siviglia, porto e dintorni da sola

VIAGGIO DI UNA SETTIMANA A SIVIGLIA, PORTO E DINTORNI, ALL’ULTIMO MINUTO DA SOLA….…Dopo un paio di anni che ci penso, anche questa è fatta, trovo un ottimo biglietto con la mitica Ryanair , Bergamo Orio al Serio/ Porto € 10,00 tasse incluse, bagaglio a mano, A/R . Purtroppo la partenza è alle ore 6,10 quindi devo fare una...
Scritto da: VENETIA
siviglia, porto e dintorni da sola
Partenza il: 08/10/2009
Ritorno il: 15/10/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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VIAGGIO DI UNA SETTIMANA A SIVIGLIA, PORTO E DINTORNI, ALL’ULTIMO MINUTO DA SOLA…

Dopo un paio di anni che ci penso, anche questa è fatta, trovo un ottimo biglietto con la mitica Ryanair , Bergamo Orio al Serio/ Porto € 10,00 tasse incluse, bagaglio a mano, A/R . Purtroppo la partenza è alle ore 6,10 quindi devo fare una levataccia, praticamente alle 13,45 destinazione Bergamo, ah, dimenticavo di dirvi sono partita sola, il mio lui mi ha tirato il pacco, niente male, decido ugualmente di partire sola. A Bergamo, su consiglio di una collega parcheggio al GO PARKING, (€ 36,00 per 8 dì ) prenotazione sul sito e pagamento all’arrivo, per raggiungerlo si trovano le indicazioni stradali vicino all’aeroporto, è aperto 24 H su 24, ti portano e vengono prenderti al ritorno con pulmini navetta, ottimo servizio gratuito, gentilezza e disponibilità del personale. La Ryanair come al solito decolla e atterra in anticipo a Porto, durante il volo parlo con la mia vicina di posto, una ragazza pugliese che si reca spesso a Porto in quanto la sorella abita lì, così ne approfitto per farmi spiegare il funzionamento delle macchinette per il rilascio dei ticket del trasporto locale, la prima volta si deve acquistare anche la tessera magnetica che costa € 0,50 la quale verrà successivamente sempre caricata. I biglietti si possono fare anche all’interno dell’aeroporto all’Ufficio informazione che però ha orari ridotti e comunque apre alle 08,00. In metrò che parte praticamente all’interno dell’aeroporto, arrivo alla Stazione di Porto Campanhà, la quale è posta all’uscita accanto alla stazione metrò. Campanhà lo snodo ferroviario nazionale e internazionale di Porto, in internet sul sito si trovano gli orari dei treni in partenza, io ho preferito acquistare il biglietto in stazione. Ho preso il primo treno in partenza, è il diretto l’Alfa Pendular, mi fermo nel tragitto che mi porta verso Lisbona a visitare anche la cittadina di Coimbra, arrivo dopo un’oretta, il tempo non promette bene, grossi nuvolosi. Arrivata trovo una sorpresa, non esiste il servizio di deposito bagagli. Decido comunque di visitarla trascinandomi dietro il trolley, prendo uno dei taxi che stazionano nei pressi e mi faccio portare nel centro storico fino alla cattedrale Sé Velha, dove comincia anche una leggera pioggia. Praticamente con il trolley non ci si riesce a muovere nelle stradine lastricate di pavè quindi , scesa dal taxi non mi resta che chiedere gentilmente ad un commerciante che vende souvenir e bellissime ceramiche se posso lasciare lì il bagaglio, risposta positiva così comincio la mia visita. Entro nella cattedrale, ha l’aspetto di una antica fortezza ed è considerato il migliore edificio romanico del Portogallo € 2,00 per visitare il chiostro, dove c’è un banchetto con in vendita dei dolci prodotti dal convento al prezzo di € 1 cad., occasione da non perdere, peraltro ottimi. Uscita ho gironzolato per le vicine vie, con vari negozietti. Fotografo la Torre de Anto, e anche la cattedrale di Sé Nova che si trova anche questa vicino all’Università. Attraverso delle scalinate e attraverso l’Arco de Almedina nella città raggiungo la città bassa. Visito in Praca do Commercio la chiesa di Sào Tiago la cui semplice facciata è del secolo XII. E un’altra bellissima chiesa che si trova nella Piazza seguente in cui trovo i primi azulejos (piastrelle dipinte). Ormai è l’una, ricomincia una leggera pioggia quindi ne approfitto per entrare in un bar pasticceria tavola calda, Ordino una polpetta di baccalà, una bistecca impanata e dell’acqua (€ 3,70). Chiedo delle dritte a un venditore di giornali, tra l’altro italiano che mi indirizza a prendere l’autobus per la stazione che è un po’ fuori mano. Con due tratte di autobus e con l’aiuto dell’ autista, che si sposta da un autobus all’altro (€1,50) arrivo dopo circa 10 minuti in stazione e riprendo questa volta un Intercity per Lisbona € 15,00, devo dire che ho trovato i treni molto confortevoli, puliti, con servizio ristorazione negli Alfa. Nel biglietto acquistato è sempre scritto il n. Di carrozza e il sedile su cui accomodarsi. Ho notato che tutti si siedono nel proprio posto anche se ce n’erano parecchi vuoti, in un paio d’ore non ho sentito un cellulare squillare…A Lisbona sono arrivata alla suggestiva Stazione Oriente, progettata da Santiago Calatrava, situata nel Parque das Nacoes in origine sede dell’Expo 98, ora diventato una delle attrazioni di Lisbona con la sua sorprendente architettura contemporanea. Visto che era la prima volta mi reco alla biglietteria ad acquistare la tessere e un biglietto giornaliero per i mezzi di trasporto di Lisbona (€ 0,50 per la carta “VIVA VIAGEN (dovrebbe aver sostituito la 7 colinas) ed € 3,70 per il biglietto giornaliero valido 24 H dal primo utilizzo. Si possono caricare contemporaneamente fino a 7 dì, io ho preferito ricaricarla giornalmente alle macchinette che esistono in qualsiasi stazione, sembra però che non accettino moneta superiore ai 10 euro. In questa carta non si possono caricare altre specie di biglietto, tipo quelli del traghetto e del treno, altrimenti si perdono i precedenti. Con un cambio di Metro sono arrivata alla stazione Roma, per l’Hotel LUTECIA scelto nel sito di Expedia.It , un elegante 4 stelle, ottimo rapporto qualità/prezzo, distante 4 minuti a piedi dalla suddetta stazione, zona tranquilla, mediamente frequentata ove si trovano parecchie banche, qualche negozio e vari hotel, ideale, da non dimenticare che ero sola e dovevo spostarmi ovviamente in metrò, sia di giorno che di sera. Finalmente mi posso separare dal trolley che dal mattino mi seguiva e andare alla scoperta della città.

Scendo nella Piazza Principale Rossio il cui vero nome è Praca de Dom Pedro IV, attraverso Piazza da Figura e mi porto all’Elevator di Santa Justa, costruito a fine ottocento da un apprendista di Eiffel, in alto una passerella che collega l’ascensore al Largo do Carmo nel Barrio Alto. Passo ai lati delle rovine della Chiesa do Carmo, i cui resti stanno a testimoniare che questa chiesa era una delle maggiori di Lisbona prima del terremoto del 1755. Passo poi per Praca dos Restauradores con al centro l’obelisco eretto nel 1886. A lato c’è il palazzo Foz costruito da un italiano tra il 1755-1777 ed ospita tra gli altri l’Ente del Turismo. Mi porto poi all’elevator da Gloria che mi porta alla bella vista dal Miradouro de sao Pedro de Alcantara, splendida vista sui tetti fino al Tejo, passeggio un po’ per il Chiado completamente restaurato, con la conservazione di molte facciate originali, dopo l’incendio disastroso che divampò il 25 agosto 1988. Fiancheggio la chiesa di Sào Roque, attraverso una piazzetta, e prendo strada con scalinata in discesa al cui inizio vi è un bar-risto familiare con tre quattro tavoli e menu’ esposto. Ho cenato molto bene per € 9,00, antipasto di olive e formaggio, un piatto di pesce cosiddetto spada ai ferri (non è quello comunemente conosciuto) ma un pezzo di pesce di dimensioni medie molto buono, vassoio di patate e verdura cotta, 2 birre. Uscita vedo parecchia gente entrare nella Chiesa di Sao Roque così entro anch’io. L’interno è molto ricco rispetto alla facciata . Sono tornata soddisfatto in hotel da questo primo approccio con la città che ho trovato tra l’altro molto pulita.

VENERDI’ 09/10/2009 Abbondante colazione, oggi ho deciso di andare a visitare l’incantevole cittadina di SINTRA, a 35 Km. Da Lisbona, situata sulle colline, era la meta estiva preferita dai reali di Portogallo. I treni partono ogni 15 minuti dalla stazione del Rossio, acquisto un’altra tessera e la carico con il biglietto (€ 0,50+ 3,40 A/R), impiego 50 minuti, il treno fa parecchie fermate e attraversa popolosi quartieri periferici prevalentemente abitati da negri, a volte il degrado era molto evidente. Arrivata alla stazione di Sintra mi reco all’ufficio informazioni posto all’interno della stazione, mi danno una bella cartina e mi consigliano di prendere il Bus 434 il cui capolinea è a dx dell’uscita. (€ 4,50) Il giro comprende la fermata del Palacio Nacional de Sintra, il Castello dos Kouros e per ultimo il Palacio da Pena. Entro subito al Palacio Nacional de Sintra (€ 5,00) costruito nel XIV secolo, è stato ampliato nel XVI secolo da Manuel I, ha due enormi camini conici delle cucine dove sono ancora conservati gli spiedi e gli utensili usati un tempo. Molto maestosa la Sala dos Brasòes con soffitto a cupola e con i blasoni di 74 famiglie nobili portoghesi. Le pareti sono rivestite di piastrello in maiolica stile Delft del 700. La sala dos Cisnes un tempo adibita a banchetti ha il soffitto dipinto nel XVII sec. Con pannelli ottagonali decorati con i cigni. La sala Das Pegas dipinta con gazze (pegas). Riprendo l’autobus che mi porta al Castelo dos Mouros, acquisto un biglietto cumulativo Castello + Palacio da Pena € 11,00, attraverso dei sentieri si arriva ai bastioni del castello moresco, costruito nell’ottavo secolo. Dalle mura del castello la vista è incantevole spazia sulla città sottostante, sul Palacio da Pena che si trova su una cima vicino e a tutta la costa. Tra le mura vi sono le rovine di una cappella e di un’antica cisterna moresca. Le mura del castello furono fatte restaurare da Fernando II nel XIX secolo. Riprendo il bus che mi ferma al Palacio da Pena, non prendo il trenino per raggiungere il palazzo ma preferisco camminare per 5/6 minuti su un sentiero ciottolato attraverso il parco di alberi e arbusti che circonda il Palazzo. Il palazzo di diversi stili architettonici, costruito nel XIX secolo per il marito della regina Maria II, si erge sulle rovine del vecchio monastero del 400. Ferdinando affidò l’incarico di costruire il suo palazzo estivo con parco, in cui accogliere stranezze da tutto il mondo. Nel 1910 quando fu proclamata la Repubblica, il palazzo divenne un museo e fu conservato esattamente com’era nel periodo in cui ospitava la famiglia reale. L’arco di ingresso a volta, è caratterizzato da mura bugnate e da due torrette merlate. Gli edifici sono dipinti di giallo e rosa. Molto importante la pala della cappella in marmo e alabastro con scene della vita di Cristo, la Sala da ballo, la sala araba la camera di Manuel II, ultimo re del Portogallo, l’arco del tritone. Nella parte esterna ho potuto fare le foto, severamente vietato all’interno. Dopo la visita riprendo il bus che passa da lì a poco che si “butta” giù per la collina con la gente che rumoreggia chi divertita chi spaventata. Ultima fermata il ritorno in centro, così ne approfitto per girare nelle viuzze e fare una sosta alla famosa pasticceria PIRIQUITA in Rua Padarias 1/3, ordino un tè e 2 pastine ( pastel nata e travesseure) € 2,75. Uscita scatto delle fotografie alla torre dell’orologio e alla Igreja de Saò Martinho, Ritorno a piedi in stazione, lungo una via costeggiata di Statue moderne, fotografo di nuovo il Palacio National dal lato dei grossi camini, oltrepasso la Fonte Mourisca e la Camara Municipal ( il Municipio). Tornato a Lisbona, dimenticavo giornata bella, molto calda, rientro in Hotel, faccio una veloce doccia e sono pronta a ripartire, voglio incontrare il mitico Tram 28. Scendo col metro a Martim Moniz , capolinea del 28, si fa un po’ attendere ma eccolo, un pezzo da antiquariato, bellissimo, si inerpica su e giù per le viuzze, da Graca all’Alfama, scendo, gironzolo per Graca poi giù a piedi per vie e scalinate fino all’Alfama a cercare Rue de Regueira, a dir la verità mi ha aiutato un vecchietto che ha scaricato le borse della spesa in casa e mi ha accompagnato fino alla via, altrimenti chi la trovava!!!!!! Al n. 37 trovo il Restaurant MORGADINHA, 4 tavoli, pulito, cucina a vista, il frigo con i pesci, la padrona che fa la cameriera e la cuoca. Ordino chiaramente del baccalà ai ferri, ottimo, accompagnato da patate lesse e insalata € 9,00 il baccalà con i contorni ed € 1,50 la birra. Tutto buono, locale da raccomandare. Uscita dal locale, prendo la via a sx e in 5 minuti intravedo le rotaie del tram e mi reco alla prima fermata, ritorno a Martim Moniz, prendo il metro e a nanna, la giornata è stata molto impegnativa ma mi ha completamente soddisfatta, chiuso al meglio con un’ottima cenetta, peccato che ho cenato da sola…

SABATO 10/10/2009 Ottima colazione, comincio col salato caldo e freddo e termino con dolci e frutta. Metro sempre direzione Martim Moniz, saldo sul tram 28 sempre in drezione Alfama, mi fermo a Largo do Sol,i tavolini dei caffè con ottima vista sui tetti dell’Alfama fino all’Estuario del Tejo, 200 mt.Più avanti si trova lo splendido Miradouro de Santa Luzia, una terrazza ricoperta di bungavillee che spazia dai tetti dell’Alfama al fiume. Gli elementi più caratteristici del panorama sono la cupola di santa Engracia (Pantheon) , la chiesa di Santo Enstavao e le due imponenti torri bianche di Sao Miguel La chiesa di Santa Luzia l’ho sempre trovato chiusa, ha il muro a sud decorato con pannelli di azulejos bianchi e blu del 700 che rappresentano Praca do Comercio prima del terremoto. Più avanti visito: – la Chiesa di S.Antonio , sorge presumibilmente sul luogo della casa natale del santo, accedo alla cripta, che è tutto ciò che è rimasto dopo il terremoto del 1755. Nel 1757 con le offerte hanno finanziato la ricostruzione. Nel passaggio che porta alla cripta c’è un moderno azulejo che commemora la visita di Giovanni Paolo II nel 1982.

-La Sé, cattedrale della città, del 1150, è un insieme di vari stili, distrutta da tre terremoti nel XIV secolo e da quello del 1755, nei secoli subì notevoli trasformazioni. La facciata con le due torri campanarie merlate e il bel rosone è in stile romanico. Navata romanica e cappelle gotiche. Accedo al chiostro gotico. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce reperti romanici e di altri periodi. All’interno si trova anche la cappella dove è conservato il fonte usato per il battesimo di S.Antonio nel 1195, in un pannello il Santo è raffigurato mentre predica ai pesci.

-Sao Vicente de Fora, santo patrono di Lisbona nel 1173. La visito solo esternamente. E’ opera di un arch.Italiano, facciata bianca tipicamente italiana con torri gemelle ai lati e le statue dei santi Vincenzo, Agostino e Sebastiano sopra il portale. Visto che è sabato passo per la Feira da Ladra, bancarelle note come “Mercatino dei ladri”. Si vende di tutto e da tutti…Mi trovo così alla Santa Engracia, con la sua cupola ora in restauro, a est della città e visibile da lontano. La chiesa originaria crollò nel 1681 , la nuova barocca, fu iniziata nel 1682 e i lavori durarono 284 anni, fu completata solo nel 1966 . Nella veste di Pantheon ospita le tombe degli eroi della storia- Riprendo bus 28 e mi fermo a Gracia, vista lora mi faccio una zuppa del dì e prendo una bottiglietta di acqua € 1,80, quindi a piedi in tre minuti arrivo al Mirador de Gracia, dalla terrazza ombreggiata e con panchine si ha una grandiosa vista sul Castello.

Ritorno al Miradouro de Santa Luzia, prendo una via in salita e in una decina di minuti arrivo al Castello de Sao Jorge , c’è una grandiosa spianata all’ombra che offre spettacolari vedute di Lisbona e del Tago. Il ristorante Casa do Leao sorge dove era l’ex residenza reale. Salgo sulle torri e cammino lungo i bastioni delle mura del castello. Passeggio nella cittadella con stradine acciottolate del piccolo quartiere circondate dalle mura del vecchio castello. Ritorno verso la cattedrale e scendo verso giù e passo per R.Dos Bacalhoeiros fino alla Casa dos Bicos e edifici circostanti, alcune foto poi prendo un bus e mi fermo a Cais do Sodrè per prendere il traghetto direzione CALCINHAS , fino alla riva opposta del Tejo, 10 minuti (€1,60 A/R). Sul porto numerosi ristoranti, profumo di sardine ai ferri, faccio un giretto fino all’Uff. Turistico, prendo una cartina, ritorno al porto, prendo il bus 101 (€ 1,35 A/R) che fa capolinea Cristo Rei, la figura del Cristo sul modello del più famoso Cristo Redentore di Rio de Janeiro, si erge a braccia aperte sulla riva sud del Tago, alta 28 mt. Posta su un enorme piedistallo, costruita tra il 1949 e il 1959. Da qui faccio anche le foto al ponte sospeso 25 de Abril, lungo 1 Km. E fatto costruire dal dittatore Salazar nel 1966 . Anche se è presto decido di cenare al porto, sardine ai ferri, polpette di baccalà e una birra € 8,20. Riprendo il traghetto, scendo e salgo sul tram n. 15, quello che arriva da Belem, dopo 2 minuti mi fermo in Praca do Comercio, purtroppo è tutta chiusa per lavori, prendo la Rua Augusta e faccio una tappa al bar de Nicola per un tè e una pastel de nata, riprendo la via e raggiungo la Praca del Rossio, prendo la metro , domani mi aspetta BELEM Domenica 11/10/2009 Prendo il mitico tram elettrico n.15 da Placa de Figueira, mi ferma proprio davanti al Mosteiro dos Jeronimos, manca ancora un’ora all’apertura, faccio un giro nei giardini e entro nella bella chiesa, purtroppo stanno celebrando la Messa ed è possibile solo visitarla parzialmente, si trova anche la tomba dell’esploratore Vasco da Gama (1460-1524),il quale doppiò il capo di Buona Speranza, aprendo la via del mare verso l’India. Le porte si aprono e inizio la visita del Chiostro in puro stile manuelino, fu finito nel 1544. La fontana a lato del chiostro è a forma di leone, animale araldico di San Gerolamo. Il chiosco è a due piani,gli archi e la balaustra sono decorati con trafori e ricchi intagli. Splendido, non finisco di scattare foto, la giornata è luminosa, anche troppo calda. Visito il refettorio con i muri ricoperti di azulejos settecenteschi. Esco e fotografo i particolari del portale sud dove c’è scolpita una scena con San Gerolamo. Attraverso i giardini di Praca do Imperio, la grande piazza davanti al monastero, con una splendida fontana e col sottopassaggio mi ritrovo sul lungofiume di Belem. Peccato che la zona sia attraversata dalla ferrovia e da un vialone a quattro corsie. Il museo delle scoperte è davanti a me, massiccio monumento angolare sul lungofiume, innalzato nel 1960 per celebrare Enrico il Navigatore a cinquecento anni dalla morte. Fu Salazar a volerlo, alto 52 metri, a ricordo dei marinai, dei mecenati e tutti coloro che contribuirono allo sviluppo del Portogallo nell’età delle Scoperte, evoca la forma di una caravella, ai lati sono esposte le statue degli eroi. Proseguo sul lungofiume, giornata estiva, è pieno di gente, dovanti mi si staglia la Torre de Belem, fatta costruire da Manuel I tra il 1515 e il 1521, in mezzo al Tago, punto di partenza per i navigatori, gioiello manuelino divenne il simbolo della grandiosa era espansionistica del Portogallo. Di straordinaria bellezza la decorazione dell’esterno, con le funi scolpite nella pietra, le balconate aperte, le torrette moresche e gli originali merli a forma di stemma. Splendida loggia rinascimentale e la veduta panoramica. Molto difficoltoso il passaggio e l’attesa sulle scalette a chiocciola per la calca di gente per visitare i tre piani della torre da cui merita il panorama. Ripercorro la strada a ritroso, sotto un sole cocente fino al monumento alle Scoperte e mi reco al Museu Nacional dos Coches (museo Nazionale delle carrozze), la collezione di carrozze e vetture del museo è la migliore d’Europa. Occupa l’ala est del Palacio de Belem costruito nel 1726, dove un tempo aveva sede la scuola equestre, ha anche una galleria dove si osserva la collezione posta nell’arena sottostante. Sono distrutta dal gran caldo e con questa scusa mi rifugio nella famosa storica pasticceria di Belem (Antiga Confeitaria de belem), caffè dell’ 800 famoso per le pasteis de Belem, sfoglie ripiene di crema con spruzzatina di cannella, sono ormai le tre, ordino un toast, una birra fresca 3 pasteis, a dir la verità ne avevo ordinato uno chissà perché sono arrivata a tre. La pasticceria è formata da parecchie sale con azulejo, cucina a vista che sforma in continuazione le tipiche paste che vengono subito trasferite al banco per la vendita, la coda arriva fino in strada. Le confezionano in una specie di tubo per portarle via. Ad ogni tavolo c’è un barattolo di zucchero a velo e di cannella. I prezzi sono ottimi, 6,90 di tutto, il cameriere mi ha anche dato delle bustine di zucchero per la collezione di Francesco. Torno col tram 15, quello nuovo fino a Piazza de Figuera, entro in metro, devo visitare la zona Parque das Nacoes nato come sito per l’Expo del 1998, è diventato il nuovo centro per Lisbona. L’architettura contemporanea è sensazionale, grattacieli, un grandioso centro commerciale, ristoranti, spazi con attrazioni per famiglie, l’imponente stazione Oriente con le sue volte progettata da Santiago Calatrava, imponenti padiglioni progettati da famosi architetti, ora sede di musei, la Torre Vasco da Gama che è l’edificio più alto di Lisbona. Meravigliose passeggiate lungo il fiume con le vedute del tago e del Ponte Vasco da Gama. Nella zona c’è una teleferica che permette la visita panoramica dall’alto, peccato che la cabina era a dir poco bollente, non so d’estate come si possa resistere, mancava proprio l’aria. Scendo ed entro nell’Oceanario de Lisboa, opera centrale dell’Expo 98 ed ora la principale attrazione del parque das nacoes, ha la forma di una portaerei, è agganciato all’estremità di un molo, sospeso sull’acqua. E’ il secondo acquario più grande al mondo e conserva un’impressionante raccolta di specie, tra cui uccelli, mammiferi, pesci e altri abitanti del mondo sommerso. Quattro mari e ambienti separati rappresentano gli ecosistemi degli oceani Atlantico, Antartico, Pacifico e Indiano. La principale attrazione è la grande vasca centrale. A dirla tutta non mi ha per niente impressionato, a parte la costruzione che è splendida. Tutte le capitali europee che ho visitato e che nel tempo hanno ospitato olimpiadi o Expo sono rinate, vedi anche Barcellona, più belle, più funzionali che mai e ospitano flotte di turisti, sanno offrire attrazioni. Noi in Italia purtroppo queste occasioni penso siano ormai perse per sempre …Visti i tempi. Decido di cenare in un ristorante che molte guide riportano, è vicino alla Placa del rossio, si chiama “O Bacalhoeiro”, si trova in Rua dos Sapateiros 222, lo trovo chiuso, molti locali alla domenica chiudono, così visto che la stanchezza si faceva sentire ho preso qualcosa al volo, ho fatto una passeggiata in centro semideserto e sono rientrata in Hotel, domani è l’ultimo giorno che rimango a Lisbona e devo vedere ancora qualcosa.

Lunedì 12/10/2009 Dopo colazione esco, fa già caldo non serve portarsi dietro niente basta la maglietta, vado a fare 2 foto in Campo Pequeno alla facciata neomoresca dell’arena della corrida. Ritorno alla stazione Oriente, Zona Expo per prendere il biglietto per il treno che domani mi riporterà a Porto, entro anche al Centro Commerciale per prendermi una canottiera da indossare subito perché è veramente estate e anche la maglietta fa sudare. Decido poi all’ultimo di recarmi in treno a Cascais per poi proseguire in bus per Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo, si trova il faro in cima all’imponente scogliera, alta 140 m. La ferrovia per gran parte costeggia l’oceano, superiamo Estoril e arriviamo a Cascais, luogo di villeggiatura. Purtroppo il bus è partito da 1 minuto secco e il prossimo è dopo 2 ore, sono ormai le tredici passate e quindi con dispiacere devo rinunciare, sicuramente alla prossima visita di Lisbona sarà la prima escursione. Giro un po’ per la cittadina, nella cittadella, con i molti tavolini all’aperto, nel porto, vado in spiaggia e poi ritorno a Lisbona. Faccio tappa in un snack-bar del Chiado e prendo una zuppa del giorno e una fetta di pesce con la solita birra, direi ottimo. Riprendo varie volte il tram 28 scendo e risalgo nei vari quartieri, fino ad arrivare alla Basilica di Estrela, fatta costruire nella seconda metà del 1700 da Maria I. Ebbero inizio i lavori nel 1779, fu completata nel 1790. Ha enorme cupola, è in stile neoclassico e tardo barocco, ai lati della chiesa sorgono le torri campanile, statue di santi e figure allegoriche ne completano la decorazione. L’ampio interno in marmo grigio, giallo e rosa è rischiarato dalla luce che si diffonde dalla cupola forata. Molto elegante. Di fronte alla chiesa entro nel Jardim da Estrela, giardini creati nel 1884 molto ombreggiati, esotici, con piante grasse e piante che per noi, visto il nostro clima, sono da appartamento, palme, molte aiuole fiorite, il laghetto con le oche e le carpe, padiglione in ferro battuto dove si esibiscono i musicisti. All’interno si trova anche un asilo. Molto rilassante come posto mi riposo all’ombra delle palme. Riparto per l’ultimo sguardo alla città, riprendo il mitico 28 fermata Barrio Alto dove sale l’Elevator de Bica. Gironzola nel quartiere barrio Alto incontro Via Atalaia, Rua de Rosa, questo quartiere si anima di sera, durante il giorno i ristorantini e le tascas (trattorie a conduzione familiare) sono quasi tutti chiusi, vedo diversi carrettini che forniscono le varie cucine di sacchi di patate che accompagnano qualsiasi piatto, i locali a volte non si vedono dentro i portoni chiusi o le serrande abbassate. Fa caldo, ho sete, entro in un baretto “d’altri tempi”e ordino una bottiglia di birra che pago alla modica cifra di € 0,85 . Faccio ritorno all’Elevator de Bica e non resisto, faccio un giretto, sale e scende ogni 15 minuti. La discesa è paurosa, si arriva nei pressi della Chiesa di S.Paolo che è impachettata per restauro. Risaldo con l’elevator, prendo il 28, strapieno a quell’ora, circa le sei, mi piazzo accanto al conducente così ho una vista perfetta. Scendo al Miradouro di S. Luzia per vedere il tramonto, molto suggestivo, il sole si riflette sulla chiesa di Sao Vicente de Fora e sulla chiesa di santa Engracia e su alcune facciate sottostanti, bella vista del Tejo. Cammino senza meta fino a Largo Das Porta do Sol, ormai è tardi non ho tempo per addentrarmi all’Alfama, vedo un tavolino in una via con degli anziani che giocano a carte. Riprendo il 28 che mi riporta al capolinea Martin Moniz, questo posto non mi piace per niente anche se la piazza sarebbe molto bello, ci sono anche diversi Hotel 4 stelle tipo il Mondial ( vigilantes all’ingresso) è sempre frequentato anche di giorno da parecchia gente di etnie diverse che bighellona tutto il giorno e penso viva di espedienti . A lato degli hotel, penso vi sia la zona Cina town, un via vai incredibile di furgoni, carretti, carrelli che trasportano enormi scatolini e sacchi di merce varia impedendo con il parcheggio a volte anche la circolazione. Vi si trova anche un vecchio, almeno dall’aspetto, io non sono entrata, i cinesi entravano e uscivano con merci varie, il centro commerciale De Mouria. Prendo la metro proprio sotto la Piazza e dopo poche fermate rientro nel “ mio” tranquillo quartiere a sistemarmi per uscire per la cena. Vado nel locale che ieri sera era chiuso, dalla piazza del Rossio o Pedro IV si prende la via da cui si entra attraverso l’arco, praticamente è il primo locale sulla sx , è diviso in due dal bancone, ha due ingressi che corrispondono anticamente a due locali, uno vendeva baccalà, e l’altro dei liquori, infatti si chiama A LICORISTA O BACALHOEIRO. Tra i clienti vicino a dove mi sono seduta c’era una simpatica coppia pressapoco della mia età già intenda a mangiare, attacco subito bottone chiedendo consigli sul piatto da ordinare. Decido per un baccalà ai ferri, non male, porzione da scaricatore di porto, abbinata alle solite patate e insalata. Mi portano anche gli antipasti, due polpette di baccalà che però faccio portare via, mi bevo un bicchiere di vino bianco e chiacchiero con la coppia che è appena arrivata a Lisbona da Porto mi chiede delle informazioni che io sono ben lieta di darle. La serata passa in allegria, devo ordinare il tipico liquore alla ciliegia per digerire il baccalà, devo bere anche una birra perché mi ha fatto una sete bestiale. Il cameriere ci porta, anche alla coppia, un altro bicchierino di liquore (17 gradi), non me li hanno fatti pagare, forse gli ha offerti la casa. Mi sentivo un po’ alticcia, devo camminare un po’. Mi propongo di fare da guida alla coppia e anche se sono circa le 11 li porto a vedere l’elevator de Santa Justa, c’è ancora la coda per salire…Fracciamo un giro per le piazze, arriviamo a Piazza Dos restauradores e ammiriamo la stazione del Rossio con l’illuminazione, è bellissima, con il suo stile neomanuelino di fine ottocento, particolare per i due archi moreschi a ferro di cavallo. Oramai è mezzanotte, mi faccio accompagnare in Praca Dom Pedro IV detta Rossio per prendere il metro, alla sera non c’è molta gente in giro, la città è tranquilla, vigilata, ci sono diversi barboni che con tutta la loro casa sostano per la notte davanti alle porte delle vetrine. Saluto la simpatica coppia, prendo la metro e rientro. Domattina alle 9,39 ho il treno per Porto.

Martedì 12/10/2009 Alle 7 mi sveglio chiudo la valigia, vado a fare la colazione ma mi sa che ho ancora il baccalà sullo stomaco, al contrario delle altre mattine mi fa nausea solo al pensiero di mangiare, opto solo per la mia teiera di tè, una brioche e un po’ di frutta. Restituisco la chiave, saluto e mi dirigo alla Stazione Oriente, quella di Calatrava. Giornata calda, il sole è già alto, sono un po’ in anticipo così faccio alcune foto alla struttura molto bella, mi affaccio dalla terrazza, di fronte c’è il modernissimo centro commerciale, si scorge gran parte della zona dell’expo 98.

Il treno è un IC il biglietto costa 19,50 €, è assegnano il posto a sedere, molto confortevole, l’Alfa Pendular è ancora più confortevole però il biglietto costa 30 € e il tempo è di pochi minuti inferiore per fare i 285 km. Circa che mi separano da Porto. Alle 12,35 si arriva a Porto stazione Campanha l’ingresso in città è molto bello, si scorgono i ponti che attraversano il bel fiume Douro. Carico la tessera acquistata giovedì all’arrivo con un pass giornaliero valido per tutti i mezzi, prendo la Metro e dopo 4 fermate scendo alla stazione Trindade, chiedo informazione con l’indirizzo dell’hotel che dovrebbe essere a circa 10 minuti, nessuno sa dirmi dov’è, ma mi indicano l’ufficio turistico che è nei paraggi, a lato del Municipio. Mi consegnano la mappa della città, alcune informazioni e così prendo una via in leggera salita a lato del municipio e in 7/8 minuti sbagliando anche incroci, come al solito, arrivo all’hotel. I giorni seguenti ho fatto la scorciatoia attraverso una rampa di scale. A Porto ho sempre usato il bus per alcuni spostamenti e come a Lisbona mi sono divertita a salire e scendere dai vecchi tram elettrici centenari che qua sono di colore senape, ci sono 2 giri ad anello che praticamente passano per il centro sono il n. 18 e 22. Sono rimasta a Porto praticamente quasi due giorni pieni, sono quasi sufficienti per visitare la città se si escludono i musei, peraltro numerosi ma non interessanti per me. L’arteria principale è Avenida dos Aliados un bel viale piazza dove prendevo l’autobus, all’estremità nord c’è il municipio e l’ufficio turistico, banche uffici postali. Ho visitato: – la Cattedrale Sé , severo edificio. Domina la zona centrale della città dal suo colle più alto, facciata con rosone centrale, chiusa da due cupole coperte da cupole. L’interno è a tre navate, cappelle barocche, come la maggior parte delle chiese di porto, bel coro del 1717 in marmo. Si paga solo per visitare il chiostro della fine del XIV, gotico ha pareti decorate da azulejos del XVII sec. Ha il portico inferiore e superiore, si visita la cappella Sao Vicente e la sala capitolina con azulejos.

A lato della chiesa c’è uno spartano mercato in cui le donne vendevano verdure locali e poche qualità di pesce locale fresco. La stazione di Sao Bento progettata alla fine dell’800, all’interno l’atrio è rivestito di grandi pannelli di azulejos con scene storiche delle conquiste portoghesi e paesaggi della valle del Douro. Sulla piazza della stazione a lato c’è la Chiesa dos Congregados del 600, bellissima con rivestimenti di azulejo su una facciata tardo-rinascimentale.

La chiesa di dos Clerigos con la sua alta torre campanaria, di granito alta m. 76, duecento e rotti gradini, il posto migliore per farsi un’idea della città dall’alto e scattare belle foto, arrivata trafelata sulla sommità dopo 2 foto, la macchina si blocca, la memoria della macchina è piena, cambio con la memoria del telefonino come mi ha suggerito mio figlio ma non funziona, probabilmente non sono compatibili. Devo assolutamente cercare una Card, per fortuna mi indirizzano in un magazzino poco distante nella zona dello shopping dove in un magazzino specializzato c’era l’imbarazzo della scelta a prezzi molto competitivi. Ovviamente non sono risalita sulla torre…

Bellissima la chiesa di San Francesco, fondata nel XI non più consacrata. Conserva dell’originaria struttura il rosone della facciata e l’abside. L’interno è tutto in legno dorato e intagliato, esempio dei più interessanti di “chiese tutte d’oro” tipiche del barocco portoghese. Si calcola siano stati adoperati quasi un quintale di foglia d’oro.

Chiesa do Carmo con le pareti esterne ricoperte da splendidi azulejos celesti Chiesa di carmelitas, chiesa sao Nicolau, splendida la chiesa di Santa Chiara, barocca, tutta dorata, con l’annesso convento del XV secolo.

Passeggio in lungo e largo, e mi porto verso il fiume attraverso il bellissimo ponte de D.Luis I sia al piano inferiore che superiore. E’ costruito in ferro a unica arcata, a due livelli, quello superiore lungo 392 metri e alto 70 e quello inferiore lungo mt.174, mette in comunicazione i quartieri alti e bassi della città con quelli di Vila Nova de Gaia il sobborgo sede delle principali cantine vinicole. A monte si scorge l’altro grandioso ponte in ferro del 1877 costruito da Gustavo Eiffel. Dalla riva delle cantine vista meravigliosa della città, si vede il gran palazzo bianco arcivescovile, l’alta torre Dos Clerigos e lungo il fiume le case dell’animato quartiere Ribeira, che costeggia il fiume,la parte più affascinante di Porto con stradine in ombra, sporchi varchi acciottolati e con imbarcazioni allineate lungo la banchina, la maggior parte usate per portare in giro i turisti e altre le vecchie barche che venivano utilizzate per trasportare le botti di Porto, oggi fanno la pubblicità delle varie marche di Porto. Le case tipiche, con alte facciate, molte rivestite di maioliche. Il quartiere è patrimonio dell’umanità ma parecchi gruppi di edifici sono in degrado. Faccio una visita guidata alle famose cantine Sandeman, un interessante tour tra enormi botti in cui il porto invecchia (ottenuto dagli inglesi nel XVII sec.Quanto aggiunsero del brandy al vino della regione del Douro), alla fine della visita un bel filmato dove si vede la regione del Porto, dove viene prodotto in un’unica regione che si estende per 100 Km., nell’alta valle del Douro verso il confine spagnolo, Regua e Pinhaao sono i migliori centri di produzione, ma i vigneti migliori si trovano nelle tenute a est. Siamo passati poi alla degustazione, un bianco 19,90° e un rosso 20°, speciale il bianco, il rosso un po’ troppo forte solo un assaggio non potevo rischiare di ubriacarmi, infatti mi sentivo un po’ instabile e uscita ho cercato qualcosa da mangiare al volo, 2 fagottini salati molto buoni, poi una passeggiata sotto il sole sul lungofiume molto bello, piano di baretti e ristoranti, fatto una sfilza di foto della Ribeira sulla riva opposta, la luce mi sembrava ottimale.

Il centro storico di Porto mi è sembrato mezzo disabitato, parecchie case non si sa come stiano in piedi, parecchi restauri da effettuare, altre palazzine molto belle, diversi restauri in atto, la città non è pulita come Lisbona, ha un ottimo servizio di mezzi pubblici, una nuova metropolitana con quattro linee, che corre la maggior parte in superficie. E’ una città da scoprire a piedi un po’ alla volta, a dir la verità di sera non mi dava la sensazione di tranquillità come Lisbona di conseguenza alla sera uscivo solo per cenare. Ho mangiato benissimo, sempre pesce o baccalà, a prezzi stracciati, in una trattoria poco lontano dall’Hotel, era il mio punto fisso, porzioni enormi, buone, ho ordinato quasi sempre la mezza porzione, la cucina era a vista, il proprietario anziano che riusciva a gestire i tavoli in modo eccellente, simpatico, mi consigliava i piatti da prendere. Suggestivo prendere l’aperitivo nei bar del lungofiume ovviamente con vino Porto. Il giovedì mattina alzataccia, niente colazione, l’orario non lo consentiva, è in taxi mi sono fatta portare al bellissimo aeroporto. Alle 12,30 atterro a Orio al Serio, nel parcheggio all’uscita degli arrivi, trovo già la navetta che mi accompagna subito al parcheggio, l’autista mi porta dove è parcheggiata la macchina, da solo non l’avrei trovata…E mi consiglia la strada più veloce per raggiungere l’autostrada. Giunta a casa già mi mancano le abitudini portoghesi, chissà che con la scusa di accompagnare il mio lui presto non faccia un’altra capatina, mi mancano delle località da visitare. Alla prossima.

HOTEL: LISBONA HOTEL LUTECIA 4 stelle prenotato a € 74,99 a notte, camera doppia e colazione a buffet per due, prenotato sul sito Expedia.Com, molto soddisfatta della scelta, ottima posizione, elegante.

PORTO HOTEL BEST WESTERN HOTEL INCA 4 stelle, prenotato sul sito Bookin.Com, prezzo camera doppia comprensivo di colazione a buffet per due persone, un po’ vecchietto ma pulito, non male come posizione e ottima colazione.

TRASPORTI Treno: Porto/ Lisbona e viceversa, biglietti acquistati alle biglietterie € 19,50 ogni tratta- Tessere trasporti a Lisbona :€ 0,50 l’acquisto della tessera e € 3,70 l’abbonamento giornaliero per 24 h, dal momento della vidimazione, valida per metro, bus e tram, elevatori A Porto € 0,50 tessera ed € 3,30 il biglietto di 24 per 2 zone.

CASCAIS treno A/r € 3,40 Assolutamente consigliabile usare sia a Lisbona che a Porto i vecchi tram elettrici, che prati camente coprono il centro storico delle due città, da sfatare il mito dei borseggiatori, basta stare accorti…

RISTORANTI: a parte quelli elencati nel diario, si trovano dappertutto e sono per tutte le tasche. A Calcinhas e a Porto sono ancora più convenienti di Lisbona, io ho quasi sempre optato per le classiche trattorie portoghesi a conduzione familiare.



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