Singapore-Malasya fai da te
Indice dei contenuti
Il primo impatto non è stato quello di una cittá particolarmente bella, forse il caldo, l’umiditá, il cielo coperto ci hanno annebbiato un pò la vista. Arriviamo al nostro hotel, Kam leng hotel (60 € a notte), carino, pulito, un pò retrò… all’ingresso mi hanno colpito delle riviste originali degli anni 70, riviste di moda!La ns camera è piccola, e purtroppo l’umiditá non ci ha dato tregua x 4 notti! Proprio di fronte al nostro hotel, c’è il Lavender food centre, uno dei miglior della cittá, il meno turistico, il meno affollato, e piuttosto pulito! A Singapore tutti mangiano nei food centre, non si trovano bancarelle in mezzo alla strada… ciò dipende dal fatto che in cittá vigono molti divieti per mantenerla pulita e ordinata: vietato fumare per strada, vietato mangiare e bere nelle metro, vietato il Durian (il frutto più puzzolente del mondo)…i divieti sono cosi rigidi che gli stessi cittadini ne hanno fatto un simbolo sui magneti e souvenir, che rappresentano ogni genere di divieto a Singapore. Dunque, tutte le bancarelle di street food sono state convogliate in questi grandi centri, una sorta di grande magazzino, con una sfilza di postazioni rappresentative di ogni paese asiatico. Il bello di questi food centre è proprio questo: poter provare ogni sorta di cibo orientale, dal cinese, al malese, giapponese, thailandese…ognuno con la sua specialitá… chi fa solo noodles, chi fa solo zuppe, chi fa solo springrolls e fried dumpling… quello che più ci ha colpito è stata la bancarella di Pig’s organ soup… un pò come la nostra trippa! Durante il nostro soggiorno a Singapore ci siamo concessi ogni genere di cibo e ristorante, anche quelli piu cari, ma se avessimo mangiato sempre di fronte al ns hotel, non avremmo speso più di 60€ per tutti e 4 i giorni (in due!). La parte migliore di Singapore è sicuramente Marina Bay… e tutta la zona portuale di Clark quay, che di sera è spettacolare con tutti i localini sul mare, la musica live nei bar, le bancarelle e i locali affollati..(qui consiglio il Bayung Balinese Restaurant… se volete trascorrere una serata romantica in un posto chic ed elegante, in due abbiamo pagato 60 € per 1 antipasto, 1 piatto di noodles e 1 BBQ Sea Food…prezzo alto x la media dei food centre che abbiamo frequentato, ma ne vale la pena!). Da qui potete prendere un bumboat, un taxi d’acqua che per soli 3 $s vi porta al Marina Sand Bay hotel…non fatevi fregare se vi offrono la crociera sul fiume per 18$s…è lo stesso identico giro del taxi…ed è anche la stessa barca!
Sotto al Marina Sand Hotel, alle 19.45 potrete assistere allo spettacolo delle Luci in Acqua, suggestivo e con un panorama da cartolina alle spalle.Consiglio di andare a Marina Bay intorno alle 19 cosi da vedere la città che si illumina pian piano… uno skyline che vuole somigliare a quello di NY, ma purtroppo in questo nessuno può essere cosi bravo da imitare la bellezza di New York… Proprio dietro al Marina bay sands hotel, ci sono i Gardens by Bay…dei giardini meravigliosi… con un’attrazione particolare e per di più gratuita: i Supertree… dei mega alberi artificiali che si innalzano altissimi, ricoperti da vera vegetazione, che di sera si illuminano di luci e colori fluorescenti… sembra di stare ad Avatar… meritano davvero la visita. Una giornata l’abbiamo dedicata alla scoperta di Chinatown…carina, come in tutte le città in cui c’è il quartiere cinese, e Little India che, al dire il vero, ci ha delusi non poco… di fatto non c’è nulla di che…è il quartiere dove vivono tutti gli indiani emigrati a Singapore, l’odore per strada era terribile (e io sono una che sopporta di tutto) e non abbiamo goduto granchè della passeggiata. Abbiamo camminato x Orchard Road, il paradiso dei Mall, per chi ne è amante (noi no!) e siamo arrivati a Bugis street, un pò piu vera, folkloristica e strabuzzante di bancarelle che vendono ogni cineseria. Abbiamo deciso di fare tappa anche a Sentosa Island, anche questo un fallito tentativo di imitare i parchi divertimento americani…gli Universal Studios sono una briciola rispetto a quelli di Orlando e Los Angeles, e l’isola nell’insieme da una sensazione di posticcio e artificiale.
CONSIGLI PRATICI A SINGAPORE
– Mangiate nei Food centre, risparmierete e assaggerete i veri piatti asiatici.
– Se volete usare la metro, armatevi di pazienza, ogni stazione ha più uscite e se sbagliate perderete facilmente il senso dell’orientamento. Potete anche prendere i taxi, quando proprio non ce la fate più e il caldo vi opprime, una corsa in centro costa in media 8/9$s.
– Munitevi di acqua, suderete come non mai, causa 90% di umidità… Singapore la si vede in due giorni e un pò…noi siamo rimasti 3 giorni e mezzo ma ne potevamo risparmiare uno perchè il tutto è a portata di mano.
– Trascorrete le vostre serate tra Marina Bay e Clarke Quay, dove c’è vita serale.
Il 9/08, nonchè National Day a Singapore, partiamo alla volta delle Perenthian Islands, con voli Airasia prenotati dall’Italia. Da Singapore voliamo a Kuala Lumpur e da KL a Kota Bharu. I voli Airasia sono ottimi lowcost, ma trattandosi di tratte interne, non sono soggetti a grandi controlli. Al LCCT di KL, snodo dei voli lowcost, siamo praticamente entrati al gate senza alcun tipo di controllo e facendo un check in faidate alle macchinette!Arrivati a Kota Bharu, ci attende l’uomo del Tuna Bay Resort, che in circa un’ora, attraversando la cittadina povera e maleodorante, con un pit stop in una baracca dove ci ha gentilmente offerto una Coca Cola e una bustina di noccioline, ci porta al porto di Kuala Besut. Qui ci aspetta una barca con altre due coppie (cinesi e spagnoli…credo) che in mezzora di traversata marittima con tanto di sobbalzi da spezzarci la schiena in due ci porta finalmente al Tuna Bay resort. Abbiamo scelto questo resort per le recensioni positive su Tripadvisor…tuttavia sapevamo di non venire certo alle Maldive, in un resort a 5 stelle con tanto di cocktail e fiori di benvenuto!Arriviamo un pò stravolti dal lungo viaggio e delusi dal tempo che sembra non promettere nulla di buono… ci sistemiamo nel nostro chalet in legno, che si presenta pulito, modesto, fresco, spazioso, insomma ideale x una vacanza al mare!Unico neo e sfortuna… siamo vicini al generatore! Purtroppo su ogni isola che sia abitata ce n’é uno! La sfortuna è capitarci vicino, ma una volta chiusa la porta devo dire che non sentivamo nulla e poi la notte il generatore viene spento! Chi viene alle Perenthian deve essere ben consapevole che non viene nè alle Maldive in qualche lussuoso resort, nè in Sardegna… le Perenthian sono selvagge, attrezzate alla buona per un turismo più locale che internazionale… lo spirito di adattamento e di avventura è quindi obbligatorio, altrimenti resterete delusi.
I giorni trascorrono tra una siesta e l’altra sulla spiaggia del Tuna, dove abbiamo mangiato praticamente ogni giorno. C’è da dire che il Tuna è il migliore dell’isola, da tutti i punti di vista, abbiamo fatto un giro e l’unico che sembra contendersela è Abdul’s Chalet, ma in quanto a cibo ….il Tuna non lo batte nessuno. Una sera abbiamo provato il new coconut chalet restaurant, dove anche loro hanno il BBQ a vista, dove puoi scegliere quale pescato fare alla brace, anche qui ottimo… ma non quanto quello del Tuna, che comunque è un pò più caro ( se per voi è caro pagare una cena a base di pesce alla brace x due , con contorno, birra a 20 €!).
Capitolo escursioni: noi abbiamo quella da 40 RM a persona, con un taxi boat ci hanno portato in alcuni punti x fare snorkeling… il mare era bellissimo… e i pesci erano tantissimi, di mille colori e ci venivano in contro senza paura… peccato che l’orda di turisti cinesi, nei loro giubbottini salvagente rossi, e con le loro urla (perché sono rumorosi!) hanno rovinato un pò il contorno. Purtroppo l’uomo riesce sempre a rovinare ciò che di bello la natura offre, portando i turisti sempre nello stesso punto, il corallo era praticamente distrutto e morto… sono stata male e non ho voluto piu fare altre escursioni. Abbiamo girato l’isola a piedi, fin dove era possibile arrivare, e ho preferito cosi. Ho anche da dire che i malesi non hanno rispetto della loro terra, non sono per niente attenti al delicatissimo ecosistema che li circonda e che ha fatto di queste isole la loro fortuna, almeno per il momento: fumano e buttano la cicca a mare, bevono e buttano la bottiglia a mare, la spiaggia, nei punti piu isolati, era piena di lattine, buste di plastica… insomma… ho visto cose che mi hanno sconvolto e penso che se continueranno cosi… queste isole saranno ben presto un covo di spazzatura. Intanto noi ci siamo goduti un angolo di paradiso, che spero resterá tale ancora x molto… Dopo una settimana di assoluto relax, ci trasferiamo x gli ultimi due giorni a Kuala Lumpur, con airasia in un’ora siamo li.
CONSIGLI PRATICI ALLE PERHENTIAN
-portatevi del contante, anche se i resort accettano la carta, applicano il 3% di extra.
-mettete sempre la protezione, anche se è nuvoloso!io mi sono bruciata in una giornata uggiosa!
-girate l’isola a piedi, portatevi solo la maschera, le pinne sono vietate…anche se vedrete indifferenti turisti cinesi usarle senza ritegno.
-provate i succhi e i frappè del Nia Cafè, il chioschetto giallo accanto al Tuna.
– se alloggiate al tuna, preparatevi a fare a botte per i lettini: sono pochi e scomodissimi! La gente scendeva alle 6 del mattino per metterci il telo sopra… cosa scorretta perché sui lettini c’è scritto che se trovate un lettino incustodito x piu di un’ora siete autorizzati a prenderlo e che comunque non possono essere prenotati con un telo sopra! Comprate un materassino di gomma al bazar affianco… vi sarà molto molto utile!
Kuala Lumpur
Abbiamo preferito prendere un taxi che ci portasse fin sotto all’hotel, alla modica cifra di 20€…c’è gente che per risparmiare 10€ prende treno, shuttle, metro…ma sinceramente abbiamo preferito cosi. Il nostro hotel è il GRID9, consigliatissimo non solo per il prezzo (35 € a notte a camera), ma anche perche è nuovissimo, moderno e in una posizione strategica. Praticamente a due passi da Jalan Petaling, la strada del mercato di Chinatown e dal Central Market, un fanstastico bazar dove acquistare di tutto. Inoltre c’è a due passi la stazione del treno, ad una sola fermata da KL CENTRAL. Noi abbiamo girato tutto in metro, siamo andati di sera alle Petronas, abbiamo visto Little India (meglio di quella di singapore, ma restiamo della nostra idea…!), e abbiamo bazzicato quasi sempre a Jalan Petaling e Central market.
Non perdetevi la visita alle BATU CAVES: sono bellissime e meritano il viaggio di appena 40 minuti di treno per 3 RM a/r…non prendete il taxi, è veramente semplicissimo. Basta prendere un treno diretto per le grotte da KL Central. Andateci di mattina, e preparatevi a salire 300 scalini tra scimmie urlanti e dispettose!
CONSIGLI PRATICI A KUALA LUMPUR
-nei mercati tirate il prezzo quanto piu potete, risparmierete tantissimo
-se volete acquistare un buon falso (ce ne sono di alcuni veramente ottimi che sfidano l’originale all’inverosimile, ma dovete essere bravi a riconoscerli), andate a Jalan Petaling. Se invece volete acquistare articoli di artigianato, bei souvenir… andate al Central Market, dove anche qui potrete contrattare sul prezzo.
-fatevi un giro di sera a Jalan Alor, se vi piace la cucina locale vi troverete immersi in un universo culinario a cielo aperto.
-usate la metro o il treno, sono semplici da prendere e costano pochissimo.
Che dire…..I LOVE MALAYSIA!!!!