Singapore e Malesia fai da te: natura selvaggia, cibo, mare cristallino e grattacieli
Partenza il 31.07.2013. Atterriamo dopo 12 ore di volo, recuperiamo i bagagli e prendiamo la metropolitana che ci porta a Little India in meno di un’ora. Per queste prime due notti alloggiamo al Soluxe Inn, consigliabile per qualità/prezzo e comodità, proprio vicino alla fermata della metropolitana. Preparatevi…Singapore è cara! A Singapore passeremo i primi due giorni: temperatura perfetta, l’umidità non è così insopportabile come pensavamo. Visitiamo Clark Quay lungo il fiume, zona piacevole piena di ristoranti e locali dove assaggeremo il famoso granchio al pepe. Una bella passeggiata per raggiungere il Merlion e ammirare in tutto il suo splendore il Marina Bay Sand… che spettacolo!! Ce lo godiamo sapendo che l’ultima notte della vacanza soggiorneremo proprio in quell’albergo. Gironzoliamo per Little India, tra bancarelle di ghirlande di fiori e colori, arriviamo alla Moschea e passiamo davanti al famoso Raffle Hotel. Continuiamo poi davanti al Singapore flyer, St. Andrew Cathedral, Sri Mariamman Temple ai confini di Chinatown, il Buddha Tooth Relic Temple, l’imponente tempio che ospita la reliquia che si crede essere un dente sacro del Buddha. In giro per Orchard Road tra gli innumerevoli centri commerciali di lusso, Emerald Road Hill e poi la sera a goderci il panorama dei Gardens by the bay con i suoi alberi giganti tecnologici e a ritmo di musica. Si può salire su uno di questi giganteschi alberi per sorseggiare un bicchiere di vino ed ammirare Singapore in tutto il suo splendore.
Proseguiamo il viaggio e prendiamo un volo interno che ci porterà in tre ore a Kota Kinabalu, capitale del Borneo nella regione del Sabah. Arriviamo quindi finalmente in Malesia dove un classico temporale estivo ci accoglie. Prendiamo un taxi e arriviamo al Winner Hotel, situato sulla strada principale. Dalla finestra si ha visione della città e si scorge il mare. La città non è sicuramente turistica quindi non offre molto, ma nel suo caos è affascinante a modo suo. Ne approfittiamo per gironzolare tra le vie trafficate in mezzo ai vari mercati di frutta, verdura, migliaia di uova, pesce essiccato, macchine da cucire, spezie e tanto altro. Il pomeriggio prendiamo una barca da Jesselton Point per raggiungere Sapi Island. Purtroppo sbarcano centinaia e centinaia di chiassosi e maleducati turisti. Quindi quando arriviamo noi nel pomeriggio troviamo tantissima spazzatura all’ombra degli alberi dove sono allestiti niente meno che tavoli rotondi da banchetti nuziali con tovaglie e sedie con coprisedie (nel biglietto per la giornata intera è previsto il buffet). Il mare non è molto limpido ma ci godiamo comunque qualche ora di relax nel mare cinese del sud.
Ritornati a KK andiamo al mercato notturno dove mangiamo pesce fresco alla griglia e noodles (per mia sfortuna piccanti ma buonissimi).
Il giorno successivo prenotiamo un tour che ci porterà al Kinabalu National Park dove ci addentriamo nella giungla del Borneo alle Hot Spring (deludenti) e per il Canopy Walk su passerelle a 40 metri d’altezza ad ammirare tutto quel verde a perdita d’occhio. Sulla strada del rientro abbiamo la fortuna di poter ammirare la Raflesia, il fiore (che a dire il vero è un fungo) simbolo della Malesia e più grande al mondo. Lo ammiriamo in tutto il suo splendore dato che è il primo giorno di fioritura.
Breve volo interno e di mattina presto ripartiamo alla volta di Sandakan. Breve visita della città, che è però priva di attrazioni turistiche e del suo mercato. Il mercato lo abbiamo trovato stupendo: coloratissimo, variopinto, pieno di gente e con tanto ma tanto pesce fresco.
Andiamo al porto, con le sue sceniche palafitte sull’acqua, dove prenderemo una barca che in un’oretta ci porterà a Turtle Island. Il nome dell’isola svela già il motivo del nostro viaggio. Ci troviamo su un’isola parco naturale protetto. Il pomeriggio ne approfittiamo per riposarci e goderci un po’ di snorkling anche se il cielo è coperto. La sera ceniamo e aspettiamo. Sì perché il bello deve ancora venire. Aspettiamo finchè arriva il nostro turno. Ecco…il Ranger ha chiamato il nostro gruppo, una tartaruga è arrivata sull’isola per deporre le uova. In religioso silenzio, al buio, scorgiamo in lontananza una tartaruga. Un sogno si avvera. Nel gruppo siamo una decina, ci mettiamo attorno alla tartaruga e la ammiriamo mentre incurante della nostra presenza continua a deporre le uova (saranno ben 81). Il Ranger la misura e segna l’arrivo della tartaruga. È la prima volta che viene su questa isola e le viene messa una targhetta. Dopo una mezzoretta la lasciamo alle sue fatiche e andiamo a vedere “l’incubatrice” dell’isola. Le uova saranno poi spostate da dove le tartarughe le depongono e vengono messe in una buca in una zona recintata, protetta da eventuali predatori. Assistiamo poi ad un altro spettacolo…alcune uova si sono schiuse e le liberano. Loro piccoline e vivaci corrono verso il mare, pronte per la loro avventura chiamata vita. Pochissime arriveranno all’età adulta, chissà se qualcuna tornerà a loro volta su questa isola a deporre le uova fra qualche anno. Una tarturughina invece di correre verso il mare mi viene in contro e mi sale sulla mano…che dolce! La prendo quindi in mano e la spingo dolcemente verso l’acqua. Che emozione!
Il giorno dopo ci svegliamo all’alba per fare una passeggiata in spiaggia e assistiamo nuovamente ad uno spettacolo stupendo. Tre tartarughe un po’ ritardatarie stanno finendo di coprire il luogo dove hanno deposto le uova e le ammiriamo in tutto il loro splendore con la luce dell’alba mentre piano piano riprendono la via del mare. Ripartiamo alla volta di Sandakan per andare a vedere gli Oranghi al Sepilok, il centro di riabilitazione, uno delle uniche quattro riserve di Oranghi esistenti al mondo. Il centro è immerso nel verde, nella foresta del Borneo. Alle 10 c’è l’appuntamento con il pasto mattutino. Una cesta di frutta lasciata “incustodita” ed ecco che piano piano, dalle foglie, dalla giungla impenetrabile spuntano alcuni oranghi, piccoli e meno piccoli. Dopo un po’ spunta anche una mamma con in braccio, ben mimetizzato, un piccolino. Dopo la visita ritorniamo al porto per raggiungere il fiume Kinabatangan e ci addentriamo. Ci sorprende un acquazzone tremendo che rende tutto molto affascinante. Il cielo si riempie di nubi nere in pochi minuti, il colore dell’acqua diventa sempre più marrone e scuro. La barca si ferma in mezzo al fiume e aspettiamo qualche minuto prima che tutto finisca, in fretta come era incominciato. Riprendiamo la navigazione ed una ragazza francese vede una “macchia” tra le piante…ferma…è un orango. Uno spettacolo inatteso. Ci avviciniamo ed effettivamente in cima ad una delle piante, un orango se ne sta seduto a mangiare. Incredibile, non pensavo avessimo la fortuna di vederne in natura. E succederà ancora altre tre volte nel nostro viaggio. Ci fermiamo per pranzo all’Abi Lodge per poi continuare verso il nostro di lodge a Sukau. Lasciamo la valigia e partiamo per la crociera sul fiume. Ammiriamo la fauna del Borneo: le scimmie nasiche che saltano da un albero all’altro, scimmie, serpenti, uccelli e ancora un orango. La sera abbiamo la cena a buffet ma per poter mangiar “dobbiamo” indossare il vestito tradizionale delle tribù della zona. Ritorniamo al porto di Sandakan lungo il fiume Kinabatangan e ammiriamo nuovamente il verde, gli alberi, la foresta e qualche coccodrillo.
Riprendiamo un volo per Kota Bharu dove passeremo la notte. Il giorno dopo raggiungiamo il porto di Kuala Besut dove prendiamo una barca per arrivare alle Isole Perhentian, esattamente Pulau Besar.
Ci aspetteranno 4 giorni di mare e relax. Alloggiano al Coral view Island Resort. Lontano dall’idea dei resort all inclusive di Redang, molto più semplici ma quello che cercavamo era il mare e lo troviamo calmo, di un azzurro intenso, limpido e pieno di sorprese. Le nostre giornate le passeremo interamente a fare snorkling (e a mangiare). Avremmo passato sì e no 1 ora sulla sdraio. Proprio davanti al PIR (un altro Resort), a pochi metri della spiaggia abbiamo nuotato ore e ore ammirando delle fantastiche tartarughe. Nella zona la barriera, i coralli sono coloratissimi, la vita sottomarina è ricca. Siamo andati a Rawa Island, Shark Point (dove ho visto effettivamente uno squalo), Coral garden. L’acquisto della fotocamere subacquea prima di partire è stata un’ottimissima idea: che foto! Ci siamo addentrati inoltre nella foresta e a piedi abbiamo raggiunto l’altra parte dell’isola (indossate le scarpe da ginnastica non è poi così comodo il sentiero da fare in infradito come ci avevano detto). Una sera andiamo a Pulau Kecil, l’isola della movida. Sì effettivamente ci sono locali sulla spiaggia e musica a tutto volume ma mi ha molto deluso. Anche se Besar è più tranquilla trovo che comunque qualitativamente sia migliore.
Lasciamo a malincuore quel paradiso per ritornare alla “civiltà” ed andiamo alla scoperta della capitale: Kuala Lumpur. Soggiorniamo al Grid9 albergo a poche fermate dalla KL Sentral. Tappa obbligatoria le Petronas Tower che ammiriamo in tutto il loro splendore dal basso. La sera saliamo e ceniamo all’ultimo piano della Menara Tower, al 360 Atmosphere Restaurant dove ammiriamo la città tutta illuminata e naturalmente anche le torri. In giro per KL, più pulita e ordinata di quanto immagino, con l’efficiente monorail, tra Little india, Merdeka Square e nei centri commerciali. Ci buttiamo anche nel Pavillon e facciamo una “Fish Spa” dove tanti “simpatici” pesciolini ci fanno la pedicure. Esperienza sicuramente da fare una volta nella vita…inizialmente danno un po’ fastidio ma poi il risultato è ottimo…che piedi morbidi. Prendiamo il treno e raggiungiamo le Batu Caves. Saliamo i 272 scalini, accompagnati da decine di scimmiette simpatiche ma non troppo e anche un po’ arroganti, subito dietro all’enorme e dorata statua di Muruga, per raggiungere le grotte. Nascondete cibo e bottigliette se no vi attaccano! In centro non perdiamo di certo la possibilità di andare al Central Market e Chinatown (inutile dirvi che avrete possibilità di fare shopping). Lasciamo la capitale e ripartiamo con il bus per Melaka, città Patrimonio dell’Unesco, e ci arriviamo comodamente in due ore. Prendiamo un taxi e andiamo all’Hotel Hong. Tempo di posare la valigia e a piedi andiamo su Jonker Street. Melaka la si gira a piedi in mezza giornata. Tra vicoli e vicoletti raggiungiamo Town Square dove si trova il centro dei risciò. Un simpatico vecchietto ci convince e così ci porta nella Melaka più sconosciuta. Ci racconta dalla nascita della città alle religioni, fino all’indipendenza della Malesia, quando lui bimbo aveva assistito al discorso del Re. Riprendiamo poi la visita a piedi: la Porta de Santiago, il Castello, passeggiamo lungo il fiume,…
Riprendiamo nuovamente il bus e andiamo a sud, verso Singapore. Per l’ultima notte ci trattiamo bene e soggiorniamo al Marina Bay Sands. Dopo anni di fotografie su riviste patinate ci tuffiamo finalmente nella famosissima piscina a sfioro al 57° piano. Relax totale per poi andare a cena allo shopping center a mangiare dei buonissimi ravioli al vapore.
Ecco qui, questo è tutto. Agosto è sicuramente un bel periodo, bello ma ogni tanto nuvoloso (e ogni tanto era anche piacevole). Poche piogge. Siamo stati nel periodo del Ramadan o Hari Raya ma non abbiamo avuto nessun tipo di problema se non calcoliamo il fatto che essendo periodo di vacanze è alta stagione e quindi conviene prenotare tutto con molto anticipo (voli e hotel) pensando che quindi i prezzi saranno un po’ più alti. Per maggiori info, scrivetemi pure.