Sinis di seconda parte

Seconda tappa del tour del Sinis zona nord. Un meticoloso viaggio alla scoperta delle insenature più suggestive di questa meravigliosa e selvaggia zona della Sardegna.
Scritto da: emcoro
sinis di seconda parte
Partenza il: 01/09/2016
Ritorno il: 15/09/2016
Viaggiatori: 1
Spesa: 1000 €
Diario di viaggio Sardegna 2016

PENISOLA DEL NORD-SINIS

Siamo sempre nel Sinis, quasta volta a Nord di Oristano. Più esattamente nel tratto che va da S.Giovanni Sinis, passando da C. Mannu, fino a salire a lambire le impervie coste all’altezza di S. Caterina di Pittinuri.

Che dire…questo è un ‘altro tratto di quella Sardegna selvaggia che pochi ancora conoscono, ma che restituisce giustizia all’anima vera dell’Isola. Si va da spiagge incontaminate, piene di distese di Poseidonia (indice di biodiversità e purezza, altro che incuria..), spiagge bianchissime come chicchi di riso, scogliere calcaree modellate dall’erosione del vento, falesie vertiginose. Paesaggi interni aridi, brulli, al contempo verdeggianti di macchia mediterranea; zone lacustre, dunose e montuose. Il tutto in un mix di colori tra mare e cielo che non smette di incantare in tutte le stagioni.

Di seguito le località visitate di questo nuovo Tour di #AroundSardinia

Sp. Is Arenas

Immensa spiaggia che si estende sia in profondità che in lunghezza. Si trova tra le località di Torre del Pozzo a nord e Sa Rocca Tunda sud. Si accede dalla maestosa pineta omonima o dai campeggi retrostanti. L’aspetto selvaggio è dato principalmente dagli estremi: il retro è costituito in gran parte da dune fossili (per fortuna ancora oggi protette); e la riva è perennemente occupata da Alghe! …. qua regna la poseidonia, che comunemente la troviamo morta in via di putrefazione a ridosso della battigia. Ma in questo periodo è del tutto trasformata. Distese immense di sfere o palle di varie dimensioni, essiccate, che con l’azione rotatoria delle onde, e poi del vento, si compattano e si depositano in riva al mare. Un paesaggio suggestivo, primordiale_ come in un film di Spielberg di una fantomatica invasione aliena ;-)_ . Vengono chiamate Egagropoli (mi sono documentato…come avrei saputo?). Ma non è così per tutto il litorale! molto spesso le alghe svaniscono, per dar spazio ad una vera spiaggia caraibica. Acque basse, cristalline e trasparenti che, quando il mare è calmo (ahimè quasi mai), danno luogo ad una vera piscina naturale. In questo caso, questi ambienti diventano molto accoglienti per famiglie con b.ni ed anziani. Per il resto il fondale è sì generalmente sabbioso, ma tendenzialmente quasi subito degradante in profondità.

Grazie alla sua maestosità di km di arenile, è molto indicata a gli appassionati di Beach-Running, ma attenzione, molto faticosa visto il cortissimo bagna-asciuga per niente compatto. Fino alle 9,00 del mattino non trovate nessuno!.. e potete tranquillamente farvi anche un bagno ristoratore…integrale…così come mamma vi ha fatto! Che pace…che libertà!

IL CAMPEGGIO

Tra le varie scelte nella zona, ho scelto il Camping “Is Arenas”.

Di medie dimensioni, ben curato ed organizzato. I plus sono senza dubbio: l’enorme Pineta (ombra naturale e garantita) e l’accesso immediato al mare.

SPIAGGE NEI DINTORNI

Funtana Meiga

Si trova subito dopo S. Giovanni Sinis, vs nord, ben segnalata dalla provinciale SP6: si accede tranquillamente dalla strada che costeggia l’omonimo villaggio di villette turistiche. Molto carino…ma se non c’era era meglio!!…Probabilmente è stato realizzato prima dell’entrata in vigore dell’ultimo piano paesaggistico. Pochi sono i servizi supplementari (bar ecc…), e quindi da metà settembre, tutto chiuso. Per chi non ne può far a meno rimane che raggiungere la vicina S. Giovanni Sinis/Tharros, dove i locali di ristoro rimangono maggiormente aperti.

Maimmoni

Anch’essa ben segnalata dalla Provinciale (SP49), per raggiungerla esiste una comoda strada asfaltata, per metà (almeno fino ad un agriturismo), dopo prosegue sterrata fino alla spiaggia. E’ stata una sorpresa!….immensa, con grande retro spiaggia, spianata per i parcheggi, ma senza deturpare selvaggiamente il paesaggio. Può essere considerata l’antagonista di “Is Arutas”, proprio per la sua simile conformazione della sabbia ( ma in questo caso ha mantenuto intatta la vegetazione retro-spiaggia, fatta di un soffice tappeto di psammofila). I cristalli di quarzo, caratteristici di questa parte di litorale, partono da qui!

Is Arutas

Eccola!!… la più famosa del Sinis (proprio al centro della penisola).

La nota spiaggia di quarzo! In effetti la sabbia dai sassetti bianchi ha sempre attratto il bagnante. Avvolge delicatamente con il suo calore, abbaglia e disincanta con il suo chiarore, e soprattutto non si attacca, non sporca (per i più schizzinosi)…non serve neanche l’asciugamano direi….!

Ma c’è un però. Qualcosa ha modificato l’intera insenatura…deturpando e svilendo la bellezza appena descritta: la zona retrostante. Rispetto a vent’anni fa (mia precedente visita), tutto è cambiato! Se prima il chiosco tuttora presente, era immerso nel nulla più completo, ora la caratteristica conformazione sarda delle dune misto a bassa vegetazione aspra e rada, ha lasciato il posto ad un immenso parcheggio/zona relax, docce e quant’altro. Sinceramente se avessero fatto una gettata di cemento sarebbe stato lo stesso. Oggi infatti, arrivando dalla comoda strada, completamente asfaltata, sembra di arrivare ad una tipica attrazione di Gardaland. Ok la comodità, ok l’accoglienza turistica: era così necessario radere al suolo e diserbare gli arbusti selvaggi, senza trovare un compromesso all’accessibilità? Qualcuno ne ha approfittato, ma soprattutto qualcun’altro non ha controllato.

Mari e Ermi

Punto di per varie escursioni, una fra tutte quella per l’isola di Mal di Ventre (attive solo fino ai primi di settembre, purtroppo). Facilmente accessibile con chiara segnaletica e comodo parcheggio. Il mare è cristallino, la battigia adatta a famiglie. Ben attrezzata con Chiosco e Centro Nautico.

Putzu Idu

Grande insenatura che prende il nome dal borgo turistico retrostante. Molto modesta: niente di scenografico e interessante, se non l’essere attrezzata con lungo mare e numerose strutture di servizi estivi, ma già da metà settembre quasi del tutto chiusi.

Sa Mesa Longa

Beh… una vera sorpresa!!

Uno spettacolo della natura! Poco conosciuta ai più, e anche a molti locali, è situata in una insenatura scenografica a forma di cuore. Tra Torre Capu Mannu e Su Pallosu. Ai lati due speroni rocciosi, uno più alto, e l’altro più basso (tanto da poterlo percorrerlo a piedi o in bicicletta) che fa da collegamento con la vicina località di Portu Pallosu. Al centro ci sono alcune formazioni rocciose, la più grande delle quali facilmente raggiungibile a nuoto. Ma il segreto di questa insenatura è il suo nome: in sardo “Sa Mesa:::” significa Tavola. Quindi “La Lunga Tavola”. Perchè qui, con le condizioni di marea giusta, emerge un lungo istmo sabbioso che collega in mezzo alle acque gli scogli sopra descritti. E’ una fortuna riuscire a vederlo!

Ma per me la caratteristica principale, tutta positiva, rimane la scarsa notorietà. Attorno non c’è nulla! Si arriva con una strada sterrata (solo nell’ultimo tratto), ma ben organizzata (addirittura con la doppia corsia!!) e un ampio slargo per la sosta (anche troppo direi!…meno macchine, meno turisti, meno deturpazione….). E’ presente solo un grosso chiosco ristorante. Ci può stare!…speriamo che rimanga così…che le amministrazioni e il demanio non concedano altro!

Porto Pallosu

E’ una bellissima insenatura accessibile facilmente dalla strada principale (Ex strada provinciale 10) con chiara indicazione. Ma, forse più interessante, raggiungibile attraverso un percorso a piedi, o BMK.

E’ formata da diverse formazioni rocciose , misto spiaggia e calette. Niente di meglio di appartarsi tranquilli e immergersi di tanto in tanto a godersi i bei fondali della zona, ancora per fortuna incontaminati.

S’Arena Coada

Da Potzu Idu vs sud tramite la SP66.

Simpatica e interessante baia, un po nascosta al visitatore di passaggio, quasi a volerla preservare da parte dei locali e dagli appassionati sportivi. Infatti, al di là dell’ indicazione presente, lo strano è che accedervi sia necessario passare attraverso le viette private e sterrate del piccolo villaggio retrostante (con tanto di raccomandazione…

L’insenatura, di media lunghezza e di poca profondità è misto sabbia e roccia. Ma nei pochi slarghi è punto di partenza degli appassionati di Surf! Infatti, oltre ad un centro di formazione, è un punto di attrazione favorevole per un’attività sportiva come questa. Il vento non manca di sicuro!!

S’Archittu

Beh, chi non l’ha mai visto, gli manca un pezzo di Sardegna…secondo me!!

E’ uno dei monumenti naturali che non si può non mettere in programma venendo nell’Isola, soprattutto se piacciono gli scenari mozzafiato come il tratto di costa che va da Torre del Pozzo alle falesie di Santa Caterina di Pittinuri. Una costa da gustare con gli occhi e con lo spirito, sia dall’alto per le scenografie che regala, sia dal basso per le calette non sempre facili da raggiungere (visto il dislivello) per tutti, ma adatte per gli amanti dell’off-limit, dell’ambiente incontaminato, per gli amanti della pesca, dei Sub e degli sport estremi. A Torre del Pozzo e S. Caterina di Pittinuri, i due più caratteristici antichi borghi turistici che contornano il versante, trovate qualche B&B, case in affitto, alcune seconde case con posizione invidiabile (peccato un po lasciate andare…). Ma ci sono anche diversi ristoranti che, tra l’altro, offrono una vista super spettacolare.

S’Archittu è una formazione rocciosa scavata dall’acqua e dal vento a forma di tunnel o di arco, appunto. Oltre che vederla di fronte con tutto il restante della costa, si può raggiungerla al di sopra tramite un semplice camminamento, e scendere, per i più avventurosi, fino al livello acqua, per trovare un punto per tuffarsi o semplicemente per pescare.

Sp. di S.Caterina

Quest’altra insenatura è molto simile nella conformazione a quella di S.Archittu, un po più grande e più ciottolosa. Di sicuro è più semplice l’approccio. Ci sono diversi parcheggi vicino e non bisogna fare nessuna discesa a mare.

Sp. di Torre del Pozzo

Questa è molto più piccola delle precedenti, e per me la più carina. E’ più riparata e raccolta dal vento, quindi non ci sono correnti o onde. Una vera piscina naturale. Posizionata proprio sotto la torre omonima, si raggiunge facilmente tramite qualche gradino, o in alternativa proseguendo sulla battigia del litorale vicino Is Arenas, proprio perchè il suo termine naturale.

Questo e altro di un territorio selvaggio e misterioso, che invito tutti a venire a scoprire.

Al prossimo Tour!…probabilmente in zona Bosa.

Guarda la gallery
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Sabbia di Quarzo

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Torre del Pozzo

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Sa Mesa Longa

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Putzu Idu

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S'Arena Coada

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S'Archittu

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Is Arenas

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Sughereta

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Mari e Ermi



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