorose
Partenza il: 12/08/2007
Ritorno il: 12/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Salve a tutti, mi chiamo Stefano ed era da tanto che desideravo andare in Slovenia.

la mia smisurata passione per le lingue mi ha portato nel corso degli anni ad affascinarmi a varie tipologie di idiomi..Uno dei miei primi amori era appunto la lingua Slovena. Così munito di vocabolario, grammatica e frasario mi sono diretto verso il Confine Sloveno. Ero davvero emozionato..Non era di certo la mia prima volta all’estero…Ma sentivo nell’aria una dolce frenesia!!! purtroppo le città che avevo deciso di visitare erano solo due, e vicino al confine: Capodistria (in sloveno Koper) e Portorose (Portorož). appena valicata la dogana in auto dove ci hanno controllato i documenti…Mi sono immerso accorto di una bellissima strada ultra pulita e di un paesaggio mozzafiato…Non so se è stata solamente una mia impressione 🙂 magari influenzato dal fatto di essere dopo tanto desiderio in Slovenia.

arriviamo a Capodistria..La città si presenta subito molto vivace e ricca di turisti, soprattutto famiglie. In quest’area della Slovenia tutti parlano correttamente l’italiano..Ma io caparbio come sempre decido di provare ugualmente il brivido di dire qualcosa seppur semplice in Sloveno ad una ragazza di un bar..Lei e le persone intorno a lei erano molto sorprese …Dato che ogni italiano che visita questa zona della Slovenia è strafelice di poter dialogare nella propria lingua pur essendo all’estero 🙂 con il divertimento generale del personale del bar vista la mia pronuncia poco perfetta alla fine mi viene offerta una refrigerante bibita.

io in quanto studente di antropologia do molta importanza all’aspetto sociale e noto con piacere che gli sloveni visti fino ad ora sono davvero molto molto cordiali.

dopo questo primo impatto ci dirigiamo a fare un giro della cittadina. La prima cosa che andiamo a vedere la piazza principale, ci si arriva facilmente attraverso le comodissime viuzze che portano direttamente al centro-città. Li vediamo il bellissimo Palazzo Pretorio e entriamo sempre nella stessa piazza nella Cattedrale di San Nazario, una chiesa davvero molto bella che rappresenta appieno lo splendore di questa città che è un gioiello di architettura veneta.

scendendo verso l’auto ci ritroviamo davanti un forno..E siamo subito attratti da un invitantissimo Burek…Non ci penso due volte 🙂 lo compro e melo mangio subitissimo…Previdente come sono rientro dentro e me ne prendo un altro da mangiare più tardi.

il Burek è questa specie di focaccia a forma di spirale ripiena di ricotta o feta (io l’ho mangiata con la ricotta)…(si può trovare anche ripiena di carne o verdura).

ripartiamo alla volta di Portorož, passiamo brevemente per Izola a fare qualche foto. Arrivati a Portorož la prima cosa che notiamo l’enorme quantità di turisti da ogni parte d’Europa soprattutto auto targate Paesi Bassi (NL). In effetti Portorose mi ricorda moltissimo Rimini come afflusso di gente. In realtà siamo stati soltanto nella zona di Obala (così è nominato il lungomare di Portorose), una zona davvero molto molto turistica, ricca di molti hotel e negozi.

qui è terminata la mia breve escursione giornaliera nell’Istria slovena un vero peccato perché è davvero molto molto bella e sopratutto la gente è cordialissima; ritorniamo a Duino (Trieste) dove alloggiamo.. Ma dentro di me ho fatto una promessa..Ritornerò in Slovenia…

detto e fatto 😉 infatti due giorni dopo in visita a Gorizia ho attraversato il confine Italia-Slovenia nella piazza Transalpina 🙂 anche se la polizia controllava che non si andasse oltre la piazza è stata un’emozione ugualmente. Ora nessuno può dire che non sono di parola…

eheheh alla prossima…

Stefano



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