Siria, un viaggio da consigliare

Ciao a tutti, alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate: 1. La Siria è un paese davvero sicuro. Non abbiamo avuto mai il benché minimo problema e la gente, molto cordiale, è sempre stata disponibile. Tutti parlano almeno qualche parola d’inglese, rendendo dunque la comunicazione di base possibile in...
Scritto da: puremorning1999
siria, un viaggio da consigliare
Partenza il: 22/05/2008
Ritorno il: 02/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ciao a tutti, alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al racconto delle singole giornate: 1. La Siria è un paese davvero sicuro. Non abbiamo avuto mai il benché minimo problema e la gente, molto cordiale, è sempre stata disponibile. Tutti parlano almeno qualche parola d’inglese, rendendo dunque la comunicazione di base possibile in qualsiasi frangente.

2. Il periodo da noi scelto è proprio l’ultimo periodo accettabile prima dell’estate. Forse aprile sarebbe stato più indicato ed è davvero sconsigliato recarsi in Siria da giugno in poi. Il grande vantaggio del periodo prescelto è la quasi totale assenza di turisti in giro: avere Bosra e Palmira per sé è un’esperienza che aumenta il fascino dei luoghi.

3. I prezzi sono molto bassi, rispetto agli standard occidentali. E’ vero che spesso vi sono ufficialmente due categorie di prezzi, una per i locali ed un’altra per gli stranieri (ad esempio negli hammam ed in alcuni alberghi), ma anche così il paragone con i prezzi europei non regge. La contrattazione, se non è esposto il prezzo, è d’obbligo, ma aspettatevi dei prezzi di partenza molto più onesti rispetto a quanto accade in altri paesi del mondo arabo. Forse l’unico settore nel quale queste regole non valgono è quello dei taxi, dove più di una volta ci siamo visti costretti a non accettare taxi i cui autisti non solo non volevano attivare il tassametro, ma proponevano prezzi molto elevati. Il basso costo della vita ci ha permesso quasi quotidianamente due lussi: l’hammam e la cena in un ristorante elegante. A differenza di quanto indicato nelle guide, le mance sembrano quasi obbligatorie: a volte – ad esempio negli hammam – vengono chieste esplicitamente, altre volte – ad esempio dagli autisti o nei taxi – vengono sollecitate (i prezzi da noi indicati nel resoconto sono sempre inclusivi di mance). Nessun problema comunque, considerata l’esiguità delle somme in gioco, nonché il livello dei servizi, sempre molto buono. Quanto alla valuta locale, il pound siriano (SYP), abbiamo avuto spesso l’impressione che Euro o Dollari potessero farne le veci senza problemi. Non ci avevamo pensato in Italia e dunque abbiamo sempre ritirato dalle banche con la carta VISA, che però ha applicato un cambio non esattamente favorevole (per 10.000 SYP occorrevano 140 EUR, contro un cambio ufficiale di quasi 130 EUR!). Le carte di credito non sono accettate con frequenza, ma nelle maggiori città vi sono numerosi bancomat collegati con il circuito VISA. La AMEX pare non sia accettata da nessuna parte.

4. Viaggiare all’interno della Siria è di una facilità sconcertante. Per le lunghe tratte gli autobus di lusso, dignitosi ed estremamente economici, sono efficientissimi, mentre per le visite a dei siti che non sono serviti dai mezzi, oppure per l’organizzazione di brevi tour personalizzati, è sufficiente rivolgersi ai portieri degli alberghi, che hanno sempre un autista a disposizione in grado di portarvi dove volete, dopo una rapida contrattazione. Di conseguenza, noleggiare e guidare un’auto in Siria è vivamente sconsigliato, considerato che le regole di buona circolazione sono del tutto disattese e che, soprattutto fuori dalle grandi città e dalle autostrade, le indicazioni sono scarse e prevalentemente in arabo. 5. Capitolo alberghi: alcuni amici ci avevano sconsigliato di utilizzare albeghi economici a Damasco, in quanto la loro esperienza era stata pessima. In tutte le altre mete, invece, abbiamo soggiornato in alberghi economici consigliati dalla Lonely Planet e ci siamo trovati sempre bene. Unica eccezione: Deir-Ez-Zor, dove abbiamo alloggiato in un albergo di categoria media. 6. Il cibo è ottimo ovunque, dai ristoranti di lusso alle bancarelle nei mercati.

1° giorno Partenza con volo Alitalia da Milano Linate via Roma, che ci porta a Damasco alle 3 di notte. Con un taxi ufficiale (il banchetto si trova all’uscita dell’aeroporto sulla destra – prezzo fisso 1000 SYP) raggiungiamo l’albergo, già prenotato in Italia (Hotel Sultan, Al-Baroudi Str., Tel.: (+963 11) 2225768 – 2216910, Fax: (+963 11) 2240372; e-mail: sultan.Hotel@mail.Sy; 2500 SYP la doppia con bagno, aria condizionata e colazione).

2° giorno Il primo giorno intero in Siria è dedicato alla visita classica dello splendido centro storico di Damasco, dal souq – meravigliosamente e spettralmente silenzioso con i negozi chiusi essendo un venerdì – alla Moschea degli Omayyadi, passando per il quartiere cristiano. Tornati in albergo a metà pomeriggio, chiediamo alla reception di procurarci un autista per il giorno successivo (destinazione: Shahba, Qa’nawat e Bosra. Costo totale: SYP 4600) e terminiamo la giornata nell’Hammam Nureddin (posto molto bello, ma massaggio deludente; SYP 600 a testa) ed in un ristorante di classe nel centro storico, Elena, con l’insegna in caratteri cuneiformi (SYP 700 a testa).

3° giorno Con l’autista (Hussan, cell.: 093411009) ed il suo microvan nuovo e con aria condizionata ci dirigiamo a Shahba, paesino sulla strada per Bosra con alcuni reperti romani interessanti e soprattutto un museo molto piccolo ma con alcuni mosaici davvero degni di nota. E’ poi la volta di Qa’nawat, con la sua piccola area archeologica. Questi due villaggi, che forse di per sé non meriterebbero un’apposita visita, possono essere inclusi in una gita a Bosra, che, al contrario, è uno dei momenti migliori del viaggio: la città antica, ma soprattutto il teatro, sono splendidi. Ritorno a Damasco nel tardo pomeriggio e ripetizione del rito hammam-ristorante. Stavolta siamo andati all’Hammam Bakri, meno turistico e più economico del precedente, con un massaggiatore molto efficace (SYP 330 a testa). Il ristorante, Leila’s, di fronte alla Moschea degli Omayyadi, è molto buono, con il surplus di una terrazza all’aperto con vista incredibile sulla moschea (SYP 550 a testa).

4° giorno Al mattino raggiungiamo la stazione degli autobus di lusso e prendiamo un autobus per Hama (SYP 150 a testa), dove alloggiamo all’Hotel Cairo (Kouatli Str., Tel.: (+963 30) 222280 – 2471301; Cell.: 093 491508; Fax: (+963 30) 237206; e-mail: cairohot@aloola.Sy; 800 SYP la doppia con bagno ed aria condizionata), decoroso ed economico. Hama è una città gradevole: palazzo Azem merita sicuramente una visita, così come la città vecchia e le nourie. Sconsigliato invece l’hammam nel centro storico (SYP 300 a testa), frequentato solo da noi e da quattro scarafaggi, uno dei quali di dimensioni mai viste. Dopo aver scoperto che il ristorante storico della città, il Sultan, è stato chiuso un anno fa, ci siamo diretti verso il ristorante Le Meridien, collegato alla catena Cham, che però pur avendo un panorama splendido, propone un cibo ed un servizio che lasciano un po’ a desiderare (SYP 475 a testa). 5° giorno Con l’aiuto dell’Hotel Cairo recuperiamo un simpatico autista che ci porterà in giro nei due giorni successivi (7000 SYP in totale per i due giorni). Il primo giorno iniziamo con il Krak dei Cavalieri, spettacolare come da aspettative, proseguendo poi per il Castello di Saladino, che si rivelerà una splendida sorpresa e concludendo la giornata ad Apamea. Arriviamo ad Apamea al tramonto, in totale solitudine e lo spettacolo è davvero incredibile: è vero che, se non ci fosse Palmira, che è inarrivabile, Apamea sarebbe senz’altro il miglior sito archeologico del paese. Ritorno ad Hama, questa sera senza hammam, per concludere la serata al ristorante Aspasia: cibo molto buono e posto molto bello (SYP 400 a testa).

6° giorno Con il nostro fidato autista ci rimettiamo in cammino verso il Qasr-ibn-Wardan, sito molto piccolo ma altrettanto interessante, proseguendo poi per le “case alveare”, che ricordano incredibilmente i trulli, soprattutto dall’interno. Il complesso di “case alveare” sarà in effetti ormai un po’ turistico, ma, a prescindere dal fatto che comunque qualcuno ancora ci vive, è un’esperienza divertente. Tornati ad Hama, andiamo a visitare due delle “città morte”, Serjilla e Al-Bara. Da questo sito ci aspettavamo senz’altro qualcosa di più, ma ciò non vuol dire che comunque non sia degno di nota. L’autista ci lascia a metà pomeriggio ad Aleppo, all’Hotel Al-Gahawer (Bab Al-Faraj Str., Tel.: (+963 21) 2239554; Cell.: 955 476911; e-mail: gawaherh@aloola.Sy; 1000 SYP la doppia con bagno ed aria condizionata), dignitoso ed in posizione centrale. Iniziamo la visita del souq, che, nonostante le indicazioni delle guide, troviamo decisamente più turistico di quello di Damasco, con i venditori che cercano di trascinarti nei loro negozi. In compenso, la Cittadella è davvero spettacolare. Purtroppo il più vecchio hammam della città, l’Hammam Yalbougha an-Nasry, è chiuso da qualche anno e dobbiamo ripiegare per l’Hammam an-Nahaseen, decente e con un buon massaggio (SYP 550 a testa). Concludiamo la serata presso la Sissi House, uno dei ristoranti siriani maggiormente celebrati: buono sì, ma non più dei ristoranti che abbiamo provato nei giorni precedenti (SYP 550 a testa).

7° giorno Il settimo giorno è dedicato alla visita della Cittadella ed all’esplorazione del centro storico della città. Aleppo è bella quanto Damasco, ma la sensazione di quiete e relax che abbiamo provato a Damasco qui è assente: Aleppo è molto più frenetica della capitale e questo senza dubbio ha un notevole impatto sull’atmosfera che si respira in città. A metà pomeriggio chiediamo in albergo di procurarci un autista per il lungo giro del giorno successivo e concludiamo la serata nell’Hammam Na’eem (SYP 600 a testa), meno bello del precedente, ma con il miglior massaggio sperimentato in Siria.

8° giorno Con Zacharias, autista molto simpatico con un ineffabile minibus non esattamente nuovo e senza aria condizionata, visitiamo Qala’at Ja’abar, fortino che di per sé non meriterebbe molto, se non fosse per le splendide vedute sul lago artificiale Al-Assad, ragione principale della deviazione. Proseguiamo poi per la bellissima Rasafa (non perdetela!), dove passeremo un’oretta sotto il sole di mezzogiorno in pieno deserto e andiamo a sud per una sosta al Qasr al-Heir ash-Sharqi. Quest’ultimo probabilmente non merita una visita apposita, ma una sosta è consigliata se si può includere in un itinerario più vasto. Il costo del tour è di SYP 6000. A metà pomeriggio Zacharias ci lascia a Deir-Ez-Zor, cittadina nell’estremo sud-est siriano (Hotel Ziad, Tel.: (+963 51) 227338 – 214596; Fax: (+963 51) 211923, e-mail: hazem@ziadhotel.Com; 2200 SYP la doppia con bagno, aria condizionata e colazione). Questa zona della Siria inizia ad essere davvero remota: siamo ad un centinaio di chilometri dall’Iraq e l’atmosfera vibrante che caratterizzava le città siriane fino ad oggi visitate qui è assente. L’impressione che abbiamo è che Deir-Ez-Zor sia stata una cittadina molto più ricca di adesso in un passato più o meno prossimo e che ora stia attraversando un momento non proprio felice. Il ponte sull’Eufrate decantato dalle guide è in pessime condizioni e dei ristoranti sul fiume non c’è più traccia. In compenso, la gente è incredibilmente curiosa e ci ferma spesso solo per chiederci da dove veniamo. La sera saltiamo hammam e ristorante ed andiamo a letto presto.

9° giorno L’albergo, su nostra richiesta, ci procura un autista che ci porta a Dura Europos ed a Mari (SYP 2150 in tutto), a poco più di dieci chilometri dal confine con l’Iraq, che vediamo in lontananza. Sebbene delle vecchie città sia rimasto ben poco, il sito di Dura Europos, con le sue vedute sull’Eufrate, ha un suo fascino indiscutibile, mentre di Mari ci colpisce soprattutto la veneranda età del palazzo reale. Non è facile dire se una deviazione fino a Deir-Ez-Zor, Dura Europos e Mari sia consigliabile. Sicuramente è un percorso interessante, che permette di conoscere una Siria inedita e di visitare due località antichissime. Per cui probabilmente se si dispone di un po’ di tempo, una visita vale la pena, diversamente, proseguite direttamente fino a Palmira, che è ciò che facciamo noi una volta ritornati a Deir-Ez-Zor, con un autobus di lusso (SYP 125 a testa). A Palmira alloggiamo all’Hotel Citadel (Tel.: (+963 31) 5910537; fax: (+963 31) 5912970; e-mail: citadelhotel@hotmail.Com ; 800 SYP la doppia con bagno ed aria condizionata). Arrivati alla stazione degli autobus, veniamo portati in albergo da un simpatico signore, il quale per 400 SYP, si offre di farci da autista anche per il resto della nostra permanenza. Quindi ci porta sul fortino al tramonto – unico momento della vacanza in cui siamo circondati dai turisti, ma comunque decisamente degno di nota – per vedere le rovine dall’alto. Concludiamo degnamente la serata sulla terrazza del ristorante dello Zenobia Hotel (900 SYP a testa): si mangia bene e, seppure i prezzi siano un po’ più elevati della media, lo spettacolo delle rovine illuminate di sera, vale la spesa.

10° giorno La sveglia alle 5 del mattino per vedere Palmira all’alba è ampiamente ricompensata dallo spettacolo memorabile e dalla pace del luogo: assolutamente consigliata. Alle 8.30 con il nostro autista fidato visitiamo le belle tombe ipogee e completiamo la visita di Palmira con il teatro e lo spettacolare Tempio di Baal. Un autobus di lusso ci riporta a Damasco (SYP 175 a testa), dove ci fiondiamo all’ Hammam Nureddin e ceniamo al Beit Jabri, splendido posto con buona cucina (SYP 550 a testa). L’albergo prescelto è di nuovo l’Hotel Sultan.

11° giorno Ultimo giorno di viaggio dedicato a Damasco. Visitiamo l’interessante souq Saroujah, il complesso della Takiyya as-Suleimaniyya e visitiamo il Museo Nazionale, dove possiamo apprezzare i ritrovamenti archeologici di molti dei siti che abbiamo visitato (primi fra tutti, Dura Europos e Mari). Stranamente, però, non sono visitabili le due principali attrazioni del museo, vale a dire una tomba ipogea di Palmira e la sensazionale sinagoga di Dura Europos… Niente paura, basta allungare una mancia ad uno dei custodi, che miracolosamente le porte dei monumenti si aprono ed addirittura ci si consente anche di scattare delle foto nella tomba! Pomeriggio nel souq a fare un po’ di shopping (dimenticate i tessuti, tutti di un gusto molto lontano dal nostro e piuttosto datevi alle spezie ed all’artigianato), prima del consueto appuntamento con l’Hammam (Bakri) e con il ristorante (replichiamo al Leila’s). Il nostro viaggio sta per volgere al termine – fortunatamente siamo d’accordo con un autista che a mezzanotte passata viene a prenderci in albergo e ci porta in aeroporto per 700 SYP, dove abbiamo l’inaspettata fortuna di avere un biglietto di accesso alla VIP room del Cham Hotel e passiamo un paio d’ore in tranquillità prima di prendere, all’alba delle 4, l’aereo che ci riporta in Italia.

Un viaggio, come avrete potuto constatare, di facile realizzabilità, molto economico, che consente di scoprire una nazione molto bella ed un popolo molto cordiale e socievole in un arco di tempo ragionevole. Consigliatissimo!



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