Singapore, Bali e le isole Gili

Suggerimenti e consigli per organizzare il viaggio fai da te
Scritto da: Appunti in Valigia
singapore, bali e le isole gili
Partenza il: 05/08/2014
Ritorno il: 26/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Per il viaggio estivo di quest’anno abbiamo deciso di ritornare nuovamente in un continente che amiamo: l’Asia. Le tappe che abbiamo toccato in questo viaggio fai da te sono state Singapore (la più occidentale delle città asiatiche), l’isola degli dei Bali ed infine le piccolissime isole Gili per una settimana di puro relax al mare.

Indice dei contenuti

Il nostro itinerario e’ stato il seguente: – 5 agosto: partenza da Milano – 6 agosto: arrivo a Singapore nel tardo pomeriggio – 7 agosto: Singapore – 8 agosto: partenza per Bali (Seminyak) – 9 agosto: Seminyak – 10 agosto: Seminyak – 11 agosto: trasferimento ad Ubud – 12/14 agosto: Ubud – 15 agosto: trasferimento alle isole Gili – 16/22 agosto: Gili – 23 agosto: trasferimento a Kuta – 24 agosto: Kuta e volo per Singapore – 25 agosto: Singapore e alla sera volo intercontinentale per Milano – 26 agosto: arrivo a Milano

Per il volo intercontinentale Milano-Singapore abbiamo volato con Turkish Airlines ( compagnia di buon livello ma non paragonabile alle arabe tipo Etihad), prenotato a Novembre e pagato 750€/pax. Volo comodo con solo 1h50 di scalo a Istanbul sia all’andata che al ritorno.

Per il volo Singapore-Denpasar abbiamo preso la ormai testatissima Air Asia (la compagnia aerea low cost asiatica), pagando il volo a/r 190€/pax.

Per raggiungere le Gili invece abbiamo preso la barca veloce dell’Ocean Star (900.000 Rupie a/r a persona)

Dove abbiamo dormito:

Singapore: Bliss hotel a Chinatown. Hotel pulito, ben posizionato davanti alla fermata della metro e abbastanza economico per i prezzi di Singapore che sono davvero alti.

Seminyak: Grandmas hotel. Catena di alberghi economica con camere essenziali ma pulite.

Ubud: Jangkrik homestay. Bellissimo B&B, super consigliato. Costa 12€ a notte a camera con colazione e wifi. Le camere sono semplici ma pulite.

Gili Trawangan: Dream Village. Hotel gestito da un italiano, molto bello ma anche caro per l’Indonesia. 100€ a notte a camera. Consiglio di scegliere il bungalow con il bagno balinese all’aperto perchè è davvero un’esperienza da provare.

Kuta: Holiday inn express kuta square. Classico Holiday Inn. Non delude mai.

Singapore: Holiday inn express clarke quay. Nuovissimo hotel, molto avveniristico e posizionato a pochi minuti a piedi da Riverside e dalla metropolitana.

Costo totale vacanza: 2.300€ a persona

Singapore

A me è una città che è piaciuta molto, è moderna, all’avanguardia e molto pulita. Ovviamente le manca un po’ il fascino tipico delle grandi capitali asiatiche con tutti quei profumi, odori, mercatini di strada…e traffico! Un po’ di questo fascino lo si può ritrovare a chinatown che è stata anche la nostra prima meta per iniziare ad esplorare la città. Qui ci sono un paio di templi interessanti da visitare (Buddha Tooth Relic Temple e lo Sri Mariamman Temple), consiglio inoltre una cena in uno dei tanti ristorantini che ci sono sulla strada (zona di Pagoda Street). Dopo chinatown con l’efficientissima metro abbiamo raggiunto la zona super moderna di Marina Bay, dove l’hotel casinò Marina Bay Sands domina la baia. A me i grattacieli affascinano sempre un po’ e devo dire che questo è davvero impressionante! Un po’ per mancanza di tempo e un po’ per il costo abbiamo deciso di non soggiornare qui, essere ospiti dell’hotel è l’unico modo per poter fare un bagno nell’infinity pool sul tetto dello sky park. Dietro al Marina Bay abbiamo visitato i Gardens by the Bay, uno dei progetti ideati per fare diventare la città una città-giardino. Il parco è davvero molto bello con una vegetazione tropicale rigogliosa. Si possono visitare liberamente, all’interno ci sono poi delle aree a pagamento dove però noi non siamo entrati.

Proseguendo la visita della zona siamo andati alla Singapore Flyer, la ruota panoramica più grande al mondo. Il biglietto e’ costoso (33$ a persona) ma secondo me ne vale la pena se come noi non si è mai stati su una ruota panoramica e se si vuole avere una bella visione dall’alto di Singapore: dai mercantili nel mare cinese ai grattacieli che dominano la città… Dalla ruota parte una bella passeggiata lungo la baia che arriva al Merlion, simbolo di Singapore. Da qui ci siamo recati a visitare anche il Raffles Hotel, non si può entrare all’interno ma si possono visitare le aree esterne e il bar che c’è in uno dei tanti cortili. Per cena invece abbiamo raggiunto a piedi da Chinatown la zona di Clarke Quay con il suo lungofiume. Questo era un quartiere di magazzini portuali, che è stato trasformato dal governo di Singapore in un una zona piena di ristoranti e locali. E’ davvero molto piacevole cenare qui o fare una passeggiata. Ci sono tanti ristoranti che servono il famoso granchio (noi lo abbiamo provato: buono ma complicatissimo da mangiare!) e per il dopocena si può andare in uno dei tanti locali con musica dal vivo. Anche la vista che si ha del Marina Bay Sands illuminato di notte merita. L’ultimo giorno a Singapore prima di prendere il volo intercontinentale abbiamo visitato due quartieri che ci mancavano: Little India e Orchard Road. Little India e’ molto caratteristica, appena esci dalla metropolitana si respira un’aria diversa, piena di profumi, colori, non sembra nemmeno di essere a Singapore. Le persone sono quasi tutte di origine indiana e vestono i tipici abiti colorati. Ci sono due templi carini da vedere: lo Sri Veeramakaliamman Temple dedicato alla dea Kali, consorte di Shiva (che è anche quello che mi è piaciuto di più!), molto colorato e pieno di persone locali che portano offerte e pregano e il Sri Srinivasa Perumal Temple, il tempio dedicato a Vishnu, ha una struttura simile al primo ma è decisamente più spoglio e meno colorato. Da qui con la metro ci siamo spostati sulla via dello shopping Orchard Road. Avevo letto che era una via piena di centri commerciali ma vederla è davvero impressionante. Su entrambi i lati della strada ci sono solo centri commerciali, uno di fianco all’altro e spesso collegati tra loro. Si va dai centri commerciali più lussuosi con solo grandi marche di alta moda a quelli più commerciali, i prezzi però come tutta Singapore sono alti e allineati ai nostri. L’ultima tappa prima di prendere il volo di ritorno sono stati i giardini botanici. Questi sono gli storici giardini della città, prima che costruissero i nuovi Gardens by the Bay. Si tratta di un parco davvero grande, molto curato e con tantissime varietà di piante presenti. All’interno c’è anche il Giardino delle Orchidee.

Bali e isole Gili

Bali e’ secondo me un’isola meravigliosa, dopo la modernità di Singapore è stato bello appena usciti dall’aereoporto essere avvolti dalla tipica atmosfera asiatica. Rispetto ad altri paesi asiatici visitati (Thailandia e Malesia) a Bali si può percepire subito quanto la fede induista abbia un ruolo predominante nella vita dei balinesi: d’ovunque ci si volta si può vedere un tempio o una delle tante offerte che vengono portate durante il giorno. Il profumo d’incenso e la tipica musica balinese (il Gamelan) saranno delle presenze onnipresenti nella scoperta di questa bellissima isola. Per iniziare ad esplorare l’isola decidiamo di fare base a Seminyak. Volevamo infatti concederci 2-3 gg di mare prima di proseguire il nostro tour nell’entroterra di Bali, ed inoltre le località sulla costa sud sono ottimi punti di partenza per visitare dei templi importanti nelle vicinanze. Abbiamo scelto Seminyak al posto della più conosciuta Kuta in quanto avevamo letto essere un po’ più tranquilla e meno caotica: ed effettivamente lo è. Qui ci siamo rilassati al mare, provando a fare surf sulle onde altissime sempre presenti, abbiamo guardato il tramonto sdraiati sulla spiaggia, ci siamo fatti fare massaggi e abbiamo effettuato due escursioni con driver privato. Abbiamo infatti visitato un pomeriggio il tempio Tanah Lot e il giorno successivo siamo andati a vedere il tempio Pura Luhur Ulu Watu per poi fermarci per una cena di pesce a Jimbaran. La cena ci ha deluso parecchio, leggendo la guida ci eravamo immaginati una lunga spiaggia con tanti ristorantini dove mangiare ottimo pesce: la spiaggia è’ effettivamente lunga e ci sono tanti ristoranti ma tutto è’ assolutamente molto turistico e finto. In più il costo e’ davvero eccessivo, circa 1 milione di rupie il menù più economico per due persone e la qualità del cibo non è ottimale. La seconda tappa e’ Ubud, il cuore spirituale di Bali, ci siamo arrivati con un driver privato ed è’ costato 250K Rp, sulla strada ci siamo fermati a visitare una piantagione di te e caffè dove abbiamo potuto degustare tantissime qualità differenti di caffè e the tra cui il famoso caffè Luwak. Ubud ci ha stregato, e’ per me una città magica immersa nella foresta tropicale e impregnata del fascino spirituale balinese. Nei 3 giorni e mezzo passati qui abbiamo fatto il primo giorno un escursione organizzata che ci ha permesso di vedere alcuni dei principali luoghi di interesse nell’entroterra balinese (visita casa balinese, spettacolo di danza barong, visita ad una fabbrica di intagliatori del legno e una galleria d’arte locale, tempio della grotta dell’elefante, la sorgente sacra tirta empul e il vulcano e il lago batur e le risaie di Tegalalang), gli altri due giorni li abbiamo passati esplorando Ubud e i d’intorni, facendo massaggi e trattamenti e prendendo parte ad una lezione di yoga. Abbiamo inoltre assaggiato il famoso maialino babi guling nel famigerato ristorante Ibu Oka: assolutamente da provare! Dopo Ubud con la barca veloce dell’Ocean star ci siamo spostati alle Gili, isole coralline vicino alle coste di Lombok a circa 1h30-2h di navigazione dal porto di bali Padang Bai. Sono 3 isole, la più grande e più turistica e’ Gili Trawangan (anche detta Gili T.), ed è anche l’isola dove abbiamo deciso di soggiornare. Gili meno è la più piccola e più selvaggia con spiagge bianche poco affollate. Gili Air è quella più vicina a Lombok ed è una via di mezzo tra le prime due. Con il senno di poi avremmo preferito alloggiare a Gili Meno in quanto più sperduta e solitaria. In ogni caso le isole si possono visitare tutte molto facilmente, c’è infatti il traghetto pubblico (più che altro delle barchette) che ti portano da un’isola all’altra per pochi euro. Qui ci siamo dedicati a giornate di mare, mangiate di pesce sui ristoranti sulla spiaggia ed esplorazione delle varie isole. Abbiamo anche fatto l’escursione di snorkeling che ti permette di nuotare in tre differenti punti intorno alle isole (nulla di eccezionale) e ti fa nuotare con le tartarughe marine a Turtle Point, e questo basta x ripagare l’escursione!

L’ultima tappa prima di lasciare Bali è stata Kuta. Ne avevamo lette di tutti i colori su questa località ma volevamo trascorrerci almeno un giorno per poterla vedere. Sicuramente è il posto di Bali che mi è piaciuto di meno in quanto è molto caotico,moderno, pieno di catene occidentali (Mc donald’s Burger King, Hard Rock café, Bubba Gump etc..), però nonostante questo ha una spiaggia che è molto affascinante, immensa, con onde altissime che si infrangono a riva, tanti surfer e uno stile meno sofisticato rispetto alla spiaggia di Seminyak. Se vi servono maggiori informazioni contattatemi o visitate il mio blog: http://appuntidiviaggioblog.blogspot.it

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