Singapore-Bali-Singapore in 27 giorni

Viaggio alla scoperta della popolazione balinese
Scritto da: ardant
singapore-bali-singapore in 27 giorni
Partenza il: 22/05/2014
Ritorno il: 15/06/2014
Viaggiatori: due
Spesa: 2000 €
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22 maggio

Partenza da Catania volo Alitalia alle ore 12,40 con scalo a Roma

Da Roma alle ore 16,30 scalo a Doha e arrivo a Singapore il

23 maggio

Compiliamo il documento alla dogana dell’aeroporto di Singapore e prendiamo il taxi verso il nostro hotel che si trova nel quartiere Indiano. L’albergo è carino ma le stanze sono piccole. Dopo aver sistemato valigie ecc. usciamo nelle vicinanze. Arriviamo in una bella strada piena di centri commerciali e di vita notturna; veniamo a sapere che si tratta della zona di Bugis si trova a due passi dall’albergo; la prima impressione di Singapore risulta davvero molto positiva.

24 maggio (Chinatown, Marina Bay)

Ci svegliamo tardi, il fuso orario ha fatto il suo corso. Usciamo in tarda mattinata prendiamo la metro e scendiamo nel quartiere cinese. Chinatown è il quartiere cinese di Singapore, conosciuto anche come Niu Che Shui in lingua cinese e Kreta Ayer in Malay. Entrambi i nomi indicano i carri con cui veniva trasportata l’acqua potabile. L’uscita della metro arriva direttamente tra le numerosissime bancarelle del mercato cinese pieno di colori e di svariati prodotti a buon mercato. Dopo aver fatto un lungo giro tra i venditori ci dirigiamo verso il nostro primo tempio da visitare, sarà il primo di una lunga serie tra Singapore e Bali. Uscendo dal mercato cinese si arriva subito al famoso tempio Sri Mariamman, il più antico tempio indù della città. La facciata è quella classica dei templi induisti, un’alta torre composta dalle divinità che sale fino al cielo. Il tempio è dedicato alla dea curatrice Sri Mariamman ed ogni anno qui si svolge la festa di Thimithi. Dopo aver visitato il tempio ci dirigiamo verso il tempio Buddha Tooth Relic Temple and Museum; Il tempio è davvero molto bello, è preferibile andarci al mattino, momento in cui si svolgono le preghiere. L’architettura esterna ricorda molto i templi giapponesi, ma quando si entra nel salone delle preghiere, si rimane colpiti dai suoni dei mantra recitati dai fedeli. Sulle pareti delle varie sale migliaia di piccole nicchie con statuine di budda. Siamo stati fortunati in quanto durante la recitazione del mantra noi abbiamo girato il tempio senza alcun problema. Usciamo dal tempio e mangiamo in uno dei tanti ristorantini del quartiere. Finito di mangiare riprendiamo la metro destinazione Marina Bay che è la baia antistante la foce del fiume Singapore la zona della baia è sede di una parte importante delle attività economiche con la presenza di hotel di lusso, casinò, sale per teatri e concerti. Quella di Marina Bay è una passeggiata di 3,5 chilometri. Anche qui la metropolitana ci lascia direttamente dentro un lussuoso centro pieno di negozi di alto livello: ristoranti, gioiellerie e con un fiume centrale con barche che portano i turisti ed alla fine una grande cascata. Alla sera davanti al grande centro commerciale c’è lo spettacolo sull’acqua con fontane e laser. Da qui si arriva in tutte le zone di Marina Bay: Marina Bay Sands Skypark, 3 grattacieli uniti da una piattaforma dove sorge la famosa piscina. La Ruota panoramica, la più grande ruota al mondo; dalla cabina si può vedere tutta la città illuminata. Il giro dura una ventina di minuti e il panorama è mozzafiato. Esplanade – Theatres on the Bay Il teatro che raffigura il frutto del Durian. Particolarmente suggestivo di sera, quando si illumina. Il Ponte Helix che collega le due sponde del fiume Singapore dal marina sand a marina bay, di sera si illumina e dà accesso diretto al grande centro commerciale di marina bay. Merlion Park al centro della baia, da qui si può ammirare lo skyline di Singapore, il futurista hotel Marina Bay Sands ed il lussuosissimo hotel Fullerton. Wonder Full Light and Water Show bellissimo spettacolo sull’acqua con uno sfavillio di luci, immagini e colori. Dopo questo bellissimo spettacolo ci rechiamo in uno degli innumerevoli ristorantini per poi rientrare in albergo.

25 maggio (Sentosa)

Sveglia alle ore 9,00 e metropolitana alle ore 10 direzione Isola di Sentosa. Raggiungerla è molto facile: si parte da Singapore con un trenino monorotaia il percorso consta di tre fermate, il capolinea è la stazione Beach mentre sulla terraferma è a VivoCity. Noi invece non sapendo del trenino monorotaia abbiamo preso erroneamente un autobus allungando i tempi e aumentando i costi. L’isola è una combinazione tra un parco di divertimenti e attrazioni in un ambiente naturale composto da spiagge, mare e giungla tropicale. Tra le miriadi di attrazioni noi abbiamo scelto il Sentosa Luge e Skyride, una discesa in gokart con relativa foto ricordo (a pagamento) tra curve e sorpassi, per poi risalire con una seggiovia. Alle 19 poi abbiamo preso la telecabina sospesa sul mare che parte dal Monte Faber, per poi tornare a Sentosa, una passeggiato di circa 30 minuti (andata e ritorno) che dà la possibilità di vedere il porto di Singapore con le luci della sera.

26 Maggio (Little India)

Sveglia alle 9.00 si preparano le valigie che lasceremo alla reception dell’albergo fino al pomeriggio. Dopo avere effettuato il check-out visto che l’albergo si trova nel quartiere Little India approfittiamo per visitare la zona. Devo dire che effettivamente ne è valsa la pena. Decine e decine di negozi pieni di colori con vendita di stoffe gioielli in oro, frutta ed articoli di ogni genere. Veramente interessante; passa così la mattinata, mangiamo in uno dei locali del quartiere ci rechiamo all’albergo ritiriamo i bagagli e ci dirigiamo verso l’aeroporto di Singapore direzione Bali. Partenza da Singapore per Bali alle ore 16,30 e arriviamo in tarda serata a Denpasar che è l’aeroporto di Bali; veniamo assaliti dai tassisti i quali per 90.000 rupie (circa 6 euro) ci accompagnano all’albergo lontano pochi chilometri dall’aeroporto, esattamente a Kuta, località turistica sul mare. Appena arrivati facciamo il check-in presso l’albergo Suris Boutique Hotel, situato in posizione centrale e molto carino con una bella piscina (piccola) in mezzo alle palme. A Kuta ci fermiamo 2 giorni ma avremmo preferito non andarci mai. Il caos regna incontrastato, attraversare la strada è un’impresa e l’assillo dei tassisti che ti suonano ogni passo che fai è incessante. Il mare poi non è nulla di eccezionale.

28 maggio (tempio Garuda Wisnu Kencana, tempio di Ulu Watu)

Decidiamo di fare una prima escursione nella parte sud dell’isola e l’albergo ci propone una guida che purtroppo parla solo inglese; accettiamo e partiamo alla scoperta della parte sud dell’isola. La guida ci propone l’isola delle tartarughe; dopo un’ora di viaggio arriviamo in un posto affollatissimo con decine di macchine nel parcheggio e centinaia di persone. Ci viene proposto di recarci in questa isola per 60 euro; il prezzo mi sembra alto e non sapendo di cosa si tratta rifiuto e dico alla guida di portarci in altri posti. In effetti mi rendo conto dopo di aver fatto la scelta migliore. Da informazioni prese in seguito vengo a sapere che si tratta di un posto pessimo dove le tartarughe vengono trattate malissimo e le stesse vengono sfruttate ad uso e consumo dei turisti. Ci spostiamo quindi in un tempio Garuda Wisnu Kencana Cultural Park dove oltre alle statue bronzee del dio Sheva e della testa dell’uccello Garuda, non c’è proprio altro da vedere; facciamo un giro saliamo in macchina. Causa traffico stradale (oltre due ore di ingorgo) in serata arriviamo nel bellissimo tempio di Ulu Watu, tempio dedicato agli spiriti del mare. Il tempio si trova nella parte sud-occidentale della penisola di Bukit. Il tempio è sulla cima di un promontorio roccioso a strapiombo sull’Oceano Indiano; alle ore 20 torniamo in albergo. Nei 2 giorni di permanenza a Kuta tramite internet riesco a contattare una guida del posto che si rivelerà la scelta più giusta di tutta la vacanza. Si tratta di Coco, una persona del posto esattamente di Ubud una località situata in posizione strategica per fare escursioni e, tra l’altro, molto carina, difatti è proprio li che è stato girato il film con Julia Roberts “Mangia, Prega, Ama”. La guida si rivela una persona molto gentile e disponibile che parla l’italiano in modo impeccabile e che conosce perfettamente i luoghi e le usanze dell’isola. Gli mando una mail e lui mi contatta in serata; in pochi minuti di discussione ci accordiamo per un tour dell’isola di 4 giorni, in più mi comunica che verrà di persona a Kuta a prelevarci e portarci Ubud (meglio di così…).

29 maggio 2014 (risaie di Jatiluwih, Pura Ulun Danu Bratan, lago Bratan)

Coco puntualissimo alle ore 9,00 si presenta alla reception ci preleva con la sua auto e ci porta a Ubud alla Home Stay prenotata. Su tratta di una tipica casa balinese trasformata in piccolo albergo, con cinque stanze e la famiglia che gestisce direttamente. Posiamo i bagagli, vediamo la stanza e decidiamo di cominciare subito le escursioni. Durante il tragitto la guida ci illustra che Bali conta una gran numero di templi: templi familiari, di quartiere o templi nazionali.

Ogni mattina, gli abitanti vanno e depositano offerte per rendere omaggio agli spiriti benevoli, mentre le offerte lasciate altrove, sui marciapiedi e davanti alle case, servono a placare i demoni maligni. Di solito, i templi balinesi sono orientati verso le montagne, il mare o dove sorge il sole. Gli spiriti benevoli abitano le montagne e portano l’abbondanza, mentre i giganti e i demoni si nascondono nel mare. Ci fermiamo in un primo tempio per poi fare scalo nelle bellissime risaie di Jatiluwih dove rimarrete letteralmente incantati dalla bellezza e dal verde di queste antichissime risaie terrazzate dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Entriamo letteralmente dentro le risaie a contatto con i contadini che ci accolgono tutti con splendidi sorrisi. La guida ci spiega i vari tipi di riso (rosso, nero, bianco) e ci fa vedere i vari tipi di colture. Il tempo di mangiare in un ristorantino nelle vicinanze e ci dirigiamo verso un altro tempio quasi galleggiante sulle acque del lago nel cratere Bratan, il Pura Ulun Danu Bratan. Il tempio indù è situato a 900 metri di altitudine sulle rive di un lago, circondato da splendide ninfee. Dopo aver fatto decine di foto la nostra guida ci propone di salire ancora la montagna e vedere così il lago Bratan dall’alto; effettivamente dall’alto la vista è mozzafiato in più sul posto troviamo un signore con un’iguana, un grosso pitone di 30 kg e un grosso pipistrello; per 20.000 rupie (poco più di un euro) mi faccio fotografare con i simpatici animaletti su di me.

30 maggio (Monkey Forest, Palazzo Reale di Ubud)

Decidiamo di restare a Ubud per sbrigare alcune faccende rimaste in sospeso e in tarda mattinata, dopo avere affittato un motorino per la modica cifra di 3 euro giornalieri, decidiamo di recarci alla Foresta delle Scimmie popolata da macachi. Proprio sulla strada denominata Monkey Forest Road, la via principale che attraversa la città, piena di negozi, alberghi, ristoranti e “Warung” (bar tradizionali).

Si tratta di una foresta tropicale, coperta di liane, da folta vegetazione, da corsi d’acqua. Affollata da oltre 300 macachi che di muovono liberamente e vanno incontro al visitatore in cerca di cibo ma sotto gli occhi attenti dei controllori del tempio. Da qui ci spostiamo al centro di Ubud (poche centinaia di metri) e arriviamo al Palazzo Reale di Ubud. Di fronte si trova il mercato tradizionale. Il palazzo è costruito in stile Balinese con un marchio scolpito e delle sculture. Notiamo che la sera ci sarà una danza tradizionale eseguita da artisti locali con delle coreografie e con la musica. Decidiamo di tornarci la sera e assistiamo ad una performance serale degli artisti balinesi.Inizio modulo

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31 maggio (Grotta dell’Elefante, caffè Luwak, Tombe monumentali di Tampaksiring)

Puntualissimo, come sempre, la nostra guida ci viene a prendere presso la Home Stay. Si parte alla volta di una tipica casa balinese. Anche qui la guida dimostra la sua completa conoscenza degli usi e costumi della popolazione balinese, spiegandoci con precisione e nei particolari le varie usanze delle famiglie balinesi e la collocazione dei vari locali della casa. Salutata la gentile famiglia che ci ha dato l’opportunità di vedere la propria casa ci spostiamo verso la Grotta dell’Elefante Goa Gajah a Bedulu, uno dei luoghi della zona sud più famosi. Qui abbiamo potuto ammirare le grotte scavate a mano. Il tempio si trova sopra il fiume Petanu ed è composto da statue, padiglioni e tre piscine per i bagni. All’esterno della grotta c’è scolpita una testa scambiata dagli archeologi che l’hanno scoperta nel 1923 per la testa di un elefante, da qui il nome della grotta. Passiamo qualche ora ad ammirare i dintorni del posto e ci dirigiamo verso il vulcano Agung un vulcano attivo, che più volte ha devastato l’isola con le sue violente eruzioni. Il 20 marzo del 1963, il Gunung Agung ebbe una fortissima eruzione. Colate di magma e forti scosse telluriche causarono la morte di diverse migliaia di persone, e provocarono danni alle colture che riempivano la regione. Break per il pranzo in un ristorante bellissimo con un paesaggio sul vulcano e sui campi di riso e ci rimettiamo in auto direzione piantagione di caffè con un piccolo centro produttivo. Camminando attraverso le piante di caffè, papaya, banana, frutto della passione, durian, ananas, cacao, mango e il frutto chiamato pelle di serpente ci viene spiegato e mostrato come viene prodotto il caffè luwak che è il caffè più costoso del mondo: praticamente un animale chiamato kopi luwak (da qui il nome del caffè), mangia i chicchi del caffè. Nel suo intestino, attraverso gli enzimi, subiscono un processo di trasformazione che ne cambia l’aroma. Gli stessi poi, naturalmente, espellono questi chicchi ancora interi, i quali vengono raccolti e lavorati. Dopo averci mostrato tuta la procedura ci fanno sedere e ci propongono la degustazione di diversi tipi di caffè, tra cui anche il famoso caffè. Io l’ho assaggiato, forse per il modo in cui è riscaldato, devo dire che non mi e piaciuto molto, però ne ho comprato una piccola quantità e mi riprometto di riscaldarlo in una bella caffettiera e spero di assaporarne il vero aroma.

Conclusa la degustazione ci dirigiamo verso il tempio Pura Thirta Empul. Il tempio è affollatissimo, ci sono fedeli giunti da tutte le parti dell’isola per fare il bagno in queste acque che sono considerate sacre. I fedeli si immergono nell’acqua, presentano le offerte e si purificano sotto l’acqua delle diverse fontane. Da qui ci spostiamo prima che faccia buio presso le Tombe monumentali di Tampaksiring. Sono 9 tombe scolpite nella pietra. Per arrivarci ci sono parecchi scalini. Noi siamo arrivati di sera era quasi buio e abbiamo trovato solo due persone oltre noi. Il tempio è molto bello ed è sicuramente da non perdere.

1 giugno (tempio madre di Besakih)

Partenza con direzione parte orientale dell’isola. Chiediamo a Coco di portarci a comprare dei Batik, dei quadri disegnati su seta o stoffa, tipici dell’isola. La guida non ci delude e ci porta in una fabbrica dove la produzione avviene totalmente a mano; dalla lavorazione del tessuto alla pitturazione dello stesso. Il posto è molto bello e nei locali dove vengono esposte le “opere”. C’è veramente l’imbarazzo della scelta.

Da qui ci spostiamo verso un tipico villaggio balinese; molto bello e popolato; praticamente un lungo vialetto con le case sul lati; la nostra guida ci spiega come leggere le etichette che ogni casa ha fissato nel muro d’entrata in cui viene esposto il numero dei componenti della famiglia, i figli maschi e le figlie femmine.

Da lì ci spostiamo verso il Pura Besakih, conosciuto in italiano come tempio madre di Besakih, è il più importante, più grande e più sacro tempio della religione Indù sull’isola di Bali. Si trova nel villaggio di Besakih, da cui prende il nome, alle pendici del monte Agung sulla parte orientale dell’isola

L’intero complesso comprende più di 30 templi ed è il più grande e venerato di Bali. Il tempio si chiama Pura Panataran Agung ed è stato eretto nel XVII secolo. Bellissimo il tempio e stupendo il panorama che fa vedere il mare e le isole di Lombok e Nusa Penida.

2 giugno (Tirta Gangga Royal)

Partiamo e arriviamo a Tirta Gangga Royal bellissimo parco acquatico reale dove si respira un’atmosfera paradisiaca. Al centro si trova un tempietto con una nicchia dove si trova un elmetto di soldato ed un fucile con sulla canna la bandiera, per commemorare l’Independence Day indonesiano (17-8-1955). Ingresso per 10.000 rupie in un ambiente pieno di verde, fontane, ponti sull’acqua, piscine, ninfee, alberi secolari e varie vasche comunicanti di diverse dimensioni con pesci colorati di dimensioni gigantesche. Io ho approfittato e pangando 10.000 rupie fatto il bagno in una grande piscina con grandi draghi da cui usciva copiosa acqua.

3 giugno (Ubud)

Passiamo l’ultimo giorno a Bali a Ubud passando l’intera mattinata al mercato del posto, dove si trova di tutto a prezzi vantaggiosissimi. Nel pomeriggio con lo scooter faccio un bel giro nei dintorni e ammiro le bellezze e l’esplosione di verde che regna nell’isola. La sera la nostra guida è venuta a trovarci e ci ha fatto avere i biglietti per arrivare tramite barca veloce all’isola di Gili Air, dove staremo 5 giorni.

4 giugno (Padang Bai, Gili Air)

Partenza alle 7,00 dalla Home Stay di Ubud direzione Padang Bai porto da dove partono le navi veloci verso le isole Gili. Arriviamo dopo circa un’ora e dopo una attesa di 50 minuti ci imbarchiamo verso Gili Air. L’isola è tranquilla. Niente auto e niente moto solo cavallini con piccoli calesse e biciclette. Noi abbiamo cenato sulla spiaggia tutte le sere e vi assicuro che è un’esperienza indimenticabile. Con poco più di 10 euro abbiamo mangiato un enorme barracuda alla griglia con piatto di riso e insalate e salse varie, birra, Coca Cola e due insalate di frutta. Quando si arriva a Gili Air è come entrare in un nuovo mondo. Qui la natura è uno spettacolo e si ha la sensazione di vivere in un paradiso.

9 giugno

Si parte da Gili Air. La nave veloce dovrebbe partire alle 10,30 ma purtroppo aspettiamo svariate ore l’arrivo sulla spiaggia che avverrà attorno alle ore 13,00. Tra viaggio di ritorno all’isola di Bali e trasferimento a Ubud l’orologio fa le ore 18,00. Questa volta ci spostiamo in altro albergo. Questo si trova vicino al Museo Antonio Blanco ed un gioiellino in stile balinese con piscina e vista sul fiume. A Ubud ci fermiamo altri 3 giorni e con lo scooter in affitto abbiamo girato i dintorni fino all’ultimo giorno.

12 giugno

Partenza da Bali per Singapore alle ore 22,35 arrivo alle 1.05, taxi e arrivo all’hotel alle ore 2,00. Meritato riposo e l’indomani

13 giugno (Zoo Singapore)

Ci dirigiamo verso lo zoo di Singapore. Facciamo il biglietto sia per lo Zoo che per River Safari. Sia lo Zoo che il River Safari sono molto belli ma ci aspettavamo di più. Effettivamente gli animali sono tenuti senza gabbie ; il parco è molto grande, ma gli animali sono pochi e le attrazioni scarse.

14 giugno (National Orchid Garden, Royal Botanical Garden, Orchard Road, Clark Quay)

Direzione National Orchid Garden che si trova all’interno del Royal Botanical Garden, una vasta area verde direttamente all’uscita della metropolitana. Passeggiando nell’immenso giardino si possono ammirare oltre 400 specie di orchidee in un incantevole ambiente composto da cascate artificiali, piccole colline, ponticelli, fontane, gazebo d’epoca e laghetti. Per accedere al giardino delle orchidee è necessario pagare un ingresso a differenza del giardino botanico, il cui accesso è libero,

Nel pomeriggio ci rechiamo a Orchard Road che e’ la principale via dello shopping di Singapore. Orchard Road nel 1800 era coperta di frutteti di noce moscata, uno dei quali apparteneva per coincidenza al signor Orchard . Tutta la zona di Orchard Road e’ collegata da aree sotterranee con aria condizionata che arrivano ai vari centri commerciali.

La sera ci spostiamo a Clark Quay. Questa è una delle zone più vivaci della città di Singapore, situata direttamente sul fiume, vanta un’infinità di locali e ristoranti. ogni sera si tengono spettacoli, intrattenimenti e concerti il tutto la spettacolare vista deii grattacieli di Singapore.

Oltre ai tradizionali ristoranti che si trovano nelle vie del quartiere, molto particolare può essere una cena su.

Le vie di Clarke Quay sono anche ricchissime di locali dove poter bere un drink o dove poter assistere a spettacoli e concerti.

15 giugno Orchard Road

Sveglia alle ore 9,00 , colazione e si risale in camera a sistemare i bagagli. Alle ore 11,30 Check out e lasciamo i bagagli alla reception per fare un ultimo giro a Singapore. Questa volta ci dirigiamo a Masjid Sultan e Kampong Glam quartiere arabo nel cuore di Singapore, dove si erge maestosa la Masjid Sultan, la moschea famosa per la grande cupola dorata e i minareti. Si può accedere all’interno con la sola restrizione di non entrare nella sala della preghiera e con un abbigliamento decoroso. Noi purtroppo siamo arrivati nell’ora in cui non si poteva entrare e quindi abbiamo dovuto rinunciare. Da lì si arriva alla strada chiamata Kampong Glam, strada piena di negozi tipici e ristorantini. Nel pomeriggio ci spostiamo a Orchard Road e entriamo in un mega centro commerciale dove in un piano si trovano tantissimi ristorantini con cucine tipiche di tutte le zone dell’Asia. Alle 18,00 torniamo all’albergo a ritirare i bagagli e ci dirigiamo verso il nostro ultimo spostamento a Singapore, cioè all’aeroporto Changi.

Partenza da Singapore alle 21,30 per Catania e arrivo alle 10,15 del 16 giugno.

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