Siviglia, la città degli aranci

Chi non vede Siviglia non vede meraviglia
Scritto da: battirena
siviglia, la città degli aranci
Partenza il: 29/11/2015
Ritorno il: 02/12/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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SEVILLA, la città degli aranci (29/11-02/12-2015)

Mai visti tanti alberi di aranci con i bei frutti maturi che spiccano tra il verde! E insieme alle magnolie inondano viali, strade piazze, cortili e giardini. D’altronde un detto spagnolo recita che chi non vede Siviglia non vede meraviglia! E’ la verità. Siviglia è una città bellissima, affascinante, vivace e vivibile. Grande parte del centro storico è zona pedonale, molte le piste ciclabili con le bici che si possono affittare. Passeggiare per la strade, spesso strettissime, lastricate e intricate alla scoperta di piazzette, chiese e palazzotti, con i tipici cortili, è un vero piacere. Il patio è certamente un elemento architettonico importante in tutta l’Andalusia e quindi anche per Siviglia. Ereditato dai Romani e in seguito dagli Arabi è presente non solo nei grandi palazzi, ma anche nelle normali abitazioni, sempre verdeggiante di piante e spesso con le pareti ricoperte di multicolori azulejos: sbirciate attraverso cancelli e portoni…

Non perdete di visitare il barrio di S.Cruz, ma attenzione perché nella zona ci si può anche perdere, ma non vi preoccupate: domandate e tutti vi daranno un aiuto. Naturalmente non potete mancare all’imbrunire, di salire sul criticato Parasol per avere sotto di voi tutta la città che illumina i suoi splendidi monumenti. Sempre di notte passeggiate intorno alla cattedrale, andate a piazza di Spagna poi passate il ponte de Isabel II (o di Triana), sul ramo morto del Guadalquivir, per godervi il panorama della città dal bastione di calle Betis…

Ma andiamo con ordine. Abbiamo scelto di soggiornare presso il B&B Alfareria 59 nell’omonima Calle nel quartiere di Triana. Come sempre cerchiamo queste sistemazioni che preferiamo agli spesso anonimi hotel. Scelta ottima! Il quartiere di Triana è una città nella città. Era un rione povero abitato da gitani e operai e diviso dalla città dal fiume. Solo un ponte di barche lo collegava al centro fino al 1852 quando fu costruito il ponte Isabel II. Riqualificato è il centro delle bellissime ceramiche dipinte e degli azulejos che troverete in vendita ed esposizione, in particolare nell’antica fabbrica di S,Ana. Nei pressi del ponte entrate nel Mercato che è uno dei più caratteristici della città e date uno sguardo ai resti restaurati dell’antico Castillo de San Jorge già fortezza araba e poi sede dell’Inquisizione che si trovano proprio sotto al mercato. Se volete mangiare non vi mancherà certo la scelta ( come in tutta Siviglia…), ma qui troverete ottimi e noti ristoranti ed altrettanti ottimi bar de tapas… Non dimenticate calle Betis e naturalmente visitate la Real Iglesia de Santa Ana, la cattedrale di Triana, e che fu la prima chiesa interamente progettata e costruita dopo la Reconquista. In genere si preferiva convertire al culto cristiano le moschee. Visitate anche la Capilla de los Marineros che riveste grande importanza perché conserva una scultura lignea della Vergine della Speranza che è il simbolo del quartiere. A proposito di chiese: ce ne sono moltissime a Siviglia e sono quasi tutte con interni barocchi abbastanza pesanti e grandi retabli. Le statue sono spesso “vestite” con suntuosi abiti di stoffa e fanno una certa impressione. Normalmente le chiese sono aperte fino alle ore 21, gli spagnoli sono molto religiosi: troverete sempre gente.

Arriviamo a Siviglia un po’ tardi (per noi..) e allora, depositati i bagagli siamo costretti ad una passeggiata notturna sul bastione di calle Betis (siamo a Triana) con il centro città illuminato che si specchia nelle acque del fiume. Ci rendiamo conto che non abbiamo sbagliato meta…

La mattino dopo sontuosa colazione, attraversiamo il ponte Isabel e dopo aver sbirciato la bianca Plaza de Toros, un po’ affogata tra i palazzi, raggiungiamo il centro storico con la grandiosa cattedrale di S.Maria, il Real Alcazar e l’archivio delle Indias. La zona è ampia e quasi tutta pedonale: passeggiare è un piacere. La larga Avenida de la Costitucion che sfiora la Cattedrale è percorsa dal tram T1 che collega Plaza Nueva con la parte più recente della città. La Cattedrale è un gioiello dello stile gotico e va visitata con calma percorrendo le grandiose navate sulle quali si aprono numerose cappelle. In realtà la cattedrale, costruita, naturalmente, su una moschea, presenta, oltre al gotico, numerosi altri stili come spesso accade per molte chiese spagnole. Si passa dal mudejar, al rinascimentale fino al neoclassico dopo essere passati per il barocco… Le cappelle più notevoli sono quella Real con le tombe di alcuni Re legati alla città e quella Mayor con il grandioso retablo gotico. Da vedere, naturalmente,la tomba che si dice contenere i resti di Cristoforo Colombo. Ma comunque è un bel vedere! Da non perdere la salita ai 103 metri della Giralda, l’antico minareto. Si sale lentamente seguendo l’elicoidale piano inclinato: dalle finestrelle s’intravedeono le belle guglie e le cupole della Cattedrale e sotto il magnifico Patio de los Naranjos (aranci) nel quale è necessario sostare. Dall’alto il panorama è splendido: ai vostri piedi la bianca città vecchia con i suoi vicoli intricati dai quali spunta il moderno e criticato Parasol e dall’altra parte l’Alcazar con i suoi magnifici e lussureggianti giardini al di là dei quali si staglia Plaza de Espana con il parco Maria Luisa…

La visita agli immensi Reales Alcazares è obbligatoria. Qui c’era il foro romano poi l’Alcazar arabo e quindi le Fortezze Reali che costituiscono un’insieme di stili di tutte le epoche. Romano, arabo, gotico, rinascimentale barocco… Ma quello che ci ha colpiti è il mudejar che è uno stile cristiano che si ispira al quello arabo e che molti re spagnoli adottarono per i loro palazzi affidandosi a maestranze di origine arabe dopo la Reconquista. Oltre alle stupende sale,stanze cortili dei vari palazzi non si deve mancare di passeggiare nei magnifici giardini di cui i sivigliani sono maestri. Le ore passano presto…

Ci riposiamo e poi sempre a piedi ce ne andiamo al Metropole Parasol: i funghi di Siviglia. E’ una struttura modernissima che ha suscitato polemiche, ma può anche piacere… Dal suo belvedere, che si raggiunge in ascensore e poi si cammina sospesi, si gode un affascinante panorama della città splendidamente illuminata… Non abbiamo finito. Dobbiamo vedere uno spettacolo di Flamenco che qui è di casa. E allora si va nel quartiere di Santa Cruz e tra i vicoletti che non portano a nulla si trova La Carboneria uno strano locale a metà tra Centro Culturale e Sociale (che splendido camino!) dove sgranocchiando, su un pezzo di carta gialla, formaggio e lomo e bevendo sangria assistiamo ad un semplice, ma genuino spettacolo di Flamenco. Spesa irrisoria… Ora non ne possiamo più e ce ne andiamo a letto dopo una discreta camminata…

Bella mattinata con il sole. Visitiamo la Torre del Oro che, costruita dagli Arabi a difesa del porto sul Guadalquivir, è divenuta, insieme alla cattedrale, il simbolo di Siviglia. All’interno si può visitare un piccolo, ma ben organizzato museo navale. E si segue la storia della torre nell’arco dei secoli. Dalla terrazza si gode un piacevole panorama sul fiume. Da qui si raggiunge la Real Fabrica de Tabacos, uno degli edifici più grandi di Spagna e costruito ne XVIII secolo come manifattura di tabacchi. Era perfino circondato da un fossato per impedire furti. Ora è sede di alcune facoltà universitarie. Prima della Fabrica potrete vedere il bel Palacio de San Telmo ora sede della Junta de Andalusia ( visitabile) e il lussuoso Hotel Alfonso XIII in stile mudejar. Fatti pochi passi ed eccoci nella scenografica piazza di Spagna con alle spalle i giardini del Pilar e davanti i 40 ettari dello stupendo Parque de Maria Luisa che dovete percorrere almeno in parte. Il cuore del parco è la piazza semicircolare realizzata al principio del XX secolo in occasione della Fiera Mondiale del 1929. Al centro c’è un canale navigabile e fontana. Addossati ai portici ci sono panchine decorate con maioliche che raffigurano le 54 provincie spagnole. C’è il sole e lo spettacolo non è indifferente! Dopo aver passeggiato per il bel parco nei pressi del ponte de Los Remedios prendiamo il bus C2 (circolare esterna) che ci fare un ampio giro per la città moderna e ci lascia dall’altra parte del centro storico presso la Basilica de Macarena e le torri e le mura arabe. La gialla basilica della Virgin de Macarena è molto visitata in particolare da Siviglani e Spagnoli. In questa zona le strade tornano ad essere strette ed il colore dominante è il giallo ocra.

Ci dirigiamo verso il grande spazio de Alameda de Hercules che dopo essere stato un luogo malfamato è ora un buon posto per mangiare all’aperto. Mangiamo nei pressi naturalmente al solicchio poi ci dirigiamo verso la casa de Pilatos dove ci rendiamo conto di come vivevano i nobili Sivigliani durante il secolo d’oro. Il suo patio ed i saloni in perfetto stile mudejar e poi adattati al gusto rinascimentale. Sono molto belli la casa richiama il nome di Pilato perchè è da qui( quinta stazione della via Crucis) che nacque l’idea delle celebrazioni della Semana Santa.Torniamo in centro verso il Parador e le strette strade dello shopping che percorriamo piuttosto stanchi.Tantissini i negozi di ceramiche e di abiti tradizionali. Ci fermiamo a visitare la Iglesia del Salvador che è la seconda chiesa di Siviglia, fondata sopra la grande moschea ed egregiamente restaurata. Ora non ne possiamo più e rientriamo per riposino e cena a Triana.

E’ l’ultimo giorno: c’è il sole e torniamo in centro per visitare l’Archivio General de Indias. Il grandioso palazzo nacque come Loggia dei Mercanti e nel XVIII venne trasformato in Archivio per costudire tutti i documenti relativi ai territori d’oltremare. Tra l’Archivio e la Cattedrale si svolge per tutto il periodo di Natale un vivace e vario mercatino di allestimenti e personaggi del Presepio veramente piacevole. Attraversiamo piazza Nueva con il Palazzo dell’Ayuntamiento (Municipio) con una facciata neoclassica ed una rinascimentale e poi scendiamo fino al Guadalquivir percorrendo la sponda lato città fino al ponte che ci porterà al Monastero della Cartuja ed alla zona dell’Espozione del 1992. La Cartuja (Certosa) prima eremo francescano poi monastero quindi fabbrica di ceramiche ed attualmente Centro Andaluso di Arte Contemporanea ha una storia piuttosto articolata ed interessante che si può seguire visitando il complesso. Rientriamo a Triana con il bus C2 ed a piedi attraversiamo questo vivace quartiere per l’ultima volta. Pranzo a tapas ( sono le 15,00 ) e dopo aver ritirato i bagagli prendiamo la via dell’aeroporto e quella di casa!

Allora la meraviglia degli spagnoli per Siviglia? Siamo nel vero. La grandiosa cattedrale, l’Acazar, i bei palazzi, i giardini, gli aranci, il mujadir, la vivacità e gentilezza degli abitanti vi rimarranno a lungo nel ricordo. Il centro storico con le sue strette e tortuose stradine, il colore delle case e dei palazzi, mai particolarmente sviluppati in altezza, le chiese e le piazzette e naturalmente i suo facile clima, danno alla città che è pur grande e moderna, un aspetto quasi provinciale e la rendono di una vivibilità unica. Vedere per credere!

UN PO’ DI LOGISTICA

Volo da Pisa in un paio d’ore e 200 € (a/r in due). Il bus EA (della Tussam, che gestisce i trasporti metropolitani) vi condurrà in centro in circa 30 minuti: potete scendere presso la Torre de Oro o in p.za des Armas, la stazione bus. Il centro si gira molto bene a piedi, al limite si può utilizzare i tram T1 o il piccolo bus C5 che lo attraversa. Le circolari esterne e esterne sono le C1/C4 che si possono usare per un giro panoramico. Per mangiare non ci sono problemi: si mangia a tutte le ore, da tutte le parti ed in locali di tutte le categorie, può capitare di fare un po’ di fila. Su suggerimento di Carlo abbiamo sempre mangiato a tapas nei “bar “da lui suggeriti e ci siamo trovati benissimo. Le tapas siviglane sono circa un quarto di una abbondante porzione, ma sono presentate così bene che sembrano gourmet, potrete sceglierne di vario tipo e vi farete un’ottima esperienza. Accompagnatele con la buona e leggera birra locale. Non abbiamo mai speso più di 20 € (in due !). Suggerisco la Comidina (davanti al più noto Casa Cuesta), la Esclava (abbastanza nota) presso Alameda de Hercules e la Taberna Coloniales vicino alla Cattedrale. Da fare una visita al famoso El Reconcillo al Paradores. Che scelta per soggiornare la casa Alfareira 59 nell’omonima viuzza di Triana ! Camere comode, semplici e arredate con gusto. L’ospitalità di Carlo (italiano di Trieste) e Rosa (spagnola del nord) è stupenda come la colazione che vi sarà servita al loro grande tavolo insieme a tutti. Se poi volete avere qualche suggerimento chiedete a Carlo che vi potrà intrattenere anche qualche ora perché sa tutto di tutto su Siviglia e dintorni (e anche oltre..).

Finito: a Siviglia abbiamo lasciato un po’ di corazon! Ma ora nel mirino c’è Valencia, Granada, Cordoba…

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P.za de Spagna

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Torre de Oro

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la Cartuja

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Panorama da Triana

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La Cattedrale

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Notturno

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Le ceramiche

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