Siviglia e Granada in Epifania

Eccoci appena tornati dall’Andalusia, territorio che in pieno inverno ci ha accolto con temperature relativamente miti e ci ha mostrato autentiche meraviglie. Siamo partiti la mattina del 2 gennaio da Roma Fiumicino con volo Vueling diretto a Siviglia: questa compagnia aerea è veramente consigliabile in quanto precisa nel rispettare gli orari...
Scritto da: Sergio C.
siviglia e granada in epifania
Partenza il: 02/01/2009
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Eccoci appena tornati dall’Andalusia, territorio che in pieno inverno ci ha accolto con temperature relativamente miti e ci ha mostrato autentiche meraviglie.

Siamo partiti la mattina del 2 gennaio da Roma Fiumicino con volo Vueling diretto a Siviglia: questa compagnia aerea è veramente consigliabile in quanto precisa nel rispettare gli orari ed il personale è gentile nonostante non parli una parola di italiano (…Quasi tutti gli spagnoli incontrati comprendono un po’ di inglese ma ovviamente preferiscono parlare in spagnolo e magari ripetere i concetti più volte per farsi capire). I prezzi dei voli erano contenuti fino a metà novembre, quando abbiamo prenotato, dopodichè sono aumentati considerevolmente fino a quasi triplicare prima delle festività natalizie…Conviene prenotare con un certo anticipo. In poco più di due ore siamo atterrati nel piccolo aeroporto di Siviglia, molto ordinato e tranquillo e nel giro di pochi minuti eravamo già fuori con il nostro bagaglio. Per raggiungere il centro di Siviglia si può prendere l’autobus o il taxi: per la tratta dall’aeroporto al centro ci hanno chiesto 23 euro, non poco.

Scendendo dall’aereo siamo rimasti colpiti dal caldo, nonostante il cielo fosse nuvoloso i termometri indicavano più di 15 gradi e partendo da Roma quasi sotto zero lo sbalzo di temperatura si avvertiva particolarmente.

Come Hotel a Siviglia, come indicato da altri turisti su questo sito che ringraziamo, abbiamo scelto l’Hotel Murillo, proprio al centro del Barrio de Santa Cruz ed a pochi passi dalla cattedrale. Si tratta di un piccolo hotel molto carino con una bellissima hall di ingresso. La stanza era un po’ piccolina ma con un grande armadio ed il bagno era completamente rivestito di marmo. Per chi come noi non ha preso a noleggio l’auto il fatto di trovarsi in pieno centro con gran parte dei monumenti facilmente raggiungibili a piedi è un grosso vantaggio. Siviglia inoltre è pianeggiante e quindi passeggiare per i vicoli del Barrio de Santa Cruz è estremamente piacevole.

A Siviglia siamo stati solo due giorni e non bastano per vedere tutta la città: abbiamo dovuto fare una cernita dei monumenti più importanti e quindi abbiamo visitato la Cattedrale e la Giralda, il Real Alcazar, la Torre dell’Oro, la Plaza de Espana e la Casa de Pilatos.

Il Barrio de Santa Cruz era l’antico quartiere ebraico ed è pieno di bar e ristorantini con esposte le lavagne dove viene scritto il menù del giorno. Le piazzette che si aprono tra le case sono alberate con tanti aranci carichi di arance ed ogni casa ha un patio interno pieno di piante che si intravede tra i cancelli in ferro battuto. Ci ha colpito un patio vicino alla chiesa di S. Maria la Bianca pieno di trofei di caccia mentre il patio situato in Callejòn del Agua n. 2, a fianco dei giardini del Murillo, è il patio più ricco di piante: in primavera, quando queste piante fioriscono, dovrebbe diventare ancora più bello.

La Cattedrale insieme alla Giralda meritano alcune ore, il biglietto costa 8 euro e rimane aperta fino alle 5 di pomeriggio. La Cattedrale è grandiosa, ti accoglie con enormi portali gotici ed all’interno appare altissima. Ci hanno colpito i soffitti, le alte canne d’organo, la tomba di Cristoforo Colombo e soprattutto la cappella maggiore con centinaia di statue dorate. La Giralda, l’antico minareto, si raggiunge da una navata laterale della Cattedrale e si risale attraverso diverse rampe: in cima si domina tutta Siviglia.

Siamo a gennaio ed alle cinque di pomeriggio, quando in Italia è già buio, qui a Siviglia c’è ancora una bella luce, il sole tramonta due ore più tardi e quindi ci siamo diretti verso la Casa de Pilatos. Si tratta di un palazzo con un bellissimo patio decorato con ceramiche (azulejos), colonne, archi e statue. Dato l’orario, al costo di 5 euro, ci hanno permesso di visitare solo il piano terra.

Il giorno successivo alle 10 siamo andati al Real Alcazar, ci siamo aggregati ad una comitiva con una simpatica guida in italiano, costava solo un euro in più dell’audioguida. Per noi che ancora non eravamo stati all’Alhambra di Granada era la prima volta che ci trovavamo di fronte ad una meraviglia del genere. La facciata del palazzo di Pedro Primo e la sala degli ambasciatori in particolare ti colpiscono, ma tutto il complesso merita diverse ore di visita. Da non perdere anche i bagni arabi, una lunghissima vasca racchiusa da volte di archi situata sotto la sala grande, da cui si accede attraverso i 7 ettari di curati giardini. Al Real Alcazar la bellezza del piano terra contrasta con i piani superiori, realizzati in epoche successive e meno interessanti, quindi dopo aver visitato gran parte del complesso e dei giardini conviene tornare indietro fino all’ingresso del palazzo, tanto nessuno, dopo l’entrata, vi controlla e potete andare dove volete.

Il pomeriggio siamo andati alla Torre dell’Oro, lungo il Guadalquivir, che ospita un museo navale, ingresso costo 2 euro. Da qui conviene attraversare il fiume e fotografare la bella veduta della Torre dell’Oro e della Giralda dal balcone del primo ristorante alla destra del ponte.

Dalla Torre dell’Oro ci siamo poi spostati lungo il fiume fino a Plaza de Espańa, attraversando il bel Parco de Maria Luisa: Plaza de Espańa è enorme e bellissima, piena di ceramiche decorative dei ponticelli e delle panchine…Rispetto agli edifici del centro di Siviglia è recentissima ma merita comunque una visita.

Per i pasti a Siviglia siamo andati nei seguenti locali: – Ristorante Los Venerables a fianco dell’Hospital de los Venerables: menù fisso a meno di 10 euro, ottima la zuppa calda di asparagi, un po’ troppo freddo ma gradevole il gazpacho (minestra a base di pomodoro e verdure), ottima la paella della casa per la quale abbiamo dovuto attendere più di mezz’ora…Era proprio fatta in casa.

– Vineria San Telmo all’ingresso dei Giardini del Murillo: tapas più o meno buone, ottimo il tonno ed il baccalà. Occorre scegliere quelle portate che si conoscono bene ed evitare le insalate imbevute di salse poco gradevoli, anche perché il menù è solo in spagnolo, senza traduzione in inglese.

– Ristorante La Esquina proprio di fronte all’Hotel Murillo: ottime Tapas a prezzi molto contenuti. I camerieri sono simpatici.

Per raggiungere Granada si può andare o in treno o in pullman: questa ultima soluzione costava meno ed offriva orari più comodi. Siviglia è collegata benissimo con tutte le altre città dell’Andalusia attraverso la compagnia Alsina Graell ed i biglietti per questi spostamenti li abbiamo comprati direttamente in internet sul sito www.Alsa.Es: si possono scegliere anche i posti. I pullman partivano dalla Estacion de Autobuses “El Prado de San Sebastian” che si trova sulla strada sul lato opposto ai Giardini del Murillo ed ai Giardini del Real Alcazar, a 10 minuti a piedi dal Barrio de Santa Cruz. Per raggiungere Granada da Siviglia occorrono circa 20 euro a persona. I pullman sono puliti e molto precisi negli orari, in due ore stavamo a Granada.

Lungo il tragitto da Siviglia a Granada si attraversano distese di oliveti a perdita d’occhio, si incontrano poche cittadine e le campagne sono pressoché disabitate…Solo tantissimi olivi. Le uniche persone che abbiamo visto lungo la strada erano diversi cacciatori privi di fucili che facevano la caccia alla lepre con i cani levrieri…Molto particolare! Granada ci è sembrata più caotica rispetto a Siviglia, c’era un bel traffico e la Estacion De Autobuses si trova in periferia, sulla Carretera de Jaén: il centro era troppo lontano da raggiungere a piedi. In taxi ti chiedono quasi 10 euro per arrivare al centro e quindi, se non avete problemi di tempo è molto più economico prendere gli autobus n. 3, 10 o 33 che partono con una buona frequenza e ti lasciano in Gran Via de Colòn presso l’ingresso della Cattedrale. In tutti gli autobus si può fare direttamente il biglietto al costo a tratta di 1,10 euro.

A Granada abbiamo soggiornato all’Hotel Navas situato in Calle Navas a breve distanza dalla Plaza del Carmen e quindi dalla Cattedrale. L’Hotel Navas è di livello superiore rispetto al Hotel Murillo, ci hanno assegnato una camera con bagno molto spaziosa e comoda. La posizione di questo Hotel è abbastanza centrale ma per raggiungere Plaza Nueva e quindi la parte alta di Granada occorre risalire il viale principale per circa 10 minuti.

Dall’Hotel Navas ci siamo subito diretti verso la Carrera del Darro, la strada che costeggia il torrente e che risale fino alla parte alta dell’Albayzìn, il quartiere arabo di Granada. Era domenica e tranne rari casi la maggior parte delle attrazioni turistiche era chiusa…Forse questa è l’unica nota stonata che abbiamo incontrato in Spagna. Occorre informarsi bene sugli orari di ingresso ed in questo caso la Guida Verde Michelin è maggiormente aggiornata rispetto alla mitica Lonely Planet.

Ci sarebbe piaciuto visitare el Bańuelo ma occorre capitare dalle 10 alle 14 dei giorni infrasettimanali ed esclusione del lunedì…Rendere più elastico questo orario di visita non sarebbe male per chi come noi dispone di pochi giorni. Giunti al Paseo de Los Tristes si può ammirare dal basso verso l’alto la cinta muraria dell’Alhambra e, come abbiamo scoperto il giorno dopo, il panorama di notte è ancor più bello. Da qui parte una salita molto ripida che risale l’Albayzìn…Noi pigri abbiamo preferito attendere l’autobus 31 che ci porta fino in cima. Siamo scesi in prossimità della Chiesa di San Nicolas ed il suo Mirador: il miglior punto panoramico sull’Alhambra, peccato che le nuvole coprissero la Sierra Nevada sullo sfondo.

Scendendo l’Albayzìn fino al centro di Granada siamo rimasti un po’ delusi dallo stato di conservazione delle case di questo quartiere, tutto ci è sembrato un po’ abbandonato e la pavimentazione dei vicoli e delle scalinate andrebbe sistemata. Ci è piaciuto il campanile della Chiesa di San Josè, in realtà un minareto con tanto si finestre con volta a ferro di cavallo.

Alle 15:30 di pomeriggio apre la Capilla Real, a fianco della Cattedrale: la cancellata, le tombe dei Re cattolici, la corona e gli ornamenti appartenuti ad Isabella di Castiglia sono sicuramente da vedere. Gran parte delle opere d’arte presenti nella Capilla Real sono state realizzate da artisti italiani e fiamminghi ingaggiati dai Re spagnoli: i mausolei in particolare derivano da enormi blocchi di marmo di Carrara.

La Cattedrale apriva poco dopo e, pur essendo una bella chiesa non è particolarmente interessante.

Il giorno successivo siamo finalmente andati a vedere l’Alhambra. Abbiamo acquistato i biglietti a metà novembre sul sito spagnolo www.Servicaixa.Com e ne erano già stati venduti diversi. In fase di prenotazione il sito ti assegna direttamente l’orario di ingresso ai Palacios Nazaries ed a volte l’orario assegnato non è comodo: ad esempio entrare nei palazzi alle ore 13:00 per avere a disposizione circa un’ora fino alle 14:00 (orario di chiusura delle visite mattutine) ha poco senso. Pertanto abbiamo tentato più volte di ripetere la prenotazione fino a quando ci hanno assegnato un orario adeguato (ore 10:00) per poter visitare degnamente i Palacios Nazaries. In realtà quella mattina siamo entrati circa alle 9:00 e siamo usciti dai Giardini del Generalife quasi alle 4 di pomeriggio. L’ingresso ad ogni settore dell’Alhambra viene registrato e può essere impiegato una unica volta…Pertanto una volta usciti dai Palacios Nazaries o dall’Alcazaba come dal Generalife è inutile riprovare a rientrare, del personale apposito vi bloccherà l’accesso. In compenso una volta entrati nei Palacios Nazaries potete stare tutto il tempo che volete e vi conviene prendervela molto, molto comoda. All’interno dei Palacios Nazaries inoltre il flusso di visitatori non è continuo, quindi vi sono dei momenti in cui l’affollamento è eccessivo da non permettere una agevole visita, altri momenti in cui ci si trova completamente da soli (insieme agli immancabili custodi che controllano ogni tuo singolo movimento!). Come già accaduto per il Real Alcazar a Siviglia prima di uscire dai Palacios Nazaries conviene tornare indietro e visitare nuovamente le sale viste precedentemente fino a quando il flusso di turisti è ridotto. Le foto e le riprese video all’interno sono permesse ed abbiamo incontrato un signore che, seduto su una sedia, si era messo a fare un quadro al Patio dei mirti.

Le biglietterie dell’Alhambra sono due: la prima che si incontra è destinata a coloro che devono ancora acquistare il biglietto mentre la piccola biglietteria sulla destra è quella destinata a coloro che hanno acquistato i biglietti on line. Quella mattina sulla biglietteria principale c’era una bella fila di persone ed anche noi stavamo per accodarci quando ci siamo accorti dell’altra biglietteria sulla destra. Grazie al sito www.Servicaixa.Com siamo riusciti ad entrare senza attendere un secondo di fila, bastava inserire la carta di credito (la tarjeta) su appositi sportelli automatici ed il personale ci ha consegnati subito i biglietti.

L’Alhambra è enorme ed in buona parte chiusa e transennata: partendo dall’ingresso, un viale di cipressi popolati da scoiattoli rossi, si attraversa un bel parco e si arriva ai bagni arabi, caratteristici per i soffitti a cupola con finestrelle a forma di stella. Superato il Palacio de Carlos V si arriva alla Porta del Vino e quindi all’ingresso dei Palacios Nazaries. Nell’attesa del nostro turno, siamo scesi all’enorme Porta della Giustizia, che a suo tempo era l’ingresso principale dell’Alhambra. L’ingresso ai Palacios Nazaries è molto rigido nell’orario, si entra ad intervalli di un quarto d’ora ed è inutile mettersi a fare la fila prima del proprio orario di ingresso.

I Palacios Nazaries sono una meraviglia, un susseguirsi di sale, cortili e patii che ti stupisce continuamente: se il cortile o la sala appena visitata ti hanno affascinato, la sala successiva ti piace ancora di più. Abbiamo avuto la sensazione che l’ultimo patio, il Patio de los Leones e le ultime due sale che si affacciavano su questo patio fossero le più belle…Ma come non apprezzare l’oratorio del Mexuar con vista sull’Albayzìn, o la facciata del Palacio de Comares o il patio dei mirti in cui la Torre de Comares si specchia sull’acqua?…Peccato che prima o poi si deve uscire. Peccato inoltre che la Fontana dei Leoni fosse stata privata delle sculture dei leoni (che poi abbiamo visto al museo dell’Alhambra). I punti in assoluto più belli sono la Sala degli Abencerragi, che ha un soffitto a stella indimenticabile e l’ultima sala, la sala de las Dos Hermanas, con una bellissima loggia che si affaccia sul giardino.

Prima di uscire dai Palacios Nazaries non dimenticatevi di visitare i bagni arabi che si trovano sotto le sale poco prima dell’uscita, ci si può solo affacciare in quanto l’ingresso è chiuso da una catena, ma ne vale la pena.

Una volta usciti abbiamo visto i Giardini del Partal con una bella vista sull’Albayzìn. Il Palazzo di Carlo V è monumentale ma non c’entra nulla con le altre strutture dell’Alhambra; al piano terra ospita un bel museo che rimane chiuso la domenica ed il lunedì…In compenso i leoni del Patio de los Leones erano visibili dal vetro che si affaccia sul cortile.

L’Alcazaba merita una visita ed in particolare è bene risalire le ripide scale della Torre della Vela dalla quale si gode di un ottimo panorama di tutta Granada. Dentro l’Alhambra, tra l’Alcazaba ed il Palazzo di Carlo V c’è un piccolo bar (…Molto caro) dove potete mangiare qualcosa.

Poco prima delle due di pomeriggio siamo arrivati al Generalife, la dimora estiva del sultano, composta da tanti giardini a terrazza con fontane e giochi d’acqua. A gennaio i giardinieri avevano appena piantato centinaia di violette, margherite ed altri fiori e credo che a primavera questi giardini siano molto più belli…Da ciò possiamo dedurre che il periodo invernale non è certamente il migliore per visitare l’Andalusia, ma per chi come noi ha la possibilità di spostarsi in inverno questa parte della Spagna è particolarmente calda in quanto le temperature non sono mai scese sotto i 7 gradi, quindi tutto sommato abbastanza miti…A Siviglia addirittura nelle ore centrali della giornata c’erano 20 gradi! Il Genaralife offre una ottima vista sull’Albayzìn e sul Sacromonte e, sulla parte più in alto c’è una scalinata affiancata da vialetti d’acqua.

Siamo usciti dal Generalife quasi alle 4 di pomeriggio e l’autobus n. 30 ci ha riportati a Plaza Isabella, dove l’avevamo preso quella mattina percorrendo circa lo stesso percorso.

La sera del 5 gennaio abbiamo assistito presso Gran Via de Colòn alla Cabalgata de Los Reyes Magos, una sfilata di carri, cammelli e carrozze da cui dei personaggi lanciavano secchiate di caramelle ai tanti bambini che correvano da tutte la parti. Finita la manifestazione la strada era diventata un po’ appiccicosa per via delle caramelle non raccolte ed il servizio di pulizia urbana si è subito attivato.

A Granada per i pasti siamo andati nei seguenti locali: – Bodega La Bella y Bestia, traversa di Calle Elvira sotto il caratteristico quartiere dell’Albayzìn, con soli 2 euro ti portano birra e tapas, quindi è il posto ideale per fermarsi lo stomaco.

– Ristorante Meson Andaluz, situata in Calle Cetti Meriem 10, traversa di Calle Elvira: ci siamo andati due volte di seguito in quanto con circa 10 euro di menù fisso ti offrivano diverse portate buone e decisamente abbondanti, ed eravamo sazi per tutta la giornata.

La mattina del giorno della Befana siamo ripartiti da Granada, abbiamo preso l’autobus n. 3 davanti all’ingresso della Cattedrale in Gran Via de Colòn ed in 10 minuti eravamo alla Stazione degli Autobus; da qui abbiamo preso il pullman della Alsina Graell acquistato sul sito www.Alsa.Es e diretto a Malaga. In meno di due ore eravamo alla stazione degli autobus di Malaga, da li abbiamo preso l’autobus n. 19 diretto all’Aeroporto. I trasporti pubblici spagnoli funzionano perfettamente, ti portano ovunque, sono puntuali e se desiderate solo visitare le città o immediati dintorni non è assolutamente necessario noleggiare l’auto. Se avessimo avuto più giorni a disposizione saremo rimasti un giorno in più a Siviglia, che in tre giorni si visita bene, avremo poi dedicato due giorni a Cordoba che ci hanno riferito essere bellissima; infine saremo rimasti un altro giorno in più anche a Granada che oltre all’Alhambra ha tante altre cose da vedere.

In conclusione in Spagna ci siamo trovati benissimo, sia per ciò che abbiamo visto sia per la qualità dei servizi e degli alberghi…Atterrati con il volo Vueling in perfetto orario, a Fiumicino invece, ci hanno fatto attendere quasi due ore per ritirare il bagaglio…Ed abbiamo realizzato di essere ritornati in Italia! Buon Viaggio! Sergio e Sonia scherubi@libero.It



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