Siviglia alla scoperta delle azulejos e delle… tapas

Siviglia, città meravigliosa.
Scritto da: Lonelytraveller
siviglia alla scoperta delle azulejos e delle... tapas
Partenza il: 11/06/2011
Ritorno il: 14/06/2011
Viaggiatori: single
Spesa: 500 €
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Qui a Cagliari dove vivo, l’estate ancora non arriva. Allora decido di rompere gli indugi e andare incontro al sole e al caldo. Niente di meglio che volare in Andalusìa nella capitale Siviglia. Prese le ferie e un biglietto Ryanair parto alla volta della mia mèta. Il volo è naturalmente puntuale e dopo due ore e venti atterro all’aeroporto di San Pablo. C’è una luce intensa, sono le nove di sera, siamo ad ovest è vero, ma accidenti.. sembrano le quattro del pomeriggio e non solo per il caldo. Temperatura 36 gradi ma è un caldo secco e quindi sopportabile. L’autobus mi porta a destinazione in un quarto d’ora. In albergo (Hotel Dona Blanca, comodo, pulito ma soprattutto strategicamente posizionato) faccio una doccia veloce ed esco per cena. Sono le dieci di sera, le strade sono piene di turisti e sevillanos. Ben presto dovrò fare conoscenza delle abitudini tranquille di questa gente: i negozi aprono dopo le dieci del mattino, non si cena prima delle 22.00/2230… tutto con molta calma. Vado al Renconcillo, in calle Gerona, splendido tapas-bar e non solo, antichissimo, il piu’ vecchio di Siviglia e il secondo di tutta la Spagna: è stato fondato nel 1670 come ricorda una targa di azulejos (le tipiche mattonelle sivigliane di color azzurro) su una parete. Il locale è pieno di clienti, giovani, anziani e giovanissimi, tutti stipati davanti al bancone che propone tapas di tutte le specie e per tutti i gusti. Una birra (anche due..) accompagna queste delizie e il jamòn serrano, il celeberrimo prosciutto prodotto da maiali allevati in montagna. La caratteristica di questo locale è che il cameriere annota col gesso sul bancone ciò che si consuma: alla fina fa la cuenta (si mangia benissimo con pochi euro) e cancella tutto con un panno inumidito. Torno in albergo soddisfatto. L’indomani inizierà il tour della città. Naturalmente non c’è modo migliore che girare a piedi anche se fa un caldo infernale. Inizio con il Museo delle Bella Artes, la pinacoteca piu’ importante della Spagna dopo il Prado di Madrid. Qui si ammirano le tele dei piu’ importanti pittori spagnoli e della scuola sivigliana come Murillo e Zurbaràn. Esco dal museo e decido di seguire il corso del fiume Guadalquivir, l’unico navigabile di tutta la Spagna. dal lungo fiume si ammira la Plaza de Toros, l’arena dove si svolgono le corride. Oggi non ce ne sono in programma, ma dall’arena infuocata sembrano sentirsi gli olè dei sevillanos che incitano i matadores. Proseguendo si arriva alla Torre de l’Oro. Il cammino non si arresta e mi conduce alla piazza della maestosa Cattedrale, la terza al mondo per grandezza dopo S.Pietro a Roma e St.Paul a Londra, cosruita sulle ceneri di una vecchia moschea. Descrivere in due parole questo luogo di culto non è un’impresa facile. Basti pensare che all’interno, fra quadri e arazzi troviamo la tomba di Cristoforo Colombo. A fianco della Cattedrale visito la Giralda che in origine era un minareto dal quale il muezzìn richiamava i fedeli alla preghiera. Ora è una torre campanaria dalla cui sommità si ammira un magnifico panorama della città. Vado a pranzo nei dintorni e mi concedo un un’ottima insalata di pulpo a la gallega (polpo con patate e paprika). A questo punto le mie ossa meritano un pò di riposo e decido di tornare in albergo anche perchè la temperatura è arrivata a 40 gradi. La sera vado un pò in giro senza meta, giusto per respirare un pò la città e osservare la vita dei sivigliani. Ceno ancora al Renconcillo dove ho lasciato il cuore e davvero pochissimi euro per uscire soddisfatto. L’indomani è prevista la visita alla Piazza di Spagna, enorme, lunga circa 200 metri, di forma semicircolare, ricca di azulejos, patti e ponti sull’acqua. Resto estasiato da questo prodigio architettonico perchè il colpo d’occhio è tremendo per bellezza e grandezza. Dopo pranzo (ottima paella con giro di sangrìa) vado a vedere la zona commerciale: calle Sierpes e calle Tetuan ricche di negozi e di boutique d’alta moda. Non mi faccio mancare un salto al Corte Ingles, un grande magazzino di alto livello, dove acquisto il tabacco per le mie pipe a prezzi davvero concorrenziali. Ora ci vuole un buon caffè: niente di meglio che gustarlo ai tavolini della Confiterìa Campana dove riesco a resistere, e non senza fatica, ai dolci esposti. Ceno in un ristorante tipico dove assagio il gazpacho e una buona insatala di tonno. Vadoi a dormire pensando che domani sarà l’ultimo giorno che dedicherò alla visita dei reale Alcàzares. E’ una fortezza di stile arabo, ricca di sale con arazzi, azulejos e con un giardino immenso con aranci e limoni. Un profumo che stuzzica l’appetito. Il tempo di pranzare e di salutare gli amigos del Renconcillo (dove assaggio un’ottima tortilla de queso e bacalao) e via per l’aeroporto dove il volo per Cagliari mi aspetta. La vacanza è finita ma tornerò. Siviglia merita una seconda volta, per i colori, per la sua gente, per la pulizia e perchè no? Per le tapas…..
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giardini

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la citta dal Guadalquivir

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azulejos

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El Renconcillo

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Giralda

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Plaza de espana



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